Anche con la memoria si sconfigge la mafia Nonostante la pioggia, quasi centocinquanta persone hanno partecipato ieri sera alla fiaccolata organizzata dall'Amministrazione comunale e dall'associazione Libera per ricordare Pietro Sanua, l'ambulante ucciso dalla 'ndrangheta nel 1995 Corsico (3 febbraio 2014) – Nemmeno la pioggia battente è riuscita a spegnere le candele e le fiaccole accese ieri sera per manifestare contro la mafia, contro la sua prepotenza, la sua arroganza, la sua violenza. Quasi 150 persone hanno manifestato, in silenzio, contro la criminalità organizzata. In particolare contro quella 'ndrangheta che, alle 5.30 del 4 febbraio 1995, uccise Pietro Sanua, mentre si dirigeva al suo posto nel mercato di via Di Vittorio, con il figlio Lorenzo. Ed è proprio in via Di Vittorio che i volontari dell'associazione Libera, del Coordinamento regionale vittime della mafia, amministratori locali, cittadine e cittadine si sono dati appuntamento ieri sera alle 19. Il corteo, guidato da Lorenzo Sanua, ha iniziato e concluso la sua silenziosa protesta contro i soprusi della 'ndrangheta nel punto in cui Pietro aveva il suo banco di frutta e verdura. L'iniziativa, alla quale hanno preso parte la sindaca Maria Ferrucci insieme agli assessori Emilio Guastamacchia, Rosella Blumetti e Nadia Landoni è proseguita nella sala dell'oratorio Sant'Antonio. Erano presenti anche i consiglieri Davide Varieschi, Francesco Di Stefano e Liliana Ferronato. Ha partecipato alla serata, organizzata dal gruppo CorsicoLegalità insieme all'associazione Libera (per la quale era presente il referente regionale Davide Salluzzo), anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia. “Desidero ringraziare tutti i partecipanti – ha detto ieri sera Lorenzo Sanua – perché intorno a me ho sempre avuto tante persone che mi sono care, a cominciare dai miei famigliari, da mia madre, dai miei zii, dai miei cugini e amici che sono qui oggi con me. E ringrazio un'altra grande famiglia, quella di Libera, che oggi onora la memoria di mio padre. Per questo, un anno fa, è nato il coordinamento dei famigliari delle vittime di mafia. Tra coloro che hanno accolto l'invito a partecipare all'iniziativa ci sono Salvatore Borsellino e Francesca Ambrosoli”. Anche Francesca Bommarito, che ha perso il fratello Giuseppe appuntato dei carabinieri, medaglia d'oro al valor civile, ha voluto offrire ai presenti la sua testimonianza: “Sono commossa. Come coordinamento desideriamo che il ricordo individuale di ciascuno di noi diventi una memoria collettiva e che il sacrificio dei nostri famigliari non sia stato vano”. La serata è proseguita all'interno dell'oratorio di Sant'Antonio, grazie all'ospitalità di padre Ciro, che ha voluto testimoniare, con la preghiera, il ricordo di Pietro Sanua. Dopo un buffet con prodotti di Libera Terra, sono intervenuti Lorenzo Sanua, Davide Salluzzo, Maria Ferrucci, Salvatore Borsellino e Anna Maria De Luca, autrice del libro “Quel giorno. Storie di vittime di mafia nel racconto dei loro familiari”, dove tra le dodici testimonianze c'è anche quella della famiglia Sanua. Al termine, sono state proposte due pièce teatrali. La prima, “Niente zucchero nel caffè”, con Tindaro Granata e Francesca Porrini, tratta dallo spettacolo “Chi resta” di Carmelo Rifici. La seconda, un monologo sulla triste storia del nonno di Tindaro Granata, che preferisce impiccarsi piuttosto che morire di cancro, in un intreccio che vede sullo sfondo la Sicilia in cui comandava la mafia. Hanno partecipato anche Rosa Palone, presidente del Consiglio comunale di Buccinasco e Simone Negri, consigliere di Cesano Boscone. Ufficio stampa Comune di Corsico scaricato dal sito: www.comune.corsico.mi.it
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