Mendrisiotto Corriere del ticino Venerdì 30 gennaio 2015 19 Commercio Crisi da battere con la qualità Per negozianti e ristoratori della regione meglio affrontare con prudenza il nuovo cambio euro-franco Già si fa sentire il calo della clientela italiana, ma l’invito è di insistere sulla specificità dell’offerta nostrana Lidia travaini brevi zxy Come sta vivendo il distretto l’abolizione della soglia minima del cambio tra euro e franco? Quali sono le conseguenze pratiche di questa misura in una regione di frontiera come il Mendrisiotto, quotidianamente confrontata con l’utilizzo delle due monete e quindi più esposta alle oscillazioni valutarie? Sono quesiti molto comuni in questi giorni, ma in taluni casi di difficile risposta. Più concrete e visibili sono tuttavia le ripercussioni della decisione della Banca nazionale svizzera sugli attori economici attivi sul territorio, tra i quali figurano ristoratori e commercianti. Abbiamo sentito due esponenti delle rispettive associazioni di categoria per tastare il polso a questi settori, cercando di capire se e quali margini di manovra esistano per evitare il tracollo. La fuga del mezzogiorno Non si sono fatte attendere le conseguenze della svalutazione della moneta unica per i ristoratori del distretto: «L’impatto è stato immediato sul pranzo – esordisce il vicepresidente di GastroMendrisiotto Claudio Panzeri –. I lavoratori italiani non mangiano più da noi, credo vadano in Italia. La clientela dei nostri ristoranti di solito è fedele, constatiamo quindi che ne manca un’intera fetta. Il cambiamento si riflette ovviamente sugli incassi in euro, che sono più bassi». Restano invece immutate le abitudini della clientela ticinese e le presenze nei diversi ristoranti all’ora di cena: «La sera non abbiamo notato cambiamenti, la clientela ticinese c’è ancora e non ha modificato le sue abitudini». impossibile ridurre i prezzi Definire quali contromisure adottare per fronteggiare il calo dei clienti italiani sul mezzogiorno rappresenta ora la sfida per i ristoratori del Mendrisiotto, che sono però confrontati con un ulteriore problema: «I magazzini dei ristoranti sono pieni di merce che è stata comperata con il vecchio cambio, diminuire i prezzi non è quindi possibile. Nemmeno abbassare gli stipendi è una misura percorribile, perché ci sono i contratti collettivi da rispettare. Per il momento possiamo fare poco. Ai nostri associati abbiamo chiesto di mantenere la qualità. Noi puntiamo sul territorio e la clientela ticinese c’è, per il momento siamo piuttosto tranquilli» conclude Panzeri. Non hanno finora né attuato né deciso alcuna misura per far fronte alla nuova situazione economica an- zxy Chiasso Consueto mercato dell’usato, dell’antiquariato e dell’artigianato, domani nella parte sud di Corso San Gottardo dalle 9 alle 17. zxy Ligornetto Tombola con ricchi premi nel salone dell’oratorio domani alle 20.15. zxy Chiasso Salita con gli sci al Gerenpass con la SAT, domenica 1. febbraio. Per informazioni chiamare lo 076/574.71.27. zxy Castel san Pietro Tombola a favore dei restauri della chiesa parrocchiale domenica 1. febbraio alle 14.15 al centro scolastico. zxy novazzano Tombola a favore delle opere parrocchiali domenica 1. febbraio alle 14.15 all’oratorio. zxy stabio Panettonata di San Biagio con proiezione delle immagini del 2014 della locale Associazione Terza Età, domenica 1. febbraio nel salone dell’asilo di San Pietro alle 14. La sfida ora bisogna fermare l’emorragia di clienti, sempre più attratti dai prezzi convenienti dell’italia. che i commercianti della regione. «Per il momento è difficile fare delle valutazioni, il cambio è ancora instabile e subisce quotidianamente delle fluttuazioni. Prima di decidere eventuali contromisure abbiamo deciso di aspettare che la situazione si assesti» chiarisce Paolo Pellegrini, presidente della Società commercianti del Mendrisiotto (SCM). L’invito alla cautela L’instabilità della situazione economica è la ragione principale che ha convinto la SCM a consigliare ai suoi associati di essere prudenti e non prendere decisioni affrettate. «Abbiamo consigliato ai nostri associati di non prendere nessuna misura drastica, di non farsi tentare da sconti speciali o altri trucchetti, ma di mantenere la parità tra franco ed euro. Non vogliamo rimandare nessuna scelta, siamo semplicemente convinti che non si possano prendere misure valide finché non ci sarà un valore definitivo. Se un’attività è sana non rovina tutto in un mese. Finora nessuno dei nostri associati ha dovuto chiudere o licenziare qualcuno». La preoccupazione non deve quindi portare a prendere decisioni affrettate e «soluzioni che portano a poco». Benzinai più esposti Come i ristoratori, anche i commercianti sono confrontati con il problema della svalutazione dei magazzini di chi commercia con l’Italia. «La merce in deposito per questi commercianti si è svalutata del 20%. Speriamo che la situazione migliori, magari con un cambio attorno a 1,10 franchi per un euro. I recenti cambiamenti politici in Grecia potrebbero avere un ulteriore impatto sulla moneta unica, staremo a vedere. Ciò che è certo è che chi commercia articoli di confine, in particolare i benzinai, è messo piuttosto male» conclude Pellegrini. L’aula su rotaie farà una tappa anche nel Borgo zxy L’aula scolastica su rotaie delle Ferrovie federali svizzere è di nuovo in tournée e farà tappa a Mendrisio da lunedì 2 a mercoledì 4 febbraio. Il treno-scuola, che potrà essere visitato dalle classi di alunni tra gli 11 e i 16 anni, in collaborazione con Login formazione professionale, affronta quest’anno il tema della scelta di un mestiere. In modo ludico, nel vagone i giovani imparano come impiegare le loro competenze nel settore dei trasporti pubblici e quali professioni sono le più adatte a loro, sviluppando inoltre il senso di responsabilità individuale. La durata complessiva della visita è di due ore. Circa 700 apprendisti iniziano ogni anno un tirocinio nel mondo dei trasporti, che offre oltre 30 professioni. Le classi interessate possono prenotarsi consultando il sito Internet www.ffs.ch/scuole. L’oPinione zxy tiziano fontana* Uniti contro gli interessi di pochi I n dicembre i mass media hanno dato notizia dell’esame preliminare del Dipartimento del territorio sulla variante pianificatoria di Valera. In questa circostanza essi hanno anche accennato, spesso con imprecisioni, alla petizione «Restituiamo Valera all’agricoltura» (eccezione positiva il Corriere del Ticino con l’articolo «Silurato il polo economico» di Colombo e Bakkers). È opportuno quindi ricordare la genesi della petizione. Il destino di Valera è un tema che ha mobilitato associazioni e partiti politici, tra cui fin dalla sua creazione l’associazione apartitica Cittadini per il territorio. In particolare, per il ritorno di Valera all’agricoltura si è battuta la Società agricola del Mendrisiotto (SAM). Assistetti all’assemblea tenuta il 29 febbraio 2012 dalla SAM a Mezzana, durante la quale fu approvata la risoluzione «Zona Valera: restituita all’agricoltura!», elaborata da Rudy Studer e da un altro membro della Società. In essa si può leggere: «La Società agricola del Mendrisiotto è molto preoccupata per l’enorme pressione esercitata dalla speculazione edilizia sul territorio agricolo. (…) Ai tempi, l’area di Valera era stata sottratta all’agricoltura con il preciso vincolo di servire allo stoccaggio strategico di idrocarburi. Ora che l’attività di deposito carburanti è stata smantellata, vale il principio che impone il ripristino della situazione originale, ossia un ritorno all’agricoltura». La SAM chiedeva che il Cantone acquistasse l’intera area «sviluppando un progetto regionale che ne preveda il recupero e la rivalorizzazione a scopo agricolo e ricreativo nel pieno rispetto dell’ambiente e del fiume Laveggio». In quell’occasione un contadino espresse scetticismo sulla volontà politica di concretizzare le richieste contenute nella risoluzione e pose la questione di come poter dare maggiore forza a tale rivendicazione. Intervenni e proposi al- (Foto Maffi) dal 2 al 4 febbraio la Società agricola di promuovere una petizione; suggerii anche di chiedere la collaborazione dell’associazione Cittadini per il territorio nella raccolta delle firme. La proposta fu accolta e così, nelle settimane seguenti, elaborai la bozza che poi fu adattata dagli estensori della risoluzione. La SAM si fece promotrice della petizione sostenuta dall’Unione contadini ticinesi e dai Cittadini per il territorio. La mobilitazione che i contadini e i cittadini fecero in tutto il Cantone per questa giusta rivendicazione fu entusiasmante. Pensai e penso tuttora che solo l’unione di agricoltori e associazioni ambientaliste, come già avvenuto per il Piano di Magadino, possa contrastare gli interessi particolari delle oligarchie politicoeconomiche dominanti e proporre un’alternativa positiva. Il territorio è un bene di tutta la comunità e per questo necessita della mobilitazione di tutti i cittadini. * consigliere comunale I Verdi a Mendrisio zxy Como Spettacolo per bambini «Gnam gnam che bocconcino quell’uncino» dell’Associazione per il sorriso di un bambino, domenica 1. febbraio alle 15 al Teatro Nuovo Rebbio in via Lissi 9. Entrata libera. zxy riva san vitale Pomeriggio creativo in occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, domenica 1. febbraio dalle 14.30 all’Istituto Canisio. L’evento è promosso da Autismo Svizzera Italiana (ASI). zxy Mendrisio Sono aperte le iscrizioni al corso Bambino Genitore della scuola di musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Lezione di prova mercoledì 3 febbraio dalle 16 alle 17 nella sala di musica in piazza San Giovanni. Iscrizioni entro lunedì 2 febbraio scrivendo a [email protected] o chiamando lo 091/683.00.84. zxy stabio Attività varie al centro diurno Casa del Sole lunedì 2 febbraio alle 14, riunione di programmazione mensile alle 15. Pranzo della Fondazione Diamante mercoledì 5 febbraio alle 12 (iscrizioni entro lunedì allo 091/630.94.70). Balerna l’hotel non riapre la causa legale è possibile zxy La speranza che l’albergo potesse riaprire entro il 1. febbraio, come inizialmente comunicato, era minima già nelle scorse settimane. Ora, i timori della gerente dell’hotel Vienna di Balerna prendono corpo, così come la certezza che la chiusura forzata del ritrovo si prolungherà per diverse settimane, forse mesi. Lo stop improvviso dell’attività all’inizio dello scorso dicembre, rivelato dal Corriere del Ticino del 13 gennaio, è da ricondurre, come da avviso affisso all’esterno della struttura ricettiva e recapitato pure alle autorità comunali, ad infiltrazioni d’acqua dal tetto, che avrebbero causato danni al piano superiore dell’immobile, e a «problemi di sicurezza agli impianti elettrici». Finora, nonostante l’urgenza, le necessarie riparazioni, fa sapere la responsabile dell’albergo, non sono nemmeno iniziate né è noto quando i lavori prenderanno avvio. A poco, aggiunge, sono servite le sollecitazioni alla proprietà dello stabile. Per tutelarsi, la donna si è rivolta ad un avvocato della regione e non esclude che, se lo stallo dovesse perdurare, possa essere avviata una causa legale. Vista l’incertezza, già nelle scorse settimane l’esercente aveva preferito respingere prenotazioni di vari gruppi per il periodo più redditizio del 2015, quello dell’Expo di Milano. Una vera disdetta, dato che l’hotel a tre stelle, osserva la nostra interlocutrice, stava riscuotendo successo, dopo l’inaugurazione avvenuta solo due anni fa, nel febbraio del 2013. Interamente ristrutturato e dotato di 23 camere disposte su tre piani, l’albergo era nato sulle ceneri dell’ex Bellavista, fino al 2008 uno dei più noti postriboli della regione. Il nuovo corso nulla ha a che vedere con le P.C. luci rosse.
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