Rassegna stampa 28 Gennaio 2015

Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1
Via Fissiraga, 15
Rev. 2
26900 Lodi
RASSEGNA STAMPA
Ufficio per le Relazioni
con il Pubblico
e Servizio Accoglienza
Data: 01/12/2014
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rassegna stampa
28 Gennaio 2015
IL CITTADINO
Lodi
•
Lettere & opinioni
Code “eterne” grazie alla geniale soluzione viabilistica
Codogno
•
Bufera sull’ospedale, anche il sindaco a colloquio in Regione
Casalpusterlengo
Sant’ Angelo Lodigiano
IL GIORNO
Lodi
Codogno
•
Ospedale nella bufera. Vertici attesi in aula
Casalpusterlengo
Sant’ Angelo Lodigiano
Responsabile del procedimento:
Referente del procedimento:
Dr. Davide Archi
Silvia Madonini
℡
℡
2145
6627
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Lettere & opinioni
Code “eterne” grazie alla geniale soluzione viabilistica
Egregio direttore, la nuova viabilità dell’Ospedale Maggiore è
semplicemente assurda. La logica vorrebbe infatti che dinnanzi ad
una struttura ospedaliera ci fosse una vasta zona, come un piazzale o
delle ampie corsie stradali, per consentire il carico e scarico dei
pazienti e per permettere allo stesso tempo un flusso scorrevole del
traffico. A Lodi, invece, si è fatto esattamente il contrario: la
carreggiata dinnanzi all’Ospedale è stata quasi dimezzata e spazio
vitale per il traffico è stato occupato da grandi fioriere a separare le
corsie. È un intervento, quello della viabilità dell’Ospedale, che
andava pianificato e studiato per bene, e non improvvisato come
fatto, lasciando la città in balia del caos. È sufficiente infatti che una
sola macchina – una, e non di più – si fermi a scaricare pazienti o
familiari, che il traffico viene bloccato. Così come è sufficiente che si
fermi una corrierina, e voilà, si forma una nuova coda, dato che non
c’è più lo spazio per superare il mezzo. Per non parlare delle ore di
punta, con code eterne, che non finiscono mai e che partono da Via
San Giacomo e coinvolgono Via Borgo Adda e Via Secondo
Cremonesi. Ma secondo l’Amministrazione comunale questi disagi
dovrebbero durare sino alla fine di marzo al massimo, perché con
l’Azienda Ospedaliera si è deciso di far arretrare il marciapiede di un
paio di metri (di proprietà privata dell’Ao), creando spazi dedicati alla
fermata temporanea. Questi lavori dovrebbero durare due mesi.
Dunque, ricapitolando: i signori dell’Amministrazione comunale prima
decidono di dimezzare la corsia e di occupare spazio con una fioriera
degna degli antichi giardini di Babilonia creando caos per mesi in Città
Bassa, per poi alla fine chiedere all’Azienda Ospedaliera, riscontrati i
grandi disagi dei cittadini, di far arretrare parte del marciapiede. Il
Comune, realizzata l’entità del danno, cerca così disperatamente una
soluzione… Che dire, siamo proprio governati da dei “geni”…
Alleanza Lodigiana-Destra Laudense
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Vertice con Mantovani
Bufera sull’ospedale, anche il sindaco a colloquio in Regione
di L.L.
Reparti di cardiologia e medicina accorpati, il “caso ospedale” di
nuovo sul tavolo della Regione. E se lunedì è stato il centrodestra al
Pirellone a incontrare il governatore Roberto Maroni, a colloquio con
l’assessore regionale alla sanità Mario Mantovani è invece andato il
sindaco Pd Vincenzo Ceretti. L’incontro è avvenuto diversi giorni fa,
venerdì scorso per la precisione, così come ha comunicato ieri lo
stesso Ceretti, velenoso nei confronti di Forza Italia e Lega presenti
all’incontro con Maroni: «Finalmente anche i vertici di Regione
Lombardia sono stati coinvolti dalle forze che reggono la maggioranza
in Regione sulla riorganizzazione del nostro ospedale». Battuta
pungente, quasi una replica agli affondi arrivati in questi mesi del
segretario cittadino di Fi Severino Giovannini e del consigliere leghista
Gianpiero Campagnoli che, nei loro sopralluoghi in ospedale, hanno
più volte attaccato la latitanza del sindaco e dell’esecutivo di
centrosinistra sulla questione ospedale.
Contrapposizioni politiche a parte, Ceretti
ieri ha informato dell’incontro con
l’assessore regionale Mantovani, a cui il
sindaco ha riferito delle criticità e
problematiche
connesse
alla
riorganizzazione sanitaria del nostro
ospedale. «L’assessore regionale mi ha confermato che l’ospedale di
Codogno è e resta presidio per acuti per la Bassa, qualsiasi intervento
di riorganizzazione aziendale non può dunque pregiudicare questa
finalità. È perciò necessario - ha ammonito Ceretti - che l’Azienda
ospedaliera avvii una verifica degli esiti della riorganizzazione attuata
sul nostro ospedale, anche nella possibilità di riconsiderare
eventualmente le scelte intraprese, se queste si dimostrano
penalizzanti per la struttura ospedaliera». Peraltro Ceretti in questi
giorni ha contattato anche lo stesso direttore generale dell’Azienda
ospedaliera Giuseppe Rossi, «dalla direzione generale ho chiesto ed
ottenuto la disponibilità ad intervenire nel prossimo consiglio
comunale di febbraio per discutere ed approfondire stato e
prospettive dell’ospedale di Codogno». Un appuntamento di
comunicazione e di confronto atteso ed importante, «là dove lo stesso
Mantovani ha condiviso le mie perplessità sulla carenza di
comunicazione verso l’opinione pubblica della Ao, alla cui direzione
generale ho chiesto di farsi carico d’ora in avanti di una
comunicazione più efficace e mirata».
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Ospedale nella bufera Vertici attesi in aula
di Mario Borra
Codogno, dopo l'accorpamento di reparti
Finalmente i vertici dell'Azienda Ospedaliera di Lodi verranno in
Consiglio comunale a relazionare sul futuro dell'ospedale e a fare il
punto della situazione dopo l'avvenuto (e contestato) accorpamento
dei reparti di cardiologia e medicina. Dopo il primo no ad
un'audizione, espresso del direttore generale Giuseppe Rossi all'inizio
del mese di novembre scorso, ieri invece il sindaco di Codogno
Vincenzo Ceretti ha ribadito che il
manager della sanità lodigiana
verrà a parlare durante la prossima
seduta del Consiglio che si terrà in
febbraio. Nei giorni scorsi il primo
cittadino ha incontrato l'assessore
regionale
alla
Salute
Mario
Mantovani.
«ha
ribadito
che
l'ospedale
di
Codogno
ha
e
manterrà la vocazione per acuti ha
detto Ceretti e che nessuna
riorganizzazione dovrà andare a
discapito di questa indicazione». In
questo scenario Ceretti ribadisce che occorrerebbe «riconsiderare le
scelte fatte nei mesi scorsi ed effettuare una verifica seria». Il sindaco
della città sottolinea inoltre che «finalmente i vertici lombardi sono
stati coinvolti» sulla questione, mentre a breve sarà pure riconvocato
il tavolo dei sindaci della Bassa, già riunito alcune settimane fa, per
fare il punto della situazione.
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Dr. Davide Archi
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