INDIVIDUI E COMUNITA’ RESILIENTI FANNO UN MONDO SICURO E SOSTENIBILE RESILIENT INDIVIDUALS AND COMMUNITIES MAKE A SAFE AND SUSTAINABLE WORLD POTENZA(26(+(27(GENNAIO(2015 Verso(una(Resilienza(Integrale(delle(Comunità(ai(Rischi(di(Disastri(e(ai(CambiamenH(ClimaHci:(( Progressi(e(ProspeKve(Future(dall’Esperienza(nella(Provincia(di(Potenza! ( Towards(Comprehensive(Community(Resilience(to(Disaster(Risks(and(Climate(Change:(( Progress(and(Future(PerspecHves(capitalizing(the(Province(of(Potenza(Experience( Margareta(Wahlström,(Speciale(Rappresentante(del(Segretario(Generale(delle(Nazioni(Unite(per(la( Strategia(Internazionale(di(Riduzione(del(Rischio(di(Disastri,(a(Potenza(per(incontrare(( i(Sindaci,(le(IsHtuzioni(e(le(Comunità( Info:!Ufficio!Pianificazione!Territoriale!e!Protezione!Civile!–!Provincia!di!Potenza! Conta8:!+39!0971!417290!A!+39!0971!417346!–[email protected]! CAMPAGNA UNISDR “MAKING CITIES RESILIENT” IL NETWORK “PROVINCIA DI POTENZA – COMUNI” Website: http://www.provincia.potenza.it Facebook: http://www.facebook.com/provpzresilient Twitter: http://www.twitter.com/provpzresilient email: [email protected] CONCEPT DELL’EVENTO Il territorio lucano riflette la grande fragilità della penisola italiana e si caratterizza in particolare per un elevato rischio sismico e idrogeologico. Grandi frane hanno da sempre evidenziato la vulnerabilità del territorio della provincia di Potenza, causando il danneggiamento di diversi centri e dando vita, talvolta, ad eventi catastrofici con conseguente perdita di vite umane. Così come per i terremoti, in maniera ancora più evidente: il sisma del 1857 nella zona della Val d’Agri e quello del 23 novembre 1980 (Irpinia e provincia di Potenza) lasciarono il segno causando migliaia di morti, distruzione di interi paesi, il danneggiamento di moltissimi centri urbani e rovine ingentissime. Frane, terremoti e altri disastri non hanno seminato solo morte e devastazioni, ma hanno contribuito anche a formare una profonda sensibilità rispetto alla questione del “rischio”. La Provincia di Potenza ha svolto un ruolo di coordinamento di un’area vasta, composta da 100 piccoli e piccolissimi Comuni, attraverso un’azione complessa tendente alla costruzione di una strategia utile a realizzare una corretta gestione del territorio e a combattere i rischi dovuti a fattori climatici e umani. Questa azione, declinata sui fattori “prevenzione” e “cultura del rischio”, si è concretizzata nella redazione di alcuni strumenti di pianificazione Pag.1 / 8 di area vasta effettuata capitalizzando le esperienze maturate in diversi anni di lavoro ed in diversi campi di intervento istituzionale. Il ruolo della Provincia nella tutela dell’incolumità delle persone e dei beni e la salvaguardia dell’ambiente è, infatti, il principale obiettivo dell’attività di gestione del territorio e pianificazione dell’emergenza e fra queste quelle di protezione civile provinciale cioè “l’insieme coordinato delle attività volte a fronteggiare eventi straordinari che non possono essere affrontati da singole forze ordinarie”. Su questo fronte, alla Provincia sono stati attribuiti non soltanto compiti riguardanti la rilevazione, raccolta ed elaborazione dei dati, ma anche le funzioni relative alla predisposizione dei piani provinciali d’emergenza; l’analisi, quindi, dei rischi cui è soggetto il territorio provinciale e le misure da adottare per limitare i danni connessi ai rischi stessi, come strumento indispensabile volto a rafforzare la sicurezza dei cittadini. Il Piano di Protezione Civile della Provincia di Potenza ha così attivato un costante contatto fra Ente e territorio, promuovendo forme di raccordo e svolgendo attività di stimolo, propulsione e coordinamento. Tramite tali attività sono stati acquisiti i dati delle specifiche realtà locali che si sono rivelati di grande utilità per la predisposizione delle pianificazioni provinciali, ponendosi come punto di riferimento per tutto il territorio, le comunità ed i cittadini (rispetto alle problematiche afferenti problemi di sicurezza sul territorio provinciale) per le attività di sensibilizzazione e di accrescimento della consapevolezza sui rischi. Tra le attività di informazione e sensibilizzazione sui rischi territoriali spicca una joint-‐venture, avviata sin dal 2003, tra le Province di Potenza e Salerno con la “Storia Geofisica Ambiente” di Bologna (SGA) e con la collaborazione scientifica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per la creazione di laboratori provinciali di educazione ambientale denominati “Robert Mallet” in commemorazione del tecnico irlandese che ha intrapreso una missione per studiare il terremoto Basilicata 1857 e ha pubblicato il suo straordinario diario di studio, in cui le osservazioni tecniche e scientifiche si mescolavano con i dettagli descrittivi e letterari, con un unico 'osservatorio' sul paesaggio e sugli aspetti sociali, economici e culturali delle aree interessate. I “Laboratori Mallet” rappresentano un'opportunità per creare delle reti di centri di studio nei territori delle due province (Potenza e Salerno), che possano promuovere la ricerca con grande respiro nazionale e internazionale, a cominciare con le scuole e le comunità locali. Tra le più recenti e significative esperienze di governance promosse dalla Provincia di Potenza spicca quella destinata alla gestione del patrimonio scolastico, sviluppata attraverso notevoli investimenti per la riqualificazione e l’adeguamento degli edifici esistenti e la costruzione di nuove strutture. Gli obiettivi specifici perseguiti dal programma "Scuole ecologiche in scuole sicure" -‐ che ha previsto un investimento complessivo di oltre 70 milioni di euro -‐ sono stati l’aumento della sicurezza, l’integrazione, la funzionalità, la sostenibilità ambientale degli edifici scolastici ed il miglioramento dell’offerta formativa e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Mentre, sulla viabilità provinciale, è di rilievo un’attività di collaborazione con l'Università della Basilicata, Facoltà di Ingegneria, Dip. di Ingegneria Ambientale, e il Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR-‐IMAA per la valutazione della vulnerabilità della rete stradale provinciale (circa 2,600 km di strade) al rischio geologico ed idrogeologico; a seguito di tale indagine, la programmazione di 66 interventi di riduzione del rischio per circa 28 M€. Un altro asse su cui la Provincia di Potenza ha realizzato importanti azioni a difesa del territorio è stato quello relativo alla difesa del suolo mediante la gestione, l’organizzazione e l’attuazione dei progetti regionali di manutenzione e riqualificazione della rete fluviale e del patrimonio forestale regionali, con obiettivi di riqualificazione strutturale e funzionale della rete ecologica e mitigazione del rischio di alluvioni. Nello specifico sono state realizzate attività di manutenzione del reticolo idrografico della provincia, nonché azioni di riduzione del rischio idrogeologico e di riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici da tutelare, salvaguardare e valorizzare tanto per gli aspetti naturali e paesaggistici, quanto per quelli turistici e di sviluppo sostenibile del territorio. L’obiettivo generale di restituire ai fiumi della Basilicata il ruolo di risorsa naturale ed ambientale, viene perseguito attraverso più obiettivi strategici: la mitigazione del rischio idraulico; la riqualificazione strutturale e funzionale della rete ecologica e dei sistemi ambientali; il recupero funzionale delle opere idrauliche per la mitigazione del rischio di alluvioni e il ripristino della funzionalità di ponti e canali sotterranei; la tutela quali/quantitativa delle acque e la condivisione delle informazioni e la diffusione della cultura dell’acqua. Pag.2 / 8 Progetti interregionali e un modello “Città resiliente” declinato su una comunità di 100 Comuni: un caso unico al mondo. Protagonista di alcuni importanti progetti comunitari -‐ tra cui il SEDEMED (Sécheresse et Désertification dans le bassin Méditerranée – assessment and mitigation of drought and desertification), il MIPAIS (Methodologies et Instruments pour la Pianification et la gestion durable de l’Irrigation en condition de Secheresse -‐ assessment and mitigation of drought and desertification ), l’ES-‐2008 ERMES (Earthquake Simulation 2008 -‐ Efficacious Reaction Of Messina Strait -‐ Earthquake Disaster preparedness), l’ESPA (Emergency Stress Psychological Assistance in Civil Protection Activities – Emergency Stress Training), fino ad arrivare ai più recenti REMIDA (smaRt Energy chains and coMmunIties in the meD Area) e RENERGY (Regional Strategies for Energy Conscious Communities) -‐ nel contesto generale della Resilienza delle Comunità, con particolare riguardo alla caratterizzazione dei rischi territoriali ed alle azioni per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la Provincia di Potenza ha aderito con entusiasmo alla Campagna dell’UNISDR “Making Cities Resilient” lanciata nel 2010, allo scopo di supportare i Governi locali e le municipalità nel diventare più “resilienti” di fronte ai disastri. Nell’ambito della Campagna, l’Ente si è reso protagonista di un’azione unica al mondo: quella di formare un grande network con tutti i 100 Comuni del proprio territorio, attraverso un protocollo di intesa volto a sviluppare una strategia comune di sviluppo territoriale che contempli il miglioramento della resistenza ai disastri naturali. Un impegno riconosciuto in forma ufficiale anche dall’UNISDR in occasione delle diverse attività svolte in cooperazione in questi ultimi anni, e della recente partecipazione della dottoressa Ana Maria Castillo, del quartier generale dell’Unisdr di Ginevra, al primo Open Day sul contrasto ai cambiamenti climatici organizzato nell’ambito del progetto Remida. I network. Nei mesi scorsi l’Ente ha provveduto a realizzare sul territorio un percorso di “multi-‐stakeholder approach” che ha visto il coinvolgimento di istituzioni e associazioni in rappresentanza delle diverse categorie sociali e professionali (donne, anziani, giovani, disabili, migranti, ecc.), dove ciascuna di esse da essere potenzialmente vulnerabile può trasformarsi in punto di forza contro le avversità e costituendo gruppi di interesse forte (Major Groups), sia in termini numerici che di competenze. Si tratta di categorie sociali di cui tutta la comunità e le Istituzioni possono e devono beneficiare per lo sviluppo di politiche territoriali sicure e sostenibili. Gli incontri hanno costituito una prima fase di “ascolto” attraverso cui raccogliere le istanze e iniziare a diffondere e consolidare un nuovo modello di pianificazione urbana, con un approccio bottom up. Il ruolo istituzionale della Provincia a livello internazionale. La Provincia di Potenza, in rappresentanza della propria rete di comuni ed anche delle autonomie locali aderenti alla compagna ONU “Rendere le Città resilienti”, ha contribuito alla elaborazione del protocollo di Hyogo post-‐2015 e del documento delle autorità locali per le politiche di riduzione dei rischi da disastri naturali, da proporre alla Conferenza Mondiale di Sendai (Giappone). Come coordinatore della rete locale per la Resilienza, la Provincia di Potenza ha partecipato ai meeting preparatori del 3° Convegno Mondiale sulla riduzione del rischio dei disastri fornendo diversi input e suggerimenti al Gruppo di Interesse “Enti Locali” per lo sviluppo dell’HFA post-‐2015. In un incontro bilaterale a conclusione dei lavori del secondo meeting preparatorio della Conferenza Mondiale di Sendai, tenutosi a Ginevra lo scorso novembre, il Presidente della Provincia Nicola Valluzzi ed il dirigente dell’ufficio pianificazione Alessandro Attolico, alla presenza di Paola Albrito (Capo ufficio UNISDR per l’Europa a Bruxelles), Ambra Sorrenti (Dipartimento Nazionale della Protezione Civile) e Letizia Fischioni (Ministero degli Affari Esteri), hanno incontrato l’Alto Commissario dell’ONU, Margareta Wahlström (Speciale Rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la strategia di riduzione del rischio di disastri) che ha espresso apprezzamento per il lavoro di coordinamento e di promozione della rete dei 100 comuni della Provincia nelle azioni di governo sulla sostenibilità ambientale e sicurezza del territorio. Integrazione delle politiche di riduzione dei rischi di disastri e di contrasto ai cambiamenti climatici nelle Pag.3 / 8 politiche di sviluppo sostenibile: il Piano Strutturale Provinciale. Come strumento di sintesi e di capitalizzazione dell’esperienza maturata dall’Amministrazione Provinciale, il Piano Strutturale Provinciale (PSP, 2013) rappresenta una milestone che proietta le future azioni di governo del territorio. Un piano territoriale che orienta obiettivi e scenari futuri secondo un approccio di coordinamento delle diverse vocazioni e strategie locali. Il PSP si qualifica come strumento propedeutico all’impegno di risorse strategiche (rivenienti in particolare dalla programmazione dei Fondi Comunitari) e supporto per la pianificazione comunale in un momento di forte riorganizzazione della governance territoriale. Durante il processo di redazione del PSP, nelle sue diverse fasi, è stato garantito il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Questo approccio ha assicurato che tutte le parti interessate, e in particolare quelle che hanno competenze sulle politiche territoriali locali e regionali (istituzioni locali, regionali, nazionali -‐ comprese le autorità, le agenzie e gli altri organismi pubblici e pubblico-‐privati), le istituzioni scientifiche, il mondo accademico, della ricerca, delle professioni, del commercio, industria, artigianato, etc., sono state informate, consultate e hanno fornito il loro contributo attivo. Anche le comunità sono state coinvolte nel processo, attraverso un approccio di consultazione. In questo modo, i gruppi di interesse principali e le altre parti interessate sono stati ben integrati nel processo di Piano. Ciò contribuisce a facilitare il processo di implementazione del PSP in ragione di un’ampia condivisione di obiettivi ed azioni. L’impegno attuale dell’Amministrazione provinciale è quello di predisporre l’implementazione del PSP a livello locale, massimizzando l’utilità di proporre forme e contenuti nuovi all’interno degli obiettivi e delle azioni locali di trasformazione ed intervento: tra questi la resilienza, il consumo di suolo, il monitoraggio dei rischi e le innovazioni tecnologiche per la gestione del territorio con il coinvolgimento attivo e continuo dei Comuni, delle Istituzioni e delle Comunità. Aspetto fondamentale della strategia di implementazione, l’obiettivo assunto dalla Provincia di facilitare la partecipazione attiva della comunità nei processi decisionali locali in materia di politiche territoriali (sviluppo sostenibile, riduzione del rischio di disastri e lotta ai cambiamenti climatici) e di accompagnare e supportare i Comuni nello stesso processo di inclusione. Di qui, la costituzione di tavoli tematici di discussione aperti incentrati sull’implementazione della Resilienza delle Comunità inclusivi delle diverse categorie sociali. Questo processo di consultazione istituzionale ha il duplice obiettivo di sensibilizzare e rafforzare la capacità degli individui e delle comunità nella riduzione dei rischi di catastrofe attraverso la diffusione della conoscenza e l'aumento della consapevolezza sull'importanza della prevenzione e della mitigazione dei rischi, e di coinvolgerli nei processi decisionali e nella programmazione in materia di politiche territoriali. Il coinvolgimento degli altri stakeholder “istituzionali” (istituzioni regionali/nazionali, rappresentanti politici nazionali e regionali, il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, le istituzioni scientifiche, il mondo accademico, della ricerca, delle professioni, affari/industria/commercio/artigianato, etc.) completerà il processo di partecipazione. Scopo del meeting del 26-‐27 Gennaio 2015. Il meeting costituisce un momento di sintesi rispetto al percorso fin qui realizzato, con la prospettiva di creare le condizioni per diffondere la cultura della consapevolezza rispetto alla dimensione del “rischio” e aumentare, con azioni concrete e partecipate, il livello di sicurezza del territorio. La rete costituita con i Sindaci, le Istituzioni e le Comunità, con approccio “multi-‐stakeholders”, è infatti solo il punto di partenza per l’implementazione di attività future da realizzare attraverso un costante e continuo dialogo. Un territorio resiliente, del resto, non si adegua semplicemente ai problemi posti dagli effetti dei rischi naturali e antropici e dai cambiamenti climatici, ma si trasforma, costruendo risposte ambientali, economiche, sociali. In questo contesto la messa in sicurezza, la manutenzione diffusa del territorio, il riuso delle aree territoriali, il controllo del consumo di suolo, costituiscono alcune delle priorità di intervento per individuare strategie. Esse integrano istanze di lungo termine in merito alla sicurezza e alla protezione territoriale con misure di mitigazione e adattamento a breve-‐medio termine. Tali strategie devono essere sostenute dai programmi di sviluppo locale al fine di migliorare l’utilizzo efficiente delle tecnologie e delle risorse finanziarie. Il meeting rappresenta un’occasione preziosa per sviluppare contributi per: Pag.4 / 8 − Stabilire una strategia condivisa e partecipata di implementazione basata su un modello di rete, unico nel suo genere, che includa tutti gli stakeholders, istituzioni, comunità locali e cittadini, e che realizzi azioni concrete atte a potenziare i 10 requisiti chiave individuati dall’Onu nella campagna “Rendere le Città Resilienti” a livello locale; − Rafforzare azioni e dialogo interistituzionale su DRR1/DRM2, CCA3 e Sviluppo Sostenibile; − Condividere conoscenze e incoraggiare nuove partnership/reti. 1 DRR: Disaster risk reduction (Riduzione del rischio da disastri). DRM: Disaster Risk Management (Gestione dell’Emergenza). 3 CCA: Climate Change Adaptation (Adattamento ai cambiamenti climatici). 2 Pag.5 / 8 INDIVIDUI E COMUNITA’ RESILIENTI FANNO UN MONDO SICURO E SOSTENIBILE Verso una Resilienza Integrale delle Comunità ai Rischi di Disastri e ai Cambiamenti Climatici: Progressi e Prospettive Future dall’Esperienza nella Provincia di Potenza POTENZA 26 -‐ 27 GENNAIO 2015 AGENDA GENERALE Gli orari indicati dovranno essere rigorosamente rispettati LUNEDÌ 26/01 8:30 – 13:00: POTENZA. AUDITORIO DEL CONSERVATORIO “GESUALDO DA VENOSA". Apertura dei lavori e Saluti delle competenti Autorità Locali, Regionali e Nazionali. Breve presentazione delle attività della Campagna UNISDR “Making Cities Resilient” (Provincia di Potenza e Rete dei Comuni). La strategia della Provincia di Potenza: dalla DRM/DRR alla Resilienza. Relazione del SRSG dell’UNISDR Margareta Wahlström. Brevi interventi dei rappresentanti dei Gruppi di Interesse e delle Istituzioni/Autorità Locali selezionate. Dibattito. Cerimonia di sottoscrizione delle adesioni alla Campagna UNISDR “Rendere le Città Resilienti” da parte dei Sindaci dei 100 Comuni. 15:00 – 17:30: POTENZA. MUSEO PROVINCIALE IN VIA LAZIO. WORKSHOP IN SESSIONI PARALLELE: L’integrazione delle politiche di Riduzione dei Rischi (DRR), di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (CCA) e di Sviluppo Sostenibile nei modelli di governance dell’uso del suolo: dalla pianificazione di area vasta alla riqualificazione urbana. Il Sistema Regionale di Protezione Civile e le Organizzazioni di Volontariato nella Gestione delle Emergenze (DRM) Le esperienze interregionali e le buone pratiche nella Gestione delle emergenze, nella mitigazione dei rischi derivanti dal Cambiamento Climatico e nella resilienza: II OPEN DAY del progetto REMIDA (smaRt Energy chains and coMmunIties in the meD Area) 17:45 – 19:00: POTENZA. MUSEO PROVINCIALE IN VIA LAZIO. SESSIONE PLENARIA: Brevi comunicazioni delle istituzioni e delegazioni straniere rilevanti. Considerazioni conclusive: sintesi degli output dei workshop, nuove prospettive, opportunità di cooperazione e progetti nell’implementazione della Resilienza. MARTEDÌ 27/01 9:00 – 13:00: POTENZA. SALA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE IN PIAZZA MARIO PAGANO. 5° REMIDA Project Steering Committee (riservato ai partner del Progetto REMIDA). Pag.6 / 8 WORKSHOPS CONCEPT. Il quadro generale delle tematiche dei workshop intende evidenziare le istanze delle istituzioni, degli stake-‐ holders e delle comunità locali al fine di raggiungere un impegno ampio e condiviso in riferimento alla Gestione dell’Emergenza (DRM), alla Riduzione dei Rischi (DRR) e all’Adattamento ai Cambiamenti Climatici (CCA) nell’ambito dell’approccio “Città Resiliente” considerato come una concreta opportunità per il miglioramento delle pratiche di pianificazione territoriale e socio-‐economica orientate ad affrontare le criticità dello “Sviluppo sostenibile” e del “Cambiamento Climatico” I workshop sono organizzati nella forma di “discussione aperta” con lo scopo di raccogliere i contributi e le proposte in documenti organici i cui punti salienti saranno illustrati nella plenaria pomeridiana e condivisi per la messa in campo delle azioni future. 1. L’integrazione delle politiche di Riduzione dei Rischi (DRR), di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (CCA) e di Sviluppo Sostenibile nei modelli di governance dell’uso del suolo: dalla pianificazione di area vasta alla riqualificazione urbana. La Riduzione dei Rischi (DRR) e l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici sono stati considerati secondo prospettive differenti: da dimensione tecnologica a quella organizzativa a quella procedurale. Il workshop tende a valutare le implicazioni degli strumenti di pianificazione urbana e regionale nei processi di Riduzione dei Rischi (DRR) e di Adattamento ai Cambiamenti Climatici assumendo il principio secondo il quale i rischi sono conseguenza delle trasformazioni territoriali e la mitigazione dei rischi dipende dalle decisioni e dagli strumenti di piano basate su principi di interesse pubblico. Agli strumenti di pianificazione territoriale si affida il compito di coinvolgere e orientare le comunità verso comportamenti più consapevoli rispetto alla sostenibilità territoriale. Queste complesse premesse saranno discusse in un quadro multidisciplinare che include le seguenti tematiche: Pratiche ed esperienze di pianificazione territoriale di area vasta; Il ruolo e il coinvolgimento delle autorità locali nella valutazione del rischio; Il quadro normativo (dalla legislazione alle norme tecniche per l’edilizia); Governance multilivello Sviluppo delle infrastrutture e trasformazioni territoriali; Contributi e prospettive dei programmi di sviluppo socio-‐economico e degli investimenti in relazione alla mitigazione dei rischi e all’adattamento ai cambiamenti climatici; Energia e sostenibilità; Coinvolgimento dei cittadini e delle comunità e promozione di comportamenti sostenibili. 2. Il Sistema Regionale di Protezione Civile e le Organizzazioni di Volontariato nella Gestione delle Emergenze (DRM) La Protezione Civile italiana rappresenta un modello efficace nel mondo. Esso iclude una catena complessa di organizzazioni coinvolte. Tra queste le organizzazioni di volontariato rappresentano il livello operativo e contribuiscono a disseminare sul territorio un attivo coinvolgimento delle comunità nell’ambito della Gestione dell’Emergenza (DRM). Il Workshop intende valorizzare l’ampia esperienza nella Gestione delle Emergenze (DRM) sviluppata sia a livello istituzionale che a livello volontaristico al fine di sottolineare i fattori di successo e i punti di debolezza del Meccanismo di Protezione Civile nell’attuale stato dell’arte. La discussione dovrà essere indirizzata a rispondere ai seguenti interrogativi: Come intensificare le azioni del modello attuale di Protezione Civile dalla gestione dell’emergenza alla prevenzione dei rischi? Pag.7 / 8 Come investire nella mitigazione dei rischi attraverso modelli innovativi di partenariato che includano Istituzioni, Privati e Cittadini (PPPP Pubic Private People Partnership) al fine di migliorare la resilienza dei sistemi territoriali e socio-‐economici? 3. Le esperienze interregionali e le buone pratiche nella Gestione delle emergenze, nella mitigazione dei rischi derivanti dal Cambiamento Climatico e nella resilienza: II OPEN DAY del progetto REMIDA (smaRt Energy chains and coMmunIties in the meD Area) Comparare e discutere le esperienze transnazionali e le Buone Pratiche di sostenibilità è una precondizione per il miglioramento degli sforzi istituzionali nella politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici. Gli strumenti della cooperazione transnazionale dell’Unione Europea hanno migliorato il coinvolgimento istituzionale verso la condivisione e disseminazione di dati, procedure e informazioni per lo sviluppo e la trasferibilità di esperienze di successo a livello locale al fine di generare un background comune di conoscenza e strumenti condivisi per affrontare le sfide globali. Il Progetto REMIDA lavora in questa direzione promuovendo lo scambio di metodologie e strumenti nel quadro del Patto dei Sindaci con riferimento alle ricadute locali. Il workshop mira a estendere il confronto rispetto ad una visione globale delle pratiche di sostenibilità in differenti domini di intervento al fine di contribuire alla realizzazione del ‘mosaico’ della resilienza nei processi di gestione del territorio. Segreteria organizzativa e contatti: Ufficio Pianificazione e Protezione Civile della Provincia di Potenza Tel. 0971 417347 – 0971 417346 Fax: 0971 51677 email: [email protected] Pag.8 / 8
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