C Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

PARROCCHIA SAN MARTINO V.
PP. SOMASCHI - VELLETRI
TRIDUO DI PREPARAZIONE
ALLA FESTA DI SAN GIROLAMO E.
1° GIORNO
ADORAZIONE EUCARISTICA
DALLA LIBERAZIONE ALLA LIBERTÀ
ESPOSIZIONE
CANTO
VOGLIO ADORARE TE
Rit. Voglio adorare Te. Voglio adorare Te.
Voglio adorare Te, Signor, solo Te.
Voglio adorare Te. Voglio adorare Te.
Voglio adorare Te, Signor, solo Te.
1.
Nella gioia e nel dolore, nell’affanno della vita,
quando sono senza forze, adoro Te.
Nella pace e nell’angoscia, nella prova e nella croce,
quando ho sete del tuo amore, adoro Te, Signore.
2.
Nel coraggio e nel timore, nel tormento del peccato,
quando il cuore mio vacilla, adoro Te.
Nella fede e nella grazia, nello zelo e nell’impegno,
quando esulto nel tuo nome, adoro Te, Signore.
S. Sia lodato e ringraziato ogni momento
T. il santissimo e divinissimo Sacramento
S. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
T. come era nel principio e ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Amen. (3 volte)
}
3v
T. O sacro convito, in cui Cristo è nostro cibo, si perpetua il memoriale della sua Pasqua; l'anima nostra è colmata di grazia e ci è dato il
pegno della gloria futura.
INTRODUZIONE
S. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
S. La pace, la carità e la fede, da parte di Dio Padre e del Signore nostro
Gesù Cristo, sia con tutti voi.
T. E con il tuo spirito.
-2-
G. Vogliamo ripercorrere insieme a San Girolamo l'itinerario da lui
percorso dalla liberazione dalle catene alla libertà di figlio di Dio
che accoglie, dona, ama. E, in un tempo in cui c'è veramente bisogno di liberazione da tante schiavitù, per ritrovare il senso della vera libertà, il nostro Santo si propone a noi come esempio e modello
di chi è riuscito a ritrovare il senso della propria esistenza a partire
dalla presa di coscienza che "passa la scena di questo mondo". Il
suo testamento spirituale ne è l'emblema: "Figliuoli, il mondo passa
e va disprezzato da buon senno; seguite la via del Crocifisso, amatevi gli uni gli altri, servite i poveri".
1L. Signore troppo spesso dimentichiamo
che la vita umana poggia su di te, che sei la roccia che non muta.
Signore, come potrà un giovane usare bene la vita
se non la sente legata a Te?
2L. Signore, come potrà un giovane essere felice
se non esce dalla schiavitù dell’egoismo
per aprirsi al dono di sé agli altri?
3L. Non giova a niente guadagnare il mondo intero
se poi perde Te,
o Dio, che sei la luce della vita
che sei la pace del cuore.
T. Signore, salvaci dalla superficialità.
1L. Liberaci dalle vie facili che portano al vuoto, al niente.
Liberaci dal bisogno di rifugiarci nei non valori.
2L. Guidaci alle altezze della fede,
guidaci all’orizzonte immenso della speranza,
aiutaci a donare la vita,
servendo con amore tutte le povertà di tutti gli uomini.
3L. Donando la vita troviamo Te, o Dio dell’Amore;
servendo i fratelli serviamo Te,
che ti sei fatto servo per amore,
Donando la vita, viviamo il Paradiso
fin da quaggiù sulla terra.
T. Signore aiutaci ad essere servi di chi è nel bisogno,
per ricevere da Te l'invito:
"Venite, benedetti dal Padre mio".
Amen!
-3-
INTRONIZZAZIONE DELLA RELIQUIA DI S. GIROLAMO E.
Mentre si esegue un canto, si introduce la reliquia di S. Girolamo, quindi si fa l'offerta dell'incenso al SS.mo Sacramento esposto.
CANTO
PADRE GIROLAMO
Rit. Padre Girolamo, umile servo dell'umanità.
Padre Girolamo, dal buio la Madre ti salvò.
Padre Girolamo, l'amore di Dio ti conquistò.
1. Partisti per la gloria sui campi di battaglia,
sognasti la grandezza, trovasti infamità.
Ti venne incontro lei, la Madre di tutti noi,
ti liberò dall'odio, dalla schiavitù.
E tornasti libero di guardare gli occhi di tua madre che
piangeva, attendeva di riabbracciarti ancora.
2. Buttasti via il passato, un mondo senza età,
scegliesti la via stretta della povertà.
Incontrasti dei fanciulli, donasti loro amore,
portasti loro il pane e la tua umanità.
E tornasti libero di guardare gli occhi dei bambini che
piangevano, attendevano di riabbracciarti ancora.
3. E venne poi il giorno della verità,
ti trovasti ricco di sublime carità.
Ti chinasti sui tuoi figli, donasti il tuo cuore,
lavasti loro i piedi con semplicità.
E tornasti libero di guardare gli occhi dell'Amore che
piangeva, attendeva di riabbracciarti ancora.
LIBERAZIONE
G2. Sono solo… nel buio… un buio sempre più fitto, atroce. Ho paura...
e… penso… Credevo di farcela: gli uomini rimasti con me erano forti e
valorosi: quante volte siamo usciti indenni da situazioni difficili! No,
stavolta, no. Sono stato travolto insieme a loro come da un turbine: erano troppi i miei avversari e di me più forti. E poi, i tradimenti… la vigliaccheria… la slealtà…
E affiora in me un sentimento mai provato prima: che strano, ho paura!
E di cosa? Già, non ci avevo pensato prima d'ora… Un tetro pensiero
-4-
mi sconvolge, mi stravolge, mi abbatte: sì, devo ammetterlo, ho paura
di morire! A cosa mi è servito cercare la gloria e a darmi ai piaceri di
questo mondo, se poi tutto finisce in questa umida e oscura cella dalla
quale temo non ne uscirò vivo?
1L. Solo in Dio riposa l'anima mia…
2L. Signore, non si inorgoglisce il mio cuore.
3L. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
G2. Ma cosa sono queste voci che sento? Mamma mia!!! Mamma mia???
Già… mamma… Chissà se a Venezia è giunta voce di quanto è successo qua, a Castelnuovo di Quero. Spero di no! Per me sarebbe un'infamia.
1L. Solo in Dio riposa l'anima mia…
2L. Signore, non si inorgoglisce il mio cuore.
3L. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
G2. Mamma mia, basta! Già… mamma mia!!!
Da piccolo mi raccontava che noi abbiamo due mamme: una in terra e
l'altra nel cielo. Figuriamoci se con tutto quello che andavo combinando l'ascoltavo… Fantasie… roba d'altri tempi… Ma… ricordo con
quanta insistenza voleva che imparassi una preghiera da rivolgere alla
mamma del cielo… Una preghiera che ora a stento ricordo
Ma… ora che ci penso… sì… Ave, Maria!!! Ave, Maria!!! Ave, Maria!!!
M. Girolamo!
G2. Chi mi chiama?
M. Girolamo!
G2. Ancora?
M. Girolamo!
G2. E questa luce, questo bagliore??? Ora ricordo… tutto… Ave, Maria!!!
Ave, Maria!!! Ave, Maria!!!
CANTO
AVE MARIA
Ave, Maria! Ave! Ave, Maria! Ave!
Donna dell’attesa e madre di speranza, ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio, ora pro nobis.
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Donna di frontiera e madre dell’ardore, ora pro nobis.
Donna del riposo e madre del sentiero, ora pro nobis.
Ave, Maria! Ave! Ave, Maria! Ave!
Donna del deserto e madre del respiro, ora pro nobis.
Donna della sera e madre del ricordo, ora pro nobis.
Donna del presente e madre del ritorno, ora pro nobis.
Donna della terra e madre dell’amore, ora pro nobis.
Ave, Maria! Ave! Ave, Maria! Ave!
M. Girolamo, va'. Corri verso la libertà. Liberati da ciò che fino ad oggi ti
ha reso schiavo e fa' quello che il Figlio mio vuole.
G2. Grazie, dolce Signora. Grazie, mamma mia celeste. Farò come mi hai
detto… Vado… Grazie!
Libero, finalmente!!! Sì, sì, me la sono vista brutta, molto brutta. E
adesso? A cosa mi serve essere libero se poi mi trovo tra le linee nemiche? Se mi scoprono, altro che carcere, mi fanno la pelle!
M. Girolamo, non conosci ancora la libertà. Io ti ho solo liberato nel momento in cui la tua vita ha raggiunto il fondo del non senso. La libertà è
un'altra cosa e non dipende da me, ma da te. Fidati del Figlio mio e sarai libero, veramente libero.
G2. Che la chiave per aprire la porta verso la libertà non sia proprio quel
"fidati del Figlio mio"? Ma… non lo conosco!!! Il mio tempo l'ho speso
per diventare quello che sono, anzi, quello che ero… un capitano! "Fidati del Figlio mio…", "Liberati da ciò che fino ad ora ti ha reso schiavo…". Ma non sono stato schiavo di nessuno! Ho sempre comandato,
io! Ma, forse, ci sono… Mi fido. Di chi? Non lo so ancora, ma mi fido
e prometto di impegnare tutto me stesso per scoprire di Chi mi fido!
Vado. Attraverso le linee nemiche. Nemiche? Ecco, scopro un pensiero
che mi rende un po' schiavo: il nemico!!! Mmmm… comincio a comprendere che devo guardare la realtà da un'altra prospettiva. Aiutami,
mia dolce Signora, in questo difficile passaggio e… Vedo bene? Sono o
no le mura di Treviso?
PREGHIERA A CORI ALTERNI – Salmo 116
Durante la recita del salmo si portano ai piedi della reliquia di San Girolamo delle
catene.
1C. Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
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Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
2C. Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
"Ti prego, liberami, Signore".
1C. Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.
2C. Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.
1C. Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
2C. Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
1C. Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
2C. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
Amen. Alleluia.
LIBERTÀ
G2. Eccomi a Venezia… Potrò riabbracciare mia madre, a cui devo la vita
per avermi insegnato quella preghiera alla Madonna, i miei fratelli e…
forse… i miei amici, anzi, gli amici no, già me l'immagino la loro iro-7-
nia: "Toh, arriva il capitano… Ah ah ah!!.
V. Signore, fate la carità. Un po' di pane, per favore. Ho sete, non posso
camminare; datemi un po' d'acqua, datemi un po' acqua. Vi va di passare la giornata con me, signore. Voglio la mamma! Voglio papà!
G2. Ma che succede? La Serenissima Venezia ridotta così! Non ci posso
credere! Sicuramente sarà l'effetto di questa maledetta guerra, in cui
anch'io per poco non ci rimettevo la vita, se non fosse stato per quella
dolce Signora che mi ha liberato. Ma cosa posso fare per questa gente)
È una moltitudine di affamati, assetati, diseredati, orfani, vedove…
S. Dal vangelo secondo Matteo (25, 31-46)
Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con
lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati
tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le
pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi".
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da
bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato
o in carcere e siamo venuti a visitarti?".
E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto
a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Poi dirà
anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti,
nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho
avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi
avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi
avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato
o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete
fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". E se ne
andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna".
Adorazione silenziosa
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G2. Vorrei poter trovare una soluzione per tutti, ma non ne ho né le forze né
la capacità…
M. Ricorda, Girolamo, fidati del Figlio mio; liberati dalle tue schiavitù.
A. Quando piacque al benignissimo Iddio di muovergli perfettamente il
cuore e con santa ispirazione di attrarlo a sé dalle occupazioni del mondo, avvenne che il frequente ascolto della parola di Dio lo inducesse
a ricordarsi della sua ingratitudine e delle offese fatte al suo Signore.
Spesso piangeva e ai piedi del Crocifisso lo pregava di essergli salvatore e non giudice. Detestava cordialmente se stesso e la sua vita passata.
Frequentava le chiese, ascoltava le predicazioni e partecipava alle messe. Cercava la compagnia di coloro che potevano aiutarlo con il consiglio, l'esempio e la preghiera. Molte furono le persone che il Signore gli
mise accanto per la cura della sua anima.
Nel 1528, scoppiò una paurosa carestia, come tutti sanno e con le lacrime agli occhi ricordano. Per tutta l'Italia e l'Europa, nelle campagne,
borghi e città migliaia di persone morivano di fame.
Quando si sparse la notizia che nella nostra città si trovava da vivere
meglio che altrove in Italia, innumerevoli schiere di poveri, spinti da
questa calamità, abbandonate le loro abitazioni, simili a sepolcri di vivi,
si riversarono con mogli e figli a Venezia.
Nelle piazze e lungo le strade si vedevano i poveri disgraziati non gridare, perché non ne avevano la forza, ma piangere silenziosamente
l'avvicinarsi della morte. Vedendo questo spettacolo, il nostro Miani,
spronato da ardente carità, si mise a loro disposizione per offrire ogni
possibile assistenza.
In pochi giorni spese tutto il denaro che aveva, vendette abiti, tappeti ed
ogni altra suppellettile di casa, distribuendo il ricavato per questa pia e
santa impresa. Egli infatti forniva cibo ad alcuni, ad altri vestiti (era inverno); alcuni ospitava in casa sua, altri incoraggiava con buone esortazioni ad avere pazienza e accettare serenamente la morte per amore di
Dio; ricordava loro che in cambio di tale pazienza e fede era promessa
la vita eterna.
Passava tutto il giorno in questo servizio di carità. Spesso non bastando
le ore del giorno, anche di notte percorreva la città; quelli che trovava
malati, ma ancora vivi, soccorreva, come poteva, mentre i cadaveri giacenti a volte per le strade, se li poneva in spalla, come fossero balsamo
e oro, poi segretamente e in incognito, li portava ai cimiteri o ad altri
luoghi sacri.
-9-
G2. Mi sento libero, veramente libero!!! E altri condividono con me questa
libertà. Ti ringrazio, Signore Gesù; grazie, Santa Vergine Maria. Proteggeteci e proteggete tutta questa umanità inferma, malata, diseredata,
emarginata, misera… E accettate la nostra umile preghiera.
T. Dolce Padre nostro Signore Gesù Cristo,
ti preghiamo per la tua infinita bontà
di riformare il popolo cristiano a quello stato di santità,
che fu al tempo dei tuoi apostoli.
Ascoltaci, o Signore, perché benigna è la tua misericordia
e nella tua immensa tenerezza volgiti verso di noi.
Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi.
Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi.
Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi.
Nella via della pace, della carità e della prosperità
mi guidi e mi difenda la potenza di Dio Padre,
la sapienza del Figlio, la forza dello Spirito Santo
e la gloriosa Vergine Maria.
L’angelo Raffaele, che era sempre con Tobia,
sia anche con me in ogni luogo e via.
O buon Gesù, o buon Gesù, o buon Gesù,
amore mio e Dio mio, in te confido, io non sia confuso.
CANTO
TU SEI SANTO TU SEI RE
Rit. Tu sei Santo tu sei Re, Tu sei Santo tu sei Re,
Tu sei Santo tu sei Re.
Tu sei Santo tu sei Re, Tu sei Santo tu sei Re,
Tu sei Santo tu sei Re.
1. Lo confesso con il cuor lo professo a te Signor,
quando canto lode a te sempre io ti cercherò,
tu sei tutto ciò che ho, oggi io ritorno a te.
Io mi getto in te Signor, stretto tra le braccia tue
voglio vivere con te e ricevo il tuo perdono
la dolcezza del tuo amor, tu non mi abbandoni mai Gesù.
Tutto 2 volte.
Fin Rit. 2 volte
- 10 -
S.
O Dio, che in San Girolamo Emiliani, sostegno e padre degli orfani, hai
dato alla Chiesa un segno della tua predilezione verso i piccoli e i poveri, concedi anche a noi di conservare fedelmente lo spirito di adozione, per il quale ci chiamiamo e siamo realmente tuoi figli. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen.
T. Padre nostro...
BENEDIZIONE
S.
T.
S.
T.
Hai dato loro un pane disceso dal cielo,
che porta in sé ogni dolcezza.
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai
lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede
il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in
noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
REPOSIZIONE
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa ed Immacolata Concezione.
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre.
Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
CONCLUSIONE
S.
T.
Sia lodato e ringraziato ogni momento
il santissimo e divinissimo Sacramento.
- 11 -
S. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
T. Come era nel principio e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
S. Dolcissimo Gesù,
T. non essermi giudice, ma salvatore.
CANTO FINALE
LIBERO SARÒ
Nella notte senza stelle scorre un fiume insanguinato:
giaccio in fondo alla mia torre, comandante incatenato.
Impotente prigioniero di un nemico sconosciuto,
io mi sento uno straniero fatto ostaggio: ho perso tutto.
Ma una goccia di rugiada, sentinella del mattino,
è un tutt'uno col mio pianto: mi rivedo da bambino.
E una Madre che mi salverà, compagna silenziosa, prendendomi per mano.
Ho invocato il nome tuo e sei venuta a visitarmi.
E nella cella del mio cuore si spalanca un cielo immenso.
Tu vieni a spezzare le mie catene, o dolce Madre dell'umanità,
speranza per chi crede nell'amore di un Padre che è infinita carità.
Tu vieni a spezzare le mie catene e io libero sarò,
libero di amare veramente, servire i miei fratelli insieme a te.
Libero di amare veramente, servire i miei fratelli insieme a te.
Incomincia il mio cammino solitario e senza meta.
Dagli accampamenti ostili non esiste via d'uscita.
disperato cerco un segno. Nuovamente invoco te.
Vieni ancora in mio sostegno. La tua mano è qui con me.
Maria, portami lontano, illumina i miei passi col tuo manto.
E quando al Figlio tuo sarò vicino, con te innalzerò il mio canto.
Tu che hai spezzato molte catene, morendo in croce per l'umanità,
dolcissimo Signore, unico bene, speranza di giustizia e verità.
Tu vieni a spezzare le mie catene e io libero sarò.
Libero di amare veramente, di vivere e morire come te.
Tu che hai spezzato ogni catena, morendo in croce per l'umanità,
speranza di chi crede nell'amore di un Padre che è infinita carità.
Tu vieni a spezzare le mie catene ed io libero sarò.
Libero di amare veramente, di vivere e morire come te.
Libero di andare tra la gente, servire i miei fratelli insieme a te…
servire i miei fratelli insieme a te.
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2° GIORNO
DOLCISSIMO GESÙ
S. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
S. La pace, la carità e la fede, da parte di Dio Padre e del Signore nostro
Gesù Cristo, sia con tutti voi.
T. E con il tuo spirito.
Mentre si esegue l'inno, viene fatta l'offerta dell'incenso alla reliquia del Santo.
INNO
Le nostre voci esaltano
la carità ineffabile
che volle il Padre infondere
in te, o San Girolamo.
Un giorno parve abbatterti
Colui che tutti libera,
ma con amore provvido
ti rese forte e intrepido.
Come saggio discepolo
lasci i beni che passano
e docile allo Spirito
segui Gesù dolcissimo.
Lui servi in ogni povero,
Lui vedi nei tuoi orfani,
a Lui conduci, umile,
il cuore degli uomini.
La Chiesa, ancor più splendida
per questa tua vittoria,
guarda con quanti soffrono
a te, padre degli orfani.
Sia lode al Padre altissimo
e al Figlio Unigenito
insieme al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
- 13 -
Dopo il Vangelo
1L. Messer Girolamo Emiliani, Gentiluomo Veneziano, ebbe ardentissimo
desiderio di attirare e unire a Dio tutti gli uomini, di qualsiasi ceto e
condizione, e ne diede chiarissimi segni, tanto che bruciando della carità divina, per amore del Vangelo e col vivo desiderio di aumentare il
Regno di Dio, abbandonate le ricchezze, i parenti nobilissimi e la patria
illustrissima, essendosi gettato nelle braccia del suo amato, nudo e Crocifisso Gesù Cristo, dopo un breve peregrinare, cominciò da voi poveretti a realizzare il suo progetto col levarvi dalla miseria, prima in Bergamo, poi in altre città dove dimoravate così afflitti da fame, freddo e
nudità che ben spesso alcuni di voi venivano trovati morti e quelli tra
voi che sfuggivano a tale sorte davano con le loro voci così tristi un
suono alle orecchie di chi vi sentiva in tali calamità come quelle delle
anime tormentate dalle pene del purgatorio, cosa risaputa da tutti.
Vi raccolse con tanta dolcezza e benignità, medicandovi le anime con i
suoi esempi ed insegnamenti, e con le mani le infermità corporali, come
la tigna ed altri innumerevoli mali e andando alla cerca del vitto con i
propri piedi, andando per le contrade e bussando alle porte così che la
sua virtù ha presentato un soavissimo profumo al Signore e una viva luce in tutta la Lombardia, mostrando di amare Dio con tutt’altro che con
cerimonie, come lo dimostrano gli ospedali, da lui eretti, in molte città
tra le più onorate, nei quali le medesime vostre voci che prima gridavano io muoio di fame, io muoio di freddo, ora cantano notte e giorno le
lodi del Signore
Dopo l'omelia
S. Presentiamo con fiducia al Padre le nostre preghiere, con la certezza
che Egli ascolta chi si presenta a Lui con cuore pentito e disposto a
cambiare vita.
T. Signore Gesù Cristo, insegnaci ad amarci come tu ci hai amato.
2L. Se viviamo nella luce come Dio è nella luce, siamo uniti gli uni con gli
altri.
T. Signore Gesù Cristo, insegnaci ad amarci come tu ci hai amato.
2L. Se uno pretende di essere nella luce e odia suo fratello, è nelle tenebre.
T. Signore Gesù Cristo, insegnaci ad amarci come tu ci hai amato.
2L. Chi ama suo fratello rimane nella luce, e non corre pericolo di inciampare.
T. Signore Gesù Cristo, insegnaci ad amarci come tu ci hai amato.
- 14 -
2L. Chi odia suo fratello vive nelle tenebre e cammina nel buio.
T. Signore Gesù Cristo, insegnaci ad amarci come tu ci hai amato.
2L. Amiamoci gli uni gli altri perché l’amore viene da Dio.
T. Signore Gesù Cristo, insegnaci ad amarci come tu ci hai amato.
2L. Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio è presente in noi e il suo amore è veramente perfetto in noi.
T. Signore Gesù Cristo, insegnaci ad amarci come tu ci hai amato.
2L. Chi vive nell’amore di Dio non ha paura, anzi, l’amore di Dio è veramente perfetto e caccia la paura.
T. Signore Gesù Cristo, insegnaci ad amarci come tu ci hai amato.
Dopo la comunione si recita "LA NOSTRA ORAZIONE" che si trova a pag 10
3° GIORNO
IL NOSTRO FINE È DIO
S. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
S. La pace, la carità e la fede, da parte di Dio Padre e del Signore nostro
Gesù Cristo, sia con tutti voi.
T. E con il tuo spirito.
Mentre si esegue l'inno, viene fatta l'offerta dell'incenso alla reliquia del Santo.
INNO
v. a pag. 13
Dopo il Vangelo
L. Dalle lettere di San Girolamo Emiliani
Fratelli e figlioli in Cristo dilettissimi della Compagnia dei servi dei
poveri. Il vostro povero padre vi saluta e conforta nell'amore di Cristo e
osservanza della regola cristiana, come nel tempo che ero con voi ho
mostrato con fatti e con parole, talmente che il Signore si è glorificato
in voi per mio mezzo. E poiché il fine nostro è Iddio, fonte di ogni bene, nel quale solo come nella nostra ora-zione diciamo dobbiamo confidare e non in altri, così ha voluto il benigno Signore nostro, per accrescere la fede in voi, senza la quale fede dice l'evangelista Cristo non
può fare molti miracoli, e per esaudire l'orazione santa che gli fate, perché egli vuole pure servirsi di voi poverelli, tribolati, afflitti, affaticati e
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infine da tutti disprezzati e abbandonati anche dalla presenza fisica, ma
non dal cuore del vostro povero e tanto amato e caro padre.
Dopo l'omelia
S. Preghiamo il Signore, nostro Dio, che sempre ascolta la preghiera dei
suoi figli, di suscitare in ognuno di noi l’anelito alla santità, una sincera
conversione, una solidale accoglienza dei poveri e dei piccoli.
T. O benignissimo Signore, per intercessione di san Girolamo, ascolta
la nostra preghiera.
L. Per tutte le comunità cristiane, perché attraverso un ascolto più abbondante della Parola rivivano l’alleanza battesimale e si impegnino nella
preghiera e nel servizio della carità, preghiamo.
T. O benignissimo Signore, per intercessione di san Girolamo, ascolta
la nostra preghiera.
- Per tutti i cristiani, perché illuminati dalla luce del Cristo sentano come
impegno personale il compito di annunciare ai poveri la liberazione e la
dignità di figli di Dio, preghiamo.
T. O benignissimo Signore, per intercessione di san Girolamo, ascolta
la nostra preghiera.
- Per tutti noi qui presenti, per i nostri parenti e amici, perché sappiamo
riscoprire con gioia il significato del nostro battesimo e perché ci impegniamo a dare a Dio, che ci chiama alla santità della vita, una risposta
libera e generosa, preghiamo.
T. O benignissimo Signore, per intercessione di san Girolamo, ascolta
la nostra preghiera.
- Perché la testimonianza di santità e di servizio di San Girolamo Emiliani ci stimolino ad essere nel mondo testimoni dell’amore di Dio verso i
piccoli e i poveri e a vedere sempre nel loro volto il riflesso del volto
piagato di Cristo, preghiamo.
T. O benignissimo Signore, per intercessione di san Girolamo, ascolta
la nostra preghiera.
Dopo la comunione si recita "LA NOSTRA ORAZIONE" che si trova a pag 10
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