Bravi e Cattivi: Sosa 4.5

BRAVI&CATTM
di MASSIMO ORFANI
Alzati e cammina
C'è la mano del Diablo nell'aver
trasformato Caserta in Lazzaro.
Ma poi in campo ci vanno i
giocatori e Dejan Ivanov si è
tolto i panni del comprimario
vestendo quelli del
protagonista. Nelle ultime due
gare, vinte dalla Juve contro
avversarie di livello come
Brindisi e Bologna, ha segnato
rispettivamente 25 e 29 punti.
Prestazioni tutt'altro che
bulgare. E' diventato «Ivanuovo»
rispetto a quello visto con l'Enel.
PUNTI 29 ASSIST 3
RIMBALZI 6
V
*
MAURIZIO
BUSCAGLIA
L'allenatore di
Trento, anche
quando le busca,
dimostra di avere
gli attributi. Gli
saranno girate le
scatole per la
sconfitta di 26 a
Cantù, ma ha
avuto il coraggio
di lasciare in
panchina per
tutta la ripresa il
capocannoniere
Tony Mitchell,
visto che pare
abbia scordato
che per vincere
si deve sudare.
RICCARDO CERVI
Il centro di
Reggio Emilia fa
il bello e il cattivo
tempo contro i
lunghi di Varese,
chiudendo con 16
punti, 12 rimbalzi
e 4 stoppate.
Quando gioca
così è un fattore
che sposta gli
equilibri delle
partite. Non ci
vuole il
commissario
Maigret (al
secolo Gino
Cervi, per i più
giovani...) per
capirlo.
IVAN BUVA
Contro Trento ha
stabilito 14
primati personali
in A. Ci limitiamo
a citare i 24
punti e 8 rimbalzi
con 9/10 al tiro.
Vero, la Dolomiti
è stata tutt'altro
che Energia, ma
il croato ha
finalmente fatto
vedere dove può
arrivare. Ora
deve capire che
non basta farlo
una volta per
meritarsi il
soprannome «Il
Terribile».
ERIC MAYNOR
Ricorda un po' il
primo MarShon
Brooks. Ha
talento da
vendere ma non
ha ancora capito
dov'è finito.
Spaesato e
confusionario, il
play di Varese
non sta dando
nulla a una
squadra che
paga i tanti
infortuni. E che
non ha mesi per
aspettare che
cresca. Più che
May-nor serve
February-nor.
EDGAR SOSA
Senza di lui
Sassari vola nel
primo e nel terzo
quarto, con lui
affonda nel 2° e
nel 4°. Non è
tutta colpa sua,
ma una bella
fetta di
responsabilità ce
l'ha. Meno 10 di
plus/minus in 18'
in una gara
persa di 2
pesano. Sosa è
dannatamente
simile a «sussa»,
che a Sassari
significa
scoppola...
VUELLE PESARO
Hanno cacciato
Dell'Agnello
pensando che
fosse il colpevole.
Cos'è cambiato?
Nulla. La patata
bollente è
passata a Paolini
che ha accusato
i suoi di «non
combattere»
dopo
l'imbarazzante 3°
quarto da 7-31
contro Avellino.
Se Dell'Agnello
non li ha
trasformati in
lupi, chi può
farlo?