STAVA CON LE BESTIE SELVATICHE E GLI

Ia DOMENICA di QUARESIMA Anno B
“STAVA CON LE BESTIE SELVATICHE E GLI ANGELI LO SERVIVANO”
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni,
tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e
diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Mc 1, 12-15
“In quel tempo”
La liturgia per ovvie ragioni fa cominciare il brano in questo modo, ma prendendo per intero il primo
capitolo di Marco scopriamo che questo primo versetto inizia in modo leggermente diverso: “E
subito lo Spirito…” può apparire forse un dettaglio trascurabile, ma ci fa capire che il fatto di essere
condotto nel deserto non è un fatto a sé stante, ma è collocato all’interno di una storia, poco prima
l’uomo Gesù si è fatto battezzare e sopra di lui è disceso lo Spirito Santo.
Si richiamano quindi le altre letture della liturgia ovvero l’alleanza sancita con Noé dopo il diluvio e le
parole di San Pietro che ricorda come l’acqua del diluvio sia immagine del battesimo che salva.
“lo Spirito sospinse Gesù nel deserto”
Gesù ha ricevuto lo Spirito ed è lo Spirito che lo sospinge nel deserto. Per compiere la Sua opera
Gesù dovrà passare per il deserto. Il deserto richiama l’uscita dalla schiavitù dell’Egitto, il deserto è
quindi lo spazio della libertà: del cammino faticoso verso la terra promessa (quindi sconosciuta), ma
anche della tentazione di un comodo ritorno alla schiavitù (purtroppo nota). Il deserto è momento di
passaggio, è un momento di fatica e prova, ma non si tratta di un incidente di percorso. È un tratto
importante della storia della salvezza di ciascuno di noi e di ciascuna delle nostre coppie. È un
momento di difficoltà, ma anche di Grazia, lo Spirito è con noi.
Il deserto è un momento di passaggio necessario. Sono tanti i deserti che attraversiamo nella nostra
vita: un lungo momento di incomprensione, una delusione importante, problemi che riguardano i
figli o che riguardano il non averne, una fase di isolamento e di mancanza di intimità, difficoltà nelle
amicizie, difficoltà in parrocchia e tanti altri possibili deserti. Forse, qualcuno più significativo di altri,
lo ricordiamo per aver demarcato una linea netta nella nostra esistenza. Da quel momento tutto è
cambiato. Sì, perché il deserto dell’uomo è lo spazio dell’incontro con Cristo.
“tentato da Satana”
Ricevere lo Spirito Santo, svela subito l’azione di un altro spirito: lo spirito contrario, lo spirito
dell’accusatore. Nel deserto affiora la divisione interiore dell’uomo, affiorano le tentazioni.
La cosa importante da fare non è sfuggirle, averne paura, indietreggiare; no, la cosa importante da
fare è imparare a rispondere, imparare a dire dei sì e dei no da cui non si torna più indietro.
Il momento della prova serve soprattutto a questo: guardare in faccia le tentazioni che si nascondono
nel nostro cuore, riconoscere la menzogna e imparare a dare una risposta.
Poiché il Signore Gesù lo ha fatto, anche noi insieme a lui lo possiamo fare! È il tempo della lotta
spirituale, in cui sperimentiamo come singoli e come coppia che solo la Parola di Dio è risposta,
soccorso, salvezza. Scommettiamo su quella Parola e facciamo esperienza della fede che salva!
“Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano”
Nel deserto si affacciano anche le nostre bestie selvatiche, è un momento prezioso per conoscere le
nostre parti più profonde, le nostre paure, le parti che conosciamo meno e quelle che mai vorremmo
affrontare. Nell’economia della salvezza tutto serve, tutto è prezioso, perché tutto può essere
redento.
Nel tempo del discernimento impariamo anche a riconoscere quali angeli il Signore ci ha messo
accanto, impariamo a vedere dietro a quali persone, incontri, situazioni, Egli ha riposto il suo aiuto
per noi. Abbiamo tanti angeli intorno a noi capaci di farci udire la voce dello Spirito e di farci
distinguere quella dell’accusatore. Riconosciamoli e per essi impariamo a ringraziare.
“Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio”
Dopo il deserto Gesù inizia l’annuncio del Regno di Dio. Solo dopo aver attraversato il deserto
posso affrontare la missione. Solo dopo il combattimento siamo pronti per le cose grandi della vita.
È un’illusione pensare che la vita sia stare sempre bene, comodi e agiati.
Se in un cuore c’è amore è perché prima c’è stata battaglia, se c’è misericordia è perché prima ha
conosciuto i mostri della propria anima e ha fatto esperienza degli angeli, se c’è bellezza è perché
prima c’è stato deserto!
Possa questo periodo di Quaresima condurci nel nostro deserto per riconoscere lo Sposo Gesù e
riaccoglierlo nella nostra coppia.
Giulia e Tommaso