«Il quintetto iniziale è stato un segnale per tutta la

S E R I E A » RISCOSSA BIANCOBLU
«Il quintetto iniziale
è stato un segnale
per tutta la squadra»
Il coach del Banco Meo Sacchetti spiega le sue scelte
«Abbiamo fatto delle valutazioni, solo qualcuno ha capito»
di Roberto Sanna
» SASSARI
Uno starting five con tre italiani non è una cosa usuale in Serie A e il coach Meo Sacchetti
chiarisce subito tutto: «C'era
Edgar Sosa infortunato e sapevamo che a livello di playmaker Massimo Chessa poteva darci qualcosa, purtroppo è
stato sfortunato e mi dispiace
tantissimo, ha avuto un ottimo atteggiamento e credo proprio che nel proseguo della stagione saia un giocatore che ci
servirà molto. Quel quintetto è
poi nato perché tante volte abbiamo parlato di problemi
mentali e allora ci sono momenti nei quali bisogna fare
delle valutazioni, così abbiamo fatto questa scelta per Uasmettere qualcosa alla squadra e a determinati giocatori.
Qualcuno l'ha capito, qualcun
altro ancora no. Si può fare so-
lo mettendo in campo gli italiani?L'avete dettovoi...».
Il riferimento è abbastanza
chiaro, anche perché il coach
biancoblù mette al centro del
discorso proprio la partenza
del match: «La parte più importante della nostra partita è
stata proprio il primo quarto,
siamo entrati in campo con
grande spavalderia e la squadra mi è proprio piaciuta, credo che sia stato un segnale importante per tutti. Importante
anche la reazione che abbiamo avuto quando i nostri avversali ci hanno sorpassato,
ma è secondario rispetto a
quanto ho visto nel primo
quarto. In generale è stata una
partita molto intensa, nella
quale abbiamo avuto un'attenzione particolare. Abbiamo
avuto, soprattutto, un grande
apporto di energia da parte di
alcuni giocatori che veramente hanno dato anche più di
quello che avevano. Abbiamo
anche lavorato molto bene in
area, sicuramente i dati a rimbalzo ci premiano e anche l'aggressività in difesa è stata molto alta. La nota negativa sono
state le troppe palle perse,
molte delle quali in maniera
veramente banale, che i nostri
avversari hanno immediatamente convertito con canestri
facili in contropiede».
Il coach ospite Dalmonte invece punta l'indice su quello
che i suoi uomini non hanno
saputo fare nell'area dei tre secondi: «Siamo stati sopraffatti
a rimbalzo, soprattutto in quelli offensivi: abbiamo lasciato
alla Dinamo il 50 per cento dei
palloni che potevano diventare rimbalzi offensivi. In più, in
attacco, proprio in quella zona
abbiamo avuto delle pessime
percentuali al tiro e addirittura da due punti abbiamo chiuso col 31 per cento».
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Distorsione per Chessa, Coppa a rischio
Aveva bagnato la "promozione"
in quintetto base nel migliore dei
modi, con un grande impatto e
due triple messe dentro nei primi
7 minuti di gioco. Ma al terzo
tentativo dai 6,75 Massimo
Chessaè ricaduto male trovando
sotto di sé i piedi Ndudi Ebi.
Risultato: la caviglia sinistra che
si gira malamente e la partita del
play sassarese che finisce già nel
primo quarto. Chessa ha seguito il
resto del match dalla panchina e a
fine gara è andato via
zoppicando. «Per ora fa molto
male - ha detto - ma dovrò
aspettare almeno un giorno per
capire meglio se ci sono danni.
Sono molto arrabbiato, mi
dispiacerebbe moltissimo saltare
la Final Eight. Ma purtroppo non
posso farci nulla». Già oggi lo staff
medico biancoblù potrebbe dire
qualcosa sui tempi di recupero.
IL MOMENTO
DECISIVO
Nel primo
quarto siamo entrati in
campo con grande
spavalderia, alcuni
giocatori hanno dato più
di quello che avevano
Un'entrata a canestro in acrobazia di Rakim Sanders