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I BENI ARCHEOLOGICI
Questioni di riuso e reinterpretazione dell’”architettura di ieri”.
Martedì 24 marzo 2015, ore 9.00-13.00
Fondazione Giorgio Amendola
Via Tollegno, 52 - Torino
Obiettivi formativi
Il convegno affronta il ruolo ed i compiti del professionista che, nella fase di progetto o in quella
di cantiere, è chiamato a relazionarsi con la presenza di beni archeologici: quali le opportunità e
le scelte di riuso e di reinterpretazione?
L’archeologia, così come si presenta oggigiorno, è da considerarsi come un’architettura del passato,
progettata per uno scopo ben preciso: il trascorrere del tempo, le numerose stratificazioni, il disuso ed il
conseguente abbandono ne hanno modificato l’aspetto ma non il contenuto.
Il rapporto fra architettura e archeologia diviene un tema fondamentale da affrontare nel momento in cui
si debba intervenire su un “oggetto” o uno scavo archeologico: la ricerca archeologica ed il progetto
architettonico devono dialogare costruttivamente e sinergicamente. L’archeologia riferita ad un edificio
piuttosto che ad un sito non appartiene al passato. I resti non devono andare incontro ad un processo
di museificazione fine a sé stesso. Il “monumento” è sì un “documento” inequivocabilmente portatore
della memoria storica di sé e del luogo, ma deve rinascere e tornare ad essere fruibile: il progetto di
architettura rappresenta il mezzo più adeguato per raggiungere tale scopo.
In questo ambito di riflessione si inserisce la figura dell’architetto, chiamato ad intervenire non solo
attraverso progetti di restauro conservativo, ma progetti ex-novo, intesi come “inserimenti” sull’esistente, volti a restituire dignità e nuova vita ai siti archeologici, per una rifunzionalizzazione ed una fruibilità
adeguate. Oggi l’architettura può, e deve, svolgere un ruolo preponderante di valorizzazione, intesa
come recupero, ricostruzione e/o nuova interpretazione. Le competenze specifiche di attori quali architetti, archeologi e storici dell’arte devono creare una linea di continuità fra il costruito di ieri e l’intervento
di oggi, in un’ottica di valorizzazione, conservazione, restauro e progettazione non solo dell’ “oggetto”
ma anche del luogo in cui esso è inserito.
Programma
ore 9.00 Accredito partecipanti
ore 9.15 Saluti e apertura interventi
Marco Aimetti Presidente Ordine Architetti P.P.C. della Provincia di Torino
Luca Rinaldi Soprintendente per i BB.AA.PP. per le Province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli
ore 10.00 Dialogo architettura - archeologia
Giò Dardano INBAR Piemonte - Sezione di Torino
ore 10.30 Conoscenza del Sito: dal progetto di scavo alla valorizzazione
Egle Micheletto Soprintendente per i Beni Archeologici del Piemonte
ore 11.00 I siti archeologici e la loro fruizione quali occasioni di rilancio dei contesti
Cristina Coscia Consigliere Ordine Architetti P.P.C. della Provincia di Torino
Armando Baietto Consigliere Fondazione OAT
Anna Crivello Coordinatrice Focus Group OAT Conservazione, riuso, restauro
Riconoscimento
ore 11.30 Pausa
4 CFP per architetti
ore 11.40 Contestualizzazione delle scelte progettuali
Filippo Masino Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte
Durata complessiva
ore 12.10 Piani di gestione UNESCO
Giulio Mondini SiTI - Politecnico di Torino
ore 12.40 Dibattito e conclusioni
ore 13.00 Chiusura dei lavori
Modera: Ivano Verra INBAR
4 ore
Referenza scientifica
OAT - Fondazione OAT
INBAR: arch. Ivano Verra,
arch. Barbara Binda