Progetto “ADOTTA UNO DEI GIUSTI” Premessa

Consiglio di Zona 5
Progetto “ADOTTA UNO DEI GIUSTI”
Premessa
Il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha approvato la Dichiarazione che istituisce la
Giornata Europea dei Giusti, da celebrare il 6 marzo di ogni anno. Per la prima volta il 6
marzo 2013 i cittadini europei si sono trovati uniti nel ricordo di coloro che hanno rischiato
la propria vita per soccorrere i perseguitati, testimoniato la verità e difeso la dignità umana
contro i totalitarismi.
Milano, capofila delle celebrazioni, ha aperto la strada a iniziative in numerose città italiane
ed europee: Varsavia, Praga, San Pietroburgo, Bruxelles, hanno ospitato concerti,
cerimonie, conferenze e spettacoli teatrali in onore dei Giusti.
L’associazione Gariwo http://it.gariwo.net/ ha sviluppato con educatori, docenti,
accademici, intellettuali e associazioni, sia in Italia che all’estero, uno scambio di
esperienze, di informazioni e di elaborazioni, da rendere disponibili a tutti gli operatori della
formazione, sotto forma di progetti didattici, riflessioni, relazioni, riferimenti teorici,
indicazioni bibliografiche e notizie dal mondo dell’istruzione.
In particolare ha realizzato il progetto Wefor, sviluppato in diversi Paesi (Italia, Polonia,
Bosnia, Armenia) e sostenuto dalla Comunità Europea, per creare una più diffusa
conoscenza della realtà dei Giusti nelle varie situazioni critiche della Storia, nelle
condizioni estreme di conflittualità, di deriva autoritaria e persecutoria.
Per indicarli come punti di riferimento della coscienza europea, con il progetto Wefor è
stata creata la didattica dei Gardini virtuali d’Europa, dove idealmente sono piantati
gli alberi per i Giusti dei diversi Paesi; una sezione è interamente dedicata alle scuole, dal
titolo significativo YouFor, in cui sono raccolti i materiali per gli insegnanti, i contributi delle
classi, gli elaborati e le ricerche degli studenti, oltre a un vasta raccolta di supporti di
approfondimento.
Finalità del progetto
La memoria, individuale e collettiva, è un tassello fondamentale nella formazione dei
giovani e un potente strumento nelle mani degli educatori: per questo parliamo di memoria
educativa nella costruzione dell’identità, capace di confrontarsi con gli aspetti negativi
dell’agire umano e con le criticità del diverso da sé, ma anche con la sua ricchezza, con la
valenza propulsiva della propria umanità, se scoperta e accettata nelle sue implicazioni
edificanti, di allargamento della convivenza pacifica e della solidarietà, e di costruzione, in
ultima istanza, di una società più aperta al miglioramento del mondo.
La funzione delle figure di coraggio civile, l’esempio edificante di coloro che hanno deciso
di assumersi una responsabilità personale di fronte alla violazione dei diritti umani, sono
molto importanti per coinvolgere gli studenti in un’analisi serrata degli avvenimenti storici
che ci hanno preceduto e di quelli legati all’attualità.
“Adotta uno dei Giusti”
Il Consiglio di Zona 5 intende fare propria questa iniziativa proponendo alle Scuole
Superiori di aderire al progetto “Adotta uno dei Giusti”
- le classi degli Istituti Secondari Superiori di 2° grado della Zona 5 aderenti al progetto,
nel mese di ottobre svolgeranno la visita guidata al Giardino dei Giusti al Monte Stella,
con lo scopo di avvicinarsi in modo attivo al mondo dei Giusti attraverso la scelta di una
figura esemplare onorata al Monte Stella.
- Ogni classe aderente all’iniziativa decide quale GIUSTO adottare e ne approfondisce la
vicenda storica e umana, con lo studio della biografia, del contesto in cui ha vissuto,
eventualmente dei suoi scritti e dei documenti che lo riguardano. L’associazione Gariwo
fornirà assistenza ai Docenti, anche con interventi nelle classi, su richiesta.
- Le scuole aderenti all'iniziativa si riuniranno in occasione delle celebrazioni per il
Giorno della Memoria: i ragazzi presenteranno gli elaborati ( testi, presentazioni
multimediali, ecc.) prodotti durante il lavoro in classe.
- Le classi parteciperanno infine alla Cerimonia al Monte Stella del 6 marzo 2016
in concomitanza con la Giornata Europea dei Giusti, in cui verranno onorati i nuovi
Giusti con la dedica dell'albero alla presenza dei familiari o testimonial, occasione ulteriore
di approfondimento e rafforzamento del progetto didattico.
Iscrizioni
Le Scuole che intendono aderire al progetto dovranno inviare la loro adesione al Consiglio
di Zona 5, Viale Tibaldi, 41 entro il 30 giugno 2015
I Giusti celebrati il 6 marzo ’15 al monte Stella
Sono sei i Giusti a cui verranno dedicati un albero e un cippo nel Giardino del Monte Stella - area
recentemente concessa in uso gratuito dal Comune all’Associazione Giardino dei Giusti di Milano
che già ne cura le attività, allo scopo di valorizzarla.
Di seguito, un breve profilo dei GIUSTI che saranno celebrati il 6 marzo 2015 al Monte Stella
(luogo simbolico nato dalle macerie dei bombardamenti della seconda guerra mondiale a Milano).
Mehmet Gelal Bey
Attraverso il ricordo di questo uomo si vogliono ricordare tutti i Giusti ottomani che all’epoca del
genocidio degli Armeni hanno rifiutato di stare dalla parte dei carnefici e hanno soccorso le
vittime e testimoniato la verità anche a costo della propria vita. Gelal Bey, “vali” di Aleppo, tra il
1914 e il 1915 si oppose alla deportazione delle carovane di donne, vecchi e bambini, nel deserto
di Der-es-Zor. Organizzò campi di raccolta per i profughi armeni che arrivavano a migliaia in
città, predispose una rete di soccorso ai malati e di distribuzione del cibo. Aiutò molti a fuggire o a
ricongiungersi con i familiari. Fu rimosso dall’incarico e trasferito a Konya. Anche qui si oppose
agli ordini di deportazione. E di nuovo fu rimosso. Visse in povertà, carico di rimpianto per non
essere riuscito a impedire lo sterminio del popolo armeno. La sua candidatura ha ricevuto il
sostegno del Console Onorario d’Armenia, Pietro Kuciukan, della direttrice della Casa Armena di
Milano, Marina Mavian e del presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia, Baykar Sivazliyan .
Le donne e gli uomini della Guardia Costiera
L’opera di salvataggio svolta dalla Guardia costiera, da Lampedusa a tutte le coste italiane,
potrebbe essere considerata un’attività relativa all’espletamento di un dovere professionale. In
realtà le donne e gli uomini che si spendono per salvare i disperati in rotta verso le nostre coste, lo
fanno con un senso di umanità e uno spirito di sacrificio che va ben oltre la semplice osservanza di
un dovere, fino a mettere a repentaglio la propria incolumità.
Razan Zaitouneh e Ghayath Mattar
Razan e Ghayath hanno resistito con coraggio alla crudeltà regime siriano e al fondamentalismo
opponendo alla violenza la propaganda pacifica e l’informazione veritiera su ciò che accade nel
loro Paese. Entrambi hanno pagato un prezzo altissimo, l’uno con la vita e l’altra con la prigionia,
la clandestinità e alla fine il rapimento da parte di bande estremiste, con sospetto coinvolgimento
del regime, per questa scelta di civiltà che dovrebbe costituire un esempio per tutti gli uomini di
buona volontà. La loro candidatura è sostenuta tra gli altri da Shady Hamadi, scrittore e attivista
siriano, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e Lorenzo Cremonesi,
corrispondente in Medio Oriente per il Corriere della Sera.
Rocco Chinnici
Rocco Chinnici, alto magistrato di Palermo assassinato dalla mafia il 29 luglio del 1983, ha per
primo intuito l’importanza di agire con una strategia investigativa e un’organizzazione giudiziaria
all’altezza della sfida, in modo lucido e organizzato. Ha costruito il nucleo del primo pool
antimafia per seguire le tracce del denaro sporco nei santuari fino allora protetti anche all’estero e
garantire l’assoluta impermeabilità dei magistrati alle pressioni dell’ambiente circostante,
gravemente inquinato dalla mentalità e dalle ingerenze mafiose. Ha capito l’importanza del
coinvolgimento dei giovani nel contrasto alla diffusione di quella mentalità e all’arruolamento
nelle cosche, andando di persona a parlare nelle scuole a costo di togliere tempo e dedizione agli
impegni familiari, a lui carissimi. La candidatura è sostenuta da Nando dalla Chiesa e da Don
Luigi Ciotti di Libera, e da Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera.
Alganesh Fessaha
Cittadina italiana e milanese di origine eritrea, insignita con l’Ambrogino d’Oro nel 2013,
presidente della Ong Gandhi, da anni si prodiga con disinteresse, spirito umanitario e spesso a
rischio della vita, per assistere e spesso trarre in salvo da situazioni estremamente pericolose i
profughi e in particolare eritrei, etiopi e sudanesi. A Lampedusa lo scorso anno ha assistito e
soccorso i profughi salvati dal naufragio e in Nord Africa e Medio Oriente ha salvato altre
centinaia di vite dal traffico di esseri umani.
Queste sono vicende di persone che, a un certo punto della loro vita, si trovano di fronte a
un’ingiustizia e anche a prezzo della loro incolumità, vanno in soccorso di che soffre. Si rende
necessario raccontare le storie di questi GIUSTI.