avvisi - Bareggio

COMUNITÀ PASTORALE MARIA MADRE DELLA CHIESA DI BAREGGIO
Domenica
1 marzo 2015
Parrocchie “SS. Nazaro e Celso” e “Madonna Pellegrina”
Anno 6 Numero 9
Recapiti: Don Luigi: tel. 02 9013317 (339 6462708)
Don Giacinto: tel. 02 9013041 (335 6186326) - Don Giovanni: tel. 02 90362399
Segreterie; Bareggio: tel.-fax 02 9013317 , S. Martino e Centro di Ascolto: tel.-fax 02 9013041
Direzione Oratorio S. Martino - Carlo: tel. 02 90278794 (347 4975250)
Orari SS. Messe domenicali: Bareggio:
8.00 - 9-30 - 11.00 - 18.00 (vigiliare 18.00)
San Martino: 8.30 - 9.30 (Brughiera) - 10.30 (vigiliare 18.30)
Centro di Ascolto - S. Martino: orari: giovedì 17-19; sabato 15 - 17. E-mail:[email protected]
Servizio indumenti - S. Martino: orario: giovedì dalle ore 16 alle ore 17
AVVISI COMUNI
•
Domenica 1 marzo: presentazione dei cresimandi durante le S. Messe:
9.30 a SS. Nazaro e Celso
10.30 a Madonna Pellegrina,
Subito dopo, incontro con i genitori.
• Lunedì 2 marzo: alle ore 21.00 in sala parrocchiale incontro fidanzati.
• Martedì 3 marzo: alle 21.00 in Duomo Via Crucis presieduta dal card. Scola. La celebrazione si può
seguire anche su Telenova, Radio Marconi o Radio Mater.
• Mercoledì 4 marzo: alle 21.00, presso la sala parrocchiale di piazza Cavour, incontro di verifica e di
rilancio per le famiglie che hanno aderito, o vogliono aderire, alla proposta della missione nelle case.
Alle ore 20.45, in sala Paolo VI a S. Martino, "Reagiamo insieme alla crisi. Risorse e opportunità per
nuovi bisogni ". Intervengono: don Massimo Mapelli (Responsabile Caritas zona VI Melegnano);
Giovanni Balestreri (Operatore dell'Emporio della Solidarietà di Cesano Boscone); Marco
Lampugnani (Assessore alle Politiche Sociali comune di Bareggio).
•
Venerdì 6 marzo: orario delle celebrazioni:
ore
SS. Nazaro e Celso
Madonna Pellegrina
8.00
Lodi e lettura spirituale
Lodi e lettura spirituale
15.00
Via Crucis per gli adulti
16.45
Via Crucis per i ragazzi
dell’iniziazione cristiana della
parrocchia
18.00
•
•
Via Crucis per gli adulti
Alle ore 21.00, presso l’Oratorio S. Luigi, verrà proiettato il film Cristiada, interverrà lo scrittore Paolo
Gulisano. Ingresso 5 euro.
Sabato 7 marzo: ritiro preadolescenti.
Domenica 8 marzo: presentazione dei comunicandi durante le S. Messe:
9.30 a SS. Nazaro e Celso
10.30 a Madonna Pellegrina.
Subito dopo, incontro con i genitori.
Dalle ore 15.00, in oratorio a S. Martino, si ricevono le iscrizioni ai tre turni del campeggio estivo.
In fondo alle Chiese parrocchiali, nelle apposite ceste, si possono depositare i generi alimentari a
lunga conservazione da destinare alle famiglie bisognose della nostra comunità. Nelle cassette
invece si possono lasciare delle offerte che saranno devolute per il Mozambico.
GRUPPO TERZA ETÀ
Domenica 1 marzo: alle ore 15.00 in chiesa Madonna Pellegrina Vesperi, a seguire festa dei
compleanni del mese di febbraio
CINETEATRO S.LUIGI
Shaun, Vita da Pecora:
Il Nome del Figlio:
Spettacolo Teatrale della
Compagnia “Il Melograno”
Non Sposate le mie figlie!
Domenica 1 marzo ore 15.00 e 17.30
Sabato 28 febbraio ore 21.00,
Domenica 1 marzo ore 21.00,
Lunedì 2 marzo ore 21.00
Sabato 7 marzo ore 21.00
Domenica 8 marzo ore 15.00, 17.30 e 21.00
DIGIUNO DALL'INGIUSTIZIA
Il Pontefice nella meditazione quotidiana presso la Cappella S. Marta, lo scorso 20 febbraio, ha preso
spunto dalla preghiera con cui all’inizio del rito è stata elevata al Signore la richiesta «di accompagnarci
in questo cammino quaresimale, perché l’osservanza esteriore corrisponda a un profondo
rinnovamento dello Spirito». Cioè, ha chiarito, affinché «quello che noi facciamo esteriormente abbia
una corrispondenza, abbia frutti nello Spirito»: insomma, «che quella osservanza esteriore non sia una
formalità».
Francesco ha fatto l’esempio di chi pratica il digiuno quaresimale pensando: «Oggi è venerdì, non si
può mangiare carne, mi farò un bel piatto di frutti di mare, un bel banchetto... Io osservo, non mangio
carne». Ma così — ha subito ribattuto — «pecchi di gola». Del resto, proprio «questa è la distinzione fra
il formale e il reale» di cui parla la prima lettura liturgica, tratta dal libro del profeta Isaia (58, 1-9a). Nel
brano la «gente si lamentava perché il Signore non ascoltava i suoi digiuni». Da parte sua il Signore
rimprovera il popolo, con parole che il Pontefice ha così riassunto: «Nel giorno del vostro digiuno, voi
curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni
iniqui». Perciò «questo non è digiuno, non mangiare la carne ma poi fare tutte queste cose: litigare,
sfruttare gli operai» e via dicendo.
Anche Gesù, ha aggiunto Francesco, «ha condannato questa proposta della pietà nei farisei, nei dottori
della legge: fare tante osservanze esteriori, ma senza la verità del cuore». Il Signore dice infatti: «Non
digiunate più come fate oggi, cambiate il cuore. E qual è il digiuno che io voglio? Sciogliere le catene
inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo, dividere il pane
con l’affamato, introdurre in casa i miseri, i senzatetto, vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi
parenti, facendo giustizia». Questo, ha precisato il Papa, «è il digiuno vero, che non è soltanto esterno,
un’osservanza esterna, ma un digiuno che viene dal cuore».
Successivamente il Pontefice ha fatto notare come «nelle tavole» ci siano «la legge verso Dio e la
legge verso il prossimo», e come entrambe vadano insieme. «Io non posso — ha spiegato — dire:
compio i tre primi comandamenti... e gli altri più o meno. No, sono uniti: l’amore a Dio e l’amore al
prossimo sono un’unità e se vuoi fare penitenza, reale non formale, devi farla davanti a Dio e anche
con il fratello, con il prossimo». Basti pensare a ciò che ha detto l’apostolo Giacomo: «Tu potrai avere
tanta fede, ma la fede se non fai opere è morta; a che serve?».
Dunque «il cammino della Quaresima è doppio: a Dio e al prossimo». E deve essere «reale, non
meramente formale». Francesco ha ribadito che non si tratta solo «di non mangiare carne il venerdì»,
cioè di «fare qualcosina» e poi lasciar «crescere l’egoismo, lo sfruttamento del prossimo, l’ignoranza dei
poveri». Bisogna compiere un salto di qualità, pensando soprattutto a chi ha meno.