lunedì 9 marzo 2015 RASSEGNA STAMPA RESPONSABILITA’ CIVILE Responsabilità “pesante” per i professionisti Il Sole 24 Ore pag. 5 del 9/03/2015 SISTEMA INFORMATIVO SULLE PROFESSIONI Profili professionali in chiaro Italia Oggi Sette pag. 45 del 9/03/2015 JOBS ACT Nuove assunzioni con doppio vantaggio Il Sole 24 Ore pag. 5 del 9/03/2015 CATASTO Così il nuovo Catasto ridisegna la mappa delle categorie Il Sole 24 Ore pag. 6 del 9/03/2015 EVASIONE FISCALE L’evasione punita tre volte Italia Oggi Sette pag. 1 del 9/03/2015 COMUNICAZIONE Professionisti in tv, le categorie vogliono un canale La Repubblica/Affari&Finanza pag. 29 del 9/03/2015 Settimanale Data Pagina Codice abbonamento: 065005 Foglio 09-03-2015 45 1 / 2 Casse previdenziali Settimanale Data Pagina Codice abbonamento: 065005 Foglio 09-03-2015 45 2 / 2 Casse previdenziali • Anno 24 - n. 57 - € 2,50 - ChF. 4,00 - Sped. in a.p. art.1, c.1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Marzo 2015 • Affar Affari • NELL’INSERTO: SABATINI-BIS, ISTRUZIONI PER L’USO • Legali con guida «Bilanci 2015» a € 6,00 in più Profili professionali in chiaro: in un unico portale i dati su competenze e opportunità w .italiaoggi.it www www.italiaoggi.it IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE da pag. 43 I N E V IDENZA * * * La riforma della giustizia - Processo civile telematico ancora schiavo della carta e in slalom tra decreti e prassi Ventura-Ciccia da pag. 6 Diritto societario - Collegi sindacali, focus su perdite e ricapitalizzazioni. Lo prevedono le nuove norme di comportamento del Cndcec De Angelis-Bozza da pag. 8 Fisco - Modelli 730, senza comunicazione preventiva è a rischio l’abilitazione dei professionisti. I chiarimenti delle Entrate Poggiani a pag. 10 Impresa - Al via il bando smart & start: innovazione a tutto campo con la valutazione delle domande via skype e l’esito via Pec De Stefanis a pag. 13 Documenti - I testi delle sentenze tributarie commentate nella Selezione www.italiaoggi.it/ docio7 Sette Pink Power 2015: addio quote rosa, gli studi sono sempre più al femminile da pag. 25 L’evasione punita tre volte L’introduzione del reato di autoriciclaggio renderà sanzionabile l’evasione fiscale dal punto di vista tributario, penale e amministrativo (per la società) MARINO LONGONI [email protected] DI D al 1° gennaio di quest’anno l’evasione fiscale sarà sanzionabile anche come autoriciclaggio. Questo significa che sulle spalle del presunto evasore si andrà in alcuni casi a triplicare il carico delle sanzioni. Con effetti da paura! Facciamo un caso concreto. L’azienda Alfa, a seguito di un accertamento fiscale, viene accusata di aver evaso un milione di euro. Fino a qualche mese fa avrebbe dovuto, se condannata in via definitiva, versare le imposte evase con l’aggiunta di sanzioni e interessi (più eventuali spese di giudizio). Oggi tutto ciò è solo l’inizio, perché la legge sulla voluntary disclosure ha introdotto il reato di autoriciclaggio tra quelli presupposto della responsabilità amministrativa delle società (legge 231 del 2001). Questo significa che il dirigente che ha progettato e messo in atto l’evasione potrà essere condannato penalmente e, in mancanza dei modelli organizzativi previsti dalla legge 231 (che peraltro oggi ancora nessuno saprebbe come fare), la società potrebbe essere condannata in via amministrativa per lo stesso reato di autoriciclaggio. E le sanzioni potrebbero essere anche molto salate. Sembra folle, ma è proprio così. Quante migliaia di aziende ogni anno vengono condannate per un fatto di evasione che potrebbe integrare il reato di autoriciclaggio? E quanti procedimenti penali, e quanti procedimenti amministrativi potrebbero essere innescati dalle indagini finanziarie? Ovviamente i conti non li ha fatti nessuno. Certamente i procedimenti innescabili da queste novità normative sono molti, ma molti di più, di quanto il sistema giudiziario italiano è in grado di reggere. In pratica siamo di fronte alla riedizione delle grida di manzoniana memoria. Oppure all’invenzione della roulette russa fiscale. Più o meno a casaccio, qualcuno sarà chiamato a pagare sanzioni spropositate rispetto all’evasione commessa, e questo dovrebbe fungere da monito per tutte le altre aziende. In realtà le disposizioni sull’autoriciclaggio dimostrano che è completamente saltato qualsiasi rapporto di ragionevolezza tra l’introduzione di una norma sanzionatoria e la capacità dello Stato di applicarla in modo fermo e uniforme. Sarà comunque uno spauracchio notevole per le imprese che, non appena se ne renderanno conto, cercheranno di tutelarsi con i mitici modelli di organizzazione aziendale, l’unica arma rimasta nelle loro mani. Un castello di carte di nessuna utilità dal punto di vista sostanziale ma, almeno formalmente, utili allo scopo, come può esserlo uno spaventapasseri in un campo di grano. E meno male che questo governo aveva al centro del suo programma la semplificazione amministrativa e fiscale, altrimenti chissà cosa non avrebbe potuto inventare. © Riproduzione riservata
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