“Alt al bullismo” non è solo il titolo dato al progetto proposto ed organizzato dall’Associazione Saro Greco “Medici x bambini” di cui è presidente Angela Meli, e dal Lions Club Acireale, di cui è presidente Pietro Currò, ma soprattutto un forte auspicio perché ciò che è stato discusso in questi mesi e che è manifesto in un titolo così breve ma incisivo, si possa al più presto realizzare. Ciò che si è vissuto nella sala teatro dell’I.C. “Paolo Vasta” di Acireale il 23 maggio u.s. con la discussione, moderata dalla pediatra Angela Meli, sul tema “Bullismo e bullismi nell’età preadolescenziale” e con la premiazione delle categorie cartellonistica e video proposte agli alunni di tre Istituti comprensivi: “Guglielmino” di Acicatena, “Rodari” di Acireale e “Vigo Fuccio-La Spina” di Acireale, individuati dal Comitato Iniziative sociali del Lions,rimane la fase finale di un percorso iniziato il 18 marzo 2014 e che ha visto la diffusione e la somministrazione ai genitori degli alunni di un questionario sul tema del bullismo e di cui sono stati illustrati i risultati, a seguito della elaborazione dei dati raccolti. Dalle disamine del problema affrontato dal Vice Questore aggiunto della polizia postale, Marcello La Bella, dalla psicologa-psicoterapeuta Alfia Raciti, dalle sociologhe Margherita Matalone e Carmela Borzì è emerso un dato inquietante: il bullismo è senza dubbio un “problema sociale” in forte crescita che necessita il recuperodell’attenzionesu manifestazioni didisagio infantile/adolescenziale inun’ottica di prevenzione e di promozionedel benessere personalee sociale. Le espressioni del disagioin età evolutiva, infatti, possono essere molteplici, in relazionealle caratteristiche di personalità eai diversi contesti socio-familiari. Dall’elaborazione dei questionari somministrati alle famiglie degli studenti è emerso che una buona percentuale non solo non conosce a fondo il problema, ma soprattutto lo crede lontano dal mondo del proprio figlio, come se essere bullo, vittima o spettatore sia qualcosa che appartenga ad altri. Già nel libro “Cuore” di Edmondo de Amicis” è scritto: “E’ malvagio. Quando uno piange, egli ride. Provoca tutti i più deboli di lui e quando fa apugni, s’inferocisce e tira a far male. Non teme nulla, ride in faccia al maestro, rubaquando può, nega con una faccia invetriata, èsempre in lite con qualcheduno.Egli odia la scuola, odia i compagni, odia ilmaestro”. Era il 1888. Il bullismo è sempre esistito ma veniva inserito come elemento del processo di crescita e di maturazione. Nell’era postmoderna il tema dell’aggressività adolescenziale assume un enorme rilievo sociale e psicologico. Lediverse forme di aggressività si annidano in spazi di vita che celano insoddisfazione, disagio emotivo, affettivo e relazionale. Nel caso del bullismo è importante non sottovalutare il problema ed agire tempestivamente, poiché le conseguenze del fenomeno sul piano psicologico, sia a breve che a lungo termine, possono essere gravi sia per le vittime, sia per i bulli e per gli osservatori. Oggi si assiste ad un aumento della pratica del bullismo anche tra le donne: il loro bullismoè di tipo particolare, forse più incisivo delle percosse o dei pugni e molto più tagliente per la vita della vittima.Da quello che quasi quotidianamente si sente attraverso i mass media pare che le ragazzine tendano a preferire il versante invisibile delle varie sevizie, che fa leva sulla parte più strettamente psicologica della vittima: si distrugge l’immagine esteriore ed interiore della vittima. Il “bullismo femminile” riesce ad arrivare là dove la pura violenza non arriva, a raggiungere degli obiettivi che per le ragazze sono più importanti, rispetto a quanto lo sarebbero per un “lui”. E non serve che la vittima abbia una qualche “corazza”, perché nella fase adolescenziale sappiamo bene che il carattere è ancora in formazione: l’adolescente è in cerca di conferme e sicurezze, in cerca di affermazione di sé, di un posto importante nel gruppo e nella società. E’ proprio la mancanza di “visibilità” che fa dell’adolescente bullo un “cyberbullo” Al contrario diquanto si possa comunementepensare bulli e vittime non sonogli unici protagonisti degli episodidi prepotenza, in quanto un ruolofondamentale è giocato dagli“esterni”, cioè i compagni chequotidianamente assistono a talisituazioni o sono a conoscenza del loro verificarsi. In tutto ciò, la prevenzione non è affatto unluogo comune;il primo passo è acquisiregli strumenti per riconoscere ilfenomeno. Il bullismo infatti, simanifesta attraverso una serie dicampanelli d’allarme che possono essere identificati precocemente. Se non individuato per tempo o male interpretato, le difficoltàlegate al bullismo possono accrescersi,lo sviluppo e l’integrazionesociale essere irreparabilmentecompromessi. La rilevazione dei segnali di disagiodeve riguardare e coinvolgere ognisoggetto della rete sociale e deveessere multidisciplinare, comprendendosia fattori socioculturali chepsicologici, in un’ottica evolutiva.La famiglia, il mondo della scuolae degli amici possono costituire, inquesto senso, una risorsa preziosa.La prevenzione è dunquepossibile, a condizione che esistaun sistema (familiare e sociale)attento ai segnali del disagio, ma anche capace di promuovererisorse, potenzialità, competenze. Occorre dunque rivolgere maggioreattenzione e maggioririsorse alla prevenzione sensibilizzandoe formando genitori einsegnanti ad una precoce presa in carico e ad un efficace intervento in situazioni di bullismo. Ma anchededicando maggiore spazio allaricerca di strumenti conoscitivi edi un confronto sulle possibili rispostead un disagio che può manifestarsi in forme difficilmentericonoscibili. Questo, in sintesi, ciò di cui si è parlato nell’incontro pubblico conclusivo del progetto che ha visto alla fine i seguenti premiati: SEZIONE DIGITALE 3° premio sezione digitale I.C. "F. Guglielmino" – Acicatena video “Diciamo no al bullismo” Classe II C ‐ a.s. 2013‐2014 motivazione: “si apprezza l'originalità della forma attraverso la tecnica di ripresa che esprime la devianza del bullo” 2° premio sezione digitale I.C. "F. Guglielmino" – Acicatena video “Bullismo: c'è vittima e vittima” Classe II D ‐ a.s. 2013‐2014 motivazione: “originalità di espressione del messaggio attraverso la tecnica del fumetto” 1° premio sezione digitale I.C. "G. Rodari" – Acireale spot “Ferma il bullismo” Classe II E ‐ a.s. 2013‐2014 motivazione: “altamente significativo sul piano del contenuto ed efficacemente espresso attraverso la musica, le immagini, la regia e le parole di speranza nel futuro” SEZIONE ARTISTICA 3° premio sezione artistica I.C. "F. Guglielmino" – Acicatena Classe II F ‐ a.s. 2013‐2014 cartellone “cyberbullismo” presentazione: “concisa e, nel contempo, completa analisi anche graficamente valida del fenomeno del cyberbullismo del quale sono indicate modalità, conseguenze e rispetto al quale sono segnalati possibili rimedi”. 2° premio sezione artistica I.C. "Vigo Fuccio ‐ La Spina" – Acireale cartellone “solo restando uniti, possiamo svitare il bullone di troppo” LennartNilletti ‐ Classe II B ‐ a.s. 2013‐2014 presentazione della scuola: “si è voluto rappresentare l'unione (con compagni, amici, parenti e insegnanti) che riesce a 'svitare' qualsiasi 'bullone' di troppo, la cui presenza rende la scuola grigia. 1° premio sezione artistica I.C. "Vigo Fuccio ‐ La Spina" – Acireale cartellone “stop al bullo” Adriana Musumeci e Andrea Messina Classe III A ‐ a.s. 2013‐2014 presentazione della scuola: “gli alunni hanno realizzato una delle scene che più comunemente accadono nell'ambito scolastico, mettendo in evidenza l'aggressività del ragazzo contro il più debole, non curante della presenza degli insegnanti. Il bullo non ha regole, non ha rispetto per alcuno e vuole dimostrare con il suo comportamento di essere superiore ai suoi coetanei”. Tenuto conto della prevalente partecipazione al concorso di classi si è ritenuto opportuno assegnare dei piccoli contributi alle scuole, nelle persone dei relativi dirigenti, perché questi possano impiegare i fondi per l'acquisto di materiali utili per le biblioteche delle scuole. Io, in qualità di Dirigente scolastico ringrazio quanti hanno manifestato sensibilità ed attenzione verso questo tema particolarmente vissuto nelle scuole, impegnandomi in prima persona a contribuire alla prevenzione e alla promozione del benessere umano e sociale dei ragazzi che mi sono stati affidati. Irene Patanè
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