p8 OMG nel segno p10 dei big data Apple watch p20 e il marketing Rcs, un mondo tutto nuovo p28 programmatic Italia News A prova di “Skip” anno II - n°002-003 | 18 marzo 2015 il mobile adv è in piena espansione e sta definendo un nuovo modo di portare la pubblicità all’utente, sempre più preparato a evitare invasioni coverstory p12 IN UN MARE DI UTENTI... TROVA LE TUE AUDIENCE CON L’UNIVERSAL OPTIMIZATION® SEO DIGITAL POPULARITY SEO CONTENT PAID SEARCH REAL-TIME BIDDING SOCIAL ADV SOCIAL MEDIA MARKETING BRAND MONITORING www.mamadigital.com - [email protected] #(coverstory) mobile advertising a prova di “skip” 12-17 in questo numero anno II n°02-03 | 18 marzo 2015 Programmatic Day, il conto alla rovescia avanza. Il punto sull'evento 04 - START di Simone Freddi 06 - PEOPLE Manager in movimento 8 - STRATEGIE OMG si riorganizza nel segno dei Big Data 9 - COMUNICAZIONE SodaStream a tutto gas sul mercato e in adv 22 - CANALI WEB DireDonna, il tocco rosa di Leonardo.it 24 - LIGHT TV VIEWERS Quelli che... scappano dal piccolo schermo 26 - DIGITAL TRENDS Utenti sempre più IntelligentlyON 10 - LANCI Arriva l'Apple Watch: come usarlo in chiave marketing? p29 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 18 - NUMBERS A gennaio la pubblicità web stimata in crescita 3 start Engage è una pubblicazione di Edimaker srl Sede Legale Corso Lodi, 65 20139 - Milano Sede Operativa via A. M. Ampère, 30 20131 - Milano tel.+39.389 4428400 www.engage.it La testata Engage è registrata al Tribunale di Milano al n° 349 del 10 dicembre 2013. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di Corso Lodi 65, 20139 - Milano, gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003 Direttore responsabile Simone Freddi [email protected] Redazione [email protected] Alessandra La Rosa [email protected] Teresa Nappi [email protected] Vincenzo Stellone, Lorenzo Mosciatti, Roberta Simeoni, Rosa Guerrieri [email protected] tel. +39.389 4428400 Grafica e impaginazione RubberDuck [email protected] Amministrazione [email protected] di SIMONE FREDDI Una ricca primavera rmai ci siamo: inizia la primavera, stagione che si annuncia ricca di occasioni d’incontro per chi si occupa di marketing e comunicazione. Per una volta, vorrei usare questo spazio per ricordare i principali appuntamenti in agenda, approfittandone per fare il punto anche sulle nostre pubblicazioni cartacee. In ordine cronologico si parte con il primo Seminar IAB del 2015 (MiCo, 15 aprile), che l’Associazione ha deciso di dedicare a un tema particolarmente caldo: il Native advertising. Per quanto riguarda Engage, la nostra presenza va oltre la consueta media partnership. Parallelamente alla produzione di un’edizione speciale di Engage mag, stiamo infatti collaborando con lo IAB alla realizzazione della “Guida al Native Advertising” che verrà distribuita ai partecipanti all’evento. Si tratta di una pubblicazione tematica che completerà l’esperienza del Seminar fornendo ai partecipanti una pa- O noramica su numeri, protagonisti, campi di applicazione e case history di successo del Native italiano. Engage mag, in versione cartacea e digitale, è invece il brand editoriale di riferimento per l’eCommerce Forum (MiCo, 21 di aprile), appuntamento imperdibile non solo per i retailer, ma anche per chi si occupa di performance marketing e più in generale di comunicazione. Il giorno successivo, come ormai saprete, esordiamo invece in prima persona come organizzatori di eventi con il nostro Programmatic Day (22 aprile, Auditorium Gio Ponti). In questa occasione a tutti i partecipanti verrà consegnato un pamphlet dedicato, a firma Programmatic Italia. Una pubblicazione speciale in cui forniremo una panoramica dello sviluppo del Programmatic Adv nel nostro Paese e una “mappa” degli operatori presenti, utile a chi si vuole orientare nella galassia dell’ad-tech. #140 pensieri da twitter Traffico [email protected] Diffusione e iscrizioni [email protected] Pubblicità e iniziative speciali Vania Camillozzi [email protected] [email protected] tel. +39.335 5653522 4 giuseppe stigliano jacopo morini The more brands work to understand customers and put this knowledge into stores, the more stores become an useful add on to people lives Sono 3 settimane che mi lavo i denti con AZ, ma non riesco ancora ad avere il sorriso di Shakira... @stigliano_g @jacopomorini gianfranco chicco @gchicco "Offices need to be places where you can relax as well as work because you’ll probably be spending more time in them than your parents did" EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 La pubblicità intelligente in tempo reale Benvenuti in Rocket Fuel 01 0 1 0 11 0 1 1 0 1 10 10 ARTIFICIAL 1 01 0 1 00 0 1 01 INTELLIGENCE 0 1 0 0 0 1 0 1 0 1 1 1 0 1 0 1 0 1 01 0 1 01 0 1 01 0 1 01 01 0 0 01 01 0 1 01 0 0 01 01 0 1 11 01 0 1 01 0 1 01 01 0 1 01 01 0 1 01 0 1 01 01 0 0 01 01 0 1 01 0 0 01 01 0 1 11 01 0 1 01 0 1 01 01 0 1 01 01 0 1 01 0 1 01 01 0 0 01 01 0 1 0 1 01 0 BIG DATA 1 0 DATA 0BIG 1 01 01 0 1 0 01 0 1 0 1 0 1 0 1 0 01 BRAND SOLUTION SOCIAL DISPLAY PERFORMANCE SOLUTION 02 VIDEO MOBILE REAL TIME BIDDING eCPA PRIVACY $ INSIGHTS ROI ADVERTISING THAT LEARNS® Rocket Fuel mette l’intelligenza artificiale e i big data al servizio della pubblicità digitale. La sua piattaforma tecnologiaca genera strategie di media buying in grado di auto-ottimizzarsi in tempo reale, per acquistare solo gli spazi che permettono di raggiungere il pubblico più ricettivo alla campagna. Per saperne di più, visita il sito emea.rocketfuel.com/it o scrivi a [email protected] people MANAGER IN MOVIMENTO 6 Pierpaolo De Vita j Teads Italia Eva Peroncini j smartclip La squadra di Teads Italia è recentemente cresciuta con l’arrivo di Pierpaolo De Vita, scelto come Head of Programmatic Sales. Nel nuovo ruolo, De Vita avrà il compito di lanciare nel nostro Paese la piattaforma SSP proprietaria. L’ingresso di una nuova risorsa strategica nel dipartimento programmatic di Teads Italia, risponde all’esigenza di completare un percorso di adattamento del business model della company alle nuove esigenze del mercato in ambito video online. De Vita è stato precedentemente country manager di DataXu e prima ancora ha lavorato per Dada, Nestlè, Fullsix e Media Contact. Smartclip, società di tecnologia per il video advertising, ha annunciato l’ingresso nel team italiano di Eva Peroncini in qualità di Network and Platform Director. Questa nuova posizione, che riporta direttamente al managing director Luca Di Cesare, affida alla manager il compito di gestire e coordinare i team di partner management e campaign management, nonché la responsabilità operativa di tutta l’offerta programmatic della sigla. Eva Peroncini ha una forte esperienza pregressa in ambito digital, maturata in realtà come Buongiorno, 77Agency e Zodiak Active. Francesco Benucci j Gruppo 24 ORE Toby Jenner j Mediacom Francesco Benucci è stato nominato direttore comunicazione e relazioni esterne del Gruppo 24 ORE. L’interim della direzione comunicazione era stato assunto dall’amministratore delegato Donatella Treu dopo che Alfonso Dell’Erario aveva lasciato l’incarico a dicembre. Benucci, 51 anni, lascia la caporedazione centrale del Sole 24 Ore, ruolo che ha ricoperto negli ultimi due anni. Da fine 2003 è stato inviato del Sole 24 Ore, periodo nel quale ha anche coordinato la realizzazione del Dorso Sud. In precedenza ha svolto l’incarico di portavoce del Presidente di Confindustria per tre anni. Nomina globale per Mediacom. Toby Jenner, attualmente Global Business Development e Marketing Officer, è il nuovo Worldwide COO. Jenner è stato a capo dello sviluppo del business globale e delle competenze di marketing di Mediacom dal 2013. Nel nuovo ruolo, manterrà la responsabilità dello sviluppo del business globale e la guida dell’area marketing, aggiungendo nuove competenze al suo incarico, che includono, tra l'altro, l’essere a capo della global roadmap e del business plan e alla guida del posizionamento “Content and Connections” a livello mondiale. Robin Kingerlee j Videology Karl Bunch j Xaxis La piattaforma di video advertising Videology annuncia l’ampliamento del suo team europeo con la nomina di Robin Kingerlee a Emea Media Director. Considerata la crescita dell’azienda in Europa, il suo ruolo sarà quello di dare seguito a questa tendenza e favorire l’adozione del programmatic trading nella regione Emea tramite la piattaforma e i servizi di Videology. Riporterà a Jana Eisenstein, Global Director of Media. Kingerlee vanta oltre 19 anni di esperienza nel settore adv, 14 dei quali spesi sui media online. Entra in Videology dopo 8 anni in Microsoft Advertising, dove ha recentemente contribuito al lancio di Microsoft Exchange in UK. Xaxis ha un nuovo Vice President Global Product Development: si tratta di Karl Bunch, veterano della tecnologia e della industry del Programmatic. Nel nuovo ruolo, Bunch sarà responsabile delle operazioni demand-side e supporterà l’offerta di Xaxis sui fronti audience buying, ottimizzazione, reporting, analytics e pianificazione di campagne. In precedenza il manager è stato CTO presso la piattaforma pubblicitaria tecnologica iSocket, prima che questa venisse acquisita da Rubicon Project. Inoltre, ha ricoperto posizioni senior in AppNexus, CPXi e anche in Warner Music Group. Nel nuovo ruolo, riporterà al global COO Mark Grether. EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 Contemporary marketing Nel segno dei Big Data Omnicom Media Group ha annunciato la riorganizzazione della digital unit Resolution, al fine di assicurare una maggiore integrazione tra servizi di marketing e media ai suoi clienti. Un’operazione che ha già fruttato un importante nuovo incarico al vertice Alla guida dalla divisione, Odoardo Ambroso (nella foto), Head of Data and Digital Communication, e Guido Fossi, COO di Simone freddi el marketing moderno c’è un mantra che ricorre: integrazione. Advertising, marketing e CRM appaiono sempre di più come declinazioni diverse di un’unica strategia che al centro ha il cliente e il customer journey. Per venire incontro all’evoluzione dello scenario, Omnicom Media Group nelle scorse settimane ha ufficializzato una riorganizzazione di Resolution, la sua business unit dedicata ai servizi di marketing e comunicazione digitale per i clienti delle agenzie del gruppo, OMD e PHD. Obiettivo dell’operazione, realizzare una sempre maggiore integrazione tra media e marketing, nel segno dei Big Data. Tra le novità annunciate, la nomina al vertice della nuova Resolution di due manager di grande esperienza nell’ambito dei servizi evoluti di marketing digitale: si tratta di Odoardo Ambroso, Head of Data and Digital Communication, e Guido Fossi, Chief Operation Officer, con il compito di assicurare costantemente l’integrazione di Resolution con tutte le unit di lavoro e in tutte le fasi delle campagne di comunicazione. N 8 I riusultati di questa evoluzione non si sono fatti attendere: una delle centrali del gruppo, OMD, ha infatti visto estendersi la propria collaborazione con Renault Italia. La sigla, che già si occupava delle attività di media planning & buying per la casa francese, vincendo la relativa gara (cui partecipavano anche Publicis e Ammiro Y2K) ne è diventata partner anche per le attività di marketing e strategia online, canali social e di activation CRM compresi. “L’opportunità di far gestire tutta la comunicazione da un’unica realtà garantisce una vera integrazione basata sulla complementarietà di mezzi off line e digitali, salvaguardando la coerenza del messaggio”, ha sottolineato l’agenzia media. A sostegno di questo obiettivo verrà realizzata anche una Data Management Platform “unica”, come punto di integrazione tra CRM e planning. social media “Facebook non mi piaci più”. Sempre più aziende migrano su Instagram Negli USA, sono sempre di più le aziende che scelgono di affidare la comunicazione social a Instagram piuttosto che a Facebook. Lo rivela uno studio di L2, realtà che monitora la vita digitale delle company, riportato da Adweek. com. Le ragioni individuate sono principalmente due: Innanzitutto, su Instagram i post, costituiti da foto, appaiono sempre nelle bacheche degli utenti mentre su Facebook la visibilità dei contenuti è legata a iniziative di sponsorizzazione. In secondo luogo, la piattaforma dedicata alle foto è amata dai giovani, che preferiscono sempre di più Instagram al social network fondato da Zuckerberg. Si stima, infatti, che tre milioni di adolescenti americani hanno abbandonato Facebook tra il 2011 e il 2014, mentre la stessa fascia demografica ora cita Instagram come il social network più importante. EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 empre più protagonista sul mercato, anche in quello della comunicazione. E’ SodaStream, la multinazionale specializzata in bevande frizzanti molto nota, oltre che per il diffuso “gasatore” domestico, anche per il linguaggio pubblicitario originale e poco “politically correct”. Durante il SuperBowl 2014, per esempio, SodaStream si era fatta notare non solo l’avvenenza della testimonial, Scarlett Johannson, ma anche per il copy “Sorry, Coke and Pepsi” che aveva fatto arrabbiare non poco i due colossi del beverage. In Italia l’obiettivo del brand è un po’ diverso: invitare chi ama l’acqua gassata a prepararsela a casa, incece di comprarla imbottigliata, attraverso la campagna "L'acqua frizzante senza carico pesante", andata on air tra gennaio e febbraio e che rivedremo tra aprile e maggio, nel frattempo arricchita dal codino “Eletto Prodotto dell’Anno”. L’espansione dell’azienda nel nostro Paese sembra procede- S a tutto gas SodaStream differenzia la linea e prosegue l'espansione in italia, con messaggi adv chiari e budget rilevanti re spedita, come dimostra una recente ricerca GfK dedicata al comparto dei gasatori domestici: nel 2014 SodaStream ha visto crescere la sua quota di mercato a volume del 12,2%, attestando una crescita significativa anche a valore del +10,7%. Merito carrefour un sottocosto… da estasi I l Sottocosto, si sa, è una delle promozioni più attese dell’anno. E stavolta, Carrefour e la sua agenzia Essense hanno deciso di lanciarlo sviluppando una campagna a dir poco iperbolica: lo spot mostra un cliente disteso, in posa sensuale e in completa trance da adorazione, su una montagna di prodotti in sottocosto. Agli amanti del cinema non sarà sfuggita la citazione di “American Beauty”. Lo sconto non è mai stato così sexy! EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 senza dubbio anche degli sforzi in comunicazione: il budget per il 2015 è stato aumentato del 20% fino a 2,5 milioni di euro, che vengono pianificati da Media Italia. Rilevante il web, che assorbe il 20% dell’investimento media e che l’azienda presidia anche nella dimensione social con la collaborazione di TheGoodOnes, agenzia incaricata a gennaio con una gara. Intanto sono in arrivo a maggio nuovi prodotti, tra cui una linea di sciroppi biologici in quattro gusti: mirtillo, rabarbaro, limone verde e sambuco. sf in crescita Sodastream ha visto aumentare in modo significativo la propria quota di mercato nel 2014, anche grazie ai suoi sforzi in comunicazione pummarò ritorna Di nuovo in tv, dieci anni dopo l'ultimo spot I n passato grande stella della pubblicità, Pummarò, la passata di Star, è tornata in tv (e online) a 10 anni dall’ultima volta, con un nuovo spot firmato da Vinizius/Y&R Barcellona e pianificato in Italia da Havas Media Group. Il film del ritorno mostra quanto Pummarò sia ancora più corposa: versata su un tagliere, infatti, la passata rivela tutta la sua densità. La chiusura però è dedicata (poteva essere altrimenti?) a un gustosissimo piatto di spaghetti. 9 Contemporary marketing Apple Watch desiderabile e glam, Ma è pronto per l'adv? opportunità legate a dati e CRM, potenzialità in chiave 1-to-1 e retail marketing... Le strade possono essere tante, sempre che l'adozione raggiunga numeri che incoraggino investimenti al polso Apple ha scelto la top model Christy Turlington come testimonial di Apple Watch, qui in un momento della presentazione del device insieme a Tim Cook di Simone freddi on un evento di alto profilo, tipico del suo stile, Apple ha svelato ufficialmente il suo Apple Watch. Dopo l’appassionata presentazione di Tim Cook, di questo nuovo dispositivo sappiamo (quasi) tutto. Anche che l’Italia – come spesso accade – non è nel novero dei Paesi in cui sarà disponibile già dal 24 aprile. “Sognavo l’Apple Watch da quando avevo 5 anni”, ha detto il ceo di Apple con orgoglio, e a ragione: l’Apple Watch è un piccolo gioiello e promette di modificare alcune delle nostre consolidate abitudini. A condizione di avere un iPhone a portata di mano (il dispositivo non ha una sua sim), attraverso il device indossabile si potranno fare e ricevere chiamate, leggere news, accedere ai social network e mandare messaggi. Con un click alla corona digitale si accederà ai comandi vocali di Siri e con una doppia pressione sul tasto laterale si potrà pagare con Apple Pay, il sistema di pagamenti mobile lanciato da Cupertino. Tante le app già integrate, ma al di là di tutto, l’Apple Watch è innanzitutto un orologio, che il colosso della Mela punta a posizionare come oggetto fashion. Lo pro- C 10 vano la consueta cura cupertiniana del design, la lussuosissima versione Edition, con cassa in leghe d’oro rosa o giallo 18 carati e 10 mila dollari di prezzo base, e anche la scelta come testimonial della top model Christy Turlington, una delle 100 persone più influenti al mondo secondo il Time e già intenta a curare un blog sul sito di Cupertino in cui racconta la sua preparazione per la maratona di Londra. Apple Watch al polso, ovviamente. Tutto ciò premesso, la domanda che qui più interessa è: di tutto questo, il marketing che se ne fa? Possiamo aspettarci che il piccolo schermo dell’Apple Watch sia rapidamente invaso da annunci pubblicitari di ogni tipo? Difficile se si pensa a dei microbanner, non impossibile (anche se le applicazioni più diffuse, come i social network, qualcosa si inventeranno di sicuro), in chiave native. «Di certo l’Apple Watch non può essere considerato un media classico per la pubblicità» conferma Fabio Cacciatore, direttore creativo dell’ad-tech company Beintoo, secondo cui la miniaturizzazione dello schermo non è l’unico limite da considerare: «Quando si ha a che fare con un device così personale, la comunicazione deve sostanzialmente essere personalizzata e deve tener conto della regola delle “Tre R”: Rispetto dell’utente, Rilevanza, e EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 NEXT Reward tagliato sul destinatario. Altrimenti, l’effetto boomerang è molto probabile». Ci sono però altri aspetti da considerare. Le maggiori opportunità per i marketer, continua Cacciatore, sono strettamente legate al mondo dei dati e del CRM: «Attraverso l’Apple Watch e le app già disponibili, le aziende potranno conoscere ulteriormente il proprio utente, cliente o prospect che sia: dove si trova, qual è il suo stato di salute, che sport pratica e quanto. Insomma, una serie di informazioni personali che permettono di costruire delle audience altamente profilate, non su base contestuale o sociodemografica, ma in merito ad azioni realmente compiute nella vita reale». L’integrazione con iBeacon, già annunciata, spalanca poi le porte al retail marketing: «Con iBeacon possiamo avvicinarci ad un prodotto e vedere le informazioni di dettaglio, sapere quali sono le taglie disponibili, e pagare senza neanche mettere mano al portafogli. Finora l’efficacia di tutto questo era limitata dal fatto che era necessario tirare fuori il telefonino dalla tasca o dalla borsetta. L’Apple Watch sembra invece il device perfetto per ricordare al cliente di comprare il latte quando è vicino al banco dei freschi, tanto per fare un esempio». Leggermente più possibilista riguardo all’eventualità che gli Apple Watch (e smartwatch in generale) possano ospitare in futuro advertising (da sperimentare in forme inedite) vero e proprio è Fabio Maglioni, Founder & SVP Business Development EMEA della Mobile Marketing Application Platform modomodo: «Qualsiasi digital touchpoint, qui compresi i wearables e l’Apple Watch in particolare, ha le peculiarità per divenire un media – osserva il manager -. Ovvio che, per EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 le caratteristiche di usabilità, si dovranno sperimentare forme nuove di comunicazione». Anche secondo Maglioni, comunque, le maggiori potenzialità dell’Apple Watch andranno ricercate dai marketer in chiave di 1-to-1 marketing experiences e «potranno avere un loro ruolo molto interessante anche su processi di autenticazione e payment». Ovvio che, alla base di tutto, c’è però il livello di adozione. In altre parole: servono centinaia di milioni di smartwatch in circolazione nel mondo, prima che questi device diventino davvero interessanti per investimenti dedicati. «Non abbiamo ancora sviluppato operazioni di marketing legate agli smartwatch», confida infatti Maglioni: «La dimensione del mercato al momento non è risultata sufficientemente estesa per poter presentare degli scenari interessanti. Restiamo al momento alla finestra a vedere che accade. La recentissima parabola dei Google Glasses insegna». Finora, in effetti, a dispetto del tanto buzz e dei numerosi modelli già esistenti, le cifre di vendita degli smartwatch sono tutto fuorché esaltanti: secondo recenti informazioni diffuse da AppleInsider, nel 2014 sono stati venduti in totale 6,8 milioni di smartwatch a un prezzo medio di 189 dollari. Numeri bassi, non c’è che dire. Ma in questo caso parliamo di Apple: un marchio che ha la capacità di dare la scossa a tutto il settore. I margini di crescita sono, da questo punto di vista, al momento impreChristy vedibili. Turlington Tempo di cambiamenti per AD, il mensile di architettura di casa Condé Nast. Lo scorso mese la testata ha fatto il suo debutto in edicola totalmente rinnovata. Ad aprile, invece, sarà la volta di ADitalia.com, il primo sito della testata, che verrà lanciato in concomitanza con il Salone del Mobile. Alla fine del 2014 Meetic ha allargato il proprio business lanciando gli Eventi, nuovi momenti di incontro per i single italiani, che anche nel 2015 saranno centrali nell’offerta del sito di dating online. Il brand, nel frattempo, sta preparando per questa estate una nuova campagna adv. Sarà una primavera mobile quella di Maxim, storica rivista dedicata al pubblico maschile. Ad aprile, infatti, verrà lanciata la nuova app della testata, che permetterà sia di inserire contenuti multimediali sia di sviluppare operazioni mirate commerciali, collegandosi ad esempio al sito e-commerce dei clienti della rivista. 11 #(coverstory) di Teresa Nappi Mobile advertising a prova di “skip” 12 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 L a pubblicità su smartphone e tablet? E’ in certa misura la leva principale per la crescita pubblicitaria globale. Report e forecast accreditati guardano al mezzo con sempre maggiore interesse. Un interesse spinto e alimentato anche dal crescente ruolo strategico che il mobile si sta guadagnando nei piani di comunicazione di un numero ormai consistente di aziende, presso le quali sta generando curiosità e voglia di sperimentare nuove strade per raggiungere un consumatore sempre più consapevole. Già lo scorso anno il mobile advertising è stato tra i protagonisti del mercato pubblicitario digitale: nel 2014 infatti la spesa adv sul mezzo ha registrato un incremento del 50% con un valore di 290 milioni di euro, pari a circa il 15% di tutto l’Internet Advertising (fonte: rielaborazione IAB Italia su dati Nielsen e Politecnico di Milano). Ed entro il 2017 ZenithOptimedia stima che a livello globale il mezzo peserà per oltre il 50% degli investimenti in pubblicità online. Numeri che incoraggiano un mercato che per ora, però, sembra stanziare ancora in una fase di transizione in cui la quota di spesa pubblicitaria sui dispositivi mobili resta ben al di sotto delle cifre di utilizzo dei new device da parte degli individui. Secondo i più recenti dati rilasciati da Audiweb sulla total digital audience e relativi a gennaio 2015, gli utenti online da mobile nel giorno medio sono stati 17,6 milioni, cioè il 40,5% degli italiani tra i 18 e i 74 anni, collegati per 1 ora e 42 minuti per persona. Andando un po’ più nel dettaglio, sono risultati poi pari a 9,4 milioni gli utenti che hanno navigato su internet esclusivamente da device mobili. Parliamo di cifre importanti, che – come spesso accade – denotano una propensione all’innovazione più marcata sul fronte utenti e non sul fronte aziende, che però ora cominciano a mostrarsi propense a puntare di più sul mezzo e anche, in alcuni casi, a stanziare budget dedicati. A sottolinearlo è un’analisi svolta di recente da IAB Italia all’interno di una più ampia ricerca condotta a livello europeo, attraverso la quale l’associazione ha dato forma a comportamenti e sentiment degli addetti ai lavori del nostro Paese nei confronti dell’adv su mobile. Da qui risulta che molti professionisti del settore sono convinti che il 55% della spesa su mobile proviene da investimenti che negli anni passati erano destinati ad altri media. Ma nel 30% dei casi, il mobile viene indicato come generatore di nuovi budget, stanziati appositamente per questo segmento. Questi dati sono coerenti con quelli rilevati dall’associazione a livello europeo, dove la quota di professionisti che parla di nuovi budget per il mobile sale addirittura al 42%. La domanda a questo punto diventa: perché? La risposta è: perché il mercato ha bisogno di un nuovo modo di raggiungere gli utenti/consumatori, sempre più lesti e pronti a “skippare” tutto ciò che non è in linea con i loro interessi. Arriviamo quindi ad uno di quei macro-aspetti che meglio identificano i nuovissimi terreni di innovazione che possono dare una svolta significativa al mercato: l’ambito dei Dati. Secondo Marta Valsecchi, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service della School of Management del Politecnico di Milano, le più grandi possibilità in questo senso consistono nello «sfruttare le enormi potenzialità di profilazione del mobile, non disponibili su altri canali, per azioni di geo-behavioral targeting». Inoltre il mobile apre la strada allo «sviluppo di sistemi di tracciamento e di modelli di attribuzione diversi da quelli attualmente utilizzati, in grado di definire il ruolo che ogni media gioca nel determinare l’acquisto finale, on e offline». Ma di dati si parla anche in funzione di vendita in programmatic degli spazi adv su mobile, che uniscono alla profilazione un alto grado di efficienza della tecnologia, anche in funzione di pianificazioni multicanale. Insomma: il mobile è uno dei nuovi Eldorado per la pubblicità digitale di cui cerchiamo di tracciare uno scorcio nelle prossime pagine dando parola a una parte dei soggetti protagonisti di questa nuova terra delle possibilità. Geo-behavioral targeting e programmatic sono solo alcuni dei trend che traineranno la crescita di un mercato già in piena espansione e che sta definendo i tratti di un nuovo modo di portare la pubblicità a un utente sempre più consapevole e preparato a evitare troppe "invasioni" EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 13 #(coverstory) mamadigital Risultati concreti da Optimization La new media agency guarda al mobile come a un'ulteriore possibilità di intercettare le audience, sulle quali però è necessario agire in modo analitico e con approccio personalizzato nuovi device sono diventati rapidamente la principale porta d’accesso alla rete. L’evolversi delle tecnologie ha cambiato le abitudini delle persone, che grazie a smartphone e tablet si mostrano oggi sempre online, sfruttando questa condizione per soddisfare le esigenze più disparate che spaziano dalla ricerca di news all’approfondimento culturale, dall’intrattenimento alla possibilità di fare acquisti online. Si aprono così nuovi scenari, tutti da esplorare a fini di marketing: «La diffusione del mobile insieme a quello della Social Tv ha aperto la strada a diversi fenomeni. Ad esempio il Second Screen, che offre la possibilità di intercettare gli utenti in target con annunci pubblicitari mirati in momenti specifici, come durante il passaggio di uno spot televisivo o in un momento importante di una trasmissione», sottolinea Andrea Rogani, ceo e co-founder di Mamadigital. «Altre interessanti sfide – continua – si aprono sul fronte dell’ecommerce: i dati del 2014 confermano che il 20% del fatturato ecommerce è da attribuirsi alle transazioni mobile. Si tratta dunque di un mercato tutto da esplorare». I Da anni Mamadigital si fa portavoce dell'Universal Optimization. Quanto conta, oggi, ottimizzare la propria presenza sul web anche in relazione al mobile? È fondamentale. Il mobile allarga le opportunità di intercettare audience nuove e sempre più ampie rispetto a quanto non fosse possibile fare in passato. La ricerca di un ristorante o la ricerca di informazioni su un prodotto, anche non necessariamente nella fase di acquisto, permette di entrare in contatto con quelli che sono dei potenziali clienti con dei desideri latenti, prossimi a dover essere soddisfatti. Ne consegue che con l’ottimizzazione a 360 gradi un brand può essere visibile sempre e su qualsiasi dispositivo. 14 ottimizzazione Da anni, Mamadigital si è fatta portavoce dell'Universal Optimization, un concetto ancora più rilevante se si considera l'ambito mobile Nell’ambito della strategia complessiva di digital marketing di una azienda, quali sono gli aspetti che non si devono trascurare? Alla base di una strategia di digital marketing risiede un’importante attività di analisi delle audience che si è interessati a intercettare, oltre che del mercato di riferimento, al fine di definire gli obiettivi da raggiungere. Lo studio degli interessi degli utenti e delle loro abitudini di navigazione permette di definire la miglior strategia digital partendo da un’efficace presenza nei Motori di Ricerca. Sulla base di tali informazioni è poi possibile declinare una strategia SEO e di Paid Search integrata in grado di intercettare le audience più ricettive anche sui mercati internazionali. L’aspetto centrale risiede nella capacità di mettere in campo una serie di azioni e strumenti tra di loro correlati e quindi capaci di fornire risultati che separatamente non sarebbero raggiungibili. In generale, Mamadigital in che modo supporta le aziende nella transizione verso un panorama internet sempre più multicanale? Da sempre supportiamo i nostri clienti offrendo loro competenza e professionalità, facendo leva su un team di persone dall’elevato profilo e con grandi capacità relazionali. Tra le più recenti case history multicanale possiamo citare Boing TV con il quale abbiamo esplorato con successo il Second Screen. Durante il passaggio di uno spot tv relativo ad un concorso legato al mondo dei cartoon, in contemporanea, sulle app mobile dedicate ai bambini, veniva veicolata una campagna display finalizzata a rafforzare il messaggio televisivo. In questo modo si amplificava l’esposizione dell’audience al messaggio sfruttando sia i canali media tradizionali che quelli moAndrea Rogani bile. EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 Tg|adv Interazione in movimento Il coinvolgimento dell’audience passa anche per la capacità di un messaggio di sfruttare le specificità del mezzo. Lo sa bene la concessionaria, tra le prime in Italia a proporre formati mobile capaci di esaltare l’esperienza “on the go” dell’utente ampia diffusione di un mezzo, innesca inevitabilmente l’interesse degli investitori pubblicitari attratti innanzitutto dalla sua capillarità. E’ proprio questo che secondo Alberto Gugliada, ceo di tg|adv, contribuirà a direzionare sempre di più gli investimenti pubblicitari sui device mobili. «Non ora però. Ci vorranno ancora diversi anni perché ci siano tutte le condizioni necessarie affinché tali investimenti siano giustificati». Con Gugliada, analizziamo il mobile come mezzo e scopriamo al contempo l’approccio delle concessionaria, che nel proprio network conta 26 m-site, 20 app iPhone, 3 app iPad, 5 app Android e 10 siti responsive. L' Quali aspetti indichereste ai vostri clienti come da non trascurare nella definizione della loro strategia di mobile marketing & advertising? Il primo aspetto, secondo noi, che non va assolutamente trascurato è il mobile stesso. Troppo spesso le aziende danno poco credito a questo mezzo nella propria strategia di marketing e comunicazione pubblicitaria. Inoltre, ciò che è spesso trascurato o considerato erroneamente poco rilevante sono le specificità del mezzo e di ciò che comporta una presenAlberto Gugliada za rilevante all’interEnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 Tailor made Anche sul mobile l'offerta di tg|adv è fatta su misura. L'adv viene realizzata e veicolata esaltando le peculiarità del device che deve ospitarla al fine di coinvolgere no di questo universo. Ecco perché tendenzialmente, nel rispetto anche del nostro approccio consulenziale al cliente, cerchiamo non solo di promuovere il mezzo, ma anche di suggerire al cliente di curare il più possibile la propria presenza/offerta mobile, non solo in termini pubblicitari, ma anche adeguando il proprio sito agli standard adaptive e reponsive e puntando sulle app come strumento utile per fornire servizi ad hoc all’utente. Punto forte di tg|adv è l’attenzione con cui la concessionaria è in grado di rispondere alla domanda degli spender con progetti dedicati. Ma quali sono, più nello specifico, i punti forti della vostra proposta mobile? Il nostro approccio al mobile non differisce da quello che da sempre guida l’offerta della nostra concessionaria. La nostra proposta anche in questo caso è flessibile, orientata a soddisfare le esigenze del cliente. Una proposta che pone come base quella di fare advertising puntando sul grande valore delle property editoriali del nostro network. A questo uniamo la nostra capacità di creare formati ad hoc per ogni esigenza, ma che al contempo esaltino e sfruttino al meglio le specificità del device su cui vengono erogati. Siamo stati tra i primi in Italia a promuovere, per esempio, formati interattivi per il mobile, che implichino cioè un’azione da parte dell’utente, come lo Shaking o il Touching, e il nostro impegno nello sviluppo di soluzioni sempre nuove è costrante. Ma non solo. Lavoriamo sempre più in HTML5, una tecnologia che ci permette, tra le altre cose, di realizzare progetti fruibili da ogni tipo di schermo. Il mobile quanto pesa sul vostro giro d'affari? Non pesa ancora in modo significativo. Parliamo forse di un 10% del fattu"Le rato. Poco significativo soprattutrevenue da to se paragonato al valore che mobile si adegueranno il mobile ha in termini di utilizai grandi numeri di zo da parte della nostra audienaudience che il mezzo ce: Teamworld vanta un 70% del già registra" traffico da mobile, mentre su altri siti del network questa percentuale si attesta sul 50-60%. Per questo siamo convinti che nel medio periodo, gli investimenti pubblicitari sul mobile cresceranno sensibilmente, avvicinandosi a quelle quote percentuali che ormai stabilmente identificano gli utenti online da mobile. Ci vorrà ancora del tempo, ma credo che nel giro di qualche anno il mezzo assorbirà una quota pari al 30-40% della spesa in advertising. 15 #(coverstory) beintoo Rich Media e targeting per fare centro Sono questi alcuni degli asset fondamentali per una buona strategia di mobile advertising secondo Antonio Tomarchio, fondatore e ceo della mobile ad-tech company attiva a livello internazionale onsiderando che la soglia degli utenti connessi da mobile è di oltre 16 milioni, con sessioni di navigazione che durano in media 1 ora e 40 minuti per utente, non si Novità può non considerare il presidio di questo mezzo Al recente Mobile World Con“un’immensa opportunità”, che ora i brand non gress, la società possono più ignorare. Ne è convinto Antonio To- ha presentato marchio, fondatore e CEO di Beintoo, mobile ad- BeAudience, nuova piattafortech company affermata a livello internazionale, ma di proximity che dichiara: «Più o meno rapidamente ci sarà based audience generation una sempre maggiore convergenza di budget da mezzi più classici verso il mobile, che rispetto al potenziale è ancora sottoutilizzato in termini pubblicitari, ambiente in cui invece riteniamo possa rivelarsi un grande alleato dei brand, perché permette strategie di marketing locationbased e di agire su audience sempre più definite in base anche agli interessi mostrati offline. Se poi a questo si aggiunge l’efficienza del programmatic, cioè la possibilità di acquistare target così definiti tramite bidding automatici guidati dai dati, si crea quel mix vincente che rende il mobile il “Santo Graal” del digital marketing in genere». Al manager chiediamo di svelare vision e offerta di Beintoo, Antonio Tomarchio partner in Italia dei principali C 16 centri media e di clienti diretti del calibro di RCS MediaGroup e Vodafone, e recentemente protagonista al Mobile World Congress con la piattaforma BeAudience. Beintoo è nata nel 2011 ed è diventata rapidamente "grande". Come si posiziona oggi l’azienda e cosa offre? Beintoo in effetti ha vissuto e sta vivendo ritmi di crescita davvero significativi. Nel primo quarter del 2015 sta registrando numeri davvero eccezionali. Possiamo definirci una società tecnologica Data as a Service, che però in aggiunta offre al mercato anche formati proprietari ad alto impatto, molto focalizzati al drive to physical store. Abbiamo per esempio una unit che sviluppa formati rich media integrati con l'app Passbook di Apple, grazie ai quali gli utenti possono salvare un pass o un coupon sull’app cliccando sull’adv e ricevere una notifica lock-screen ogni volta che si trovano in prossimità di una location che partecipa all’iniziativa o in prossimità di un beacon. Offriamo poi ai nostri clienti la possibilità di customizzare il formato, includendo dinamiche di gamification o video. E infine c’è BeAudience, la piattaforma di proximity based audience generation presentata in anteprima al Mobile World Congress e che entro il Q2 del 2015 sarà disponibile anche in Italia. La piattaforma permette, nel pieno rispetto della privacy, targeting, retargeting e presto anche operazioni cross-device. L’insieme di questi strumenti ci permette di accompagnare i brand nel presidio del mezzo a 360 gradi. A potenziali spender quali indichereste come "aspetti da non trascurare” nella loro strategia di mobile advertising? Il primo grosso suggerimento è di non trascurare mai le specificità del mezzo. Lo smartphone in particolare è tendenzialmente usato dall’utente in movimento, quindi in maniera rapida e per sessioni brevi. Si tratta poi di uno strumento molto personale di cui non va inoltre sottovalutata la dimensione. Questo chiama brand e agency alla proposizione di campagne impattanti attraverso rich media coinvolgenti, capaci di sfruttare al massimo il grande potenziale dei video sul mobile, senza però risultare fastidiose e inopportune. Per questo diventa ancora più importante il targeting dei messaggi. Ovviamente il rovescio della medaglia vuole anche i publisher di app o di siti mobile chiamati a preservare la user experience attraverso accorgimenti che riconoscano ed esaltino la specificità dei device. EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 digitouch A un “trillo” dall’utente Grazie a soluzioni tecnologiche all’avanguardia per un’efficace gestione dei dati, il Gruppo offre pianificazioni mobile altamente profilate che hanno come obiettivo primario l’engagement del target ino a pochi anni fa quando si parlava di mobile device si parlava di telefonini. Oggi invece il pensiero spazia dagli Il ceo smartphone, ai tablet e a tutto il mondo in rapi- Secondo Paolo Mardegan, da crescita dei wearable device come gli smar- i dispositivi twatch e i fitness band. Dispositivi connessi che connessi aprono adveraprono per gli advertiser nuove opportunità di agli tiser nuove investimento «sfruttando i dati raccolti in modo importanti integrato dai diversi device mobili usati dall’uten- opportunità di investimento te». Ad affermarlo è Paolo Mardegan, CEO di DigiTouch, il Gruppo di mobile business & performance marketing (fresco di quotazione sul listino AIM di Borsa Italiana), che da circa un anno ha lanciato DigiMob, concessionaria mobile innovativa che sfrutta le moderne soluzioni tecnologiche legate alle logiche di audience targeting e di programmatic. «Per un advertiser sapere che nel corso della giornata l’utente X ha attivato il suo fitness band per misurare la sua corsa al parco, ha utilizzato il suo smartphone per avviare da remoto la lavatrice, ha fatto il check-in in aeroporto attraverso il suo smartwatch, gli consente di formulare dei messaggi advertising con contenuti in linea con le attività e gli interessi mostrati dall’utente – continua il manager –. Inoltre il fatto che ormai non ci muoviamo più di un solo passo senza avere con noi lo smartphone permette agli investitori di raggiungerci in ogni momento e in luoghi specifici attraverso paolo mardegan l’attivazione di campagne adv F EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 hyperlocal basate ad esempio su iniziative di mobile couponing». Anche a fronte delle considerazioni fin qui fatte, quali identificate come i punti forti della vostra offerta? Siamo stati tra i pionieri in Italia nel mondo del mobile marketing e advertising, operando come first mover sul mercato italiano in diverse occasioni. Oggi la nostra offerta presenta quali punti di forza soluzioni tecnologiche all’avanguardia che ci permettono un’efficace gestione dei dati e di conseguenza pianificazioni media altamente profilate. Grazie alla DSP Mobile Native siamo in grado di tracciare l’utente attraverso il device ID con la stessa efficacia che i cookie consentono nelle pianificazioni su desktop, permettendo anche attività di retargeting con obiettivi di acquisizione/vendita. Abbiamo inoltre sviluppato una piattaforma tecnologica in grado di erogare servizi di mobile profiling finalizzati alla gestione di cluster anonimi e autorizzati per la loro valorizzazione nel planning di campagne advertising su mobile. Una curiosità: ad un’azienda partner che sta studiando e definendo una strategia di mobile marketing & advertising, cosa suggerireste come "aspetti da non trascurare”? Ai nostri clienti suggeriamo sempre di applicare al mobile un approccio strategico, che implichi l’inserimento di questo canale nei piani di comunicazione e di advertising del prodotto/servizio, lo sfruttamento delle potenzialità specifiche del media e infine lo sviluppo di contenuti che pongano il consumatore al centro dell’esperienza con il brand. Considerando che - dati Audiweb alla mano - la metà della popolazione italiana si collega ad internet almeno una volta al mese e circa due terzi (17,4 milioni) si connettono da device mobili, diventa imprescindibile per un brand presidiare questo canale. Un altro aspetto strategico del media mobile riguarda il fatto che, come dicevo poco sopra, l’utente porta lo smartphone con sé sempre e ovunque, aprendo così agli advertiser l’opportunità di raggiungerlo in momenti e luoghi mirati. Riuscire a coinvolgere l’utente con contenuti di suo interesse e sviluppando una strategia di engagement che pone la persona al centro della sua esperienza con il brand è un altro elemento strategico da considerare nel presidio del canale mobile. In tal senso i formati native adv costituiscono una tipologia di messaggio pubblicitario efficace, proprio perché si integrano perfettamente sulla property editoriale su cui sono pianificate e offrono dei contenuti a tema. 17 num b3r5 media in cifre nielsen Il gennaio della pubblicità si ferma sul -6,6% ◆ Nel primo mese dell'anno la spesa in adv non decolla: giù tv, stampa, cinema e direct mail; tiene la radio. E il web? Le stime lo vogliono a +8% Stima del mercato pubblicitario (Dati netti in Migliaia di Euro) Fonte: Nielsen 2014 Gennaio 2015 Gennaio Var.% TOTALE PUBBLICITà 1 441,232 412,081 -6,6 QUOTIDIANI 52,568 47,583 -9,5 PERIODICI 20,683 19,641 -5.0 275,409 262,153 -4.8 23,212 23,301 0.4 28,788 25,793 -10.4 OUTDOOR (Fonte: AudiOutdoor) 2,886 3,100 7.4 TRANSIT 4,274 5,491 28.5 OUT OF HOME TV 920 681 -26.0 1,660 1,598 -3.7 30,832 22,741 -26.2 TV 1 2 RADIO 3 INTERNET (Fonte: FCP-Assointernet) CINEMA DIRECT MAIL L'universo di riferimento è quello dei mezzi rilevati da Nielsen ad eccezione dei Quotidiani dove vengono utilizzati i dati FCP-ASSOQUOTIDIANI solo per le tipologie: Locale, Rubricata e Di Servizio, e delle Radio dove vengono utilizzati i dati FCP-ASSORADIO solo per la tipologia Extra Tabellare (comprensiva c.a.). Le elaborazioni sono effettuate con il contributo di FCP - ASSOQUOTIDIANI e FCP - ASSOPERIODICI. ¹ Per i dati di Stampa Commerciale Locale, Rubricata e Di Servizio la fonte è FCP-ASSOQUOTIDIANI ² lI dato comprende le emittenti Generaliste, Digitali e Satellitari ³ Le elaborazioni sono effettuate con il contributo di FCP -ASSORADIO Storicamente, il mese di gennaio è sempre stato uno dei momenti dell’anno meno floridi per la pubblicità. Un trend confermato anche per il primo mese di questo 2015 che, secondo i dati rilasciati da Nielsen, ha visto gli investimenti pubblicitari contrarsi di 6,6 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2014, attestandosi su una quota pari a circa 29 milioni in meno. Relativamente ai singoli mezzi, militano in terreno negativo la Tv, i Quotidiani, i Periodici, il Cinema e il Direct Mail (vedi dati in tabella). Tiene la Radio che registra uno stabile +0,4%, mentre l’Outdoor e il Transit sono i mezzi in controtendenza, in crescita rispettivamente del 7,4% e del 28,5%. In ultimo, ma non ultimo arriviamo al web. Il mezzo, relativamente al perimetro attualmente monitorato in dettaglio dall’istituto sulla base dei dati raccolti da FCP-Assointernet, evidenzia un calo pari a -10,4%. Però tenendo conto delle stime desk sul digitale - che comprendono quindi video, search e social - operate da Nielsen nel tentativo di restituire un quadro più veritiero degli investimenti sul mezzo, in generale il mese di gennaio del web si sposterebbe in terreno positivo, e in particolare vicino al +8%. E per quanto riguarda i prossimi mesi? «Il mese di febbraio sembrerebbe, dalle prime informazioni, ancora difficile, mentre marzo pare essere in tendenza migliore – dichiara Alberto Dal Sasso, TAM e AIS Managing Director di Nielsen -. Il secondo trimestre potrà dare un’idea più chiara dell’andamento del 2015», anche perché l’Expo sarà realtà. Roberta Simeoni Audience online Circa 29 milioni gli italiani connessi nel primo mese dell’anno ◆ Sono stati 28,8 milioni gli italiani collegati in rete almeno una volta al mese a gennaio, quota che di fatto corrisponde al 53,4% gli utenti tricolore dai 2 anni in su, online per un tempo totale mensile di oltre 48 ore e 50 minuti in media per persona. A dirlo sono i più recenti dati sulla Total Digital Audience rilasciati da Audiweb, che rilevano anche un’audience totale (da PC o device mobili) nel giorno medio di circa 22 milioni di utenti, online per 2 ore e 4 minuti in media per persona. In lieve crescita sul mese precedente l'audience mobile: sono stati 17,6 milioni infatti gli utenti online da device mobili nel giorno medio, il 40,5% degli italiani di 18-74 anni, collegati per 1 ora e 42 minuti per persona e, più in dettaglio, risultano 9,4 milioni gli utenti che hanno navigato su internet esclusivamente da device mobili. L’audience online da PC è rappresentata da 12,6 milioni di utenti (dai 2 anni in su) online nel giorno medio e 26,6 milioni online nel mese. 18 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 SEM & SEO WEB & APP CONTEST & GAMES SOCIAL STRATEGY ADV & MEDIA DIGITAL STRATEGY N U OVA E N E R G I A P E R I T U O I P R O G E T T I D I G ITA L I DUBBLEUP, IL MI X PERFE T TO DI COMPE TENZE PER L A CREAZIONE E L A GESTIONE DEI TUOI PROGE T TI ONLINE. www.dubbleup.com | [email protected] Contemporary media RCS e il mondo nuovo La riorganizzazione di RCS Pubblicità in RCS Communications Solutions si configura come una mutazione profonda, che investe a 360 gradi il modo in cui un editore sta sul mercato e il suo rapporto con l'universo delle imprese e del marketing raimondo zanaboni V oltre l'adv La concessionaria diventa una struttura in grado di elaborare soluzioni di comunicazione integrata per tutti i bisogni dei brand, anche grazie alla nuova in-house agency NuMix 20 Alceo rapagna ia la parola un po’ stantia “Pubblicità”, dentro un ben più moderno e accattivante “Communication Solu- tions”. La recente riorganizzazione della Direzione Pubblicità di RCS MediaGroup va però ben oltre il semplice cambio di nome della concessionaria. La trasformazione di RCS Pubblicità in RCS Communications Solutions, con la contestuale creazione dell’agenzia multidisciplinare NuMix a compenetrarne il lavoro, tende a configurarsi come una mutazione profonda, che investe a 360 gradi il modo in cui un editore sta sul mercato e il suo rapporto con il mondo delle imprese e del marketing. «Il modo di comunicare delle aziende è completamente cambiato – ci ha spiegato Raimondo Zanaboni, Direttore Generale Communication Solutions del Gruppo RCS -: negli ultimi anni un terzo degli investimenti in advertising nel nostro Paese è andato in fumo, mentre l’area del below the line è rimasta pressoché invariata in valore. Gli elementi in nostro possesso ci suggeriscono che questo spostamento dei pesi continuerà: oggi brand e aziende sono meno interessati ad acquistare semplice pubblicità sui media, ma esprimono obiettivi di marketing unici che richiedono risposte personalizzate e misurabili in termini di performance». La risposta di RCS a questa mutazione è quella di rendere pienamente effettivo un percorso di sviluppo iniziato da tempo, dando vita a una struttura in grado di elaborare soluzioni e pro- di simone freddi getti di comunicazione integrata per coprire tutti i possibili bisogni dei brand: dalla notorietà di marca alla progettazione di contenuti, eventi e piattaforme digitali per l’attivazione dei consumatori su canali fisici ed online. Queste risorse saranno centralizzate in NuMix, la nuova agenzia in house che opera da marzo sotto la guida di Alceo Rapagna, Direttore Marketing & New Business del Gruppo RCS. «NuMix - spiega Rapagna – ha assorbito una serie di strutture già di RCS, ai vertici nel loro campo: parliamo di Connecto, che diventa primaria realtà nel direct marketing con un database di oltre 10 milioni di nominativi, RCS Live, focalizzata nell’ideazione e realizzazione di eventi corporate B2B e B2C in Italia e all’estero, tra cui i grandi eventi del Gruppo RCS, e InProject, unità dedicata a progetti multimediali su misura per le aziende». Tale offerta, articolata nelle 5 aree Insights, Studio, Live, Connect e Labs, sarà ulteriormente potenziata con una serie di investimenti sia interni (l’ingresso di figure specializzate in particolare nell’area del data science) sia verso l’esterno, con l’avvio di collaborazioni in esclusiva con startup già affermate. Il primo accordo è già stato annunciato: RCS si è infatti assicurata i diritti di esclusiva per il mercato italiano di Madai, una piattaforma che consente di ricompensare le azioni degli utenti web con sconti progressivi, immediati e collettivi su qualsiasi tipo di prodotto o servizio in vendita. EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 The New Fashion & Lifestyle Magazine JunGlam.com Your strategy in a jungle of ideas JunGlam Advice Via L. Ariosto, 10 20145 Milano +39 02 45390855 [email protected] www.junglam.com Contemporary media DireDonna il tocco rosa di Leonardo.it Il website rinasce e si trasforma in un nuovo magazine online fully-responsive, realizzato con l’obiettivo di incrementare l’attenzione sui contenuti e la visibilità dei formati adv riboo Media ha di recente rilanciato DireDonna. Il website, già di Gruppo HTML (oggi parte di Triboo Media), si trasforma in un nuovissimo magazine online fully-responsive dedicato al mondo femminile, e rinasce per accogliere le oltre 4 milioni di donne che mensilmente consultano il network editoriale Leonardo.it, di cui è ora il canale "Donne". La sua linea editoriale punta sull’approfondimento di qualità affidato a una redazione di professionisti e al contributo esterno di importanti influencer. Il magazine offre un punto di vista privilegiato sulle novità del mondo della moda, della bel- T lezza, del benessere e del food; senza trascurare gli aspetti legati alla vita in famiglia e ai rapporti di coppia. Il layout, sia nella versione desktop che mobile, è realizzato per massimizzare l’esperienza di navigazione, con l’obiettivo di incrementare l’attention-time il network Il sito Diredonna.it, già di Gruppo HTML, si rinnova completamente e diventa punto di riferimento per le 4 milioni di utenti di Leonardo.it sui contenuti e, di conseguenza, la visibilità e le performance dei formati adv. «Con il lancio di DireDonna che conta su un bacino di circa 4 milioni di utenti unici al mese e 29 milioni di pagine viste, la nostra offerta adv si arricchisce di un canale ideale per tutte le aziende che vogliono raggiungere un profilo di donna dinamica, curiosa e creativa», spiega Alberto Zilli, a.d. di Triboo Media. «Grazie all’integrazione con Roba da Donne, la community femminile italiana più seguita sui social network (diventata un asset di Triboo Media a seguito dell’acquisizione della maggioranza di Media Prime, ndr), possiamo garantire al nuovo magazine un bacino di oltre 1,6 milioni di iscritti e circa 4 milioni di interazioni a settimana sulla brand page di Facebook». r.s. Incarichi LinkedIn Italia sceglie ancora WebAds Per il sesto anno consecutivo, LinkedIn rinnova la partnership con WebAds per la gestione in esclusiva delle marketing solutions in Italia e per i clienti italiani che pianificano all’estero. Con oltre 300 milioni di iscritti a livello globale, di cui 8,4 solo in Italia, LinkedIn è uno spazio digitale in cui i brand possono parlare al proprio target di professionisti certi di essere nel giusto contesto per instaurare una conversazione B2B. WebAds supporterà ancora il social network professionale seguendone la creazione del piano di marketing fin dalle prime fasi e guidandolo nello sviluppo di un progetto che ottenga i risultati desiderati nel medio-lungo termine. 22 Partnership Twitter Amplify arriva in Italia: firmato un accordo con Sky Pubblicità Twitter Amplify, il programma lanciato dal social network dei cinguettii nel 2013 e che dà la possibilità ai broadcaster di pubblicare video dei momenti top della loro programmazione in real-time accompagnati da spot, arriva ufficialmente anche in Italia con un accordo di partnership tra il social e Sky Pubblicità. L’operazione, la prima nel nostro Paese riguardante Twitter Amplify, mette a disposizione dei brand sponsor la possibilità di inserire pre-roll (dai 3 ai 10 secondi) prima di brevi video di alcuni dei “top show” del mondo Sky, che verranno promossi su Twitter in concomitanza con la messa in onda del programma. Tutto questo permetterà agli spender di ampliare la loro reach raggiungendo un pubblico ancora più ampio, che va al di là dei propri follower, beneficiando inoltre dell’associazione del loro brand con contenuti tv di altissima qualità. EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 IL CONSORZIO DEL COMMERCIO ELETTRONICO ITALIANO #eCommerceForum ISCRIVITI ONLINE www.ecommerceforum.it PLATINUM SPONSOR GOLD SPONSOR SILVER SPONSOR Per maggiori informazioni: Segreteria organizzativa e-Commerce Forum 2015 | Digital Events Srl, Viale Cassala 36 - 20143 Milano - Italy | [email protected] Contemporary trend Light TV Viewers, quelli che… scappano dalla tv un anno dal lancio del prodotto Target Light TV Viewer – che consente la pianificazione delle campagne digitali mirate a utenti che hanno una bassa fruizione televisiva – Xaxis racconta le caratteristiche di questo target grazie ai dati raccolti in un anno di campagne e a una ricerca dedicata supportata da Toluna. Lo studio ha coinvolto un panel di oltre 8.000 consumatori tra cui sono emersi 5.000 Light TV Viewer. Applicando un algoritmo di modellazione avanzato al campione intervistato, e attraverso la data management platform (DPM) proprietaria di Xaxis – Turbine – si è potuto creare la custom audience dei Light TV Viewer, un vero e proprio segmento di pianificazione utilizzabile dai clienti GroupM per le proprie campagne video e display. «Il consumo TV si è trasformato significativamente negli ultimi anni, anche a fronte della forte spinta digitale. Nuove modalità di fruizione TV hanno cominciato a diffondersi tra la popolazione, nuove tipologie di ascoltatori hanno contraddistinto il nuovo ecosistema A i light tv viewers fuggono dalla tv per spingersi alla ricerca di contenuti televisivi su altri schermi 24 Il consumo televisivo si è trasformato in maniera significativa negli ultimi anni, anche a fronte della spinta digitale. Ma è il mezzo, non i suoi contenuti, che non convince quella fascia di popolazione (44%) identificata come basso consumante. Lo sottolinea una ricerca realizzata da Xaxis e Toluna di Teresa Nappi televisivo», dichiara Federica Setti, Chief Research Officer GroupM. «In un contesto caratterizzato da bacini televisivi in crescita o in linea con gli anni precedenti, sono emerse peculiarità di visione diverse a seconda del tempo di esposizione. Il consumo televisivo è andato a concentrarsi sempre più sugli alto consumanti (chi già vedeva tanta televisione – mediamente sopra le 3 ore al giorno – ha continuato a crescere trainando gli ascolti televisivi), mentre i basso consumanti (i cosiddetti Light TV Viewer) hanno cominciato a far registrare consumi in calo. Attualmente l'opinione Dall'alto, Paola Colombo, Managing Director di Xaxis, e Federica Setti, Chief Research Officer di GroupM EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 i Light TV Viewer rappresentano una importante fetta della popolazione italiana adulta, pari al 44% degli over 15 anni, ma riescono a sviluppare soltanto il 22% dell’ascolto televisivo». Un target in fuga dai contenuti televisivi o soltanto dal piccolo schermo? I Light Tv Viewer “fuggono” dal piccolo schermo per spingersi alla ricerca di contenuti televisivi su altri schermi, si disperdono sulle nuove piattaforme digitali dove riescono a soddisfare egualmente il proprio desiderio di visione di contenuti Tv. Web e mobile, difatti, acquistano un ruolo centrale nella loro nuova “dieta mediatica” e assurgono a territori elettivi nella fruizione televisiva. Un target sempre più elusivo e difficile da raggiungere con i modelli tradizionali. Per tale motivo Xaxis ha avvertito la necessità di approfondirne la conoscenza per capire come meglio raggiungerli. E’ stato così creato, in collaborazione con Toluna, il segmento Online Light TV Viewer per permettere ai brand di integrare la propria pianificazione televisiva con un’offerta digitale ancora più efficace. Chi sono i Light TV Viewer online? Il 73% di loro è incluso nella fascia di età tra i 25 e i 54 anni ed è ancora più concentrato su questa fascia d’età rispetto al Light Tv Viewer televisivo (60% secondo Auditel). Si tratta di un utente evoluto, con alto livello di istruzione (il 39% ha laurea o master) e maggior potere di consumo rispetto alla media della popolazione grazie ad una posizione lavorativa elevata. Trascorre più di un’ora e mezza al giorno sul web. Lo smartphone e il tablet sono i device elettivi e particolarmente affini a questi utenti spesso in mobilità. Inoltre il 50% di loro non rinuncia al second screen quando guarda la televisione. Il 60% dei Light TV Viewer intervistati si definisce un responsabile degli acquisti e la quasi totalità (il 91%) dichiara di aver acquistato online almeno una volta negli ultimi 6 mesi soprattutto per servizi (telefonia ed elettrodomestici) entertainment (musica, libri, film in streaming) abbigliamento e viaggi. I Light TV Viewer disegnati da Xaxis rappresentano un target attivo e di grande appeal per marketer e investitori. Un segmento di EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 popolazione che sfugge ai canoni tradizionali della comunicazione e che, nell’area degli addressable media, ha bisogno di essere intercettato attraverso nuovi modelli e strumenti di planning in base a criteri di tracciamento effettivo, misurabili in tempo reale o molto ravvicinato. «A un anno dal lancio dei nostri pacchetti – afferma Paola Colombo, Managing Director di Xaxis – le principali evidenze mettono in luce il loro uso sinergico al planning Tv determinando un complessivo miglioramento dei risultati del piano sia in termini di GRPs che di reach. Per esempio, su una campagna display su target donne 25-54, i pacchetti Xaxis Light Tv Viewer sono riusciti ad apportare un incremento del 10% di reach. Le campagne comprensive del pacchetto Xaxis Light Tv Viewer hanno anche apportato un saving di costo. A parità di prodotto pubblicitario, si può ottenere un saving di cpg tra il -3% e il -14% che può essere ulteriormente ottimizzato introducendo pacchetti display». Il cambio delle abitudini di fruizione ha quindi accelerato l’adozione da parte degli investitori di prodotti come Target Light TV Viewer e Sync di Xaxis, che pongono particolare attenzione alla natura multiscreen di una parte ormai consistente di utenti/consumatori: «Gli spender si mostrano oggi sempre più aperti a modulare le proprie strategie di pianificazione sulle nuove abitudini di consumo mediatico del pubblico, una scelta che, come già detto, porta risultati oltre che un’ottimizzazione dell’investimento», aggiunge Colombo. Ma quali le aziende più attente e consapevoli alle possibilità offerte da una pianificazione multiscreen? «Nel corso di quest’anno abbiamo riscontrato una particolare apertura all’utilizzo delle soluzioni Xaxis di Adaptive Planning da parte di aziende del Largo Consumo, Telco, brand Automotive e del settore Farmaceutico, oltre a registrare un più sostanzioso avvicinamento dei clienti a performance», continua la manager, che in chiusura racconta di un’altra particolare evidenza messa in risalto dalla ricerca presentata: «Da un confronto dei principali dati messi in luce dall’analisi con quelli della nostra DMP, abbiamo scoperto che il target di Light Tv Viewer identificato corrisponde a un’utenza molto sensibile ai temi ecologici e del food. Inoltre sono makers, cioè attivi nella cura del giardino o della casa». 44% E’ questa la percentuale della popolazione adulta italiana identificata come Light TV Viewer: genera solo il 22% dell’ascolto televisivo 73% E’ la quota dei Light TV Viewers compresa tra i 25 e i 54 anni, fascia d’età di grande interesse per gli investitori pubblicitari 47% E’ la parte di Light TV Viewers definita come Multiscreen “Heavy Users”, cioè che usa sempre un laptop, un tablet o uno smartphone mentre guarda la televisione 25 Contemporary trend Il consumatore sempre più Intelligently-ON La nuova ricerca Digital Trends 2015 di Microsoft Advertising e Future Laboratory and Research Now traccia il profilo di un utente sempre più consapevole del valore dei propri dati, a fronte dei quali chiede alle aziende e agli editori benefici su misura di Alessandra La Rosa ual è il futuro delle tecnologie e dei comportamenti digitali? E come i brand possono rispondere alle aspettative e alle esigenze dei consumatori, oggi e nei prossimi anni? A queste domande prova a dare risposta Microsoft con la nuova ricerca Digital Trends 2015, condotta in 13 Paesi di tutto il mondo – Italia compresa – in collaborazione con Future Laboratory and Research Now. Dal report di Microsoft Advertising emerge il crescente desiderio del consumatore moderno di fruire di servizi personalizzati e maggiori benefici su misura, derivati dalle informazioni personali raccolte online dalle aziende. In particolare, alla luce di una mole crescente di informazioni a cui i consumatori devono far fronte, la ricerca svela che quasi due terzi dei rispondenti a livello globale (63%) e il 72% degli italiani, sono alla ricerca di una tecnologia in grado di filtrare i messaggi ricevuti. Mentre l’80% Q 26 degli intervistati (l’86% di quelli del Bel Paese) vorrebbe disporre di servizi digitali capaci di supportarli nella gestione delle informazioni condivise online. Dal report Digital Trends 2015 sono anche emersi importanti suggerimenti per le aziende, per i provider di servizi online e per chi opera nel settore della pubblicità su come sia possibile offrire un servizio più efficace ai propri pubblici di riferimento, senza tradire la loro fiducia. Oltre tre quarti degli intervistati (il 78% a livello globale e l’85% in Italia) sono consapevoli che i dati digitali possono essere usati per ottenere benefici o esperienze migliori. La metà dei partecipanti è inoltre interessata ad esperienze di questo tipo, dimostrando così una maggiore apertura verso la condivisione dei dati personali, a condizione che sia chiaro dove e come saranno impiegati. Digital trends Il report di Microsoft Advertising descrive un utente sempre più attento ed esigente che dall'online e dalla tecnologia si aspetta molto EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 Ecco le principali tendenze emerse IntelligentlyON gli utenti sono sempre più alla ricerca di informazioni pertinenti rispetto a interessi e abitudini personali, e quasi due terzi di loro a livello globale (il 63%, con un incremento del 7% rispetto al 2013) e il 72% degli italiani, sono interessati a una tecnologia e a servizi che in futuro possano filtrare automaticamente i contenuti e i messaggi. In questo modo, potranno ascoltare o visualizzare in qualsiasi momento solo ciò a cui sono realmente interessati, senza il bisogno di essere “always on”. Realtà ridefinita colmare la distanza tra mondo fisico e digitale diventa un aspetto sempre più importante per i consumatori, che sembrano ora più interessati a una nuova generazione di servizi e dispositivi digitali, che consenta loro di vivere la stessa esperienza di luoghi e oggetti sia online sia offline (il dato globale è salito al 53% rispetto al 50% del 2013 e con il 62% l’Italia supera ampiamente anche la media europea del 45%). Diritto all’identità l’interesse dei consumatori verso servizi digitali capaci di gestire tutte le informazioni condivise online ha registrato un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2013 (dal 73% all’80%) e in Italia il dato sale addirittura all’86%. Il 57% dei consumatori a livello globale e il 64% di quelli del Bel Paese desidera, inoltre, di poter stabilire il tempo di permanenza online delle informazioni condivise. Statistiche di vita rispetto al 2013 è diminuito il numero di consumatori che non ha mai interagito con applicazioni o dispositivi di tracciamento dei dati (dal 38% nel 2013 al 28% nel 2015). Tuttavia, sebbene i consumatori abbiano scaricato un maggior numero di app di questo genere, meno di un terzo le usa effettivamente per migliorare le proprie prestazioni. Una nuova era di scoperte si registra un aumento nell’interesse da parte dei consumatori verso tecnologie avanzate in grado di offrire suggerimenti e raccomandazioni su nuove esperienze, nuove connessioni e nuove cose da fare in base alla propria personalità e alle proprie esigenze: dal 50% si è passati al 53% a livello globale e al 65% nel nostro Paese. In questo contesto le aziende non sono escluse: quasi la metà degli intervistati (48%) si aspetta che i brand conoscano i consumatori e li aiutino a scoprire nuovi prodotti o servizi in base alle esigenze espresse. Now Networks il richiamo dei social network come “un’unica soluzione valida per tutto” perde terreno, poiché le persone usano social network diversi e specializzati, più adatti alle esigenze e alle attività specifiche (si registra un incremento dal 41% al 48% e il dato italiano si attesta al 56%). Questo trend rappresenta una grande opportunità per i brand: il 55% dei consumatori a livello globale afferma di essere più propenso ad interagire con un brand mentre utilizza servizi digitali specifici e di nicchia. Ma gli specialisti del marketing devono focalizzarsi sull’individuazione dello strumento più adatto, senza cercare di riunire contemporaneamente tutte le esperienze. Essere creativi i consumatori desiderano controllare e dare forma alle proprie esperienze digitali. A livello globale, il 40% degli intervistati ha affermato di volere maggiori informazioni sui servizi personalizzabili, rispetto al 38% del 2013. Per le aziende: il 56% dei consumatori si è dichiarato più propenso ad acquistare da un brand che consenta la personalizzazione di prodotti o servizi. «I consumatori sono sempre più inclini a condividere i propri dati personali con i brand con cui interagiscono online. Lo fanno però chiedendo la garanzia che tali informazioni siano utilizzate dalle aziende al solo scopo di poter offrire servizi ritagliati sulle preferenze e sui bisogni individuali - ha commentato Christina Lundari, country manager di Microsoft EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015 Advertising per l’Italia -. E’ una grande opportunità per le aziende che sapranno trattare con intelligenza e rispetto queste informazioni, ma serve comunicare in modo chiaro come vengono raccolti e utilizzati i dati, incentivandone la condivisione a fronte di una chiara spiegazione di quali saranno i vantaggi per ogni singolo utente». 27 News da Programmatic-Italia.com Facebook aprirà a terzi la sua preziosa mole di dati con il tool Topic Data Antonio Converti Italiaonline acquisisce Moqu per 5 milioni e si rafforza nel programmatic obiettivi crescere nell'ad-tech Italiaonline punta ad incrementare fino al 40% la percentuale di ricavi digitali in programmatic advertising, spiega Antonio Converti L a internet company Italiaonline ha annunciato di aver siglato un accordo con Dada per l’acquisizione del 100% della sua controllata Moqu Adv. L’acquisizione della digital agency Moqu, il cui closing è atteso entro la fine di marzo, prevede un corrispettivo in contanti di 5 milioni di euro oltre a una possibile quota variabile (“earn out”) fino a un milione di 1 milione di euro, in base ai risultati futuri della struttura. La sigla, con sedi a Firenze e Dublino, ha generato nel 2014 ricavi per 8,5 milioni di euro. Antonio Converti, ceo di Italiaonline dichiara: «Con questa operazione puntiamo ad incrementare fino al 40% la percentuale di ricavi digitali in programmatic advertising. È un mercato che cresce a doppia cifra e permette migliori margini». comScore a inizio aprile il lancio dei Trust Profiles in Italia ComScore inizierà dal prossimo mese il rilascio in Italia delle proprie metriche Trust Profiles, primo lancio dell’analytics company nell’ambito del progetto “Industry Trust”, voluto per favorire la fiducia reciproca tra acquirenti e venditori nel contesto del programmatic advertising. Le metriche, che saranno quindi disponibili direttamente nelle piattaforme di trading programmatico, comprendono le certificazioni di traffico non umano (NHT), il ranking dei siti degli editori, la viewability e le statistiche demografiche. Paul Goode, SVP Marketing & Strategic Partnerships EMEA, LATAM, APAC e Canada di comScore, assicura: «Dal 1 aprile renderemo disponibili tutte le metriche per i publisher partner». 28 Paul Goode P er la prima volta, Facebook mette ufficialmente a disposizione di selezionate aziende una parte della sua preziosissima mole di dati. Una mossa abbastanza rivoluzionaria per il social, che fornirà ai marketers informazioni sulle tipologie di persone che stanno parlando di specifici temi sulla piattaforma, indicando anche in che termini ne stanno parlando. Dati particolarmente preziosi per le aziende, grazie ai quali esse potranno, ad esempio, conoscere nuovi gruppi di consumatori, carpire informazioni su quali prodotti gli utenti vogliono che vengano distribuiti o messi in luce con una nuova campagna pubblicitaria, o anche, più semplicemente, conoscere il sentiment attorno al loro brand. Tutto ciò avverrà attraverso il tool di analytics Topic Data, sviluppato dalla sigla specializzata in social data DataSift (con cui Facebook ha avviato una partnership) e per ora solamente disponibile negli Stati Uniti e in UK. Facebook tiene a precisare che il processo sarà completamente privacy-friendly, e che sarà utilizzato solo per “informazioni generali” e non per annunci targettizzati. programmatic italia Turbo rafforza il team e punta a 5 milioni di fatturato 2015 new entry qui si cresce I nuovi arrivi del team di Turbo: da sinistra Alessandra Grassi, Alessandro Buccino e Matteo Pomi, quest'ultimo New Business Director D opo aver completato lo start-up nel 2014 con circa 2 milioni di euro di fatturato registrati in poco più di sei mesi di attività, Turbo punta in alto. Per il 2015, l’obiettivo del trading desk italiano indipendente, guidato da Marco Ferrari, è quello di superare i 5 milioni di euro di fatturato. Primo passo verso questo traguardo è stato far crescere il team, che ha visto tra l'altro l’ingresso di Matteo Pomi come New Business Director. Il manager, nel nuovo ruolo, affiancherà il Chief Client Officer Claudio Calzolari in tutte le attività commerciali e di business development. Contestualmente sono entrati a far parte della squadra operativa altre due importanti figure: si tratta di Alessandra Grassi, che offrirà il proprio contributo nella gestione e nella continua evoluzione della DMP proprietaria di Turbo, e di Alessandro Buccino, che si unisce invece al team Optimization guidato da Stefano Eligio, per la gestione quotidiana di tutte le campagne dei clienti. ricerche BIG Data: Il rischio di scarsa competitività è percepito dal 65% delle aziende I Big Data sono diventati un fattore competitivo determinante, e le aziende ne sono pienamente consapevoli. Lo dimostra il rapporto “Big & Fast Data: The Rise of Business Insight-Driven” di Capgemini ed EMC Corporation, condotto coinvolgendo oltre 1.000 tra executive e senior decision maker del Nord America, Sud America, Europa e Asia-Pacifico. Due terzi delle organizzazioni (65%) riconoscono di essere a rischio di diventare poco competitivi se non adotteranno nuove soluzioni per le analisi dei dati. Secondo il 64% delle imprese intervistate, inoltre, i Big Data stanno cambiando i tradizionali confini del business e stanno consentendo a nuove realtà di entrare nei loro mercati. E' molto temuta, in particolare, la concorrenza di start up "data enabled". programmatic italia Coming soon Verso il Programmatic Day Si avvicina l’appuntamento con il Programmatic Day, il primo evento italiano dedicato al Programmatic Advertising, organizzato da Engage e Programmatic Italia. Rivolto principalmente a investitori, editori, agenzie e centri media, il Programmatic Day costituirà un’occasione per approfondire lo scenario di mercato del programmatic advertising in Italia, gli obiettivi perseguibili e gli strumenti oggi disponibili, con attenzione alle esigenze di tutta la filiera. L’evento, che gode del patrocinio di IAB Italia, è in programma il 22 di aprile, all’Auditorium Gio Ponti (all’interno della sede di AssoLombarda, in via Pantano, 9 a Milano). Già noti alcuni dei principali partner, che interverranno portando la loro esperienza e le proprie best practice al Programmatic Day. Sul minisito dedicato Programmatic-day.it è possibile vedere la lista sempre aggiornata. Al momento, oltre ai main partner Rubicon Project, Turbo, Zodiak Advertising e Rocket Fuel, hanno già confermato la loro partecipazione numerose realtà di primo piano dell’ad-tech, come Beintoo, Criteo, DotAndMedia, Prime Real Time, Teads, The Outplay, Weborama, Sìadv, TradeLab, Nugg.ad. L’evento, di cui a giorni sarà ufficializzata l'agenda, godrà di ampia visibilità mediatica e sarà seguito da vicino, oltre che da Engage e Programmatic-Italia, anche da un media partner prestigioso come Tgcom24, in collaborazione con il quale verrà realizzata un’ampia copertura, anche video, di tutti i contenuti. A tutti i partecipanti sarà inoltre distribuito un pamphlet dedicato al Programmatic in Italia, in fase di lavorazione. 29 Prova a cambiare punto di vista. Hai centrato il risultato. Hai trovato un’idea che è piaciuta anche ai tuoi concorrenti. Il cliente è pazzo di gioia. Non pensi di meritare un premio? Noi sì. Perché per noi il lavoro più bello è quello che funziona. Ideas love numbers. awards.dmaitalia.it RADAR SAVE THE DATE Hearing Hands Il viral che commuove la rete 15 aprile, milano IAB Seminar IAB Italia apre l’edizione 2015 del ciclo di incontri di approfondimento tematici IAB Seminar con un appuntamento dedicato al Native. Il titolo è: “Native Advertising – The Art of Making”. Nuovo il format, così come la location che sarà la Sala Silver del MiCo Ala Nord a Milano. www.iabseminar.it 21 aprile, Milano e-Commerce Forum Il Consorzio Netcomm organizza la 10a edizione dell’e-Commerce Forum, l’evento dedicato allo shopping online, le cui dinamiche della filiera saranno approfondite grazie al coinvolgimento di ospiti e speaker di rilievo. www.ecommerceforum.it Non solo fredda tecnologia. Samsung Turchia ha recentemente commosso il popolo della rete con lo spot “Hearing Hands” dedicato al suo nuovo servizio per i non udenti, il video call center “Duyan Eller”. Il filmato, firmato da Leo Burnett Turchia e da Casta Diva Pictures, ha richiesto un intero mese di preparazione, con il posizionamento di telecamere nascoste e corsi intensivi di linguaggio dei segni per tutti gli attori. Tutto per regalare a Muharrem, un ragazzo sordomuto, una giornata senza barriere. A poche settimane dalla sua pubblicazione su Youtube, il video è già stato visto da 3 milioni e mezzo di persone. 10-12 maggio, Roma Festival of Media Global Dopo il successo dell’edizione 2014, il Festival of Media Global torna in Italia, a Roma, dal 10 al 12 maggio, per una tre giorni di networking e incontri su trend e pratiche dell’industria dei media. www.festivalofmedia.com/global Top Pinterest&Snapchat Nel campo dei social network, in grande evidenza le "seconde linee". Negli scorsi giorni si è avuto notizia di una serie di round di finanziamenti da record: tra i protagonisti Pinterest, la piattaforma fotografica delle “passioni” che ha raccolto 367 milioni di dollari, vedendo la sua valutazione schizzare a 11 miliardi. Non è da meno Snapchat, l’app di messaggistica effimera che tanto piace ai giovani (soprattutto americani): grazie all’iniezione di capitale da 200 milioni da parte di Alibaba, il "fantasmino" è salito ancora più su, a 15 miliardi. Cifre da capogiro anche per il panorama digital. Stop il tuo sito non è mobile friendly? E' il momento di fare un bel restyling. Google infatti ha annunciato una serie di modifiche del proprio algoritmo che dovrebbero far allarmare chi non è allineato alle tendenze di design più attuali. In particolare, dal 21 di aprile i siti internet che non offrono una fruizione adeguata sui device mobili saranno declassati nelle ricerche effettuate da smartphone. Stop anche alle "doorway pages" senza contenuti rilevanti. Verranno penalizzate. spot parody Chi flirta con Justin Bieber? Il protagonista maschile è lo stesso, il setting pure, ma la modella… sicuramente no. Quello che state vedendo sembra lo spot di Calvin Klein con Justin Bieber, ma in realtà è un promo per "Comedy Central Roast", il programma di Comedy Central che mette alla berlina per una sera le celebrità più discusse e che ha dedicato una delle sue puntate proprio all’idolo delle teenager. Il quale nel filmato in questione ha acconsentito, con molta autoironia, di mettere in scena una parodia del commercial Calvin Klein: ecco allora spuntare, al posto della modella Lara Stone, il comico Jeffrey Ross, con tanto di parrucca bionda e camicia sbottonata. 10-12 Maggio 2015, Rome Cavalieri, Italia È PIÙ CHE MEDIA Sconto del 10% per gli abbonati Engage Indica ENG10MPX per richiedere #FOMG15 lo sconto festivalofmedia.com/global
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