Padrin all’attacco: “ Zaia non fermerà le schede sanitarie” Blocco delle schede regionali, il presidente della commissione sanità, Leo Padrin, è pronto a votare contro la delibera annunciata dal governatore del Veneto Luca Zaia, che intende fermare le schede sanitarie che ridimensionano gli ospedali di San Donà e Portogruaro, il primo a polo medico e il secondo a polo chirurgico, con quello riabilitativo a Jesolo. Il capogruppo di Forza Italia Leo Padrin, così come quello della Lega Federico Caner sono pronti a votare contro quando il provvedimento arriverà in commissione. Lo stesso Padrin ne spiega le ragioni. «Non possiamo andare avanti a spizzichi e bocconi», dice il presidente, «così come è stata presentata la delibera di Zaia appare più che altro come un favore fatto a San Donà e al Veneto Orientale. A questa posizione si è unita la Lega con il capogruppo Caner, ma anche il centrosinistra farà lo stesso a quanto mi risulta. La delibera così come concepita da Zaia non passerà». Il no secco al blocco potrebbe comportare nuovi squilibri, anche perché le schede regionali dovranno essere applicate. E di fatto sono già state applicate, come aveva detto il direttore generale dell'AsI 10, Carlo Bramezza. San Donà appare il presidio ospedaliero al momento maggiormente penalizzato, in quanto perde chirurgia a diventa polo esclusivamente medico con un forte ridimensionamento dei servizi soprattutto collegati alle emergenze. Portogruaro conserverebbe invece il più ambito polo chirurgico, mentre Jesolo si avvierebbe alla riabilitazione. Padrin ha una via da suggerire agli amministratori del Veneto Orientale per uscire da questa impasse che rischia di paralizzare il territorio e i suoi servizi sanitari. «Devono decidere subito», sentenzia, «dove costruire l'ospedale unico del Veneto Orientale, in modo tale che da qui a tre o quattro anni sarà pronto e tutti questi problemi saranno superati». La Nuova Venezia 27 Marzo 2015
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