Zaia contro Renzi: "Sulla sanità in Veneto dice

Zaia contro Renzi: "Sulla sanità in Veneto dice
stupidaggini"
Secca replica all'affermazione del premier che ha citato come esempio di
sprechi le 7 Province e 21 Asl
VENEZIA. "Vi sembrano normali regioni con 7 Province e 22 Asl?", ha chiesto Renzi ai
giornalisti, al termine del Consiglio dei ministri sul Def. Chiara l'allusione al Veneto. Cosa
che non è piaciuta affatto a Zaia. “Di fronte a tanta sfrontatezza, condita dalla scarsa
conoscenza delle caratteristiche della realtà di cui parla - contrattacca il presidente della
Regione con un comunicato stampa -, c’è da rimanere allibiti. Prendo atto che il Presidente
del Consiglio dello Stato Italiano sfrutta la sua veste istituzionale per fare campagna
elettorale. E’ gravissimo, ma lo avevamo già intuito. E’ ancor più grave che lo faccia
dicendo stupidaggini, probabilmente messo in trappola dai suoi stessi disinformati
informatori sul territorio”.
“Intanto – aggiunge il governatore - informo il disinformato Renzi che in quella Regione,
cioè il Veneto, le Asl sono 21 e non 22 e, al solo scopo di informare il disinformato Renzi
sulla realtà di una Regione di uno Stato di cui lui è il sempre più fazioso capo del governo,
gli offro alcuni spunti per imparare, giusto l’Abc: 1) il Veneto ha i conti della sanità in
attivo da 5 anni, senza introdurre mai addizionali Irpef regionali (unico in Italia) e senza
mettere ticket se non quelli imposti da leggi nazionali. 2) i direttori delle 21 Asl venete
sono quelli che hanno prodotto la minor spesa sanitaria pro capite in Italia secondo dati
Istat. 3) il Veneto è la Regione con il minor tasso di ospedalizzazione d’Italia (7 giorni
contro 30 in altre Regioni), il che vuol dire che mentre altrove si cura un solo paziente in
Veneto se ne curano, bene, ben quattro. 4) il Veneto è quella Regione che eroga senza
limitazioni i nuovi costosi farmaci contro l’epatite C per un costo di 100 milioni, pari
esattamente all’intero contributo del suo Governo per questa nuova spesa a livello
nazionale. 5) che è stato il suo Governo, e non quello del pianeta papalla, a definire
ufficialmente il Veneto Regione benchmark per l’applicazione dei costi standard in sanità.
6) che il suo Def tutto rose e fiori conferma tagli immediati alla sanità per 2,9 miliardi. 7)
che il suo straordinario programma economico senza tagli e senza tasse prevede per il
2020 di dedicare alla sanità il 6.6% del Pil, quando nel 2008 eravamo ad un già basso
7,1% (contro il 10 dell’Olanda, il 9 di Francia e Germania, l’8 di Austria e Svezia) e di
fronte all’Organizzazione Mondiale della Sanità che indica come, al di sotto del 6,5%, cali
l’aspettativa di vita della gente (e quindi ci siamo quasi). 8) che così facendo ci sta
drammaticamente avvicinando alla Grecia. 9) che il Veneto sprecone gli manda ogni anno
21 miliardi di tasse in più di quanto riceve di ritorno con i quali lui, non altri, può
consentire al suo amico Crocetta di pagare 22.000 forestali in Sicilia”.
Il presidente del Veneto lancia anche una sfida a Renzi, proprio sul piano della lotta agli
sprechi, “ma quelli veri”: “Visto che vuole tanto occuparsi di sanità, di costi di siringhe e di
costosità delle Asl ,dimostrando però di saperne ben poco, faccia l’unica cosa da fare:
imponga subito, e a tutti, l’applicazione rigorosissima dei costi standard e capirà la
differenza”.
“Ieri sera – incalza il Presidente Veneto – Renzi ha anche dimostrato di capirne assai poco
di economia, nonostante la vicinanza dell’erudito ministro Padoan, perché fare quella
citazione è come rimproverare a Marchionne di avere troppe business unit in Fca. Da che
mondo è mondo i giudizi si danno sui bilanci, non sul come ci si arriva, e il bilancio della
sanità veneta è in attivo, alla faccia dei tagli targati prima Monti, poi Letta, e infine Renzi,
il quale ieri ha fatto il record mondiale nel rapporto tra parole dette e stupidaggini
contenute”.
“Comunque – conclude Zaia – caro Renzi #staisereno perché anche sul numero delle Asl,
da ben prima che lui lo usasse a sproposito ieri, stiamo lavorando e sono imminenti grosse
sorprese, proprio perché in Veneto non si taglia e non si aggiungono tasse e ticket, ma si
affina l’intera macchina sanitaria giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno,
come si fa nelle migliori aziende. Renzi pensi alla sua sconquassata e sprecona machina
statale, che al Veneto ci pensano i Veneti”.