Come gestire i possibili effetti indesiderati delle cure: sangue

VOL. 2
Progetto
S STEGNO
Come gestire
i possibili effetti indesiderati
delle cure: sangue
Premessa
Quali sono le novità sulle cure anti-tumorali?
Le attuali terapie anti-tumorali sono sempre più efficaci. Un tempo si pensava che “il tumore” fosse un’unica malattia, molto misteriosa e quasi sempre “incurabile”.
Oggi sappiamo invece che esistono tanti tipi di tumore e da molti di essi si può guarire completamente.
Grazie alle nuove conoscenze scientifiche sulle caratteristiche dei diversi tumori e persino su quelle del paziente che ne è affetto, si può
definire lo schema di cura più specifico, precisando il tipo più efficace
di cura, la sua durata e il tipo di controlli da eseguire nel tempo.
Le attuali cure prevedono l’uso di farmaci chemioterapici (chemioterapia), l’applicazione di particolari radiazioni (radioterapia) e l’intervento chirurgico.
Principali miglioramenti di molte delle attuali cure
antitumorali:
• uso di dosaggi inferiori rispetto a quelli usati in passato;
• uso di “cocktail” di medicinali più equilibrati, ovvero associazioni di
più sostanze ben tollerate, riducendo i dosaggi di quelle più tossiche (polichemioterapie);
• migliorato controllo, farmacologico e non, degli effetti collaterali indesiderati.
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Perché, nonostante i progressi,
le cure anti-tumorali
provocano effetti collaterali?
Anche se oggi disponiamo di cure anti-tumorali sempre più mirate
e personalizzate, che permettono di colpire il tessuto malato rispettando il più possibile i tessuti sani, è molto probabile che nel corso
della terapia possano comparire alcuni disturbi.
Ciò è comprensibile perché una malattia così importante va curata
con farmaci e mezzi potenti; i fastidi che possono provocare all’organismo sono quindi anche un’espressione della loro efficacia e
un segnale chiaro che stanno agendo contro il tumore.
Quali sono gli effetti collaterali più frequenti?
Nonostante esistano tanti tipi di tumore, tutte le cellule anti-tumorali hanno una caratteristica in comune: si riproducono rapidamente. Con le cure, si cerca innanzi tutto di bloccare la loro crescita
e la loro capacità di replicarsi, ma nel far ciò si colpiscono anche
cellule sane che si rinnovano continuamente.
Tra queste cellule vi sono quelle del midollo osseo (dove vengono
prodotti i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine), quelle delle mucose che rivestono le pareti dell’apparato gastrointestinale e
dell’apparato urogenitale e i follicoli dei capelli.
Per tale motivo, i disturbi più frequenti di una
PIASTRINE
terapia anti-tumorale riguardano questi tipi di
tessuti.
Avremo quindi alterazioni nella produzione delle cellule del sangue (con
le varie conseguenze di stanchezza,
riduzione delle difese immunitarie,
ecc.), disturbi gastroenterici (nausea,
vomito, diarrea), disturbi per la vita GLOBULI
ROSSI
GLOBULI
sessuale e perdita dei capelli.
BIANCHI
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Come si possono gestire gli effetti collaterali?
Effetti sui globuli rossi
Iniziamo con le buone notizie, i disturbi che abbiamo sopra citato, solitamente sono di una gravità accettabile (possono avere
intensità variabile da individuo a individuo) e ben gestibili con alcuni accorgimenti (che descriveremo in questi fascicoli) e tendono a
sparire con la conclusione della terapia anti-tumorale.
Ricordiamo inoltre che si tratta di disturbi “potenziali”, ovvero non
è detto che debbano per forza manifestarsi. Molti pazienti non hanno alcun disturbo significativo neanche con la chemioterapia (che
è il tipo di cura che è solitamente a maggior rischio di provocare
disturbi). Ogni persona è infatti differente e può avere una tolleranza
diversa alle cure e ai potenziali effetti collaterali.
In ogni caso, prima di ricevere qualsiasi cura, è molto importante che
il paziente riceva dal medico o dall’infermiere tutte le informazioni sui
potenziali effetti collaterali che potranno comparire.
Le cure anti-tumorali possono ostacolare
il rinnovamento delle cellule del sangue,
tra le quali i globuli rossi.
La riduzione del numero di globuli
rossi ha il termine medico
di “anemia”.
Cos’è l’anemia?
L’anemia è dovuta al fatto che giunge meno ossigeno nei tessuti.
Ciò è dovuto a una carenza di emoglobina, la sostanza presente nei
globuli rossi che serve a trasportare ossigeno nell’organismo.
Quindi, se con le terapie anti-tumorali (in particolare, con la chemioterapia), si ha un disturbo nella produzione di globuli rossi, compare
l’anemia.
Prima di iniziare il trattamento
Informarsi su quali sostanze verranno somministrate e quali
effetti collaterali ci si può attendere, ricordando comunque
che:
•la maggior parte degli effetti indesiderati è di breve
durata;
•gli effetti indesiderati solitamente si attenuano e svaniscono con la fine del trattamento;
•esistono farmaci e metodi per alleviare la gran parte
dei possibili disturbi.
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Globulo rosso
con emoglobina normale
Globulo rosso
in presenza di anemia
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Quali disturbi può causare?
PALLORE DELLA PELLE
La carenza di emoglobina legata all’ossigeno (che dà il tipico colore rosso al sangue) è particolarmente evidente sulla pelle, che
perde il suo consueto colorito. Ancora più evidente è la perdita
del consueto rossore del tessuto mucoso che si può osservare
scostando un pò in basso la palpebra inferiore.
STANCHEZZA, SONNOLENZA E CAPOGIRI
Con la ridotta ossigenazione dei tessuti si ha in pratica una riduzione del “carburante” che fa funzionare tutto l’organismo. Il disturbo più evidente sarà quindi la stanchezza. La persona anemica
avverte un persistente senso di affaticamento, spossatezza e
sonnolenza - nonostante il normale riposo - e una perdita improvvisa e immotivata delle proprie energie. La persona anemica
può anche riferire un’insolita mancanza di respiro nel compimento delle consuete attività quotidiane.
AUMENTO DEL BATTITO CARDIACO
Il cuore cerca di compensare la ridotta presenza di ossigeno nel
sangue aumentando la velocità della circolazione e quindi del battito cardiaco (si parla di tachicardia, quando il battito supera le
100 pulsazioni al minuto). L’aumento del battito a riposo o dopo
uno sforzo minimo può essere quindi un segno di anemia.
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BRUCIORE ALLA LINGUA
L’anemia può provocare bruciore e infiammazione e la superficie
della lingua può apparire particolarmente lucida, mentre i bordi
della lingua sono più “pallidi”.
SECCHEZZA DELLA BOCCA
L’anemia riduce anche l’integrità della superficie interna della
bocca, che diviene particolarmente asciutta e più soggetta a
piccole lesioni (soprattutto agli angoli delle labbra).
UNGHIE E CAPELLI FRAGILI
L’anemia provoca un ridotto nutrimento della cosiddetta “radice”
delle unghie e dei capelli, che divengono quindi più fragili, ossia
si spezzano facilmente. Il medico osserva in particolare le unghie,
la cui superficie – in caso di anemia - può apparire piatta o addirittura concava.
CRAMPI MUSCOLARI
La ridotta ossigenazione del sangue crea disturbi anche ai muscoli,
con la comparsa improvvisa di crampi, che possono insorgere
anche a riposo.
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Cosa si può fare?
Effetti sui globuli bianchi
Tutti i disturbi conseguenti all’anemia possono essere
corretti e risolti, ma richiedono sempre una verifica tramite
esami del sangue (il cosiddetto “emocromo”)
e la valutazione da parte
del medico.
Le cure anti-tumorali possono ostacolare
il rinnovamento delle cellule del sangue, tra le quali
i globuli bianchi (detti anche “leucociti”).
La riduzione del numero
di globuli bianchi ha il termine
medico di “leucopenia”.
Nei casi in cui si verifichi una carenza di ferro o di
altre sostanze (vitamina B12 e/o acido folico), il medico può prescrivere la cure appropriate.
Esistono inoltre farmaci che consentono di riportare l’emoglobina a un livello normale. Ciò è particolarmente importante anche
per poter proseguire le cure antitumorali, che in caso di una marcata
anemia dovrebbero essere interrotte o rimandate.
Nei casi più gravi, che sono eccezionali, si può ricorrere a trasfusioni di sangue.
È comunque importante che la persona che sta effettuando cure
anti-tumorali abbia imparato a riconoscere i disturbi che possono derivare dall’anemia, per riferirli al più presto al proprio
medico.
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Cos’è la leucopenia?
La riduzione del numero dei globuli bianchi (anche detta leucopenia, dal greco leucos = bianco) è infatti dovuta alla minore produzione di questo tipo di cellule da parte del midollo osseo con
diminuzione dei granulociti neutrofili, cellule importantissime, perché
circolano continuamente nel sangue per proteggere il nostro corpo
da infezioni e infiammazioni.
Quali disturbi può causare?
RISCHIO DI INFEZIONI
Un’importante riduzione del numero dei granulociti ( neutropenia - al di sotto di 1.000 per microlitro di sangue) espone il
corpo a un maggiore rischio di infezioni.
Bisogna quindi rivolgersi al medico se compaiono i seguenti
disturbi, perché possono essere un segnale della riduzione
dei granulociti:
• febbre elevata
• una strana sensazione di freddo e brividi
• dolori vari (cefalea, mal di gola, mal di testa, male
ai muscoli ecc.)
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Cosa si può fare?
Effetti sulle piastrine
Se si verifica una riduzione rilevante di granulociti, il medico consiglierà innanzitutto di evitare le situazioni a rischio di infezioni.
Sarà pertanto opportuno evitare il contatto con persone potenzialmente infette e la frequentazione di luoghi sovraffollati.
Le cure anti-tumorali possono ostacolare il rinnovamento
delle cellule del sangue, tra le quali le piastrine
(dette anche “trombociti”).
La riduzione del numero di trombociti
ha il termine medico di “trombocitopenia”.
Sono inoltre utili le seguenti avvertenze,
per ridurre il rischio di contrarre un’infezione:
1. Lavarsi accuratamente e frequentemente le mani
2. Ridurre il rischio di tagliarsi: per esempio,
radersi con il rasoio elettrico
3. Ridurre il rischio di lesioni alla bocca, evitando l’uso
di spazzolini a setole dure o del filo interdentale
4. Disinfettare immediatamente eventuali ferite
Esistono inoltre farmaci che consentono di riportare il numero dei
globuli bianchi a un livello normale.
Ciò è particolarmente importante anche per poter proseguire
le cure anti-tumorali, che in caso di una marcata neutropenia
dovrebbero essere interrotte o rimandate.
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Cos’è la trombocitopenia?
Conseguentemente a una minore efficienza del midollo osseo, si
può anche verificare una riduzione del numero delle piastrine
o trombociti (da cui il termine “trombocitopenia”). Le piastrine
sono dei particolari elementi che circolano nel sangue per bloccare eventuali sanguinamenti.
Quali disturbi può causare?
RISCHIO DI SANGUINAMENTI
Un’eventuale riduzione del numero delle piastrine può favorire il rischio di sanguinamenti. Può verificarsi, per esempio, un’improvvisa
perdita di sangue dal naso (epistassi) oppure la comparsa immotivata di ematomi oppure si può notare un sanguinamento quando si
lavano i denti.
Cosa si può fare?
Se il numero delle piastrine è basso, bisogna innanzitutto evitare
il rischio di traumi e contusioni. Prima di sottoporsi a qualsiasi procedura odontoiatrica o chirurgica chiedere il benestare del medico.
Salvo diverse indicazioni dell’ematologo, si deve inoltre evitare di
assumere farmaci che possono ridurre la coagulazione del sangue, come i derivati dall’aspirina e i farmaci anticoagulanti. Nei casi
con piastrine inferiori a 30.000 il medico prescriverà cortisonici.
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