1700 licenziamenti fra le tute blu nei primi due mesi dell`anno

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Partenza dell'anno di grande sofferenza per i metalmeccanici lombardi
1700 licenziamenti fra le tute blu nei primi due mesi dell'anno
La FIOM: “Fuori dalla crisi? La realtà è un'altra”
Non si arresta l'ondata di licenziamenti nel settore metalmeccanico. Sono quasi 1700 i
licenziamenti nei primi due mesi dell'anno tra le medie e grandi imprese
metalmeccaniche lombarde. Nello stesso periodo dell'anno 2014 furono 1378, segno
che la crisi non accenna a dimnuire, anzi assume proporzioni sempre più inquietanti.
Nel mese di febbraio in Lombardia ci sono stati 585 esuberi fra le tute blu (nel mese di
febbraio 2014 a perdere il lavoro furono in 851, fra operai e impiegati del settore
metallurgico).
“Con 1689 licenziati nel settore metalmeccanico non si può parlare assolutamente di
ripresa”, riflette Mirco Rota, segretario generale della FIOM Cgil Lombardia.
“Quando non peggiora, il trend in generale si mantiene drammaticamente stabile; non
c'è stato un freno all'emorragia della messa in mobilità in una delle regioni più
industrializzate d'Europa, come vogliono far credere ottimisticamente e anche l'apporto
dell'Expo si è rivelato poca cosa. Chi dice che siamo fuori dalla crisi non legge la
realtà”, aggiunge il sindacalista della FIOM.
“La partenza dell'anno denota comunque un aumento del ricorso, già abbastanza
sostanzioso, alla messa in mobilità da parte delle aziende. È vero che a febbraio c'è
una diminuzione, ma la tendenza del bimestre parla di un'impennata dei licenziamenti.
Occorre promuovere lo strumento dei contratti di solidarietà e intervenire con altre
modalità per porre un freno a questa situazione che sta impoverendo il tessuto
produttivo socio-economico della nostra Regione”, conclude Rota.
Facendo una carrellata, soffermandosi sulle singole province, a fare la parte del leone è
sempre il distretto industriale di Milano con 215 esuberi nel mese scorso (in flessione
comunque rispetto al periodo analogo del 2014), seguono i territori di Brescia (78
licenziati, in linea con i dati dell'anno scorso), della Brianza (71), e del comprensorio
bergamasco (dove c'è stata una sensibile diminuzione dei licenziamenti, benché il dato si
presenti ancora consistente, alla luce dei 59 esuberi). A Varese la quota dei licenziati si
dimezza, attestandosi sulle 40 unità complessive. Cifre con scostamenti minimi,
indicativamente identiche quindi nel raffronto annuale per quanto riguarda i territori di
Como (35) e Mantova (31). I licenziamenti aumentano invece a Lecco (32), ma calano a
Lodi (1) e Pavia (16).
Sesto San Giovanni, 26 marzo 2015
www.giornaledellisola.it – marzo 2015