r •. Autorità Nazionale Anticorruzione Prot.lnterno del 16/04/2015 Numero: 0045519 Ufficio: PRES - SGPRES Egregio Presidente Ferruccio Aulett<l Sede Oggetto: UNIDROIT -ROMA TRE _ CAMERA ARBITRALE DI MILANO Roma, 17 aprile 2015 purtroppo questa mattina per sopravvenuti impegni di lavoro non mi sarà possibile essere presente. Siccome ritengo il tema particolarmente importante anche nella prospettiva della modifica orma! prossima del Codice degli appalti, invio qualche brevissima considerazione sul tema in oggetto. ****** Il tema del convegno attiene a una delle attuali funzioni dell'ANAC, che è di amministrate arbitrati su controversie da contratti pubblici, in particolare curando la tenuta di un elenco (anche) di periti per via della centralità della perizia tecnica per l'accertamento dei fatti tipici di tale contenzioso. La soluzione di un'amministrazione pubblica di arbitrati _strumento, quest'ultimo, put tradizionalmente annesso all'autonomia privato- è condivisa da più Paesi, avendo riguardo a settori particolari del contenzioso: la soluzione italiana, allo stato, costituisce però un modello ibrido che appare suscettibile di migliori possibilità evolutive, fermo l'attuale quadro costituzionale. La Legge Severino, che ha colto senz'altro lo spirito del tempo, ha dichiaratamente avversato l'istituto per reagire alle sue opacità obiettive. Ma è sotto gli occhi di tutti come la tecnica attraverso la quale quella Legge rimette alIap.A. di scegliere la modalità di risoluzione della controversia si presti ad abusi 1 Palazzo Sciarra - Via M. Minghetti. 10 - 00187 Roma ! " ' delle Amministrazioni, proprio) fino ad aver trasformato in una generale, indiscriminata, l'esercizio di un potere di l1utorii!{l1'(jone finanche arbitraria o capricciosa capacità di declinare la già convenuta competenza degli arbitri: un vero e proprio dis-volere, che si viene manifestando fotrne e contenuti apparentemente (in senso in ultimo in sciolti dai canoni propri dell'azione amministrativa. La prassi applicativa delle notrne della "Severino" in materia di arbitrato alla quale stiamo assistendo è, dunque, essa stessa materia di attenta osservazione e analisi. Allora, nel contesto in cui prospettive di rifonna si aprono per la legislazione dei contratti pubblici non è fuor d'opera ipotizzare una regolazione nuova, organica, unillllia, in ambito assolutamente pubblico, della gestione arbitrale delle conttoversie, alcune delle quali si prestano all'alternati"a maniera sicuramente maggiore di altte: non è un caso, per esempio, che in vista dell'EXPO arbitrale di Milano -azienda speciale della Camera di commercio- arbittale in la Camera abbia lanciato un' offerta di servizi arbitrali destinata agli operatori internazionali che saranno impegnati nella manifestazione. Naturalmente, il "olto nuo"o che è chiamato a presentare l'arbitrato nei conttatlÌ pubblici dom conformare il suo profilo ad alcuni elementi che rimandano al DNA dell'Autorità entto la quale opera la Camera arbitrale, che non è semplicemente ospitata dall'ANAC ma piuttosto ne costituisce, di là della necessaria autonomia funzionale, un organo ausiliario, capace di conttibnire _dall'angolo visuale dei giudizi e delle decisioni che raccoglie- alla raccolta ed elaborazione di dati e informazioni che possono determinare l'adozione di quegli atti o misure che sostanziano, in"ece, la missione. precipua dell'ANAC. Allora, non è un azzardo pensare sin d'ora che pubblicità e ttasparenza debbano costituire linee guida inderogabili dei rinnoYati giudizi arbitrali (del resto, l'arbitrato tradizionale, costituiscono un abbinamento superato e la sua confidenzialità, culturalmente e normati"amente modelli stranieri), così come è essenziale arginare la fuga dall'amministrazione in senso già in molti degli arbittati non essendo veramente produttivo che la Camera intercetti escluswamente l'atto finale della lite, con finalità ridotte -a quel punto- unicamente al piano fiscale (e che di per sé non giustifica l'incorporazione nell'ANAq. La fama di arbitti e consulenti che in passato si è alimentata nel settore dei contratti pubblici non mi pare ingiustificata: a mio aYVÌso è adesso essenziale creare meccanismi preventivi di vicende che non rappresentano certo un vanto per parti, professionisti e pubblici funzionari che ne sono stati spesso protagonisti. Al vertice, lo statuto di arbitti e consulenti, nel nuovo contesto, non potrà che essere interamente pubblicistico, anche sotto il profilo penale: se si aspira a essere equipollenti funzionali della giurisdizione 2 Palazzo Scjarra - Via M. Minghetti, 10 - 00187 Roma . ./ / statuale, non si può rimanere pregiudizialmenre assolti dalla qualità (almeno) di incaricato di pubblico servizio; e se si aspira a essere individuati come soggetti capaci di dirimere liti complesse che richiedono alti tassi di specializzazione tecnico-giuridica, non è pensabile conservare in capo agli arbitri le limitazioni di responsabilità civile che, con privilegio singolare quanto miope, rendono attua1menre la platea degli arbitri di fatto priva di seri crireri sdettivi, mentre una cospicua dose di responsabilizzazione contribuisce naturalmente alla loro sdezione. Dd resto, si è ormai fatto inattuale anche il rinvio alla legge sulla responsabilità civile dei magisttati sul cui paradigma è modulata anche la fattispecie di illecito risarcibile. La rionovazione della Camera arbitrale che il Consiglio de11'ANAC ha operato di rccente confido possa dare un contributo non soltanto alla migliore gestione degli affari che la stessa Camera ha in agenda ma anche all'elaborazione di un coerente e prudente disegno evolutivo ddla materia. ~ll-.J 3 Palazzo Sciarra - Via M. Minghettì, 10 - 00187 Roma M..~
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