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LA RIVISTA MEDICA ITALIANA N°3/2014
La Rivista Medica Italiana on line è registrata al Tribunale di Roma (n° 156/12 del 24/5/2012)
La rivista è trimestrale e contiene articoli scientifici, editoriali,casi clinici e buone pratiche in sanità.
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ambulatoriali con l’obiettivo di fare:
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• Conoscere le linee di sviluppo delle nuove ricerche in relazione ai loro risvolti in ambito clinico.
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Indice degli articoli
1. Eziopatogenesi e aspetti clinici della sindrome di goldenhar
2. Un caso di parkinsonismo vascolare insorto in un paziente seguito in regime domiciliare
dopo uno ‘stroke’ emorragico in sede talamica e ben controllato con terapia dopaminomimetica
3. Sistema di allerta comunitario applicato alle tossinfezioni alimentari: escherichia coli
produttore della tossina shiga (stec)
4. I Problemi della sordità nel paziente anziano
5. Frattuta di omero nel neonato
6. Fibroadenoma gigante
Abstract articoli
EZIOPATOGENESI E ASPETTI CLINICI DELLA SINDROME DI GOLDENHAR – Dott. Joseph Giordanetto
– h 1,5
La Sindrome di Goldenhar (SdG) è considerata una malattia rara, caratterizzata dalla presenza di dimorfismi
facciali ed extra-facciali. Data la varietà dei sintomi associati alla Sindrome, i pazienti necessitano di un
trattamento multidisciplinare con la collaborazione di diversi specialisti. In questo articolo vengono illustrati gli
aspetti eziopatogenetici e clinici di questa patologia rara.
UN CASO DI PARKINSONISMO VASCOLARE INSORTO IN UN PAZIENTE SEGUITO IN REGIME
DOMICILIARE DOPO UNO ‘STROKE’ EMORRAGICO IN SEDE TALAMICA E BEN CONTROLLATO CON
TERAPIA DOPAMINO-MIMETICA – Dott.ssa Flora Zarola - h 1,5
Il Parkinsonismo vascolare (VP) secondario allo stroke è comunemente descritto come caratterizzato dall’
esordio improvviso tipicamente unilaterale di sintomi extrapiramidali, quali rigidità ed acinesia e dalla scarsa
o assente risposta alla terapia specifica per il M. di Parkinson (MP). Inoltre, molti altri tipi di VP sono stati
descritti in letteratura, con diversi tipi di lesioni vascolari, lesioni che vanno dal singolo infarto lacunare, alle
lesioni microvascolari multiple (leucoaraiosi), alle ischemie della sostanza bianca periventricolare o dei
nuclei della base, o giunzionali . In questo studio viene descritto un caso di sintomi parkinsoniani consistenti
in tremore agli arti superiori con evidente prevalenza nell’emilato destro (inizialmente controlaterale alla
lesione cerebrale), ipocinesia e rigidità insorti in un paziente già precedentemente affetto da diabete,
ipertensione e malattia cardiovascolare (fibrillazione atriale in terapia anticoagulante) dopo un ictus
emorragico talamico sinistro. Fin dall'inizio i sintomi sono migliorati con l'uso della terapia dopaminergica
con rotigotina (formulazione ‘patch’), con recupero e miglioramento della stazione eretta e della
deambulazione - "ab initio" compromessa dopo l’ictus- e drastica riduzione del tremore. Il risultato è stato un
prolungamento della durata nel tempo del miglioramento della QoL del paziente, a cui è stata aggiunta Ldopa dopo tre anni di progressione della patologia extrapiramidale. Inoltre l’efficacia della terapia
antiparkinson in una forma etichettata ab inizio come VP rimette in discussione le possibilità terapeutiche, la
definizione e i fattori di rischio patogenetico del VP e della MP.
SISTEMA DI ALLERTA COMUNITARIO APPLICATO ALLE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI:
ESCHERICHIA COLI PRODUTTORE DELLA TOSSINA SHIGA (STEC) - Dott. Emilio Moscaritolo - h 1,5
Tra l’inizio di maggio e la fine di luglio 2011 si è verificato in Germania un focolaio infettivo di Escherichia coli
produttore della tossina Shiga (STEC).
Il 24 giugno 2011 anche le autorità francesi hanno segnalato la presenza di un focolaio infettivo di E. coli
nella regione di Bordeaux. Fin dall’insorgenza di tali focolai è stato registrato un elevato numero di pazienti
colpiti da diarrea emorragica causata da STEC e una percentuale particolarmente alta di sindrome uremica
(SEU) relativi a infezioni con Shiga-tossina prodotti da Escherichia coli .
La STEC O104: H4 segnalata in Germania, è uno dei più grandi focolai mai descritto della SEU in tutto il
mondo. L'epidemia di SEU molto insolita , riportava enormi differenze con la precedente epidemia di STEC
O157: H7 sia clinicamente e microbiologicamente. Una epidemia di tal genere mette in evidenza
l'importanza di collaborazione tra tutte le autorità di salute pubblica per individuare il focolaio, per identificare
e caratterizzare l'agente causativo, per trovare i veicoli di trasmissione, e per controllare l'infezione.
I PROBLEMI DELLA SORDITÀ NEL PAZIENTE ANZIANO – Dott. Michele Poerio h 1,5
Il mondo è destinato a essere popolato soprattutto da anziani o comunque da soggetti che,arrivando a
un’età considerevole,vanno incontro ad un indebolimento generale degli organi di senso. Uno di quelli più
frequentemente colpito dall’avanzare dell’età è l’udito che, una volta superati i cinquanta anni, subisce un
declino progressivo e lento altrimenti non motivato da cause apparenti denominato generalmente
presbiacusia.
Gli studi epidemiologici dimostrano che i soggetti di oltre 65 anni,secondo le proiezioni ISTAT più recenti,
passeranno dall’attuale 19% al 29% nel 2030 ed al 34% nel 2050.
In termini assoluti si passerà dai 10,4 milioni di sessantacinquenni attuali ai 16 milioni del 2030 ed ai 18
milioni del 2050.
La classe degli ultra settantacinquenni passerà dagli attuali 4,2 milioni agli 8,2 milioni ed agli 11,2 milioni nel
2050.
La quota degli ultraottantenni passerà dai 2 milioni circa attuali ai circa 5,4 milioni nel 2030 ai 7,4 milioni nel
2050.
Si tratta di un problema socio-assistenziale enorme e non solo dal punto di vista della presbiacusia alla cui
origine ritroviamo gli stessi fattori che comunemente hanno importanza nell’invecchiamento di altre parti del
nostro organismo e cioè dieta, metabolismo, colesterolemia, pressione arteriosa, attività fisica, fumo,
stress, fattori genetici.
Fino ai 70 anni la frequenza della sordità è più elevata nell’uomo che nella donna e l’età media di inizio è di
65 anni per l’uomo e 73 anni per la donna ed oltre gli 80 anni sembra esservi un rallentamento della sordità.
Dal punto di vista anatomo_patologico ed in base agli studi effettuati sulle ossa temporali degli anziani
hanno permesso di individuare lesioni a carico dell’orecchio interno delle vie uditive,del sistema nervoso
centrale e di distinguere quattro tipi di sordità:
FRATTUTA DI OMERO NEL NEONATO – Dott. Paolo Colombo - 30 MIN
Presentazione di un caso clinico sulla frattura di un osso scheletrico del neonato
FIBROADENOMA GIGANTE DELLA MAMMELLA: DESCRIZIONE DI UN CASO Dott. Francesco Iaselli- h
1,5
Il fibroadenoma rappresenta la patologia mammaria benigna di più comune riscontro nella popolazione
femminile di età compresa tra i 20 ed i 50 anni di età; considerate tutte le patologie della mammella, poi, è
seconda per incidenza in tutte le fasce d’età solo all’adenocarcinoma. La neoformazione è riconducibile ad
un processo iperplastico che interessa le unità dotto-lobulari terminali della mammella coinvolgendo elementi
epiteliali e connettivali in proporzione variabile. Ancor oggi non sono chiari i fattori etiopatogenetici coinvolti
nello sviluppo della lesione; pare tuttavia innegabile il ruolo dell’assetto ormonale estro-progestinico 7.
Quando un fibroadenoma supera i 5 centimetri di diametro, i 500 grammi di peso od occupa un volume
superiore ai 4/5 dell’intera ghiandola mammaria, si definisce “gigante”.
Il fibroadenoma gigante, particolarmente nella sua variante giovanile, rappresenta forse la variante di più
rara osservazione, con un’incidenza che non supera complessivamente il 4% di tutti i fibroadenomi 4, 5;
nonostante la bassa incidenza nella popolazione, però, tale lesione costituisce la più comune causa di
aumento volumetrico monolaterale della mammella in età adolescenziale.
Nel presente lavoro gli Autori descrivono un caso di fibroadenoma gigante riscontrato in un’adolescente di
sedici anni di età effettuando una breve revisione della letteratura, con particolare riguardo al ruolo delle
varie metodiche di Diagnostica per Immagini (Mammografia, Ecografia, Risonanza Magnetica)
nell’identificazione e nella caratterizzazione delle lesioni.