LA RIVISTA MEDICA ITALIANA N°3/2014 La Rivista Medica Italiana on line è registrata al Tribunale di Roma (n° 156/12 del 24/5/2012) La rivista è trimestrale e contiene articoli scientifici, editoriali,casi clinici e buone pratiche in sanità. Il materiale ha l’obiettivo di implementare le competenze tecniche e organizzative degli specialisti ambulatoriali con l’obiettivo di fare: • Acquisire aggiornamenti clinici nei vari ambiti della specialistica. • Conoscere le linee di sviluppo delle nuove ricerche in relazione ai loro risvolti in ambito clinico. I crediti vengono erogati solo dopo la lettura degli articoli e la verifica del livello di apprendimento (superamento del 80% del questionario a risposte multiple, randomizzate) La Rivista Medica Italiana accreditata ECM è fruibile dalla piattaforma e-learning www.sifopecm.it accedendo dall'area riservata Durata effettiva per l’apprendimento degli articoli: 8 ore Crediti : 12 Questionario d’apprendimento: questionario a risposte multiple (randomizzate) relativo ad ogni articolo Valutazione di Gradimento: al termine del percorso è previsto un questionario di soddisfazione Supporto didattici: materiale scaricabile in pdf, tutor on line, forum attivo per ogni articolo gestito dall’autore. Il corso è fruibile dal 1 agosto 2014 al 31 dicembre 2014 Accreditato per medici chirurghi – Odontoiatri - Biologi Indice degli articoli 1. Eziopatogenesi e aspetti clinici della sindrome di goldenhar 2. Un caso di parkinsonismo vascolare insorto in un paziente seguito in regime domiciliare dopo uno ‘stroke’ emorragico in sede talamica e ben controllato con terapia dopaminomimetica 3. Sistema di allerta comunitario applicato alle tossinfezioni alimentari: escherichia coli produttore della tossina shiga (stec) 4. I Problemi della sordità nel paziente anziano 5. Frattuta di omero nel neonato 6. Fibroadenoma gigante Abstract articoli EZIOPATOGENESI E ASPETTI CLINICI DELLA SINDROME DI GOLDENHAR – Dott. Joseph Giordanetto – h 1,5 La Sindrome di Goldenhar (SdG) è considerata una malattia rara, caratterizzata dalla presenza di dimorfismi facciali ed extra-facciali. Data la varietà dei sintomi associati alla Sindrome, i pazienti necessitano di un trattamento multidisciplinare con la collaborazione di diversi specialisti. In questo articolo vengono illustrati gli aspetti eziopatogenetici e clinici di questa patologia rara. UN CASO DI PARKINSONISMO VASCOLARE INSORTO IN UN PAZIENTE SEGUITO IN REGIME DOMICILIARE DOPO UNO ‘STROKE’ EMORRAGICO IN SEDE TALAMICA E BEN CONTROLLATO CON TERAPIA DOPAMINO-MIMETICA – Dott.ssa Flora Zarola - h 1,5 Il Parkinsonismo vascolare (VP) secondario allo stroke è comunemente descritto come caratterizzato dall’ esordio improvviso tipicamente unilaterale di sintomi extrapiramidali, quali rigidità ed acinesia e dalla scarsa o assente risposta alla terapia specifica per il M. di Parkinson (MP). Inoltre, molti altri tipi di VP sono stati descritti in letteratura, con diversi tipi di lesioni vascolari, lesioni che vanno dal singolo infarto lacunare, alle lesioni microvascolari multiple (leucoaraiosi), alle ischemie della sostanza bianca periventricolare o dei nuclei della base, o giunzionali . In questo studio viene descritto un caso di sintomi parkinsoniani consistenti in tremore agli arti superiori con evidente prevalenza nell’emilato destro (inizialmente controlaterale alla lesione cerebrale), ipocinesia e rigidità insorti in un paziente già precedentemente affetto da diabete, ipertensione e malattia cardiovascolare (fibrillazione atriale in terapia anticoagulante) dopo un ictus emorragico talamico sinistro. Fin dall'inizio i sintomi sono migliorati con l'uso della terapia dopaminergica con rotigotina (formulazione ‘patch’), con recupero e miglioramento della stazione eretta e della deambulazione - "ab initio" compromessa dopo l’ictus- e drastica riduzione del tremore. Il risultato è stato un prolungamento della durata nel tempo del miglioramento della QoL del paziente, a cui è stata aggiunta Ldopa dopo tre anni di progressione della patologia extrapiramidale. Inoltre l’efficacia della terapia antiparkinson in una forma etichettata ab inizio come VP rimette in discussione le possibilità terapeutiche, la definizione e i fattori di rischio patogenetico del VP e della MP. SISTEMA DI ALLERTA COMUNITARIO APPLICATO ALLE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI: ESCHERICHIA COLI PRODUTTORE DELLA TOSSINA SHIGA (STEC) - Dott. Emilio Moscaritolo - h 1,5 Tra l’inizio di maggio e la fine di luglio 2011 si è verificato in Germania un focolaio infettivo di Escherichia coli produttore della tossina Shiga (STEC). Il 24 giugno 2011 anche le autorità francesi hanno segnalato la presenza di un focolaio infettivo di E. coli nella regione di Bordeaux. Fin dall’insorgenza di tali focolai è stato registrato un elevato numero di pazienti colpiti da diarrea emorragica causata da STEC e una percentuale particolarmente alta di sindrome uremica (SEU) relativi a infezioni con Shiga-tossina prodotti da Escherichia coli . La STEC O104: H4 segnalata in Germania, è uno dei più grandi focolai mai descritto della SEU in tutto il mondo. L'epidemia di SEU molto insolita , riportava enormi differenze con la precedente epidemia di STEC O157: H7 sia clinicamente e microbiologicamente. Una epidemia di tal genere mette in evidenza l'importanza di collaborazione tra tutte le autorità di salute pubblica per individuare il focolaio, per identificare e caratterizzare l'agente causativo, per trovare i veicoli di trasmissione, e per controllare l'infezione. I PROBLEMI DELLA SORDITÀ NEL PAZIENTE ANZIANO – Dott. Michele Poerio h 1,5 Il mondo è destinato a essere popolato soprattutto da anziani o comunque da soggetti che,arrivando a un’età considerevole,vanno incontro ad un indebolimento generale degli organi di senso. Uno di quelli più frequentemente colpito dall’avanzare dell’età è l’udito che, una volta superati i cinquanta anni, subisce un declino progressivo e lento altrimenti non motivato da cause apparenti denominato generalmente presbiacusia. Gli studi epidemiologici dimostrano che i soggetti di oltre 65 anni,secondo le proiezioni ISTAT più recenti, passeranno dall’attuale 19% al 29% nel 2030 ed al 34% nel 2050. In termini assoluti si passerà dai 10,4 milioni di sessantacinquenni attuali ai 16 milioni del 2030 ed ai 18 milioni del 2050. La classe degli ultra settantacinquenni passerà dagli attuali 4,2 milioni agli 8,2 milioni ed agli 11,2 milioni nel 2050. La quota degli ultraottantenni passerà dai 2 milioni circa attuali ai circa 5,4 milioni nel 2030 ai 7,4 milioni nel 2050. Si tratta di un problema socio-assistenziale enorme e non solo dal punto di vista della presbiacusia alla cui origine ritroviamo gli stessi fattori che comunemente hanno importanza nell’invecchiamento di altre parti del nostro organismo e cioè dieta, metabolismo, colesterolemia, pressione arteriosa, attività fisica, fumo, stress, fattori genetici. Fino ai 70 anni la frequenza della sordità è più elevata nell’uomo che nella donna e l’età media di inizio è di 65 anni per l’uomo e 73 anni per la donna ed oltre gli 80 anni sembra esservi un rallentamento della sordità. Dal punto di vista anatomo_patologico ed in base agli studi effettuati sulle ossa temporali degli anziani hanno permesso di individuare lesioni a carico dell’orecchio interno delle vie uditive,del sistema nervoso centrale e di distinguere quattro tipi di sordità: FRATTUTA DI OMERO NEL NEONATO – Dott. Paolo Colombo - 30 MIN Presentazione di un caso clinico sulla frattura di un osso scheletrico del neonato FIBROADENOMA GIGANTE DELLA MAMMELLA: DESCRIZIONE DI UN CASO Dott. Francesco Iaselli- h 1,5 Il fibroadenoma rappresenta la patologia mammaria benigna di più comune riscontro nella popolazione femminile di età compresa tra i 20 ed i 50 anni di età; considerate tutte le patologie della mammella, poi, è seconda per incidenza in tutte le fasce d’età solo all’adenocarcinoma. La neoformazione è riconducibile ad un processo iperplastico che interessa le unità dotto-lobulari terminali della mammella coinvolgendo elementi epiteliali e connettivali in proporzione variabile. Ancor oggi non sono chiari i fattori etiopatogenetici coinvolti nello sviluppo della lesione; pare tuttavia innegabile il ruolo dell’assetto ormonale estro-progestinico 7. Quando un fibroadenoma supera i 5 centimetri di diametro, i 500 grammi di peso od occupa un volume superiore ai 4/5 dell’intera ghiandola mammaria, si definisce “gigante”. Il fibroadenoma gigante, particolarmente nella sua variante giovanile, rappresenta forse la variante di più rara osservazione, con un’incidenza che non supera complessivamente il 4% di tutti i fibroadenomi 4, 5; nonostante la bassa incidenza nella popolazione, però, tale lesione costituisce la più comune causa di aumento volumetrico monolaterale della mammella in età adolescenziale. Nel presente lavoro gli Autori descrivono un caso di fibroadenoma gigante riscontrato in un’adolescente di sedici anni di età effettuando una breve revisione della letteratura, con particolare riguardo al ruolo delle varie metodiche di Diagnostica per Immagini (Mammografia, Ecografia, Risonanza Magnetica) nell’identificazione e nella caratterizzazione delle lesioni.
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