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L’ESPOSIMETRO E LA CORRETTA
ESPOSIZIONE
Corso Base di Fotografia
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Misurare la luce: L’esposimetro
La misura della quantità di luce necessaria per impressionare correttamente la pellicola (o il sensore) viene
effettuata con un esposimetro.
!
Esso misura l’intensità luminosa della scena in EV (Exposition Value o Valore di esposizione) e da questi, in
funzione della sensibilità del supporto (pellicola o sensore) è in grado di fornire coppie tempo – diaframma
adeguate.
!
La misura della luce avviene attraverso una cellula contenente un elemento sensibile alla luce, in grado cioè di
generare un segnale elettrico proporzionale all’intensità della luce .
Benché esistano esposimetri esterni per luce incidente (più precisi), tutte le moderne fotocamere ne possiedono
uno interno per luce riflessa, che consente di effettuare la lettura della luce necessaria.
Qual è la quantità di luce “giusta”?
Gli esposimetri sono degli strumenti di misura e come tali hanno una taratura ben precisa , ovvero sono tarati
per misurare la quantità di luce necessaria a riprodurre il cosiddetto tono medio o grigio 18% qualunque
soggetto esso sia. E’ una tonalità di grigio composto per il 50% dal bianco e per il 50% dal nero. L’esposimetro
della fotocamera misura la quantità di luce riflessa da un oggetto ed il tono medio riflette il 18%, per questo si
parla di grigio 18% come grigio medio.
Comparazione di alcune tonalità
che riflettono una luce al 18%
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EV -Approfondimenti
Il Valore di esposizione è riferito alla sensibilità di 100 ISO ed è
definito con la seguente formula, dove A è la l’apertura del
diaframma mentre T è il tempo di esposizione:
!
La formula che definisce il valore di esposizione.
!
!
!
!
Un medesimo valore EV si può esprimere con diverse coppie
tempo/diaframma.
Bisogna ricordare che il Valore di esposizione rappresenta una
effettiva unità di misura della luminosità presente in una scena. Ad
esempio il valore EV=0 corrisponde a 2,5 Lux (unità di misura del
flusso luminoso che incide sull’unità di area, accettato dal Sistema
Internazionale). Questo significa che una scena che ha flusso
luminoso per unità di area di 2,5 Lux (corrispondente a 0 EV) potrà
essere correttamente esposta utilizzando un obiettivo con
diaframma aperto a f/1 e tempo di esposizione di 1 secondo
utilizzando una sensibilità di 100 ISO.
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Ci possiamo sempre fidare dell’esposimetro?
Il fatto che la coppia tempo – diaframma fornita dall’esposimetro sia calcolata sulla base del tono medio deve
spingerci a valutare con attenzione il soggetto che vogliamo fotografare.
!
Per la maggior parte dei soggetti l’esposizione fornita dall’esposimetro sarà corretta in quanto in genere
nell'inquadratura ci sono differenti luminosità, ma non sempre è così. Se fotografiamo una scena con una
dominante molto chiara (ad esempio con molta neve nell’inquadratura) otterremo un’immagine non corretta.
Nell’esempio citato la neve risulterà grigiastra e non bianca per il semplice fatto che l’esposimetro ci
fornirà una coppia tempo/diaframma in modo da ottenere dei toni medi. In questo caso l’immagine risulterà
perciò sottoesposta.
!
Lo stesso fenomeno, ma al contrario si verifica quando fotografiamo dei soggetti molto scuri.
Fotografando un soggetto molto scuro e fidandoci dell’esposimetro esso ci risulterà grigio (sovraesposto).
!
In caso di scene con prevalenza di toni scuri o chiari sarà perciò necessario correggere l’esposizione
aggiungendo o sottraendo la luce necessaria per ottenere un esposizione più fedele. L’operazione avviene
agendo su tempo e/o diaframma
Tonalità chiare
Tonalità scure
sovraesporre di circa 1 stop
(aprendo il diaframma o aumentando il tempo di esposizione)
sottoesporre di circa 1 stop
(chiudendo il diaframma o diminuendo il tempo di esposizione)
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Ci possiamo sempre fidare dell’esposimetro?
Caso soggetto con prevalenza tonalità chiare
La foto a sinistra è stata scattata con l’esposizione fornita dall’esposimetro e la neve appare grigia. Nella foto a
destra è stata invece aggiunta una sovraesposizione di uno stop e mezzo e la neve appare bianca. La
sovraesposizione sarà in funzione di quanto sarà prevalente il soggetto bianco nell'inquadratura.
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Ci possiamo sempre fidare dell’esposimetro?
Caso soggetto con prevalenza tonalità scure
Senza Correzione
Correzione di - 1 stop
Cosa fare in questi casi?
Ci sono due metodi per controllare queste situazioni: o impostiamo la macchina in manuale e rispetto alla lettura
esposimetrica consigliata dalla macchina aumentiamo o diminuiamo tempo e/o diaframma in modo da ottenere
un immagine più corretta. Oppure, se stiamo lavorando in semi-automatico, attraverso la staratura
dell'esposimetro
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COMPENSAZIONE DELL’ESPOSIZIONE CON STARATURA
DELL’ESPOSIMETRO
Nel caso ci troviamo in situazioni come quella del paesaggio con
neve probabilmente dovremo costantemente sovraesporre per
evitare la neve grigio. In questo la macchina ci viene in aiuto con
la possibilità i starare l'esposimetro degli stop necessari portando
il cursore su +1. In questo modo ogni scatto che faremo da qui
in poi, le fotografie risulteranno tutte sovraesposte di 1 stop
rispetto la lettura consigliata normalmente dall'esposimetro.
Esposizione consigliata dalla macchina
!
di 1 stop
Ricordarsi, una volta mutata la situazione del soggetto, di
ripristinare la taratura normale dell'esposimetro.
di 1 stop
Display Nikon
Display Canon
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MODALITA’ DI MISURAZIONE DELLA LUCE
I primi esposimetri leggevano l’esposizione come media risultante su tutta l’inquadratura.
!
Le fotocamere più recenti sono dotate invece di esposimetri con lettura media pesata al centro e con lettura
programmata (multizona o “matrix”) in grado di “riconoscere il tipo di scena.
!
Le fotocamere professionali (ma non solo) sono inoltre dotate di misurazione “spot” con un angolo di misurazione
intorno ai 3° del campo inquadrato, capaci di fornire misure molto precise della porzione di soggetto entro tale
campo. Quelle meno professionali di solito hanno la misurazione “ semi-spot” ovvero con un angolo di azione più
ampio.
Un esempio delle differenti modalità di misurazione
della luce
Display Canon
Display Nikon
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MODALITA’ DI MISURAZIONE DELLA LUCE
o semi-spot
La lettura media a prevalenza centrale utilizza due
sensori che leggono la scena in modo diverso. Il primo
utilizza la zona centrale e la seconda il resto, il processore
si occupa poi di unire i risultati privilegiando la zona
centrale.
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MODALITA’ DI MISURAZIONE DELLA LUCE
Detto anche multizona o matrix
!
Quando si utilizza questa modalità di lettura il processore della
fotocamera confronta la scena inquadrata con quelle predefinite
nel software della macchina e ricava una lettura esposimentrica
servendosi dei sensori di messa fuoco che normalmente
individuano il soggetto .
!
Ogni settore in cui è suddivisa l'inquadratura prende un peso
diverso ma di fatto non sapremo mai quanto e in che proporzione
con il resto. La correzione dell'esposizione in questo caso non ha
senso perchè non sappiamo dove realmente stiamo "leggendo la
luce".
!
E' un tipo di misurazione che va bene nel 80% dei casi, ma che va in
crisi nel restante 20%, che guarda caso spesso rappresenta la
maggior parte di quelle situazioni in cui vorremmo fare "la nostra
foto dell'anno".
Il peso maggiore o minore delle zone
centrali viene attribuito in funzione del punto
di messa a fuoco attivo
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BLOCCO DELL’ESPOSIZIONE - AE
Il blocco dell’esposizione è particolarmente
utile nei casi in cui si vuole fissare una lettura
esposimetri di una zona dell’inquadratura
escludendo il resto. E' il caso del controluce
o di una situazione ad alto contrasto. Se si
vuole ad esempio fare una corretta
esposizione del soggetto in primo piano
escludendo il cielo sullo sfondo. In
questo modo il soggetto risulterà
correttamente esposto e non rischierà di
risultare sottoesposto a causa della quantità
di luce decisamente superiore del cielo
che altererà sicuramente la lettura,
ingannerà l’interpretazione
dell'esposimetro.
*
* NB Nelle macchine Nikon il pulsante da premere
ha in genere il simbolo AEL (Auto-Exposure-Lock)
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BLOCCO DELL’ESPOSIZIONE - AE
Caso soggetto in controluce
Il primo scatto è stato
eseguito con la macchina in
priorità di diaframmi, quindi
con il tempo calcolato
dall'esposimetro. Il portone
d'ingresso ha alterato la
lettura esposimetrica
ottenendo una
sottoesposizione
irrecuperabile.
!
Il secondo invece è stata
apportata una
sovraesposizione di 3 stop
grazie al blocco
dell'esposimetro AE
leggendo una zona con
tonalità intermedia, quindi
escludendo la luce el
portone.
Esposizione consigliata dalla macchina f3,5 t 1/160
Esposizione corretta a f3,5 - t 1/20
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BLOCCO DELL’ESPOSIZIONE - AE
Caso soggetto in controluce
Nella prima immagine l'esposizione è
stata presa basandosi alla lettura
dell'esposimetro ed è evidente come il
soggetto in primo piano sia troppo
scuro.
Nella seconda immagine l'esposizione è
stata bloccata sul ritratto sfruttando la
lettura spot e il blocco AE.
In questo caso il cielo potrebbe risultare
troppo chiaro, ma come si vedrà nelle
lezioni successive, nella fotografia
digitale se si fotografa in RAW e non in
JPG è recuperabile maggiormente una
sovraesposizione piuttosto che una
sottoesposizione.
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BLOCCO DELL’ESPOSIZIONE - AE
Caso soggetto contrastato
Se per soggetti con luce morbida e
uniforme sarà semplice misurare
l’esposizione, le scene particolarmente
contrastate (luce dura o ampie zone con
alte luci e ombre) richiederanno una lettura
più attenta e ragionata in quanto la
diversità delle intensità della luce è
piuttosto ampia (latitudine di posa *).
In questi casi, a seconda di quale porzione
di alte luci o ombre viene inquadrata
potremo ottenere valori diversi. Nella foto a
lato, per ottenere un esposizione corretta
del nostro soggetto, dobbiamo poter
leggere l’esposizione su una porzione
illuminata delle due signore con
una
lettura spot o semi spot e bloccare
l'esposizione con il blocco AE. Una volta
bloccata reinquadrare come la si voleva
fare e scattare.
* La latitudine di posa misura la capacità di registrare
sfumature che vanno dalle tonalità scure alle chiare.
Maggiore è la latitudine di posa, più grande è la capacità
di registrare neri più neri e chiari più chiari.
Foto con luce contrastata - dura
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AEB - BRACKETING AUTOMATICO DELL’ESPOSIZIONE
Se non siamo certi di avere utilizzato
l'esposizione più corretta per il soggetto
inquadrato a causa di alto contrasto o
controluce, ad esempio, la macchina ci
può aiutare con la funzione Bracketing
automatico.
In questo modo possiamo realizzare la
stessa immagine con tre esposizioni
differenti e valutare successivamente con
più calma quali delle tre ha colto al
meglio il nostro soggetto. Attenzione
però che questa funzione è valida solo
per soggetti statici. Infatti per sfruttare
tale funzione bisogna premere per tre
volte il pulsante di scatto
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AEB - BRACKETING AUTOMATICO DELL’ESPOSIZIONE
Caso soggetto in controluce
Esposizione consigliata dalla macchina
!
!
Esposizione sovraesposta di 1 stop
Esposizione sovraesposta di 2 stop
Le fotografie in controluce risultano particolarmente suggestive ed emozionanti, anche se richiedono, come tutte le tecniche più
sofisticate, un applicazione attenta. In generale in questi casi conviene fare più scatti con la tecnica del bracketing , ovvero oltre a
quello che consiglia la macchina farne altri sottoesponendo e sovraesponendo di uno o più stop per poi scegliere la migliore.
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MODALITA’ DI MISURAZIONE DELLA LUCE
Esempi di alcune immagini realizzate con la
misurazione spot.
Attenzione a non calcolare l’esposizione in
un punto troppo luminoso del soggetto,
trovarne sempre una che corrisponda al
grigio medio. Se il soggetto non presenta
una zona media ben definita, fare più
esposizioni (bracketing)
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MODALITA’ DI MISURAZIONE DELLA LUCE
Esempi di alcune immagini realizzate con la
misurazione matrix o multi-zona.
In genere soggetti con un tipo di
illuminazione semplice, piuttosto omogenea,
come quella frontale.
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Esercizio per capire il funzionamento dell’esposimetro
1. Fare una fotografia, affidando l’esposizione all’esposimetro, di un soggetto
completamente bianco cercando di non includere altro nell’inquadratura (es.
un parete bianca)
!
2. Fare una fotografia, affidando l’esposizione all’esposimetro, di un soggetto
completamente nero cercando di non includere altro nell’inquadratura
!
Il risultato delle due immagine a livello tonale dovrà risultare molto simile.
!
3. 2/3 immagini in controluce, facendo bene attenzione a dove si misura
l’esposizione
!
4. 2/3 immagini con un alto contrasto (esempio due vecchiette) facendo bene
attenzione a dove si misura l'esposizione
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