BORSE DI STUDIO ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN TORINO I’M QUALIFIED: IMPARA. IMMAGINA. LAVORA Relazione illustrativa della proposta di postazione di lavoro “KK-Kubo Krisos” realizzata da Isotta Demaestri. IDEA E MOTIVAZIONE Con il mio progetto ho immaginato una postazione di lavoro che permetta di creare emozioni, stupore e sprigionare creatività. L’idea era di sviluppare un ambiente che mi permettesse di essere in sintonia con me stessa, di lavorare con atteggiamento di apertura verso i colleghi di lavoro e il contesto esterno, ma al contempo di potermi concentrare introspettivamente, anche isolandomi dall’ambiente circostante. Credo infatti nell’importanza dell’apertura verso il mondo, ma anche molto nella necessità di guardare dentro se stessi, come afferma Salvador Dalì “il corpo umano è oggi pieno di cassetti segreti e all’artista, come a un ladro, spetta il compito di aprirli e di frugarvi dentro.” Nel caso dell’artista spagnolo i cassetti erano una metafora per esprimere la sua ricerca per scoprire l’essenza vera dell’uomo. Ho utilizzato questa citazione perché penso che il designer debba compiere un percorso analogo per ricercare il suo stile personale e per sviluppare la sua creatività. In particolare la figura che, a mio parere, può simboleggiare questo cammino nell’interiorità, è il quadrato, il quale è per eccellenza il nesso tra il mondo terrestre e il mondo celeste; il numero quattro esprime oltretutto la materializzazione delle idee. Inoltre il quadrato è simbolo di definizione, delimitazione, regolarizzazione di ciò che è caotico, quindi sinonimo di armonia e stabilizzazione. Anche dal punto di vista filosofico questa figura ha ricoperto un ruolo fondamentale: i pitagorici lo consideravano simbolo di perfezione e per Platone esso era sinonimo di terra. Fondamentale è, inoltre, la valenza esoterica che gli viene attribuita: un esempio è il quadrato magico, ritrovato anche nella città di Aosta all’interno della chiesa di S.Orso. Ho deciso di citare questa figura per due motivi il primo è perché sono originaria della ISOTTA DEMAESTRI 1 BORSE DI STUDIO ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN TORINO I’M QUALIFIED: IMPARA. IMMAGINA. LAVORA Valle d’Aosta e il secondo è perché genera stupore a partire dalla notevole palindromia da cui scaturisce l’idea di versatilità. Alla luce di quanto ho esposto sopra, ho quindi cercato di creare una postazione che potesse “contenere” il libero sfogo della creatività e che permettesse una versatilità. Per riprodurre quest’ultima idea ho ipotizzato un ufficio con quattro postazioni di lavoro mobili, in modo da creare un luogo lavorativo in grado di consentire da un lato la comunicazione tra i diversi utenti dell’ufficio (per permettere l’interazione e il lavoro di squadra), dall’altro il raccoglimento e la tranquillità individuale. Questa idea, attraverso la figura quadrata, vuole indicare un senso di uguaglianza tra le varie postazioni, ma non di gerarchia, anche se allo stesso tempo non indica omologazione. Inoltre ho deciso di puntare l’attenzione non sull’oggetto in sé ma sulle sensazioni e sulle emozioni, infatti “L’essenziale è invisibile agli occhi” (Antoine de Saint- Exupéry). Nella postazione viene messa in evidenza la centralità dell’uomo, e delle sue sensazioni, attraverso la valorizzazione dei cinque sensi, come illustro di seguito nella descrizione della struttura. DESCRIZIONE STRUTTURA La struttura che ho deciso di ideare è, come si può dedurre dalla premessa, a forma di cubo. Innanzitutto ho pensato alla funzionalità e alla mobilità della postazione. Essa misura circa metri 2 x 2 x 2 ed è mobile: a breve raggio con ruote girevoli a 360 gradi con appositi piedini di bloccaggio, ciò nonostante non si preclude l’utilizzo di due ruote a grande diametro e una terza a rotazione a 360 gradi seguendo gusti, emozioni ed evocazioni stilistiche riconducibili al soggetto; mentre, grazie all’uso di materiali leggeri, può essere scomponibile in unità più piccole per trasporti a medio - lungo raggio. Inoltre la postazione deve essere, a mio parere, costruita con costi contenuti, pur offrendo la possibilità di personalizzarla a proprio piacimento. Quindi la mia idea è di fornire una base comune che in seguito può essere arredata secondo i gusti. La postazione di base è molto semplice ma allo stesso tempo efficace, infatti, come ho spiegato precedentemente, essa ha la forma di un ISOTTA DEMAESTRI 2 BORSE DI STUDIO ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN TORINO I’M QUALIFIED: IMPARA. IMMAGINA. LAVORA cubo. La base della postazione è opportunamente dimensionata per contenere le attrezzature tecniche; agli angoli si trovano quattro esili colonne cave, all’interno delle quali possono passare i cablaggi elettrici; le colonne hanno funzione di sostegno per la piattaforma superiore (vedi bozze). Al centro del quadrato della base della postazione, è presente il tavolo di lavoro, il cui ripiano, di forma personalizzabile, poggia su un pilone tubolare centrale, che consente il passaggio dei cavi; alla sommità del pilone è presente un cuscinetto che permette la rotazione del piano di lavoro. La postazione di lavoro non presenta pareti ma comode tende a rullo, personalizzabili, da utilizzare quando si cerca una maggiore intimità. Dopo aver decritto la postazione base dell’ufficio da me ipotizzato, illustro nello specifico la mia personalizzazione della postazione lavorativa. Entrando si può subito notare la forma del tavolo di lavoro, simile ad una tavolozza da pittore, per simboleggiare la libertà creativa. La struttura del tavolo segue i principi di ergonomia: può essere alzato e abbassato a proprio piacimento per mantenere una posizione più corretta e salutare. Sul piano di lavoro è presente sul lato sinistro (rispetto alla seduta) il computer, con uno schermo piuttosto ampio; nella parte destra lo spazio è libero, in quanto dedicato al lavoro manuale. L’attrezzatura per il disegno di trova in alto a destra, rispetto al tavolo, all’interno di un contenitore multifunzione posto su un braccio pantografato fissato su una delle colonne. La sedia ha struttura ergonomica, in modo da garantire una postura corretta. In un angolo può essere inserito un piccolo pouff quadrato che serve per eventuali conversazioni con altri collaboratori; inoltre, se ogni postazione venisse munita di un pouff, si potrebbe ottenere un comodo divanetto unendo le quattro postazioni. Le tende della mia postazione, nella parte esterna riproducono il quadrato magico, per simboleggiare la versatilità, mentre nella parte interna rappresentano fotografie di paesaggi rilassanti. Di seguito, illustro la modalità per valorizzare il tema dei cinque sensi: ISOTTA DEMAESTRI 3 BORSE DI STUDIO ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN TORINO I’M QUALIFIED: IMPARA. IMMAGINA. LAVORA 1) Vista: ognuno di noi ha esigenze di illuminazione diverse, in funzione della tipologia di lavoro e dello stato d’animo, prevedo pertanto l’utilizzo di una parete retro illuminata (soffitto) suscettibile di evoluzioni (cromoterapia). La luminosità esterna viene regolata dalle quattro tende laterali. 2) Udito: essendo una struttura aperta, è possibile facilmente comunicare con gli altri occupanti lo studio, ma allo stesso tempo grazie alle tende ed all’eventuale uso di cuffie, si ha la possibilità di islarsi; 3) Tatto: è previsto l’uso di materiali di consistenza e , compatibili con le esigenze di leggerezza e ergonomia; in particolare il legno per tavolo di lavoro, l’alluminio per la struttura, resine con effetto terra per la base, tessuti naturali per le tende; 4) Olfatto: utilizzo di essenze, con la possibilità di prevedere piccoli sistemi aspiranti, per non diffondere i profumi in tutto l’ambiente; 5) Gusto: lo associo al punto di vista estetico, quindi i colori, materiali, arredamento, oggettistica… POSSIBILI UTILIZZI: La particolarità di questa proposta è che si può adattare a qualsiasi tipologia di ambiente, sia piccolo che grande, attraverso la componibilità di più postazioni di lavoro. Inoltre la struttura di base può essere personalizzata secondo le diverse esigenze; quindi può essere utilizzata non solo da designer ma da molte tipologie di lavoratori. Va evidenziato anche che, essendo mobile, tale struttura può essere spostata in diversi ambienti sia all’interno che all’esterno, per avere un contatto più diretto con la natura. MOTIVAZIONE DEL TITOLO: Ho deciso di chiamare la mia postazione “KK-Kubo Krisos” facendo riferimento alla sezione aurea e, per enfatizzare di più il titolo, ho utilizzato la K. Si allegano n. 2 tavole illustrative dell’idea. ISOTTA DEMAESTRI 4
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