Lorenzo Pucci Boncambi della Genga

Paradiso di evasione
«Ci sono luoghi della immaginazione, ancorché reali. Ne ricordo uno così segreto e misterioso da sembrare concepito solo in un sogno: è una villa immersa nei boschi, alla fine di un lungo sentiero tra gli alberi... paradiso di evasione in una natura aspra ma dolcissima» così ne parla Vittorio Sgarbi.
Alla fine di un lungo viale nei boschi secolari, si giunge alla villa, lungo una antica via romana.
Già Cicerone ne fa menzione quale residenza del generale Titus Matrinius nel 100 a.C. L’originario insediamento romano si adattò ai tempi finché la villa e il nucleo abitativo circostante nel corso dei secoli fu ampliato assumendo nel 1700 la conformazione attuale.
Lorenzo De Domo Alberini nel 1770 la ampliò, avvalendosi dell’architetto Francesco Angelo Amadio. Inoltre la fece totalmente
decorare da artisti conosciuti dell’epoca, creando, con un susseguirsi di trompe-l’œil, un mondo fantastico in cui la mescolanza di
sacro e profano è senza dubbio uno dei temi conduttori dell’intero progetto: un unicum nel ricco repertorio delle residenze di campagna italiane.
La villa, concepita come luogo fantastico di incontro e di evasione, è stata utilizzata nel tempo dai proprietari per ricevere i personaggi illustri in visita in zona. La villa non era la residenza della famiglia, bensì il posto dove stupire e meravigliare gli ospiti. Tra
i passatempi oltre la musica era fondamentale il gioco, tant’è che una delle sale più prestigiose era destinata al gioco del biliardo, la
cui volta è decorata con la Fortuna che elargisce denari e premi.
Tra gli ospiti ricordiamo i pontefici Leone XII (appartenente alla stessa famiglia) e Pio IX. Più recentemente sono state ospitate le
più significative personalità della cultura, dell’arte e dello spettacolo presenti alle varie edizioni del Festival dei Due Mondi, tra le
quali: Giancarlo Menotti, Thomas Schippers, Rudolf Nureyev, Luchino Visconti, Ezra Pound, Pablo Neruda, Audrey Hepburn, Brigitte Bardot, Romolo Valli, Luciano Pavarotti, Toquinho e tanti altri.
LORENZO PUCCI BONCAMBI DELLA GENGA
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