Investimenti nel servizio idrico: la depurazione è al primo posto Bologna, 22 Ottobre 2014 LA FILIERA DELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE CIVILI: CRITICITA’ E CRITERI DI INTERVENTO PROF. CARLO COLLIVIGNARELLI Università degli Studi di Brescia Dipartimento DICATAM 1 Sistema idrico integrato la parte tecnica è un impianto produttivo complesso Acqua grezza (materia prima) Acqua potabile (prodotto) Impianto potabilizzaz ACQUEDOTTO Acqua depurata (prodotto) UTILIZZATORE UTENTE Fanghi (prodotto) FOGNATURA Acqua scarico (materia prima) Con numerose componenti: strutture c.a. carpenteria tubazioni apparecchiature meccaniche elettriche elettroniche processi fisici chimici biologici WWTP Fanghi (prodotto) SCHEMA GENERALE DI UN IMPIANTO DI DEPURAZIONE PER LIQUAMI URBANI Liquame grezzo Linea acque Linea fanghi Pretrattamenti Trattamenti primari Ricircolo Fango primario Supero Trattamenti biologici Sedimentazione finale Ispessimento Digestione Fango secondario Filtrazione Disidratazione Essiccamento Disinfezione Acqua depurata Smaltimento finale • FILIERA CONVENZIONALE DI DEPURAZIONE: QUALI CRITICITÀ ? • Le criticità dipendono da: 1) CARENZE "STRUTTURALI" (= filiera inadeguata) rispetto alle esigenze poste da: − Nuovi limiti (sempre + restrittivi) − Trattabilità scarichi non domestici (e rifiuti liquidi) − Consumi energetici (da ottimizzare) − Effetti acque meteoriche e parassite − Emissioni odorose − ……………………. ma anche 2) CARENZE "GESTIONALI" (= incapacità di ottenere la max efficienza compatibile con la filiera) a parità di STRUTTURA IMPIANTISTICA i RISULTATI DELLA DEPURAZIONE (→ EFFETTI AMBIENTALI ) possono essere anche MOLTO DIVERSI per effetto della DIVERSA EFFICIENZA/EFFICACIA GESTIONALI CARENZE «STRUTTURALI» Linea acque Carenze pretrattamenti: • assenza microgriglie • non efficace dissabbiatura (⇒ effetti su linea fanghi) • non efficace disoleatura (⇒ effetti su fase biologica) • ulteriore conseguenza: MALEODORAZIONI ( → impatto sgradevole + cattiva immagine) …………………. Carenze trattamenti biologici: • assenza «fasi essenziali» (nitro, denitrificazione) • carenze «dimensionali» (comparti mal dimensionati e/o non più adeguati) • carenze «interne» (es.: vistose anomalie idrodinamiche, inadeguati/inefficienti sistemi di fornitura d’aria etc.) ……………………. Carenze trattamenti «finali»: • assenza fasi «essenziali» (⇒ FILTRAZIONE) • carenze disinfezione (reattivo, processo etc.) • carenze del processo nei cfr. dei «nuovi inquinanti» Problematico (o compromesso) il RIUTILIZZO del REFLUO DEPURATO CARENZE «STRUTTURALI» Linea fanghi Carenze nei trattamenti «convenzionali» (→ → carenza «storica» linea fanghi) • carenza nella fase di stabilizzazione (frequente nei piccoli impianti ⇒ smaltimento inadeguato – maleodorazioni) • inadeguata/inefficiente disidratazione Eccessiva produzione di fango (⇒ non ottimizzata) Mancanza di trattamenti «innovativi» • per ridurre la produzione • per favorire la stabilizzazione (⇒ recupero energia) Smaltimento adeguato ↑ RECUPERO (materia + energia) ↓ - IMPATTO - agricoltura recuperi • combustione dedicata • co-combustione rifiuti • combustione industriale • codigestione discarica CARENZE «GESTIONALI» Si possono riassumere in MANCATO CONSEGUIMENTO DELLA PIENA EFFICIENZA dell’impianto Possono accompagnarsi alle carenze strutturali (che sono allora «concausa») ma possono anche dipendere da altre cause: → Scarichi industriali non controllati → Malfunzionamenti della rete fognaria (acque parassite, scaricatori di piena, sedimenti dovuti a pendenze inadeguate …..) → …………. Il gestore deve in ogni caso approfondire il tema per capire qual’è il livello di efficacia/efficienza dell’impianto). compatibile con la consistenza strutturale CRITERI DI INTERVENTO Investimenti «MIRATI» (soprattutto in periodo di crisi) Il caso «Standard» è l’UPGRADING di IMPIANTI ESISTENTI (non la costruzione di impianti ex novo): • PARTIRE da «quello che c’è» ⇒ definire correttamente la potenzialità reale, che deve tener conto di: - struttura dell’impianto (filiera e dimensioni) - limiti di legge per l’effluente - altri vincoli (riuso acque, recupero fanghi ……..) - caratteristiche del refluo da trattare • ESSENZIALE il ruolo del GESTORE TECNICO (non può essere che il progetto di ampliamento di un impianto escluda il coinvolgimento del gestore) Che conosce a fondo il proprio impianto attraverso le VERIFICHE FUNZIONALI La ricerca «applicata» in questo settore offre (grazie alla collaborazione di tutti i soggetti interessati: un esempio è il ns. GRUPPO DI LAVORO) CRITERI / METODICHE / PROCEDURE / LINEE GUIDA per operare in modo corretto CRITERI DI INTERVENTO 1° OBIETTIVO: MASSIMA EFFICIENZA DELL’ESISTENTE MONITORAGGIO INTENSIVO DEFINIZIONE della POTENZIALITA’ EFFETTIVA IL MONITORAGGIO IN COSA CONSISTE? • rilevazione dei parametri chimico/fisici ROUTINARI: BOD, COD, SS, N, P etc. PARTICOLARI: tensioattivi, solventi, metalli etc. • rilevazione dei parametri microbiologici caratterizzazione microfauna e tipi di microrganismi misura attività, cinetiche etc. (BIOSENSORI) • determinazione dei parametri “operativi” O.D., T, pH, REDOX, SS e SSV in ox e ricircoli, produzione di BIOMASSA, Q, SVI, Cf, θc A COSA E’ FINALIZZATO? •rispetto di LIMITI DI ACCETTABILITA’ •rese DEPURATIVE dei diversi comparti • CARICO EFFETTIVO in ingresso all’impianto • “STATO DI SALUTE” della biomassa • corretti valori dei PARAMETRI di PROCESSO CRITERI DI INTERVENTO Dalla definizione della POTENZIALITA’ EFFETTIVA (e suo confronto con il «CARICO REALE» in entrata all’impianto): 1) se la potenzialità è > del carico in arrivo impianto «in grado di svolgere pienamente il suo compito; il gestore è «impegnato» a garantire il risultato 2) se il carico in arrivo è > potenzialità il gestore ha una «garanzia» tecnico-giuridica nei confronti di situazione di impianto non a norma (→ es.: effluente oltre i limiti); Impianto da ampliare: l’obiettivo diventa l’UPGRADING CRITERI DI INTERVENTO 2° OBIETTIVO: INTERVENTI DI POTENZIAMENTO E MIGLIORATIVI (UPGRADING) MONITORAGGIO VERIFICHE DI FUNZIONALITÀ UPGRADING ESITO DEL MONITORAGGIO “POSITIVO” Indicazioni al “gestore” per normali manovre di adeguamento “NEGATIVO” 1) Verifica di DIMENSIONAMENTO (potenz. NOMINALE ↔ CARICO EFFETTIVO) 2) Verifiche sperimentali di FUNZIONALITA’ VERIFICHE DI FUNZIONALITA’ SCOPI • RISPONDENZA IMPIANTO ALLE GARANZIE DI PROGETTO (limiti, ecc.) → in sede di COLLAUDO • VERIFICA BUON FUNZIONAMENTO → in sede di GESTIONE ROUTINARIA • VERIFICA POTENZIALITA’ MASSIMA DEI COMPARTI → in sede di POTENZIAMENTO 1. VERIFICHE DI FUNZIONALITA’ CONSOLIDATE CAPACITA’ DEI SISTEMI DI FORNITURA DELL’OSSIGENO COMPORTAMENTO IDRODINAMICO DEI BACINI CARATTERISTICHE DI SEDIMENTABILITA’ DEL FANGO QUALITA’ E ATTIVITA’ DEL FANGO BIOLOGICO 2. VERIFICHE DI FUNZIONALITA’ NON CONVENZIONALI CALCOLO CONSUMI ENERGETICI CALCOLO CONSUMI REAGENTI BILANCI DI MASSA TEST RESPIROMETRICI ►APPLICAZIONI AD IMPIANTI CHE TRATTANO RIFIUTI LIQUIDI VERIFICA DEI SISTEMI DI OSSIGENAZIONE Problematiche: • carenza di ossigeno disciolto; • distribuzione dell’ossigeno non uniforme; • fenomeni di tossicità (concentrazione di ossigeno disciolto elevata) • eccessivo consumo energetico (= tenore di ossigeno disciolto troppo elevato); • etc. Interventi attuabili: • aggiunta fornitura supplementare • miglioramento caratteristiche sedimentabilità fanghi; (anche O2 puro); • adozione sistemi di controllo OD; • miglioramento grado di miscelazione. VERIFICA DEL COMPORTAMENTO IDRODINAMICO Schemi di flusso ideali di un reattore Q Q V Reattore Complete Mixing V Reattore Plug-Flow Schemi di flusso reali di un reattore • Dispersione assiale nei reattori plug-flow • By-pass • Spazi morti • Ricircoli interni • Suddivisione del volume in zone a comportamento idrodinamico differente Interventi attuabili: • deviazione del flusso in ingresso o in • aumento della lunghezza degli stramazzi di sfioro; uscita; • posizionamento di setti frangiflutti; • installazione di mixer sommersi. VERIFICA DI SEDIMENTABILITÀ DEI FANGHI Valutazione delle caratteristiche di sedimentabilità del fango attivo (prove in cilindro): • individuazione della potenzialità massima del sedimentatore finale (in termini di flusso solido); • confronto con le reali condizioni di funzionamento. EVENTUALE SOVRACCARICO Interventi attuabili: • rimediare a “carenze indirette” estranee al sedimentatore (tossicità, carenza OD, ecc.); • interevento “diretto” (ampliamento del comparto di sedimentazione) QUALITÀ ED ATTIVITÀ DEL FANGO BIOLOGICO Serve per capire: • la “effettiva” biodegradabilità dei reflui; • il fabbisogno di ossigeno “effettivo” per il fango attivo; • l’eventuale effetto inibitorio da parte di reflui non “idonei” (conferiti sia per via fognaria che come rifiuti liquidi) • i risultati delle prove (analisi dei rendimenti di nitrificazione e denitrificazione). carenza di ossigeno disciolto; OUR (Oxygen Utilization Rate): misura la velocità con la quale la biomassa consuma ossigeno in presenza di un substrato; AUR (Ammonia Utilization Rate): misura l’attività dei batteri nitrificanti presenti nella biomassa; NUR (Nitrogen Utilization Rate): misura l’attività dei batteri denitrificanti presenti nella biomassa; Interventi attuabili: • selezionare i rifiuti in ingresso agli impianti; • correggere la qualità dei reflui con trattamenti ad hoc (ad esempio ossidazione chimica) UPGRADING “ITER” sequenziale di verifica di funzionalità e attuazione degli interventi di upgrading 1° step Monitoraggio e verifiche di funzionalità (già viste) 2° step Upgrading gestionale 3° step Upgrading strutturale UPGRADING GESTIONALE 1. Diretta conseguenza delle verifiche di funzionalità. 2. Interventi “convenzionali” individuati a seguito di verifiche di dimensionamento. 3. Altri interventi (NON convenzionali). 4. SOLUZIONI in generale “INTERESSANTI” talvolta “GENIALI” (→ gestori COMPETENTI) UPGRADING STRUTTURALE Adeguamento di impianti esistenti Interventi a livello gestionale e/o interventi a livello costruttivo su diverse fasi di trattamento in funzione: – dell’esigenza specifica • A) potenziamento capacità di trattamento • B) miglioramento rese di abbattimento dei nutrienti – della tipologia dell’impianto considerato – delle disponibilità economiche – dello spazio disponibile Tecnologie convenzionali GRANDI VARIETA’ DI SOLUZIONI Tecnologie avanzate (Gestori + Progettisti COMPETENTI) CONCLUSIONI In definitiva: 1. Nell’ambito del SERVIZIO IDRICO, la DEPURAZIONE richiede senz’altro investimenti importanti; 2. Tali investimenti devono però essere «mirati» e andare a soddisfare esigenze reali di UPGRADING; 3. Le esigenze di UPGRADING devono scaturire dalla conoscenza approfondita della «realtà» dell’impianto (POTENZIALITA’ EFFETTIVA) che discende dall’applicazione di un MONITORAGGIO INTENSIVO + VERIFICHE DI FUNZIONALITA’; 4. Le verifiche di funzionalità sono indispensabili per: → ottenere la max efficienza dall’impianto esistente (1° obiettivo) → indicare (e quantificare) le esigenze di upgrading (2° obiettivo) 5. Fondamentale il coinvolgimento del gestore tecnico dell’impianto che deve essere adeguatamente preparato UNO SVILUPPO AUSPICABILE RENDERE ʺISTITUZIONALEʺ IL CRITERIO DELLA GESTIONE EFFICIENTE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO ACQUE: 1 2 COLLAUDO FUNZIONALE DEGLI IMPIANTI VERIFICA PERIODICA DELLA FUNZIONALITA’ DUE MOMENTI IN CUI SI APPLICANO LE STESSE PROCEDURE TESE A VERIFICARE CHE L’IMPIANTO STIA FUNZIONANDO «AL MEGLIO» COLLAUDO FUNZIONALE • FINORA SOLO LA REGIONE VENETO (norma generica degli anni ‘80) HA PREVISTO L’OBBLIGO DEL COLLAUDO FUNZIONALE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO ACQUE E RIFIUTI • LA REGIONE LOMBARDIA E’ ʺPRONTAʺ CON UN DOCUMENTO DI INDIRIZZO E UNA PROSSIMA DELIBERA • I CONTENUTI ʺTECNICIʺ DEL COLLAUDO FUNZIONALE POSSONO FAR RIFERIMENTO AL MANUALE (di recente pubblicazione) CHE RACCOGLIE LA MOLE DI LAVORO (iniziata fine degli anni ‘70) DI RICERCA, MESSA A PUNTO SPERIMENTALE E CONSOLIDATA ESPERIENZA DEL GdL ʺGestione impianti di depurazioneʺ • UN COLLAUDO BEN FATTO SODDISFA LE SIGENZE: 1) 2) 3) 4) del ʺGESTOREʺ (= una macchina ʺgarantitaʺ ) dell’ ʺENTE FINANZIATOREʺ (= soldi ben spesi, rivalsa per eventuali difetti ) dell‘ʺAUTORITA’ DI CONTROLLOʺ (= strumento affidabile) del ʺCITTADINO/UTENTE/AMBIENTEʺ (= obiettivo + importante ) LE VERIFICHE FUNZIONALI "PERIODICHE" • • • SI FA LA "Revisione periodica" DELL’AUTOMOBILE PERCHE’ NON APPLICARLA AGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE? IL "Tagliando" SI FA CON LE PROVE PREVISTE DAL PROTOCOLLO "VERIFICHE DI FUNZIONALITA’« VANTAGGI PER TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI: per il GESTORE: → serve a migliorare l’EFFICIENZA dell’impianto → serve a minimizzare i COSTI di GESTIONE → serve ad aggiornare la effettiva CAPACITA’ DI TRATTAMENTO (POTENZIALITA’ REALE) dell’impianto (e a valutare la CAPACITA’ RESIDUA) → serve a migliorare la COMPETENZA DEL PERSONALE per il CONTROLLORE (Provincia/Arpa): → serve a VALUTARE con più più precisione e più agevolmente il grado di EFFICIENZA dell’impianto (riducendo anche il n° di controlli esterni) → si potrebbe CONDIZIONARE IL RINNOVO DELL’ AUTORIZZAZIONE all’ ESERCIZIO ALL’ESITO FAVOREVOLE "Tagliando" per l’AUTORITA’ DI PIANIFICAZIONE (Regione, ATO) → serve a CONOSCERE meglio la EFFETTIVA CAPACITA’ DI TRATTAMENTO e a VALUTARE OGGETTIVAMENTE LE ESIGENZE DI INVESTIMENTO Gruppo di lavoro GESTIONE IMPIANTI DI DEPURAZIONE Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Brescia DA SI SFORZA 14 ANNI DI SVILUPPARE LA “CULTURA” della GESTIONE PROGETTARE E COSTRUIRE BENE UN IMPIANTO NON BASTA SENZA UNA CORRETTA GESTIONE IL RISULTATO (QUALITA’ AMBIENTALE) VIENE MANCATO INDAGINE GENERALE SUL “PARCO IMPIANTI” IN ITALIA (APAT, ISPRA) VERIFICHE DI DETTAGLIO SU TANTI IMPIANTI
© Copyright 2024 ExpyDoc