2014 2 5 cricca logistica_udienza

FEDERAZIONE ITALIANA LAVORATORI TRASPORTI
Segreteria Regionale
FILT-CGIL
VENETO
CRICCA DELLA LOGISTICA: Processo nel vivo, il dibattito
conferma le nostre reiterate denunce.
Bisogna liberarsi da questo comunione mortale di politica e affari!
Il processo in corso Tribunale di Padova (rito collegiale sezione penale
dinnanzi al Presidente Apostoli Cappello Alessandro e giudici a latere
Stefanutti Nicoletta e Lanzarin Elena) alla cosiddetta cricca della logistica
(Zampieri Willi + 16 imputati) per vari capi di imputazione è in corso con le
prossime udienze del 7, 17 e 24 febbraio 2014.
La FILT CGIL è stata ammessa parte civile con l’avvocato Giorgio Gargiulo.
Dopo la deposizione dell’ispettore INPS di Padova del 13 e 27 maggio
scorso, particolare rilievo assume la testimonianza del Maresciallo Nicola
Lorenzini della Guardia di Finanza avvenuta il 9 dicembre 2013 e 3 febbraio
2014.
Riteniamo che la seguente sintesi della deposizione del Maresciallo richieda
leggi e prassi diverse per difendere la buona cooperazione!
Le indagini in corso. Attualmente sono in corso indagini parallele al processo
riguardanti il reimpiego dei soldi, proventi dei reati penali. Su queste avvalso
della facoltà di non rispondere.
Il ruolo del consorzio. Illustrato il ruolo del consorzio Enjey, faccia pulita da
presentare alla committenza con la produzione della documentazione di legge.
Consorzi che sono il paravento dei doppi passaggi di malaffare, con le consuete
scatole cinesi delle cooperative, doppi passaggi e doppia cresta alle tariffe, soldi
che passano più mani societarie sino a sparire tra cooperative dalla vita breve
(due anni poi nella stanza “dei pinguini” con tutto il carico di omesse denunce ed
evasione contributive e fiscale).
Tempi insostenibili degli accertamenti. I primi accertamenti fiscali alla fine
del 2007 (mancata presentazione dichiarazione dei redditi dal 2002, assenza
contabilità, false quietanze di pagamento, firme false, DURC e F24 falsi, notevoli
incongruenze). Il sistema di truffa si avvaleva in modo decisivo dei tempi lenti
degli accertamenti visto che solo dopo due anni dalla dichiarazione dei redditi si
avvia solitamente la contestazione e la verifica se ci sono situazioni di omesso
versamento IVA. Accertamenti programmati ogni 5 anni. Per cooperative che
nascono e spariscono in due anni è palese dove sta la truffa!
Il percorso dei soldi, il reimpiego. Le diversificazioni dei proventi illeciti sono
attività pulite come bar, ristoranti, proprietà immobiliari, terreni per decine di
milioni di euro in pochi anni.
Presidenti di cooperativa. Sfruttato ignobilmente lo stato di bisogno delle
persone raccolte nelle vie cittadine alla sera, o alle cucine popolari di suor Lia, e
nominati presidenti di cooperativa. La gestione saldamente in sella a Willi
Zampieri e agli indagati e le responsabilità dirette caricate su persone deboli
socialmente, con precedenti penali.
La pianificazione della truffa. I lavoratori sono pagati 7,18 euro lordi all’ora.
Le buste paga sono costruite artatamente. La tariffa con pagamento tasse,
contributi, istituti contrattuali differiti arriva a 14,30 euro prestazione oraria per
dipendente cui va sommato il costo della struttura sociale ( da 3 a 5 euro ora di
produzione). Le cooperative di Willi Zampieri vendevano il servizio a 14 euro ora
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vincendo facilmente gli appalti di lavoro. Risulta palese a preventivo che era
pianificato lo strattagemma dell’evasione fiscale e contributiva.
La committenza. Dobbiamo ritenere che ci era o ci faceva. Si tratta di tanti bei
nomi delle imprese venete e italiane Aspiag, Marr, Pam, Alloga Italia, Asca,
Automarocchi, BSL, Diesel, Acqua e sapone, ecc. Possibile che a nessuno di loro
sia venuto il sospetto che un’offerta troppo bassa nascondeva il malaffare.
Possibile che l’unica cosa cui mirare era ricevere una riduzione di costi e
documentazione falsa.
Le figure di contorno di Zampieri. Tanti soggetti al servizio del “capo”,
disposti a tutto. Soggetti dediti anche ad altre attività illecite come il gioco
d’azzardo.
Willi Zampieri oggi. Rimesso in libertà, gira con auto di lusso e si è messo in
altre attività su cui ci sono indagini in corso.
Paolo Brisca Sinagra e Patrizia Trivellato, corresponsabili con il Zampieri
della colossale truffa, lautamente compensati per gli illeciti servizi resi,
proprietari di notevoli beni immobiliari e mobiliari. Gli ordini professionali
dovrebbero trarre logiche conseguenze.
Floriano Pomaro. Soggetto che girava gli appalti a Willi Zampieri.
Successivamente ai fatti è diventato lui l’appaltatore diretto in diversi cantieri,
usando sempre cooperative di scopo, ma mai come persona fisica.
La FILT CGIL del Veneto, congiuntamente con l’Istituto di Ricerche economiche e
sociali IRES Veneto, nel 2010 ha presentato una corposa ricerca sulle cooperative
del settore merci e logistica.
Abbiamo voluto fotografare la realtà veneta e avanzare proposte per buone
pratiche nel settore a vantaggio delle imprese e dei lavoratori.
In questo mondo bisogna approdare a vincoli forti di legalità fatti da buone leggi,
facilmente applicabili, che bonificano l’ambiente per salvare quello che rimane del
principio solidaristico della cooperazione.
Tempo e possibilità sono agli sgoccioli perché la moneta cattiva sta
definitivamente facendo sparire nelle grandi quantità quella buona.
Servono più controlli e togliere definitivamente di mezzo avventurieri,
mascalzoni, affaristi di ogni sorta che hanno visto in questa attività una fonte
inesauribile di sfruttamento e di lucro.
Tutto il sistema è chiamato a fare un salto di qualità per uscire dalla
condizione di sfruttamento generale.
Questo sarà più facile se denuncia, interventi, volontà saranno larghe ed
estese a partire dalla grossa committenza nazionale che deve decidere
se siamo destinati a competere in Europa o Nord Africa.
Ai decisori politici riteniamo sia tempo di dotarsi di leggi specifiche
regionali e nazionali che combattono realmente questi fenomeni perché
né ineriscono la formazione e la diffusione.
La Segreteria FILT CGIL Veneto e Padova
Padova, 5 febbraio 2014
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