Lezione del 12/11/2014

Corso di Laurea In Chimica e Tecnologie Farmaceutiche
Anno Accademico 2014-2015
CONTROLLO E SICUREZZA DEI PROCESSI PRODUTTIVI IN AMBITO
FARMACEUTICO
La convalida nell’industria farmaceutica
Organizzazione degli stabilimenti e attività connesse
Prof. L.Tognotti
Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale
Sommario
• Introduzione: evoluzione storica della «convalida»
• La struttura ed organizzazione di uno stabilimento
farmaceutico
• La normativa
• Le Buone Pratiche di Fabbricazione
• La convalida
• Esempi
Introduzione
Tutti i processi di produzione di un farmaco devono essere convalidati.
• Cosa significa convalidati?
Significa che il processo è stato sfidato e verificato per dimostrare la sua
riproducibilità e la sua capacità di produrre nel tempo lotti di farmaco
conformi alle specifiche richieste.
Per poter dimostrare questo assunto bisogna conoscere il processo in ogni
aspetto (bio-chimico ed ingegneristico) al fine di determinarne le fasi critiche
e introdurre le relative azioni per valutare l’impatto di tali fasi sulla
produzione del farmaco.
La convalida è nata e cresciuta insieme allo sviluppo delle Buone Pratiche di
Fabbricazione (BPF o GMP) e rappresenta la logica conseguenza della loro
evoluzione.
Evoluzione storica del concetto di convalida
Theodore Roosvelt si trovò, il 30 Giugno 1906, nella necessità di promulgare una
legge, il "Food and Drug Act: "Food and Drug Administration" (FDA), l'ente che
sovrintende al controllo della produzione dei farmaci e degli alimenti negli Stati Uniti
d'America.
• In quel periodo era stato pubblicato un libro, "The Jungle" di Upton Sinclair, che, descrivendo
le condizioni in cui la carne veniva lavorata nei macelli di Chicago, in poco tempo ne aveva
fatto ridurre il consumo del 50%. Le condizioni igieniche descritte nel libro erano poi state
confermate da un controllo governativo.
Con questa legge il governo degli USA aveva voluto trasmettere il concetto che è
alla base delle BPF (GMP) :
PREVENIRE LA CONTAMINAZIONE,
• Nel 1937 era uscito sul mercato un Elisir di Sulfanilamide; il veicolo usato per la sua
preparazione era il glicole dietilenico. Ci furono 100 morti prima che si riuscisse a identificare
la causa dei decessi ed a ritirare il prodotto dal mercato. Questo portò, nel 1938, alla
creazione del "Food, Drug and Cosmetic Act« (FD&C Act).
Con questa legge si voleva trasmettere un altro messaggio fondamentale nella storia
delle BPF:
GARANTIRE LA SICUREZZA DEL PRODOTTO
Evoluzione storica del concetto di convalida
• 4 Luglio 1962: i giornali riportarono la storia del Talidomide. Il presidente John E Kennedy
convocò con urgenza il Congresso degli USA. All'unanimità furono approvati alcuni emendamenti
alla legge del 1938, controversi e in sospeso da tempo (Kefauver-Harris Amendments), che
portarono alla creazione delle prime Buone Pratiche di Fabbricazione
Il messaggio trasmesso da queste disposizioni fu:
DIMOSTRARE L'ATTIVITÀ DEL PRODOTTO
Nel 1976 la FDA propose una serie di modifiche alle GMP perché, così come scritte, erano difficili da
applicare. Le proposte che venivano approvate comprendevano la cGMP o "current Good
Manufacturing Practices" per i nuovi farmaci e per i nuovi dispositivi medici, e le GLPs, o "Good
Laboratory Practices" che venivano a interessare gli studi preclinici.
• Negli anni immediatamente successivi all'approvazione di queste norme, le pratiche
di convalida dei processi che portavano a prodotti sterili o prevedevano produzioni in
asepsi venivano sviluppate e tradotte in una scienza precisa.
• Nel 1980 B.T. Loftus, allora direttore della FDA, cominciò a dare della convalida la
seguente semplice e lineare definizione:
Validation: establishing documented evidence that a system does what it
purports to do
Introduzione: evoluzione storica del concetto di convalida
Le nuove proposte richiedevano la preparazione di più di 100 differenti procedure scritte da
tenere e seguire; pure significativo è il fatto che queste procedure dovessero essere
"validated".
• Sempre agli inizi degli anni 1980, FDA e industria cominciarono a rivolgere la loro
attenzione anche ai processi che non richiedevano fasi di sterilizzazione.
• Nel marzo 1983 FDA propose una bozza di "Guideline" specifica per la Convalida di
processo che un anno più tardi, modificata in base ai commenti ricevuti, uscì come
versione definitiva
• Si rendeva contemporaneamente necessario chiarire il significato di molti termini. A
questa necessità rispondeva l'articolo di K.G. Chapman, su Pharmaceutical Technology,
Agosto 1983: "A Suggested Validation Lexicon".
evoluzione storica del concetto di convalida
Nello stesso anno esce un'altra guida FDA:
"Guide to Inspections of Computerized Systems in Drug Processing"dove sono riportate frasi del
tipo: "It is vital that a firm have assurance that computer program ... will consistently perform
as they are supposed to within pre-established operational
Contemporaneamente si sviluppa il concetto che le attrezzature da usare in produzione devono
essere pulite in modo adeguato con metodi convalidati. Sono del 1984 le prime pubblicazioni in
tal senso, esempio: S.W. Harder, The Validation of Cleaning Procedures; Pharmaceutical
Technology
Maggio 1987: La FDA pubblica un altro pilastro nella storia della Convalida:
"Guideline on General Principles of Process Validation" dove la definizione di convalida viene
data nella forma ancora attualmente valida, almeno per il mondo che rientra sotto l'influenza
americana:
• Validation: Establishing documented evidence which provides a high
degree of assurance that a specific process will consistently produce a
product meeting its pre-determined specifications and quality attributes.
Nella stessa guida esiste anche la definizione del documento fondamentale per un corretto svolgimento delle
attività di convalida: il protocollo di convalida
Validation Protocol: A written Plan stating how validation will be con-ducted, including test
parameters, product characteristics, production equipment, and decision points on what
constitutes acceptable test results.
evoluzione storica del concetto di convalida
In Europa, nel Gennaio 1989 sono pubblicate le norme che disciplinano i medicinali nella
Comunità europea. In particolare, nel volume IV, guida alle Norme di Buona Fabbricazione dei
medicinali, compaiono i termini "convalida" e "convalidare" per tutte le attività produttive e
analitiche.
• Convalida: Azione consistente nel provare, conformemente alle norme di buona
fabbricazione, che una procedura, un determinato processo, un'attrezzatura, un
materiale, un'attività o un sistema producono effettivamente i risultati
specificati (cfr. anche la voce "qualificazione").
• Qualificazione: Azione consistente nel dimostrare che una data attrezzatura
funziona correttamente e dà effettivamente i risultati previsti.
Al termine "convalida" viene talvolta attribuito un senso più lato che comprende anche il
concetto di qualificazione.
Da quanto sopra risulta che quando si parla di convalida non si può parlare semplicemente di
convalida di processo. Pur essendo questo il fine di tutte le attività di convalida, prima di
dedicarsi ad essa occorre assicurarsi che tutto il mondo che ruota attorno alla produzione,
dagli ambienti alle macchine, dai metodi analitici ai sistemi informatici, sia sotto controllo.
Coordinare tutto questo diventa complesso, richiedendo la preparazione di un altro
documento, o altri documenti, che permettano di programmare e pianificare tutte le attività
necessarie. Tale documento prende il nome di: Piano Generale di Convalida
L’organizzazione in una industria
farmaceutica
La convalida nell’industria farmaceutica
• La produzione farmaceutica è organizzata in base alla struttura della Società
• Quartiere generale
In caso di società multinazionali sono
spesso presenti organizzazioni che
raggruppano stabilimenti con tipologie
di produzione simili e che operano in
differenti nazioni, o stabilimenti
differenziati per tipologia di prodotti e
mercati
• Stabilimento
forme solide
Ad esempio in una realtà
multinazionale possono essere
presenti sul territorio italiano diverse
realtà industriali focalizzate per
tipologia di processo e/o /forma
farmaceutica e centri di ricerca.
Stabilimento Forme iniettabili
• Stabilimento di sintesi
•
2
Le tipologie di prodotti e la specializzazione
Gli stabilimenti sono generalmente specializzati per forme farmaceutiche:
• API (Active Pharm. Ingredients)
• Solide - compresse, capsule, confetti
• Iniettabili - fiale, flaconi, liofilizzati
• Per uso topico, creme, ecc..
• Prodotti strategici innovativi, stabilimenti di “lancio” nuovi prodotti
• OTC (Over-the-counter), farmaci da banco, stabilimenti con prodotti
consolidati
I Prodotti farmaceutici sono “regolamentati” praticamente in tutti gli
aspetti del loro ciclo di vita
Esempio di Process Flow Diagram e di tipologie di «facilities»
Esempio di planimetria con impianti e servizi tecnici (HVAC, acque, azoto)
I principali processi in uno stabilimento produttivo (1)
1. Gestire la domanda dei mercati e dei
clienti
2. Integrare know-how, impianti e risorse
nel piano di produzione a lungo termine
3. Sviluppare il piano di fornitura dei
prodotti finiti
4. Acquistare materiali o prodotti
5. Ricevere e controllare i materiali
6. Pianificare le attività produttive
7. Dispensare il materiale per la
produzione
8. Trasformare i materiali
•
3
I principali processi in uno stabilimento produttivo (2)
9. Assicurare la qualità del prodotto
10. Spedire i prodotti
11. Assicurare la manutenzione degli
impianti
12. Monitorare prodotti, processi e
performance economica per
aggiustare i parametri come
necessario
13. Definire e monitorare i requisiti
informativi per supportare il processo
14. Monitorare la qualità del prodotto e
lo stato delle azioni correttive e di
miglioramento
•
3
Organigramma di uno stabilimento farmaceutico
Norme, buone pratiche e (molta) documentazione
(1)
• L’industria farmaceutica è un’industria fortemente “normata”
• La “certificazione” in questo tipo di industria è cogente e non su
base volontaria
• Per potere produrre in Europa uno stabilimento farmaceutico
deve essere autorizzato alla produzione di medicinali nelle
specifiche forme farmaceutiche da parte delle Autorità Sanitarie
del paese nel quale si trova.
• Ogni singolo prodotto deve essere registrato nel paese dove è
commercializzato.
• Ogni singolo lotto di prodotto viene autorizzato per il mercato
dopo approvazione da parte di una Persona Qualificata
Norme, buone pratiche e (molta) documentazione
(2)
• La registrazione viene conferita dalle Autorità Sanitarie del Paese
dopo una valutazione della documentazione concernente il
farmaco stesso (dossier di registrazione)
• Inoltre la società deve dimostrare di ottemperare alle Norme di
Buona Fabbricazione vigenti nei paesi nei quali produce e nei
quali viene commercializzato il prodotto.
• Oltre a questo l’industria deve ottemperare a tutte le leggi e le
normative vigenti
• In molti casi si sceglie anche di ottemperare alle normative ISO
(Qualità, Sicurezza, Ambiente)
Gestione di uno stabilimento farmaceutico: QMS
• La Direzione definisce gli obiettivi strategici per consentire allo stabilimento di
conseguire i risultati di business.
• Vengono definiti obiettivi annuali che diventano parte dell’attività dei dipendenti
• per dirigenti e quadri, generalmente rappresentano una parte
variabile della retribuzione
• Il raggiungimento degli obiettivi viene monitorato con frequenza periodica,
controllando l’andamento dei indicatori chiave di performance.
Esempi di indicatori chiave di performance
• Produttività (ore uomo/milioni pezzi prodotti)
• Resa (% prodotto su teorico)
• Reclami del mercato (n°/milioni pezzi
prodotti)
• Right First Time (n° lotti prodotti senza
deviazioni/ n°lotti prodotti totali)
• Tempo di ciclo (n° giorni da inizio lavorazione
a completamento del ciclo produttivo)
La normativa
La convalida nell’industria farmaceutica
Normativa Comunitaria e Nazionale
La produzione di farmaci nella UE è regolamentata dalla
direttiva 2001/83/CE, recepita dall’Italia con il Decreto
Legislativo 24 aprile 2006, n. 219, che rappresenta un
testo unico relativo ai medicinali per uso umano.
• Il legislatore ha scelto di codificare tutta la materia
farmaceutica. I temi trattati sono, quindi, numerosi.
• In particolare, è stato rivisto ed è stato scritto in maniera
organica tutto quanto concerne la buona prassi di
fabbricazione relativa ai medicinali per uso umano e ai
medicinali per uso umano in fase di sperimentazione
• Il decreto è costituito da 160 articoli, il Titolo IV si
riferisce a Produzione e Importazione
DLgs.219: Articolo 50
Comma 1: Nessuno può produrre sul territorio nazionale, anche a scopo di
esportazione, un medicinale senza l’autorizzazione dell’AIFA, la quale è
rilasciata previa verifica ispettiva diretta ad accertare che il richiedente
dispone di personale qualificato e di mezzi tecnico-industriali conformi a
quanto previsto dalle lettere b) e c) del comma 2
………………………..
Comma 2: Per ottenere l’autorizzazione alla produzione, il richiedente è
tenuto a:
a)specificare i medicinali e le forme farmaceutiche che intende produrre o
importare, nonché il luogo della produzione e dei controlli;
b)disporre, per la produzione o l’importazione degli stessi medicinali, di
locali, attrezzatura tecnica e strutture e possibilità di controllo adeguati
e sufficienti, sia per la produzione e il controllo, sia per la conservazione
dei medicinali;
c)disporre di almeno una persona qualificata ai sensi dell’articolo 52 del
presente decreto
Art.51 Obblighi del produttore
• Adeguamento alle norme di buona fabbricazione
1. Il titolare dell’autorizzazione alla produzione è tenuto a:
a) disporre di personale adeguato alla produzione e ai controlli che
effettua;
b) vendere i medicinali autorizzati, in conformità del presente decreto e
delle altre disposizioni legislative e regolamentari in vigore
c) consentire in qualsiasi momento l’accesso ai suoi locali agli ispettori
designati dall’AIFA;
d) mettere a disposizione della persona qualificata di cui all’articolo 52
tutti i mezzi necessari per permetterle di espletare le sue funzioni;
e) Conformarsi ai principi e alle linee guida sulle norme di buona
fabbricazione dei medicinali, di cui al capo II del presente titolo, e alle
ulteriori direttive al riguardo emanate dalla Comunità europea e
utilizzare come materie prime farmacologicamente attive solo sostanze
prodotte secondo le linee guida dettagliate sulle norme di buona
fabbricazione delle materie prime
AIFA: Agenzia Italiana del Farmaco
http://www.agenziafarmaco.gov.it/it
Le verifiche ispettive effettuate dall’AIFA sono riconosciute dalle altre Agenzie
della Comunità Europea e dei paesi per i quali è in vigore un atto di Mutuo
Riconoscimento (es. Canada)
Altri governi operano autonomamente nel caso di esportazione verso i loro
paesi, effettuando ispezioni e verifiche (es. Stati Uniti, FDA)
L'AIFA opera sulla base degli indirizzi e della vigilanza del Ministero della
Salute, in autonomia, trasparenza ed economicità.
• Le aree di intervento dell'Agenzia
• Autorizzazione all'Immissione in Commercio
Farmacovigilanza Sperimentazione Clinica
• Ispezioni: l'AIFA vigila e controlla le Officine di Produzione delle
Aziende farmaceutiche per garantire la qualità della produzione dei
farmaci e delle materie prime (GMP)
• Informazione
• Promozione della ricerca
• Governo della spesa farmaceutica
Capo II: Linee guida sulle norme di buona fabbricazione
• Art. 59 Definizioni
……………………………………
c) Norme di buona fabbricazione: le regole tecniche relative all’assicurazione della
qualità che garantiscono che i medicinali sono prodotti e controllati secondo
norme di qualità adeguate all’uso cui sono destinati
……………………………………………..
Art. 60. Linee guida comunitarie
1.
Per interpretare i principi e le linee guida delle norme di buona fabbricazione,
i produttori e le autorità competenti tengono conto delle linee guida
dettagliate di cui all’articolo 47, secondo paragrafo, della direttiva
2001/83/CE, pubblicate dalla Commissione nella «Guida alle buone prassi di
fabbricazione dei medicinali e dei medicinali in fase di sperimentazione»
Art. 61 Conformità alle norme di buona fabbricazione
1.
Il produttore fa sì che le operazioni di produzione sono conformi alle norme di
buona fabbricazione e all’autorizzazione alla produzione. Questa disposizione
si applica anche ai medicinali destinati esclusivamente all’esportazione
……………………………………………………………………………
EU Legislation – Eudralex
http://ec.europa.eu/enterprise/pharmaceuticals/eudralex/homev4.htm
The body of European Union legislation in the pharmaceutical sector is
compiled in Volume 1 and Volume 5 of the publication "The rules
governing medicinal products in the European Union".
•
Volume 1 - EU pharmaceutical legislation for medicinal products for
human use
•
Volume 5 - EU pharmaceutical legislation for medicinal products for
veterinary use
The basic legislation is supported by a series of guidelines that are also
published in the following volumes of "The rules governing medicinal
products in the European Union":
http://ec.europa.eu/health/documents/eudralex/vol1/index_en.htm
•
Volume 2 - Notice to applicants and regulatory guidelines for
medicinal products for human use
•
Volume 3 - Scientific guidelines for medicinal products for human use
•
Volume 4 - Guidelines for good manufacturing practices for medicinal
products for human and veterinary use
•
Volume 6 - Notice to applicants and regulatory guidelines for
medicinal products for veterinary use
•
Volume 7 - Scientific guidelines for medicinal products for veterinary
use
•
Volume 8 - Maximum residue limits
•
Volume 9 - Guidelines for pharmacovigilance for medicinal products
for human and veterinary use
•
Volume 10 - Guidelines for clinical trial
•
Medicinal products for paediatric use, orphan, herbal medicinal
products and advanced therapies are governed by specific rules.
•
Eudralex CD V29 - September 2014
ec.europa.eu/health/documents/eudralex/vol-4/index_en.htmhttp://
ec.europa.eu/health/documents/eudralex/vol-4/index_en.htmhttp://
Riferimenti normativi e linee guida
• EU GMP Vol. IV – Guide to Good Manufacturing Practice for Medicinal
Products
• EU GMP Vol.IV Annex 15 – Qualification and Validation
• ICH The International Conference on Harmonisation of Technical
Requirements for Registration of Pharmaceuticals for Human Use (ICH)
ICH Q8, Q9 e Q10
• US 21 CFR Part 210 & 211 - cGMP for finished pharmaceuticals
• ISPE -International Society for Pharmaceutical Engineering, Good
Automated Manufacturing Practice (GAMP) Guide Version 5, 2008
• ISPE Pharmaceutical Engineering Guides: Commissioning & Qualification
• PIC/S (Pharmaceutical Inspection Convention (PIC) and the
Pharmaceutical Inspection Co-operation Scheme (PIC Scheme)
)Recommendations on Validation Master Plan, Installation and
Operational Qualification, etc.), Document PI 006-1
Volume 4 EU Guidelines for Good Manufacturing Practice for Medicinal Products for
Human and Veterinary Use
Chapter 1 : Pharmaceutical Quality System
1.1 Quality Management is a wide-ranging concept, which covers all matters, which individually or
collectively influence the quality of a product. It is the sum total of the organised arrangements
made with the objective of ensuring that medicinal products are of the quality required for their
intended use. Quality Management therefore incorporates Good Manufacturing Practice.
1.2 GMP applies to the lifecycle stages from the manufacture of investigational medicinal products,
technology transfer, commercial manufacturing through to product discontinuation. However the
Pharmaceutical Quality System can extend to the pharmaceutical development lifecycle stage as
described in ICH Q10, which while optional, should facilitate innovation and continual improvement
and strengthen the link between pharmaceutical development and manufacturing activities. ICH
Q10 is reproduced in Part III of the Guide and can be used to supplement the contents of this
chapter.
1.3 The size and complexity of the company’s activities should be taken into consideration when
developing a new Pharmaceutical Quality System or modifying an existing one. The design of the
system should incorporate appropriate risk management principles including the use of appropriate
tools. While some aspects of the system can be company-wide and others site-specific, the
effectiveness of the system is normally demonstrated at the site level.
1.4 A Pharmaceutical Quality System appropriate for the
manufacture of medicinal products should ensure that: (1)
(i) Product realisation is achieved by designing, planning, implementing, maintaining
and continuously improving a system that allows the consistent delivery of products
with appropriate quality attributes;
(ii) Product and process knowledge is managed throughout all lifecycle stages;
(iii) Medicinal products are designed and developed in a way that takes account of the
requirements of Good Manufacturing Practice;
(iv) Production and control operations are clearly specified and Good Manufacturing
Practice adopted;
(v) Managerial responsibilities are clearly specified;
(vi) Arrangements are made for the manufacture, supply and use of the correct
starting and packaging materials, the selection and monitoring of suppliers and for
verifying that each delivery is from the approved supply chain;
(vii) Processes are in place to assure the management of outsourced activities.
(viii) A state of control is established and maintained by developing and using
effective monitoring and control systems for process performance and product
quality.
1.4 A Pharmaceutical Quality System appropriate for the
manufacture of medicinal products should ensure that: (2)
(ix) The results of product and processes monitoring are taken into account in
batch release, in the investigation of deviations, and, with a view to taking
preventive action to avoid potential deviations occurring in the future.
(x) All necessary controls on intermediate products, and any other in-process
controls and validations are carried out;
(xi) Continual improvement is facilitated through the implementation of quality
improvements appropriate to the current level of process and product
knowledge.
(xii) Arrangements are in place for the prospective evaluation of planned
changes and their approval prior to implementation taking into account
regulatory notification and approval where required;
(xiii) After implementation of any change, an evaluation is undertaken to confirm
the quality objectives were achieved and that there was no unintended
deleterious impact on product quality;
1.4 A Pharmaceutical Quality System appropriate for the
manufacture of medicinal products should ensure that: (3)
(xiv) An appropriate level of root cause analysis should be applied during the investigation of
deviations, suspected product defects and other problems. This can be determined using Quality
Risk Management principles. In cases where the true root cause(s) of the issue cannot be
determined, consideration should be given to identifying the most likely root cause(s) and to
addressing those. Where human error is suspected or identified as the cause, this should be
justified having taken care to ensure that process, procedural or system based errors or problems
have not been overlooked, if present. Appropriate corrective actions and/or preventative actions
(CAPAs) should be identified and taken in response to investigations. The effectiveness of such
actions should be monitored and assessed, in line with Quality Risk Management principles.
(xv) Medicinal products are not sold or supplied before a Qualified Person has certified that each
production batch has been produced and controlled in accordance with the requirements of the
Marketing Authorisation and any other regulations relevant to the production, control and
release of medicinal products;
(xvi) Satisfactory arrangements exist to ensure, as far as possible, that the medicinal products
are stored, distributed and subsequently handled so that quality is maintained throughout their
shelf life;
(xvii) There is a process for self-inspection and/or quality audit, which regularly appraises the
effectiveness and applicability of the Pharmaceutical Quality System.
Responsability, Management review
1.5 Senior management has the ultimate responsibility to ensure an effective
Pharmaceutical Quality System is in place, adequately resourced and that roles,
responsibilities, and authorities are defined, communicated and implemented
throughout the organisation. Senior management’s leadership and active participation
in the Pharmaceutical Quality System is essential. This leadership should ensure the
support and commitment of staff at all levels and sites within the organisation to the
Pharmaceutical Quality System.
1.6 There should be periodic management review, with the involvement of senior
management, of the operation of the Pharmaceutical Quality System to identify
opportunities for continual improvement of products, processes and the system itself.
1.7 The Pharmaceutical Quality System should be defined and documented. A Quality
Manual or equivalent documentation should be established and should contain a
description of the quality management system including management responsibilities.
Pharmaceutical Quality System
Le Norme di buona fabbricazione
(GMP)
La convalida nell’industria farmaceutica
Norme di buona fabbricazione (1)
Le norme di buona fabbricazione (GMP) riguardano tanto la produzione
quanto il controllo della qualità.
I requisiti fondamentali della GMP sono:
1.tutti i processi di produzione devono essere chiaramente definiti e
sistematicamente riesaminati alla luce dell’esperienza e si deve poter
dimostrare che i medicinali fabbricati presentino costantemente la qualità
richiesta e risultino conformi alle specifiche ad essi applicabili;
2.le fasi critiche dei processi di fabbricazione e le modifiche significative a
detto processo devono essere convalidate;
3.si deve disporre di tutte le infrastrutture necessarie all’applicazione delle
GMP tra cui:
• a) personale con qualifiche e addestramento adeguati,
• b) locali e spazio adeguati,
• c) servizi ed attrezzature adeguati,
• d) materiali, contenitori ed etichette corretti,
Norme di buona fabbricazione (2)
4. le istruzioni e le procedure siano scritte in forma esplicativa con un
linguaggio chiaro e privo di ambiguità specificamente applicabile alle
infrastrutture esistenti;
5. gli operatori siano addestrati ad eseguire in modo corretto le procedure;
6. nel corso della fabbricazione si redigano a mano e/o mediante appositi
strumenti, documenti da cui risulti che tutte le fasi richieste dalle
procedure e dalle istruzioni definite si sono effettivamente svolte
(registrazioni) e che il prodotto soddisfa le aspettative in termini tanto di
quantità che di qualità; eventuali deviazioni significative andranno
registrate integralmente ed esaminate;
7. i documenti di fabbricazione, distribuzione compresa, che consentono
di tracciare la cronistoria completa di un dato lotto siano archiviati in
forma comprensibile e accessibile;
Convalida
• Nell'industria farmaceutica la validazione o convalida o validation è una serie di
attività che l'officina produttiva deve eseguire allo scopo di dimostrare la
ripetibilità di un qualsiasi processo utilizzato nella produzione di farmaci ad uso
umano o veterinario.
• La ripetibilità è altresì correlata alla capacità del processo di rendere un
prodotto che sia conforme alle specifiche di riferimento i cui limiti sono stati
dichiarati ai Ministeri della Salute dei paesi a cui è destinato il farmaco.
• Lo scopo del Validation è quindi di dimostrare che un determinato processo o
sottoprocesso sia ripetibile fornendo un prodotto le cui caratteristiche
soddisfano le specifiche definite.
La Convalida è una delle attività inserite nelle norme di buona fabbricazione (NBF)
o Good Manufacturing Practice (GMP) a cui il settore produttivo farmaceutico
deve riferirsi per approntare un sistema di qualità efficace.
Da notare che la buona riuscita delle attività correlate alla convalida (e la corretta
documentazione delle stesse) è "vincolante" per l'approvazione del farmaco presso
i Ministeri della Salute, e quindi per il rilascio sul mercato dei lotti di prodotto.
Convalida vs Qualifica
CONVALIDA:
Evidenza documentale che lo specifico processo sia in grado di dar luogo in modo riproducibile (e quindi con
elevato grado di sicurezza) ad un prodotto conforme alle specifiche e alle caratteristiche di qualità stabilite
QUALIFICA: Evidenza documentale, che tutti i locali, sistemi e le apparecchiature siano adeguatamente
installati e che funzionino correttamente fornendo i risultati attesi (spesso fase iniziale di un processo di
convalida)
Ciclo di vita della convalida
• Tutte le prove e le verifiche da eseguire dovranno avvenire con modalità stabilite in
appositi protocolli di convalida, che saranno redatti in accordo con le vigenti normative
nazionali ed internazionali. La qualificazione di attrezzature, impianti e sistemi di controllo
è solitamente distinta nelle fasi di Installation, Operational, e Performance Qualification.
• La strategia che si usa adottare viene descritta nel diagramma (da GaMP)
Ciclo di vita nella convalida
•DESIGN QUALIFICATION (DQ)
Verifica documentata che il design proposto per la realizzazione di un
impianto, un’attrezzatura o, più in generale, di un sistema, è in grado di
soddisfare gli obiettivi prefissati in piena conformità ai requisiti cGMP
•INSTALLATION QUALIFICATION (IQ)
Verifica documentata che il sistema installato risulta conforme alle
specifiche concordate con il costruttore e al design approvato
•OPERATIONAL QUALIFICATION (OQ)
Verifica documentata che il sistema, così come è stato installato,
funziona come previsto, operando all’interno dei range stabiliti.
•PERFORMANCE QUALIFICATION (PQ)
Verifica documentata che il sistema, inserito nel processo (e quindi collegato
con le attrezzature, gli impianti e i servizi necessari) può operare
efficacemente e in modo riproducibile, in modo da ottenere un prodotto
conforme alle specifiche e ai requisiti di qualità richiesti.
Fasi di sviluppo di un prodotto farmaceutico
Lo Sviluppo Farmaceutico: fasi
• messa a punto della lavorazione con i primi studi di preformulazione,
• primo stadio in scala laboratorio (x),
• stadio II (10 x) in cui si preparano i campioni per le prove cliniche e si
procede all'ottimizzazione del prodotto e agli studi di caratterizzazione
del processo. Questo stadio rappresenta il cuore e l'anima della convalida
prospettiva; il tempo e lo sforzo spesi per qualificarlo spesso
semplificano il lavoro che dovrà essere svolto negli stadi successivi. In
questa fase non si può parlare di convalida di processo, ma di
preparazione alla stessa con l'individuazione dei parametri critici.
• terza fase (100 x), spesso è realizzata con gli impianti della produzione e
ha già la dimensione della produzione standard: è richiesta la convalida
formale
Quando convalidare un processo
La convalida di processo è richiesta dalle Norme di Buona Fabbricazione,
indipendentemente dalla necessità o meno di comunicazione alle autorità
competenti.
Per questo motivo qualsiasi processo produttivo di qualsiasi farmaco deve
essere convalidato, così pure come, a seguito di modifiche ad un processo
produttivo convalidato, deve essere eseguita riconvalida del processo o
giustificata, tramite valutazione del rischio, la scelta di non eseguire una
nuova convalida.
Questa attività di valutazione viene eseguita all’interno della richiesta di
modifica (change control) emessa per gestire la modifica proposta.
Le più comuni modifiche ad un processo convalidato sono:
• Trasferimento di un processo da un reparto ad un altro;
• Modifica di parametri operativi (tempo miscelazione, temperatura
dissoluzione, per esempio);
• Cambio del fornitore di materia prima
• Cambio di apparecchiature di processo
Attività di convalida
Le attività di convalida in ambito farmaceutico, possono assumere diversi
scopi:
• Convalida di operazioni di supporto e controllo: esempi sono la
qualificazione di impianti, macchine, servizi, convalida di metodi analitici
...
• Convalida di processi di produzione specifici per un prodotto: si
differenzia dal gruppo precedente perché prevede variabili di processo;
esempi possono essere miscelazioni, granulazioni, cicli di sterilizzazione
...
• Convalida basata su lotti di produzione: attività associata a nuovi
prodotti, metodi di produzione o servizi; è anche chiamata convalida
basata su tre lotti che non dovrebbero essere immessi sul mercato
prima che tutte le attività inerenti la convalida non siano state espletate.
• Convalida come condizione o stato di controllo: non si può pensare che
possa sussistere uno stato di controllo se tutti i prerequisiti non siano
soddisfatti in precedenza; se poi vengono introdotti cambiamenti a un
processo convalidato senza seguire un'opportuna procedura che li
regoli, questo porta inevitabilmente a una situazione non convalidata.
Tipo di convalida
La convalida di processo può essere:
A) CONVALIDA PROSPETTIVA:
La convalida deve essere pianificata prima della fabbricazione di un nuovo prodotto o
prima dell’accettazione definitiva di una modifica ad un processo esistente. I lotti (detti
“di convalida”) prodotti non possono essere commercializzati prima del termine di tutte
le verifiche previste dal documento di convalida (Protocollo) che rappresenta lo studio
del processo finalizzato a identificare le fasi critiche del flusso produttivo e i controlli
aggiuntivi da applicare in quelle fasi. Il numero di lotti previsti per questo tipo di
convalida è di almeno 3 consecutivi.
B) CONVALIDA RETROSPETTIVA:
Convalida eseguita su processi produttivi di farmaci già commercializzati, sulla base di
valutazione statistica (Capacità di processo) di dati storici ottenuti durante la
produzione (in genere almeno degli ultimi 10 lotti consecutivi prodotti).
C) CONVALIDA CONCOMITANTE:
La convalida concomitante, in genere utilizzata per farmaci già in commercio ma con
una serie di dati limitati per poter eseguire una convalida retrospettiva consistente,
prevede di eseguire i controlli aggiuntivi previsti dal protocollo su ciascun lotto (di
convalida) prodotto e, se tali dati risultano conformi alle specifiche predefinite, di poter
commercializzare il lotto indagato senza attendere il termine dell’intera attività di
convalida prevista. Anche in questo caso per terminare la convalida il numero di lotti
richiesto è di almeno 3 consecutivi.
Validation Master Plan
Documento controllato nall’ambito del sistema qualità che definisce
l’iter da seguire per la pianificazione e l’effettuazione di uno studio
di convalida
Deve prevedere almeno:
• La sequenza di attività previste ai fini della convalida e al suo
mantenimento e le relative responsabilità.
• I processi da convalidare.
• L’elenco delle apparecchiature, strutture, sistemi informatici e materiali
che devono essere qualificati (o, in alcuni casi, essi stessi convalidati) e
le procedure/standard operativi da definire.
• I metodi impiegati per effettuare la convalida (prove).
• I collegamenti ad altri processi normati nell’ambito del Sistema Qualità
(Qualificazione fornitori, Gestione delle competenze del personale,
Gestione dei documenti e delle registrazioni, Gestione delle
apparecchiature,…).
Planning for validation
2. All validation activities should be planned. The key
elements of a validation programme should be clearly
defined and documented in a validation master plan
(VMP) or equivalent documents.
3. The VMP should be a summary document which is
brief, concise and clear.
4. The VMP should contain data on at least the
following:
(a) validation policy;
(b) organisational structure of validation activities;
(c) summary of facilities, systems, equipment and
processes to be validated;
(d) documentation format: the format to be used
for protocols and reports;
(e) planning and scheduling;
(f) change control;
(g) reference to existing documents.
5. In case of large projects, it may be necessary to
create separate validation master plans.
Qualification Master Plan
È il piano organizzativo ed attuativo contenente le linee guida e le
indicazioni fondamentali (scopo, responsabilità e contenuti) delle
operazioni di convalida delle apparecchiature, impianti, processi e
pulizie.
Il Qualification Master Plan (QMP) è un documento che dovrà fornire
la metodologia per la qualificazione e convalida dei sistemi,
attrezzature, processi, etc., relativi al progetto in oggetto. Questo
documento permette infatti di:
• definire i razionali e l’approccio di convalida valutandone l’impatto
organizzativo;
• definire le procedure di sviluppo e gestione della documentazione
di convalida;
• definire ruoli e responsabilità per ciascuna delle attività di convalida
e per le diverse funzioni aziendali.
Approccio alla qualifica
La qualifica dei sistemi avviene attraverso un processo che prevede la divisione
dell’attività in tre fasi principali distinte e consecutive
• Fase 1: applicazione della strategia di IMPACT ASSESSMENT per definire i sistemi
che possono avere impatto GMP sulla qualità del prodotto
• Fase 2: applicazione della strategia di RISK ASSESSMENT per definire il rischio
associato ai diversi sistemi relativamente alla qualità del prodotto
• Fase 3: qualifica dei componenti definiti CRITICI in funzione dei risultati ottenuti
dalle fasi precedenti
IMPACT ASSESSMENT
La regola generale applicata per la attività di risk analysis è la seguente:
•un processo, una procedura, una attrezzatura, un materiale, un sistema deve
essere qualificato se influenza, direttamente o indirettamente, la qualità del
prodotto
•In dettaglio attività di Impact Assessment è divisa in due fasi principali:
• SYSTEM IMPACT ASSESSMENT.
•COMPONENT/FUNCTION IMPACT ASSESSMENT.
System Impact Assessment
• Il sistema oggetto di valutazione è a diretto contatto con il prodotto?.
• Il sistema oggetto di valutazione fornisce un eccipiente o produce un ingrediente utilizzato nella
lavorazione?.
• Il sistema oggetto di valutazione è una utility o un equipment utilizzato per le operazioni di
pulizia e/o sterilizzazione/sanitizzazione di uno o più componenti utilizzati nel processo?.
• Il sistema oggetto di valutazione è una utility o un equipment utilizzato per delle operazioni
mirate a preservare la qualità del prodotto/lavorazione?
• Il sistema oggetto di valutazione produce dei dati utilizzati per lo studio?.
• Il sistema è un sistema di controllo che può controllare o manipolare il processo in modo da
avere impatto sulla qualità del prodotto?.
• Il sistema interagisce con uno o più sistemi ad impatto diretto?
DEFINIZIONE DEL LIVELLO DI IMPATTO DEL SISTEMA.
Se uno dei criteri precedentemente citati dal punto 1 al punto 6 è applicabile, il sistema viene
considerato ad
• IMPATTO DIRETTO.
Se nessuno dei criteri è applicabile, ma il sistema è collegato ad un ulteriore sistema ad impatto
Diretto allora viene considerato ad
• IMPATTO INDIRETTO
altrimenti ad
• IMPATTO NULLO.
Component Impact Assessment
Il Component Impact Assessment viene applicato esclusivamente ai Sistemi che sono
risultati a IMPATTO INDIRETTO dopo esecuzione del SIA.
In accordo con le linee guida fornite dal documento ISPE,( Volume 5 Commissioning
and Qualification), la valutazione dell’ impatto dei componenti viene effettuata
rispondendo alle seguenti domande:
1.Il componente è utilizzato per dimostrare la conformità con il processo?
2.La normale operatività o il controllo hanno un effetto diretto sulla qualità del
prodotto?
3.Un mal funzionamento o un allarme del componente hanno un effetto diretto sulla
qualità del prodotto?
4.Il componente è in contatto fisico diretto con il prodotto?
5.Il componente è un sistema di controllo (es. PLC) che controlla elementi critici di un
processo in modo da avere impatto sulla qualità del prodotto?
6.Il componente è utilizzato per creare o preservare uno stato critico di un sistema?
Risk assessment
Le apparecchiature / sistemi / utilities critici sono sottoposti a Risk
Assessment, cosi da poterli suddividere in tre gruppi di rischio (Alto,
Medio, Basso) permettendo così di assegnargli una tempistica di
riqualifica.
Determinare il rischio associato ad ogni apparecchiatura / sistema /
utilities attraverso l’applicazione della tecnica metodologica FMEA (Failure
Mode, Effect Analysis).
La tecnica metodologica FMEA permette un’analisi preventiva del sistema
per:
• individuare i guasti potenziali del sistema,
• valutare gli effetti dell’eventuale verificarsi del guasto,
• identificare le cause possibili,
• cercare ed individuare le azioni correttive da mettere in pratica.
Livello di rischio
• Nel calcolo del Livello di rischio vanno considerati i seguenti aspetti:
• Gravità: la Gravità del rischio connesso ad uno step produttivo deve essere
valutata rispetto al danno potenziale sul paziente. Se l’accadimento di un certo
evento potrebbe portare alla morte del paziente, va da sé che la Gravità del
rischio è alta, quindi con valore numerico il più alto possibile nella scala stabilita.
• Probabilità di accadimento; questo valore deve essere calcolato anche sulla base
dei controlli/azioni messi in atto durante le attività produttive prima del
passaggio critico in esame, per prevenire l’accadimento dell’evento. Più questi
controlli/azioni sono considerati efficaci, minore è la probabilità che l’evento
avvenga.
Priorità del rischio
• Incrociando il livello del rischio ottenuto da tabella 1 e la capacità di rilevare
l’accadimento legato al rischio in esame (esempio, verifica al 100% dei prodotti
ottenuti) si ottiene la priorità del rischio.
• Maggiore è la priorità del rischio, minore è la sua accettabilità. Nel caso la Priorità
del rischio ricada nella zona rossa (non accettabile) è necessario prevedere
controlli aggiuntivi durante la convalida di processo o azioni preventive, prima
dello step in esame, che abbattano la probabilità di accadimento e quindi
riducano la priorità del rischio connesso.
Esempio di valutazione del rischio per una convalida di processo di miscelazione di un prodotto
orale. La convalida si è resa necessaria a seguito di sostituzione della tipologia del mescolatore
utilizzato
Sistemi critici a supporto della produzione in GMP
• È necessario il monitoraggio dei fattori critici per mantenere un
impianto ai livelli di performance documentati in convalida. I fattori da
tenere sotto controllo sono
• Sono le attività la cui implementazione ha lo scopo di mantenere nel
tempo lo stato di convalidato dei sistemi produttivi, cioè di mantenerli
sotto controllo.
• Tali sistemi devono essere progettati, implementati e gestiti attraverso
un’organizzazione di Assicurazione di Qualità in GMP, che permetta di
mantenerne il controllo e la tracciabilità.
Sistemi critici a supporto della produzione in GMP
IL PIANO DI MANUTENZIONE
Nasce dall’esigenza di mantenere “sotto controllo” la funzionalità degli impianti, assicurando
la perfetta efficienza delle attrezzature coinvolte nel processo di produzione.
Il Programma di Manutenzione che definisce le singole macchine ed i singoli componenti
sottoposti al programma, la frequenza degli interventi e le date previste per l’esecuzione
delle relative attività.
PIANO DI TARATURA
È il piano organizzativo ed attuativo delle attività di verifica della buona funzionalità della
strumentazione di misura ritenuti critici rispetto ad un potenziale impatto sulla qualità del
prodotto.
TRAINING DEL PERSONALE
Tutto il personale deve conoscere le GMP relative alla propria attività
Necessità di training sia iniziale che continuativo adeguato alle proprie mansioni che
comprende sia aspetti pratici (training on the job per affiancamento a personale esperto,
addestramento pratico su procedure ecc ..) sia aspetti teorici (seminari, filmati, slide show,
lettura manuali e procedure)
CHANGE CONTROL
La funzione quality assurance ,tutte le volte che ci sia un cambiamento in atto, deve verificare
l! impatto che questo ha sul sistema e decidere se aggiornare la convalida in vigore.
Esempi controlli
Esempi controlli
Esempi controlli
Elementi della convalida:
• definire gli obiettivi (Master Plan, Protocolli, Specifiche, Procedure .),
• eseguire le prove (ispezioni, tarature, qualificazioni, cicli di
simulazioni, misure),
• documentare i risultati (documenti scritti o registrazioni
informatiche),
• verificarne l'accuratezza (doppie firme almeno per i punti più
significativi), confrontarli con criteri di accettabilità (confronto con
specifiche e criteri indicali nei piani e nei protocolli),
• elencare le conclusioni (supportate da motivazioni documentate),
• certificare-approvare i risultati (ogni documento deve essere
approvato dai responsabili competenti),
• eseguire valutazioni periodiche (la convalida non termina con
l'approvazione finale del protocollo ma si devono organizzare
programmi formali di ricontrollo).
Flusso operativo
La convalida di processo, al pari di ogni attività prevista dalle GMP, deve
essere correttamente documentata.
Il flusso operativo di una convalida, indipendentemente dalla tipologia
applicata, è la seguente:
• A) Emissione protocollo di convalida da parte di QA
• B) Raccolta dati ottenuti
• C) Emissione del report di convalida, relative conclusioni e approvazione
delle attività eseguite.
A) Il protocollo di convalida deve riportare, oltre ad una sommaria
descrizione del processo che si intende convalidare, al numero dei lotti
previsti per tale attività e alla dimensione del lotto indagate, anche il
dettaglio dello studio per l’identificazione dei controlli aggiuntivi da
applicare per la valutazione della fasi critiche del processo. Questo studio,
che rappresenta il fulcro del documento, viene eseguito applicando una
valutazione del rischio secondo FMEA, solitamente molto semplificata.
B) Raccolta dati ottenuti
• Le verifiche supplementari richieste si rendono necessarie per abbattere
una priorità di rischio ritenuta inaccettabile. E’ importante sottolineare
che, anche nel caso di valori di priorità di rischio medi, possono essere
introdotti controlli o azioni preventive per ridurre il rischio. E’ una scelta
aziendale, così come è una scelta aziendale individuare il punto di non
accettabilità del rischio.
C) Report di convalida
• Il report finale di convalida non è altro che un documento, approvato da
QA Manager e QP (persona qualificata) che riporta i risultati ottenuti e
le considerazioni finali relativamente alla convalida, confermandone o
meno l’accettabilità. A questo punto, e solo a questo punto, salvo
impedimenti di tipo regolatorio, i lotti di convalida prodotti possono
essere approvati
Documentazione
I documenti devono essere:
• scritti, appropriati, chiari, controllati, approvati
I documenti inoltre possono essere suddivisi in:
• Istruzioni (Piani di Convalida, Protocolli, Procedure, Specifiche ...).
• Fatti (events) (azioni o attività varie del personale o le prestazioni di attrezzature e strumenti).
• Controlli (costituiscono l'evidenza scritta dell'avvenuta valutazione del contenuto, della
completezza o dell'esattezza dei "fatti" da parte dei responsabili).
CONSTRUCTION
La matrice può essere usata per qualunque sistema produttivo o di controllo
usato per le funzioni GMP (come autoclavi, liofilizzatori, riempimento asettico,
procedure di lavaggio, saldature di fiale,
monitoraggio ambientale ...) e alle
quattro diverse funzioni nelle quali si
possono dividere i sistemi di produzione e
controllo con valenza GMP,
• construction, operation, calibration,
validation
INSTRUCTIONS
, written
, appropriate
, clear
, verified
, approved
EVENTS
, written
, appropriate
, clear
, verified
approved
REVIEWS
, written
, appropriate
, clear
, verified
, approved
OPERATION
CALIBRATION
VALIDATION
Aree GMP nell’organizzazione
Convalida di processo, considerazioni finali
La convalida di processo, come tutta la documentazione a supporto della
qualità e della produzione farmaceutica, sta subendo un evoluzione
costante.
Per questo motivo, al di là del flusso documentale, vanno considerati alcuni
punti fondamentali:
• - Valutazione del rischio: la valutazione del rischio connesso alle varie fasi
del processo è la base su cui si deve posare tutta la costruzione della
convalida.
• - Sfida del processo: nella costruzione della convalida sarebbe (sarebbe,
perché non sempre in azienda è possibile) importantissimo sfidare il
processo.
• Modificando, all’interno dell’intervallo di lavoro previsto, i parametri operativi
identificati come critici durante lo studio, per poterne valutare l’impatto sul
processo produttivo, sulla sua capacità e sulla sua robustezza. Un processo capace,
se deriva verso il limite superiore di specifica, potrebbe paradossalmente non
essere più robusto, perché non in grado di produrre, in modo continuativo, prodotti
conformi alle specifiche predefinite.
Da C.Armetti «La Convalida» ,
Fabris, Rigamonti La fabbricazione industriale dei medicinali