T1 – Holes in the Bottom of the Sea: discoveries and challenges in marine geology A. Camerlenghi (OGS Trieste), M. Ligi (CNR-ISMAR, Bologna), I. Raffi (UdA Chieti-Pescara) Geological records of global relevance preserved in marine sedimentary deposits and basement rocks obtained with scientific ocean drilling (DSDP, ODP, IODP, CRDP, ANDRIL, and other marine coring programs) have been key for the major advances in the understanding of our Planet. The aim of this session is to present recent discoveries, major achievements, and future perspectives in marine geology with particular focus on multi-disciplinary approach to sub-seafloor sampling. Contributions in the fields of sedimentary geology, paleoceanography, paleontology, microbiology, structural geology, geochemistry, and geophysics are most welcome. I registri geologici di rilevanza globale conservati in depositi sedimentari marini e in rocce del basamento ottenuti con la perforazione scientifica degli oceani (DSDP, ODP, IODP, CRDP, ANDRILL e altri programmi di carotaggio marino) sono stati fondamentali per il progresso della comprensione del nostro Pianeta. L'obiettivo di questa sessione è presentare le scoperte recenti, i grandi successi e le prospettive future in geologia marina, con particolare attenzione all’approccio multi-disciplinare rispetto al campionamento del fondale marino. Sono particolarmente ben accetti contributi nei settori della geologia del sedimentario, paleoceanografia, paleontologia, microbiologia, geologia strutturale, geochimica e geofisica. T2 – Geological timescales M. Balini (Univ. Milano), M. Sprovieri (IAMC-CNR, Torretta Granitola), I. Villa (Univ. Milano Bicocca) Dating and correlations are crucial for any geological investigation. Refinements of the geochronological timescale are obtained from high-resolution chronostratigraphy, astrochronology and radiometric dating. Independent chronological methodologies must be integrated to advance and improve reliable timescales. We invite presentations of innovative and crucial integrations/improvements of the geological timescales. Datazioni e correlazioni sono critiche in qualsiasi ambito di ricerca geologico. Miglioramenti della scala dei tempi geologici sono attualmente ottenuti attraverso datazioni cronostratigrafiche, astrocronologiche e radiometriche ad alta risoluzione. Metodologie di indagine cronologica indipendenti devono essere integrate per migliorare e rendere sempre più affidabili le scale di tempo geologiche. Sollecitiamo contributi che documentino innovativi e cruciali contributi all’integrazione e al miglioramento della scala dei tempi geologici. T3 - Geological causes and consequences of Life evolution on Earth: the paleontological record of igneous/tectonic events L. Angiolini (Univ. Milano), S. Cirilli (Univ. Perugia) The session solicits contributions of the interactions between the biosphere, the geosphere, the atmosphere and the hydrosphere. In particular, we expect to advance the understanding of Life evolution as an integral part of the Earth in a deep time perspective, seeking for complex interactions between past organisms and the planet’s evolution. The history of life is punctuated by sudden drops in biodiversity, followed by biotic recovery, rapid evolution and succession of evolutionary biotas. Even if the trigger mechanisms are often controversial, most of the major biotic changes are related to igneous/tectonic events and their temporal correlations and interactions should be resolved. La sessione è dedicata a contributi sull’interazione tra biosfera, litosfera, atmosfera e idrosfera. In particolare, si vorrebbe approfondire la comprensione dell’evoluzione della vita come parte integrante del sistema Terra nel tempo geologico, analizzando le complesse interazioni tra gli organismi del passato e l’evoluzione del pianeta. La storia della vita è scandita da drammatiche cadute di biodiversità, seguite da intervalli di recupero e da rapida evoluzione degli ecosistemi marini e terrestri. Sebbene le cause di tali cambiamenti biotici siano controverse, la maggior parte è certamente legata a eventi tettonici e vulcanici, le cui correlazioni temporali ed interazioni vanno indagate e risolte. T4 - Geoscience frontiers: the role of Polar Regions in Global change G. Villa (Univ.Parma), M. Frezzotti (ENEA, Roma), M. Rebesco (OGS, Trieste), F. Talarico (Univ. Siena) The Earth science exploration of polar regions is challenging for the harsh environmental conditions and the remoteness of the areas. Nevertheless it provided a great amount of information for the understanding and modeling of the geological/climatological evolution of Antarctica, the Southern Ocean and the Arctic area, which occupy key position in the global system. This session aims at gathering multidisciplinary expertise to present and discuss state of the art, also in the view of future International explorations. Lo studio delle Scienze della Terra nelle regioni polari rappresenta una sfida, sia per le condizioni ambientali, che per le grandi distanze dalle sedi di ricerca. Tuttavia esso ha fornito una grande quantità di informazioni utili alla comprensione e alla modellizzazione della evoluzione geologica / climatica dell'Antartide, dell'Oceano Meridionale e l'area Artica, che rappresentano aree chiave nel sistema globale. Questa sessione mira a stimolare la partecipazione di competenze multidisciplinari al fine di discutere lo stato dell'arte, anche in vista di future esplorazioni internazionali. T5 – Climate change and the Earth System: understanding the past, analyzing the present and predicting future scenarios S. Galeotti (Univ. Urbino), A. Provenzale (CNR-ISAC Torino), C. Smiraglia (Univ. Milano) One of the most pressing issues for humankind is predicting future climate dynamics in the context of the ongoing global change and how these will impact the complex Earth System. The Earth System has been continuously evolving/adapting, but causes and consequences of changes occurring in the Anthropocene are still difficult to ascertain. This session aims at stimulating an integrative approach to these issues by gathering expertise in the quantification of past and present climate change effects as well as researchers dealing with future scenarios and with the expected impacts of global change. Una delle questioni più pressanti per l'umanità è la necessità di ottenere stime dei cambiamenti climatici futuri e di quali impatti tali cambiamenti avranno sulle complesse dinamiche del Sistema Terra. Il clima del nostro pianeta si è continuamente modificato nel corso del tempo, ma le cause e le conseguenze dei cambiamenti in corso nell'Antropocene sono ancora difficili da quantificare con precisione. Questa sessione intende stimolare un approccio integrato a tali problematiche, grazie al contributo di competenze sulla quantificazione degli effetti dei cambiamenti climatici passati e presenti, sugli scenari futuri e sugli impatti dei cambiamenti globali. T6 - The geological perspective in human history A. Renzulli (Univ. Urbino), L. Rook (Univ. Firenze), M. Cremaschi (Univ. Milano) The history of humankind has been influenced by geological perturbations such as volcanism, earthquakes, floods and climate changes. In addition, long term anthropogenic influence on geomorphic processes (e.g. soil formation, erosion and sediment transportation) significantly changed the environment at planetary scale. The availability of geo-resources may also affect the relationships among human communities as concerning the improvement of the technology, the welfare and the economy of society. This session aims to focus on recent research in geoarcheology, archaeometry, paleontology and paleoanthropology and effects of geological events and processes on civilizations, and on consequences of the human activity on the environment. La società e l’uomo hanno subito le conseguenze di fenomeni geologici quali eruzioni vulcaniche, terremoti, alluvioni e cambiamenti climatici. D'altra parte anche l'azione a lungo termine dell'uomo è intervenuta sui processi geomorfologici (pedogenesi, erosione, sedimentazione) introducendo cambiamenti a scala planetaria sull’evoluzione naturale dell’ambiente. Inoltre, il controllo e lo sfruttamento delle georisorse hanno avuto un peso significativo nello sviluppo economico e tecnologico e nel benessere delle comunità antropiche. Questa sessione intende concentrarsi sui recenti progressi della ricerca geoarcheologica, archeometrica, paleontologica e paleoantropologica, sugli effetti dei processi geologici nello sviluppo delle civiltà e sulle conseguenze dell’attività antropica nel modificare l’ambiente. T7 - Understanding carbonate sedimentary systems and diagenesis: new concepts and innovative approaches F. Jadoul (Univ. Milano), O. Borromeo (Eni S.p.A.), M. Parente (Univ. Napoli Federico II) Significant progress in the understanding of ancient carbonate sedimentary systems has been achieved by integrating classical outcrop-based facies analysis with innovative multidisciplinary approaches. This session aims to focus on the most recent developments in our understanding of continental and marine carbonate and mixed carbonate/siliciclastic sedimentary systems and of their diagenetic history. Themes of interests are: facies and architecture of marine carbonate and mixed carbonate/siliciclastic sedimentary systems; continental carbonates; microbial influences on carbonate deposition; palaeoclimatic and palaeoenvironmental records from marine ad continental carbonates; near surface to burial diagenesis and their impact on porosity/permeability of carbonate reservoirs; sedimentology and diagenesis applied to the characterization of carbonate ornamental stones/applied sedimentology and petrography of carbonate ornamental stones. Le indagini multidisciplinari di laboratorio, integrate con le metodologie classiche dell’analisi di facies, hanno contribuito a ottenere significativi progressi nelle conoscenze sui sistemi deposizionali carbonatici. Questa sessione intende presentare studi originali e innovativi su tematiche sedimentologico-diagenetiche inerenti i sistemi deposizionali carbonatici e misti continentali e marini. In particolare i temi di interesse riguardano: L’architettura dei sistemi deposizionali marini carbonatici e carbonatico-silicoclastici; i carbonati continentali, le influenze dell’attività microbica sulla deposizione dei carbonati; le informazioni paleoclimatiche e paleoambientali fornite dai sistemi carbonatici continentali e marini; la diagenesi superficiale e da seppellimento profondo e il loro impatto sulla porosità e permeabilità dei reservoirs carbonatici; metodologie sedimentologiche e diagenetiche applicate alla caratterizzazione e valorizzazione delle pietre ornamentali carbonatiche. T8 – Evaporite basins: facies, diagenesis and sequences A.Caruso (Univ. Palermo), A. Di Stefano (Univ. Catania) The evaporitic events, occurred at different levels through the Geological Time, have always catalysed a huge interest, feeding an intense and fervent debate in the scientific community and originating a large amount of publications, in which different research groups have exhibited sometimes conflicting theories, but always efficiently contributing to the progress and development of this peculiar topic. In many cases, the deposition of evaporites was preceded by the establishment of basins characterized by anoxic conditions, where organic-rich sediments (e.g. sapropels) deposited. The evaporitic and pre-evaporitic basins represent a complex but extremely interesting study issue, which can successfully be studied through a multidisciplinary approach. This scientific session represents the opportunity to present new data, to propose innovative methodologies and new researches in the attempt to contribute to a more enhanced knowledge of the evaporitic and pre-evaporitic basin which marked the Earth's history. Gli episodi evaporitici, verificatisi in diversi intervalli del Tempo Geologico, hanno da sempre catalizzato un enorme interesse, alimentando un vivace e fervido dibattito nella comunità scientifica e dando luogo a una corposa letteratura, in cui differenti gruppi di ricerca hanno esposto teorie talora contrastanti, ma sempre concorrendo in modo produttivo ed efficace allo sviluppo di questo peculiare argomento. In molti casi la deposizione delle evaporiti è preceduta dall’instaurarsi di ambienti caratterizzati da condizioni anossiche, che originano sedimenti ricchi di materia organica, quali ad es. i sapropels. I bacini evaporitici e pre-evaporitici rappresentano un complesso ma affascinante argomento di studio e possono essere investigati con successo attraverso un approccio multidisciplinare. Questa sessione scientifica rappresenta un’opportunità per presentare nuovi dati, proporre metodologie innovative e porre le basi per nuove ricerche, nel tentativo di contribuire alla sempre più approfondita conoscenza dei bacini evaporitici e pre-evaporitici che hanno segnato la storia della Terra. T9 – Advanced concepts and approaches for the understanding of siliciclastic sedimentary processes and products S. Milli (Uni. Roma La Sapienza), M. Ghinassi (Univ. Padova), S.G. Longhitano (Univ. Basilicata) Siliciclastic sediments occur in a wide variety of terrestrial and marine depositional systems. The associated processes and deposits are also well known and largely documented. However, in the last years, a number of studies highlighted: (i) a knowledge gap in identifying depositional sub-environments and their link to sequence stratigraphic models, (ii) the necessity to review old sedimentological facies models, and (iii) the need to better constrain new insights and technical/conceptual approaches for the study of siliciclastic sedimentary processes and products. This session attempts to provide a forum for discussing the most recent studies on modern and ancient siliciclastic environments, with emphasis on physical processes, depositional models and their palaeogeographic and sequence-stratigraphic implications. Regional and international contributions are strongly encouraged. Gli ambienti e i sistemi deposizionali a prevalente sedimentazione silicoclastica sono piuttosto diffusi sia in aree continentali sia marine, così come sono ben conosciuti e dettagliatamente documentati i processi che agiscono al loro interno e i relativi depositi sedimentari. Negli ultimi anni, tuttavia, numerosi studi hanno documentato una serie di problematiche riguardanti: (i) l’identificazione e l’interpretazione di alcuni subambienti ed il loro significato in un contesto stratigrafico-sequenziale, (ii) la rivisitazione di concetti e/o modelli sedimentologici ormai datati, e (iii) l’applicazione di nuove conoscenze e l’utilizzo di nuovi approcci metodologici e concettuali allo studio dei processi e dei prodotti sedimentari in questi tipi di ambienti. Questa sessione si pone come obiettivo quello di promuovere una larga discussione sugli studi più recenti condotti sugli ambienti a prevalente sedimentazione silicoclastica sia attuali, sia fossili, ponendo l’attenzione sui processi fisici, sui modelli deposizionali e sulle implicazioni di tipo paleogeografico e stratigrafico-sequenziale. Su queste basi incoraggiamo vivamente la presentazione di contributi che derivano da esperienze di studio sia a scala locale sia a scala regionale. T10 – Quantitative approaches to sedimentology: data collection, geostatistical elaboration, forward and 3D modelling F. Berra (Univ. Milano), M. Marini (Univ. Milano) Quantitative sedimentology provides to date a huge database useful for reconstructing depositional environments and processes, irrespective of age, scale and geodynamical context. Additionally, recent improvements in remote sensing and computing techniques enabled: I) collection of statistically relevant datasets from both the subsurface and the outcrop; II) sophisticated geostatistical and 3D modelling; III) forward modelling of depositional processes. This session focuses on the integration of these approaches, which is particularly beneficial in exploration and production of natural resources. Ideal contributions will deal with innovative techniques for data collection, data handling and storage, forward and 3D modelling of sedimentary processes and architectures. La sedimentologia quantitativa fornisce informazioni fondamentali per la ricostruzione di ambienti e processi deposizionali indipendentemente da età, scala e contesto geodinamico. Inoltre, i recenti progressi tecnologici nel campo del remote sensing e della potenza di calcolo permettono: I) l’acquisizione di basi dati statisticamente significative da affioramenti e sottosuolo;II) sofisticate modellazioni statistiche e tridimensionali; III) modelli predittivi di processi deposizionali. L’integrazione di questi approcci si rivela fondamentale come strumento utile all’esplorazione e gestione di risorse naturali: i contributi presentati illustrano tecniche innovatine nella raccolta gestione ed elaborazione dati, modelli tridimensionali di architetture deposizionali e predittivi di processi sedimentari. T11 - Stratigraphic architecture and sedimentary basin evolution: controlling factors and implications for geo-resources exploration and exploitation G. Davoli (Eni E&P, Milano), A. Di Giulio (Univ. Pavia), M. Tropeano (Univ. Bari) The purpose of this session is the analysis of the syn- and post-depositional factors responsible for the distribution of lithologies, facies and rock properties within a sedimentary basin. Understanding how such factors control the architecture of depositional systems and their diagenetic and thermal evolution, as well as how they interact each other with time, is crucial for the assessment – from basin to reservoir scale - of hydrocarbon bearing and ground water resources. Contributions dealing with other applications are strongly encouraged. Questa sessione si propone di analizzare i fattori sin e post deposizionali che determinano la distribuzione litologica, di facies e delle proprietà petrofisiche all’interno di un bacino sedimentario. La comprensione delle modalità con cui questi fattori controllano l’architettura dei sistemi de posizionali e la loro evoluzione diagenetica e termica, così come del modo in cui interagiscono tra loro nel tempo, è di fondamentale importanza per la valutazione - a scala di bacino come di serbatoio - dei giacimenti di idrocarburi e delle risorse idriche sotterranee. Si incoraggia l’invio di contributi relativi ad altri possibili campi di applicazione. T12 - Coastal environments: stratigraphy, resources and human impact A. Amorosi (Univ. Bologna), S. Andreucci (Univ. Cagliari), R. Pagliarulo (CNR-IRPI Bari) This session will focus on the sedimentology and stratigraphy of modern coastal plains and deltaic depositional systems. Special emphasis will be placed on the role of Quaternary stratigraphic architecture in linking depositional processes, natural resources and human activity, also in relation to the effects of sealevel changes. All contributions from subsurface studies are welcome, but we also encourage contributions covering a broad range of coast-related topics, from natural coastal processes to the anthropogenic (humaninfluenced) alteration of coastal environments. La sessione intende affrontare gli aspetti stratigrafici e sedimentologici delle aree di piana costiera e deltizia. Verrà posto un accento particolare sull’architettura stratigrafica di depositi quaternari e sulla relazione di questi con processi deposizionali, risorse naturali e influenza antropica in ambiente costiero, anche in relazione agli effetti di variazione del livello marino. All’interno della sessione saranno ospitati contributi da studi di sottosuolo, ma incoraggiamo la sottomissione di contributi su temi connessi all’ambiente costiero in generale, dai processi naturali in esso operanti alla modificazione antropica. T13 - Geomaterials and their likes: from Nature to technology and manufacturing G. Cruciani (Univ. Ferrara), L. Gaggero (Univ. Genova), P. Cappelletti (Univ. Napoli) A few keywords gathered from the H2020 Work Programmes exemplify their relevance with materialoriented geosciences: “sustainable production (and use) of raw materials”, “soil decontamination”, “recycling of raw materials from products and buildings”, “manufacturing and control of nanoporous materials”, “lowcarbon nergy technologies and energy efficiency”; “materials-based solutions for cultural heritage”, “lowenergy solutions for drinking water”, “thermal energy storage for building applications”. The development of sustainable technologies to exploit primary georesources through Nature-inspired materials is a key priority. This session welcomes oral and poster contributions on case studies, characterization methods, product tests, innovative applications, production processes dealing with geomaterials and their likes. Alcune keywords dai Work Programmes H2020 evidenziano una pertinenza con le geoscienze orientate ai materiali: “sustainable production (and use) of raw materials”, “soil decontamination”, “recycling of raw materials from products and buildings”, “manufacturing and control of nanoporous materials”, “low-carbon energy technologies and energy efficiency”; “materials-based solutions for cultural heritage”, “low-energy solutions for drinking water”, “thermal energy storage for building applications”. Lo sviluppo di tecnologie sostenibili per l’utilizzo di materiali Nature-inspired è una priorità strategica. Questa sessione accoglie contributi orali e poster su casistiche, metodi di caratterizzazione, test sui prodotti, applicazioni innovative, processi produttivi riguardanti i geomateriali e loro analoghi. T14 - Archaeometry and Cultural Heritage: the contribution of Geosciences G. Barone (Univ. Catania), M. Benvenuti (Univ. Firenze), L. Maritan (Univ. Padova) Archaeometry can be regarded as a disciplinary field at the crossroad of different sciences among which Earth Sciences play a strategic and important part. This session will focus on the application of Geosciences and in particular of mineralogy, petrography, geochemistry and geophysics, for the study of ancient materials (ceramics, glass, gems, lithic artifacts, plasters, pigments and metals) and of structures, like archeological sites and historic buildings. This session will mainly focus onto the characterization and definition of production/construction techniques, provenance, as well as to the diagnostic of conservation state, restoration and maintenance of both artifacts and buildings. L’archeometria è un campo disciplinare che interessa numerosi settori scientifici, tra i quali le Scienze della Terra hanno un ruolo fondamentale e strategico. La sessione sarà dedicata all’applicazione delle Geoscienze in campo mineralogico, petrografico, geochimico e geofisico all’analisi di reperti antichi (ceramiche, vetri, gemme, manufatti litici, malte, pigmenti e metalli) e di strutture quali siti archeologici ed edifici storici. La sessione sarà pertanto rivolta alla caratterizzazione e definizione delle tecnologie di produzione/costruzione, alla risoluzione di problemi di provenienza, nonché alla diagnostica dello stato di conservazione, restauro e manutenzione sia di manufatti che di strutture. T15 - Looking inside the planet Earth: Experimental and Computational Methods in Mineralogy and Geochemistry D. Belmonte (Univ. Genova), F. Nestola (Univ. Padova), M. Prencipe (Univ. Torino) Modern investigation of the Earth’s interior requires an integrated view of experimental observations, theoretical modeling and computational studies. This session will highlight recent progress in understanding physico-chemical processes occurring at multi-scale level inside the planet Earth. This includes the structural evolution, elasticity, lattice dynamics, thermodynamics, phase equilibria and transitions of minerals, but also fluids and melts, of broad compositional range and geochemical relevance. Contributions based on experimental and computational methods, possibly bringing together both aspects of research, are warmly encouraged. L’indagine moderna dell’interno della Terra richiede un approccio integrato fatto di osservazioni sperimentali, modellizzazione teorica e studi computazionali. Questa sessione ha lo scopo di mettere in evidenza le conoscenze più recenti acquisite nella comprensione dei processi chimico-fisici attivi all’interno del nostro Pianeta. Questi includono l’evoluzione strutturale, l’elasticità, la termodinamica, gli equilibri e le transizioni di fase di minerali, ma anche di fluidi e magmi, di generale rilevanza geochimica. Contributi di carattere sperimentale e computazionale, che possibilmente mettano in rilievo il connubio tra queste due tipologie di ricerca, sono fortemente incoraggiati. T16 - New Minerals: The role played by the Italian Community - A tribute to Carlo Maria Gramaccioli M.E. Ciriotti (AMI), F. Demartin (Univ. Milano), M. Pasero (Univ. Pisa) Italian chemists and physicists, since the beginning of the XIX Century, have given a substantial contribution to the discovery of new minerals. More recently geologists, and in particular mineralogists and crystallographers, have kept up the job leading to the characterization of more than 250 new minerals recognized as valid species by the IMA-CNMNC. This session aims at highlighting the important contribution of mineralogy to the natural sciences, emphasizing both past and current studies. New minerals, their classification, crystal chemistry, solution of the crystal structures, development and application of analytical methods and other related items may be the subject of the presentations. Chimici e fisici italiani, sin dall’inizio del XIX secolo, hanno dato un notevole contributo alla scoperta di nuovi minerali. Più recentemente geologi, e in particolare mineralisti e cristallografi, hanno continuato il lavoro giungendo alla caratterizzazione di più di 250 nuovi minerali riconosciuti come valide specie dalla CNMNC dell’IMA. Questa sessione intende dare risalto all’importante contributo della mineralogia alle scienze naturali, valorizzando sia gli studi passati che quelli attuali. I nuovi minerali, la loro classificazione, la cristallochimica, la determinazione della loro struttura cristallina, lo sviluppo e l’applicazione di metodi analitici e altri aspetti correlati possono costituire l’oggetto delle diverse presentazioni. T17 - Human activities and natural environment: News from Environmental Mineralogy and Geochemistry P. Costagliola (Univ. Firenze), F. Frau (Univ. Cagliari) Human activities are contributing to change the chemistry of some Earth compartments particularly relevant for life (soils, hydrosphere, atmosphere, ...). Since humans depend on the natural environment not only in spatial terms but also for their sustenance and life quality, the recognition of the intimate relationships existing between the environment, particularly the geologic materials, and the anthropogenic processes are of paramount importance for the next future and are, indeed, one of the main focuses of “Horizon 2020”. This session is concerned with the recent development in researches conducted in the field of Environmental Mineralogy and Geochemistry by our scientific community. Le attività umane contribuiscono a modificare la chimica di alcuni comparti della Terra particolarmente rilevanti per la vita (suoli, idrosfera, atmosfera, …). Poiché gli esseri umani dipendono dall’ambiente naturale non soltanto in termini spaziali ma anche per il loro sostentamento e qualità della vita, il riconoscimento delle strette relazioni esistenti tra l’ambiente, nella fattispecie i materiali geologici, e i processi antropogenici sono di primaria importanza per il prossimo futuro e sono, infatti, uno dei punti centrali di “Horizon 2020”. Questa sessione si occupa dei recenti sviluppi della ricerca condotta nel campo della Mineralogia e Geochimica Ambientale dalla nostra comunità scientifica. T18 - Gemstones: from Nature to marketing E. Scandale (Univ. Bari), L. Prosperi (IGI – Milano) The session covers a wide spectrum of studies on gem minerals and on commercially important natural materials used in jewellery, sourced on all five continents, from exploration and processes of formation, through the advances in gem investigation techniques and the latest methods for determining provenance of natural stones and synthetic gem materials, to the detection of new treatment processes of enhanced natural gemstones. The session is the ideal event to bring together researchers, gemologists, jewellers and other professional participants having the gemological materials studies as common interest. La sessione copre un ampio spettro di studi sui minerali gemma e sui materiali naturali commercialmente importanti e utilizzati nei gioielli, provenienti da tutti i cinque continenti. Le comunicazioni spazieranno dalla esplorazione ai processi di formazione, dai progressi nelle tecniche di studio delle gemme ai più recenti metodi di determinazione della provenienza delle pietre naturali, dalla individuazione dei materiali gemmologici sintetici al riconoscimento di nuovi processi di trattamento per “abbellire” le gemme. La sessione è l’evento ideale per riunire insieme ricercatori, gemmologi, gioiellieri ed altri professionisti del settore che hanno come interesse comune lo studio dei materiali gemmologici. T19 - Rock-forming minerals and their bearing to petrogenetic processes G. Andreozzi (Univ. Roma), P. Fumagalli (Univ. Milano), F. Scordari (Univ. Bari) The geodynamic and petrogenetic processes affect the genesis of minerals, their stability and the subsequent transformations (exsolutions, phase transitions, reactions among minerals, etc.). Minerals retain memory of their thermo-baric history in various ways such as compositional zoning, structural setting, cationic distribution, defects and so on; all this information is valuable to reconstruct the different petrogenetic environments. The full understanding of the relationship between the behaviour of minerals and environmental variables can only be achieved through synergy among "on the field", experimental and theoretical-computational approaches. In this session we want to focus on the relationship among the stability of the minerals, their reactivity and the petrogenetic processes. I processi geodinamici e petrogenetici influenzano la genesi dei minerali, la loro stabilità e le successive trasformazioni (essoluzioni, transizioni di fase, reazioni tra minerali, ecc.). I minerali conservano la memoria della loro storia termo-barico in vari modi, come la zonizzazione composizionale, l’assetto strutturale, la distribuzione cationica, i difetti e così via; tutte queste informazioni sono preziose per ricostruire i diversi ambienti petrogenetici. La piena comprensione del rapporto tra il comportamento dei minerali e le variabili ambientali può essere raggiunta solo attraverso la sinergia tra diversi approcci: "sul campo", sperimentale e teorico-computazionale. In questa sessione vogliamo approfondire il rapporto tra la stabilità dei minerali, la loro reattività e i processi petrogenetici. T20 - The oceanic lithosphere: formation, evolution and fate M. Chiari (CNR-IGG Firenze), M. Marroni (Univ. Pisa), R. Tribuzio (Univ. Pavia) The study of fossil and modern oceanic lithospere plays an important role in the reconstruction of plate boundaries. An integrate approach on both ophiolites and present-day oceans is able to provide important insights into the geodynamic processes in both divergent and convergent plate margins. This session is devoted to stratigraphic, tectonic, petrologic and geochemical studies aimed at evaluating the existing models on oceanic crust generation and mantle evolution. Contributions on the tectono-metamorphic history of the ophiolites in the orogenic belts are also welcomed. La litosfera oceanica ha un importante ruolo nelle ricostruzioni dei limiti di placca. Un approccio integrato che prenda in considerazione gli attuali bacini oceanici e le sequenze ofiolitiche può infatti fornire rilevanti elementi per la ricostruzione dei processi geodinamici sia nei margini divergenti che in quelli convergenti. Questa sessione è dedicata a contributi di stratigrafia, tettonica, petrologia e geochimica finalizzati alla verifica dei modelli proposti per la formazione della crosta oceanica e l’evoluzione del mantello. Saranno apprezzati anche i contributi sulla storia tettono-metamorfica delle ofioliti nelle catene orogeniche. T21 - The geological cycle of C and Earth degassing: what do we (really) know? L. Dallai (CNR-IGG, Pisa), F. Frondini (Univ. Perugia), S. Tumiati (Univ. Milano) The long term carbon cycle involves mass transfers among the Earth’s mantle, crust, atmosphere and hydrosphere. Carbonation and decarbonation reactions occur in a variety of environments in land, on the seafloor and in the Earth’s interior. Outgassing of magmas at mid-ocean ridges, arcs and oceanic islands is an effective mechanism to recycle the carbon back to the surface. Significant amounts of carbon are released during sedimentary carbonate decomposition in volcanic environment. However, the estimates of fluxes and inventories throughout the carbon cycle are still affected by large uncertainties. In this session we invite field, analytical, experimental and theoretical contributions that help understanding and constraining processes of accumulation, release and transport of carbon species in geological settings. Il ciclo a lungo termine del carbonio coinvolge trasferimenti massa tra mantello terrestre, crosta, atmosfera e idrosfera. Reazioni di carbonatazione e decarbonatazione avvengono sulla terraferma, sui fondali marini e all’interno della Terra. La degassificazione dei magmi di dorsale, di arco e di isole oceaniche è un meccanismo efficace per riciclare il carbonio in superficie. Quantità significative di carbonio vengono inoltre mobilizzate durante la decomposizione dei carbonati sedimentari in ambiente vulcanico. Le stime riguardanti i flussi e le riserve di carbonio sono tuttavia affette da importanti incertezze. In questa sessione invitiamo contributi di terreno, analitici, sperimentali e teorici che aiutino a capire e a vincolare i processi di accumulo, rilascio e trasporto del carbonio in ambienti geologici. T22 – Fluids in the Earth’s crust and Mantle O. Bartoli (Univ. Padova), N. Malaspina (Univ. Milano Bicocca) Fluids play a fundamental role in many petrologic processes such as the genesis of magmas, mantle metasomatism, mineral solubility, mineral growth, redox processes and mass and heat transfer. We encourage contributions in the field of metamorphic and igneous petrology, which address the chemical composition, the structural and physical properties of the deep fluids and their role in the geochemical and geodynamical evolution of the Earth’s interior. Submissions of experimental, and field studies, as well as contributions based on theoretical and numerical models are welcome. I fluidi giocano un ruolo fondamentale in molti processi petrologici come la genesi dei magmi, il metasomatismo del mantello, la solubilità e crescita dei minerali, processi di ossido-riduzione e trasferimento di massa e di calore. Incoraggiamo contributi nel campo della petrologia ignea e metamorfica, che riguardino la composizione chimica dei fluidi profondi, le loro proprietà fisiche e strutturali e il loro ruolo nell’evoluzione geochimica e geodinamica dell’interno della Terra. Sono gradite presentazioni di studi sperimentali e di terreno, e di contributi basati su modelli numerici e teorici. T23 - Magmatism and Geodynamics of the Mediterranean area M. Lustrino (Univ. Roma La Sapienza), F. Rossetti (Univ. Roma Tre) The Mediterranean region results from a diffuse plate boundary, dominantly controlled by interactions among Africa, Eurasia and Arabia plates. Processes such as oceanic and continental subduction, lithospheric delamination, inversion of subduction polarity, slab break-off and mantle plumes are advocated as responsible for reshaping the plate boundaries and controlling magma production, rate and temporal distribution. This region therefore provides and unique natural laboratory to investigate a range of geodynamic and magmatological processes. This section aims at bringing together the geological community working on the Mediterranean region to discuss new findings to tightly link the Mediterranean magmatism to geodynamics. Il Mediterraneo rappresenta una regione geologicamente recente formatasi lungo un margine di placca diffuso e controllato dalle interazioni fra la placca africana, euroasiatica ed arabica. La modifica dei limiti di placca e l’abbondante magmatismo sono stati ricondotti a subduzione di litosfera oceanica e continentale, delaminazione litosferica, inversione della polarità di subduzione e presenza di mantle plumes. Questa regione, quindi, si presenta come un laboratorio naturale per studiare un vasto numero di processi geodinamici e magmatologici. Questa sessione intende riunire l’intera comunità geologica attiva sulla regione mediterranea per discutere i nuovi risultati e per cercare di collegare la geodinamica alla magmatologia. T24 - The role of metamorphic petrology in understanding Earth evolution, mass transfer and orogenic processes. A tribute to Bruno Lombardo M. Scambelluri (Univ. Genova), C. Groppo (Univ. Torino), G. Ortolano (Univ. Catania) Recent advancements in quantifying metamorphic phase relations as a function of P-T-X variations and fluidrock interactions, along with high-precision in-situ mineral dating and with the increasing findings of ultrahigh-pressure minerals in metamorphic rocks, are providing new views of lithosphere dynamics. We dedicate the session to Bruno Lombardo, a petrologist who devoted his research to orogenic belts. Bruno’s field-based approach and deep petrologic knowledge were the basis for fundamental papers on the Alps, Himalaya and Antarctica. We encourage submission of field-based and theoretical works addressed on major metamorphic and tectonic processes. Following Bruno’s example, we particularly welcome contributions on the evolution of orogens. I recenti progressi nella modellizzazione delle relazioni di fase nei sistemi metamorfici in funzione delle variazioni P-T-X e delle interazioni fluido-roccia, le datazioni in-situ ad alta precisione e il riconoscimento di minerali di altissima-pressione, forniscono una visione nuova delle dinamiche litosferiche. La sessione è dedicata a Bruno Lombardo, che ha indirizzato la sua ricerca sulla petrologia metamorfica e sull’evoluzione delle catene orogeniche. L’approccio di Bruno, basato sull’analisi del terreno e su una profonda conoscenza della petrologia, ha portato a lavori fondamentali sulle Alpi, Himalaya e Antartide. Sono benvenuti contributi indirizzati alla comprensione dei principali processi tettono-metamorfici e, in linea con la ricerca di Bruno, su tettonica e metamorfismo in contesti orogenici. T25 – Volcano laboratories: where geology, geophysics and geochemistry gather together G. De Natale (INGV-Osservatorio Vesuviano, Napoli), M. Viccaro (Univ. Catania) Modeling of processes governing dynamics of magma ascent and eruption should be addressed on the basis of several types of data. In this regard, the combination of multidisciplinary data for obtaining a general picture of how volcanoes work is an emerging trend in volcanology. Especially at active or quiescent volcanic systems, this integration constitutes the basis to develop work laboratories where researchers can merge together. This session welcomes therefore contributions coming from different disciplines (volcanic geology, physical volcanology, petrology, geochemistry, geophysics) that depict multifaceted aspects of the volcanic activity. The session is aimed at advancing our knowledge on processes controlling differentiation and ascent of magmas, their degassing and fragmentation up to the final transport and deposition. La modellizzazione dei processi che governano le dinamiche di risalita ed eruzione dei magmi necessita di diverse tipologie di dati. A questo proposito, la combinazione di dati multidisciplinari al fine di ottenere un quadro generale sul funzionamento dei vulcani è un trend emergente in vulcanologia. Questa integrazione, in special modo presso sistemi vulcanici attivi o quiescenti, costituisce la base per sviluppare laboratori di lavoro dove i ricercatori possono incontrare le loro idee. Questa sessione dà dunque il benvenuto a contributi provenienti da differenti discipline che illustrano gli aspetti variegati dell’attività vulcanica (geologia del vulcanico, vulcanologia fisica, petrologia, geochimica, geofisica). Fine della sessione è di avanzare la conoscenza sui processi che controllano la differenziazione e risalita dei magmi, il loro degassamento e frammentazione fino al trasporto finale e deposizione. T26 – Tracing isotopes for tracking processes: advances in radiogenic and stable isotope geochemistry S. Tonarini (CNR-IGG), R. Avanzinelli (univ. Firenze) In the last few years the advancement of instrumentation and the development of measuring protocols for new isotope systematics has extended the field of application of isotope geology to various field of Science (Earth, Environmental and Life Sciences, Cultural Heritage etc.), hence requiring new lines of interpretations. In this session we welcome contribution on non traditional isotope systematics, but also application of traditional isotopes to new scientific problems and processes related to the wide field of the Earth Sciences. Negli ultimi anni il progresso delle strumentazioni e lo sviluppo di nuove sistematiche isotopiche hanno permesso l’applicazione della geochimica isotopica alle più svariate aree scientifiche (Scienze della Terra, dell’Ambiente, della Vita, dei Materiali, Beni Culturali etc.) aprendo scenari per i quali è necessario riformulare i modelli concettuali finora adottati. In questa sessione invitiamo studi di carattere isotopico che presentino l’utilizzo di nuove sistematiche isotopiche e/o l’applicazione di sistematiche tradizionali a problematiche nei diversi campi delle Scienze della Terra che amplino le possibilità di risoluzione di problemi scientifici, siano essi di base o applicati. T27 – Geological Risks in the Mediterranean Area: state of the art and future developments L. Sandri (INGV-Bologna, L. Martelli (Regione Emilia-Romagna) The Mediterranean Area outstands for the variety of geological hazards (earthquakes, volcanic activity, landslides, tsunamis, floods, subsidence, contamination of subsoil and water) posing risk on populations and economies. The losses arising from these natural events are increasing, as a result of increasing exposure and vulnerability of Mediterranean societies. The quantitative evaluation of hazard, exposure and vulnerability, and related uncertainties, is essential for quantitative risk assessment, along with multi-risk approaches for risk ranking, cascade effect inclusion and, ultimately, for taking rational decision in risk mitigation. We welcome abstracts on these topics, focusing on applications to the Mediterranean target area. L’area mediterranea spicca per la varietà di eventi geologici pericolosi (terremoti, attività vulcanica, frane, maremoti, alluvioni, subsidenza, contaminazione di sottosuoli ed acqua) che pongono a rischio popolazioni ed economie. A causa dell'aumento di esposizione e vulnerabilità delle società mediterranee, le perdite dovute a questi eventi sono in continuo aumento. Per valutarne quantitativamente il rischio, sono fondamentali stime quantitative di pericolosità, esposizione e vulnerabilità, ed incertezze associate, anche con approcci multi-rischio che consentono di gerarchizzare i rischi, considerarne gli effetti a cascata e prendere decisioni razionali per mitigarli. Questa sessione ospita studi applicati all'area mediterranea ed inerenti a questi temi. T28 – Characterization, remediation and modeling of contaminated sites M. Petitta (Univ. Roma La Sapienza), A. Gargini (Univ. Bologna), D. Susanni (ENVIRON srl, Milano), R. De Franco (CNR-IDPA, Milano) The session is devoted to the presentation of original contributions concerning the results of different steps of an applied and quantitative hydrogeological survey of a contaminated aquifer: characterization, parameterization, hydrogeophysical, hydrogeochemical and isotopic analyses, location of sources and definition of conceptual model, modelling and risk assessment, support to the implementation of protection and remediation measures, monitoring. Case-studies can include landfills, industrial areas, mining and also agricultural pollution. Authors are invited to present innovative and integrated approaches, also of multidisciplinary nature and not exclusively geologically-based. The presentations (slides, posters) will be in English. La sessione è dedicata alla presentazione di contributi originali riguardanti i risultati delle diverse fasi di studio idrogeologico applicativo, quindi quantitativo, di acquiferi contaminati: caratterizzazione e parametrizzazione, analisi idrogeofisiche, idrogeochimiche ed isotopiche, individuazione delle sorgenti e definizione del modello concettuale, modellazione ed analisi di rischio, supporto alla progettazione di interventi di bonifica o messa in sicurezza, monitoraggio. I casi di studio potranno riguardare qualsiasi tipologia, dalle discariche ai siti industriali e ai reflui minerari, fino alle aree agricole. Si invitano gli autori a presentare approcci innovativi ed integrati, anche di natura multidisciplinare e non esclusivamente geologica. Le presentazioni (slide, poster) saranno in lingua inglese. T29 – Groundwater resources in developing countries: EXPO 2015 and sustainable development G. Cancelliere, P. Frattini (Univ. Milano Bicocca), G. Peterlongo EXPO 2015 stimulates a reflection on the sustainable management of water resources in the world, and especially in less developed countries, where the socio-economic, environmental and logistic conditions make this issue particularly critical. The session aims to illustrate practical experiences and case studies leaded by international organizations, NGO and research institutes for the management of water resources. Contribution focused on innovative low-cost techniques, experiences with local communities, and methodologies that integrate up-to-date scientific approaches to traditional practices are welcome. The session is sponsored by EXPO 2015 in the contest of the cultural program of the event. EXPO 2015 stimola una riflessione sulla gestione sostenibile delle risorse idriche nel mondo, ed in particolare nei paesi meno sviluppati, nei quali le condizioni socio-economiche, ambientali e logistiche rendono questo tema particolarmente critico. La sessione si propone di illustrare esperienze pratiche e casi di studio realizzati da organizzazioni internazionali, ONG e enti di ricerca sulla gestione delle risorse idriche. In particolare, sono invitati contributi centrati su tecniche innovative a basso costo, su esperienze di collaborazione con comunità locali e sull’integrazione di approcci scientifici moderni con pratiche tradizionali. La sessione è patrocinata da EXPO 2015 e rientra nel programma culturale dell’evento. T30 - Slope instabilities, rivers and their role in mountain dismantling and on society: from erosion to risk assessment M. Berti (Univ. Bologna), F. Brardinoni (Univ. Milano Bicocca), M. Ceriani (Protezione Civile, Regione Lombardia) Mountain drainage basins convey water, wood, and sediment fluxes from hillslopes to channels and floodplains. The landscape reflects the dynamic equilibrium between sediment transport processes, climate, human activity, and the transient forcing of tectonic activity and glaciations. Any variation of these factors, both natural or man-made, may result in floods, landslides, and hazardous mass-wasting phenomena that endanger lives and property. We welcome contributions that combine techniques of data collection (fieldbased measurements, geophysical applications, remote-sensing) across different temporal scales (real-time monitoring, sedimentologic reconstructions, cosmogenic nuclides) and innovative studies on local or regional risk assessment. I bacini montani integrano una serie di processi di trasporto solido, liquido e in massa responsabili del progressivo smantellamento del rilievo. Tali processi raggiungono un delicato equilibrio col clima, l’attività antropica e fattori di lungo periodo quali la tettonica e le glaciazioni. La variazione di uno o più di questi fattori, per cause naturali o antropiche, può generare fenomeni di instabilità di grande impatto sulla dinamica del bacino e sulla società. Sono benvenuti contributi innovativi su tecniche di raccolta dati, monitoraggio e analisi finalizzate allo studio della morfodinamica dei bacini montani e alla valutazione del rischio idrogeologico locale e regionale. T31 – New challenges in geology for urban areas, major infrastructures and a sustainable development N. Casagli (Univ. Firenze), F. Guadagno (Università del Sannio), A. Godio (DIATI Politecnico di Torino) The geological knowledge plays a fundamental role for the sustainable development of urban areas and major infrastructure projects. Geological and geophysical surveys are essential tools for urban and basin planning, for designing large engineering works, for risk assessment, for emergency plans and to promote the sustainable use of natural resources. The session aims to promote a discussion on new challenges in geology and geophysics, as well as the interaction between the scientific community and institutions, with the ultimate aim of improving the safety of citizens and the environment. Authors are encouraged to submit case studies and best practices examples. La conoscenza geologica del territorio ha un ruolo fondamentale per la pianificazione dello sviluppo sostenibile delle aree urbane e delle grandi infrastrutture. La caratterizzazione geologica e la prospezione geofisica sono essenziali per la pianificazione urbanistica e di bacino, per la progettazione delle grandi opere, per la valutazione dei rischi, per la gestione delle emergenze e per promuovere un uso sostenibile delle risorse naturali. La sessione intende promuovere, attraverso contributi riguardanti buone pratiche e casi di studio, la discussione sulle nuove sfide nella geologia e nella geofisica, nonché sull’interazione tra comunità scientifica e istituzioni, con lo scopo ultimo di migliorare la sicurezza dell’ambiente e dei cittadini. T32 – Managing groundwater: quantitative and qualitative problems at regional and local scale F. Celico (Univ. Parma), M. Tallini, (Univ. Aquila) Understanding the availability and quality of groundwater resources is a key-point for a suitable water planning strategies. In the past few decades, this topic has become increasingly important, above all in areas where human activities may overexploit groundwater resources and significantly reduce its quality. Groundwater depletion and pollution can be also magnify by the impact of climatic change on hydrological cycle. Therefore the session goal is to discuss the state of the art of the current and innovative approaches to analyze the groundwater resources at regional and local scales taking into account water budget and vulnerability to pollution approaches. L’analisi della disponibilità e della salvaguardia all’inquinamento delle risorse idriche sotterranee è un punto critico nelle possibili strategie di gestione degli acquiferi. Negli ultimi decenni, questi studi hanno aumentato il loro interesse, soprattutto dove le attività antropiche hanno sovrasfruttato le risorse idriche riducendo spesso anche la loro qualità. Inoltre il loro depauperamento e l’eventuale degrado può in alcuni casi venire amplificato dall’impatto dei cambiamenti climatici. L’obiettivo della sessione è pertanto di discutere lo stato dell’arte delle tecniche e degli approcci metodologici sia consolidati che innovativi nell’analisi delle risorse idriche sotterranee sia alla scala del bacino idrogeologico che del singolo sito. T33 - Energy and earth resources: geology between renewable, sustainable and conventional energy sources A. Zaccone (Regione Lombardia), S. Chiesa (CNR-IDPA, Milano), F. Quattrocchi (INGV), A. Galgaro (Univ. Padova) Earth resources are a common heritage of strategic importance, they must be analyzed in various aspects relevant to their procurement, technical and economic assessment of the resource, as well as the analysis of the environmental component. In addition, the management of the underground as a bank for energy use, requires a strong multidisciplinary geological expertise both in the identification of resources, but also for their rational and sustainable use. The world of research, practitioners and consultants, enterprises and public stakeholders involved in managing common resources must come together to find innovative solutions to enhance the role of the geological environment, carrying out their activities in a common framework of competence, awareness and respect for the environment. Le georisorse costituiscono un patrimonio comune di importanza strategica, vanno quindi analizzate nei vari aspetti competenti al loro reperimento, alla valutazione tecnico-economica della risorsa, nonchè all’analisi della componente ambientale. Inoltre, la gestione del sottosuolo quale banca per usi energetici, richiede una competenza geologica a forte carattere multidisciplinare sia nella fase di individuazione delle risorse, ma anche per il loro utilizzo razionale e sostenibile. Il mondo della ricerca, quello delle professioni, delle aziende e degli enti gestori del bene pubblico si incontrano per trovare soluzioni innovative che valorizzino il ruolo dell’ambiente geologico, svolgendo le rispettive attività in un quadro condiviso di competenza, consapevolezza e rispetto ambientale. T34 – Geomatics, mapping, monitoring, remote sensing and integrated data analysis for phenomenological and quantitative modeling of geological processes J. Wasowski (CNR-IRPI, Bari), A. Tamburini (TRE-Telerilevamento Europa srl), A. Corsini (Univ. Modena e Reggio Emilia) The progress in mapping and monitoring, and especially in remote sensing techniques leads to increasingly greater availability of geo-spatial data that are used in process-based modeling of geological phenomena. However, it is not simple to extract useful information from large volumes of heterogeneous data and generate knowledge improvement from integrated information. While Geomatics facilitates collection, analysis and representation of geo-referenced information, the utility of quantitative modeling and ultimately the improvement in our understanding of geological processes, will depend on the input quality and adequately formulated and tested models. This session focuses on, but is not limited to, the above issues. Gli avanzamenti nella mappatura, monitoraggio, e specialmente nelle tecniche di telerilevamento implicano una disponibilità crescente di dati geo-spaziali usati per la modellazione fenomenologica e quantitativa dei processi geologici. Tuttavia, non è semplice estrarre informazioni utili da grandi volumi di dati eterogenei e migliorare le conoscenze ottenibili da informazioni integrate. Sebbene Geomatica facilità la raccolta, analisi e rappresentazione di informazioni geo-referenziate, l’utilità di un modelling quantitativo e il miglioramento della nostra comprensione dei processi geologici, dipenderà dalla qualità dell'input nonché dall'uso di modelli adeguatamente formulati e testati. Questa sessione si focalizzerà su queste tematiche, ma non si limiterà ad esse. T35 - Microstructures: characterization, interpretation and modeling as a key to deformation and reaction mechanisms, and technological processes L. Mancini (Elettra,Trieste), R. Spiess (Univ. Padova), C. Viti (Univ. Siena), M. Zucali (Univ. Milano) Microstructures are the fingerprints of mineral reactions and deformation processes in nature and in synthesis. Because microstructural characteristics can range from the thin section down to the nanometer scale, analytical tools to explore preserved information span the whole range of charged particle beam to radiative energy based analytical techniques. Important constraints on mechanisms and forces involved in microstructure formation can derive from numerical modelling, enabling to bridge microstructures with formation processes. Our session focuses on this interplay between microstructures and processes, both in nature as well as in synthesis. People involved in the broad field of microstructural analysis is invited to submit their contributions to our session T35. Le microstrutture possono essere considerate come le tracce delle reazioni minerali e dei processi di deformazione che avvengono sia in contesti naturali che sintetici. Le loro caratteristiche vengono investigate e decifrate a varia scala, da quella della sezione sottile a quella nanometrica, attraverso l’uso di tecniche analitiche che spaziano dalle più basilari alle più avanzate, basate sull’utilizzo di fasci a particelle e/o a energia radiante. Importanti vincoli sui meccanismi e sulle forze responsabili della formazione di una certa microstruttura possono essere derivati da modellizzazioni numeriche, fornendo basi quantitative per la comprensione delle relazioni tra microstrutture e processi formativi. La nostra sessione è incentrata sulle microstrutture di materiali geologici e sintetici, e sulle relazioni tra microstrutture e rispettivi processi formativi. Tutti coloro che sono coinvolti nel vasto campo degli studi microstrutturali sono invitati a sottomettere i loro contributi alla nostra sessione T35. T36 - Active tectonics and seismic potential of the Mediterranean region C. Monaco (Univ. Catania), A.M. Michetti (Univ. Insubria), R. Sabadini (Univ. Milano) This session aims at emphasizing the remarkable improvement occurred in the last decade in the assessment of the seismic potential of the active tectonic structures in the Mediterranean region. It offers an opportunity to bring together scientists working on active tectonics and on controlling factors at different timescales and spatial extent, through varied approaches, ranging from structural geology to morphotectonic, to seismology, paleoseismology and geodesy. Contributions integrating these different disciplines, including numerical and analytical modeling connecting superficial and deep processes, are particularly encouraged. Although the session is focused on case studies from the Mediterranean region, contribution from different tectonic systems from any part of the Earth are welcomed. La sessione vuole enfatizzare i notevoli progressi avvenuti nell’ultimo decennio nella valutazione del potenziale sismico delle strutture tettoniche attive nella Regione Mediterranea, che rappresenta l’elemento essenziale per la mitigazione dei rischi associati ai forti terremoti. Si intende fare il punto sulle ricerche sui processi tettonici attivi e sui fattori che ne controllano lo sviluppo a diverse scale spaziali e temporali, condotte attraverso diverse metodologie, dalla classica geologia strutturale all’analisi morfotettonica, alla sismologia, paleosismologia e alla geodesia. Contributi che integrano queste varie discipline, anche attraverso modelli sia numerici che analitici di collegamento tra processi superficiali e profondi, sono particolarmente benvenuti. La sessione è incentrata su casi di studio dal Mediterraneo ma sono ugualmente accettati contributi da differenti sistemi tettonici di ogni parte della Terra. T37 - Fault Zones: geometry, seismic vs. aseismic behavior architecture, composition, fluid-rock interactions, and their A. Bistacchi (Univ. Milano Bicocca), C. Collettini (Univ. Roma La Sapienza) The geometry, kinematics, architecture, and composition of fault zones play a key-role in controlling fluid (water/oil/gas) flow and earthquake mechanics. In this session we would like to integrate different studies spanning from field geology to microstructural studies, rock deformation experiments, seismology and numerical models, to look at fault zones from different angles, including the evolution of fault zone structure and architecture (e.g. fracture density, anisotropy, roughness), fault interaction in time and space, long-term fault rock evolution (also due to fluid-rock interactions), short term physico-chemical processes occurring during earthquake slip, fluid flow in fault zones, and possible explanations for the seismic vs. aseismic behavior of important fault zones. Geometria, cinematica, architettura e composizione delle zone di faglia controllano la circolazione di fluidi (acqua/olio/gas) nella crosta e la meccanica dei terremoti. In questa sessione vogliamo integrare diversi studi che vanno dalla geologia di terreno all’analisi microstrutturale, dagli esperimenti di deformazione in laboratorio alla sismologia e ai modelli numerici, per caratterizzare le zone di faglia sotto diversi punti di vista, comprese l’evoluzione della loro struttura e architettura (es. densità di fratture, anisotropia, rugosità), l’interazione tra faglie nel tempo e nello spazio, l’evoluzione a lungo termine delle rocce di faglia (anche a causa dell’interazione fluido-roccia), i processi fisico-chimici che avvengono durante lo scorrimento sismico, la circolazione di fluidi, e le possibili spiegazioni per il comportamento sismico o asismico di importanti zone di faglia. T38 - Field-mapping in Italy and in the Mediterranean region: a modern tool for the construction of geological models S. Catalano (Univ. Catania), C. D’Ambrogi (Servizio Geologico-ISPRA Roma), S. Zanchetta (Univ. Milano Bicocca) Field-mapping combined with new Earth observation techniques and geoinformatics can provide invaluable insights into geologically complex areas such as Italy and the Mediterranean region. Methods of collection, storage and restitution of field work data dramatically changed in the last 30 years, giving geologists the opportunity to explore and analyze huge data sets and build models on them. Beside this, field-mapping still remains the crucial step in the collection and interpretation of data. This session focuses on the integration of fieldwork, geological databases (with examples from the CARG Project) and up-to-date techniques (digital mapping, 3D modeling etc.) in the construction of geological models with a robust field-based background. L’integrazione fra cartografia geologica, nuove tecniche di rilevamento e geoinformatica può produrre rilevanti conoscenze in aree dalla geologia complessa quali l’Italia e il Mediterraneo. I metodi di raccolta, archiviazione e riproduzione dei dati di terreno sono significativamente cambiati nel corso degli ultimi 30 anni; nuove tecnologie hanno fornito ai geologi la possibilità di elaborare modelli geologici basati su grandi quantità di dati. Ciò nonostante, il lavoro sul terreno resta un passaggio cruciale nella raccolta ed interpretazione dei dati. Questa sessione è dedicata a contributi che illustrino l’integrazione fra cartografia, banche dati (con esempi dal progetto CARG) e tecnologie innovative (rilevamento digitale, modellazione 3D, etc.) nel processo di ideazione e costruzione di modelli geologici fondati sulle evidenze di terreno. T39 - Geodynamics of the Alpine orogenic systems: from surface processes to deep dynamics G. Capponi (Univ. Genova), M. Malusà (Univ. Milano Bicocca), G. Prosser (Univ. Basilicata) The Alpine orogenic system can be seen as an amazing natural laboratory where orogenic processes, typical of different structural levels, can be investigated. This session deals with the complex geodynamic evolution of this orogenic system, starting from the rifting stage and the subsequent subduction and ending with the final exhumation of the metamorphic units. We encourage submission of contributions in the fields of Structural Geology, Petrology, Geophysics, Thermochronology and Stratigraphy, possibly including analogue and numerical modeling, aimed at understanding the deep- to shallow-level evolution of the orogenic wedge and the related sedimentary basins. Le catene di tipo alpino costituiscono uno straordinario laboratorio naturale, in cui è possibile studiare i processi legati agli eventi orogenetici a differenti livelli strutturali. La sessione affronta la complessa evoluzione geodinamica di tali sistemi orogenici, dalle fasi iniziali di rifting fino alla subduzione e alla successiva esumazione delle unità metamorfiche. Saranno accettati contributi di tipo geologico-strutturale, petrologico, geofisico, termocronologico e stratigrafico, eventualmente integrati da modellizzazioni analogiche e numeriche, utili alla comprensione dei processi tipici dei livelli strutturali profondi e superficiali del prisma orogenico e dei bacini sedimentari ad esso associati. T40 - Geodynamic modeling at different structural levels: comparison between natural data and model predictions G. Corti (IGG-CNR, Firenze), A.M. Marotta (Univ. Milano), F. Storti (Univ. Parma) Geodynamic modeling has become a strategic tool to link direct geological observations with interpretations and to improve understanding of the evolution of complex geological systems. The session will be devoted to the comparison of results from different fields, laboratory and numerical modeling strategies to gather insights into complex geological processes, whose knowledge requires a multiscale and multidisciplinary approach which combines observations, theory and interpretations. Contributions from numerical and analogue modeling, and from field and laboratory studies on rocks deformed at different structural levels, from the brittle upper crust, to metamorphic environments, up to magma emplacement and related tectonothermal evolution of the surrounding rocks are welcome. La modellizzazione geodinamica è diventata uno strumento strategico per collegare le osservazioni geologiche dirette con l’interpretazione e per migliorare la comprensione dell'evoluzione di sistemi geologici complessi. La sessione sarà dedicata al confronto fra i risultati provenienti da ambiti diversi, da differenti strategie di laboratorio e modellizzazione numerica, al fine di approfondire I complessi processi geologici, la cui conoscenza richiede un approccio multiscala e multidisciplinare che combina le osservazioni, la teoria e le interpretazioni. Contributi dalla modellizzazione numerica e analogica, e da studi di campo e in laboratorio sulle rocce deformate a diversi livelli strutturali, dalla crosta superiore fragile, agli ambienti metamorfici, fino alla messa in posto di magma e la connessa evoluzione tettono-termica delle rocce circostanti sono i benvenuti. T41 - Planetary Geology: frontiers of geological exploration, modeling and understanding M. Massironi (Univ. Padova), A.M. Fioretti (IGG-CNR, Padova), M. Prondelli (Univ. Chieti), F. De Blasio (Univ. Milano Bicocca) Earth Sciences are increasingly asked for defining the scientific goals and objectives for planetary robotic and human explorations, selecting and characterizing sites for landing missions and, as ultimate aim, unravelling the habitability potential of planetary bodies. Landing missions and multi-sensor remote acquisitions are providing high-resolution data, requiring strong cross-disciplinary analyses within the Earth sciences and research on space and analogue materials. This session invites contributions from a broad range of planetary geology, including meteorites and impactites petrology; planetary stratigraphy, geomorphology, chronology; volcanism and tectonism; modelling of surface and interior processes; remote sensing and spectral studies; analysis of Earth analogues to planetary settings. Le Scienze della Terra sono sempre più frequentemente chiamate a definire gli obiettivi scientifici di missioni planetarie robotiche ed umane, selezionare e caratterizzare i landing site e, in ultima analisi, determinare il potenziale di abitabilità dei corpi planetari. Rover, lander ed acquisizioni multi-sensore in remoto forniscono ormai dati ad un dettaglio tale da richiedere ricerche fortemente multidisciplinari ed analisi sempre più accurate su materiali spaziali e loro analoghi. Sono pertanto invitati contributi riguardanti il più ampio spettro della geologia planetaria inclusi: petrologia di meteoriti ed impattiti; stratigrafia, geomorfologia e cronologia planetaria; tettonica e vulcanesimo; modellazione di processi superficiali e geodinamici; telerilevamento ed analisi spettrali; analisi di analoghi terrestri. T42 - Structural geology studies in extensional and compressional plate tectonic settings: petroleum geology implications M.R. Barchi (Univ. Perugia), S. Corrado (Univ. RomaTre), C. Magistroni (Eni E&P) Extensional (rift basins, passive continental margins) and compressional (fold-thrust belts, foreland basins) plate tectonics regions are the loci of most of hydrocarbon reserves in the world. This session is devoted to present the newest advances in structural geology of these regions, as major tools to assess fruitful exploration and production strategies. Contributions are welcome from worldwide case histories on relevant topics, such as: tectono-sedimentary evolution of basins and belts, based on integrated geological and geophysical data-sets; fracture network studies for modelling reservoir geometry and dynamics; burial and thermal evolution of sedimentary basins. La maggior parte delle riserve di idrocarburi si localizzano in domini geodinamici estensionali (bacini di rift, margini continentali passivi) e compressivi (catene a pieghe e sovrascorrimenti, bacini di avampaese). Questa sessione è dedicata ad illustrare le conoscenze più avanzate sulla geologia strutturale di queste regioni, e a come queste si applichino alla messa a punto di strategie vincenti di esplorazione e utilizzo delle risorse. Si accettano contributi su casi di studio da diverse aree del mondo, focalizzati su aspetti di rilevante interesse, quali: l’evoluzione tettonico-sedimentaria delle catene e dei bacini, ricostruita sulla base di dati integrati, geologici e geofisici; studi sulla fratturazione, finalizzati alla modellazione del reservoir; storia termica e di seppellimento dei bacini sedimentari.
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