! REVISIONE ! MAGGIORI RISORSE PER GLI ENTI LOCALI DELLA SPESA, RECUPERO DI ENTRATE, RICERCA DELL’EFFICIENZA LA DEFINIZIONE DEI FABBISOGNI STANDARD PER I COMUNI E LE PROVINCE: UN NUOVO SISTEMA CHE INDICA EFFICIENZA E RESPONSABILITA’ NELLA GESTIONE DEI SERVIZI FRANCESCO PORCELLI (SOSE SPA) ANCONA 3 OTTOBRE 2014 LA STORIA La Legge n. 42 del 5 maggio 2009 (legge delega in materia di Federalismo Fiscale) e le disposizioni a5ua7ve emanate con il Decreto legisla7vo 26 novembre 2010 n. 216 hanno segnato l’avvio di un processo di riforma che prevede la determinazione delle metodologie u7li all’individuazione dei Fabbisogni Standard per gli En7 Locali italiani. Con il D.lgs. n. 216 del 2010, tali aGvità sono state affidate a SOSE Soluzioni per il Sistema Economico S.p.A. in collaborazione con l’Is7tuto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL), in qualità di partner scien7fico. Al processo di determinazione dei Fabbisogni Standard hanno collaborato anche UPI e ISTAT. Nel mese di dicembre del 2013, la Commissione per l’a5uazione del Federalismo Fiscale (COPAFF), ha approvato nei tempi prestabili7, le note metodologiche e la determinazione dei Fabbisogni Standard delle funzioni fondamentali dei Comuni e delle Province appartenen7 alle Regioni a statuto ordinario. COSA SONO I FABBISOGNI STANDARD I Fabbisogni Standard esprimono il peso specifico di ogni Ente Locale in termini di fabbisogno finanziario, sinte7zzando in un coefficiente di riparto i fa5ori di domanda e offerta, estranei alle scelte discrezionali degli amministratori locali, che meglio spiegano i differenziali di costo e di bisogno lungo il territorio. Le informazioni desumibili dalle fon7 ufficiali (Cer7fica7 di Conto Consun7vo, Ministero dell’Interno, ISTAT, Ancitel, MIUR, Agenzia del Territorio, ecc.) sono state integrate a5raverso la rilevazione di nuovi da7 tramite l’invio a tuG gli En7 di ques7onari specifici per ogni funzione ogge5o di standardizzazione. In questo modo è stata costruita una nuova banca da7 che per la prima volta in Italia consente l’analisi de5agliata degli output, degli input, delle modalità di ges7one e delle scelte organizza7ve ado5ate nel processo di produzione dei servizi locali da parte dei governi locali. La rilevazione dei da7 di natura stru5urale con il ques7onario rappresenta una straordinaria novità nel panorama internazionale delle tecniche di s7ma dei Fabbisogni Standard. ISTITUZIONI COINVOLTE IFEL UPI CINSEDO RAPPRESENTA I COMUNI RAPPRESENTA LE PROVINCE RAPPRESENTA LE REGIONI ISTAT RGS …in un processo condiviso…. METODOLOGIA DATI (questionari) METODOLOGIE (approccio RCA) MODELLI DI BUSINESS INTELLIGENCE ANALISI DELLA PERFORMANCE IL CALCOLO DEI FABBISOGNI STANDARD Il calcolo dei Fabbisogni Standard poggia sull’idea che le necessità finanziarie di un Ente Locale sono espressione dei servizi offerti, delle caratteristiche territoriali e degli aspetti sociali, economici e demografici della popolazione residente. DETERMINANTI DEL FABBISOGNO STANDARD COMUNALE POPOLAZIONE RESIDENTE 20.09 SERVIZI OFFERTI 13.74 MORFOLOGIA E TERRITORIO 8.66 ECONOMIA LOCALE 8.06 PREZZI DEGLI INPUT (Es. Livello delle locazioni immobiliari uso ufficio) FATTORI ESOGENI DI CARICO (Es. Accesso Front-‐office) (1) (2) IMPATTO % (1) 7.95 7.58 IMMOBILI 6.87 SCELTE ORGANIZZATIVE (2) 5.83 DISAGIO SOCIALE 5.34 VEICOLI TRAFFICO E STRADE 5.17 DEMOGRAFIA 4.94 TURISMO 4.84 INVESTIMENTI 0.94 L'impa5o percentuale di ogni gruppo omogeneo di variabili è determinato riproporzionando i coefficien7 standardizza7 in base al peso rela7vo di ogni funzione. Scelte ges7onali non immediatamente modificabili nel breve periodo ed elemen7 di cara5ere qualita7vo. LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD SERVIZI OFFERTI • GESTIONE DELLE SCUOLE – Metri quadri dei plessi comunali e statali – Numero di pasti forniti – Numero di Plessi comunali e statali – Alunni disabili (scuole statali e comunali) – Utenti trasportati – Alunni della scuola comunale – Utenti del pre e/o post scuola – Quota metri quadri spazi interni al netto degli spazi mensa – Quota metri quadri adibiti a mensa – Quota classi a tempo pieno della scuola primaria statale – Quota Classi con tempo prolungato della scuola secondaria di primo grado statale • ASILI NIDO – Numero bambini frequentanti sezioni a tempo pieno e a tempo parziale – Numero di beneficiari dei contributi e/o voucher per il pagamento di rette – Quota dei bambini che usufruiscono del servizio refezione rispetto agli utenti totali – Quota dei bambini lattanti (tempo parziale e tempo pieno) rispetto agli utenti totali – Giorni di apertura inferiore ai 213 gg (Si/No) – Orario di apertura inferiore alle 7 ore (Si/No) – Quota dei bambini frequentanti sezioni a tempo parziale rispetto agli utenti totali 7 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD MORFOLOGIA E TERRITORIO • • • • • • Comune litoraneo Superficie del Comune Livello altimetrico del Municipio Presenza del comune in zona climatica E o F Capoluogo di provincia Distanza in Km Comune-Impianto (media pesata, ponderata con tonnellate • Rischio sismico ALTO 8 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD ECONOMIA LOCALE • Addetti ATECO I – Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione • Occupazione femminile • Totale Addetti ASIA • Totale unità locali ASIA • Mercati (numero giornate annue) • Addetti - Manifestazioni, servizi di alloggio e ristorazione • Numero di unità locali che svolgono attività di trattamento e smaltimento dei rifiuti a livello provinciale ASIA • Densità addetti per unità locali 9 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD PREZZI DEGLI INPUT • Livello delle locazioni immobiliari ad uso ufficio (OMI) - Prezzo al mq • Spesa Media del Personale per addetto • Costo medio annuo per il personale interno ed esterno addetto ai servizi • Spesa media per software e hardware • Livello delle retribuzioni del settore privato • Spesa media per l'uso del veicolo (assicurazioni e carburanti) • Livello delle retribuzioni del settore trasporti • Spesa per difesa dell'Ente nel contenzioso rispetto al numero di avvisi emessi impugnati dal contribuenti 10 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD FATTORI ESOGENI DI CARICO • Numero di protocolli in entrata e in uscita • Arresti, Comunicazioni notizie di reato, Sequestri penali, TSO eseguiti • Numero di posti letto ospedalieri • Punti luce • Studenti scuola secondaria di secondo grado e studenti universitari IN/FUORI sede • Caditoie e tombini • Querele e denunce ricevute • Esposti trattati • Certificazioni ambientali dell'Ente (EMAS, 14001, ecc.) (Si/No) • Presenza di interventi per pulizia greto di fiumi, torrenti, ecc. (Si/No) • Front-office anagrafe, elettorale e leva 11 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD PATRIMONIO IMMOBILIARE • Numero di immobili residenziali • Totale immobili (Tutte le cat. A,B,C,D,E)- 2009 • Numero di immobili non residenziali 12 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD SCELTE ORGANIZZATIVE • GESTIONE DELLE SCUOLE – Alunni della scuola privata • ASILI NIDO – Superficie Complessiva – Numero di educatori per utenti – Quota dei Bambini in asilo nido a gestione NON diretta rispetto agli Utenti Totali • Assistenza residenziale (Si/No) • Assistenza domiciliare (Si/No) • Numero giornate nell'anno con servizio notturno di polizia municipale • Numero circoscrizioni • Personale che svolge il servizio di polizia armato (%) 13 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD DISAGIO SOCIALE • Persone con problemi di dipendenze, salute mentale • Numero di prestazioni per invalidi civili • Alunni con handicap (scuola d'infanzia, scuola primaria e secondaria) • Percentuale di famiglie in situazione di grave deprivazione materiale • Numero di famiglie monogenitore • Indicatore del numero di reati a livello provinciale 14 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD VEICOLI TRAFFICO E STRADE • Lunghezza delle strade del Comune • Indicatore del tempo medio di percorrenza dei pendolari interni al Comune di residenza • Aree di sosta a pagamento (numero) • Numero di veicoli per superficie urbana (km2) • Numero di pendolari giornalieri entranti al netto dei pendolari uscenti • Estensione delle aree pedonali permanenti (mq) • Incidenti stradali • Numero di veicoli • Stalli per la sosta a pagamento • Stalli per la sosta di disabili • Numero di pendolari uscenti dal Comune 15 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD DEMOGRAFIA • Densità • Incidenza % della popolazione anziana (sopra i 65 anni) sul totale della popolazione residente • Numero Famiglie e Convivenze • Tasso di mortalità (triennio 2008-2010) • Somma di Iscrizioni anagrafiche • Incidenza % della popolazione straniera residente nel comune sul totale della popolazione residente • Popolazione di anziani di 65-80 anni • Popolazione residente - Classe 75 anni e oltre • Numerosità media del nucleo familiare 16 LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD TURISMO • Presenze turistiche in alberghi e strutture complementari • Presenze in seconde case • Visitatori musei 17 LE FUNZIONI FONDAMENTALI DEI COMUNI FUNZIONI GENERALI DI AMMINISTRAZIONE, DI GESTIONE E DI CONTROLLO FUNZIONI DI POLIZIA LOCALE FUNZIONI NEL CAMPO DELLA VIABILITÀ E DEI TRASPORTI FUNZIONI RIGUARDANTI LA GESTIONE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE FUNZIONI NEL SETTORE SOCIALE Servizio di Ges7one delle Entrate Tributarie e dei Servizi Fiscalix Servizi di Ufficio Tecnico Funzioni nel campo della Viabilità Funzioni riguardan7 la ges7one del territorio Funzioni nel Se^ore Sociale al ne^o del servizio di asili nido Funzioni per il servizio del trasporto pubblico locale e servizi connessi (TPL) Funzioni riguardan7 la ges7one del territorio e dell’ambiente -‐ Servizio smal7mento rifiu7 Servizio di Asili Nido FUNZIONI DI ISTRUZIONE PUBBLICA Servizi di Anagrafe, Stato Civile, Ele^orale, Leva e Servizio Sta7s7co Altri Servizi Generali LE FUNZIONI FONDAMENTALI DEI COMUNI 6702 comuni delle regioni a statuto ordinario Rifiuti FC05B 21.02% Sociale FC06A 16.36% Servizi generali FC01D 16.33% Istruzione FC03U 13.50% Polizia locale FC02U 7.61% Viabilità FC04A 5.66% Territorio FC05A 4.60% Ufficio tecnico FC01B 3.95% Asili nido FC06B 3.57% Trasporto pubblico locale FC04B 3.56% Anagrafe FC01C 1.92% Ufficio tributi FC01A 1.92% 0 5 10 15 20 % DEL FABBISOGNO TOTALE 25 Totale funzioni fondamentali = 34 mld di euro (spesa storica 2010) LE DETERMINANTI DEI FABBISOGNI STANDARD DETERMINANTI&DEL& FABBISOGNO&STANDARD& (In&parentesi&il&peso&%&di& ogni&funzione&in&termini&di& fabbisogno&totale)(1) POPOLAZIONE)RESIDENTE(2) SERVIZI)OFFERTI TOTALE& (100%) 9 MORFOLOGIA)E)TERRITORIO 7 ECONOMIA)LOCALE 8 PREZZI)DEGLI)INPUT 8 IMMOBILI SCELTE)ORGANIZZATIVE 14 3 (3) 12 DISAGIO)SOCIALE 8 VEICOLI)TRAFFICO)E)STRADE Sociale& FC06A& (16.36%) Servizi& Polizia& Istruzione& generali& locale& FC03U& FC01D& FC02U& (13.50%) (16.33%) (7.61%) Viabilità& Territorio& FC04A& FC05A& (5.66%) (4.60%) Ufficio& tecnico& FC01B& (3.95%) Trasporto& Ufficio& Asili&nido& pubblico& tributi& FC06B& locale& FC01A& (3.57%) FC04B& (1.92%) (3.56%) Anagrafe& FC01C& (1.92%) N. impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% impatto'% 29 FATTORI)ESOGENI)DI)CARICO Rifiuti& FC05B& (21.02%) 11 DEMOGRAFIA 9 TURISMO 3 INVESTIMENTI (4) 1 20.09 13.74 8.66 8.06 7.95 7.58 6.87 5.83 5.34 5.17 4.94 4.84 0.94 25.71 14.12 22.13 7.11 4.92 27.61 4.53 8.29 6.57 3.26 24.50 12.16 82.01 0.71 4.02 31.18 43.43 37.41 15.20 8.67 5.02 5.32 10.11 18.18 2.98 5.18 9.93 18.48 10.39 12.61 5.40 0.65 34.86 2.98 12.78 11.24 65.73 74.55 40.33 5.80 1.95 6.42 27.24 19.15 24.98 9.76 11.81 20.53 6.35 15.33 15.57 32.62 9.50 14.62 64.73 17.71 2.63 23.75 19.10 32.88 3.95 8.66 16.12 6.24 10.55 13.93 SI SI SI SI SI SI SI SI SI 3.95 12.51 11.40 Variabili'utilizzate'in'fase'di'stima'ma'che'non'concorrono'alla'determinazione'del'fabbisogno'standard TERRITORIALITÀ(5) ENTRATE 15 (6) MODELLO)ORGANIZZATIVO REDDITO 2 (7) 5 1 0.00 0.00 0.00 0.00 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Variabili'con'impatto'prevalentemente'negativo Variabili'con'impatto'parzialmente'negativo (1) )L'impatto)percentuale)di)ogni)gruppo)omogeneo)di)variabili)è)determinato)riproporzionando)i)coefficienti)standardizzati)in)base)al)peso)relativo)di)ogni)funzione,)le)caselle)vuote)indicano)che) nessuna)delle)variabili)del)gruppo)omogeneo)ha)avuto)un)impatto)statisticamente)significativo)(p3value)inferiore)o)uguale)a)0.05))sul)fabbisogno (2) (3) )Polinomi)della)popolazione)residente,)queste)variabili)colgono)la)presenza)di)particolari)economie)di)scala)legate)alla)numerosità)della)popolazione)residente )Le)scelte)organizzative)che)concorrono)alla)determinazione)del)fabbisogno)riguardano)scelte)gestionali)non)immediatamente)modificabili)nel)breve)periodo)ed)elementi)di)carattere)qualitativo (4) )L'esogeneità)delle)variabili)legate)agli)investimenti)è)garantita)dall'utilizzo)dei)valori)medi)relativi)ai)cinque)anni)precedenti (5) )Effetti)fissi)regionali (6) )L'esogeneità)delle)variabili)legate)alle)entrate)è)garantita)dall'utilizzo)dei)valori)medi)relativi)ai)cinque)anni)precedenti )Variabili)dicotomiche)relative)alle)forme)associate)(Unioni,)Convenzioni,)Comunità)Montane)ecc.) (7) 20 FUNZIONE DI COSTO E DI SPESA Funzioni fondamentali per le quali le prestazioni sono esogene rispetto all'autonomia degli Enti Locali (servizi, ad esempio, per i quali lo Stato fissa i LEP) SI Funzioni con prestazioni finali misurabili NO SI NO Funzione di costo Funzione di spesa Funzione di spesa IL MODELLO EMPIRICO Gruppo di variabili indipendenti La stima dei Fabbisogni Standard è stata fatta usando il seguente modello empirico: Spesa corrente yi = α + β' Xi + γ'Wi + δ'Zi + εi Variabili utilizzate sia nella stima sia nella conseguente fase di calcolo dei Fabbisogni Standard (variabili di contesto relative alla domanda, variabili di contesto relative all’offerta, variabili relative ai fattori esogeni di carico) Componente stocastica Nel calcolo dei Fabbisogni Standard l’impatto di queste variabili è neutralizzato (modelli organizzativi, scelte manageriali, effetti regionali fissi, ricavi) Le variabili obiettivo possono essere sostituite, in fase di applicazione del modello, con valori obiettivo in modo da evitare distorsioni. I Prezzi dei fattori produttivi e output nel caso di funzione di costo rientrano tra le possibili variabili obiettivo. Il modello empirico è stimato utilizzando uno stimatore OLS con errori standard robusti per l’eteroschedasticità nella matrice di covarianza (eccezioni: servizi di asilo nido dove è stato utilizzato lo stimatore LAD) IL MODELLO EMPIRICO Variabile dipendente Funzione lineare di spesa Y / gruppo client La Spesa storica dei Certificati di Conto Consuntivo è riclassificata per la valutazione dei Fabbisogni Standard (Y) Funzione logaritmica di costo Log(Y) Prima fase: Interventi 1-5 e 7 desumibili dai Certificati di Conto Consuntivo (spese di gestione corrente) Seconda fase: correzioni utilizzando le informazioni raccolte con il questionario SINTESI DEI MODELLI UTILIZZATI Funzioni e servizi Spesa storica Gruppo client Modello Campione di regressione Unioni di comuni 152 157 137 178 Ufficio tributario Ufficio tecnico Funzioni Generali Anagrafe Servizi generali 2009 Popolazione totale Funzione di spesa 3991 3472 4761 3882 Polizia locale 2009 Popolazione totale Funzione di spesa 5061 220 Funzioni di istruzione pubblica 2010 Popolazione 3-14 Funzione di costo 3990 183 5333 157 915 157 3163 157 3989 157 Viabilità e Trasporti Territorio e Ambiente Viabilità Trasporto pubblico locale 2010 Popolazione totale Funzione di spesa Gestione del territorio e dell’ambiente 2010 Popolazione totale Funzione di spesa Servizio smaltimento rifiuti Servizi sociali generali Settore Sociale 2010 Servizi di asilo nido Popolazione totale Funzione di spesa 4603 175 Popolazione 0-2 Funzione di costo 1133 175 LA CONVERSIONE IN COEFFICIENTI DI RIPARTO • I Fabbisogni Standard stabiliscono un criterio per la distribuzione di un ammontare fisso di risorse (approccio top-down) deciso dal governo centrale. • L’intera procedura di calcolo dei Fabbisogni Standard termina con l’identificazione di coefficiente di riparto. • Ponendo apri a 1 la spesa totale per uno specifico servizio, questo coefficiente di riparto rappresenta la quota della spesa attribuibile a ciascun Comune. • Per esempio, se si fa riferimento ai servizi complementari di istruzione, il coefficiente di riparto di Roma è pari a 0.086513706844, mentre quello di Milano è pari a 0.050924900485. SPESA STORICA vs FABBISOGNO IL CASO DELLE MARCHE ENTI LOCALI SENZA SERVIZIO - 1 ASILI NIDO E ISTRUZIONE (servizi complementari) • La valutazione dei Fabbisogni Standard è estesa anche ai Comuni che non hanno fornito un servizio oggetto di standardizzazione nell’anno di riferimento. • Un’eccezione alla regola di riconoscere un Fabbisogno Standard anche ai Comuni senza servizio si riscontra per i servizi di Istruzione (2 comuni) e di Asilo nido (4367 comuni) dove il fabbisogno è stato valutato utilizzando una funzione di costo. • L’impossibilità di assegnare un Fabbisogno ai Comuni che non erogano prestazioni in merito ai servizi di istruzione e di asilo nido scaturisce dall’assenza dei livelli essenziali delle prestazioni e, quindi, dall’obbligo di valorizzare il fabbisogno in base ai livelli di servizio effettivamente erogati come dichiarato nei questionari. ENTI LOCALI SENZA SERVIZIO - 2 ASILI NIDO E ISTRUZIONE (servizi complementari) In assenza di LEP, SOSE ha prospettato diverse soluzioni tecniche alternative: 1. attribuire i fabbisogni finanziari derivanti da questi servizi sulla base dei Costi Standard e in relazione al livello storico dei servizi erogati da ciascun Ente Locale; 2. attribuire i fabbisogni finanziari derivanti da questi servizi sulla base dei Costi Standard e in relazione a un livello di servizi da erogare derivante dall’utilizzo di una funzione di spesa; 3. attribuire i fabbisogni finanziari derivanti da questi servizi sulla base dei Costi Standard e in relazione a un livello di servizi da erogare scelto con altro criterio. La scelta, effettuata assieme a IFEL e COPAFF, si è orientata verso la prima soluzione (MENO DISCREZIONALE): • trattandosi di servizi a domanda individuale e a risposta discrezionale, si è ritenuto che gli amministratori locali li avessero organizzati ed erogati sulla base di una valutazione della situazione realmente esistente nel territorio di competenza e di un’analisi costi-benefici, tenendo altresì conto che di norma per questi servizi è richiesto un corrispettivo. I TEMPI DEI FABBISOGNI STANDARD DEI COMUNI Approvazione Approvazione Commissione definitiva Bicamerale DPCM Decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale Questionari Approvazione in COPAFF Schema di DPCM Conferenza Stato Città Ufficio tributario FC01A 20/12/2012 18/4/2013 7/8/2013(*) 30/01/2014 23/07/2014 Ufficio tecnico FC01B 20/12/2012 18/4/2013 7/8/2013(*) 30/01/2014 23/07/2014 Anagrafe FC01C 20/12/2012 18/4/2013 7/8/2013 (*) 30/01/2014 23/07/2014 Servizi generali FC01D 20/12/2012 18/4/2013 7/8/2013(*) 30/01/2014 23/07/2014 Polizia locale FC02U 28/06/2012 4/10/2012 11/10/2012 28/11/2012 21/12/2012 5/4/2013 Funzioni di istruzione pubblica FC03U 23/12/2013 23/07/2014 11/09/2014(**) Viabilità FC04A 23/12/2013 23/07/2014 11/09/2014(**) Trasporto pubblico locale FC04B 23/12/2013 23/07/2014 11/09/2014(**) FC05A 23/12/2013 23/07/2014 11/09/2014(**) FC05B 23/12/2013 23/07/2014 11/09/2014(**) FC06A 23/12/2013 23/07/2014 11/09/2014(**) FC06b 23/12/2013 23/07/2014 11/09/2014(**) Funzioni e servizi Gestione del territorio e dell’ambiente Servizio smaltimento rifiuti Servizi sociali generali Servizi di asilo nido (*) Parere non dato (**) Parere rinviato 30 I PILASTRI DEL NUOVO SISTEMA DI PEREQUAZIONE I Fabbisogni Standard, insieme alla stima della capacità fiscale, sono funzionali al riparto delle risorse destinate alla perequazione fiscale consentendo il superamento del criterio della spesa storica ritenuto una delle principali cause di inefficienza nella gestione della spesa da parte dei governi locali. Fabbisogni Standard Capacità Capacità Fiscale Fiscale Standard Standard Trasferimenti perequativi La definizione dei coefficienti delle capacità fiscali dei Comuni è ormai ultimata da parte del MEF e dell’ANCI. Capacità fiscale = IMU + TASI + ACI + RIFIUTI + Entrate residuali SOSE ha apportato il suo contributo metodologico per la stima della capacità fiscale delle entrate residuali (tributi minori e tariffe). REVISIONE PERIODICA Evoluzione triennale del modello di stima dei Fabbisogni Standard Processo virtuoso verso l’efficienza Analisi periodica dei comportamen7 Ques7onario unico per la rilevazione dei da7 (online entro fine anno) Integrazione del ques7onario unico nei Cer7fica7 di Conto Consun7vo LA BUSINESS INTELIGENCE OPENCIVITAS Nell’ambito del proge^o Fabbisogni Standard, il Dipar7mento delle Finanze avvalendosi della SOSE, intende me5ere a disposizione degli En7 Locali la Business Intelligence Uno strumento online informa7vo-‐ges7onale e innova7vo. OPENCIVITAS AL SERVIZIO DEGLI ENTI LOCALI Opencivitas è uno strumento (on-‐line) di esplorazione e benchmark dei da7 dei Comuni . e delle Province appartenen7 alle Regioni a statuto ordinario, che aiuta a migliorare l’organizzazione delle proprie funzioni e/o servizi, orientando una pianificazione strategica verso l’efficienza e la riduzione della spesa. perme5e all’Ente Locale di visualizzare i propri da7 e di confrontarli con quelli di altri en7 con cara5eris7che simili (ad esempio: classe di abitan7, modello organizza7vo). DISPONIBILITA’ DI OPENCIVITAS La BI Opencivitas è disponibile per tutti i Comuni e le Province da oggi 16 luglio 2014 Tutti i Comuni e le Province potranno accedere con le stesse credenziali utilizzate per l’accesso ai questionari https://opendata.sose.it/ fabbisognistandard A breve (fine ottobre), l’accesso sarà disponibile per tutti i cittadini 35 BENCHMARKING TRA I GRANDI COMUNI ACCESSI OPENCIVITAS (16 Regione VENETO EMILIA ROMAGNA UMBRIA MARCHE TOSCANA LOMBARDIA LIGURIA PUGLIA PIEMONTE LAZIO CAMPANIA ABRUZZO CALABRIA BASILICATA MOLISE TOTALE LUGLIO –2 % accesso comuni/ totale comuni 30.12% 23.56% 20.65% 14.64% 13.59% 13.07% 11.49% 9.30% 8.54% 6.61% 5.63% 5.57% 4.65% 3.82% 2.94% 12.04% OTTOBRE) Accessi totali 13957 5772 916 1929 1976 9736 1823 968 3712 867 859 586 320 148 86 43655 ACCESSI OPENCIVITAS (16 Classe di residen7 oltre 100.000 da 50.001 a 100.000 da 15.001 a 50.000 da 5.001 a 15.000 da 3.001 a 5.000 fino a 3.000 TOTALE LUGLIO –2 OTTOBRE) % accesso comuni/totale Accessi totali comuni 61.11% 34.83% 27.80% 19.73% 10.75% 6.24% 12.04% 3878 3410 10719 14643 4652 6353 43655 Efficienti Fabbisogno > Spesa storica Output storico > Output standard Sotto standard Fabbisogno > Spesa storica Output standard > Output storico Output storico – Output standard IL MONITORAGGIO DELLA PERFORMANCE Sopra standard Spesa storica > Fabbisogno Output storico > Output standard Spesa storica - Fabbisogno Inefficienti Spesa storica > Fabbisogno Output standard > Output storico IL MONITORAGGIO DELLA PERFORMANCE Il caso dei SERVIZI SOCIALI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI I da7 e le metodologie dei Fabbisogni Standard possono essere u7lizza7 nell’ambito del riasse5o is7tuzionale degli en7 territoriali e della ripar7zione delle funzioni. I Fabbisogni Standard possono fornire u7li elemen7 per avere il quadro delle reali necessità dei territori e della diversa efficienza degli En7. REGIONI COMUNI Province Città metropolitane Unioni di Comuni
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