Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Finalità generale Sensibilizzazione e formazione del corpo docenti alla conoscenza delle caratteristiche del profilo evolutivo linguistico, degli indici predittivi e/o dei fattori di rischio in funzione dell’acquisizione del codice scritto Classi: II e III anno dell’infanzia + I e IV elementare Studio logopedico PAROLE IN GIOCO I prerequisiti sono le condizioni che permettono l’apprendimento e che aumentano le probabilità di affrontare con successo l’inizio della scolarizzazione Esiste una correlazione tra potenzialità innate, processi di sviluppo e contesto che dovrebbero operare in sinergia Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Abilità cognitive di base Abilità visuo-percettive Abilità visuo-spaziali Abilità grosso-motorie Abilità grafo-motorie Abilità linguistiche Abilità metafonologiche Abilità logico-matematiche Studio logopedico PAROLE IN GIOCO ATTENZIONE MEMORIA CONCETTI DIMENSIONALI ORIENTAMENTO TEMPORALE ORDINAMENTO DISCRIMINAZIONE Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Attenzione selettiva Capacità di selezionare uno stimolo target inibendo i distrattori (focus attentivo) UDITIVA saper prestare attenzione di fronte a consegne VERBALI o spiegazioni di nuove regole. Attenzione sostenuta capacità di portare a termine compiti prolungati. A 2 anni un bambino sa mantenere l’attenzione per 5 minuti quando gli viene raccontata una storia. VISUO-SPAZIALE saper prestare attenzione di fronte a stimoli VISIVI Capacità di focalizzare la propria attenzione visiva per tempi relativamente brevi e poi di spostarla molto rapidamente, in modo seriale, sul vicino materiale visivo (Shifting) Attenzione divisa saper eseguire più compiti contemporaneamente Studio logopedico PAROLE IN GIOCO E’ una funzione che regola l’attività dei processi mentali filtrando ed organizzando le informazioni provenienti dall’ambiente per emettere una risposta adeguata TEORIA GERARCHICA DELL’ATTENZIONE: SISTEMA SAS ALLERTA •arousal (allerta fisiologica) stato di veglia •attenzione sostenuta allerta tonico pronti. ……………..via!!! allerta fasico pronti via!!! ATTENZIONE SPAZIALE •distribuita; fuoco dell’attenzione allargato •orientamento automatico: riflesso •orientamento volontario: dirigo volont. L’attenzione verso un evento ATTENZIONE FOCALIZZATA •automatica: spazio delimitato in cui vengono catturate le r. attentive •volontaria: spazio delimitato in cui concentrare l’attenzione ATTENZIONE SELETTIVA selezione di uno stimolo immerso in distrattori T R A I N I N G Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Memoria a breve termine: memoria immediata di stimoli, ha capacità limitata e breve durata MB FONOLOGICA VERBALE uditiva sequenziale: è la capacità di mantenere a mente una stringa di suoni o parole IN SEQUENZA, permettendo di non commettere omissioni e inversioni es. segmentazione sillabica e fonemica; es. ripetizione IN SEQUENZA di sillabe, parole, non parole, numeri es. fusione uditiva Es. Pa-nepane MB VISUO-SPAZIALE spaziale: memory visiva: riconoscimento di un disegno motoria: nella costruzione della grafia La MEMORIA DI LAVORO costituisce l’aspetto operativo della MB Es. ripetizione di più parole in ordine inverso o CASAASAC Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Memoria a lungo termine Permanente Vasta, illimitata Immagazzina e conserva l’informazione Diverse aree: Area della memoria verbale: es. imparare una filastrocca Area della memoria episodica es. ricordano cosa hanno fatto il giorno prima Area della memoria semantica Memorizzare tutti i concetti in base al significato Studio logopedico PAROLE IN GIOCO CONCETTI DIMENSIONALI Capacità di saper denominare e distinguere i concetti di grande/picccolo,alto/basso, lungo/corto (fondamentale per lo sviluppo dell’aritmetica). Già a 3 anni i bambini sanno distinguere oggetti per il criterio grande/piccolo. A 4 anni acquisiscono i concetti lungo/corto, alto/basso ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE Capacità di percepirsi nel tempo e di percepire la dimensione temporale degli eventi. Concetto del prima e dopo con sequenze di immagini, ieri/oggi/domani, lettura e scrittura di sequenze ritmiche, riordinamento di parole in una frase. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO ORDINAMENTO È la capacità di identificare e completare una successione di oggetti in base ad un criterio. Studio logopedico DISCRIMINAZIONE: PAROLE IN GIOCO è la capacità di classificare e confrontare oggetti o immagini stabilendo similitudini o diversità. Già a 2 anni i bambini sanno effettuare semplici appaiamenti di oggetti uguali discriminazione uditiva :È la capacità di analisi uditiva dei suoni costituenti le parole e la capacità di percepire le differenze e di distinguere i diversi suoni della propria lingua. Es.pane/cane- pane/pane Discriminazione visiva: è la capacità di fare confronti attraverso un’ analisi visiva percettiva. INTEGRAZIONE VISIVO-UDITIVA: è la capacità di saper integrare gli aspetti visivi e uditivi per permettere il passaggio dal fonema al grafema e viceversa. Permette di passare dal considerare le singole lettere all’elaborazione di gruppi di lettere. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO ABILITA’ VISUO-PERCETTIVE ABILITA’ VISUO-SPAZIALI Studio logopedico PAROLE IN GIOCO DISCRIMINAZIONE VISIVA: abilità di distinguere UN OGGETTO, UN SIMBOLO GRAFICO O UN’IMMAGINE da un altro per stabilire se è uguale o diverso. Permette di analizzare e memorizzare i segni grafici costituenti le forme delle lettere (discriminazione di lettere). il COMPLETAMENTO VISIVO è l’abilità di percepire una configurazione intera quando viene mostrata solo un parte; Studio logopedico PAROLE IN GIOCO PERCEZIONE FIGURA –SFONDO: di estrapolare un significato visivo da una situazione visiva, mantenendo la consapevolezza della relazione che essa ha con lo sfondo. GLOBALITÀ VISIVA: la capacità di riconoscere immediatamente una sequenza di lettere. E’ facilitata dalla creazione e dal mantenimento in memoria di una rappresentazione visiva globale della parola. MELA CANE PERA Difficoltà visuo-percettive determinano: →difficoltà nel realizzare e riconoscere accuratamente le lettere →compromissione leggibilità della scrittura Es.: sostituzioni tra “b” - “d” per scarsa discriminazione visiva; sostituzioni tra “o” - “u” per mancata percezione delle differenze Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Sono la capacità di : percepire le relazioni spaziali (osservatore-oggetto, oggettooggetto) Identificare l’orientamento degli stimoli e delle lettere individuare precisi riferimenti topologici nello spazio grafico (alto/basso, sopra/sotto, sinistra/destra). A 3 anni e mezzo un bambino sa collocare concretamente un oggetto rispetto ad un altro secondo i riferimenti topologici sopra/sotto, dietro/davanti, fuori. rispettare le convenzioni sulla posizione delle singole lettere Fare un’ analisi dello stimolo grafico (da sx a dx) serialità visiva Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Nella scrittura Consentono il rispetto delle regole riguardanti la disposizione spaziale di lettere e parole all’interno della pagina, secondo le convenzioni della lingua. Convenzioni: dimensione e proporzioni delle lettere spazi occupati rispetto alla riga distanze tra lettere e parole zone all’interno della pagina che possono essere occupate dalla scrittura Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Nel disegno: servono a mettere riferimenti al disegno (se il bambino disegna nella parte centrale del foglio o da una parte o in angolo della pagina): dimensioni e proporzioni della figura spazio da utilizzare distanze e rapporti tra figure Orientamento della rappresentazione Studio logopedico PAROLE IN GIOCO ABILITA’ MOTORIE GROSSOLANE ABILITA’ GRAFO-MOTORIE Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • • • • • • MOTRICITÀ GLOBALE Conoscenza e percezione del proprio corpo Finalizzare la motricità Coordinare i movimenti Dissociare i movimenti Abilità con palla Equilibrio statico e dinamico LATERALIZZAZIONE: è l’uso abituale di una mano, di un occhio, di un piede posti sullo stesso lato del corpo. Si organizza già dai primi mesi di vita e si conclude verso i 6-8 anni. Il bambino sa individuare la destra e la sinistra e proietta questi rapporti rispetto agli oggetti e allo spazio in generale. MOTRICITÀ FINE: Capacità di dissociare e coordinare movimenti delle dita in maniera fluida ed organizzata. Permette di utilizzare le mani in modo finalizzato. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Sono la capacità di effettuare atti motori rapidi e precisi caratterizzati da frequenti cambi di direzione e da un’organizzazione sequenziale nel tempo coordinazione dinamica dell’arto superiore: presa di coscienza e utilizzo differenziato del braccio al fine di attivare la manualità fine. fra i 5 e gli 8 anni: progressivo affinamento della grande progressione (movimenti della spalla, braccio, avambraccio, gomito) e della piccola progressione (movim. polso, mano e dita) motricità fine della mano; coordinazione oculo-manuale: Capacità coordinativa specifica di controllo e regolazione dei movimenti dell’arto superiore e della mano, movimenti continuativamente controllati della vista componenti visive (coordinazione oculomanuale) componenti tattilocinestesiche monitoraggio del movimento dell’arto durante l’atto grafomotorio e confronto con la sequenza di movimenti registrata in memoria Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Nel disegno… Copia di Figure geometriche 3a 4a 5a Figura umana Nella scrittura a mano… Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Recupero dell’allografo: recupero della forma specifica per le diverse varianti allografiche della lettera (E, e, E) 2. Modulazione dei parametri esecutivi: stabilire il livello di forza da applicare, grandezza del grafema, velocità di esecuzione, orientamento dei tratti, tipologia di presa. Dalla prensione a pugno palmare a pugno digitale alla prensione corretta detta “PRENSIONE A TRE DITA DINAMICA”. Inizio prensione a 3 dita intorno ai 4 anni. 1. 3. Selezione e pianificazione delle unità motorie necessarie per l’esecuzione effettiva della scrittura →Movimenti armonici di mano, polso, braccio, spalla Direzione efficiente del gesto di scrittura Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Nella prescrittura… Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Abilità cognitive di base Abilità visuo-percettive Abilità visuo-spaziali Abilità grosso-motorie Abilità grafo-motorie Abilità linguistiche Abilità metafonologiche Abilità logico-matematiche Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Avete appena letto il titolo di questa diapositiva. Proviamo a pensare adesso quali capacità vi hanno permesso di comprenderlo: vi è stato necessario identificare visivamente i segni scritti e sapere che corrispondono a dei suoni • Conoscenze grafemiche e fonologiche e che la loro composizione dà origine a parole dal significato a voi noto • Conoscenze semantiche e lessicali Avete tenuto presente che la A nella parola COMPETENZA vi fornisce l’informazione di una parola <<femminile, singolare>> • Conoscenze morfologiche e l’ordine in cui sono disposte le parole vi ha informato su quale sia il soggetto della frase • Conoscenze sintattiche Inoltre siete riuscire a comprende immediatamente che questa frase appartiene ad un testo specifico e non ad un depliant pubblicitario • Conoscenze pragmatiche Studio logopedico PAROLE IN GIOCO motivazione Il linguaggio è dunque qualcosa di estremamente complesso costituito da una serie di componenti indipendenti ma interagenti tra loro. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Competenza comunicativa. Il bambino impara a parlare senza un apprendimento specifico ma grazie alla semplice esposizione alla lingua madre. • Il bambino sviluppa un’intenzione comunicativa cercando di far passare brevi informazioni con GESTI, VOCALIZZI e con lo SGUARDO Lo sviluppo comunicativo precede e prepara il linguaggio • In una prima fase il bambino usa i suoi organi fonoarticolatori in maniera non intenzionale Tra i 2 e i 6 mesi • Compaiono e si stabiliscono i primi suoni vocalici Tra i 6 e i 7 mesi • Lallazione di tipo canonico C-V Tra i 10 e i 12 mesi • Lallazione variata. PROTOPAROLE Studio logopedico PAROLE IN GIOCO 9-12 MESI Gesti deittici • esprimono un’intenzione comunicativa e si riferiscono al contesto. Vengono usati quando si vuole fare una richiesta o una dichiarazione. 11-12 mesi Gesti referenziali • sono indipendenti dal contesto. Se il bambino apre e chiude la mano o scuote la testa non sarà necessario far riferimento al contesto per capire che il bambino sta salutando o dicendo “no”. 11-13 mesi Prime parole • Uso referenziale e non referenziale del linguaggio: il bambino inizialmente usa le parole in contesti specifici, solo in una fase successiva capisce la natura arbitraria del linguaggio Quando il linguaggio verbale inizia a consolidarsi e il vocabolario raggiunge le 50 parole, l’uso dei gesti referenziali diminuisce fino quasi a scomparire. 18 - 24 mesi «esplosione del vocabolario» il lessico del bambino si arricchisce di altri elementi (verbi, aggettivi..) Comunicazione referenziale (legata al contesto) comunicazione predicativa Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Lessico passivo o di input Contiene le parole di cui conosciamo il significato senza che vengano da noi usate nel linguaggio spontaneo Un bambino a 30 mesi è in genere in grado di acquisire da 4 a 10 parole nuove al giorno, raggiungendo il controllo di circa 10000 parole a 6 anni Lessico attivo o di output Contiene le parole che vengono usate in produzione senza doverne necessariamente conoscere il significato Età Il lessico di output è in genere più ridotto ma presenta anch’esso un rapido sviluppo 18 mesi 24-30 mesi Numero Medio Di Parole Prodotte 50 parole 100 o più parole 3-4 anni Circa 1000 parole 4-5 anni circa 1500 parole Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Il sistema semantico contiene le conoscenze apprese sul mondo. Il bambino impara a conoscere il mondo tramite l’azione che svolge per entrare in relazione con un oggetto. Toccando, guardando, manipolando un oggetto, il bambino comprende le sue caratteristiche percettive e l’uso che può farne. In seguito riesce ad astrarre queste caratteristiche e quindi a formare delle categorie semantiche gerarchiche. Categorie animate (esempio animali) Categorie inanimate (esempio oggetti) Gli elementi di questa categoria si distinguono per tratti visivi Gli elementi di questa categoria si distinguono per tratti di funzione L’uccello ha le ali, il cane ha quattro zampe.. Le forbici servono per tagliare, la penna per scrivere Studio logopedico PAROLE IN GIOCO 1. Il bambino si crea i primi concetti sugli oggetti in termini funzionali, ovvero li categorizza in base all’uso. Nelle categorie in cui la funzionalità è irrilevante (come per gli animali) risulta maggiormente difficile discriminare tra esemplari sulla base dei soli attributi percettivi (capra e pecora) INFORMAZIONI SUPERORDINATE come la categoria semantica (tigre=animale) vertebrato animale mammifero INFORMAZIONI SUBORDINATE come gli attributi (as esempio: animale selvaggio) 2. L’organizzazione dei concetti è gerarchica: Successione con cui i bambini imparano i nomi: Essere vivente Livello base di generalità Fiore Categorie subordinate (Nomi più specifici) Rosa cane pitbul Categorie sovraordinate (nomi più astratti) Pianta Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Nel momento in cui il vocabolario si arricchisce il bambino inizia a combinare le prime parole al fine di formare GRADUALMENTE le prime frasi. STILE OLISTICO I bambini olistici, pur avendo un vocabolario ristretto, producono enunciati di più parole che in realtà sembrano essere frasi memorizzare per intero STILE ANALITICO I bambini analitici costruiscono le frasi nel vero senso della parola, mettendo insieme i singoli elementi in combinazioni non rigide; per far ciò è necessario però un vocabolario piuttosto ampio. 20-29 Mesi <<la macchina corre FORTE>> 24-33 Mesi FRASE COMPLESSA che può comprendere gli incisi ossia frasi inserite in forma implicita (con il verbo all’infinito ) o in forma esplicita (con il verbo coniugato); <<il nonno va a prendere il bimbo>> 27-38 Mesi FASE DI CONSOLIDAMENTO E GENERALIZZAZIONE DELLE REGOLE COMBINATORIE COMPLESSE 18-26 Mesi <<gatto prende topo>> FRASE AMPLIATA che apporta informazioni aggiuntive alla fase nucleare; FASE DI COMPLETAMENTO DELLA FRASE NUCLEARE «mamma pappa» FRASE NUCLEARE un predicato con i suoi argomenti. Omissione dei morfemi liberi FASE parole in successione; Enunciati di tipo telegrafico FASE SINTATTICA PRIMITIVA FASE PRESINTATTICA FRASE NUCLEARE INCOMPLETA SINTATTICA PRIMITIVA Studio logopedico PAROLE IN GIOCO FRASE BINUCLEARE comprende 2 frasi nucleari, coordinate o subordinate. Compaiono i connettivi interfrasali e per ultime le frasi relative <<il bimbo si siede e mangia la pappa>> >38 mesi La LUNGHEZZA MEDIA DELL’ENUNCIATO è di fondamentale importanza per verificare l’andamento dello sviluppo del linguaggio; in particolare è utile al fine di valutare la progressiva crescita della complessità morfosintattica. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Anche lo sviluppo degli aspetti morfologici è graduale MORFEMI LEGATI (desinenze che stabiliscono genere e numero) IL MORFEMA la più piccola unità linguistica dotata di significato MORFEMI LIBERI (funtori) Vengono prodotti prima e secondo i ricercatori una possibile spiegazione risiede nel fatto che i nomi, i verbi e gli aggettivi devono essere obbligatoriamente flessi e non permettono quindi strategie di evitamento (Caselli et al., 2007) Elementi meno percettibili e privi di un significato immediato, risultano di difficile comprensione al bambino, il quale tende ad ometterli riportando gli elementi più salienti all’interno di un enunciato parole contenuto. L’IPERCORRETTISMO tra i 30 e i 36 mesi evidenzia l’avvenuta acquisizione delle regole morfosintattiche che vengono indiscriminatamente applicate anche alle eccezioni (aperto aprito) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO 3 anni il sistema degli articoli è incompleto. Tra i 3 e i 4 anni si sviluppa la morfologia nominale io, tu, me, te sono i primi a comparire Solo intorno ai 6-7 anni i bambini padroneggiano gli aspetti morfologici che richiedono di ricorrere alla memoria di lavoro per capire il significato delle frasi, cioè «accordi a lunga distanza» che operano sull’intera frase Il topo, che il gatto rincorre nella cucina, ha il formaggio in bocca Alcuni autori ritengono che tra i 4 e i 6 anni si verifichi una riorganizzazione del sistema linguistico con il passaggio da una GRAMMATICA INTRAFRASALE ad un GRAMMATICA INTERFRASALE (Camaioni et al., 2002). Studio logopedico PAROLE IN GIOCO ANNI TIPOLOGIA DI FRASE ACQUISITA 4 FRASI LOCATIVE sopra/sotto; dentro/ fuori; su/giù; vicino prime frasi ad essere acquisite 5-6 FRASI LOCATIVE davanti/dietro – da/a e tra vengono apprese più tardi 5-6 FRASI ATTIVE DATIVE CON UN CHIARO RAPPORTO TRA REFERENTI ANIMATI/INANIMATI E PROBABILITÀ/IMPROBABILITÀ DELL’EVENTO. Frasi tipo <<il bambino imbocca la mamma>> o <<il bambino porta il gatto al topo>> vengono decodificate correttamente solo a partire dai 6 anni poiché sino ad allora le proprie conoscenze del mondo predominano sulla corretta analisi sintattica della frase 5-6 FRASI PASSIVE IRREVERSIBILI (La moto è guidata dal nonno) la presenza di un referente inanimato rende semanticamente più semplice individuare l’agente dell’azione. I bambini utilizzano a lungo la regola dell’ordine delle parole per interpretare le frasi, attribuendo al primo nome il ruolo di agire l’azione (sogg) e all’ultimo nome quello di subire l’azione (compl ogg). Ciò comporta una difficoltà nell’interpretazione delle frasi passive (5-6 anni). 6 FRASI PASSIVE REVERSIBILI PROBABILI (La bambina è imboccata dalla mamma) Entrambi i referenti possono compiere l’azione ma è esperenzialmente più probabile che sia uno dei due ad eseguirla 7,6 FRASI PASSIVE REVERSIBILI IMPROBABILI (Il cane è morso dal bambino ) È il referente insolito a compiere l’azione PREPOSIZIONI E CONNETTIVI INTERFRASALI sono di difficile comprensione perché di scarso spessore semantico rispetto alle parole contenuto Una stessa PREPOSIZIONE può avere diverso valore semantico a seconda del contesto. Si pensi - al DI di specificazione o di materia - - (la sorella DI Marco / Il foglio DI carta) All’ A di termine o moto a luogo - (Luca pensa A Maria / vado A scuola) Anche i CONNETTIVI FRASALI possono assumere diverse funzioni stabilendo tra le frasi rapporti di natura diversa quali: - Di NEGAZIONE (sdraiati MA non dormire) - Di AGGIUNTA (bevi il latte e mangia i biscotti) - Di ESCLUSIONE (bevi il latte o mangia i biscotti) - Di DIPENDENZA CAUSALE (piange perché è caduto) - Di ORDINE TEMPORALE (prima di mangiare lavati le mani) - Di CONTEMPORANEITà (mentre legge ascolta la musica) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO ANNI CARATTERISTICHE 3 stabilizzata la comprensione delle congiunzioni coordinanti E e O usano in maniera corretta l’accordo soggetto-verbo-oggetto anche se le forme plurali dei verbi compaiono più tardi. 3,6 il connettivo causale PERCHÉ è compreso in frasi del tipo «il bambino piange perché è caduto» mentre risulta più difficile individuare la possibile causa dell’evento descritto dalla frase (ad esempio «il bambino piange. perché?» è un quesito che viene risolto a 5 anni) Fino a 4 La presenza del NON viene ignorata 4 Acquisita la forma riflessiva propria «la bambina SI pettina» 4,6-5 Inizia ad essere riconosciuto il valore semantico di contemporaneità del connettivo MENTRE 4-6 Inizia la comprensione della relativa introdotta dal CHE ma sono necessari circa due anni per il consolidamento 5 Ben compreso l’eccettuativo TRANNE 5 Acquisita la forma riflessiva reciproca «le bambine SI salutano» Entro i 6 Si conferma l’acquisizione dell’avversativa MA Dopo i 7 Si consolida la comprensione dell’avversativa INVECE Dopo i 7 Migliora la comprensione della corretta successione temporale evocata dai connettivi PRIMA DI/ DOPO AVER Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Sin dalla prima infanzia il bambino mostra una naturale propensione ad ascoltare e costruire storie. Il coinvolgimento cognitivo ed emotivo che i racconti sono in grado di suscitare pone il bambino nella condizione di attivare simultaneamente abilità linguistiche complesse (nessi di coesione, relazioni temporali e causali tra le parti della storia) e processi neuropsicologici come la memoria episodica, quella semantica e il problem solving per costruire la coerenza interna al racconto. Sotto il profilo della produzione autonoma di storie, mano a mano che si affina la competenza narrativa, i racconti prodotti dai bambini seguono uno sviluppo con gradi crescenti di complessità strutturale: Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Non storia •Elenchi di azioni o eventi collegati da relazioni temporali come E e POI Abbozzo di storia •È introdotto un evento iniziale seguito da una conseguenza «arriva il lupo e la nonna muore» Storia incompleta •Sono presenti eventi intermedi che collegano la conseguenza al problema iniziale «scoppia un incendio, il bambino va a chiamare i genitori, spengono il fuoco» Storia essenziale •Vi è un episodio centrale introdotto da un problema e corredato di tentativi di soluzione del problema «un figlio piange, chiamano la mamma, la mamma arriva e chiede se ha fame, il figlio dice di voler stare con la mamma» Storia completa •Sono riportati più episodi collegati tra loro da relazioni temporali e/o causali «una madre non ha il latte per il bambino, esce per comprarlo ma i negozi sono chiusi; va dalla vicina di casa che dice di avere poco latte, ma lei dice che può darglielo perché nel pomeriggio i negozi riapriranno. Così da il latte alla mamma e nel pomeriggio va a comprarlo» Se lo sviluppo è tipico 4-5 anni competenza narrativa Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Lo sviluppo della competenza fonologica avviene grazie a un’innata predisposizione del bambino a percepire le caratteristiche distintive dei suoni nel continuum della lingua parlata. I fonemi hanno caratteristiche proprie determinate da: Luogo di articolazione Modo di articolazione Dalla vibrazione o meno delle corde vocali (suono sonoro o sordo) LUOGO DI ARTICOLAZIONE Bilabiali Labiodentali Dentali Alveolari Palato- Palatali Velari alveolari b jf m I M Laterali k K Polivibranti q Occlusive oa eu Fricative M O D O sc Affricate Nasali Approssim l E ry RY srcy sRcY i v Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Lo sviluppo dei suoni del linguaggio (inventario fonetico) avviene nella maggior parte dei casi tra i 24 e i 48 mesi seguendo un ordine di acquisizione riconoscibile in tutti i bambini Tra i 24 e i 48 mesi .l.+.m.+.o.+.a.+.s.+.c.+.j.+.f.+.e.+.k.+.i. .sR. bh, .cY. fh , .u.+.r.+.sr. y , .I.fm .q. .R. rbh, .K. fkh I fonemi vengono percepiti e prodotti tanto più precocemente quanto più facile è l’esecuzione della loro postura articolatoria 1. progressivo assestamento dell’articolazione, con l’acquisizione di tutti i fonemi, i quali vengono prodotti dal bambino inizialmente con approssimazioni. 2. le parole che produce il bambino cominciano ad acquisire una forma fonetica abbastanza stabile e facilmente riconducibile al modello adulto. 3. Appaiono parole multisillabiche e gruppi consonantici che il bambino realizza compiendo qualche processo di semplificazione Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Meccanismi di semplificazione PROCESSI DI SISTEMA presenti quando il bambino, pur avendo categorizzato i suoni percettivamente, non riesce ad utilizzarli in maniera contrastiva. Un sistema, infatti, è un insieme di suoni diversi che sono in un rapporto di sostituzione, ma quando un fonema viene sostituito con un altro si verifica anche una variazione nel significato della parola pronunciata ed è per questo che i fonemi vengo definiti come portatori di valore contrastivo. PROCESSI DI STRUTTURA presenti quando il bambino commette errori che riguardano la combinazione di unità e la distribuzione e sistemazione delle stesse all’interno di una categoria più ampia. STOPPING: le fricative e le affricate vengono sostituite con le occlusive ( cielo ‘tElo); Studio logopedico PAROLE IN GIOCO CANCELLAZIONE DI SILLABA DEBOLE: la struttura della parola viene ridotta in una o più sillabe non accentate (telefono ‘tEfono); AFFRICAZIONE: le fricative vengono sostituite con affricate (serpente tSe’pente); RIDUZIONE DEI DITTONGHI: il dittongo viene reso con un solo elemento vocalico (piatto ‘pat:o); GLIDING: una consonante sostituita da un’approssimante (aereo ‘aEjo); ANTERIORIZZAZIONE: consonanti bersaglio velari realizzate come alveolari o palatali (occhi ‘otti); POSTERIORIZZAZIONE: consonanti bersaglio alveolari o labiali sostituite da suoni palatali o velari (tamburo kam’buro); DESONORIZZAZIONE: consonante bersaglio sonora resa sorda (banana pa’nana); SONORIZZAZIONE: consonante bersaglio sorda resa sonora (fuori ‘vwori); da suoni palatali o velari (tamburo kam’buro); DESONORIZZAZIONE: consonante bersaglio sonora resa sorda (banana pa’nana); SONORIZZAZIONE: consonante bersaglio sorda resa sonora (fuori ‘vwori); I processi che semplificano la struttura sono: I processi che semplificano il sistema sono: FRICAZIONE: occlusive o affricate sostituite da fricative (cioccolata sokko’lata); CANCELLAZIONE DI CONSONANTE E/O VOCALE: la struttura fonotattica viene ridotta con l’eliminazione di un elemento ( cestino ‘estino); METATESI E MIGRAZIONE: una sillaba o un singolo elemento vengono scambiati di posto con un’altra sillaba o un altro elemento all’interno della stessa parola (topo ‘poto caffè fe’kE); EPENTESI DI CONSONANTE: una consonante viene inserita nella struttura della parola per facilitarne la produzione (pettine ‘pEntene); PROCESSI DI ASSIMILAZIONE O ARMONIA: nella struttura alcuni elementi tendono a condividere alcune caratteristiche: •assimilazione modo e luogo (dorme ‘mome); •assimilazione vocalica (caffè ke’fE); •assimilazione di sonorità (buco ‘puko). RIDUZIONE DEI GRUPPI CONSONANTICI: la riduzione del gruppo avviene per gradi: •cancellazione completa del gruppo (slitta ‘it:a); •riduzione del gruppo ad un membro con cancellazione della consonante marcata (scatole‘katole, quadro‘kwad:o, bambola’babola) o di quella non marcata (slitta ‘sjat:a, posto ‘pos:o) o con indebolimento dello stop (forbici ‘forvitSi); Studio logopedico PAROLE IN GIOCO I processi rappresentano una caratteristica tipica nello sviluppo tipico del bambino; sono semplificazioni fonologiche che riflettono le restrizioni imposte dagli aspetti strutturali e fisiologici della produzione delle parole e vengono considerate delle vere e proprie strategie di apprendimento nelle prime fasi dello sviluppo. È per questo motivo che, la presenza di alcuni processi di semplificazione della struttura fonotattica in alcune fasi dello sviluppo linguistico del bambino non deve essere considerata preoccupante. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO morfosintassi fonologia narrazione Semantica e lessico Difficoltà di linguaggio (secondaria o primaria) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO RITARDO DEVIANZA 1. prestazioni del bambino qualitativamente sovrapponibili a quelle di un bambino più piccolo con sviluppo tipico; 2. la sequenza nelle tappe dello sviluppo è analoga a quella dei bambini nella norma; 3. il bambino, pur avendo uno sviluppo ritardato, presenta plasticità nella prestazione e modificabilità. 1. ritmo di acquisizione rallentato e cambiamenti lenti; 2.assenza di una chiara sequenza di fasi; 3.rigidità nell’applicazione delle regole; 4.dissociazione tra varie componenti del sistema linguistico e marcata omissione di alcuni funtori grammaticali (Sabbadini e Caselli, 1997). Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Il disturbo specifico del linguaggio (DSL) è un disturbo evolutivo del linguaggio, caratterizzato da un ritardo o disordine in uno o più ambiti dello sviluppo linguistico, in assenza di deficit cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e di importanti carenze socio ambientali F80.0 (315.39) F80.1 (315.31) F80.2 (315.31) • Disturbo specifico dell'Articolazione dell'eloquio: non sono compromesse le capacità linguistiche ma vi è una difficoltà nei suoni verbali • Disturbo del Linguaggio Espressivo: non è legato alla capacità di espressione non verbale ma solo a quella verbale; • Disturbo Specifico della Comprensione: ad esso spesso si associa un disturbo espressivo e a volte difficoltà socio-affettive. Manca la comprensione della comunicazione; • Altri Disturbi del linguaggio F80.8 Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Le COMPETENZE LINGUISTICHE E METALINGUISTICHE occupano un ruolo cruciale nello sviluppo del bambino e costituiscono un vero e proprio trampolino di lancio verso gli apprendimenti del primo ciclo della scuola primaria. La lingua italiana essendo una lingua ad ortografia trasparente necessita di una elaborazione dei suoni linguistici per il passaggio dalla forma orale alla forma scritta Molti anni di ricerca e di pratica clinica hanno confermato quanto sia importante per un bambino padroneggiare la lingua orale nelle sue varie componenti prima dell’incontro con la lingua scritta: comprensione di messaggi verbali sempre più complessi, progressivo arricchimento del lessico e della sintassi, fluidità e precisione articolatoria, consapevolezza fonologica e metafonologica……. DI CUI PARLEREMO TRA POCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Competenza metafonologica: “capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando adeguate trasformazioni con gli stessi” Bortolini (1995) REQUISITO NECESSARIO PER L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA SCRITTA!!! Il suo rapido evolversi tra l’ultimo anno di scuola dell’infanzia e primo anno scuola primaria (Marotta e altri 2002) è momento di cruciale importanza Lingua italiana è ad ortografia trasparente Necessità di elaborazione dei suoni del parlato Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • Frith 1985+Bradley 1988… • Hulme+Snowling 1988: ruolo cruciale della ricognizione di rime e riconoscimento di suono iniziale • Wimmer+colleghi 1991: studio su bambini austriaci dimostrano la correlazione tra competenza di lettura e abilità di consapevolezza fonologica predittività • Bryant+Bradley 1996: nesso diretto tra consapevolezza fonologica e apprendimento lingua scritta • Orsolini 2003: osservare altri fattori di rischio (riconoscimento visivo+comprensione natura alfabetica) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Ferreiro+Teberosky (1985): Cheung (2001) : le abilità metafonologiche consistono dunque nell’analizzare il linguaggio parlato nelle sue componenti sonore e nel manipolare queste piccolissime unità. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Riconoscimento e riproduzione di rime Riconoscimento di analogie tra lettere iniziali di parole Analisi sillabica/(fonologica) prerequisiti necessari Fusione sillabica/(fonologica) alla lingua scritta Capacità di elidere (delezione sillaba iniziale-finale) Capacità di aggiungere o invertire fonemi (spoonerismo ES. luna-dente) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Wagner+Torgesen (1987) Rappresentazione più naturale sarebbe quella SILLABICA: ha un preciso referente a livello acustico L’attenzione e la consapevolezza per le sillabe precede quella per i fonemi!!! Studio logopedico PAROLE IN GIOCO GLOBALE: operazioni metafonologiche, di riflessione Discriminazione uditiva di coppie minime Classificazione: riconoscimento di rime e sillabe in parole diverse Fusione e segmentazione sillabica SILLABE B/i sviluppano la conoscenza delle sillabe spontaneamente e molto prima dei fonemi. Zucchermaglio (1985): si sviluppa prima e indipendentemente dall’apprendimento della lingua scritta. In età prescolare: difficoltà nei compiti di unità minime…i FONEMI. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO ANALITICA: coinvolgimento dei fonemi • Fusione e segmentazione fonemica • Manipolazione: delezione sillabica e consonantica, inversione di iniziali • Classificazione: ricognizione di rime, produzione di rime, fluidità lessicale con facilitazione fonemica. Tressoldi e colleghi 1989: Consapevolezza fonemica è dipendente anche da abilità metalinguistiche che non si sviluppano spontaneamente come il linguaggio orale. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • Piaget+Szemiska (1968) =concetto numero > 5/6 aa • Antell+Keating (1983)= neonati di 1/12 gg discriminano insiemi di 2/3 elementi SEQUENZA SPERIMENTALE .. .. ≠ … > Tempo d’osservazione per i 3 puntini Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • Starkey+Gelman (1990) : capacità innata in b/i 6-8 mesi SEQUENZA SPERIMENTALE > Tempo d’osservazione per le 3 figure Studio logopedico PAROLE IN GIOCO •Van Loosbroek+Smitsman (1990): in b/i 5-13 mesi > tempi di osservazione al cambiare del numero dei rettangoli in movimento su PC reazione alla numerosità di oggetti in movimento!! Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • Karen Wynn (1995) : b/i 6 mesi e marionetta > tempi di osservazione raddoppiano all’aumentare dei saltelli (da 2 a 3) I neonati e bambini di pochi mesi sono sensibili alle quantità!!! Studio logopedico PAROLE IN GIOCO (Atkinson, Campbell, Francis 1976 + Mandler, Shebo 1982) Processo specializzato di percezione visiva della numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato, senza contare. Max 4 oggetti percepibili Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • Wynn 1992: b/i 5-6 mesi sanno compiere semplici operazioni additive (1+1) e sottrattive (2-1) in maniera implicito Teatrino e marionette Operazione additiva nascosta da schermo (1+1=2) e (1+1≠1) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO + = + ≠ Aspettativa delusa > tempo d’osservazione Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Operazione sottrattiva nascosta da schermo (2-1=1) (2-1≠2) - - = ≠ Aspettativa delusa > tempo d’osservazione Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Butterworth (1999) La natura fornisce un nucleo di capacità per classificare piccoli insiemi di oggetti, ma per le capacità più avanzate abbiamo bisogno di istruzione, ossia acquisire gli strumenti concettuali forniti dalla cultura in cui viviamo. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Gelman+Gallistel (1978): acquisizione abilità di conteggio è guidata dalla conoscenza innata di cinque principi del contare: Principio della corrispondenza biunivoca Principio dell’ordine stabile Principio della cardinalità Irrilevanza dell’ordine Astrazione Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Principio della corrispondenza biunivoca: “ad ogni elemento dell’insieme contato corrisponde una sola parola- numero e viceversa” Principio dell’ordine stabile: “le parole-numero devono essere ordinate in una sequenza fissa e inalterabile” Principio della cardinalità: “l’ultima parola numero usata nel conteggio rappresenta la numerosità dell’insieme” Irrilevanza dell’ordine: “l’ordine di conta degli elementi non influenza il risultato” Astrazione: “in uno stesso insieme, non è necessario che gli elementi da contare abbiano le stesse caratteristiche” 1 2 3 4 5 Studio logopedico PAROLE IN GIOCO …parole-numero apprese dal linguaggio sistemate nella lista di “etichette-numero mentali” MAPPATURA bidirezionale… 2-3 anni inizio della padronanza di tali principi, si completa attorno ai 5 anni!! • 2 aa appare il p. di corrispondenza biunivoca indipendentemente dalla sequenza verbale … • 3 ½ aa i bambini sono abili nel dire l’ultima parola del conteggio ma non è detto che comprendano che il processo del contare fornisca la numerosità d’insieme p. cardinalità è l’ultimo a comparire!! Esempi… Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • Gelman e Meck (1983) : es.: conta dei dinosauri …può capitare ricomincino daccapo • Wynn (1990) : “bambini arraffoni”, se si chiede loro (3 ½ aa) uno specifico numero di oggetti ne afferrano una manciata a caso DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO SPERIMENTATORE: e allora quanti sono? ADAM: uno, due, cinque! SPERIMENTATORE: quindi ce ne sono cinque? ADAM: no, quello è cinque!! SPERIMENTATORE: che ne dici ci contarli così…uno, due, cinque? (propone un ordine diverso) ADAM: No, questo è cinque!! Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Fuson (1988) “Teoria dei contesti diversi” 1 I b/i riconoscono diversi aspetti impliciti nel numero: lessicali (i numeri si scrivono, si dicono) semantici (relativi alle quantità) funzionali di calcolo e conteggio ( servono a…) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Fuson (1988) “Teoria dei contesti diversi” 2 L’evoluzione dell’abilità di conteggio implica l’integrazione dei seguenti tre aspetti: 1) La padronanza della sequenza numerica (3-8 aa) 2) L’acquisizione della corrispondenza uno a uno tra le parole-numero e gli elementi contati (max 5 aa) 3) Il riconoscimento del valore cardinale del numero (dai 4 aa vedi anche Wynn e Gelman+Meck) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • Piaget (1972): capacità di rappresentare un oggetto o un evento (significato) tramite un altro (significante) si sviluppa dai 2 aa Acquisizione del segno è il passaggio dall’uso personale ad uno convenzionale • Gardner (1987): 3 aa b/o riproduce simboli analogici, 4 aa riproduzione aspetti quantitativi della realtà, 57 aa accesso al sistema simbolico “notazionale” numerico. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Tipi diversi di formato grafico per esprimere quantità (Hughes 1982; 1987) Quattro categorie di rappresentazione: IDIOSINCRATICA: notazioni incomprensibili PITTORICA: riproduzione di figure di oggetti 3-4 aa ICONICA: segni grafici biunivoci (aste, lettere..) SIMBOLICA: numeri arabici 4-5 aa 5 aa numero arabico usato con familiarità 5-6 aa corrispondenza esatta simbolo-quantità: frequenti errori di scrittura (specularità e rotazioni). Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studio logopedico PAROLE IN GIOCO • Processi semantici: rappresentazione mentale della quantità, la numerosità, il principio della cardinalità del numero • Conteggio: importante contatto tra numero e mondo culturale (3 ½ aa) • Processi lessicali: nome dei numeri e acquisizione di una sorta di algoritmo per produrre una sequenza infinita secondo progressione • Processi pre-sintattici: relazioni d’ordine di grandezza (sistema posizionale…prima dei Babilonesi, poi Indù, mercanti italiani e Arabi) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Studi effettuati dal Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l’Infanzia e L’Adolescenza (2006) hanno stimato l’incidenza del 20% delle difficoltà di calcolo nella popolazione scolastica Stime internazionali sul disturbo di calcolo vero e proprio hanno una percentuale del 2 per mille circa Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Secondo Butterworth, queste potenzialità grazie all’esperienza con oggetti e alle acquisizioni linguistiche si sviluppano e si trasformano gradualmente nelle competenze necessarie all’apprendimento delle abilità di calcolo, naturalmente se il contesto di apprendimento , l’ambiente, ne offre la possibilità. *Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e Generale dell’univeristà degli Studi di Padova: possibilità di incremento dei prerequisiti del calcolo!! * OCSE Studio logopedico PAROLE IN GIOCO La ricerca neuropsicologica ha dimostrato che alla base dell’apprendimento scolastico vi sono processi specifici il cui disfunzionamento è causa dei disturbi di apprendimento nell’età evolutiva Gli apprendimenti delle competenze di lettura-scritturacalcolo non inizia nella scuola elementare!!! Vengono formalizzati con l’inizio della scolarizzazione ma trovano il loro substrato in precedenti acquisizioni che non avvengono con la semplice esposizione. Età Abilità 2 anni •un bambino sa mantenere l’attenzione per 5 minuti quando gli viene raccontata una storia. •i bambini sanno effettuare semplici appaiamenti di oggetti uguali 3 anni i bambini sanno distinguere oggetti per il criterio grande/piccolo. 3 anni e mezzo un bambino sa collocare concretamente un oggetto rispetto ad un altro secondo i riferimenti topologici sopra/sotto, dietro/davanti, fuori. 4 anni acquisiscono i concetti lungo/corto, alto/basso Inizio prensione a 3 dita 5 anni fra i 5 e gli 8 anni: progressivo affinamento della grande progressione (movimenti della spalla, braccio, avambraccio, gomito) e della piccola progressione (movim. polso, mano e dita) 6 anni Dai 6 agli 8 anni si conclude la Lateralizzazione che inizia fin dai primi mesi di vita Caratteristiche del disegno Rappresentazione dello spazio Rappresentazione della figura umana • • • • Movimenti della spalla; Piacere cinestesico; Presa grossolana Non c’è coordinazione oculo-manuale Scarabocchio disordinato: • Scarabocchia oltre il foglio; • ignora i segni tracciati già tracciati sul foglio Nessuna rappresentazione • • • Tratti più piccoli Movimenti ripetuti Osservagli scarabocchi mentre li disegna Usa movimenti del polso Sa già copiare un cerchio Scarabocchio controllato: • Rimane dentro la superficie da disegnare • Disegna intorno ai segni già tracciati sul foglio • È in grado di concentrarsi su alcune parti del disegno Vengono disegnati cerchi, linee, Collega i segni alle cose Grande varietà di linee Tiene lo strumento fra le dita L’identificazione dei soggetti può variare nel processo del disegno Dedica un’attenzione più costante Scarabocchio denominato: • Gli scarabocchi sono disposti intenzionalmente • Sono utilizzati i segno già tracciati sul foglio • Gli spazi vuoti possono assumere un significato • Le linee diventano contorni di figure • • • • • • • • • Lo scarabocchio può essere indicato dal bambino come se fosse una persona L’azione può ricevere un nome come nel caso del salto, della corsa Caratteristiche del disegno Rappresentazione dello spazio Rappresentazione della figura umana • Le forme degli oggetti sono geometriche e perdono significato quando sono allontanate dal contesto • Gli oggetti sembrano fluttuare intorno alla pagina Il foglio è girato o rovesciato durante il disegno Dagli scarabocchi emerge il simbolo testa-piedi Simboli flessibili, in costante cambiamento . La disposizione e le dimensioni degli oggetti sono determinati Gli oggetti disegnati non sono in rapporto con loro e soggettivamente • Le dimensioni degli oggetti non sono nel corretto rapporto delle loro proporzioni Le persone disegnate guardano l’osservatore, di solito sorridendo Inclusione graduale delle braccia,del corpo, delle dita delle mani e dei piedi • L’arte diventa comunicazione con il Sé • • • Gli oggetti conosciuti sembrano essere catalogati o raggruppati pittoricamente E’ in grado di copiare un quadrilatero a 4 anni e un triangolo a 5 anni. • Gli oggetti sono distorti per adattarli allo spazio disponibile Lo spazio sembra circondare il bambino • • • • • Verso la fine dello stadio compaiono i vestiti, i capelli e altri dettagli Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Livello foneticofonologico • Inventario fonetico quasi completo. Devono essere presenti /p/, /b/, /t /, /d/, /k/, /g/, /m/, /n/, /l/ • Possono essere ancora presenti dei processi di semplificazione del sistema e della struttura. Livello semanticolessicale • Circa 1000 parole • Produzione di parole che corrispondono ad un livello base di generalità (fiore ) e nomi che corrispondono a categorie subordinate (rosa) Livello morfo-sintattico • Frasi complesse • Corretto utilizzo dell’accordo soggettoverbo-oggetto • Presenza di ipercorrettismo • Il sistema degli articoli può essere incompleto • stabilizzata la comprensione delle congiunzioni coordinanti E e O • Il connettivo causale PERCHÉ è compreso solo in frasi del tipo «il bambino piange perché è caduto» Livello narrativo • Non storia • Abbozzo di storia Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Livello fonetico- fonologico • Inventario fonetico completo. • Possono essere ancora presenti armonie consonantiche. Livello semantico-lessicale • Più di 1500 parole • Produzione di parole che corrispondono a categorie sovraordinate nomi più astratti (pianta) Livello morfo-sintattico • Frasi complesse e binucleari • Corretto utilizzo dell’accordo soggetto-verbo-oggetto • Si sviluppa la morfologia nominale • Viene acquisita la forma riflessiva propria «la bambina SI pettina>> • 4,6-5 anniInizia ad essere riconosciuto il valore semantico di contemporaneità del connettivo MENTRE • 4-6 anni Inizia la comprensione della relativa introdotta dal CHE ma sono necessari circa due anni per il consolidamento • Frasi Locative: sopra/sotto; dentro/ fuori; su/giù; vicino Livello narrativo • Storia incompleta Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Livello fonetico- fonologico • Inventario fonetico completo. • Non sono presenti processi di semplificazione del sistema e della struttura Livello semantico-lessicale • Circa 1500 parole • Produzione di parole che corrispondono ad un livello base di generalità (fiore ) e nomi che corrispondono a categorie subordinate (rosa) Livello morfo-sintattico • Frasi complesse e binucleari • 4,6-5 anniInizia ad essere riconosciuto il valore semantico di contemporaneità del connettivo MENTRE • 4-6 anni Inizia la comprensione della relativa introdotta dal CHE ma sono necessari circa due anni per il consolidamento • Ben compreso l’eccettuativo TRANNE • Acquisita la forma riflessiva reciproca «le bambine SI salutano • Si conferma l’acquisizione dell’avversativa MA • Frasi Locative: sopra/sotto; dentro/ fuori; su/giù; vicino; davanti/dietro; da/a e tra • Frasi attive dative con un chiaro rapporto tra referenti animati/inanimati e probabilità/improbabilità dell’evento. • Frasi passive irreversibili (La moto è guidata dal nonno) Livello narrativo • Storia incompleta Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Discriminazione di insiemi di 2/3 elementi: stima numerica!! Operazioni additive e sottrattive: aspettative numeriche!! Capacità di rappresentare un oggetto o un evento (significato) tramite un altro (significante) si sviluppa dai 2 aa Studio logopedico PAROLE IN GIOCO 2 aa appare il p. di corrispondenza biunivoca 3 ½ aa i b/i sono abili nel dire l’ultima parola del conteggio ma non hanno ancora il principio della cardinalità 3 aa b/o riproduce notazioni incomprensibili A 4 aa appare un primo riconoscimento del valore cardinale del numero A 4 aa compare la riproduzione di aspetti quantitativi della realtà (riproduzione di figure di oggetti) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Metafonologia GLOBALE: operazioni metafonologiche, di riflessione Discriminazione uditiva di coppie minime Classificazione: riconoscimento di rime e sillabe in parole diverse Fusione e segmentazione sillabica Principio della cardinalità acquisito intorno ai 5 aa Acquisizione della corrispondenza uno a uno tra le parole-numero e gli elementi contati (max 5 aa) 5 aa numero arabico usato con familiarità 5-6 aa corrispondenza esatta simbolo-quantità: frequenti errori di scrittura (specularità e rotazioni). Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Metafonologia ANALITICA: coinvolgimento dei fonemi Fusione e segmentazione fonemica Manipolazione: delezione sillabica e consonantica, inversione di iniziali Classificazione: ricognizione di rime, produzione di rime, fluidità lessicale con facilitazione fonemica. 5-7 aa accesso al sistema simbolico “notazionale” numerico la padronanza della sequenza numerica (3-8 aa) Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Sistema attentivo-esecutivo e lettura. Un approccio neuropsicologico alla dislessia, Benso Francesco, 2010 La dislessia. Una guida per genitori e insegnanti: teoria, trattamenti e giochi, Benso Eva, 2011 Pronti per la prima, Analisi e attenzione visiva nelle prime fasi di apprendimento della lettura e della scrittura, Adriana Molin, Silvana Poli. Giunti Guide Erickson Imparare a scrivere, Erickson CMF: valutazione delle competenze metafonologiche (Marotta-Trasciani e Vicari, 2008) BIN 4-6: Batteria intelligenza numerica 4-6 anni, (Molin-Poli-Lucangeli, Erickson 2007) Come leggere DSA e SCUOLA dell’INFANZIA, (Rita Centra – Giunti scuola 2012) Manuale P.F.L.I. (Prove per la valutazione fonologica del linguaggio infantile). Padova: Edit Master S.r.l. Bortolini U. (1995) Camaioni L. e Di Blasio P. (2002): Psicologia dello sviluppo. Bologna: Il Mulino. Caselli M. C. e Casadio P. (1995): Il primo vocabolario del bambino. Guida all’uso del questionario Mac Arthur per la valutazione della comunicazione e del linguaggio nei primi anni di vita. Milano: FrancoAngeli. Studio logopedico PAROLE IN GIOCO Chilosi A. M., Cipriani P.: test di comprensione grammaticale per bambini (TCGB). Edizioni del cerro Cisotto L., gruppo RDL (2009):Prime competenze di letto scrittua. Erickson Devescovi A. e Pizzuto Elena (1996): Lo sviluppo grammaticale. In Sabbadini G. (a cura di): Manuale di neuropsicologia dell’età evolutiva. Bologna: Zanichelli. Freccero E. (2010): Decodifica sintattica della frase. Erickson Freccero E., Perrotta E. Rustici P., Tigoli M.C. (2008): Prevenzione e recupero delle difficoltà morfosintattiche. Erickson Freccero E., Perrotta E. Rustici P., Tigoli M.C. (2011): Sviluppare le competenze semantico-lessicali. Erickson Graffi G. e Scalise Sergio (2003): Le lingue e il linguaggio. Introduzione alla linguistica. Bologna: Il Mulino. Perrotta E., Rustici P. (2006): Correggere i difetti di pronuncia. Erickson Spagnolo A., Di Clemente E., Rota V. (2013): difficoltà articolatorie e fonologiche. Erickson
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