Dr.Raffaele Peruzzi Il processo di cambiamento nella regolazione del S I I a livello nazionale e il ruolo dei regolatori locali S.I.I. Temi di riflessione La nuova regolazione del S.I.I. Gli “attori” in gioco Il Piano d’ambito alla luce del nuovo metodo tariffario Maggiore consapevolezza negli amministratori La nuova regolazione g del S.I.I. Con il decreto legge 201/11, 201/11 il cosiddetto 'Salva Salva-Italia Italia', sono state attribuite all'Autorità per l'energia elettrica e il gas "le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi id i i" in idrici" i precedenza d affidate ffid t all'Agenzia ll'A i nazionale i l per la l regolazione e la vigilanza in materia di acqua e prima ancora alla Commissione Nazionale di Vigilanza sulle Risorse Idriche (CoNViRI). Queste funzioni, che l'Autorità esercita con gli stessi poteri istitutiva la n. n 481 del 1995, 1995 fanno attribuiti dalla sua legge istitutiva, riferimento a diversi aspetti del servizio idrico integrato: dalla definizione dei costi ammissibili e dei criteri per la determinazione delle tariffe a copertura di questi costi, costi alle competenze in tema di qualità del servizio, di verifica dei piani d'ambito e di predisposizione delle convenzioni tipo per l'affidamento l' ffid t del d l servizio. ii Gli attori in gioco g Ministero i i ambiente bi – criteri i i e iindirizzi, di i i normazione nazionale AEEGSI – regolazione nazionale Regioni – PRGA, PRGA PTA PTA, normazione regionale Autorità di bacino – bilancio idrico, usi risorsa Enti Ambito – Piano d’ambito, regolazione locale Comuni – assemblea scelte strategiche Gestori – attuazione del PdA Rapporti pp fra ggli attori in ggioco regolazione per contratto regolazione del s.i.i. legislazione nazionale e regionale AEEG - livelli minimi e obiettivi qualità per tutela utenti - convenzioni tipo - metodo tariffario e componenti di costo - corretta redazione del piano d'ambito - approvazione le tariffe - proposte revisione disciplina vigente - vigilanza modalità erogazione servizio Trasmissione PdA, Prescrizioni e pareri dati e tariffe ENTE AMBITO Gestore PdA - gestione del servizio sulla base della convenzione - realizzazione investimenti previsti dal PdA - redazione del PdA - predisposizione tariffe PdI - convenzione con il gestore - selezione l d dell gestore Convenzione - controllo operato del gestore costituzione Ente ATO Comuni - titolari del servizio - proprietari degli asset MATTM indirizzi e criteri - indirizzi coordinamento delle funzioni - criteri e indirizzi per risparmio idrico, efficienza uso risorsa e riutilizzo acque reflue - criteri costo ambientale e della risorsa per i vari settori Regione risorse pubbliche - leggi attuative del d.lgs. 152/06 - convenzioni tipo -finanziamenti pubblici PdA - Piano Tutela acque coerenza -Piano Regolatore Generale Acquedotti Autorità bacino - Piano di bacino: usi della risorsa, bilancio idrico L’Autorità nazionale (AEEG) ( ) art. 10 d.l. 70/ 2011 convertito l. 106/2011 e d.P.C.M. 20 luglio 2012 Metodo tariffario predispone il metodo tariffario per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato e definisce le componenti di costo Pi Pianii d’ambito verifica la corretta redazione del piano d'ambito, acquisita la valutazione già effettuata dalle regioni e dalle province autonome sulla coerenza dei PdA con la pianificazione sovraordinata Livelli di servizio ii definisce i livelli minimi e gli obiettivi di qualità del servizio t t l i diritti tutela di itti degli d li utenti t ti Convenzioni predispone una o più convenzioni tipo per la regolazione dei rapporti tra autorità competenti all'affidamento del servizio e soggetti gestori Contabilità e costi adotta direttive per la trasparenza della contabilità e per la separazione contabile e amministrativa dei gestori del servizio idrico integrato o di suoi segmenti Tariffe T iff approva le tariffe proposte dal soggetto competente Vigilanza vigila su modalità erogazione del servizio; a tal fine, prevede premialità e penalità, esercita poteri di acquisizione di documenti, accesso e ispezione sanzioni amministrative pecuniarie raccolta elaborazione e restituzione di dati statistici e conoscitivi svolge funzioni di raccolta, Pareri esprime pareri in materia di servizio idrico integrato su richiesta del Governo, delle regioni e dei soggetti che affidano il servizio può formulare proposte di revisione della disciplina vigente Il ruolo delle Regioni g art.142 comma 2: Le regioni esercitano le funzioni e i compiti ad esse spettanti nel quadro delle competenze costituzionalmente determinate e nel rispetto delle attribuzioni statali di cui al comma 1, 1 ed in particolare provvedono a disciplinare il governo del rispettivo territorio • Nello svolgimento delle prerogative normative, le Regioni hanno scelto forme e modalità molto diverse tra loro • Spesso le leggi regionali hanno travalicato le competenze delle Regioni, incappando nelle sanzioni della Corte Costituzionale art. 149, comma 6: il piano d’ambito è trasmesso entro dieci giorni dalla delibera di approvazione alla regione … art. 152, comma 3: Qualora le Autorità d’ bi non intervenga, d’ambito i o comunque ritardi i di il proprio intervento, la regione […] esercita i necessari poteri sostitutivi, mediante nomina di un commissario “ad ad acta acta” • Competenza in materia di pianificazione delle risorse idriche e poteri sostitutivi fanno propendere per un ruolo di “alta alta vigilanza” vigilanza e di coordinamento delle Regioni sugli Enti ATO • Q Questo ruolo è spesso p mancato,, lasciando gli Enti ATO privi di un vero e proprio coordinamento regionale Criticità e riattribuzione delle funzioni a livello locale Il d.l. 25 ggennaio 2010,, n. 2,, come convertito nella l. 26 marzo 2010,, n. 42 stabilisce la riattribuzione delle funzioni degli Enti ATO da parte delle Regioni. Una complessiva riforma della regolazione locale non dovrebbe prescindere dalle criticità emerse finora conflitto fli di interessi dei comuni Tranne che in rari casi (concessioni a terzi o gestori regionali) regionali), i Comuni fanno parte del regolatore e del regolato; ciò ha spesso determinato scarsa incisività nell’azione regolatoria indeterminatezza normativa A seguito dell’emanazione del d.lgs. 152/06 e della riforma del Titolo V della Costituzione, non sono sempre risultate chiare le rispettive sfere di competenza tra Stato e Regioni in campo legislativo e tra Enti ATO e CoNViRI (ora Autorità) in campo regolatorio; prova ne è l’elevato l elevato contenzioso costituzionale e amministrativo scarso coordinamento locale e regionale Spesso gli Enti ATO, anche nell’ambito della stessa regione, quindi in presenza di medesima normativa di riferimento, si sono comportate in modo difforme sui principali aspetti della regolazione; è spesso mancato un vero ruolo di coordinamento delle Regioni scarsi investimenti nelle professionalità La “professione” della regolazione è scarsamente conosciuta e praticata nel nostro P Paese, soprattutto tt tt a livello li ll llocale. l Ri Richiede hi d professionalità f i lità e competenze t elevate l t per superare le asimmetrie informative con i gestori; non sempre si è investito adeguatamente in tal senso Il Gestore Produce d id dati per lla predisposizione d d della ll tariffa e per la qualità del servizio Propone all’Ente d’ambito gli interventi necessari al conseguimento degli obiettivi definiti nel Piano d’ambito Interviene alla procedura partecipata per la validazione di dati tariffari attivata dall’Ente d’ambito Il Piano d’ambito alla luce del nuovo Metodo Tariffario Ruolo l preminente d dell piano tariffario ff nella ll pianificazione d’ambito svolta fino ad oggi Il nuovo Metodo Tariffario Nuova importanza data alla pianificazione attuativa strategica g e alla programmazione p g “Vecchi” attori che si devono rinnovare La p pianificazione strategica g Il Piano Strategico è un documento programmatico che descrive, descrive in una visione di medio e lungo periodo, la meta che si intende perseguire (OBIETTIVI), delinea le strategie e le azioni da percorrere e individua gli strumenti e i progetti necessari per raggiungere la meta. meta Si realizza attraverso un metodo e un processo finalizzati ad aggregare e a coinvolgere tutta la comunità locale in una riflessione sul proprio futuro (VALENZA POLITICA). POLITICA) Ogni Piano Strategico deve confrontarsi e porsi in relazione con il quadro programmatico comunitario, nonché con la sua declinazione in ambito nazionale e i l (ARMONIZZAZIONE CON PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA). SOVRAORDINATA) regionale I criteri guida nella elaborazione di un Piano Strategico possono essere così declinati: approccio integrato tra le componenti ambientale-territoriale, economica e sociale; coerenza delle azioni rispetto alle criticità individuate; efficacia dei risultati attesi (attenzione (atten ione alla fattibilità dei progetti) progetti); ottimizzazione della leva finanziaria. La p programmazione g attuativa Il programma attuativo è la definizione del percorso per raggiungere un determinato obiettivo tenendo conto delle risorse disponibili, delle condizioni al contorno, delle attività da intraprendere e dei tempi necessari per realizzarle (DEFINIZIONE OPERATIVA DEL PIANO STRATEGICO). FATTORI CHIAVE orizzonte temporale PIANIFICAZIONE STRATEGICA PROGRAMMAZIONE ATTUATIVA medio/lungo breve esplicitare i risultati attesi guidare verso i risultati direttive, linee guida, indicatori (monitoraggio) programmi operativi coerenti con i piani strategici soggetti coinvolti vertice politico e amministrativo tecnici (GESTORE) tipo di processo poco formalizzabile, con largo uso di informazioni formalizzabile, con largo uso di informazioni scopo output t t del d l processo Maggiore consapevolezza negli amministratori locali Necessità di apprendere i nuovi strumenti della regolazione per poter avere una interlocuzione più corretta con il cittadino (formazione degli amministratori) Assumere un ruolo responsabile nelle scelte strategiche dell’Ente d’ambito, dismettendo le logiche della politica di scambio: non sono più i tempi ! Divenire parte attiva negli spazi (modesti, ma pur sempre esistenti) che la regolazione nazionale lascia a qquella locale La “rinnovata” responsabilità delle Regioni: costruire modelli di g governance locali della regolazione g che consentano una visione unitaria e professionalmente completa sul territorio Gli Enti d d’ambito: ambito: modelli e rapporti con le Regioni e con le comunità locali
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