la natura ha orrore del vuoto

Riflessioni etimologiche e cabalistiche sulla parola malattia e altre parole ad essa correlate
di Roberto Asioli
LA NATURA HA ORRORE DEL VUOTO
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita.”
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Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. 44Allora
dice: «Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito». E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. 45Allora va,
prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l'ultima condizione di quell'uomo
diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia».
Aristotele lo aveva detto…” la natura ha orrore del vuoto” .
C’e’ sempre qualcosa che prende il posto di qualcos’altro che non c’e’ piu’, che ha segnato in
quel posto un’abicazione. Il riordino degli equilibri energie e’ immediato altrimenti il mondo
non potrebbe esistere e verrebbe risucchiato completamente in quel vuoto, in quel pozzo nero.
Purtroppo pero’ spesse volte il riordino e’ verso il basso ed e’ tanto piu’ veloce quanto lo e’ la
dipartita di cio’ che viene a mancare.
A volte puo’ essere lenta, e si manifesta con l’insorger di una malattia che non vuole fare altro
che segnalarci che qualcosa sta’ venendo a meno, sta’muorendo mentre noi siamo distratti ai
veri significati del’esistenza, ai veri valori.
Malattia, in ebraico MAHALA e significa rinunciare, forse hai desistito o rinunciato.
Lo spirito, come il corpo naturale ha orrore del vuoto. Nel vuoto che si crea, la materia mette la
malattia, mentre lo spirito spesso vi mette l’odio o la pazzia. L’odio occupa uno spazio lasciato
vuoto da una scintilla di luce divina che si e’ spenta.
Premessa sul significato cabalistico delle consonanti della parola
g¨lg
£ n© malattia
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g un luogo recintato, un errore;
l pungolo, cio’ che spinge all’apprendimento La Chet e la Lamed insieme indicano che l’errore
1
(la malattia) e’ fonte d’insegnamento.
n l’acqua, lo stato di passaggio da una dimensione all’altra
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l©gn¨ machal-malattia g¨lg
£ n©
machalah-rinunciare, perdonare
La malattia esprime sia il segno di un’abdicazione che il fatto di rinunciare a qualcosa o non
sapersi perdonare qualcosa.
d¨Ng¦ n§ mechillah-caverna. Questa abdicazione crea una caverna in noi, un vuoto.
d¤lFg choleh-malato deriva da l¨lg¨ chalal-cavo, vuoto, profanato;
Essere malati significa essere vuoti, profanati. Vuoti di cosa? Vuoti di santità, di quella scintilla
divina che vive in noi.
La malattia e’un distacco di una certa parte di sè stessi, in cui non dimora piu’ la coscienza.
Questo spostamento di “sè stessi” provoca in quel luogo un nuovo equilibrio di energie, che
perturberà le altre forze del corpo. Tutto ciò forzerà il sistema cosciente a rapportarsi) con
questo ignoto anzichè al proprio futuro.
Che cosa ha creato questo distacco? La paura. Questo ignoto è fonte di
paura, spavento. (ghematria 113 lo stesso di
l¨d§lg§
ªn mechulhal
b¤lR¦ pileg-separare). La paura separa, ci
allontana creando una caverna.
lFg©k khahol significa blu e blu è il colore della notte, delle profondità del mare (inconscio)
che incutono paura.
d¨ng¨ §ln¦ milchamah-guerra, è il conflitto generato dalla malattia. La parola “milchàmà”
contiene al suo interno la parola “laham”, “mangiare o anche “lechem”, “pane”. Guarigione si
d¨n¨§gd© hachamah-come permutazione di “malattia” g¨lg
£ n©
La “guarigione si basa sulla radice halam m©
ld¨ il cui primo significato è “essere forti”,
dice
“potenti”.
Un’altro significato è “sognare”, che ritroviamo nella parola chalom
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mFl¨g”sogno”.
Il sogno è la capacità di riconnettersi con quel vuoto, o con la causa che l’ha generato e guarirlo.
Capacità di sognare e salute sono correlate.
mi¦lg¨ chalim-significa sano
d¨ni¦lg¨ chalimah è il “fatto di sognare”
zEni¦lg¨ chalimut significa “salute” .
Il passaggio dalla malattia alla salute in ebraico si basa sulle lettere chet, lamed e mem.
Nota: Parole inglesi Hole-Buco, Heal-Guarire, Health-Salute, Hullo-Salve (salute) Parole Italiane
Guarire ha in sè la parola Guerra Salute, Salvezza
Le radicali Resh, Pe e Alef nella Guarigione
La principale radice ebraica indicante il verbo guarire è rafa
d¨tx¨ e rofe’ `¤tFx significa
d¨`Etx§ refu’ah signfica “guarigione”.
Permutando le lettere di “rafa” si ottiene “per” x¥
`R§ che significa “risplendere”, intesa come
“dottore” e
bellezza e armonia, funzione assunta dalla sefira Tipheret, Bellezza, il cui nome si appoggia
proprio sulla radice “per”. La parola “per” può essere scomposta in pe ‘or
xŸ` t¤ che
significa “bocca di luce”. L’ebraico ci indica che la parola ha un ruolo decisivo per giungere alla
guarigione. Del resto la parola “malattia” deriva da “mal a dit”, “il male ha detto” o
“maledetto”.
Approccio scritturale alla parola rasha
d¨Wx¨ Cattivo
1 Samuele 2:9 “Gli insensati (rashim) sono resi inerti nelle tenebre”.
Le tenebre rendono quasi impossibile la capacità di muoversi ed agire e quindi bloccano le
azioni degli insensati, a causa dell’assenza di scambi. Il male è l’assenza di scambi, un mercato in
cui nessuno compra o vende.
“La via degli insensati (rashim) è come le tenebre, non sanno come saranno spinti a cadere”
Proverbi 4:19 Da qui comprendiamo che la conseguenza degli insensati è il “cadere” da cui il
detto “cadere ammalati”.
Lo Zohar, Libro dello Splendore, a proposito di questo versetto dic e: “...ma loro non lo sanno
davvero? In verità, gli insensati camminano in questo mondo lungo una via tortuosa e non
vogliono vedere
il mondo futuro” Zohar 1:59a
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Il rendere la strada tortuosa invece che retta, significa prolungare il tempo vissuto nel passato
per non affrontare qualcosa nel futuro. Rallentare la progressione verso il futuro è l’origine
della malattia.
Il camminare tortuosamente è il camminare in diagonale, il modo di muoversi del Granchio,
Sartan in ebraico, che designa anche la costellazione del Granchio il cui punto debole è quello di
rimanere imprigionato nel passato e prioa di futuro: la condizione di un morto in cui non vi sono
vibrazioni.
Le vibrazioni nascono nella relazione di scambio, cioè vedere il proprio riflesso nell’altro.
Quando ciò non accade è un segno premonitore di morte (fisica, psichica ecc..).
Lo Zohar dice: “Il suo volto fu alterato e fu spinto lontano dagli esseri umani” Zohar 1:13b
Vederci tutti i giorni riflessi nella stessa immagine, bloccati nelle stesse idee, nello stesso
funzionamento, senza porsi domande, riporta all’immagine di un malato o di un morto
potenziale. L’immagine del futuro è quella di speranza e vita.
Solo la domanda può salvare la vita del moribondo e la Sefira contenente in mondo delle
domande è Chokmah, la Saggezza. Così davanti allo specchio della relazione dobbiamo porgi la
domanda “Cosa c’è di nuovo oggi”. E’ divertente constatare che come il numero 9 sia una uscita
dal cerchio a mò di spirale alla ricerca del “nuovo” (nove). Il non riflettersi uno nell’altro
comporta gravi conseguenze.
Lo scambio nasce dalle domande “come va?”, “cosa c’è di nuovo?” Con il passare degli anni
questo scambio di attenzione che rende vivi sfuma; è dunque importante rivitalizzare ogni
rapporto con domade del tipo: “Hai passato una buona giornata?”. Se ciò non accade si finirà
con il “detestare” l’altro, nel senso di “decapitare”, “non testare”, “non essere più testa a
testa”.
Nel linguaggio popolare significa “non calcolare più”. Detestare è odiare, testare è amarlo.
riscritto a Dubai il 23 maggio 2014
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