Giorgia Ortelli IV L RELAZIONE DELLA VISITA AL CERN 19/05/14

Giorgia Ortelli
IV L
RELAZIONE DELLA VISITA AL CERN
19/05/14
Tipologia: articolo di giornale
Destinazione editoriale: rivista scientifica o
scolastica
Quest’anno per noi studenti di quarta liceo scientifico
è stato organizzato un viaggio di istruzione a
Strasburgo, presso la sede del Consiglio Europeo, e
Ginevra, presso il palazzo dell’ONU e il CERN.
Quest’ultima sede, in particolare, è quella su cui si è
concentrata la maggiore attenzione, essendo uno dei
centri
di
ricerca
più
rilevanti
al
mondo.
Il CERN (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare)
vanta infatti il più grande acceleratore di particelle
del mondo, la collaborazione di oltre 600 istituti di
ricerca e il privilegio di essere l’unica organizzazione
scientifica ad aver ricevuto un seggio all’ONU. Ciò
basta per dare un’idea della rilevanza e della rispettabilità di cui questo centro gode.
La nostra docente di matematica e fisica, professoressa Magliocco, ci aveva fornito, prima
della partenza, diverse informazioni relative al progetto di ricerca del CERN e una visione
generale della fisica delle particelle, argomento a noi ancora sconosciuto essendo parte del
programma di V.
Le presentazioni e i filmati mostratici durante la preparazione in classe ci hanno permesso di
avere un primo approccio visivo con la realtà che saremmo andati a visitare ed analizzare da
molto vicino.
Siamo quindi partiti entusiasti ed impazienti di poter vedere con i nostri occhi come le
scoperte fatte negli ultimi decenni nel campo della fisica e delle scienze in generale trovano
applicazioni pratiche al CERN. Una volta giunti a destinazione ed entrati nell’ambiente di
ricerca siamo stati sopraffatti da una miriade di emozioni e dal timore che ciò che avremmo
visto sarebbe stato fuori dalla nostra portata e dalla nostra possibilità di comprensione.
Le nostre apprensioni però si sono subito rivelate infondate poiché Mirko, lo scienziato che ci
ha assistiti nella visita, ci ha mostrato una presentazione molto accattivante che ci ha
permesso di avere un quadro generale della teoria delle particelle e di affrontare l’argomento
con
una
certa
familiarità.
Come abbiamo appreso, la “missione” del
CERN è quella di indagare sulla natura
dell’universo e degli elementi che lo
compongono: la materia e l’antimateria. Il
famoso esperimento LHC, un acceleratore di
particelle di 27 km di diametro, ha lo scopo di
far scontrare tra loro delle particelle che
viaggiano in versi opposti ad una velocità
vicina a quella della luce, fotografare questi
scontri e in seguito analizzare le fotografie
raccogliendo e catalogando i dati ottenuti. Sapendo dunque la quantità di materia che viene
sottoposta all’impatto e analizzando le immagini dello stesso, è possibile sfruttare il principio
di conservazione della massa per constatare quanta materia è stata assorbita o prodotta con
lo scontro.
Lungo il circuito di LHC sono distribuite
quattro postazioni all’intero delle quali si
trovano degli enormi rivelatori di particelle
(ATLAS, ALICE, LHCb,CMS), in cui si registra
quello che avviene dopo le collisioni e si
rielaborano i dati raccolti per effettuare studi
specifici. Noi abbiamo visitato il padiglione
dove so svolge l’esperimento denominato
ATLAS. Lì si studiano le forze che hanno dato
origine
all’Universo
fin
dal
istante
immediatamente successivo al BIG-BANG ed
hanno determinato la sua evoluzione.
I rivelatori di particelle, denominati detector, sono costituiti da magneti in cui si
riconoscono più parti, ognuna delle quali è adibita all’analisi di una delle caratteristiche
delle particelle che la attraversano: massa, velocità, carica elettrica, energia, traiettoria.
Durante la visita ai laboratori, alcuni ingegneri
specializzati ci hanno mostrato l’impianto in cui
si assemblano e si collaudano le diverse porzioni
del circuito dell’LHC. Ci hanno spiegato che, per
migliorare le prestazioni dell’acceleratore, nel
corso degli anni è stato sperimentato l’uso di
nuovi
materiali,
come
ad
esempio
un
superconduttore ricavato da una lega di niobio e
titanio e una pellicola in grado di attirare a sé la
materia creando una rarefazione di materia
molto vicina al vuoto.
Durante la nostra visita siamo stati accompagnati e guidati da giovani ricercatori (fisici,
ingegneri, scienziati..) che sono stati molto disponibili nei nostri confronti, chiari nelle
spiegazioni e hanno saputo rispondere in modo esauriente a tutte le nostre domande
stimolando anche la nostra curiosità.
Visitare un centro di ricerca in cui si studiano fenomeni avvenuti miliardi e miliardi di anni
fa o eventi che hanno poco a che fare con la realtà può dare l’impressione di essere
qualcosa di ininfluente per la società e la vita di tutti i giorni, ma in realtà è proprio grazie
alle ricerche effettuate al CERN che sono state fatte delle scoperte che hanno trovato
un’applicazione pratica in campo tecnologico, medico e informatico e hanno facilitato ad
esempio lo scambio di informazioni (invenzione del web) o la diagnosi e la cura di tumori
(tomografia ad emissione di positroni e risonanza magnetica).