Per un Alto più ideale Per un più Alto ideale Periodico trimestrale dell’Istituto «S. Giovanna d’Arco» di Vittorio Veneto - “Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TV - Anno LXIII - N. 1 - Maggio 2014 In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio di Treviso. Il mittente si impegna a corrispondere la tassa dovuta Fra le 300.000 persone, studenti, insegnanti, famiglie di tutte le scuole d’Italia che affollavano piazza S. Pietro nel pomeriggio del 10 maggio, c’eravamo anche noi! L’adesione all’incontro organizzato dalla CEI ha superato di gran lunga le aspettative ed è stato bello, travolgente, spettacolare anche: indimenticabili quei fazzoletti azzurri sventolati da tutte le mani al ritmo delle varie canzoni, durante l’attesa del Santo Padre! Non solo la Scuola paritaria, ma tutta la Scuola italiana è venuta a lezione da Papa Francesco, nella grande aula di piazza S. Pietro. “Siamo qui perché amiamo la Scuola – ha affermato il sapiente maestro – non per un lamento, ma per rimettere al centro i valori dell’educazione, per una festa, una festa della scuola”. Ed ha illustrato i motivi per cui egli ama, da sempre la scuola: essa apre la mente e il cuore alla realtà tutta; è luogo di incontro, complementare alla famiglia nel processo di socializzazione: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio!” La scuola ci educa al Vero, al Bene, al Bello, elementi che insieme ci fanno amare la vita, anche in mezzo ai problemi. La scuola ci aiuta ad apprendere abitudini e valori, nonché le tre lingue ne- cessarie alla persona adulta: la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. “Non lasciamoci rubare l’amore per la scuola!” E’ stato il suo ultimo appello. Papa Francesco, dono dello Spirito Santo alla Chiesa di oggi, ha toccato il cuore certamente a tutti i presenti. Sentiamo alcune risonanze dei nostri ragazzi: -“Non immaginavo di provare un’impressione e un’emozione così bella e grande. Appena lo vidi, provai una sensazione di serenità e di amore, non avvertii più la stanchezza e la fatica delle quattro ore di attesa sotto il sole. Tutti si alzavano in punta di piedi e sorridevano. Mi ha colpito molto la felicità e l’amore che il Papa diffondeva solo con i suoi saluti e i baci ai bambini. (Filippo) - “Alle 16.10, circondato da urla di festa e di felicità, arrivò Papa Francesco. Sorridente e umile si fermava spesso a salutare le persone vicine alle transenne, giunte in quella piazza con il desiderio di vederlo da vicino. Nel suo discorso il S. Padre ha sottolineato l’importanza dell’istruzione e dell’educazione. Egli ha voluto rafforzare in noi giovani la voglia di appren(segue a pagina 2) A SCUOLA DA PAPA FRANCESCO (segue da pagina 1) dere, di conoscere, di formarci culturalmente ed ha incoraggiato genitori e professori a seguire la formazione dei giovani… Mi sono sentito abbracciato dalla speranza e dalla luce che papa Francesco ci ha donato.” (Paolo) - “E’ cosa ben diversa vedere il papa da vicino e vederlo alla televisione! Non dimenticherò il suo insegnamento: è più bella una sconfitta pulita di una vittoria sporca”. - “Tenacia, grinta, volontà… mi hanno permesso di realizzare il grande desiderio di vedere il Papa da vicino. Con alcuni compagni sono riuscita ad addentrarmi nel cuore di piazza S. Pietro. E’ stata un’impresa non facile: il sole ci sfiniva, la gente ci spingeva… quando, però, il clamore della gente annunciò l’avvicinarsi della papa-mobile,…. presa da grande emozione, restai col fiato sospeso, la gioia era tale che mi scesero le lacrime. La stanchezza svanì senza che me ne accorgessi e pensai: ne è valsa la pena”. (Arianna) - “Non avendo potuto partecipare con i miei compagni al grande raduno in piazza S. Pietro, lo ho seguito alla televisione. Mi hanno molto colpita le parole di Papa Francesco rivolte ai giovani, il suo invito ad amare la scuola, a collaborare con insegnanti e genitori per raggiungere una formazione sempre più bella, ad aver voglia di crescere, di imparare, di dare, di aprirci a nuovi orizzonti, ad essere persone aperte alla realtà. (Samuela) V.P. NASCITE Edoardo Buosi di Marin Valentina Rossi Francesco di Trevisiol Angela Maso Vittoria di Taborelli Francesca Menegon Mattia di Cellante Marika GaiaPizzella di Costella Elisa Da Re Giulia di Soldan Lara Bazzo Mia di Vazzola Maria Sofia e Greta Canil di Talamini Silvia Colella Ludovica di Ariella Bellet Tommaso, Gioele, Mia Bazzo di Maria Vazzola La gioia di Ettore e Giorgia di Valentina Marin, per la nascita del fratellino Edoardo Giuliano ed Edoardo Pianca dell’ex insegn. Elisa Marchi Francesco Rossi di Trevisiol Angela Giulia Moras di Marta Casanova LAUREE E DIPLOMI Vittoria Maso di Francesca Taborelli Dal Molin Alessia: Laurea Triennale in Lingue e Culture per il Turismo e il Commercio Internazionale Gaiot Luca: Laurea magistrale in Marketing, consumi e comunicazione De Noni Bruno: laurea in Scienze politiche Piasentin Paolo: Laurea in Medicina e Chirurgia Sforzin Tancredi: Laurea in Scienze Politiche e delle Relazazioni Internazionali Mattia Menegon di Marika Cellante LUTTI Mamma degli ex-all.Casagrande Mario, Donato e Tiziano Papà dell’ex-all. Balbinot Alessandro, nonno di Nicola e fratello dell’ex-all Melita Balbinot Ex-allieva De Pin Suor Dina Maria della Croce Mamma dell’ex-all. Marcon Allegra Mamma dell’ex-all. Pompeggi Marisa Mamma dell’ex-all. Moz Antonella, e nonna degli ex-all. Castro Pablo e Dus Francesca Papà dell’ex-all. Dei Tos Antonella Mamma dell’ex-all. Ammaturo Filippo Mamma dell’ex all. Melandri Gabriella Bianca Torresan di De Mari Antonella Sandra Bortoluzzi, mamma felice di Tommaso e Davide Casagrande NOZZE Bertato Paola con Frigerio Daniele Orzes Maria con Santuz Fabio (21-06-2014) Per un n più pù pi Maggio M Ma gg gio o2 2014 014 01 4 Alto A lto ideale iddeale pa pag. p ag. 3 SARÀ BEATO DON LUIGI CABURLOTTO FONDATORE DELLE FIGLIE DI S. GIUSEPPE Venerdì, 9 maggio 2014, il Santo Padre ha ufficialmente autorizzato la Congregazione dei Santi a promulgare il decreto riguardante il miracolo avvenuto nel 2008, per intercessione del nostro amatissimo Padre Luigi. Periti medici hanno dichiarato scientificamente inspiegabile l’improvvisa guarigione della signorina Maria Grazia Veltraino, periti teologi e cardinali incaricati dell’esame dei dati, hanno senza alcuna riserva attribuito all’intercessione del Ven. Caburlotto l’avvenuta inspiegabile guarigione. L’intervento di Dio suggella la santità del nostro Fondatore, figura straordinaria di educatore, vita segnata dal coraggio e dall’attenzione agli ultimi. Con gioia e commozione comunichiamo la bella notizia agli ex allievi, agli allievi e alle loro famiglie, agli amici tutti. LA M MIRACOLATA RACOLATA LATA TRA NOI! Nel mese di aprile u.s., abbiamo avuto la gioia di avere tra noi Maria Grazia Veltraino, la signorina guarita, da una gravissima ed inguaribile malattia, per intercessione del Ven. sacerdote Luigi Caburlotto, nostro Fondatore. L’aspettavamo da tempo e Maria Grazia ha appagato abbondantemente i nostri desideri, intrattenendosi per un’intera mattinata con inostri ragazzi e gli insegnanti che l’hanno ascoltata con vivo e continuo interesse. La signorina, più che ottantenne ha parlato per tre ore consecutive, raccontando con la vivacità e il brio che la distinguono da sempre, successivamente ai tre gruppi di ragazzi, la sua vita: - L’infanzia e l’adolescenza segnate fortemente dalla sofferenza (non conobbe i suoi genitori). - L’esperienza negativa di vita in un Istituto per orfani. - La ribellione…. - Poi un raggio di luce: a 20 anni incontra una suora Figlia di S. Giuseppe che si prende cura di lei e che si fa carico, da parte della Famiglia religiosa di aiutarla, anche economicamente, di accoglierla come in famiglia. Così può conseguire il diploma di infermiera professionale, professione che eserciterà per molti anni con successo, facendosi amare per le doti di sensibilità e generosità del suo animo. - Poi la malattia (dermotomiosite) dichiarata inguaribile che la indebolisce fino a costringerla alla carrozzina per anni. - Vive la sua situazione senza abbattersi moralmente, sempre aiutata e sostenuta dalla famiglia delle Figlie di S. Giuseppe. - Nutre per loro grande riconoscenza e, impossibilitata a concretizzare il suo debito, si rivolge al Fondatore: “Fa tu qualcosa!” E la risposta viene: - Nella notte dall’11 al 12 febbraio 2008, Maria Grazia vede in sogno, o nel dormiveglia, don Luigi Caburlotto che le dice: “Cammina!” Si sveglia, si alza e cammina! Recuperando in pienezza le sue forze. I ragazzi hanno seguito il racconto con senso di stupore, ed erano meravigliati nel vederla così agile e scattante in mezzo a loro e sul palco. Ascoltiamoli: *Carissima Maria Grazia,sono rimasta colpita dall’incontro di ieri, oltre che dalla fortuna (miracolo) da lei ricevuta, soprattutto dalla sua vitalità e dalla sua esuberanza, dal suo modo di raccontarsi: unico ed autentico.E’ stato veramente un piacere ed un onore incontrarla. * La sua storia mi ha commosso e mi ha fatto riflettere moltissimo. Posso dire che la sua determinazione, la sua voglia di vivere e la sua fede saranno per me uno spunto per andare avanti nella vita. * S bb i una persona cche nella *…Sebbene sia vita ha passato momenti molto difficili, sia dal punto di vista famigliare che a livello di salute, ho visto in essa un grande apprezzamento della vita tenendo sempre però conto delle persone che le sono state a fianco durante i momenti più difficili. * Ci ha trasmesso un valore che spesso diamo per scontato:essere riconoscenti. Devo proprio ringraziarla per avermi fatto riflettere su questo. * Cara Maria Grazia, lei è una persona speciale e piena di spirito, una bomba!!! .La ringraziamo di cuore per i consigli datici….. “Arrivederci mascotte!” * L’incontro è stato molto interessante e commovente, soprattutto nel vedere la forza di volontà e la capacità di essere felice della Signora e di saper affrontare la sua malattia con la consapevolezza dell’importanza della vita. * …Testimonianza schietta, sincera e concreta di un evento straordinario, si può credere o meno al miracolo ma è tangibile il rinnovamento della sua vita. A cura di Sr Fr. Foto ricordo in atmosfera di esultanza. pag. 4 Maggio M Ma Magg agg ggio io 2014 201 014 4 “FAMIGLIE ACCANTO” Questo il tema, oggetto di riflessione nell’annuale Convegno diocesano delle famiglie che, quest’anno, ha avuto luogo al Collegio S. Giuseppe, il giorno 9 febbraio 2014. Fin dalle prime ore del mattino, non il consueto silenzio domenicale nella nostra casa, ma il gioioso vocio delle belle famiglie che giungevano numerose da varie zone della diocesi con figli piccoli e…grandi. L’accoglienza cordiale degli animatori accentuava l’entusiasmo di trovarsi assieme per una giornata costruttiva di condivisione . I lavori hanno avuto inizio con un momento di preghiera corale in aula magna; quindi i bambini e i ragazzi, divisi in gruppi secondo l’età, sono stati intratte- nostra società; dei giovani le cui scelte spesso derivano dal non aver compreso che l’essenza della realtà sponsale è la promessa per cui ci si consegna reciprocamente per sempre, in un comune progetto di vita; delle giovani coppie, che turbate dalle prime difficoltà della vita famigliare, abbisognano pure di accompagnamento da parte di chi è passato per quell’esperienza; nonché accompagnamento delle “famiglie ferite” che abbisognano di comprensione e solidarietà nella loro sofferenza. “Famiglie accanto” dunque, le famiglie nate nell’amore di Cristo. Nella tarda mattinata ha avuto luogo la S. Messa attivamente partecipata da genitori e ragazzi, nell’ aula magna, dove i bambini hanno collocato, ai piedi dell’altare, le casette in cartone, da loro costruite e ornate nel laboratorio della mattinata. Immagine efficace dello “stare accanto”. E’ seguito il pranzo al sacco in gioiosa compagnia, quindi , mentre i ragazzi animati da un gruppo di scaut, erano impegnati in giochi vari, il relatore della mattinata con don Pierpaolo Bazzichetto (ex-allievo) e i responsabili della Commissione familiare, hanno presentato ai genitori il nuovo sussidio diocesano: Itinerari Formativi per la Preparazione al Matrimonio Cristiano. Un sussidio che mette a fuoco l’importanza e la preziosità del tempo di fidanzamento da vivere con responsabilità, in preparazione all’assunzione degli impegni della vita di sposi e di genitori. Il Venerato L. Caburlotto, nostro fondatore, cui stava tanto a cuore la famiglia primo luogo di educazione dei figli, certamente avrà guardato con compiacenza e avrà sorriso alle famiglie riunite nella nostra casa su cui egli disse di “aver posto tante speranze”. Sr. Francisca Bambini e animatori presentano il loro lavoro. nuti da giovani animatori, tra cui alcuni studenti della nostra scuola, in attività collegate al tema del Convegno. I genitori invece, dopo il saluto e l’incoraggiamento del vescovo di Vittorio V., S. E. mons. Corrado Pizziolo, sono stati guidati nell’approfondimento del tema proposto, da don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale famigliare. Con linguaggio efficace, il relatore si è soffermato anzitutto sulla bellezza dell’amore sponsale consacrato in Cristo. In particolare ha sottolineato la grande dignità degli sposi cristiani, chiamati a “mostrare come Dio ama l’umanità”, a vivere, sull’esempio di Cristo, un amore capace di donarsi fino in fondo, di donare la vita per la persona amata. Un amore che non si risolve all’interno della coppia e nell’intimità della propria famiglia, ma che si fa accompagnamento e si traduce anzitutto nell’ attenta cura educativa dei figli, e diventa poi sostegno e custodia delle nuove generazioni: degli adolescenti spesso disorientati nella crisi antropologica, prima che morale della Da oltre oceano (Bogotà) L’esperienza dell’ex insegn. Angela Bernardi “Hola, bienvenido! Encantada de conocerte…” Strana sensazione, quella di allontanarsi per migliaia di chilometri, e vedersi accogliere con parole che -sebbene in un’altra lingua- suonano generose e calde. Viaggiare è una libertà e un privilegio di chi ha tempo, e di chi ne ha la possibilità. Ma viaggiare con uno scopo è ben diverso: è fare coincidere desiderio di conoscenza e sensazione di centrare un obbiettivo. Questi i motivi che mi han portato ad abbracciare questa esperienza: mi trovo da due mesi in Colombia, paese latino americano terzomondista in pieno boom economico. Paese che non lascia indifferenti per molti motivi: contraddizioni ad ogni angolo di strada; un’umanità complessa e profondissima; un natura Angela in “un altro mondo” che spiega tutta la sua forza e lucentezza. Insegnando a due prime medie di un Collegio italiano di Bogotà, la megalopoli capitale del paese, mi ripeto ogni giorno che è più quello che ricevo che quello che trasmetto: lezioni di umiltà, relatività sociale e apertura non possono che aprire la mia mente e prepararmi a un ritorno nella nostra Vittorio Veneto, che mi manca sempre più. Un abbraccio dall’oltreoceano a tutti voi: sorelle, insegnati e studenti! pag. 5 Maggio 2014 Concerto per S. Giuseppe I bravi concertisti della Scuola di musica “S. Giuseppe” La festa di S. Giuseppe, un tempo celebrata con tanta solennità – molte ex allieve, specialmente quelle convittrici, la ricordano ancora e con nostalgia! – dopo la soppressione della festività del 19 marzo, viene vissuta, di conseguenza, in tono minore. Il Collegio “S. Giuseppe” però, non può lasciar passare sotto silenzio questa ricorrenza e ogni anno il grande protettore viene ricordato con qualche attività particolare. Quest’anno, per iniziativa della nostra Scuola di musica, diretta dal maestro G. Susana e con la collaborazione dell’Ensemble “GOVANI NOTE … quando nuovi musicisti s’incontrano”, nella serata del g. 21 marzo, nell’Auditorum del Collegio, ha avuto luogo un applauditissimo Concerto, proprio in RICORDIAMO Ricordiamo con affetto l’ ex allieva Dina De Pin – maturità 1946- che ci ha lasciati il 16/02/2014. Figura esemplare di allieva, zelante maestra per molti anni nella Scuola elementare a Vittorio Veneto e dintorni, sempre aggiornata e molto amata dagli allievi, scrupolosa nell’adempiere i suoi doveri di figlia. Dina, per amore della mamma che necessitava della sua assistenza, sacrificò a lungo il suo sogno giovanile di consacrarsi a Dio nella vita religiosa, sogno che tuttavia conservò sempre in cuore e che realizzò in età avanzata, quando fu libera dagli impegni famigliari. In uno scritto inviato dal monastero di Cascine Vica (TO) in cui già viveva, alle compagne di classe in occasione del 50° di diploma, possiamo ben cogliere alcuni tratti della sua personalità, la sua profonda interiorità, la sua calda umanità. “Mie compagne, amiche, sorelle carissime, vi vedo tutte, ad una ad una e vi assicuro che con il cuore sono tra voi a condividere la gioia di questa giornata che ci riporta con la mente al lontano1946, anno del nostro diploma. Ognuna poi ha seguito la strada preparatale dalla Provvidenza. Abbiamo conosciuto gioie e sofferenze Dina (al centro) tra alcune sue compagne di classe, in un convegno, prima di “lasciare il mondo”. talvolta grandi. La nostra piccola storia è segnata però dall’Amore di Dio. Oh! Se lo comprendessimo fino in fondo! Oggi per noi è festa, e non solo per l’anniversario che celebriamo, ma soprattutto perché ci troviamo unite, in comunione d’amore, arricchite da tante esperienze che hanno contribuito a maturare la nostra personalità. E’ bello fare questa esperienza proprio qui nel nostro antico Collegio! Il tempo non ci ha divise; solo ci ha fatto camminare per strade diverse che, alla fine confluiscono tutte nel Cuore di Cristo! Io vivo felice qui, nel monastero ove e di di S.. Giuseppe. Gius Gi usep us sep e onore S l palco, Su pa p alc lco, si s sono succeduti, Sul g ovan gi ni alli al llie delle scuole di i giovani allievi mu usi s ca a “Coletti” “Co Co musica di S. Vend mm de mia ano o, “C. Battel” di Rua demmiano, Fel e et etto o, “G. H. Antiga” di di Feletto, Miian ane, e “Sanfi “Sa S Miane, orese” di San Sa S an Giuseppe” di Vitan Fior e ““Sa “San t rio Veneto. to Ve ene eto o torio N llla salaa gremita Ne gre g r Nella di genitori e am mic c hanno riechegpersone amiche prol ollun giato prolungati, meritati applausi, perr esecuzioni degne circos oss dellaa circostanza,in un clima festo davvero festoso, omaggio anh a tuttii i papà. che Al mattino il Santo sposo di Maria e padre di Gesù è stato ricordato in tutte le classi. Assieme agli allievi abbiamo invocato le sue benedizioni sulle nostre famiglie, in particolare sui papà, sugli educatori, sui lavoratori…sul nostro Paese. Abbiamo chiesto al grande santo aiuto per crescere in sapienza ed onestà, per saper fare scelte buone per la nostra vita e per il nostro futuro. mi ha attirata l’Amore di Dio, non sarei tuttavia veritiera se vi dicessi che il mio cammino è stato sempre facile e gioioso: il sacrificio delle separazioni, dei distacchi, della lontananza, della spoliazione…costa alla natura umana. Ma la Grazia, dono divino, trasforma in gioia piena e canto la nostra offerta. ……Vi vedo, vi ascolto, vi stringo in un abbraccio pieno di calore umano e fraterno. Se sono in monastero, dedita solo alla preghiera, lo sono anche per voi. Sono unita con voi anche nel ringraziamento alle nostre suore che accolgono sempre con gioia le vecchie ex allieve dallo spirito giovane. Non possiamo dimenticare quanto le nostre educatrici ci hanno donato umanamente, culturalmente, spiritualmente! Ci benedicano Gesù, Maria e il Caro S. Guseppe che abbiamo imparato ad amare e venerare dalle nostre suore, Figlie di S. Giuseppe. Vostra aff.ma Dina Maria della Croce, ocd. Editore: COLLEGIO S. GIUSEPPE Via C. Cenedese, 2 - 31029 Vittorio Veneto (TV) Casa filiale dell’Istituto delle suore Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto Dorsoduro, 1690/A 30123 VENEZIA Direttore responsabile: Suor FRANCISCA PIOVESANA Iscritto al n. 729 del Registro Stampa con decreto del Presidente del Tribunale di Treviso in data 3-11-1988. Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto Per un più pag. 6 Alto ideale Maggio 2014 DALLA SCUOLA PRIMARIA QUANDO I BAMBINI VANNO A SCUOLA - Note di pedagogia Come aiutare i piccoli studenti e le loro famiglie ad affrontare aspettative, ansie, timori? L’ingresso dei bambini alla Scuola Primaria è un evento estremamente coinvolgente per i piccoli, le loro famiglie ed i loro insegnanti. Tutti sono accomunati dal provare le stesse aspettative, ansie e timori in quanto si trovano di fronte al “nuovo”, a ciò che ancora non si conosce. Si tratta di affrontare un cambiamento, un passaggio, di attraversare un simbolicoo “ponte” tra la seconda infanzia e laa terza infanzia. È l’ingresso nel mondoo dei più grandi: una scuola vista comee “quella vera” e tutto ciò che questo vis-i suto può evocare nei più grandi. Infatti, molti sono i ricordi dell’esperienza fatta da piccoli con degli adulti- gli insegnanti- estranei alla famiglia, buoni o cattivi che siano stati. Tale passaggio determina anche un confronto fra tre “mondi” psicologici: quello del bambino, quello dell’adulto e quello del genitore. Come illustrato da Eric Berne nella sua Analisi Transazionale, ogni individuo porta con sè questi tre aspetti, che entrano in gioco nelle relazioni interpersonali a seconda dei momenti e delle esperienze. Pertanto, è molto interessante, soffermarsi anche sulle ripercussioni che questo evento provoca negli adulti: docenti e genitori. Quando i bambini vanno a scuola è un’occasione di apprendimento per tutte le figure che si affacciano a questo scenario. I bambini, con il bagaglio relazionale che l’esperienza familiare ha già consolidato dentro di loro, hanno l’opportunità di potersi misurare con nuove modalità di interazione e con nuove conoscenze. Tale bagaglio è fondamentale per affrontare la nuova situazione: i genitori che sostengono l’autonomia del figlio, rinforzando le sue scoperte e le sue conquiste individuali, gli comunicano a livello profondo un senso di fiducia nelle sue capacità che lo renderà molto meno vulnerabile rispetto alla diversità dell’ambiente esterno. Al contrario, i genitori che vivono l’ambiente esterno a quello familiare come minaccioso (da evitare o da contrastare), trasmettono al figlio la loro insicurezza e la loro ansia: il bambino cercherà addirittura di rassicurarli, chiudendosi però al gusto della scoperta e alla curiosità che sono le leve dell’apprendimento. Se i genitori non riescono a delegare Settimana dell’inglese. Una didattica creativa – attività ludico teatrali – per favorire nei piccoli l’apprendimento della lingua straniera ai docenti parte degli aspetti educativi e l’istruzione dei loro bambini, alimenteranno un conflitto scuola-famiglia e, peggio ancora, trasmetteranno ai piccoli il loro timore verso la figura del docente e del contesto scolastico: un figlio impaurito non può che fermarsi e voler tornare indietro. La regressione di alcuni studenti che mal sopportano il distacco dai familiari è cosa nota: i pianti dei primi giorni, il mal di pancia, il vomito, fino allo sviluppo di una vera e propria forma di fobia scolastica. Davanti a questi sintomi, che vanno letti come messaggi che il bambino manda agli educatori, nessuno di essi può esimersi dal fare i conti con i propri vissuti emotivi circa il distacco, la perdita, la propria capacità di affrontare i cambiamenti e la dipendenza nei legami affettivi. Forse dietro a questi bambini così impauriti ci sono genitori che, a loro volta, sono in difficoltà a separarsi da loro. E gli insegnanti? Di fronte ad un bambino che “vuole stare a casa sua” il docente si sente un po’ frustrato, spesso si chiede se le attività che propone ai suoi allievi siano abbastanza accattivanti, e perchè, nonostante l’accoglienza, le canzoncine e i giochi, gli occhi di quel bambino siano sempre così tristi. Ec Ecco che l’insegnante deve tirar fuori la su sua parte genitoriale, almeno per i prim mi tempi, ma secondo le funzioni che la m moderna concezione di genitorialità preve vede, come quella protettiva, affettiva e re regolativo-normativa. Egli può aiutare i ge genitori nel momento del distacco facendo dosi carico del bambino in modo chiaro e inequivocabile: “Ora ci sono io qui, per te te. Saluta la mamma e andiamo in classe se”. Si tratta quindi di “farsi carico, avere cu cura” e questo atteggiamento viene perce cepito da piccoli e grandi. Il concetto di ge genitorialità quindi non coinvolge l’esse sere genitori reali ma è uno spazio psicodinamico autonomo che dovrebbe far parte dello sviluppo di ogni persona. Paradossalmente, chi genera figli può non averne sviluppato a sufficienza. Docenti e genitori devono potersi incontrare all’inizio scuola: sarebbe molto rassicurante e proficuo presentarsi prima dell’inizio delle lezioni, in modo che l’ambiente non sia del tutto sconosciuto. In una riunione iniziale si possono prendere accordi preventivi sui comportamenti da tenere per aiutare i bambini nei primi giorni di scuola, come: favorire il distacco alternandosi nell’accompagnare e nel riprendere i figli, lasciare che i compiti a casa siano svolti dai bambini ma controllare che li abbiano fatti, favorire le autonomie di base (allacciarsi le scarpe, tagliare la carne e versare l’acqua nel bicchiere a mensa...), condividere l’acquisizione delle regole, comprendere che gli insegnanti tendono a rendere i bambini autonomi perchè certe abilità e competenze migliorano la qualità della vita. A.B. Gita a Torino per gli alunni di 4a Primaria! Qui, dopo la visita alla Sacra di S. Michele, in Val di Susa pag. 7 Maggio 2014 - la 5^ ha approfondito la storia di Vittorio Veneto nei primi cinquant’anni del Novecento. - un progetto interdisciplinare Anche quest’anno, lungo il chiostro del Collegio, possiamo ammirare una bellissima mostra di pittura, opera degli alunni della nostra Scuola Primaria. Le 95 tavole esposte, illustrano piacevolmente l’interessante Progetto interdisci- plinare coordinato, nel corso dell’anno scolastico, dalle insegnanti, con la collaborazione dei maestri Anna Casaburi e Arcadio Lobato della “Bottega del libro illustrato”. Ce ne parla la maestra Lucia Fava: A scuola oggi per diventare cittadini domani “Due passi lungo la pista ciclabile, un sospiro profondo e uno sguardo attento, mi portano a cogliere la bellezza di tutto quello che mi circonda e che sorregge il mio andare e venire giorno dopo giorno: è Vittorio Veneto, il mio paese.” Promuovere la conoscenza del proprio territorio, nonché la consapevolezza del valore delle proprie radici culturali e sociali, hanno spinto le insegnanti della Scuola Primaria ad attivare un percorso didattico che mirasse ad offrire ai propri alunni uno strumento(la conoscenza) per diventare attivi e responsabili all’ interno della propria città. Le cinque classi hanno sviluppato temi differenti, cercando di dare nell’ insieme una visione completa del divenire storico, culturale ed economico di Vittorio Veneto, negli ul- timi cento anni: la nascita e lo sviluppo dell’ industria tessile, dell’ industria della bicicletta e di tutte le altre realtà industriali sorte lungo il fiume Meschio, e l’approfondimento prettamente storico e culturale della città. La positività di questo progetto ha preso ancora più forza nella possibilità per gli alunni di fare un’ esperienza diretta delle realtà locali, con visite guidate e attività laboratoriali sul territorio, e di interiorizzare quanto appreso, anche attraverso l’ ascolto di testimonianze. Il lavoro prodotto dalle cinque classi è stato valorizzato con l’allestimento di in una vera mostra, ancora visibile nei locali interni dell’ Istituto, arricchita anche dalle tele realizzate sempre dagli alunni in cui essi danno prova di avere già ben appreso alcune tecniche pittoriche loro trasmesse dai ricordati maestri. I temi sviluppati nel laboratorio artistico sono legati, come si è detto, al progetto di approfondimento interdisciplinare di “Vittorio Veneto”, precisamente: - le classi 1^ e 2^ hanno studiato il Baco da seta, la sua metamorfosi e l’importanza della sua coltivazione nel nostro territorio; - la classe 3^ ha approfondito la conoscenza di due celebri aziende, la CARNIELLI e l’AURORA, e la storia della bicicletta. - la 4^ha affrontato lo studio di alcune delle attività che nei secoli si sono sviluppate lungo il Meschio, come i mulini e le cartiere; L’ inaugurazione della mostra ha avuto luogo sabato 15 marzo, ed è stata accompagnata dalle dolci e vivaci note di una canzone appositamente scritta dall’ insegnante di Ed. Musicale, Michela Coan che ha dato un tocco di magia ed emozione all’ evento: Volando sulla città “Da un vecchio libro è spuntata una foto di questa città, tanti tanti anni fa. In un giardino un bambino e una rondine Guardano i gelsi e i lillà Rit: Va rondine va In alto vola sulla città: voglio vedere le piazze, le case, le chiese il fiume che scorre più in là va’ rondine va la primavera colore ti dà sulle colline i tuoi santuari, gli alberi e i fiori al sole risplendono già” “………… L’ interesse, l’ entusiasmo e la partecipazione attiva degli alunni, ha reso il tutto un’ esperienza educativa arricchente sia da un punto di vista didattico che formativo, che sostiene e promuove la crescita personale e culturale degli alunni nel loro lungo cammino, anche scolastico. “Quando penso alla mia città, sono felice di farne parte”. Lucia Fava Il Carnevale: è festa per tutti! La festa di Carnevale alla scuola primaria Santa Giovanna d’Arco è l’evento conclusivo delle attività educativo-didattiche legate all’approfondimento di questa ricorrenza e orientate alla realizzazione di addobbi e decorazioni, dando così l’avvio a nuovi apprendimenti e nuove conoscenze. L’iniziativa, lanciata dalle insegnanti, ha inizialmente coinvolto i bambini in una simpatica sfilata di mascherine: c’erano proprio tutti dal misterioso Zorro alla simpatica topolina, dalla travolgente Pippi Calzelunghe all’elegante moschettiere, senza scordare le immancabili dolci principesse e i colorati pagliacci. Dopo una scorpacciata di crostoli e frittelle, si è deciso di intrattenere i ragazzi della scuola secondaria dando il via ad una carrellata di poesie, indovinelli, scenette e racconti interpretati con destrezza dai nostri piccoli protagonisti. Momenti di gioiosa serenità per grandi e piccini, con tanta voglia di divertirsi. Infine il colorato gruppo si è cimentato con successo nella danza della “macarena del carnevale”. Che gioia poter ammirare i volti stupefatti ed conquistati dei ragazzi più grandi di fronte alla magia del carnevale, riprodotta con semplicità dai più piccoli. Il loro mondo resta incantato…speriamo il più a lungo possibile!!! Ins. Laura Artico Per un più pag. 8 Alto ideale Maggio 2014 INCONTRO DELLE CLASSI 3ª - 4ª- 5ª, LLE e LSU guirsi di montagne e colline, con il dott.VLADIMIRO TONIELLO interrotte dai due laghi di Re02 aprile 2014 Chi l’ha detto che per conoscere il mondo si debba per forza viaggiare in lungo e in largo? Qualche volta basta semplicemente provare ad osservare la nostra terra con occhi nuovi e curiosi, per ritrovarci a scoprire qualcosa di bello. Se poi gli occhi ce li presta un Naturalista esperto ed instancabile come Vladimiro Toniello, venuto a trovarci direttamente a scuola qualche settimana fa, il gioco è fatto. Toniello è un geomorfologo, studioso di sassi e paesaggi, ma è anche uno speleologo professionista, uno scopritore di nuove specie animali, studioso della fauna di grotta, insomma uno scienziato vero Il prof. V. Tondello appassionato studioso di sassi, paesaggi e speleologo. che si occupa di natura un po’ a tutto tondo, ma soprattutto un grandissimo appassionato del suo lavoro: il modo in cui spiegava nel dettaglio ogni piccola cosa … la sua grande curiosità ma anche la “sorpresa” nello scoprire ogni piccolo grande particolare … l’amore per la natura, l’amore per le scoperte che trasparivano dalle sue parole ci hanno colpiti moltissimo. I suoi racconti infatti erano sempre carichi di emozioni ed entusiasmo, quasi contagiosi! Partendo da una presentazione sulla storia geologica e l’evoluzione geomorfologica del nostro territorio, Toniello ci ha svelato l’origine dei nostri luoghi, focalizzandosi sui cambiamenti che il Vittoriese, il Coneglianese e le zone limitrofe hanno subito nel tempo dal punto di vista morfologico. È stato curioso osservare dall’alto il susse- vine, e poi ascoltare dell’altopiano del Cansiglio: la sua unica conformazione calcarea, la ricca presenza di fossili animali e vegetali … la scoperta di specie endemiche e fino a qualche anno fa sconosciute, trovate proprio dallo stesso Toniello nelle sue grotte, come quei particolari insetti in grado addirittura di nutrirsi dei minerali che compongono le pareti rocciose. È ammirevole come la passione per la propria terra possa condurre a tali risultati! Che dire allora? Solo che quest’esperienza ci ha aperto gli occhi di fronte alla natura, una cosa splendida dove c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e imparare. Grazie Vladimiro! (i ragazzi delle classi 3a e 4a LSU e LL) Passeggiata nella storia: il Cansiglio e i luoghi della Resistenza Giovedì 17 aprile noi alunni di 3ª mecon buona probabilità significa “senza acqua” a causa del fatto che le uniche dia ci siamo recati sull’altopiano del fonti di acqua naturale sono imprigionaCansiglio, nonché terza foresta d’Italia te nell’enorme labirinto di grotte carsiper estensione, per ritrovare i luoghi che che si snoda nel sottosuolo. chiave della resistenza partigiana nelle nostre zone durante la seconda guerra Ci siamo in seguito diretti al centro della conca del Consiglio, dove, durante mondiale. il conflitto, era radunata la maggior parte Con partenza alle otto in punto, l’uscidella resistenza ai tedeschi. Qui abbiamo ta si è rivelata subito molto interessanvisitato vari luoghi simbolo, partendo te: dopo esserci goduti il panorama della salita sul monte per circa mezz’ora, dal Momumento realizzato dal bellunese Augusto Murer che rappresenta due la guida, il prof. Pier Paolo Brescacin, enormi mani di pietra stilizzate che listudioso appassionato degli eventi del conflitto nonché diberano verso il cielo un volo di colombe. rettore dell’ISREV In Cansiglio, con il prof. P.P. Brescacin E’ stata poi la volta (Istituto per la Stodell’Hotel San Marria della Resistenco, un tempo regio za e della Società Contemporanea del palazzo dei procuratori della RepubbliVittoriese), ci ha preca Veneziana detta sentato con una panoramica generale la Serenissima ed oggi ridotto ad un edificonformazione geocio fatiscente: qui grafica e morfologica a partire dall’estate del Cansiglio, spiedel ’44 venne posta gandoci anche che la toponimia del luogo la sede del Comando Gruppo Brigate Vittorio Veneto. In seguito siamo andati a vedere il cosiddetto “Bus de la lum”, un inghiottitoio profondo ben 186 metri, di cui si dice si siano serviti i partigiani per gettare fascisti, tedeschi o civili collaborazionisti; la guida tuttavia ha spiegato che le voci popolari esagerano la portata di queste presunte stragi e che il “Bus de la lum” è piuttosto da considerarsi un luogo simbolo di tanti eventi tragici avvenuti in Cansiglio. Infine ci siamo recati nuovamente nella piana, precisamente dove tra l’autunno del ’44 e l’estate del ’45 si trovava la pista d’atterraggio per i velivoli alleati, la prima fonte di appoggio per abbattere il giogo dei tedeschi in Nord Italia in quanto venivano inviati ai partigiani generi di conforto, vestiario e armi. “Esperienza positiva e istruttiva”- hanno commentato i compagni. Per fortuna esistono ancora persone come il prof. Brescacin talmente appassionate da essere disposte a insegnare la storia divertendo! Matteo Curcio - 3ª media Maggio 2014 pag. 9 OPPORTUNITA’ E DIFFICOLTA’ DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO Incontro con il prof. Liparelli (a (ad es. ogni gruppo etnico-religioso fa uso di un pr proprio testo di storia). Non è facile purificare la memoria e cercare di “far memoria insieme”, Dopo il pellegrinaggio di inizio anno, il mom ma forse è l’unica strada percorribile affinché mento sicuramente più significativo per docenti e le giovani generazioni prendano le distanze da ragazzi per approfondire il tema educativo “Frase secoli di odio tramandati di generazione in getellanza, fondamento e via per la pace”, è stato ne nerazione. La riflessione dal professor Liparelli l’incontro con il professor Liparelli, docente di si è conclusa con l’osservazione che il compito sociologia delle religioni all’università di Padova di chi intende la religione come costruzione di ed esperto della questione libanese, che si è tenuto le legami e la diversità come opportunità anziché per tutte le classi del triennio giovedi 12 dicembre. co come limite, dovrebbe essere la denuncia delle Grazie alla sua pluriennale esperienza in Libano, in ingiustizie e di coloro che fomentano le guerre, il docente è riuscito a farci comprendere con chiaIl prof. E. Liparelli , docente di sociologia all’origine delle quali ci sono spesso motivaziorezza e passione alcuni dei molteplici aspetti della complessità sociale, culturale e religiosa dei tor- delle Religioni all’università ni che hanno ben poco a che fare con la fede. Gli di Padova. spunti di riflessione offerti da questo proficuo inmentati territori del medio oriente, approfondencontro hanno costituito la base per lavorare con do anche le cause dell’attuale conflitto Siriano. le classi terze e quarte sull’approfondimento rispettivamente di Il professore ha esordito con un’introduzione storica generale, alcuni paesi che vivono la drammatica situazione della perseutile a comprendere il confronto tra una realtà relativamente cuzione dei cristiani e di quei paesi del nord Africa che hanno semplice da descrivere come quella del bipolarismo orienteconosciuto tra luci ed ombre il periodo della Primavera Araba. occidente tipico degli anni ’70 e quella molto più complessa Il frutto del loro lavoro sarà presentato nell’ambito della giordegli ultimi anni, caratterizzata da un mosaico di fattori geonata di co-gestione organizzata dai ragazzi, giovedi 22 maggio. politici, economici e strategici che si intrecciano con questioni Prof.ssa Alessandra Gregoris di carattere religioso e che rendono difficile la comunicazione non solo tra nazioni e culture diverse, ma anche tra etnie e gruppi rivali all’interno della stessa religione, della stessa nazione, Orientamento sui colloqui di lavoro della stessa città (ad esempio il caso di Beirut e di Damasco). Il problema che da almeno un decennio mina gli equilibri monIl 2 febbraio 2014 la scuola ha offerto agli alunni delle due diali è lo scontro tra le religioni (l’attacco terroristico negli Stati classi quinte un incontro di orientamento sul mondo del lavoUniti dell’11 settembre e la conseguente guerra in Afghanistan ro tenuto dalla prof. Renza Tuis, Responsabile Risorse Umane è stato forse l’emblema). I contrasti non riguardano solo ne at Gruppo Europak SpA. Alessia Da Ros - 5ªLL - ci racconta quanto ha appreso. problemi di ordine teologico (modi diversi di intendere la verità concernenti il sacro) ma possono generare divergenze cultura«Quali sono i segreti per risultare taglienti al li cruciali per le sorti del mondo, laddove la religione è usata punto giusto in un colloquio di lavoro? come pretesto per creare divisioni anziché contatto, confronto e Questa è la domanda che la maggior pardialogo (l’etimologia del termine infatti è religare, cioè creare te delle persone che deve affrontare il fatidilegami). Rispetto a questo quadro molto inquietante ci conforco colloquio per un posto di lavoro si pone, ta il fatto che molte persone operano comunque a favore della e alla quale ha provato a darci risposta la cooperazione e del dialogo interreligioso; ci è stato riportato dottoressa Renza Tuis, laureata in psicolol’esempio del tentativo di favorire la conoscenza reciproca e la gia del lavoro, la quale si occupa di selezioconciliazione in atto presso l’Università di Beirut, con un pronare ed assumere persone in varie aziende getto che coinvolge studenti di religioni diverse facendo leva della zona che lavorano in Italia e all’estero. “Sicuramente - ci fa notare – è indispensabile la sulla cooperazione e comprensione dell’origine dei pregiudizi conoscenza ottima della lingua inglese data già reciproci, in molti casi effetto di una “memoria storica” alterata per scontata in questi ultimi anni, accompagnaLa dott. Renza Tuis ta da altre lingue come il tedesco, lo spagnolo, ma anche il cinese e il russo.” In seguito si raccomanda di mantenere un atteggiamento che dimostri interesse nei confronti di un eventuale futuro lavoro e conoscenza di ciò di cui ci si andrà ad occupare, senza tralasciare un abbigliamento consono e una postura adeguata alla situazione. Da non tralasciare l’importanza del Curriculum Vitae, ovvero la lista delle esperienze lavorative passate, utili all’assunzione nel nuovo posto di lavoro, che collabora a presentare le abilità del candidato. Assolutamente inappropriato è chiedere al primo colloquio a quanto ammonta la retribuzione, meglio definita dalla dottoressa come ‘termini contrattuali’, di cui si andrà a parlare in un eventuale secondo colloquio. Dopo questa carrellata di mosse per aggiudicarsi un posto di lavoro in un batter d’occhio, non ci resta che provare persoNel percorso formativo offerto dalla scuola nalmente e vedere se funzionano davvero». Alessia un momento di riflessione a inizio Quaresima Per un più pag. 10 Maggio 2014 Alto ideale ALLA SCOPERTA DEI SERVIZI EDUCATIVI DEL TERRITORIO: UNA VISITA ALLA FONDAZIONE “FIGLI M.A. BERNARDI” DI CONEGLIANO Nell’intento di far conoscere ai ragazzi del triennio le realtà socio-educative del territorio ed i servizi che esse erogano, è stata proposta alle classi terza e quarta del Liceo delle Scienze Umane una visita d’istruzione presso la comunità educativa “Fondazione M. A. Bernardi” di Conegliano. Tale iniziativa, insieme alla prossima uscita prevista al Centro di Salute Mentale di Vittorio Veneto, risponde all’esigenza di affiancare allo studio teorico delle discipline psicopedagogiche la conoscenza dei luoghi concreti ove esse trovano applicazione pratica, nonché per offrire spunti di riflessione agli allievi in vista dell’orientamento professionale futuro. La visita alla casa-famiglia (oggi si preferisce l’uso di questo termine anziché quello, superato, di comunità per minori) è stata effettuata mercoledi 19 febbraio, in mattinata. L’accoglienza è stata, come in occasioni precedenti, molto calorosa e nonostante i numerosi impegni degli operatori, essi si sono dedicati a noi con competenza e disponibilità. Siamo stati condotti in un primo momento nella visita dei vari spazi dell’edificio, che gli allievi hanno apprezzato per gli arredi confortevoli e l’atmosfera familiare, e in un secondo momento coinvolti in un dialogo aperto ed interessante con l’educatore responsabile, il Dott. Simone Maset. La struttura offre un servizio sempre più diversificato per rispondere in maniera efficace ai nuovi bisogni del territorio, attraverso una rete di interventi concorda- ti in sinergia con l’ULSS 7, i servizi sociali dei Comuni, le famiglie, le scuole del territorio. Da Comunità residenziale per bambini ed adolescenti con problemi socio-familiari, come era in origine, la Fondazione negli ultimi anni ha assunto una fisionomia più flessibile, riducendo lo spazio riservato ai bimbi più piccoli (oggi destinati sempre più all’affido familiare), ampliando quello riservato agli adolescenti (in particolare alle femmine), aprendo un centro diurno per il sostegno pomeridiano, un appartamento “di sgancio” per giovani dai 18 ai 21 anni e uno spazio per gli incontri tra genitori con separazione conflittuale ed i loro bimbi piccoli. Naturalmente questa diversificazione ha richiesto un’evoluzione notevole anche da parte dei professionisti (in particolare gli educatori) che operano nella struttura, in quanto si sono trovati a fronteggiare casi sempre più complessi ed inediti di disagio, legati alle nuove dipendenze ed a famiglie con famiglie sempre più complesse. Le funzioni del servizio rimangono quelle tradizionali, di tutela e protezione del minore da un lato, educativa e promozionale dall’altro, ma devono trovare applicazione rispetto a nuove modalità di approccio necessarie per stabilire relazioni efficaci in tempi relativamente brevi. La durata dei progetti infatti è stata notevolmente ridotta (24 mesi) rispetto al passato, così da richiedere maggior efficacia negli interventi nel minor tempo possibile. L’aspetto che ha maggiormente colpito gli alunni, come è emerso dalle relazioni che hanno scritto, riguarda proprio i compiti dell’educatore, sempre più chiamato a mettere in discussione le pratiche educative tradizionali ed a reinventarsi continuamente di fronte alle nuove sfide educative poste da una società in costante cambiamento, aggiornandosi con corsi di formazione e contatti con i ricercatori della facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Padova. Non è stato casuale che anche il concetto di “relazione educativa” sia stato presentato ai nostri allievi attraverso il linguaggio musicale, con il testo di una canzone di Elisa che gli educatori ci hanno fatto ascolta- re per riflettere sul rapporto educatore-educando. Oggi la relazione si gioca essenzialmente sulla capacità di ascolto che l’adulto è in grado di mettere in campo, sull’uso di linguaggi e di codici comuni nei quali i ragazzi possano riconoscersi, per vincere l’incomunicabilità tra generazioni cresciute in contesti completamente diversi. Questa è una lezione che aiuta anche noi insegnanti a metterci in discussione, per non andare in crisi di fronte ad un universo giovanile sempre meno disponibile a modalità impersonali di vita scolastica e sempre più desideroso di esperienze autentiche, sincere e coinvolgenti. Prof.ssa Alessandra Gregoris LA SALUTE MENTALE: CI RIGUARDA! I medici dott. Monari e dott. Michieletto A conclusione delle proposte formative del corrente anno scolastico, abbiamo incontrato due medici dell’ULSS 7, il Dott. Monari e il Dott. Michieletto, che ci hanno illustrato alcuni aspetti di un tema complesso ed affascinante che riguarda tutti noi: la salute mentale. Il benessere psicologico, così come quello fisico, rappresenta una condizione desiderabile dell’individuo, ma non così scontata. Grazie agli operatori sanitari abbiamo approfondito la conoscenza dei servizi di salute mentale presenti nel nostro territorio, le loro modalità di intervento, la tipologia di utenza che ne usufruisce e le principali categorie di disagio. L’obiettivo di tale incontro, oltre all’informazione, è trasmettere il senso di un approccio non pregiudiziale o stigmatizzante nei confronti del disturbo psichico, aiutando gli adolescenti a confrontarsi e a discutere su un tema di forte impatto sociale e mediatico attraverso chiavi di lettura adeguate. Per un più Alto ideale EDUCARE ALL’ INTERNAZIONALITA’ un compito della Scuola pag. 11 Maggio 2014 E’ un dato ormai acquisito che mobilità scolastica e stage di studio all’estero, anche in Paesi extra europei, contribuiscono positivamente alla formazione dello studente ed attirano sempre più i giovani. Anche tra gli studenti della nostra scuola ogni anno alcuni fanno questa esperienza che contribuisce ad arricchire la loro cultura, ad acquisire il senso del rispetto e l’ apprezzamento per il diverso, a progettare con determinatezza il proprio futuro e magari ad approfondire l’amore per le proprie origini. Le ultime notizie, utili anche per i compagni rimasti in Italia, ci giungono da: Veronica Marcon Warrington Road - Inghilterra Eccomi qui, dopo nove mesi nella capitale Londinese! Ricordo ancora la paura prima della partenza, l’emozione dell’arrivo all’aereoporto, i primi giorni in famiglia, il primo giorno di scuola, i pianti liberatori e le prime crisi. Ma tutto passó e iniziò la vera vita londinese. Sono cresciuta curiosa nei confronti del mondo e provando sulla mia pelle il contatto diretto con una cultura sconosciuta. Silvia Gaspari Gabelsburgstrasse - Germania. ……Quella che sto attualmente vivendo è una di quelle occasioni che ti cambiano la vita, che ti cambiano il modo di vedere il mondo. Sto vivendo una realtà drasticamente diversa da quella che vivevo in Italia, diversa, ma non per questo spiacevole, anzi! Ovvio, ci sono stati momenti di difficoltà e di insicurezza, come quando ho scoperto di avere un insegnate che durante la lezione parlava quasi solo in dialetto e le uniche cose che capivo erano :_ Guten Morgen!_ e _ Tschüss!_.... ……tuttavia il mio amore per questa esperienza è cresciuto sempre più: vi hanno contribuito la famiglia ospitante e la scuola, ove ho trovato persone che per me saranno importanti per tutta la vita… Sono felice di essere qui. E’ un’ esperienza da fare, per capire cosa significa essere cittadini del mondo! Silvia Silvia con la “Sorella” e la “madre” ospitanti Un’esperienza indescrivibile. Sento di poter dire che questi sono stati i nove mesi piú intensi della mia vita, vivendo ogni singolo momento con il sorriso piú grande e imparando a rendere anche la piú piccola cosa un ricordo prezioso che rimarrà in me. Purtroppo questo magnifico sogno sta terminando, ma una cosa è certa: Exchange student per sempre! Veronica Ludovica De Bettin Whiteland, IM - USA “Do you know that we will miss you?” Era il 13 agosto 2013 quando sono entrata alla Whiteland High School, un piccolo quartiere Americano a sud di Indianapolis, ed è iniziata la mia avventura Americana. Non sapevo ancora cosa aspettarmi… …qui le lezioni iniziano alle 7.40 e si rimane a scuola fino alle 15.00. …sono riuscita a seguire molte materie che mi serviranno al mio rientro in Italia… ogni giorno si fanno le stesse materie nello stesso ordine. Nei 35 minuti di pausa ci si può rilassare, fare i compiti o recuperare le verifiche andate male o da migliorare. Le lezioni normalmente durano 45 minuti… Le verifiche, si fanno ogni venerdì o martedì, su tutti gli argomenti trattati durante la settimana ….Ogni fine semestre poi ci sono gli esami globali. Ma le differenze con la scuola italiana non finiscono qui. La Whiteland offre tante attività da fare e vari laboratori. Il giovedì è la giornata dei club (durante la pausa) dove ci si può incontrare con altri ragazzi: l’”International Culture Club” e il “World and Language Club”(da me frequentati) e molti altri. E lo sport?! Nelle High School americane ne puoi scegliere moltissimi. Ho scelto tennis e sono entrata, con una selezione, in un fantastico gruppo sportivo composto da 27 ragazze: le Ladies Warriors Tennis. Nelle scuole americane lo sport è preso molto sul serio, basta dire che gli allenamenti e gare si fanno tutti i giorni per 2/3 ore, dopo l’orario scolastico, compreso il sabato…. Adesso tutto questo sta per finire…mi aspettano gli esami di fine anno su tutte le materie, ma non mi preoccupo. Torno con la precisa idea di aver affrontato un anno fantastico, certamente difficile ma a testa alta. Ludovica *** Anche la nostra scuola ospita, a richiesta, studenti stranieri, per un periodo di studi. Qui sotto la giovane brasiliana Stephanie Bernardoni che frequenta con entusiasmo la 4ª Liceo delle scienze umane nel corrente anno scolastico. Stephanie, la prima a sinistra, con alcune compagne di classe, in visita alla città di Venezia. OTTIME AFFERMAZIONI nell’ambito delle Lingue Straniere Hanno superato felicemente gli esami tutti gli allievi del Liceo Ling., del Lic. d. Comunicaz. e Liceo delle Scienze Umane che, seguendo con impegno, corsi pomeridiani di approfondimento, tenuti dalle loro insegnanti, si sono preparati al conseguimento di Certifacazioni Europee nelle varie lingue. Diversi i livelli di competenza raggiunti: Certificazione spagnola (DELE): 7 allievi Certificazione inglese (PET): 6 allievi Certificazione inglese (FIRST): 10 allievi Certificazione tedesca (ZT B1): 4 allievi Meritano applauso questi ragazzi che sanno guardare al loro futuro con serietà e sanno cogliere le opportunità, pur con sacrificio, per un futuro lavorativo più sicuro. Un sogno realizzato Ripenso con nostalgia a quel lontano anno scolastico 2001/2002 in cui ho iniziato ad insegnare dalle Giuseppine. In quel luogo suggestivo, quasi sospeso nel tempo, sono trascorsi 7 anni di scuola intensi che hanno per sempre cambiato la mia vita. Anche ora che ho acquisito il ruolo alle statali, ho mantenuto l’abitudine di una “riflessione a mo’ di preghiera” tutti sull’attenti ad ascoltare pensieri o frasi celebri che ravvivino i nostri animi all’inizio delle lezioni. Quando insegnavo nelle classi dell’ultimo piano, talvolta perdevo il mio sguardo tra le incantevoli colline limitrofe e sognavo una casetta lassù.... Chi mai avrebbe potuto immaginare che nel portare i miei studenti in Cansiglio per un censimento dei cervi al bramito...avrei conosciuto il mio futuro marito e saremmo anda- Un applauso agli alunni di 3ª media che da tre anni organizzano il mercatino di Natale per sostenere un’adozione a distanza. SCUOLA SANTA GIOVANNA D’ARCO Dell’ex insegn. Alessandra Buso David, Aurora, Colin e Gabriel, quattro “fulmini tempestanti” dell’ex prof. Alessandra Buso e dell’ex all. Claudio Vazzola ti a vivere con i nostri 4 bimbi proprio là ove il mio sguardo si era più volte adagiato? La vita, è proprio vero, sa essere davvero meravigliosamente sorprendente! Ora mi trovo a gustare ogni giorno vivendo in una vecchia grande casa di circa 200 anni appollaiata tra le Perdonanze con il classico “larin”, la stube ed un “giardino” di 60.000 metri ove la natura ci chiama ad un continuo contatto con essa. I nostri 4 “fulmini tempestanti” di bimbi (David, Aurora, Colin e Gabriel) prima ancora di camminare, han rotolato tra l’erba dei pendii circostanti o fatto esperienza delle fresche acque del ruscello ai confini della proprietà, luogo magico e ricco di tritoni. Il tempo è scandito ora dal taglio del bosco ora dalla preparazione della legna per l’inverno visto che la casa ha un sistema di riscaldamento basato sul recupero del calore generato dalla combustione della legna nella stube in aggiunta ad un sistema di pannelli solari e fotovoltaici: un po’ di ecosostenibilità, di ‘sti tempi, non fa davvero male! Dal 2003 abbiamo scelto di non avere la TV nel modo classico: qualche cartone animato in dvd, un video ed un lettore sono più che sufficienti e quanto si sta meglio senza la violenza della pubblicità e dei programmi spazzatura che normalmente invadono il quotidiano di tutti! Anche se viviamo a 5 minuti di distanza da Ceneda, raggiungiamo i quasi 300 m sul livello del mare ed esperienziamo un diverso microclima che ci dona 4-5 gradi in meno d’estate e 4-5 gradi in più d’inverno...luogo ideale per piantarvi degli ulivi. Che gioia condividere il raccolto delle nostre olive per poi portarle a frangere e produrre un olio extra vergine d’oliva franto a freddo, tutta salute e vero elisir di lunga vita! Quassù sembra spesso di vivere ai confini del mondo non solo per gli scorci incantevoli che si scorgono allungando lo sguardo verso la piana sottostante ma per il tripudio di colori che accompagnano il poetico avvicendarsi delle stagioni, il vento impetuoso che si leva nel corso della notte dal bosco dietro casa e che sembra volerci rassicurare e proteggere dalle atmosfere venefiche dell’inquinamento cittadino. Anche se non è tutto oro quel che luccica e dunque bisogna far i conti con frane e dissesto idrogeologico del territorio... non c’è giorno in cui non ringrazi il buon Dio per i miei 4 tesori e mio marito Claudio (meraviglia di marito!) con cui tutto è stato scelto e condiviso in armonia. Benedetta quella volta che son giunta dalle Giuseppine.....! Buso Alessandra Hanno dimostrato gradimento per l’invio di PER UN PIÙ ALTO IDEALE Carla e Laura Carniel; Fracasso Graziella; Posocco Mariuccia; Teresa Motti; Massimiliano e Stefano Feltre; Maggi Luigina; Lucchese Luigina; Cattelan Daniela; D’Agostin Valeria; Casagrande Maria Caterina, Marchioni Eleonora e Maria Pia, Giovanna Pampanin, Dolores Sanson, Ciganotto Raffaela, Lucia De Faveri Mies,Casagrande Vilma, De Meio Angela e Giuditta, Laura Corocher, Casagrande Sira, Paola Bertato, Diplomati 1993( Liceo Socio Ps. Ped.), Maggi Angela, Gris Liliana Zoldan,Tiziana De Biasio, Da Ros Carmen, Marika Cellante, Sabina Maniero, Cesare Piasentin, Gazzarin Annamaria D. C., Arcobelli Antonio, Laura e Lucia Carniel, De Nardi Angiola De Conti, Bettarel Flavia, Poser Leonardo, Maria Caterina Casagrande, Franca Fadelli Basile, Casagrande Danila, Piccoli Silvano, Dal Mas Laura, Magagnin Nilla, Dottor Luigina, Franceschet Erika, Riccarda Del Favero, Da Re Maria Eloisa, Veronica Borsato, Elda e Santina Rosson, Burgio, Melandri Gabriella (per ricordare la mamma), Franzin Savina, Famiglia Forin, D’Agostino Valeria, Calligaro Cristina, Marchioro Lina, Agnoletto Daniela. Siamo in rosso!
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