Per un più Alto Ideale - maggio 2014

Per un Alto
più
ideale
Per un più
Alto ideale
Periodico trimestrale dell’Istituto «S. Giovanna d’Arco» di Vittorio Veneto - “Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TV - Anno LXIII - N. 1 - Maggio 2014
In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio di Treviso. Il mittente si impegna a corrispondere la tassa dovuta
Fra le 300.000 persone, studenti, insegnanti, famiglie di tutte
le scuole d’Italia che affollavano piazza S. Pietro nel pomeriggio del 10 maggio, c’eravamo anche noi!
L’adesione all’incontro organizzato dalla CEI ha superato di
gran lunga le aspettative ed è stato bello, travolgente, spettacolare anche: indimenticabili quei fazzoletti azzurri sventolati da
tutte le mani al ritmo delle varie canzoni, durante l’attesa del
Santo Padre!
Non solo la Scuola paritaria, ma tutta la Scuola italiana è venuta a lezione da Papa Francesco, nella grande aula di piazza
S. Pietro.
“Siamo qui perché amiamo la Scuola – ha affermato il sapiente maestro – non per un lamento, ma per rimettere al centro
i valori dell’educazione, per una festa, una festa della scuola”.
Ed ha illustrato i motivi per cui egli ama, da sempre la scuola:
essa apre la mente e il cuore alla realtà tutta; è luogo di incontro, complementare alla famiglia nel processo di socializzazione: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio!” La scuola ci
educa al Vero, al Bene, al Bello, elementi che insieme ci fanno
amare la vita, anche in mezzo ai problemi. La scuola ci aiuta ad
apprendere abitudini e valori, nonché le tre lingue ne-
cessarie alla persona adulta: la lingua della mente, la lingua del
cuore e la lingua delle mani. “Non lasciamoci rubare l’amore
per la scuola!” E’ stato il suo ultimo appello.
Papa Francesco, dono dello Spirito Santo alla Chiesa di oggi,
ha toccato il cuore certamente a tutti i presenti.
Sentiamo alcune risonanze dei nostri ragazzi:
-“Non immaginavo di provare un’impressione e un’emozione così bella e grande. Appena lo vidi, provai una sensazione
di serenità e di amore, non avvertii più la stanchezza e la fatica
delle quattro ore di attesa sotto il sole. Tutti si alzavano in punta
di piedi e sorridevano. Mi ha colpito molto la felicità e l’amore
che il Papa diffondeva solo con i suoi saluti e i baci ai bambini.
(Filippo)
- “Alle 16.10, circondato da urla di festa e di felicità, arrivò
Papa Francesco. Sorridente e umile si fermava spesso a salutare
le persone vicine alle transenne, giunte in quella piazza con il
desiderio di vederlo da vicino. Nel suo discorso il S. Padre ha
sottolineato l’importanza dell’istruzione e dell’educazione.
Egli ha voluto rafforzare in noi giovani la voglia di appren(segue a pagina 2)
A SCUOLA DA PAPA FRANCESCO
(segue da pagina 1)
dere, di conoscere, di formarci culturalmente ed ha incoraggiato genitori e
professori a seguire la formazione dei
giovani… Mi sono sentito abbracciato dalla speranza e dalla luce che papa
Francesco ci ha donato.” (Paolo)
- “E’ cosa ben diversa vedere il papa
da vicino e vederlo alla televisione!
Non dimenticherò il suo insegnamento:
è più bella una sconfitta pulita di una
vittoria sporca”.
- “Tenacia, grinta, volontà… mi hanno permesso di realizzare il grande desiderio di vedere il Papa da vicino. Con
alcuni compagni sono riuscita ad addentrarmi nel cuore di piazza S. Pietro.
E’ stata un’impresa non facile: il sole ci
sfiniva, la gente ci spingeva… quando,
però, il clamore della gente annunciò
l’avvicinarsi della papa-mobile,…. presa da grande emozione, restai col fiato
sospeso, la gioia era tale che mi scesero
le lacrime. La stanchezza svanì senza
che me ne accorgessi e pensai: ne è valsa la pena”. (Arianna)
- “Non avendo potuto partecipare
con i miei compagni al grande raduno
in piazza S. Pietro, lo ho seguito alla
televisione. Mi hanno molto colpita le
parole di Papa Francesco rivolte ai giovani, il suo invito ad amare la scuola,
a collaborare con insegnanti e genitori
per raggiungere una formazione sempre più bella, ad aver voglia di crescere,
di imparare, di dare, di aprirci a nuovi
orizzonti, ad essere persone aperte alla
realtà. (Samuela)
V.P.
NASCITE
Edoardo Buosi di Marin Valentina
Rossi Francesco di Trevisiol Angela
Maso Vittoria di Taborelli Francesca
Menegon Mattia di Cellante Marika
GaiaPizzella di Costella Elisa
Da Re Giulia di Soldan Lara
Bazzo Mia di Vazzola Maria
Sofia e Greta Canil di Talamini Silvia
Colella Ludovica di Ariella Bellet
Tommaso, Gioele, Mia Bazzo di Maria Vazzola
La gioia di Ettore e Giorgia di Valentina Marin, per
la nascita del fratellino Edoardo
Giuliano ed Edoardo Pianca
dell’ex insegn. Elisa Marchi
Francesco Rossi
di Trevisiol Angela
Giulia Moras
di Marta Casanova
LAUREE E DIPLOMI
Vittoria Maso
di Francesca
Taborelli
Dal Molin Alessia: Laurea Triennale in Lingue e Culture
per il Turismo e il Commercio Internazionale
Gaiot Luca: Laurea magistrale in Marketing, consumi e
comunicazione
De Noni Bruno: laurea in Scienze politiche
Piasentin Paolo: Laurea in Medicina e Chirurgia
Sforzin Tancredi: Laurea in Scienze Politiche e delle
Relazazioni Internazionali
Mattia Menegon
di Marika Cellante
LUTTI
Mamma degli ex-all.Casagrande Mario, Donato e Tiziano
Papà dell’ex-all. Balbinot Alessandro, nonno di Nicola
e fratello dell’ex-all Melita Balbinot
Ex-allieva De Pin Suor Dina Maria della Croce
Mamma dell’ex-all. Marcon Allegra
Mamma dell’ex-all. Pompeggi Marisa
Mamma dell’ex-all. Moz Antonella, e nonna degli ex-all.
Castro Pablo e Dus Francesca
Papà dell’ex-all. Dei Tos Antonella
Mamma dell’ex-all. Ammaturo Filippo
Mamma dell’ex all. Melandri Gabriella
Bianca Torresan
di De Mari Antonella
Sandra Bortoluzzi, mamma felice
di Tommaso e Davide Casagrande
NOZZE
Bertato Paola con Frigerio Daniele
Orzes Maria con Santuz Fabio (21-06-2014)
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SARÀ BEATO DON LUIGI CABURLOTTO
FONDATORE DELLE FIGLIE DI S. GIUSEPPE
Venerdì, 9 maggio 2014, il Santo Padre ha ufficialmente autorizzato la Congregazione dei Santi
a promulgare il decreto riguardante il miracolo avvenuto nel 2008, per intercessione del nostro
amatissimo Padre Luigi.
Periti medici hanno dichiarato scientificamente inspiegabile l’improvvisa guarigione della signorina Maria Grazia Veltraino, periti teologi e cardinali incaricati dell’esame dei dati, hanno senza
alcuna riserva attribuito all’intercessione del Ven. Caburlotto l’avvenuta inspiegabile guarigione.
L’intervento di Dio suggella la santità del nostro Fondatore, figura straordinaria di educatore,
vita segnata dal coraggio e dall’attenzione agli ultimi.
Con gioia e commozione comunichiamo la bella notizia agli ex allievi, agli allievi e
alle loro famiglie, agli amici tutti.
LA M
MIRACOLATA
RACOLATA
LATA TRA NOI!
Nel mese di aprile u.s., abbiamo avuto la gioia di avere tra noi Maria Grazia
Veltraino, la signorina guarita, da una
gravissima ed inguaribile malattia, per
intercessione del Ven. sacerdote Luigi
Caburlotto, nostro Fondatore.
L’aspettavamo da tempo e Maria Grazia ha appagato abbondantemente i nostri desideri, intrattenendosi per un’intera mattinata con inostri ragazzi e gli insegnanti che l’hanno ascoltata con vivo e
continuo interesse.
La signorina, più che ottantenne ha
parlato per tre ore consecutive, raccontando con la vivacità e il brio che la distinguono da sempre, successivamente
ai tre gruppi di ragazzi, la sua vita:
- L’infanzia e l’adolescenza segnate fortemente dalla sofferenza (non conobbe
i suoi genitori).
- L’esperienza negativa di vita in un Istituto per orfani.
- La ribellione….
- Poi un raggio di luce: a 20 anni incontra una suora Figlia di S. Giuseppe che
si prende cura di lei e che si fa carico, da parte della Famiglia religiosa
di aiutarla, anche economicamente, di
accoglierla come in famiglia. Così può
conseguire il diploma di infermiera
professionale, professione che eserciterà per molti anni con successo, facendosi amare per le doti di sensibilità
e generosità del suo animo.
- Poi la malattia (dermotomiosite) dichiarata inguaribile che la indebolisce
fino a costringerla alla carrozzina per
anni.
- Vive la sua situazione senza abbattersi
moralmente, sempre aiutata e sostenuta dalla famiglia delle Figlie di S. Giuseppe.
- Nutre per loro grande riconoscenza e,
impossibilitata a concretizzare il suo
debito, si rivolge al Fondatore: “Fa tu
qualcosa!” E la risposta viene:
- Nella notte dall’11 al 12 febbraio 2008,
Maria Grazia vede in sogno, o nel dormiveglia, don Luigi Caburlotto che le
dice: “Cammina!” Si sveglia, si alza e
cammina! Recuperando in pienezza le
sue forze.
I ragazzi hanno seguito il racconto con
senso di stupore, ed erano meravigliati
nel vederla così agile e scattante in mezzo a loro e sul palco.
Ascoltiamoli:
*Carissima Maria Grazia,sono rimasta colpita dall’incontro di ieri, oltre che
dalla fortuna (miracolo) da lei ricevuta,
soprattutto dalla sua vitalità e dalla sua
esuberanza, dal suo modo di raccontarsi:
unico ed autentico.E’ stato veramente un
piacere ed un onore incontrarla.
* La sua storia mi ha commosso e mi
ha fatto riflettere moltissimo.
Posso dire che la sua determinazione, la sua voglia di vivere e la sua fede
saranno per me uno spunto per andare
avanti nella vita.
* S bb
i una persona cche nella
*…Sebbene
sia
vita ha passato momenti molto difficili,
sia dal punto di vista famigliare che a livello di salute, ho visto in essa un grande
apprezzamento della vita tenendo sempre però conto delle persone che le sono
state a fianco durante i momenti più difficili.
* Ci ha trasmesso un valore che spesso diamo per scontato:essere riconoscenti. Devo proprio ringraziarla per
avermi fatto riflettere su questo.
* Cara Maria Grazia, lei è una persona
speciale e piena di spirito, una bomba!!! .La ringraziamo di cuore per i
consigli datici….. “Arrivederci mascotte!”
* L’incontro è stato molto interessante
e commovente, soprattutto nel vedere
la forza di volontà e la capacità di essere felice della Signora e di saper affrontare la sua malattia con la consapevolezza dell’importanza della vita.
* …Testimonianza schietta, sincera e
concreta di un evento straordinario,
si può credere o meno al miracolo ma
è tangibile il rinnovamento della sua
vita.
A cura di Sr Fr.
Foto ricordo in atmosfera di esultanza.
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“FAMIGLIE ACCANTO”
Questo il tema, oggetto di riflessione
nell’annuale Convegno diocesano delle
famiglie che, quest’anno, ha avuto luogo al Collegio S. Giuseppe, il giorno 9
febbraio 2014.
Fin dalle prime ore del mattino, non
il consueto silenzio domenicale nella nostra casa, ma il gioioso vocio delle belle
famiglie che giungevano numerose da
varie zone della diocesi con figli piccoli e…grandi. L’accoglienza cordiale
degli animatori accentuava l’entusiasmo
di trovarsi assieme per una giornata costruttiva di condivisione .
I lavori hanno avuto inizio con un momento di preghiera corale in aula magna;
quindi i bambini e i ragazzi, divisi in
gruppi secondo l’età, sono stati intratte-
nostra società; dei giovani
le cui scelte spesso derivano dal non aver compreso che l’essenza della
realtà sponsale è la promessa per cui ci si
consegna reciprocamente per sempre, in
un comune progetto di vita; delle giovani
coppie, che turbate dalle prime difficoltà
della vita famigliare, abbisognano pure
di accompagnamento da parte di chi è
passato per quell’esperienza; nonché accompagnamento delle “famiglie ferite”
che abbisognano di comprensione e solidarietà nella loro sofferenza.
“Famiglie accanto” dunque, le famiglie nate nell’amore di Cristo.
Nella tarda mattinata ha avuto luogo
la S. Messa attivamente
partecipata da genitori e
ragazzi, nell’ aula magna,
dove i bambini hanno collocato, ai piedi dell’altare,
le casette in cartone, da
loro costruite e ornate nel
laboratorio della mattinata. Immagine efficace dello “stare accanto”.
E’ seguito il pranzo al sacco in gioiosa compagnia, quindi , mentre i ragazzi animati da un gruppo di scaut, erano
impegnati in giochi vari, il relatore della
mattinata con don Pierpaolo Bazzichetto
(ex-allievo) e i responsabili della Commissione familiare, hanno presentato ai
genitori il nuovo sussidio diocesano: Itinerari Formativi per la Preparazione al
Matrimonio Cristiano. Un sussidio che
mette a fuoco l’importanza e la preziosità del tempo di fidanzamento da vivere con responsabilità, in preparazione
all’assunzione degli impegni della vita
di sposi e di genitori.
Il Venerato L. Caburlotto, nostro fondatore, cui stava tanto a cuore la famiglia
primo luogo di educazione dei figli, certamente avrà guardato con compiacenza
e avrà sorriso alle famiglie riunite nella
nostra casa su cui egli disse di “aver posto tante speranze”.
Sr. Francisca
Bambini e animatori presentano il loro lavoro.
nuti da giovani animatori, tra cui alcuni
studenti della nostra scuola, in attività
collegate al tema del Convegno.
I genitori invece, dopo il saluto e l’incoraggiamento del vescovo di Vittorio
V., S. E. mons. Corrado Pizziolo, sono
stati guidati nell’approfondimento del
tema proposto, da don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale famigliare.
Con linguaggio efficace, il relatore
si è soffermato anzitutto sulla bellezza dell’amore sponsale consacrato in
Cristo. In particolare ha sottolineato la
grande dignità degli sposi cristiani, chiamati a “mostrare come Dio ama l’umanità”, a vivere, sull’esempio di Cristo, un
amore capace di donarsi fino in fondo, di
donare la vita per la persona amata. Un
amore che non si risolve all’interno della
coppia e nell’intimità della propria famiglia, ma che si fa accompagnamento e si
traduce anzitutto nell’ attenta cura educativa dei figli, e diventa poi sostegno e
custodia delle nuove generazioni: degli
adolescenti spesso disorientati nella crisi antropologica, prima che morale della
Da oltre oceano (Bogotà)
L’esperienza dell’ex insegn. Angela Bernardi
“Hola, bienvenido! Encantada de conocerte…”
Strana sensazione, quella di allontanarsi per migliaia di chilometri, e vedersi
accogliere con parole che -sebbene in un’altra lingua- suonano generose e
calde.
Viaggiare è una libertà e un privilegio di chi ha tempo, e di chi ne ha la possibilità.
Ma viaggiare con uno scopo è ben diverso: è fare coincidere desiderio di
conoscenza e sensazione di centrare un obbiettivo.
Questi i motivi che mi han portato ad abbracciare questa esperienza: mi trovo
da due mesi in Colombia, paese latino americano terzomondista in pieno boom
economico. Paese che non lascia indifferenti per molti motivi: contraddizioni
ad ogni angolo di strada; un’umanità
complessa e profondissima; un natura
Angela
in “un altro mondo”
che spiega tutta la sua forza e lucentezza.
Insegnando a due prime medie di un
Collegio italiano di Bogotà, la megalopoli
capitale del paese, mi ripeto ogni giorno
che è più quello che ricevo che quello
che trasmetto: lezioni di umiltà, relatività
sociale e apertura non possono che
aprire la mia mente e prepararmi a un
ritorno nella nostra Vittorio Veneto, che
mi manca sempre più.
Un abbraccio dall’oltreoceano a tutti voi:
sorelle, insegnati e studenti!
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Maggio 2014
Concerto per S. Giuseppe
I bravi concertisti
della Scuola di musica
“S. Giuseppe”
La festa di S. Giuseppe, un tempo celebrata con tanta solennità – molte ex
allieve, specialmente quelle convittrici,
la ricordano ancora e con nostalgia! –
dopo la soppressione della festività del
19 marzo, viene vissuta, di conseguenza, in tono minore.
Il Collegio “S. Giuseppe” però, non
può lasciar passare sotto silenzio questa ricorrenza e ogni anno il grande
protettore viene ricordato con qualche
attività particolare.
Quest’anno, per iniziativa della nostra Scuola di musica, diretta dal maestro G. Susana e con la collaborazione dell’Ensemble “GOVANI NOTE …
quando nuovi musicisti s’incontrano”,
nella serata del g. 21 marzo, nell’Auditorum del Collegio, ha avuto luogo un
applauditissimo Concerto, proprio in
RICORDIAMO
Ricordiamo con affetto l’ ex allieva Dina
De Pin – maturità 1946- che ci ha lasciati
il 16/02/2014.
Figura esemplare di allieva, zelante maestra per molti anni nella Scuola elementare a Vittorio Veneto e dintorni, sempre
aggiornata e molto amata dagli allievi,
scrupolosa nell’adempiere i suoi doveri di
figlia.
Dina, per amore della mamma che necessitava della sua assistenza, sacrificò a
lungo il suo sogno giovanile di consacrarsi
a Dio nella vita religiosa, sogno che tuttavia conservò sempre in cuore e che realizzò in età avanzata, quando fu libera dagli
impegni famigliari.
In uno scritto inviato dal monastero di
Cascine Vica (TO) in cui già viveva, alle
compagne di classe in occasione del 50°
di diploma, possiamo ben cogliere alcuni
tratti della sua personalità, la sua profonda
interiorità, la sua calda umanità.
“Mie compagne, amiche, sorelle carissime, vi vedo tutte, ad una ad una e vi assicuro che con il cuore sono tra voi a condividere la gioia di questa giornata che ci
riporta con la mente al lontano1946, anno
del nostro diploma. Ognuna poi ha seguito la strada preparatale dalla Provvidenza. Abbiamo conosciuto gioie e sofferenze
Dina (al centro) tra alcune sue
compagne di classe, in un convegno,
prima di “lasciare il mondo”.
talvolta grandi. La nostra piccola storia è
segnata però dall’Amore di Dio. Oh! Se lo
comprendessimo fino in fondo!
Oggi per noi è festa, e non solo per l’anniversario che celebriamo, ma soprattutto perché ci troviamo unite, in comunione
d’amore, arricchite da tante esperienze
che hanno contribuito a maturare la nostra personalità. E’ bello fare questa
esperienza proprio qui nel nostro antico
Collegio! Il tempo non ci ha divise; solo
ci ha fatto camminare per strade diverse
che, alla fine confluiscono tutte nel Cuore
di Cristo!
Io vivo felice qui, nel monastero ove
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di S.. Giuseppe.
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giato prolungati,
meritati applausi, perr esecuzioni degne
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dellaa circostanza,in
un clima
festo
davvero festoso,
omaggio anh a tuttii i papà.
che
Al mattino il Santo sposo di Maria e padre di Gesù è stato ricordato in
tutte le classi. Assieme agli allievi abbiamo invocato le sue benedizioni sulle
nostre famiglie, in particolare sui papà,
sugli educatori, sui lavoratori…sul nostro Paese. Abbiamo chiesto al grande
santo aiuto per crescere in sapienza ed
onestà, per saper fare scelte buone per
la nostra vita e per il nostro futuro.
mi ha attirata l’Amore di Dio, non sarei
tuttavia veritiera se vi dicessi che il mio
cammino è stato sempre facile e gioioso: il
sacrificio delle separazioni, dei distacchi,
della lontananza, della spoliazione…costa
alla natura umana. Ma la Grazia, dono
divino, trasforma in gioia piena e canto la
nostra offerta.
……Vi vedo, vi ascolto, vi stringo in un
abbraccio pieno di calore umano e fraterno. Se sono in monastero, dedita solo alla
preghiera, lo sono anche per voi.
Sono unita con voi anche nel ringraziamento alle nostre suore che accolgono
sempre con gioia le vecchie ex allieve dallo spirito giovane. Non possiamo dimenticare quanto le nostre educatrici ci hanno
donato umanamente, culturalmente, spiritualmente!
Ci benedicano Gesù, Maria e il Caro S.
Guseppe che abbiamo imparato ad amare
e venerare dalle nostre suore, Figlie di S.
Giuseppe.
Vostra aff.ma Dina Maria della Croce, ocd.
Editore:
COLLEGIO S. GIUSEPPE
Via C. Cenedese, 2 - 31029 Vittorio Veneto (TV)
Casa filiale dell’Istituto delle suore
Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto
Dorsoduro, 1690/A 30123 VENEZIA
Direttore responsabile:
Suor FRANCISCA PIOVESANA
Iscritto al n. 729 del Registro Stampa con decreto del Presidente del
Tribunale di Treviso in data 3-11-1988.
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
Per un più
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Alto ideale
Maggio 2014
DALLA SCUOLA PRIMARIA
QUANDO I BAMBINI VANNO A SCUOLA - Note di pedagogia Come aiutare i piccoli studenti e le loro famiglie ad affrontare aspettative, ansie, timori?
L’ingresso dei bambini alla Scuola
Primaria è un evento estremamente coinvolgente per i piccoli, le loro
famiglie ed i loro insegnanti. Tutti
sono accomunati dal provare le stesse
aspettative, ansie e timori in quanto
si trovano di fronte al “nuovo”, a ciò
che ancora non si conosce. Si tratta di
affrontare un cambiamento, un passaggio, di attraversare un simbolicoo
“ponte” tra la seconda infanzia e laa
terza infanzia. È l’ingresso nel mondoo
dei più grandi: una scuola vista comee
“quella vera” e tutto ciò che questo vis-i
suto può evocare nei più grandi. Infatti,
molti sono i ricordi dell’esperienza fatta
da piccoli con degli adulti- gli insegnanti- estranei alla famiglia, buoni o cattivi
che siano stati.
Tale passaggio determina anche un
confronto fra tre “mondi” psicologici:
quello del bambino, quello dell’adulto
e quello del genitore. Come illustrato da
Eric Berne nella sua Analisi Transazionale, ogni individuo porta con sè questi
tre aspetti, che entrano in gioco nelle relazioni interpersonali a seconda dei momenti e delle esperienze. Pertanto, è molto interessante, soffermarsi anche sulle
ripercussioni che questo evento provoca
negli adulti: docenti e genitori.
Quando i bambini vanno a scuola è
un’occasione di apprendimento per tutte
le figure che si affacciano a questo scenario. I bambini, con il bagaglio relazionale
che l’esperienza familiare ha già consolidato dentro di loro, hanno l’opportunità
di potersi misurare con nuove modalità
di interazione e con nuove conoscenze.
Tale bagaglio è fondamentale per affrontare la nuova situazione: i genitori che
sostengono l’autonomia del figlio, rinforzando le sue scoperte e le sue conquiste
individuali, gli comunicano a livello profondo un senso di fiducia nelle sue capacità che lo renderà molto meno vulnerabile rispetto alla diversità dell’ambiente
esterno.
Al contrario, i genitori che vivono
l’ambiente esterno a quello familiare
come minaccioso (da evitare o da contrastare), trasmettono al figlio la loro insicurezza e la loro ansia: il bambino cercherà
addirittura di rassicurarli, chiudendosi
però al gusto della scoperta e alla curiosità che sono le leve dell’apprendimento.
Se i genitori non riescono a delegare
Settimana dell’inglese. Una didattica creativa –
attività ludico teatrali – per favorire nei piccoli
l’apprendimento della lingua straniera
ai docenti parte degli aspetti educativi
e l’istruzione dei loro bambini, alimenteranno un conflitto scuola-famiglia e,
peggio ancora, trasmetteranno ai piccoli
il loro timore verso la figura del docente
e del contesto scolastico: un figlio impaurito non può che fermarsi e voler tornare indietro.
La regressione di alcuni studenti che
mal sopportano il distacco dai familiari
è cosa nota: i pianti dei primi giorni, il
mal di pancia, il vomito, fino allo sviluppo di una vera e propria forma di fobia
scolastica. Davanti a questi sintomi, che
vanno letti come messaggi che il bambino manda agli educatori, nessuno di essi
può esimersi dal fare i conti con i propri
vissuti emotivi circa il distacco, la perdita, la propria capacità di affrontare i
cambiamenti e la dipendenza nei legami
affettivi. Forse dietro a questi bambini così impauriti ci sono genitori che, a
loro volta, sono in difficoltà a separarsi
da loro. E gli insegnanti? Di fronte ad un
bambino che “vuole
stare a casa sua” il
docente si sente un
po’ frustrato, spesso
si chiede se le attività che propone ai
suoi allievi siano
abbastanza accattivanti, e perchè,
nonostante l’accoglienza, le canzoncine e i giochi,
gli occhi di quel
bambino
siano
sempre così tristi.
Ec
Ecco che l’insegnante deve tirar fuori la
su
sua parte genitoriale, almeno per i prim
mi tempi, ma secondo le funzioni che la
m
moderna concezione di genitorialità preve
vede, come quella protettiva, affettiva e
re
regolativo-normativa. Egli può aiutare i
ge
genitori nel momento del distacco facendo
dosi carico del bambino in modo chiaro
e inequivocabile: “Ora ci sono io qui, per
te
te. Saluta la mamma e andiamo in classe
se”. Si tratta quindi di “farsi carico, avere
cu
cura” e questo atteggiamento viene perce
cepito da piccoli e grandi. Il concetto di
ge
genitorialità quindi non coinvolge l’esse
sere genitori reali ma è uno spazio psicodinamico autonomo che dovrebbe far
parte dello sviluppo di ogni persona. Paradossalmente, chi genera figli può non
averne sviluppato a sufficienza.
Docenti e genitori devono potersi incontrare all’inizio scuola: sarebbe molto
rassicurante e proficuo presentarsi prima
dell’inizio delle lezioni, in modo che
l’ambiente non sia del tutto sconosciuto.
In una riunione iniziale si possono prendere accordi preventivi sui comportamenti da tenere per aiutare i bambini nei
primi giorni di scuola, come: favorire il
distacco alternandosi nell’accompagnare
e nel riprendere i figli, lasciare che i compiti a casa siano svolti dai bambini ma
controllare che li abbiano fatti, favorire
le autonomie di base (allacciarsi le scarpe, tagliare la carne e versare l’acqua nel
bicchiere a mensa...), condividere l’acquisizione delle regole, comprendere che
gli insegnanti tendono a rendere i bambini autonomi perchè certe abilità e competenze migliorano la qualità della vita.
A.B.
Gita a Torino per gli alunni
di 4a Primaria!
Qui, dopo la visita alla
Sacra di S. Michele,
in Val di Susa
pag. 7
Maggio 2014
- la 5^ ha approfondito la
storia di Vittorio Veneto nei
primi cinquant’anni del Novecento.
- un progetto
interdisciplinare Anche quest’anno, lungo il
chiostro del Collegio, possiamo ammirare una bellissima
mostra di pittura, opera degli
alunni della nostra Scuola Primaria.
Le 95 tavole esposte, illustrano piacevolmente l’interessante Progetto interdisci-
plinare coordinato, nel corso
dell’anno scolastico, dalle insegnanti, con la collaborazione
dei maestri Anna Casaburi e
Arcadio Lobato della “Bottega
del libro illustrato”.
Ce ne parla la maestra Lucia
Fava:
A scuola oggi
per diventare
cittadini domani
“Due passi lungo la pista ciclabile, un sospiro profondo e
uno sguardo attento, mi portano a cogliere la bellezza di tutto quello che mi circonda e che
sorregge il mio andare e venire
giorno dopo giorno: è Vittorio
Veneto, il mio paese.”
Promuovere la conoscenza
del proprio territorio, nonché
la consapevolezza del valore
delle proprie radici culturali e
sociali, hanno spinto le insegnanti della Scuola Primaria ad
attivare un percorso didattico
che mirasse ad offrire ai propri
alunni uno strumento(la conoscenza) per diventare attivi e
responsabili all’ interno della
propria città.
Le cinque classi hanno sviluppato temi differenti, cercando di dare nell’ insieme una
visione completa del divenire
storico, culturale ed economico di Vittorio Veneto, negli ul-
timi cento anni: la nascita e lo
sviluppo dell’ industria tessile,
dell’ industria della bicicletta e
di tutte le altre realtà industriali
sorte lungo il fiume Meschio, e
l’approfondimento prettamente storico e culturale della città.
La positività di questo progetto ha preso ancora più forza
nella possibilità per gli alunni
di fare un’ esperienza diretta
delle realtà locali, con visite
guidate e attività laboratoriali
sul territorio, e di interiorizzare quanto appreso, anche
attraverso l’ ascolto di testimonianze.
Il lavoro prodotto dalle cinque classi è stato valorizzato
con l’allestimento di in una
vera mostra, ancora visibile
nei locali interni dell’ Istituto,
arricchita anche dalle tele realizzate sempre dagli alunni in
cui essi danno prova di avere
già ben appreso alcune tecniche pittoriche loro trasmesse
dai ricordati maestri.
I temi sviluppati nel laboratorio artistico sono legati,
come si è detto, al progetto di
approfondimento interdisciplinare di “Vittorio Veneto”, precisamente:
- le classi 1^ e 2^ hanno studiato il Baco da seta, la sua
metamorfosi e l’importanza
della sua coltivazione nel nostro territorio;
- la classe 3^ ha approfondito la conoscenza di due celebri aziende, la CARNIELLI e
l’AURORA, e la storia della
bicicletta.
- la 4^ha affrontato lo studio
di alcune delle attività che nei
secoli si sono sviluppate lungo
il Meschio, come i mulini e le
cartiere;
L’ inaugurazione della mostra ha
avuto luogo sabato
15 marzo, ed è stata
accompagnata dalle
dolci e vivaci note
di una canzone appositamente scritta
dall’ insegnante di
Ed. Musicale, Michela Coan che ha
dato un tocco di magia ed emozione all’ evento:
Volando sulla città
“Da un vecchio libro è spuntata una foto di questa città,
tanti tanti anni fa.
In un giardino un bambino e
una rondine
Guardano i gelsi e i lillà
Rit: Va rondine va
In alto vola sulla città:
voglio vedere le piazze, le
case, le chiese
il fiume che scorre più in là
va’ rondine va
la primavera colore ti dà
sulle colline i tuoi santuari,
gli alberi e i fiori
al sole risplendono già”
“…………
L’ interesse, l’ entusiasmo e
la partecipazione attiva degli
alunni, ha reso il tutto un’ esperienza educativa arricchente
sia da un punto di vista didattico che formativo, che sostiene
e promuove la crescita personale e culturale degli alunni
nel loro lungo cammino, anche
scolastico.
“Quando penso alla mia città, sono felice di farne parte”.
Lucia Fava
Il Carnevale: è festa per tutti!
La festa di Carnevale alla scuola primaria Santa Giovanna d’Arco è
l’evento conclusivo delle attività educativo-didattiche legate all’approfondimento di questa ricorrenza e orientate alla realizzazione di addobbi e decorazioni, dando così l’avvio a nuovi apprendimenti e nuove
conoscenze. L’iniziativa, lanciata dalle insegnanti, ha inizialmente coinvolto i bambini in una simpatica sfilata di mascherine: c’erano proprio
tutti dal misterioso Zorro alla simpatica topolina, dalla travolgente Pippi Calzelunghe all’elegante moschettiere, senza scordare le immancabili dolci principesse e i colorati pagliacci. Dopo una scorpacciata
di crostoli e frittelle, si è deciso di intrattenere i ragazzi della scuola
secondaria dando il via ad una carrellata di poesie, indovinelli, scenette e racconti interpretati con destrezza dai nostri piccoli protagonisti.
Momenti di gioiosa serenità per grandi e piccini, con tanta voglia di
divertirsi. Infine il colorato gruppo si è cimentato con successo nella
danza della “macarena del carnevale”.
Che gioia poter ammirare i volti stupefatti ed conquistati dei ragazzi
più grandi di fronte alla magia del carnevale, riprodotta con semplicità
dai più piccoli. Il loro mondo resta incantato…speriamo il più a lungo
possibile!!!
Ins. Laura Artico
Per un più
pag. 8
Alto ideale
Maggio 2014
INCONTRO DELLE CLASSI 3ª - 4ª- 5ª, LLE e LSU
guirsi di montagne e colline,
con il dott.VLADIMIRO TONIELLO
interrotte dai due laghi di Re02 aprile 2014
Chi l’ha detto che per conoscere il mondo si debba
per forza viaggiare in lungo
e in largo?
Qualche volta basta semplicemente provare ad osservare la nostra terra con occhi
nuovi e curiosi, per ritrovarci
a scoprire qualcosa di bello.
Se poi gli occhi ce li presta
un Naturalista esperto ed instancabile come Vladimiro
Toniello, venuto a trovarci
direttamente a scuola qualche
settimana fa, il gioco è fatto.
Toniello è un geomorfologo, studioso di sassi e paesaggi, ma è anche uno speleologo professionista, uno scopritore di nuove specie animali,
studioso della fauna di grotta,
insomma uno scienziato vero
Il prof. V. Tondello appassionato
studioso di sassi, paesaggi
e speleologo.
che si occupa di natura un po’
a tutto tondo, ma soprattutto
un grandissimo appassionato del suo lavoro: il modo
in cui spiegava nel dettaglio
ogni piccola cosa … la sua
grande curiosità ma anche
la “sorpresa” nello scoprire
ogni piccolo grande particolare … l’amore per la natura,
l’amore per le scoperte che
trasparivano dalle sue parole
ci hanno colpiti moltissimo.
I suoi racconti infatti erano
sempre carichi di emozioni
ed entusiasmo, quasi contagiosi!
Partendo da una presentazione sulla storia geologica e
l’evoluzione geomorfologica
del nostro territorio, Toniello ci ha svelato l’origine dei
nostri luoghi, focalizzandosi
sui cambiamenti che il Vittoriese, il Coneglianese e le
zone limitrofe hanno subito
nel tempo dal punto di vista
morfologico. È stato curioso
osservare dall’alto il susse-
vine, e poi ascoltare dell’altopiano del Cansiglio: la sua
unica conformazione calcarea, la ricca presenza di fossili animali e vegetali … la
scoperta di specie endemiche
e fino a qualche anno fa sconosciute, trovate proprio dallo stesso Toniello nelle sue
grotte, come quei particolari
insetti in grado addirittura di
nutrirsi dei minerali che compongono le pareti rocciose. È
ammirevole come la passione per la propria terra possa
condurre a tali risultati!
Che dire allora? Solo che
quest’esperienza ci ha aperto
gli occhi di fronte alla natura,
una cosa splendida dove c’è
sempre qualcosa di nuovo da
scoprire e imparare. Grazie
Vladimiro!
(i ragazzi delle classi 3a e
4a LSU e LL)
Passeggiata nella storia: il Cansiglio e i luoghi della Resistenza
Giovedì 17 aprile noi alunni di 3ª mecon buona probabilità significa “senza
acqua” a causa del fatto che le uniche
dia ci siamo recati sull’altopiano del
fonti di acqua naturale sono imprigionaCansiglio, nonché terza foresta d’Italia
te nell’enorme labirinto di grotte carsiper estensione, per ritrovare i luoghi
che che si snoda nel sottosuolo.
chiave della resistenza partigiana nelle
nostre zone durante la seconda guerra
Ci siamo in seguito diretti al centro
della conca del Consiglio, dove, durante
mondiale.
il conflitto, era radunata la maggior parte
Con partenza alle otto in punto, l’uscidella resistenza ai tedeschi. Qui abbiamo
ta si è rivelata subito molto interessanvisitato vari luoghi simbolo, partendo
te: dopo esserci goduti il panorama della salita sul monte per circa mezz’ora,
dal Momumento realizzato dal bellunese Augusto Murer che rappresenta due
la guida, il prof. Pier Paolo Brescacin,
enormi mani di pietra stilizzate che listudioso appassionato degli eventi del
conflitto nonché diberano verso il cielo
un volo di colombe.
rettore dell’ISREV In Cansiglio, con il prof. P.P. Brescacin
E’ stata poi la volta
(Istituto per la Stodell’Hotel San Marria della Resistenco, un tempo regio
za e della Società
Contemporanea del
palazzo dei procuratori della RepubbliVittoriese), ci ha preca Veneziana detta
sentato con una panoramica generale la
Serenissima ed oggi
ridotto ad un edificonformazione geocio fatiscente: qui
grafica e morfologica
a partire dall’estate
del Cansiglio, spiedel ’44 venne posta
gandoci anche che la
toponimia del luogo
la sede del Comando
Gruppo Brigate Vittorio Veneto.
In seguito siamo andati a vedere il
cosiddetto “Bus de la lum”, un inghiottitoio profondo ben 186 metri, di cui si
dice si siano serviti i partigiani per gettare fascisti, tedeschi o civili collaborazionisti; la guida tuttavia ha spiegato che
le voci popolari esagerano la portata di
queste presunte stragi e che il “Bus de la
lum” è piuttosto da considerarsi un luogo
simbolo di tanti eventi tragici avvenuti in
Cansiglio.
Infine ci siamo recati nuovamente nella piana, precisamente dove tra l’autunno del ’44 e l’estate del ’45 si trovava la
pista d’atterraggio per i velivoli alleati,
la prima fonte di appoggio per abbattere il giogo dei tedeschi in Nord Italia in
quanto venivano inviati ai partigiani generi di conforto, vestiario e armi.
“Esperienza positiva e istruttiva”- hanno commentato i compagni.
Per fortuna esistono ancora persone
come il prof. Brescacin talmente appassionate da essere disposte a insegnare la
storia divertendo!
Matteo Curcio - 3ª media
Maggio 2014
pag. 9
OPPORTUNITA’ E DIFFICOLTA’ DEL DIALOGO
INTERRELIGIOSO
Incontro con il prof. Liparelli
(a
(ad es. ogni gruppo etnico-religioso fa uso di un
pr
proprio testo di storia). Non è facile purificare
la memoria e cercare di “far memoria insieme”,
Dopo il pellegrinaggio di inizio anno, il mom
ma forse è l’unica strada percorribile affinché
mento sicuramente più significativo per docenti e
le giovani generazioni prendano le distanze da
ragazzi per approfondire il tema educativo “Frase
secoli di odio tramandati di generazione in getellanza, fondamento e via per la pace”, è stato
ne
nerazione. La riflessione dal professor Liparelli
l’incontro con il professor Liparelli, docente di
si è conclusa con l’osservazione che il compito
sociologia delle religioni all’università di Padova
di chi intende la religione come costruzione di
ed esperto della questione libanese, che si è tenuto
le
legami e la diversità come opportunità anziché
per tutte le classi del triennio giovedi 12 dicembre.
co
come limite, dovrebbe essere la denuncia delle
Grazie alla sua pluriennale esperienza in Libano,
in
ingiustizie e di coloro che fomentano le guerre,
il docente è riuscito a farci comprendere con chiaIl prof. E. Liparelli ,
docente di sociologia
all’origine delle quali ci sono spesso motivaziorezza e passione alcuni dei molteplici aspetti della
complessità sociale, culturale e religiosa dei tor- delle Religioni all’università ni che hanno ben poco a che fare con la fede. Gli
di Padova.
spunti di riflessione offerti da questo proficuo inmentati territori del medio oriente, approfondencontro hanno costituito la base per lavorare con
do anche le cause dell’attuale conflitto Siriano.
le classi terze e quarte sull’approfondimento rispettivamente di
Il professore ha esordito con un’introduzione storica generale,
alcuni paesi che vivono la drammatica situazione della perseutile a comprendere il confronto tra una realtà relativamente
cuzione dei cristiani e di quei paesi del nord Africa che hanno
semplice da descrivere come quella del bipolarismo orienteconosciuto tra luci ed ombre il periodo della Primavera Araba.
occidente tipico degli anni ’70 e quella molto più complessa
Il frutto del loro lavoro sarà presentato nell’ambito della giordegli ultimi anni, caratterizzata da un mosaico di fattori geonata di co-gestione organizzata dai ragazzi, giovedi 22 maggio.
politici, economici e strategici che si intrecciano con questioni
Prof.ssa Alessandra Gregoris
di carattere religioso e che rendono difficile la comunicazione
non solo tra nazioni e culture diverse, ma anche tra etnie e gruppi rivali all’interno della stessa religione, della stessa nazione,
Orientamento sui colloqui di lavoro
della stessa città (ad esempio il caso di Beirut e di Damasco).
Il problema che da almeno un decennio mina gli equilibri monIl 2 febbraio 2014 la scuola ha offerto agli alunni delle due
diali è lo scontro tra le religioni (l’attacco terroristico negli Stati
classi quinte un incontro di orientamento sul mondo del lavoUniti dell’11 settembre e la conseguente guerra in Afghanistan
ro tenuto dalla prof. Renza Tuis, Responsabile Risorse Umane è stato forse l’emblema). I contrasti non riguardano solo
ne at Gruppo Europak SpA.
Alessia Da Ros - 5ªLL - ci racconta quanto ha appreso.
problemi di ordine teologico (modi diversi di intendere la verità
concernenti il sacro) ma possono generare divergenze cultura«Quali sono i segreti per risultare taglienti al
li cruciali per le sorti del mondo, laddove la religione è usata
punto
giusto in un colloquio di lavoro?
come pretesto per creare divisioni anziché contatto, confronto e
Questa
è la domanda che la maggior pardialogo (l’etimologia del termine infatti è religare, cioè creare
te delle persone che deve affrontare il fatidilegami). Rispetto a questo quadro molto inquietante ci conforco colloquio per un posto di lavoro si pone,
ta il fatto che molte persone operano comunque a favore della
e alla quale ha provato a darci risposta la
cooperazione e del dialogo interreligioso; ci è stato riportato
dottoressa Renza Tuis, laureata in psicolol’esempio del tentativo di favorire la conoscenza reciproca e la
gia del lavoro, la quale si occupa di selezioconciliazione in atto presso l’Università di Beirut, con un pronare ed assumere persone in varie aziende
getto che coinvolge studenti di religioni diverse facendo leva
della zona che lavorano in Italia e all’estero.
“Sicuramente - ci fa notare – è indispensabile la
sulla cooperazione e comprensione dell’origine dei pregiudizi
conoscenza ottima della lingua inglese data già
reciproci, in molti casi effetto di una “memoria storica” alterata
per scontata in questi ultimi anni, accompagnaLa dott. Renza Tuis
ta da altre lingue come il tedesco, lo spagnolo,
ma anche il cinese e il russo.” In seguito si raccomanda di mantenere un atteggiamento che dimostri interesse nei confronti di un eventuale futuro lavoro e conoscenza
di ciò di cui ci si andrà ad occupare, senza tralasciare un abbigliamento consono e una postura adeguata alla situazione.
Da non tralasciare l’importanza del Curriculum Vitae, ovvero
la lista delle esperienze lavorative passate, utili all’assunzione nel nuovo posto di lavoro, che collabora a presentare le
abilità del candidato. Assolutamente inappropriato è chiedere al primo colloquio a quanto ammonta la retribuzione,
meglio definita dalla dottoressa come ‘termini contrattuali’,
di cui si andrà a parlare in un eventuale secondo colloquio.
Dopo questa carrellata di mosse per aggiudicarsi un posto di
lavoro in un batter d’occhio, non ci resta che provare persoNel percorso formativo offerto dalla scuola
nalmente e vedere se funzionano davvero».
Alessia
un momento di riflessione a inizio Quaresima
Per un più
pag. 10
Maggio 2014
Alto ideale
ALLA SCOPERTA DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO:
UNA VISITA ALLA FONDAZIONE “FIGLI M.A. BERNARDI” DI CONEGLIANO
Nell’intento di far conoscere ai ragazzi del triennio
le realtà socio-educative del
territorio ed i servizi che esse
erogano, è stata proposta
alle classi terza e quarta del
Liceo delle Scienze Umane
una visita d’istruzione presso
la comunità educativa “Fondazione M. A. Bernardi” di
Conegliano. Tale iniziativa,
insieme alla prossima uscita
prevista al Centro di Salute
Mentale di Vittorio Veneto, risponde all’esigenza di
affiancare allo studio teorico delle discipline psicopedagogiche la conoscenza
dei luoghi concreti ove esse
trovano applicazione pratica,
nonché per offrire spunti di
riflessione agli allievi in vista
dell’orientamento professionale futuro.
La visita alla casa-famiglia
(oggi si preferisce l’uso di
questo termine anziché quello, superato, di comunità
per minori) è stata effettuata mercoledi 19 febbraio, in
mattinata. L’accoglienza è
stata, come in occasioni precedenti, molto calorosa e nonostante i numerosi impegni
degli operatori, essi si sono
dedicati a noi con competenza e disponibilità. Siamo stati
condotti in un primo momento nella visita dei vari spazi
dell’edificio, che gli allievi
hanno apprezzato per gli arredi confortevoli e l’atmosfera familiare, e in un secondo
momento coinvolti in un dialogo aperto ed interessante
con l’educatore responsabile,
il Dott. Simone Maset.
La struttura offre un servizio sempre più diversificato
per rispondere in maniera
efficace ai nuovi bisogni
del territorio, attraverso una
rete di interventi concorda-
ti in sinergia con l’ULSS
7, i servizi sociali dei Comuni, le famiglie, le scuole
del territorio. Da Comunità
residenziale per bambini ed
adolescenti con problemi
socio-familiari, come era in
origine, la Fondazione negli
ultimi anni ha assunto una
fisionomia più flessibile, riducendo lo spazio riservato
ai bimbi più piccoli (oggi destinati sempre più all’affido
familiare), ampliando quello
riservato agli adolescenti (in
particolare alle femmine),
aprendo un centro diurno per
il sostegno pomeridiano, un
appartamento “di sgancio”
per giovani dai 18 ai 21 anni
e uno spazio per gli incontri
tra genitori con separazione
conflittuale ed i loro bimbi
piccoli. Naturalmente questa
diversificazione ha richiesto
un’evoluzione notevole anche da parte dei professionisti (in particolare gli educatori) che operano nella struttura, in quanto si sono trovati a
fronteggiare casi sempre più
complessi ed inediti di disagio, legati alle nuove dipendenze ed a famiglie con famiglie sempre più complesse.
Le funzioni del servizio rimangono quelle tradizionali,
di tutela e protezione del minore da un lato, educativa e
promozionale dall’altro, ma
devono trovare applicazione rispetto a nuove modalità di approccio necessarie
per stabilire relazioni efficaci in tempi relativamente
brevi. La durata dei progetti
infatti è stata notevolmente
ridotta (24 mesi) rispetto al
passato, così da richiedere
maggior efficacia negli interventi nel minor tempo
possibile. L’aspetto che ha
maggiormente colpito gli
alunni, come è emerso dalle
relazioni che hanno scritto,
riguarda proprio i compiti
dell’educatore, sempre più
chiamato a mettere in discussione le pratiche educative
tradizionali ed a reinventarsi
continuamente di fronte alle
nuove sfide educative poste
da una società in costante
cambiamento, aggiornandosi con corsi di formazione
e contatti con i ricercatori
della facoltà di Scienze della
formazione dell’Università
di Padova. Non è stato casuale che anche il concetto
di “relazione educativa” sia
stato presentato ai nostri allievi attraverso il linguaggio
musicale, con il testo di una
canzone di Elisa che gli educatori ci hanno fatto ascolta-
re per riflettere sul rapporto
educatore-educando. Oggi la
relazione si gioca essenzialmente sulla capacità di ascolto che l’adulto è in grado di
mettere in campo, sull’uso di
linguaggi e di codici comuni nei quali i ragazzi possano riconoscersi, per vincere
l’incomunicabilità tra generazioni cresciute in contesti
completamente diversi. Questa è una lezione che aiuta
anche noi insegnanti a metterci in discussione, per non
andare in crisi di fronte ad un
universo giovanile sempre
meno disponibile a modalità
impersonali di vita scolastica
e sempre più desideroso di
esperienze autentiche, sincere e coinvolgenti.
Prof.ssa Alessandra Gregoris
LA SALUTE MENTALE: CI RIGUARDA!
I medici dott. Monari
e dott. Michieletto
A conclusione delle proposte formative del corrente anno
scolastico, abbiamo incontrato due medici dell’ULSS 7,
il Dott. Monari e il Dott. Michieletto, che ci hanno illustrato
alcuni aspetti di un tema complesso ed affascinante che riguarda tutti noi: la salute mentale. Il benessere psicologico,
così come quello fisico, rappresenta una condizione desiderabile dell’individuo, ma non così scontata. Grazie agli operatori sanitari abbiamo approfondito la conoscenza dei servizi
di salute mentale presenti nel nostro territorio, le loro modalità di intervento, la tipologia di utenza che ne usufruisce e
le principali categorie di disagio. L’obiettivo di tale incontro,
oltre all’informazione, è trasmettere il senso di un approccio
non pregiudiziale o stigmatizzante nei confronti del disturbo
psichico, aiutando gli adolescenti a confrontarsi e a discutere su un tema di forte impatto sociale e mediatico attraverso
chiavi di lettura adeguate.
Per un più
Alto ideale
EDUCARE ALL’ INTERNAZIONALITA’
un compito della Scuola
pag. 11
Maggio 2014
E’ un dato ormai acquisito
che mobilità scolastica e stage
di studio all’estero, anche in Paesi
extra europei, contribuiscono positivamente alla formazione dello
studente ed attirano sempre più
i giovani. Anche tra gli studenti
della nostra scuola ogni anno alcuni fanno questa esperienza che
contribuisce ad arricchire la loro
cultura, ad acquisire il senso del
rispetto e l’ apprezzamento per il
diverso, a progettare con determinatezza il proprio futuro e magari ad approfondire l’amore per le
proprie origini. Le ultime notizie,
utili anche per i compagni rimasti
in Italia, ci giungono da:
Veronica Marcon
Warrington Road - Inghilterra
Eccomi qui, dopo nove mesi
nella capitale Londinese!
Ricordo ancora la paura prima della partenza, l’emozione
dell’arrivo all’aereoporto, i primi giorni in famiglia, il primo
giorno di scuola, i pianti liberatori e le prime crisi.
Ma tutto passó e iniziò la
vera vita londinese.
Sono cresciuta curiosa nei
confronti del mondo e provando sulla mia pelle il contatto
diretto con una cultura sconosciuta.
Silvia Gaspari
Gabelsburgstrasse - Germania.
……Quella che sto attualmente vivendo è una di quelle occasioni che ti cambiano la
vita, che ti cambiano il modo di
vedere il mondo. Sto vivendo
una realtà drasticamente diversa da quella che vivevo in Italia, diversa, ma non per questo
spiacevole, anzi! Ovvio, ci sono
stati momenti di difficoltà e di
insicurezza, come quando ho
scoperto di avere un insegnate
che durante la lezione parlava
quasi solo in dialetto e le uniche
cose che capivo erano :_ Guten Morgen!_ e _ Tschüss!_....
……tuttavia il mio amore per
questa esperienza è cresciuto
sempre più: vi hanno contribuito la famiglia ospitante e la
scuola, ove ho trovato persone
che per me saranno importanti
per tutta la vita… Sono felice
di essere qui. E’ un’ esperienza
da fare, per capire cosa significa
essere cittadini del mondo!
Silvia
Silvia con la “Sorella”
e la “madre” ospitanti
Un’esperienza indescrivibile.
Sento di poter dire che questi sono stati i nove mesi piú
intensi della mia vita, vivendo
ogni singolo momento con il
sorriso piú grande e imparando a rendere anche la piú piccola cosa un ricordo prezioso
che rimarrà in me.
Purtroppo questo magnifico
sogno sta terminando, ma una
cosa è certa: Exchange student
per sempre!
Veronica
Ludovica De Bettin
Whiteland, IM - USA
“Do you know that we
will miss you?”
Era il 13 agosto 2013 quando sono entrata alla Whiteland High School, un piccolo
quartiere Americano a sud di
Indianapolis, ed è iniziata la mia
avventura Americana.
Non sapevo ancora cosa
aspettarmi…
…qui le lezioni iniziano alle
7.40 e si rimane a scuola fino
alle 15.00. …sono riuscita a
seguire molte materie che mi
serviranno al mio rientro in
Italia… ogni giorno si fanno
le stesse materie nello stesso
ordine.
Nei 35 minuti di pausa ci si
può rilassare, fare i compiti o
recuperare le verifiche andate
male o da migliorare.
Le lezioni normalmente durano 45 minuti… Le verifiche,
si fanno ogni venerdì o martedì, su tutti gli argomenti trattati
durante la settimana ….Ogni
fine semestre poi ci sono gli
esami globali.
Ma le differenze con la scuola
italiana non finiscono qui.
La Whiteland offre tante attività da fare e vari laboratori.
Il giovedì è la giornata dei club
(durante la pausa) dove ci si
può incontrare con altri ragazzi: l’”International Culture
Club” e il “World and Language Club”(da me frequentati) e
molti altri.
E lo sport?! Nelle High School americane ne puoi scegliere
moltissimi.
Ho scelto tennis e sono
entrata, con una selezione, in
un fantastico gruppo sportivo
composto da 27 ragazze: le Ladies Warriors Tennis.
Nelle scuole americane lo
sport è preso molto sul serio,
basta dire che gli allenamenti e
gare si fanno tutti i giorni per
2/3 ore, dopo l’orario scolastico, compreso il sabato….
Adesso tutto questo sta per
finire…mi aspettano gli esami
di fine anno su tutte le materie,
ma non mi preoccupo.
Torno con la precisa idea di
aver affrontato un anno fantastico, certamente difficile ma a
testa alta.
Ludovica
***
Anche la nostra scuola ospita,
a richiesta, studenti stranieri,
per un periodo di studi. Qui
sotto la giovane brasiliana
Stephanie Bernardoni che
frequenta con entusiasmo la
4ª Liceo delle scienze umane
nel corrente anno scolastico.
Stephanie, la prima a sinistra,
con alcune compagne di classe,
in visita alla città di Venezia.
OTTIME AFFERMAZIONI
nell’ambito delle Lingue Straniere
Hanno superato felicemente gli esami tutti gli allievi del Liceo
Ling., del Lic. d. Comunicaz. e Liceo delle Scienze Umane
che, seguendo con impegno, corsi pomeridiani di approfondimento, tenuti dalle loro insegnanti, si sono preparati al conseguimento di Certifacazioni Europee nelle varie lingue.
Diversi i livelli di competenza raggiunti:
Certificazione spagnola (DELE): 7 allievi
Certificazione inglese (PET):
6 allievi
Certificazione inglese (FIRST): 10 allievi
Certificazione tedesca (ZT B1): 4 allievi
Meritano applauso questi ragazzi che sanno guardare al loro
futuro con serietà e sanno cogliere le opportunità, pur con
sacrificio, per un futuro lavorativo più sicuro.
Un sogno realizzato
Ripenso con nostalgia a
quel lontano anno scolastico
2001/2002 in cui ho iniziato
ad insegnare dalle Giuseppine.
In quel luogo suggestivo, quasi
sospeso nel tempo, sono trascorsi 7 anni di scuola intensi
che hanno per sempre cambiato la mia vita. Anche ora che ho
acquisito il ruolo alle statali, ho
mantenuto l’abitudine di una
“riflessione a mo’ di preghiera” tutti sull’attenti ad ascoltare pensieri o frasi celebri che
ravvivino i nostri animi all’inizio
delle lezioni.
Quando insegnavo nelle
classi dell’ultimo piano, talvolta perdevo il mio sguardo tra
le incantevoli colline limitrofe
e sognavo una casetta lassù.... Chi mai avrebbe potuto
immaginare che nel portare i
miei studenti in Cansiglio per
un censimento dei cervi al bramito...avrei conosciuto il mio
futuro marito e saremmo anda-
Un applauso agli alunni di
3ª media che da tre anni
organizzano
il mercatino di Natale
per sostenere un’adozione
a distanza.
SCUOLA
SANTA
GIOVANNA
D’ARCO
Dell’ex insegn.
Alessandra Buso
David, Aurora, Colin e Gabriel, quattro “fulmini tempestanti” dell’ex
prof. Alessandra Buso e dell’ex all. Claudio Vazzola
ti a vivere con i nostri 4 bimbi
proprio là ove il mio sguardo
si era più volte adagiato? La
vita, è proprio vero, sa essere
davvero
meravigliosamente
sorprendente! Ora mi trovo a
gustare ogni giorno vivendo in
una vecchia grande casa di circa 200 anni appollaiata tra le
Perdonanze con il classico “larin”, la stube ed un “giardino”
di 60.000 metri ove la natura ci
chiama ad un continuo contatto con essa. I nostri 4 “fulmini
tempestanti” di bimbi (David,
Aurora, Colin e Gabriel) prima
ancora di camminare, han rotolato tra l’erba dei pendii circostanti o fatto esperienza delle
fresche acque del ruscello ai
confini della proprietà, luogo
magico e ricco di tritoni. Il tempo è scandito ora dal taglio del
bosco ora dalla preparazione
della legna per l’inverno visto
che la casa ha un sistema di
riscaldamento basato sul recupero del calore generato dalla
combustione della legna nella
stube in aggiunta ad un sistema di pannelli solari e fotovoltaici: un po’ di ecosostenibilità,
di ‘sti tempi, non fa davvero
male!
Dal 2003 abbiamo scelto
di non avere la TV nel modo
classico: qualche cartone animato in dvd, un video ed un
lettore sono più che sufficienti
e quanto si sta meglio senza la
violenza della pubblicità e dei
programmi spazzatura che normalmente invadono il quotidiano di tutti!
Anche se viviamo a 5 minuti
di distanza da Ceneda, raggiungiamo i quasi 300 m sul
livello del mare ed esperienziamo un diverso microclima
che ci dona 4-5 gradi in meno
d’estate e 4-5 gradi in più d’inverno...luogo ideale per piantarvi degli ulivi. Che gioia condividere il raccolto delle nostre
olive per poi portarle a frangere
e produrre un olio extra vergine
d’oliva franto a freddo, tutta salute e vero elisir di lunga vita!
Quassù sembra spesso di
vivere ai confini del mondo non
solo per gli scorci incantevoli
che si scorgono allungando lo
sguardo verso la piana sottostante ma per il tripudio di colori che accompagnano il poetico avvicendarsi delle stagioni,
il vento impetuoso che si leva
nel corso della notte dal bosco
dietro casa e che sembra volerci rassicurare e proteggere dalle atmosfere venefiche
dell’inquinamento cittadino.
Anche se non è tutto oro quel
che luccica e dunque bisogna
far i conti con frane e dissesto
idrogeologico del territorio...
non c’è giorno in cui non ringrazi il buon Dio per i miei 4 tesori
e mio marito Claudio (meraviglia di marito!) con cui tutto è
stato scelto e condiviso in armonia.
Benedetta quella volta che
son giunta dalle Giuseppine.....!
Buso Alessandra
Hanno dimostrato gradimento per l’invio di PER
UN PIÙ ALTO IDEALE
Carla e Laura Carniel; Fracasso Graziella; Posocco Mariuccia; Teresa Motti; Massimiliano e Stefano Feltre; Maggi
Luigina; Lucchese Luigina;
Cattelan Daniela; D’Agostin
Valeria; Casagrande Maria
Caterina, Marchioni Eleonora e Maria Pia, Giovanna
Pampanin, Dolores Sanson,
Ciganotto Raffaela, Lucia De
Faveri Mies,Casagrande Vilma,
De Meio Angela e Giuditta,
Laura Corocher, Casagrande
Sira, Paola Bertato, Diplomati 1993( Liceo Socio Ps. Ped.),
Maggi Angela, Gris Liliana
Zoldan,Tiziana De Biasio, Da
Ros Carmen, Marika Cellante,
Sabina Maniero, Cesare Piasentin, Gazzarin Annamaria D.
C., Arcobelli Antonio, Laura e
Lucia Carniel, De Nardi Angiola De Conti, Bettarel Flavia, Poser Leonardo, Maria
Caterina Casagrande, Franca
Fadelli Basile, Casagrande Danila, Piccoli Silvano, Dal Mas
Laura, Magagnin Nilla, Dottor
Luigina, Franceschet Erika,
Riccarda Del Favero, Da Re
Maria Eloisa, Veronica Borsato, Elda e Santina Rosson, Burgio, Melandri Gabriella (per
ricordare la mamma), Franzin
Savina, Famiglia Forin, D’Agostino Valeria, Calligaro Cristina, Marchioro Lina, Agnoletto
Daniela.
Siamo in rosso!