ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CAPOSELE CON SEZIONI ASSOCIAT E DI CALABRITTO E SENERCHIA Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria I grado “F r a n c e s c o D e S a n c t i s ” via Pianello - 83040 - Caposele (AV) tel 0827 53012 fax 0827 53012 e-mail: [email protected] e-mail-pec: [email protected] sito: www.iccaposele.it Codice Meccanografico AVIC871008 Codice Fiscale 91010310646 Prot. N° ____________ / E9 Caposele, 29 - maggio - 2014 Piano Annuale per l’Inclusione Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 A.sc. 2014 / 2015 Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica. 1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione. Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema . Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e , quindi, importanti modifiche e messe a punto: esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi dall’interno; il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo-didattica quotidiana, ovvero della “normalità” (non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico. Ne consegue che: l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche, immediatamente, per tutti gli studenti della scuola. 2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio con una normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate, indirizzata all’ “handicap” , oggi “disabilità”. L’introduzione di studenti D.A. nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze. Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito impropriamente “svantaggio’’, con un termine generalizzante che elude la necessaria disamina fra categorie totalmente diverse fra loro: DSA, immigrati. In ultimo, prima l’INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad es., lo svantaggio socio-culturale. Il nostro Istituto: riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti; ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso, l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES; precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso , con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario, le matrici tutt’affatto diverse; ritiene, di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi, alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta, in relazione a individuate categorie di BES oltre che a studenti DSA e DA. Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a: 1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 4) misure dispensative; utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF Istituto Comprensivo di Caposele (Av) [P.A.I. 14-15] pagina 1/9 Propone altresì un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (ministero, enti locali ecc. es. assistenti sociali, psicologo ); ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA ) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale: libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale). 3) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto . In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario, in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi, formalizzare compiti e procedure, in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo. Il processo inclusivo può essere formalizzato nello schema che segue: Alunno con BES Team docente riconoscimento P.D.P. azioni risorse verifiche RIPROGETTAZIONE Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del consiglio di classe/interclasse/intersezione è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del27/12/2012). 4) LA SITUAZIONE ATTUALE (a. sc. 2013/2014) Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES ( DA - DSA - BES n. c.) nella scuola è sintetizzato nella tabella che segue: Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista minorati udito Psicofisici 2. disturbi evolutivi specifici DSA ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro Totali % su popolazione scolastica di 493 alunni n° 18 == == 18 11 11 == == == 4 == == 4 == 33 6,69% N° PEI redatti dai GLHO 18 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 11 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 4 B. Risorse professionali specifiche Insegnanti di sostegno Istituto Comprensivo di Caposele (Av) Prevalentemente utilizzate in… Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) [P.A.I. 14-15] Sì / No si no pagina 2/9 AEC Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: Altro: C. Coinvolgimento docenti curricolari Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione Altri docenti D. Coinvolgimento personale ATA E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti Istituto Comprensivo di Caposele (Av) si no no no si si si si == == Attraverso… Sì / No Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: si si si si == si si si si == si si si si == Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro: si no == [P.A.I. 14-15] si si si == si si si si si si si == no si no si si no si si == pagina 3/9 5) PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Per l’attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare i punti di criticità e i punti di forza attuali della scuola. Ad oggi si ritiene di dover segnalare, per ovviare, laddove sia nella possibilità, i seguenti punti di criticità: ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità; mancanza disponibilità delle risorse finanziarie annuali attraverso le quali attivare opportuni interventi di sostegno/integrativi; ridotto numero di docenti preparati per l’impiego di tecnologie digitali utili quali strumenti compensativi; assenza di psicologo e/o psicopedagogista in pianta organica; inesistenti/ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali e dei comuni a favore delle famiglie con gravi problemi socio-economici; difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno scolastico successivo. Punti di forza: presenza di funzioni strumentali, per DA e DSA e BES n.c. e presenza dei responsabili del GLI; presenza di insegnanti di sostegno motivati al cambiamento inclusivo ed aggiornati sui percorsi formativi inclusivi; ruolo attivo e collaborativo delle famiglie; classi con LIM; presenza di progetti specifici per studenti DA. Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici Istituto Comprensivo di Caposele (Av) [P.A.I. 14-15] 1 2 x 3 4 x x x x x x x x x pagina 4/9 Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) 1) COMPITI della SCUOLA Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l’Inclusione). Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico (gruppo di lavoro per l’inclusione) , definendo ruoli di referenza interna ed esterna. Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema, elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi ( ASL e/o servizi sociali ) 2) COMPITI del GLI: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico - educativi posti in essere; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, tradotte in sede di definizione del PEI; elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. gestione dei documenti (PEI, PDP, etc.) interfaccia della rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali coordinamento generale 3) COMPITI del CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM: individua in “quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative...” ....Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche...” NB: verbalizzando accuratamente redige il PDP; redige il PEI ( i singoli GLHO completeranno la redazione del PEI.... ). 4) COMPITI della FUNZIONE STRUMENTALE ALL’AREA DELL’INCLUSIVITA’ coordinare le figure coinvolte redige il PAI e gli altri documenti gestisce i lavori del GLI, del GLHI e dei GLHO raccogliere e organizzare le informazioni sui servizi territoriali; promuovere studi e ricerche sulle teorie di apprendimento (insegnamento personalizzato e flessibilità dei tempi e dei luoghi – laboratori) e sul disagio giovanile (accoglienza e alfabetizzazione degli alunni stranieri, progettazione di percorsi interculturali); costruire una serie di azioni di supporto e di tutoraggio (percorsi personalizzati per alunni in situazione difficoltà e con DSA – realizzazione di progetti relativi alle attività degli alunni diversamente abili o svantaggiati – collegamento scuola-territorio per interventi su alunni in situazione di disagio). 5) COMPITI del DIRIGENTE SCOLASTICO garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali; stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con Organi collegiali e famiglie, e precisamente: attiva interventi preventivi; trasmette alla famiglia apposita comunicazione; promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse; promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, nonché assicurando il coordinamento delle azioni (tempi, modalità, finanziamenti); definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le idonee modalità di documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati di alunni BES e ne coordina l’elaborazione e le modalità di revisione; gestisce le risorse umane e strumentali; promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni BES, favorendone le condizioni e prevedendo idonee modalità di riconoscimento dell’impegno dei docenti; attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di buone pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche. 6) COMPITI della FAMIGLIA condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste Istituto Comprensivo di Caposele (Av) [P.A.I. 14-15] pagina 5/9 dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili; sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico; verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati; verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti; incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti; considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline. 7) COMPITI dell’ ASL Av1 Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia. 8) COMPITI del SERVIZIO SOCIALE “Alta Irpinia” Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti dal territorio. Partecipa agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni. E’ attivato e coinvolto rispetto al caso esaminato. Integra e condivide il PEI o PEP. 9) COMPITI del CENTRO TERRITORIALE per l’INCLUSIONE “L. Vanvitelli” Consultazione su iniziative da intraprendere in modo coerente all’Accordo di Rete con finalità di offrire un servizio al Territorio (Scuole-Famiglie-Enti). Scambio di pratiche e competenze professionali. Raccordo fra realtà scolastica e extrascuola Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Corsi di aggiornamento ed autoaggiornamento su didattica speciale: l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico; l’uso degli strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere gestione delle dinamiche del gruppo classe Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Utilizzare Piani Educativi Individualizzati (PEI) per alunni disabili (DA) e Piani Didattici Personalizzati (PDP) per alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e percorsi personalizzati per alunni che ne hanno necessità per adeguare l’azione valutativa all’iter personale dell’alunno. La valutazione di un alunno in difficoltà comporta l’assunzione di responsabilità diretta di ciascun docente singolarmente inteso e dei docenti come collegialità, nell’individuazione del difficile equilibrio tra il non concedere aiuti non indispensabili e il pretendere risposte impossibili alle condizioni attuali dell’allievo. E’ bene che le strutture siano condivise dai Consigli di Classe/interclasse e Intersezione e predisposte in formato elettronico, in modo da poter essere elaborate come testo condiviso dai docenti e allegate ai registri digitali. Sarebbe auspicabile che i modelli non soltanto venissero condivisi a livello di singola istituzione scolastica ma anche tra le scuole del territorio, in modo da assicurare continuità e coerenza nell’azione educativa anche nel passaggio tra scuole diverse. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola L’organizzazione della scuola deve predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e ruoli ben definiti: Dirigente scolastico Gruppo di coordinamento (GLI) Docenti curriculari Docenti di sostegno Relativamente ai PDF, PEI e PDP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie,) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo. Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell’ istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici definiti usufruendo se possibile di azioni di apprendimento in rete tra scuole usufruendo del supporto del CTI. Il Dirigente Scolastico partecipa alle riunioni del Gruppo H, è messo al corrente dal referente del sostegno/funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con BES ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio. E’ utile individuare un referente, tra il personale ATA, che partecipi al gruppo di lavoro, qualora se ne ravveda la necessità, e possa così fungere da punto di riferimento per i colleghi. Istituto Comprensivo di Caposele (Av) [P.A.I. 14-15] pagina 6/9 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Assegnazione di un docente referente che lavora a stretto contatto con il consiglio di classe / interclasse/ intersezione secondo i tempi indicati nelle attività previste dal piano annuale. Le attività consistono in un aiuto didattico, di socializzazione, di acquisizione di maggiore autonomia nel muoversi anche all’interno del territorio, di attuazione di progetti con associazioni ed enti. Ampliamento degli interventi riabilitativi (logopedia, fisioterapia, psicomotricità). Interventi sanitari e terapeutici (interventi di carattere medico-sanitari condotti da neuropsichiatri, psicologi). Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI, e del PDP oltre alla collaborazione per l’aggiornamento e la stesura del PDF. Coinvolgimento CTI , CTS. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Incontri scuola-famiglia e multidisciplinari in base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico I contatti telefonici, per iscritto e di persona saranno periodici e programmati al fine di attuare una guida extra scolastica costante e un quotidiano controllo sull’andamento didattico-disciplinare. Ciò consentirà un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e agevolerà il processo di crescita degli alunni. Valorizzare il ruolo delle famiglie nelle progettazioni Per una corretta gestione dei percorsi personalizzati è indispensabile il rapporto con le famiglie, che devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei propri figli, anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa come la gestione dei comportamenti e la responsabilizzazione degli allievi rispetto agli impegni assunti. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi 1) accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza: a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica; b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione didattica che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse di apprendimento; a tale riguardo si richiamano: canale iconico (preferenza per disegni, immagini, schemi etc), canale verbale (preferenze per il testo scritto/orale), canale operativo-motorio (preferenza per manipolazioni, costruzioni etc); L’accoglienza di studenti con BES all’inizio del percorso scolastico L’accoglienza di studenti con BES in corso d’anno Il passaggio di informazioni relative a studenti con BES da un ordine di scuola all’altro. La comunicazione didattica, oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici opportunamente selezionati, dovrà risultare “inclusiva” anche rispetto alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’attenzione per le preferenze dell’alunno, la cura della prossemica, l’ascolto, il “registro” e il tono della voce, la modulazione dei carichi di lavoro etc. Curare l’approfondimento delle conoscenze sulle potenzialità didattiche delle nuove tecnologie e potenziamento dell’uso TIC nella prassi didattica quotidiana e potenziare il lavoro di gruppo per alunni con difficoltà simili, al fine di ottimizzare il ruolo dell’insegnante di sostegno. 2) attività: Attività adattata rispetto al compito comune (in classe) Attività differenziate con materiale predisposto (in classe) Affiancamento/guida nell’attività comune (in classe) Attività di approfondimento/recupero e gruppi dentro la classe o per classi parallele Attività di approfondimento/recupero individuale Tutoraggio tra pari (in classe o fuori) Lavori di gruppo tra pari in classe Attività di piccolo gruppo fuori dalla classe Affiancamento/guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio Attività individuale autonoma Attività alternativa, laboratori specifici 3) contenuti: comuni alternativi ridotti facilitati 4) spazi e tempi: organizzazione dello spazio aula. attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula. spazi attrezzati luoghi extrascuola tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività 5) materiali e strumenti: materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari, Istituto Comprensivo di Caposele (Av) [P.A.I. 14-15] pagina 7/9 mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili 6) verifiche e valutazione comuni, comuni graduate, adattate differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti valutazione dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi degli interventi e dei percorsi personalizzati e rispondenti ai bisogni formativi precedentemente rilevati I comportamenti osservabili possono riguardare performance / prestazioni in ambito disciplinare investimento personale / soddisfazione / benessere lavoro in autonomia compiti e studio a casa partecipazione / relazioni a scuola relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti Valorizzazione delle risorse esistenti Implementare l’utilizzo della LIM e dei software dedicati che sono strumenti in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni. L’utilizzare i laboratori presenti nella scuola per creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole, anche le situazioni di potenziale difficoltà. Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Risorse materiali: ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale, completamento di schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazione-studio interrogazioni…) utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) favorire l’utilizzazione immediata e sistematica delle conoscenze e abilità, mediante attività di tipo laboratoriale - laboratori (arte, musica, laboratorio teatrale, ludico-manuale) - palestre, attrezzature informatiche- software didattici sollecitare la rappresentazione di idee sotto forma di mappe da utilizzare come facilitatori procedurali nella produzione di un compito far leva sulla motivazione ad apprendere. Risorse umane: psicologi, pedagogisti, educatori, animatori, assistenti igienico-sanitari, docenti specializzati in attività ludico-formative-laboratorialirelazionali. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Le attività di accoglienza sono previste e descritte nel POF. L’ orientamento interno ed esterno è già previsto nel POF. La continuità verticale non riguarda in modo esclusivo gli alunni disabili, e non afferisce soltanto alla responsabilità della scuola secondaria di II grado, ma chiama in causa tutti gli ordini e gradi di scuola, che devono imparare ad agire in modo sinergico e coordinato per assicurare il raggiungimento del maggior numero di obiettivi possibili per ciascun alunno 6) DOCUMENTAZIONE Tutti gli alunni riconosciuti BES hanno diritto ad uno specifico piano: a) Piano Educativo Individualizzato (PEI) ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli studenti con disabilità; b) Piano Didattico Personalizzato (PDP) ex art. 5 del DM N° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle “linee guida” allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012; c) Piano Didattico Personalizzato (PDP) per tutti gli studenti con BES diversi da quelli richiamati alle lettere “a” e “b”. Nei predetti piani, redatti all’interno dei Consigli di Classe / Interclasse e Intersezione, devono essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi. In aggiunta agli obiettivi didattici specifici sono indicati anche i seguenti “obiettivi di sistema” di carattere trasversale: 1. accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza: a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica; b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione didattica (vedere successivo punto 3) che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse di apprendimento; 2. dotazione strumentale adeguata per ogni studente Istituto Comprensivo di Caposele (Av) [P.A.I. 14-15] pagina 8/9 3. comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare “inclusiva” anche rispetto alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’ascolto, la modulazione dei carichi di lavoro, la presenza di materiale semplificato etc. 7) PREVISIONI DEL FABBISOGNO DI PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI PER a. sc. 2014 / 2015 In relazione alla quantificazione dei bisogni sopra esposti si fa richiesta delle seguenti risorse professionali: All’Ufficio Scolatico Provinciale di Avellino : - Adeguamento organico di fatto DOCENTI DI SOSTEGNO : INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA 1° TOTALE N° ALUNNI N° POSTI N° ALUNNI N° POSTI N° ALUNNI N° POSTI N° ALUNNI N° POSTI CAPOSELE 1* 1 2 1 1 ½ 1* + 3 2+½ CALABRITTO 0 0 2* + 1 2+½ 1* + 6 3 3* + 7 5+½ SENERCHIA 0 0 1* + 2 2 1 ½ 1* + 3 2+½ TOT 1* 1 3* + 5 5+½ 1* + 8 4 5* + 13 10 + ½ N.B. “ * “ alunno DA con grave patologia: L. 104 art.3 co. 3 All’Ente Locale Caposele - Calabritto - Senerchia: - ASSISTENTI MATERIALI All’Azienda Sanitaria Regionale : - PSICOLOGO Al Servizi Sociali Locali: - ASSISTENTI SOCIALI - PSICOLOGO Risorse interne: - ESPERTO ESTERNO per DSA/BES s.c. 8) IMPIEGO DEL PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI PER L’AS 2014-2015 (mese di settembre) In base alla reale consistenza dell’organico e alle eventuali specializzazioni presenti, il GLHI provvederà ad elaborare le proposte di assegnazione delle risorse alle CLASSI/SEZIONI, da sottoporre al Collegio dei Docenti. Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 29 maggio 2014 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 27 giugno 2014 I COORDINATORI del GRUPPO di LAVORO per l’ INCLUSIONE (G.L.I.): 1) Sessa Alfonsina _______________________________ 2) Ciriello Onidia _____________________________ IL DIRIGENTE SCOLASTICO (Prof. Salvatore A. Di Napoli ) Istituto Comprensivo di Caposele (Av) [P.A.I. 14-15] pagina 9/9
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