"Vivi la vita durante il percorso e non lasciare che sia la

"Vivi la vita durante il percorso e non lasciare che sia la vita a vivere te"
"Be the change you want to see in the world"
NOME DEL PARTECIPANTE
Grazie di cuore al meraviglioso gruppo di questo Practitioner e ovviamente GRAZIE NADIA
altrimenti si parte male giusto ?
Abbiamo tutti quanti affrontato queste tre prime giornate ricche di tante nozioni, curiosità,
aspettative, dubbi, perplessità e tante tante emozioni, per alcuni bel oltre l’immaginabile e
tutto è terminato nel migliore dei modi con tanta energia che fluiva in noi e tra noi ed è
questa la magia che si instaura quando le persone sono disposte a mettersi in gioco, allo
scoperto, senza nascondersi dietro a veli che li dipingono in maniera diversa e forse dentro
di noi abbiamo cominciato a diri “Si può fare” …… “vero ?”.
La strada è appena iniziata cominciando a fare capolino al di fuori della zona di comfort,
del nostro solito mondo, del nostro solito essere, per cominciare piano piano con estrema
delicatezza, armonia e sensibilità, a mettere un piccolo occhiolino un orecchio discreto e la
nostra sensibiltà in quella che è la mappa delle persone che ci circondano.
Stiamo facendo un lavoro meraviglioso ed io Lucia, Tonino e Gianmarco abbiamo ricevuto
tantissima energia da voi tutti augurandoci di averne restituita almeno una decima parte.
Durante questo percorso, condivideremo con voi, i vari insegnamenti ricevuti dalle varie
persone belle, brutte, buone o cattive che abbiamo incontrato lungo la nostra strada,
ognuna ci ha lasciato qualcosa che ci ha permesso di essere ciò che siamo.
Io in qualità di Trainer, condividerò la mia conoscenza e sarò onorato di apprendere dalla
vostra, stessa cosa faranno Gianmarco, Tonino e Lucia che saranno per voi un prezioso
aiuto durante le future giornate. Laddove c'è scambio di energia, c'è crescita e se questa
energia è solo positiva c'è un'esplosione di emozioni e l'apprendimento è impressionante,
ricordate il filmato dei violinisti ?
Tanti anni fà lessi un bellissimo libro di Carlos Castaneda intitolato gli insegnamenti di Don
Juan che parla della storia di uno stregone Yaqui, scritto da Castaneda dopo aver vissuto
per mesi con gli indiani Yaqui.
Al di là del contenuto, del perchè e del come è stato scritto il libro, come vi ho detto dal
primo istante del vostro Practitioner, prendete da ogni cosa il buono, ciò che potrete
modellare su di voi ed utilizzatelo, ciò che avete provato e non funziona, smettendo di
utilizzarlo lo dimenticherete quindi estrema semplicità e non farete e non avrete fatto male
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a nessuno ma solo acquisito esperienza, come diceva T. Edison "Avrete scoperto solo
un altro modo per non inventare la lampadina"
L'importante è provare, dire solo "non funziona" è una scusa, dire "non ci credo" è
un'altra scusa, la scusa per restare dentro la nostra zona di comfort per restare ciò che si è
e fare ciò che si è sempre fatto.
La libertà di scelta è l’attitudine primaria della PNL e ci porterà ad esplorare nuove
strade:
UNA STRADA CON UN CUORE (DON JUAN)
DON JUAN: «Per me c'è solo il viaggio su strade che hanno un cuore, qualsiasi strada
abbia un cuore. Là io viaggio, e l'unica sfida che valga è attraversarla in tutta la sua
lunghezza. Là io viaggio guardando, guardando, senza fiato.»
DON JUAN: «Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente
che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con
essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una
vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c'è
nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore
ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere
libero dalla paura o dall'ambizione.»
«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le
volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una
domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio
benefattore me l'ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo
vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è: "Questa strada
ha un cuore?" Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che
passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di
aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda
del mio benefattore ha adesso un significato."Questa strada ha un cuore? Se lo ha la
strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da
alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei
una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti
indebolisce.»
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CARLOS CASTANEDA: «Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don
Juan?»
DON JUAN: «Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: "Questa strada ha un
cuore?" Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»
CARLOS CASTANEDA: «Ma come faccio a capirlo?»
DON JUAN: «E' una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa
domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è
pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e
abbandonano la strada.»
CARLOS CASTANEDA: «Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don
Juan?»
DON JUAN: «Fallo e basta.»
CARLOS CASTANEDA: «Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a
se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»
DON JUAN: «Perché dovresti mentire?»
CARLOS CASTANEDA: «Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e
divertente.»
DON JUAN: «Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare
duramente anche per intraprenderla. D'altra parte è facile seguire una strada che ha un
cuore, perché amarla non ti costa fatica.»
Tratto da: Carlos Castaneda, Gli Insegnamenti di don Juan, pagg. 145 e 211
A Scuola dallo Stregone pagg. 86 e 129
-------------"Il mio migliore amico è colui che tira fuori il meglio di me" diceva Henry Ford
cominciamo tutti da oggi, ad essere il nostro migliore amico, prendendoci cura di noi e del
tuo futuro. Il passato è passato, se impareremo, come arriverete a fare, a dare il giusto
significato al passato, lo lasceremo semplicemente li dov'è senza permettergli di farci più
male con le sue ancore che sgangeremo per diventare LIBERI
Liberi di cominciare il NOSTRO FUTURO.
Grazie è una parola bellissima ma spesso caduta in disuso, in questo caso è però riduttiva
per ringraziare con tutto me stesso una donna meravigliosa per quello che stà facendo
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ogni giorno per me da oltre dieci anni e quello che sta facendo per voi e sapete di chi parlo
Lucia, e per Tonino con il quale da ben oltre trentacinque condivido un bellissimo viaggio
che è ogni giorno più bello e lo sarà sempre di più, Gianmarco il mio valido socio è
cresciuto ogni giorno passo dopo passo, metabilizzando i piccoli insegnamenti trasmessi
sotto forma di metafora che riceveva ogni giorno nel suo lavoro finchè non ha sentito
l’esigenza di scoprire dal di dentro la PNL e tutto ciò che era ad essa connessa ed ora
dopo tanti practitioner e master è in aula a darvi una mano.
Modellate chi ritenete faccia qualcosa che vorreste fare voi partendo da quello che avete
visto in questi primi tre giorni.
Rapport, Acuità Sensoriale, Feedback, saranno i piliastri che ci accompagneranno in
questo bellissimo viaggio insieme. Comprendere ogni singolo aspetto di ciò che fà la
persona con cui veniamo in "contatto", come si muove, cosa dice, come parla, come
respira, il suo corpo nella totalità, accendere le nostre antennine sensoriali e scoprirete
quanto è bello ..... vivere la
MAGIA DI ENTRARE IN CONTATTO CON UN ESSERE UMANO
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AVVERTENZE (ALIAS BUGIARDINO DEL CORSO)
La regola del NO GIUDIZIO per almeno 21 gg
Maxwell Maltz autore del libro Psico-Cibernetica del 1960 parlava di come si può creare
un'abitudine ed un'attitudine già solo con 21 giorni di pratica della stessa cosa.
Teniamo traccia sul nostro diario delle emozioni e del giudizio come ci comportiamo,
introduciamo spazio tra stimolo e risposta e vedrete che qualcosa accadrà.
Il cambiamento se voluto, è una delle cose più belle e potenti che accadono in un essere
umano, ed osservare il cambiamento nelle persone che ci stanno accanto è emozionante,
nessuno di noi deve sentirsi e entrare nei panni dei del terapeuta (tranne chi lo fa di
mestiere), alla fine di ogni esercizio potrà accadere, qualcosa di magico a volte di intenso,
lasciamo sempre la persona che ha vissuto l'esperienza abbia la possibilità di godersi ciò
che è accaduto ed anche se il desiderio sarà grande e la curiosità immensa:
NO DOMANDE LASCIAMO TRANQUILLA LA PERSONA
Se il nostro collega vorrà parlarne sarà lui o lei a farlo.
Prendiamo del tempo per assimilare tutti i concetti rileggiamo i nostri appunti, riviviamo le
emozioni di questi giorni, riavvolgendo il film e mettendolo in play, con l'aggiunta delle
sottomodalità che amplifichino le emozioni vissute. Provare non costa nulla per vedere se il
risultato migliora.
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LA PNL fornisce tanti strumenti che
SARANNO GRATIS PER SEMPRE
Diventiamo i registi e gli sceneggiatori delle nostre emozioni, è questa la metafora che mi
piace dare della PNL, un corso di regia personale in "emozioni".
L'importante è non sforzarsi di diventare il regista di tragedie o film dell'orrore.
COSA ABBIAMO FATTO DURANTE QUESTI PRIMI TRE GIORNI ?
Abbiamo fatto un bellissimo viaggio per capire come imparare ad usare il Tom Tom della
nostra vita per poter caricare le mappe altrui anche se queste spesso cambieranno
(essendo il territorio molto vasto e sconfinato come è la nostra vita e la nostra mente).
Qualsiasi cosa facciamo nella nostra vita, ricordiamo sempre di essere in Flow, cioè di non
preoccuparci di ciò che accade al nostro esterno e di quello che possono pensare gli altri,
le nostre conoscenze cioè il nostro io la nostra identità la nostra conoscenza le nostre
convinzioni e valori ci permetteranno di creare la magia della comunicazione.
Lasciare la comunicazione naturale ed in
flow le fa acquisire potenza, siamo sempre
noi stessi e la magia accadrà.
Ogni tanto le interferenze ci saranno,
basta saperle leggere e gestire e questo
impareremo a farlo in questi giorni.
AMPLIAMO LA NOSTRA MAPPA
"La legge della varietà indispensabile afferma che in qualsiasi sistema (sia umano sia di
macchine),quando sono uguali tutti gli altri fattori, sarà l'individuo (uomo o macchina) con
la gamma più ampia di reazioni a controllare il sistema"
W. R. Ashby
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A cosa serve la PNL ?
Se ve lo chiedessero ? Lo scopo
principale della PNL è "creare scelte"
ossia avere più strade per vivere una
vita migliore e liberi dalle catene
mentali che ci creiamo, grazie ad una
serie di strumenti, molto semplici e di
uso immediato che sono derivati
dall'analisi (modelling) di personaggi
importanti come Virginia Satir, Fritz
Perls, Milton Erickson e da idee intuizioni scritti, insegnamenti di Alfred Korzybski, Noam
Chomsky, Gregory Bateson. Ricordiamo anche i Principi di Psicologia di WIlliam James
ove già nel 1890 si parlava di concetti come i segnali di accesso oculari e tante altre cose
riprese poi da Napoleon Hill nel suo libro Pensa e Arricchisci te stesso, nei libri di Dale
Carnagie e Stephen Covey etc. Tutto questo per dirvi che la PNL nulla è, che prendere il
meglio da chi ottiene il meglio grazie al Modelling per permetterci di ottenere nei limiti del
possibile, gli stessi risultati.
"The difference that makes the difference"
PRESUPPOSTI DELLA PNL
Quelli da ricordarsi come un MUST sono:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Non si può non comunicare
La mappa non e il territorio (Ogni persona è unica)
Il risultato della comunicazione è nel responso che si ottiene, non nelle intenzioni.
II comportamento di una persona non dimostra ciò che è. Le parole che si usano
NON sono I'evento o la cosa che rappresentano, ma la struttura superficiale della
mappa del mondo della persona.
Le risorse di cui un individuo necessità per affrontare un cambiamento sono già
disponibili dentro di lui.
Esistono solo Feedback e non fallimenti.
In ogni comportamento c'e una intenzione positiva nascosta e ogni comportamento
ha valore in un dato contesto.
Ognuno di noi fa la migliore scelta che ha a disposizione nel momento in cui la
prende.
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I LIVELLI DI COMUNICAZIONE
Non serve ricordare i numeri ma il semplice fatto che la potenza di un messaggio è nella
sua congruenza ossia, le parole, la voce ed il corpo devono essere allineate per dare
"verità" e "potenza" al messaggio.
Albert Mehrabian nel suo Silent Messages studiava proprio questo, ossia le persone "ci
piacciono" (liking) in base a quanto è congruente e potente il messaggio silenzioso ossia
tutto ciò che esula dalle parole.
Quindi non fermiamoci sulle parole ma:
ACCENDIAMO LE ANTENNE SENSORIALI
Cosa sono i microsegnali subliminali ? Semplicemente qualcosa che non può essere
controllato consciamente e che evidenzia una risposta del corpo non perfettamente
allineata con il nostro verbale ossia le nostre parole. Non necessariamente bugia sia ben
chiaro.
Micro: Sono segnali non verbali brevissimi e piccoli;
Segnali: Sono sintomi che comunicano qualcosa;
Subliminali: Sono al di sotto della soglia di coscienza, sia per chi li emette che per chi li
riceve
QUESTA PARTE E' UN PICCOLO PLUS RISPETTO AL PROGRAMMA STANDARD DI UN
PRACTITIONER IN PNL FATENE TESORO
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Le zone dove si manifesta la massima tensione sono quelle del naso e della bocca o nelle
loro immediate vicinanze. La punta del naso è la zona di massimo scarico tensionale.
Per trarre conclusioni, occorre un approccio da detective sensoriale con grande acuità e
sensibilità e sopratutto ETICA. Ogni segnale è un indizio, lo inserisco in un contesto più
ampio e dopo aver accumulato altri indizi, traggo delle conclusioni. (Approccio sistemico)
Gradimento
Avvicinamento
Tensione
Micrograttatine
Linguino
Rifiuto
Allontanamento da persone
Allontanare oggetti (es. cibo)
Bacio analogico (Movimento delle
labbra tipo bacio)
Schiarirsi la voce (raschietto) (può
essere anche rifiuto)
Spazzolamenti
Accentuato, se ci appoggio un dito
Arrossamenti del viso
Pulirsi (es. bocca)
Bacio analogico ad un oggetto (es.
penna)
Sudorazione
Dire no con la testa
Accarezzamento. Più efficace nella
zona del viso e collo
Deglutizione forzata
Indietreggiare con il capo
Mano sul cuore
Battere il tempo con il piede
Indietreggiare con il busto
Dilatazione della pupilla
Battere le dita sul tavolo
Passarsi le dita all’interno del collo
della camicia (soffocam)
Accarezzamento dei capelli
Accarezzare oggetti
Far roteare la penna o gli occhiali tra
le dita della mano
Sbottonare la camicia allentare nodo
della cravatta
Passare la lingua sulle labbra
Soffiare nervosamente il fumo verso
il basso (verso l’alto invece indica
gradim.)
Chiudersi la giacca
Giocare con l’anello al dito
Mordicchiamento del labbro
Portare il busto in avanti (verso
l’interlocutore)
Incrociare gambe e braccia
Tirarsi su le maniche della giacca o
della camicia - Tirarsi su i pantaloni
Nascondere mani dietro la schiena o
sotto glutei
Aggiustarsi la cravatta
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Oltre ai microsegnali si sono segnali più evidenti che però potrebbero essere controllati da
persone esperte, anche se una persona messa sotto pressione, prima o poi cede, quindi
fidatevi della vostra sensibilità.
La Cinesica
1. EMBLEMATICI (emessi intenzionalmente, spesso convenzionali, come il segnale
OK o il saluto militare)
2. ILLUSTRATORI (a commentare il linguaggio verbale)
3. REGOLATORI (a sincronizzare gli interventi)
4. INDICATORI (di stati d’animo)
5. ADATTATORI (a regolare la propria posizione rispetto ad altre persone o agli oggetti)
6. MOTORI (ripetuti ritmicamente, spesso espressione di sentimenti o emozioni)
7. LINGUAGGIO DEI SEGNI (convenzionalizzato, sordomuti)
La prossemica ossia lo studio delle distanze personali e la cronemica ossia lo studio della
gestione del tempo personale sono altri elementi della mappa dell'essere umano.
LINGUAGGIO
Le parole, una grossa opportunità, ma anche grande limite basti pensare ai tanti esempi
che abbiamo fatto. Le parole attivano la nostra ricerca interna ed ognuno di noi la fa modo
suo quindi, tranne per le parole senza ambiguità (bianco, nero, rosso etc), per parole
come amore, libertà, rispetto etc esistono tanti significati quante sono le mappe degli
esseri umani ossia:
le parole (il linguaggio) possono essere ambigue. I significati possono essere illimitati.
Come avviene la comunicazione ?
Grazie a linguaggio, comportamenti ed atteggiamenti del corpo voce e sguardi.
Struttura Profonda e Struttura Superficiale
Noam Chomsky papà della Grammatica Trasformazionale o grammatica generativo
trasformazionale, sostiene che la comunicazione avviene tra esseri umani attraverso
strutture di linguaggio definite superficiali ossia contenenti ambiguità a causa dei processi
naturali di Cancellazione, Generalizzazione e Distorsione che ogni essere umano utilizza
nella sua comunicazione, dando per scontato che l'altra persona comprenda la nostra
struttura profonda.
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in particolare potremmo comprendere il significato di ciò che il nostro interlocutore dice se
e solo se avessimo una mappa del territorio del nostro interlocutore veramente ampia:
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VERBALE (V)
PARAVERBALE (PV)
NON VERBALE (NV)
Velocità
Sguardo
Timbro
Gestualità
Volume
Postura
Tono
Prossemica (gest. spazio)
Pause
Respirazione
Ritmo
Dermografia
Sorriso
Mimica facciale
Sudorazione
MICROSEGNALI
Decodificare sempre tutti i segnali per verificare se tutti e tre i canali sono
congruenti.
IL SISTEMA RAPPRESENTAZIONALE
Ognuno di noi ha delle porte percettive basate sui nostri sensi che riassumiamo in V (la
vista) A (Udito ) K (Cinestesia cioè le percezioni) per l'ingresso delle informazioni abbiamo
una porta preferita che se bussata (ossia stimolata con le giuste parole) si apre prima delle
altre.
Il canale di processo sensoriale di cui l’individuo è più consapevole viene denominato
Sistema Rappresentazionale Preferenziale o Dominante o Primario. Verso i 6-7 anni
operiamo una scelta del sistema rappresentazionale. Pensate al sistema preferenziale
come alla chiave che ci permette di attivare l’attenzione del nostro cervello.
Come capire il sistema rappresentazionale principale?
Possiamo cominiciare dai predicati verbali utilizzati, poi ci possiamo abbinare la postura e
la voce per combinare gli altri elementi della comunicazione ossia: Verbale = Predicati
Para-Verbale = La Voce Non Verbale = Il corpo .Nella seguente tabella, possiamo trovare
solo alcuni dei predicati verbali tipici di un sistema rappresentazionale, divertiamoci ogni
giorno ad aggiungerne altri
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Linguaggio. I Predicati
V
A
K
Guarda
Sentire
Sentire
Mi è chiaro
Ascoltare
Mi sfugge
Punto di vista
Non mi suona
Tocca
Osservare
Sotto tono
Andare a scavare
Vedere cosa c’è dietro
Sintonia
Scuotere
Mostrare
Altra campana
Vibrare
Illustrare
Domandare
Strofinare
Chiarire
Dire
Ricominciare
Inquadrare
Udire
Irritare
Rivelare
Spiegare
Sentire
Esporre
Esprimersi
Sfuggire di mente
Immaginare
Fare attenzione
Tenere in sospeso
Mettere a fuoco
Esprimere un’opinione
Non ti seguo
Vedere allo stesso modo
Armonioso
Mettiti in contatto con
Si assomiglia
Descrivere in dettaglio
Discussione animata
Idea nebulosa
Parola per parola
Problematico
Fare una scenata
Inaudito
Dolore
Sbirciare
Altisonante
Calma
Veditela tu
Ad alta voce
Stimolato
Occhiata
Chiassosa
Un approccio miope
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Preferenza visiva-uditiva-cinestesica
Ecco una serie di schemi che possono aiutarvi a decodificare, secondo i livelli di
comunicazione quelle che sono le nostre e le altrui preferenze in merito al canale che
stimola primariamente i nostri sensi. La persona con preferenze V-A-K tipicamente:
V
A
K
VISIVA
UDITIVA
CINESTESICA
Si concentra sull’osservazione
Si concentra sul suono e sulla
Si concentra sulle sensazioni
visiva del mondo esterno,
parola, è attratta dai suoni,
corporee (caldo, freddo, liscio,
ovviamente è attirata dalle
dai rumori, dai ritmi.
ruvido, dolce, aspro, profumi).
immagini e dall’esteriorità.
Ama il dialogo e la
Ama la manualità e costruire
Ama immaginare, progettare.
discussione.
fisicamente.
Nella mente “visualizza” i
Al suo interno tende a
Al suo interno rappresenta e
concetti e crea e memorizza
collegare i concetti a suoni e
memorizza i concetti come
immagini interiori.
a discorsi.
sensazioni fisiche.
Gestualità con ampi gesti
Gestualità con movimenti
Gestualità poco ampia e rivolta
verso l’esterno e verso l’alto,
delle braccia in orizzontale,
verso di sé, gesticola spesso
spesso è come indicasse o
ritmata, produce rumori,
come a “stringere i concetti” o a
tamburella, schiocca le dita.
fare azioni con oggetti,
Spesso rivolge gli occhi verso
Tendenzialmente muove gli
mediamente all’altezza della
l’alto.
occhi lateralmente.
pancia.
Movimenti della testa verso
Inclina la testa sul lato e
Occhi spesso verso il basso.
l’alto.
spesso tende l’orecchio.
Testa tendenzialmente rivolta
disegnasse in aria i concetti.
Parla velocemente, spesso
Movimenti della testa in
verso il basso.
con raffiche di parole, senza
orizzontale.
Parla lentamente e con lunghe
cadenze particolari.
Parla con una cadenza
pause, tono basso e volume
Respirazione toracica, alta e
ritmata e regolare, con pause
basso.
poco profonda.
importanti ed una accurata
Respirazione di pancia, con
Spesso si tocca gli occhi.
scelta delle parole.
ampi respiri.
Respirazione mediana.
Tende a toccarsi il petto, pancia,
naso. Cerca il contatto con
l’interlocutore .
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Vedo molto bene questo
Questo progetto farà parlare
Me lo sento dentro, questo
progetto!
di noi!
progetto prenderà piede!
Ci vediamo!
Ci si sente!
Teniamoci in contatto !
Uhmm…. non
Uhmm… mi suona un po’
Uhmm… sento puzza di bruciato.
ci vedo tantochiaro.
stonato.
Ho afferrato il concetto!
Chiaro e lampante!
Messaggio, ricevuto !
La cosa migliore è
Meglio se gli mostriamo il
Direi di spiegargli in
farglitoccare con mano il
quadro completo sul prodotto.
dettaglio il prodotto.
prodotto.
Guarda, facciamo così…
Senti, facciamo così…
Ci tengo a fare così…
punto di vista, senza ombra di
mettere la pulce nell’orecchio,
pelle d’oca, piedi per terra, peli
dubbio, ben definito, guardi…,
fare orecchi da mercante,
sulla lingua, puzza sotto il naso,
veda…, un approccio miope,
ascolti…, senta…, avere voce
non ti seguo, tenere in sospeso,
un’idea nebulosa, vedere allo
in capitolo, corre voce, dirlo
tagliare corto, venire al sodo,
stesso modo, mettere a fuoco,
chiaro e forte, fare
avere tatto, fare il duro, avere
essere di umor nero, in
attenzione, parola per parola,
modi ruvidi, scherzi di cattivo
prospettiva, dare un’occhiata,
musica per le mie orecchie,
in vista di…, mettere nero su
l’ho già sentito, per così dire,
essere di bocca buona, conto
bianco, vita grigia, combinarne
fare appello a, parola chiave,
salato, avere un buon naso,
di tutti i colori
prestare orecchio
gusto, rimanere a bocca asciutta,
tenere a mente, fiutare l’inganno
La formula del Carisma
Utilizza predicati che appartengono a tutti e tre i sistemi rappresentazionali se dobbiamo
parlare ad un pubblico o a più persone, in questo modo riusciremo a coinvolgerli di più ed
entrare in Rapport più velocemente.
I grandi utilizzano la sequenza K-A-V ma non è vincolante, l'importante è che ci siano tutti.
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Siccome l'approccio della PNL è sistemico ossia non lascia le cose a se stanti ma le
considera un insieme, per capire il sistema rappresentazionale di una persona conviene
"mappare" tutto.
Se dovete mappare un pubblico sarà praticamente impossibile la soluzione quindi è partire
delicatamente dalla modalità K passando per la modalità A arrivando a stimolare la
modalità V.
L.E.M.
(Lateral Eyes Movement) anche conosciuti come Accessi Oculari o Eyes Accessing Cues
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Ci aiutano a capire il sistema rappresentazionale GUIDA del nostro interlocutore ovverosia
il canale sensoriale attraverso il quale portiamo alla nostra attenzione l’informazione si
differenzia dal sistema preferenziale o primario in quanto il primario di permette di
acquisire la realtà (la chiave di ingresso) il sistema guida invece ci permette di elaborarla.
Il sistema Guida regola quindi la strategia di elaborazione dei pensieri. E’ vero qui ed ora.
La posizione delle pupille è strettamente legata al sistema rappresentazionale guida di
ricostruzione dell’input e di elaborazione interna.
Ha a che fare con i due emisferi del nostro cervello. Il cervello destro che è quello creativo
è legato al lato opposto cioè ai movimenti verso sinistra degli occhi che quindi saranno di
COSTRUZIONE o CREAZIONE non necessariamente BUGIA ricordiamocelo bene. La
posizione verso destra degli occhi invece è legata al cervello sinistro di LOGICA
RAZIONALITA' e e RICORDO. Se poi gli occhi si posizionano in basso significa, che stiamo
accedendo ad aree interne di sensazioni corporee (cinestesiche) o a voci interne legate al
nostro dialogo interno.
La posizione delle pupille dell’occhio, che cosa ci dice? Vediamo come interpretare le 6
posizioni rilevanti.
Visivo Costruito Vc
Auditivo Costruito Ac
Cinestesico K
Visivo Ricordato Vr
Auditivo Ricordato Ar
Dialogo Interno Di
Destra della persona che
osserviamo, nostra
sinistra.
Sinistra della persona
che osserviamo, nostra
destra
+
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Posizione degli occhi
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•
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•
Alto a sinistra: Visualizzazione emisfero non dominante. Visivo ricordato (Vr).
Alto a destra: Visualizzazione emisfero dominante. Visivo costruito (Vc).
Lato a sinistra: Auditivo emisfero non dominante. Auditivo ricordato (Ar).
Lato a destra: Auditivo emisfero dominante. Auditivo costruito (Ac).
Basso a sinistra:
Dialogo interno (Ad).
Basso a destra: Sensazioni, tattili e viscerali. Cinestesico (K).
Questo è valido per la maggior parte delle persone normalmente organizzate . Per chi usa
la sinistra naturalmente senza forzature, lo schema sopra riportato va invertito.
Ovviamente potrebbero esistere persone ambidestre o altre situazioni che potrebbero
sfuggire al normale comportamento, siate sempre bravi ad osservare prima le persone nel
loro comportamento normale per avere una Baseline della persona (ossia un
comportamento standard senza pressioni particolari) da questo partite con l'osservazione
per osservare i discostamenti dalla Baseline.
DOMANDE CHE POTETE UTILIZZARE PER GIOCARE CON I LEM
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Pensa al colore della tua automobile o alla tinta o carta della tua camera da letto.
Che tipo di disegno c'è sul tuo copriletto?
Chi è stata la prima persona che hai visto questa mattina?
Cerca di immaginare testa di un cane giocattolo appoggiata sul corpo di un
ippopotamo verde?
Cosa di fa venire in mente un ippopotamo Rosa a pallini Blu ?
Come potresti stare con un camice da medico viola e nero ?
Pensa o canticchia dentro di te una delle tue canzoni preferite?
Pensa al suono di un applauso.
Pensa alla suoneria del tuo cellulare o al suono dell’arrivo dei messaggi.
Immagina il suono del fischio di un treno miscelato alla sirena di un'ambulanza.
Riesci a sentire il suono di un sassofono e, nello stesso tempo, il suono della voce
di tua madre?
Prova immaginare la voce di un tuo amico trasformata in quella di paperino ?
Prova ad ascoltare la tua voce interna mentre ti parla e ti dice cosi non va bene.
In quali situazioni parli di più a te stesso?
Pensa alle cose che dici più spesso a te stesso
Pensa ad una doccia fredda fredda ed improvvisa.
Immagina la sensazione della neve sulle tue mani.
Ricordi il senso di toccare una pigna oppure un tappeto ?
Quando è stata l'ultima volta in cui hai toccato un attrezzo da cucina caldo
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Il rapport è la capacità di comprensione del mondo altrui, di condivisione e di accettazione
di quelli che sono i valori, i criteri e le credenze di colui con il quale stiamo comunicando è
la capacità di entrare in profonda empatia con l’interlocutore e la base per la
comunicazione sintonica.
Gli strumenti che possiamo utilizzare per creare rapport sono: la calibrazione, il ricalco
verbale ed extraverbale (mirroring o rispecchiamento).
Calibrazione
Significa creare uno stato d’animo adeguato osservando la fisiologia altrui ed il modo di
usare la voce.
Spostiamo il mirino della nostra attenzione sulle modalità, sul come vengono svolte le
cose.
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Per quanto riguarda la fisiologia, osserviamo:
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La postura del corpo
Gambe:
allargate, unite, accavallate, ecc.
Braccia:
conserte, distese lungo il corpo, unite dietro, ecc.
Mani:
chiuse, aperte, intrecciate tra loro, ecc.
Spalle:
dritte, spostate in avanti, all’indietro, in alto, ecc.
Testa:
eretta, spostata di lato, china in avanti, ecc.
Mimica facciale:
gli occhi, la bocca, la tensione dei muscoli
Colorazione: del viso e sue variazioni
Respirazione:
alta (toracica), media (tra torace ed addome), bassa
(addominale).
Per quanto riguarda la voce, osserviamo:
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Volume:
alto/basso e valori intermedi
Tempo/ritmo:
velocità/lentezza
Timbro: caratteristiche individuali della voce (gutturale, nasale, soffocata)
Tono: Acuto, Medio, Basso
Per i predicati, fare attenzione ai tre diversi tipi di predicati sensoriali: Visivi, Auditivi,
Cinestesici.
Quando si entra in contatto con una persona, per aiutare a creare rapport, comunicare in
modo + aperto possibile e che possano lasciare spazio alla più ampia interpretazione
possibile.
Le informazioni dettagliate, è + utile lasciarle ad una fase successiva, quando si è già
creato rapport.
In questo caso, l’utilizzo di un linguaggio ambiguo ci aiuterà a calibrare la nostra
comunicazione a quella dell’interlocutore, all'inizio usate K-A-V ed ascolte l'80% di quello
che parlate.
Ricalco verbale e guida
Ricalcare significa entrare in relazione con il nostro interlocutore e stabilire affinità a livello
conscio ed inconscio, verbale e non verbale. Entrare nella mappa altrui comunicando:
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TI CAPISCO PERCHÉ IO SONO COME TE
Il ricalco è come una danza che scatena la magia,
l'emozione.
Il ricalco si effettua riproponendo atteggiamenti e
termini utilizzati dal nostro interlocutore ma nella
maniera più naturale ed etica possibile.
Nel ricalco verbale: utilizziamo le parole chiave e i
predicati che utilizza il nostro interlocutore, utilizzando
un linguaggio positivo per creare un clima e stati
d’animo di ottimismo.
Dopo avere agganciato il nostro interlocutore con la creazione del rapport, lo verificheremo
costantemente per assicurarci di essere sempre in sintonia e cercheremo di guidarlo in
maniera sottile ed impercettibile, per esempio alterando il ritmo della respirazione, lo
sguardo, il tono della voce, le posture.
Matching - Mirroring - Cross-Over
Rispecchiare (Mirroring) significa riprodurre il movimento corporeo della persona come
questa si guardasse allo specchio, la persona alza il braccio destro e noi il nostro sinistro
nel matching invece il ricalco del movimento è destro con destro, sinistro con sinistro, nel
cross-over ad un movimento di un braccio possiamo far corrispondere quello di una
gamba per non creare troppo effetto scimmiottamento.
Nel ricalco non verbale il nostro corpo parla attraverso le sue componenti principali quali la
gestualità, la mimica facciale, la prossemica, la respirazione, il look, le posture.
Cercare si somigliare ad una persona significa:
Ti puoi fidare di me perché sono simile a te.
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Possiamo effettuare un ricalco su:
Hot Words (le parole più Utilizzate)
Sistema Preferenziale (V-A-K)
Elementi di Para Verbale (Tono-Volume-Pause-Ritmo-Velocità...)
Elementi di Non Verbale (Postura, Gesti etc)
Metaprogrammi
Accessi Oculari (LEM)
Locuzioni Verbali (frasi tipiche)
Respirazione
Look
A livello avanzato (Valori , Credenze e Convinzioni, Capacità, Comportamento , Identità) .
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SOTTOMODALITA'
Le sottomodalità sono le sfumature, dei parametri di aggiustamento delle modalità (VAK),
ossia la struttura dell’informazione o dell’esperienza elaborata internamente.
Infatti, che sia un’immagine, un suono o una sensazione avrà dei dettagli che diventano
importantissimi. Alcune di esse possono essere variate senza nessun particolare effetto,
mentre altre possono cambiare notevolmente le nostre reazioni.
Prestiamo attenzione anche al linguaggio utilizzato dalle persone, in quanto, i predicati che
utilizzano per descrivere le loro esperienze, spesso ci rivelano il sistema
rappresentazionale primario e a volte la sottomodalità critica.
Ricostruzione interna della realtà
Il recupero di un’esperienza avviene attraverso i tre sistemi rappresentazionali.
Lavorando sulle sottomodalità è possibile modificare la percezione dell’esperienza, ossia il
rapporto tra esperienza recuperata e stato d’animo ed indurre ad un cambiamento nello
stato d’animo.
Assoluto ricalco formale del soggetto.
Descrivi questa sensazione che stai provando.
V
A
K
MIXER
Come agendo su un Mixer, potete facendo domande delicatamente alla persona o
provando sui voi stessi, capire cosa accade modificando un elemento per volta
accendendo la vostra sensibilità al massimo e ricordandovi che in caso di emozioni
negative, mai lasciare in modalità associata all'emozione la persona.
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Sottomodalità Visive, Auditive, Cinestesiche
V
Bianco e nero / colori
A
Ci sono
suoni/rumori/parole
K
Se ci sono dove sono
Localizzate?
Bidimensionale/Tridimensionale Tono Stereo/mono
Intensità
Vicino/Lontano
Da quale direzione arriva
suono
Durata
Distanza
Volume
Peso (Verso interno)
Associato/Dissociato
Distanza della fonte
Pressione (Verso
esterno)
Cornice/Panoramica
Velocità delle parole
Temperatura
Dimensioni
Ritmo
Durata
Luminosità
Pause
Estensione (in che parte)
Tu sei nella scena
Osservi la scena o ci sei dentro
A fuoco/Sfocata
Si muove o è fermo/a
Ferma/Movimento (Film/Foto)
Profumo
Che tipo di colori
Gusto
Ci sono altre persone
Calore
Freddo
Pulsazione
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Sottomodalità critica
E' quella sottomodalità che, se modificata, modifica la percezione dell’esperienza, lo stato
d’animo.
Schema di induzione
Individuare esperienza da ricordare. Chiarire se è un’esperienza negativa o positiva.
Attenzione ai movimenti del corpo: respirazione, colore della pelle. Chiedere se la persona
è pronta fatela sentire tranquilla al vostro fianco, ricordiamoci che rapport = fiducia =
affidamento da parte della persona con state "giocando con le sottomodalità" utilizziamo
la stessa voce dell’altra persona per la guida (ritmo, volume, timbro).
Sottomodalità: chiedere alla persona se è pronta alla descrizione delle sottomodalità.
Prima esplorare la lista per verificare quali sono presenti e poi esplorare tra le
sottomodalità presenti cosa accade modificando alcuni parametri (es. ingrandisci
l’immagine, alza il volume, aumenta la sensazione di calore) facciamoci sempre dire cosa
prova modificando i parametri teniamo traccia delle variazioni positive o negative.
Aumentiamo l’intensità nelle sottomodalità critiche per le esperienze positive e diminuiamo
l'intensità per quelle negative.
LIBRO: Guida all'esperto delle Submodalità di Richard Bandler et al
LIBRO: Manuale della PNL di Joseph O' Connor e Ian Mc Dermott
Sul nostro sito trovate tanti altri libri suggeriti con i link per l'acquisto sul sito di
Macrolibrarsi, vi arriveranno a casa a prezzo scontato.
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TANTA TANTA PRATICA, ovunque ogni giorno ogni istante divertendoci, guardando la
televisione, al bar al lavoro etc, sempre con discrezione attenzione etc. Tutti noteranno che
siamo cambiati non serve dirgli che stiamo frequentando un corso lo faremo alla fine
stupendoli tutti.
Tenendo conto della bellissima poesia di Virginia Satir, siamo pronti per il nostro viaggio di
tanta Pratica per affinare le nostre competenze.
Tenendo sempre ben in mente il significato di Ascoltare, alleniamoci step-by-step ossia un
piccolo passo alla volta, sui tre livelli: V-PV-NV.
PICCOLI PASSI PER DIVENTARE DEI BRAVI NeLPer
Il primo giorno dopo il corso ripassate il Manuale ed i vostri appunti per mantenere
freschi gli argomenti altrimenti entro altri due giorni avrete perso il 70% dei contenuti.
Ogni giorno esercitatevi su un argomento alla volta, ricordate che finchè non avrete
"installato" la competenza su tale argomento, aggiungerne un altro alla mente conscia
potrebbe far si che il risultato sia deludente a livello di risultati anche se vi sentite in grado
di farlo.
Practitioner in Programmazione Neuro Linguistica - Nocom Formazione in PNL
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Esercitate ogni giorno "il non giudizio" e segnate il più possibile sul registro delle emozioni
(ricordando di inserire tra STIMOLO e RISPOSTA dello spazio grazie alla frase Fermati
Respira Pensa e Agisci)
PRIMA SETTIMANA DI STUDIO
(Ogni giorno iniziate la giornata con 10 sorrisi alle prime 10 persone che incontrate
chiunque esse siano)
Lun: Ascoltate i predicati verbali in chi vi parla, in TV alla Radio, al telefono etc cercate
solo di capire se la maggioranza dei predicati sono V-A-K
Mar: Ascoltate il modo di parlare, la velocità di respirazione ed il tono delle persone
cercando di memorizzare se ci sono parole che vengono usate più spesso delle altre.
Mer: Ascoltate i predicati e cercate di capire se in caso di prevalenza di un sistema (V A K)
c'è corrispondenza con il Tono della Voce la respirazione e le pause come nello schema
che avete nelle vostre fotocopie quello con la lista delle parole VAK da una parte.
Gio: Aggiungete all'ascolto dei predicati l'osservare la gestualità a livello di posizione delle
braccia, la velocità dei gesti illustratori e la postura del corpo se eretta, centrata o un poco
più curva, sempre in base allo schema delle vostre fotocopie.
Ven: Provate a mettere tutto insieme e vedere se vi resta facile individuare il sistema
preferenziale di una persona.
Sab: Ripassate tutto quello fatto durante la settimana
Dom: Concentratevi su quello che vi è riuscito meno bene rileggendo gli appunti
SECONDA SETTIMANA DI STUDIO
(Ogni giorno iniziate la giornata con 10 sorrisi alle prime 10 persone che incontrate
chiunque esse siano)
Lun: Allenatevi voi a parlare in modalità KAV alternando il più possibile frasi di una
modalità con frasi di un'altra dapprima registratevi mentre fate un discorso o guardatevi
anche allo specchio. Se avete cellulari con telecamera, il registrarvi è di estrema utilità.
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Mar: Ascoltate trasmissioni e canzoni italiane famose per cercare di individuare chi usa
meglio la forma mista di linguaggio e segnatevi eventuali titoli di canzoni e/o trasmissioni
e/o video su youtube o altri siti.
Mer: Iniziate a parlare nella maniera più polisensoriale possibile per vedere che effetto fa
sulle persone che vi ascoltano.
Gio: Cercate di individuare negli altri, sia in televisione che nella vita reale, gli schemi di
successo che portano al Rapport segnatevi ogni esempio che potete da riportare in aula la
prossima volta. Diteci chi secondo voi è un "mago del Rapport".
Ven: Provate ad entrare in Rapport con chiunque venga a contatto con voi, sempre dopo
sorriso e calibrazione continua. Prima provate con il solo ricalco della respirazione per
vedere cosa accade.
Sab: Ripassate tutto quello fatto durante la settimana
Dom: Concentratevi su quello che vi è riuscito meno bene
TERZA SETTIMANA DELLO STUDIO DEI 21 GIORNI
(Ogni giorno iniziate la giornata con 10 sorrisi alle prime 10 persone che incontrate
chiunque esse siano)
Lun: Dedicatevi ancora al Rapport , passando alla parte verbale + respirazione
Mar: Dedicatevi ancora al Rapport , passando alla parte non verbale + respirazione
(tralasciate per ora le parole)
Mer: Dedicatevi ancora al Rapport solo per la parte Non Verbale con i vari tipi di ricalco
(Matching e Mirroring e se volete Cross Over) + Respirazione.
Gio: Mettete tutto insieme. Provate a verificare se riuscite (dopo avere applicato le fasi dei
giorni Lun Mar e Mer) ad andare in guida con una persona, ossia se ad una vostra
variazione di velocità di eloquio o di variazione di tono o ad un vostro movimento, le
persone vi seguono anche semplicemente con lo sguardo.
Ven: Mettete tutto insieme e divertitevi.
Sab: Ripassate tutto quello fatto durante la settimana
Dom: Ripassate tutto quello fatto nei giorni precedenti.
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QUARTA SETTIMANA DELLO STUDIO DEI 21 GIORNI
(Ogni giorno iniziate la giornata con 10 sorrisi alle prime 10 persone che incontrate
chiunque esse siano)
Lun: Giocate con le sottomodalità allenando ogni giorno i vostri sensi in maniera isolata
ossia, lavorate prima solo sulla vista cercano di fotografare quello che vedete in una stanza
in 10 sec di osservazione, poi ad occhi chiusi provate a registrare (sul telefonino se volete)
quello che ricordate di avere osservato piano piano vedrete che aumentarà la capacità di
visualizzare.
Mar: Allenate l'udito cercando ad occhi chiusi di individuare tutti i possibili suoni e varianti
che colpiscono le vostre orecchie differenziando orecchio destro e sinistro.
Mer: Allenatevi sull'ascolto del vostro corpo, annotando ogni tipo di sensazione, caldo
freddo etc, pressione, leggerezza etc come dallo schema della vostra fotocopia (esercizio
delle sottomodalità).
Gio: Provate solo con un ricordo bello a vedere cosa accade variando le sottomodalità
cosi come avete fatto con i vostri colleghi.
Ven: Quando accade qualcosa di strano che vi da fastidio provate a modificarne l'effetto
variando le sottomodalità
GRAZIE DI CUORE
Lucia Roberto e Tonino e Gianmarco
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