useo sotto la Vittoria, il Comune passa alla seconda fase Trincanato: ora depotenziamo il Duce l Landeshauptmann: Roma dialoga Data: 23/07/2014 | Testata: Corriere dell'Alto Adige | Pagina: 1 BOLZANO — Mentre il Centro di documentazione sotto il monumento alla Vittoria viene isitato da centinaia di persone, l’assessora Trincanato annuncia: ora depotenzieremo anche il bassorilievo di Mussolini. Il Landeshhauptmann Kompatscher manifesta appoggio: «Anche il ministero è disponibile». Intanto, il vicepreside della facolta di Design, Prey, apprezza l’intero allestimento. a polemica Urzì: esposto ontro i led Sgarbi i promuove A PAGINA 2 ALLE PAGINE 2 E 3 La prima giornata Visitatori entusiasti Seicento nella cripta A PAGINA 2 Ruggera, Milanese, Tommasini La mobilitazione restituire» c. Imprese in subbuglio ale o edilizio le richieste A PAGINA 5 BOLZANO — «Abbiamo sbagliato con i fondi europei e, oltre a dover restituire soldi a Bruxelles dovremo anche chiedere indietro i soldi che abbiamo già dato agli enti di formazione. Così il presidente Kompatscher. È panico tra le centinaia di soggetti che in questi anni hanno ottenuto fondi comunitari. A PAGINA 5 Angelucci enegal, effettuato il riconoscimento ufficiale avere, giallo risolto architetto Turri» I parenti di Giuseppe ntificato senza ombra caro, scomparso giorAppartiene all’archil corpo senza vita trodal soccorso alpino e Caldaro nel bosco alonte Penegal. Trasporti Renon, funivia ko per un giorno A PAGINA 7 A PAGINA 7 Fabbi Documento generato da unibz (unibz) il 23/07/2014 alle 08:12:02 Pd, bilancio magro Appello agli iscritti BOLZANO — Mentre apre al tesseramento 2014, il Pd chiede aiuto ai propri iscritti. A partire dal 2017, ma di fatto già dal prossimo anno, il finanziamento pubblico ai partiti sarà azzerato e il Pd cerca nuovi canali di finanziamento. «La decisione di abolire il finanziamento pubblico è stata necessaria per ridare credibilità alla politica. Ora diventerà fondamentale il contributo dei cittadini che andrà gestito con la massima trasparenza» spiega la segretaria Liliana Di Fede che insieme al presidente dell’assemblea Mauro Randi e al tesoriere Salvatore Cavallo ha dato il via al tesseramento. Le finanze del Pd non stanno affatto bene. Ritaglio stampa ad esclusivo uso del destinatario, non riproducibile ato». Congelati i bandi 2014 A PAGINA 6 1/2 2 BZ Primo Piano Mercoledì 23 Luglio 2014 Corriere dell'Alto Adige Storia che unisce La prima giornata Ieri oltre seicento persone sono entrate nella cripta Entusiasmo e grande interesse Flusso costante di visitatori Il sudtirolese doc: quanti ricordi. Toscani ironici rhard Uhl è un commerciante di Stoccarda e l'Alto Adige lo conosce bene: «Ho visto ieri in tv una signora che faceva polemica verso questo monumento, quindi oggi ho deciso di visitarlo. Ma la storia è lì per essere ricordata e non per essere rimossa, direi a quella signora». Otto Wunderer è un ex insegnante di storia in pensione: «Finalmente il monumento è inserito nel suo contesto storico. Era necessario. Era un mio desiderio. Forse ci sono troppe parole, si vede che è stato fatto da studiosi». Leonhard Jörg, invece, pensa che nei locali del museo sia «troppo caldo, ma nonostante questo l'operazione affascina: una vittoria per la storia». Eliseo Marzi è un bancario di Arezzo, un viaggiatore solitario intercettato mentre cerca di leggere le luminose dell'anello: «Sapevo che qui avevano fatto degli attentati. La mia guida diceva che era un monumento inavvicinabile. Ora ci sono sopra — sorride — la mia guida è del 1991, forse da cambiare». In- La gestione I costi: 200.000 euro l’anno BOLZANO — Il Monumento alla Vittoria resta aperto al pubblico quasi tutto l’anno e gratuitamente. Il percorso espositivo è chiuso infatti solo di lunedì, il 24, 25 e 31 dicembre, il primo gennaio e a Pasqua. L’ingresso è gratuito, proprio per incentivare le visite. La gestione costa 200mila euro, equamente divisi tra Comune e Provincia. I servizi di sorveglianza e di visite guidate sono stati affidati, rispettivamente, alle cooperative Cs2a e Scriptoria, fino a fine 2014. Poi sarà fatta una nuova gara d’appalto. L. R. © RIPRODUZIONE RISERVATA go W. è un arzillo agricoltore della val Pusteria: «Ho 84 anni, quello che c'è in questo museo per me non è storia, ma ricordo — spiega — quelle fotografie sono la mia infanzia e sarebbe bello che le polemiche finissero qui». Mirta e Virginia sono due amiche bolzanine che la storia non l'hanno ancora studiata: «Dobbiamo ancora fare il ’900, quindi non sappiamo che dire. Eravamo sedute sui gradini e per caso siamo entrati a guardare». Ingrid Da Rin è una mamma di Laives a tempo pieno: «Mi piace sapere come era Bolzano tanti anni fa, anche se credo che dopo i primi giorni sarà meta solo di qualche turista, anche perché è un poco nascosto. Sull'anello era meglio scrivere di scendere, non 1918-45». Marcello Vinante è un impie- gato di Firenze in Alto Adige con un gruppo di amici: «Conosco bene Bolzano e la vostra storia. Secondo me l'anello ve lo hanno messo per tenere su di morale la colonna. Se ci piove dentro, non è che va in tilt, però?». Carlo Rivis, disoccupato e anche lui di Firenze, ha qualcosa da ridire sull'ingresso gratuito: «Con tutti i soldi che avete, almeno un succo d'uva o un würstel all'ingresso me lo sarei aspettato. Così sì che il Monumento sarebbe stato storicizzato». Michela de Carli, operatrice turistica di Siena è interessata all'operazione di contestualizzazione: «Bella l'idea, un museo in più non fa mai male, soprattutto perché quando mandiamo i turisti nella vostra città, dobbiamo anche offrire delle attività diverse dalle solite gite in monta- Le polemiche L’anello divide il centrodestra. Knoll (Südtiroler Freiheit) e gli Schützen: abbattiamo il Monumento Urzì esposto contro i led. Ma Sgarbi li assolve Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) BOLZANO — Il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore, Alessandro Urzì, non sopporta il display luminoso, al punto da annunciare un esposto in Procura: «È sorprendente — scrive — che un ministro ai beni culturali sia partecipe di una operazione fuori legge, visto che è stato realizzato un corpo estraneo, un’infrastruttura posticcia che manomette la visione del monumento originale. Il punto è che la legge 7 marzo 2001, numero 78, "Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale", varata qualche anno fa in previsione del prossimo centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, ha fissato criteri molto rigidi per la conservazione delle vestigia storiche. Fra questi il principio per cui "gli interventi di alterazione delle caratDocumento generato da unibz (unibz) il 23/07/2014 alle 08:12:03 teristiche materiali e storiche delle cose sono vietati". Non c’è ombra di dubbio — Svolta Il monumento alla Vittoria prosegue Urzì — di cosa si stia trattando: non sono possibili manomissioni delle vestigia e delle testimonianze storiche e monumentali. Presenterò una formale denuncia in Procura». Il noto critico d’arte Vittorio Sbarbi, invece, «assolve» l’anello, come riferito dal consigliere nazionale di Forza Italia, Alessandro Bertoldi, che spiega: «Sono contento che su mia richiesta anche Vittorio Sgarbi si sia espresso sul nuovo Monumento alla Vittoria, anche lui favorevolmente rispetto l’ottimo lavoro che è stato fatto dagli esperti locali. Sgarbi, in merito al contestato anello, ha commentato: "Non ci vedo nulla di male nel display luminoso che campeggia sulla facciata del Monumento alla Vittoria. Mi sembra positivo che il Monumento alla Vittoria non sia più divisivo per la città dopo tanti anni, e l’operazione svolta lo rende vivo e di tutti. L’elemento luminoso posto sulle colonne non è cattiva arte, può essere considerato scorretto sotto il profilo ideologico del rispetto, ma lo addolcisce specialmente dal punto di vista bellico. I led luminosi non sono proprio gradevoli magari, ma tollerabili e sobri. Quella operata in generale mi sembra una soluzione intelligente che da una lettura sensibile del monumento, un cambiamento positivo. Mentre invece la provocazione grave e di matrice fascista è il museo d’arte moderna e contemporanea, che privo di sensibilità per la diversità si impone e sostituisce quale struttura simbolo del totalitarismo il Monumento alla Vittoria, quello che prima era il monumento alla Vittoria a Bolzano ora è il Museion". Così ha detto Sgarbi». Molto critico il consigliere provinciale gna». Ivan Piretti è un giovane ingegnere di Fiesole a Bolzano col gruppo di toscani e osserva come «in nessun posto al mondo avrebbero mai permesso un anello luminoso attorno a una colonna sotto tutela. Sarebbe come mettere un pallone da calcio in mano alla Statua della Libertà». Jimmi MIlanese © RIPRODUZIONE RISERVATA Sven Knoll (Südtiroler Freiheit): «I consiglieri provinciali non sono nemmeno stati invitati all’inaugurazione, e questo è grave. Io comunque non ci sono andato, nè andrò mai al museo, per altri motivi: la presunta operazione di depotenziamento non ha in realtà alcuna efficacia. Dall’esterno non si capisce che sia cambiato qualcosa. In Austria e Germania, invece, i monumenti del nazismo sono stati abbattuti o musealizzati. Noi proponiamo di smontare il monumento di Bolzano e trasferirlo nel forte di Fortezza. E lo stesso discorso vale per il bassorilievo di piazza Tribunale». Anche gli Schützen criticano il percorso espositivo appena inaugurato. Il comandante Elmar Thaler spiega: «Per ora non faremo manifestazioni, ma comunque non c’è stato alcun depotenziamento. Il monumento andrebbe smontato e trasportato nel Museo della guerra a Rovereto. Oppure lo lascerei dov’è, ma privo di fasci e scritte, e abbandonato a sé stesso, non tirato a lucido come è stato invece fatto». 2/2 L. R. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio stampa ad esclusivo uso del destinatario, non riproducibile BOLZANO — Storicizzato, dotato di anello elettronico che indica le due dittature che hanno occupato il Ventennio tra le due guerre mondiali, il Monumento alla Vittoria italiana contro l'Austria-Ungheria ora è un museo ad ingresso libero. Ben 620 i visitatori registrati nella giornata seguente alla inaugurazione; un poco meno, quasi 400, quelli che si sono fermati ad ammirare il solo anello che promette di trasferire su di se le polemiche che l'operazione di depotenziamento etnico voleva sopire. I visitatori, molti dei quali non altoatesini, esprimono opinioni diverse sull'operazione: dall'entusiasmo alla critica, passando per l'ironia di un gruppo di toscani in gita per caso a Bolzano. Marta Vidi, di Pinzolo, è una neolaureata in Economia all'Università di Bolzano: «Bello, un museo che racconta la storia — spiega — spiegato come anche una parte della popolazione italiana fosse contro il fascismo». Ge-
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