Frana di Serina La Provincia in aiuto del Comune

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L’ECO DI BERGAMO
SABATO 27 SETTEMBRE 2014
Provincia
«Brebemi con 16 mila mezzi»
Legambiente va all’attacco
I volontari di Legambiente hanno contatto i veicoli che transitano sulla nuova autostrada direttissima: «È sottoutilizzata, si abbassi il pedaggio»
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Frana di Serina
La Provincia
in aiuto del Comune
«Tempi più veloci»
Dopo i ritardi di cui era stato accusato il sindaco
Pirovano tende la mano: vizi di comunicazione
«A disposizione per progettazione e direzione»
Uno dei macigni che incombono sulla strada provinciale
Serina
GIOVANNI GHISALBERTI
La Provincia di Bergamo supporterà il Comune di Serina nella
progettazione e nella direzione
lavori per la messa in sicurezza
del versante franato a Rosolo.
«Così facendo – spiega il presidente della Provincia Ettore Pirovano – dovremmo riuscire a guadagnare tre-quattro mesi di tempo, evitando anche la procedura
d’appalto per la progettazione
esecutiva».
La buona notizia che, quindi,
dovrebbe dare un’accelerata alla
riapertura della strada provinciale 27 della Val Serina, chiusa ormai da dieci mesi per frana, arriva
all’indomani della polemica sorta
proprio sui ritardi dei lavori. Ritardi messi in evidenza in particolare dal comitato di cittadini che
da mesi si batte per velocizzare i
tempi di ripristino della viabilità.
Sotto accusa era finito il sindaco di Serina Giovanni Fattori, responsabile unico del procedimento per la messa in sicurezza
del versante. Il Comune, per il
supporto tecnico, finora si è rivolto a una società di consulenza di
Barletta. «C’è stato probabilmente un vizio di comunicazione –
spiega il presidente Pirovano –.
Forse il sindaco non aveva capito
che la nostra non voleva essere
un’intrusione ma un affianca-
Il blocco della strada
«Così risparmiamo
3-4 mesi per
la progettazione
esecutiva»
Lavori per 1,2
milioni di euro
poi Via Tasso
ricostruirà il ponte
mento al loro lavoro». «Il sindaco
di Serina e io ci siamo chiariti
reciprocamente – continua Pirovano – e abbiamo concordato di
ampliare la collaborazione già in
atto tra la Provincia e i Comuni,
in particolare con Serina. La collaborazione, che sarà ratificata
tra il sindaco e il dirigente della
Viabilità Renato Stilliti, potrà velocizzare sensibilmente i tempi
di redazione del progetto esecutivo e il conseguente appalto dell’opera potendo contare sulla diretta collaborazione della Provincia che ha tutto l’interesse a un
veloce buon esito dei lavori di
messa in sicurezza della montagna perché soltanto dopo la bonifica potranno iniziare il lavori per
la costruzione del nuovo ponte,
il cui progetto è già completato».
Lunedì, dunque, è previsto un
incontro tra il sindaco di Serina
Giovanni Fattori e il dirigente
Stilliti, per definire le modalità
con cui la Provincia supporterà il
Comune. «Il Comune di Serina
dovrà chiedere ufficialmente alla
Provincia un aiuto – continua Pirovano –. A quel punto il nostro
ufficio tecnico potrà prendersi in
carico della progettazione esecutiva, senza perdere i tempi della
procedura della gara, quindi potrà assumere anche la direzione
dei lavori. Così facendo dovremmo riuscire a guadagnare 3-4 mesi di tempo. Pur rimanendo il sin-
L’ultima assemblea pubblica organizzata dal Comitato
daco di Serina sempre il responsabile unico del procedimento
visto che il finanziamento regionale di 1,2 milioni di euro è stato
assegnato al suo Comune».
«Con la Provincia stiamo già
collaborando da tempo – aggiunge il sindaco di Serina Fattori – e
lunedì vedremo come muoverci
per la progettazione. Potrebbe
essere che se ne prenda carico la
Provincia: in questo modo risparmieremmo tempo e soldi».
La frana che da circa dieci mesi
sta bloccando la viabilità in Val
Serina con forti disagi per i pendolari e ripercussioni su economia e turismo, è caduta in località
Rosolo di Algua. Fosse stato solo
il crollo del ponte forse la cosa si
sarebbe risolta in tempi più veloci. «Invece – spiega il dirigente
La protesta del comitato in fiera: finora pochi fatti
SERINA
«A quasi dieci mesi
dalla caduta della frana le parole spese e le promesse fatte da
chi sta “gestendo” la situazione
sono state molte, ma i fatti, per
contro, sono quasi pari a zero».
Il comitato pubblico «Strada
provinciale 27», che da alcuni
mesi si batte per il ripristino
più veloce possibile della viabilità in Val Serina, ha scelto la
storica fiera zootecnica serinese per alzare ancora la voce
contro i ritardi della messa in
sicurezza della frana di Rosolo.
Il comitato ha distribuito
centinaia di volantini e attac-
cato uno striscione inequivocabile: «La nostra pazienza sta
finendo».
«Il sindaco, come responsabile unico del procedimento –
spiega il comitato – si è dimostrato inadeguato per tale
compito e quindi chiediamo
che rinunci a tale incombenza,
lasciando spazio a figure più
competenti».
Quindi si punta il dito contro Provincia, Regione e Ster,
i cui ruoli sarebbero «mancati
completamente». Si chiede loro un intervento affinché trovino una «figura che lavori
concretamente per la frana».
Lo striscione apparso mercoledì a Serina del Comitato sulla provinciale 27
della Provincia Stilliti – durante
le ispezioni del versante franato
sono emerse situazioni di rischio
ben maggiori». In particolare una
quarantina di massi a rischio crollo sulla provinciale. In quel momento si ipotizzò anche la realizzazione di un tunnel che avrebbe
risolto ogni problema, ma i costi
erano decisamente troppo elevati. Così, da allora, si è riusciti a
Infine il comitato chiede di
poter avere un proprio rappresentante all’interno degli organismi che si occupano della
questione, ovvero Unione dei
Comuni Valle Serina, Provincia, Regione e Comuni: «La popolazione ha il diritto di essere
informata e, dopo quasi dieci
mesi di silenzio, interrotto solo
per annunciare false date di
riapertura, riteniamo doveroso essere coinvolti».
Il comitato ha quindi accolto
positivamente la notizia della
collaborazione tra Comune e
Provincia per la progettazione
e la direzione lavori.
«È sicuramente un passo
avanti ed è quello che chiedevamo – spiega Diego Bonaldi –
ma devono sapere che qualcuno sta perdendo la pazienza». 1
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L’ECO DI BERGAMO
SABATO 27 SETTEMBRE 2014
Divano sul monumento
Denunciati due giovani
Arzago: c’è la ricevuta, riparte
l’istanza di grazia per Monella
I carabinieri di Serina sono risaliti a due 23enni:
avrebbero compiuto il gesto per una bravata.
Sono stati denunciati per danneggiamento
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È stato depositato il documento che certifica il
risarcimento all’albanese ucciso da Antonio Monella. Ora l’istanza di grazia può ripartire
A pagina 39
«Valle Imagna, strada
libera entro tre mesi»
Berbenno, inizia la sistemazione definitiva
Poi sparirà il semaforo all’imbocco della galleria
Berbenno
REMO TRAINA
Il punto in cui il dicembre
scorso è scesa la frana che
blocca la viabilità in Val
Serina. Il ponte sarà
ricostruito ex novo
ripulire solo il versante lungo tutta la strada (circa 400-500 metri)
dalle piante. Nel frattempo è stato
assegnato anche l’incarico di progettazione preliminare per la
messa in sicurezza. «Con il supporto dell’ufficio tecnico della
Provincia - prosegue Stilliti - dovremmo riuscire ad accelerare i
tempi. I lavori di messa in sicurezza del versante dovrebbero inizia-
re tra fine anno e inizio 2015. Una
volta conclusi la Provincia provvederà alla ricostruzione del ponte ex novo, per una spesa di 305
mila euro».
Il vecchio ponte sul torrente
Serina, danneggiato dalla frana di
dicembre, sarà demolito e al suo
posto verrà realizzato quello nuovo. 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Dovranno portare pazienza ancora una novantina di giorni,
forse meno, gli utenti della strada provinciale della Valle Imagna che da otto mesi devono
fermarsi davanti al semaforo
messo all’imbocco della galleria
«La Grate - Ponte Giurino» all’indomani della frana scesa all’inizio di febbraio.
La paurosa frana di 15.000
metri cubi che aveva invaso la
strada provinciale proprio all’imbocco della galleria tra Ponte Giurino e Capizzone, finendo
nella vallata sottostante, aveva
reso impossibile il transito sulla provinciale, provocando non
pochi problemi di viabilità per
i cittadini della Valle Imagna.
Immediato l’intervento della
Ster di Bergamo-Regione Lombardia che in collaborazione
con i Comuni di Berbenno e
Capizzone, la Provincia, Comunità montana Valle Imagna e
Bim, ha permesso di assegnare
i lavori di somma urgenza per
200.000 euro all’impresa Bettineschi di Colere. La ditta in una
quindicina di giorni aveva riaperto il tratto di strada, sulla
quale si procede con circolazione a senso unico alternato, regolato da semaforo.
«A ciascuno la sua parte»
Il sopralluogo di ieri mattina a Ponte Giurino
La frana era scesa
all’inizio di febbraio.
Lavori affidati
a impresa di Colere
L’intervento definitivo
Nel frattempo gli stessi enti
hanno operato per attivare l’intervento definitivo di rimozione dei restanti detriti – più di
5.000 metri cubi –, consolidare
il pendio, sistemare la valletta
e realizzare le opere d’ingegneria naturale previste dal progetto.
In particolare saranno eseguiti dei profondi drenaggi per
captare le acque e tenere
mion e ruspe avevano già iniziato a rimuovere le macerie. Al
sopralluogo e all’inizio dei lavori erano presenti gli assessori
regionali all’Ambiente Claudia
Terzi e alla Sicurezza e Protezione civile Simona Bordonali,
i sindaci di Berbenno Claudio
Salvi e di Capizzone Alessandro
Pellegrini, il presidente della
Comunità montana Valle Imagna Roberto Facchinetti, i tecnici della Provincia Daniele Sari e Matteo Centurelli.
«La frana di Berbenno ha
causato notevoli disagi agli abitanti della valle, interrompendo per qualche giorno anche i
collegamenti viabilistici. La Regione Lombardia si è attivata
immediatamente per riaprire
la strada e per effettuare gli interventi di stretta necessità –
hanno dichiarato i due assessori regionali –. Questa mattina,
a distanza di pochi mesi, abbiamo dato il via alla seconda fase
dei lavori, finalizzati alla stabilizzazione definitiva del versante. Abbiamo voluto presenziare anche per dimostrare la
vicinanza della Regione. Questa
seconda fase comporta un ulteriore investimento di 300.000
euro che la Regione ha voluto
effettuare per garantire la sicurezza dei residenti e per evitare
altre interruzioni dei collegamenti. I lavori – garantiscono
– saranno ultimati in massimo
90 giorni».
Gli assessori
regionali Terzi
e Bardonali ieri
in sopralluogo
asciutto il pendio. I lavori, per
un importo di circa 300.000
euro, sono stati appaltati all’impresa Cosepi di Alfredo Piantoni di Colere che dovrà ultimare
i lavori entro 90 giorni. Ma per
l’ingegner Claudio Merati della
Ster, responsabile del procedimento, l’opera potrebbe terminare, se tutto va per il verso
giusto, entro 60 giorni.
Ieri mattina a Ponte Giurino
si è svolto un sopralluogo durante il quale Merati ha spiegato gli aspetti tecnici delle opere
che verranno realizzate. Subito
dopo il geologo Michele Gargantini, direttore dei lavori, il
titolare dell’impresa Cosepi Alfredo Piantoni e Claudio Merati
hanno sottoscritto il verbale di
inizio lavori. Nel frattempo ca-
Via stretta, Oltressenda «scuce» a Pirovano il progetto
I due assessori lanciano anche
una freccia lontano: «Questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da forti precipitazioni che
hanno interessato tutto il territorio lombardo – concludono –.
La Regione ha fatto e sta facendo tutto il possibile, anche al di
là delle proprie competenze,
per risolvere tutte le criticità
che si sono verificate. Ricordiamo però che la Lombardia ha un
residuo fiscale di circa 50 miliardi di euro all’anno e sarebbe
ora che anche lo Stato centrale
intervenisse per risolvere i problemi del nostro territorio».
Insieme ai sindaci e agli assessori regionali c’era anche
Bruna Vanotti che con la famiglia abita proprio davanti al
pendio franato, da dove cioè
sono scesi i detriti che da mesi
stazionano sul suo terreno. 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
in tutto), al momento, è in grado di garantire uno stanziamento di 10 mila euro.
La speranza di un bando
OLTRESSENDA ALTA
C’è l’ostello «Baita
Valle Azzurra», inaugurato un
paio d’anni fa nel luogo dove
sorgeva la scuola elementare.
C’è la valle del Möschel con i
suoi panorami, le sue baite e i
suoi funghi (poche settimane
fa in questi boschi sono passati
pure 25 micologi americani in
visita alle nostre montagne). E
c’è una frazione, Valzurio, abitata stabilmente da una ventina di persone.
Per arrivare a tutto questo
dal «capoluogo» di Oltressenda
Alta, Nasolino, c’è però da percorrere una strada comunale
che, per come è oggi, rischia di
diventare un serio deterrente
per molti guidatori. Nei due
chilometri finali infatti, dalla
località Camai fino appunto a
Valzurio, ci sono ben 14 curve,
su una via asfaltata ma stretta
(la larghezza massima non supera i 3,5 metri), che in diversi
tratti non permette il passaggio
insieme di due auto.
Insomma, allargare la carreggiata si rende necessario
anche per ragioni di sicurezza,
considerato l’aumento dell’interesse turistico della zona, e
pure il saltuario passaggio, da
queste parti, di mezzi di tra-
sporto di legname. Con questo
intento si è mossa l’amministrazione di Oltressenda Alta,
chiedendo l’aiuto della Provincia, che ieri (nell’ultima seduta
di Giunta prima delle elezioni
di domani) ha dato il via libera
a un protocollo d’intesa con il
Comune.
In pratica, Via Tasso mette
a disposizione il proprio personale per redigere, entro la fine
di ottobre, un progetto preliminare per l’allargamento e la
messa in sicurezza della strada,
che corre lungo un costone.
Sarà lo stesso ente poi a garantire la progettazione definitiva
Uno scorcio di Valzurio
ed esecutiva, e la direzione dei
lavori, per un impegno complessivo stimato in circa 2.300
euro, che è dato essenzialmente dai costi del personale che
sarà impegnato nelle varie attività di progettazione, esecuzione di sopralluoghi, coordinamento.
L’appalto e il finanziamento
del cantiere, poi, saranno a carico del Comune, e i costi da
una prima stima dovrebbero
aggirarsi sui 190 mila euro. A
oggi è dunque difficile ipotizzare quando i lavori potranno
partire: il piccolo Comune
montano (gli abitanti sono 160
«Ma avere il progetto è un passo importantissimo – spiega il
sindaco di Oltressenda, Michele Vanoncini – perché così potremo essere pronti e organizzati nel caso si apra l’opportunità di qualche bando per reperire le risorse. Per questo ringraziamo la Provincia. Mi piacerebbe molto riuscire a risolvere questa situazione prima
della fine del mio mandato, nel
2016. Le persone del posto ormai sono anche un po’ abituate,
ma per chi viene da fuori è più
difficile. Soprattutto in inverno». 1
Fausta Morandi