•• 12 CAMPIONATO DI GIORNALISMO MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 2015 Vota il tuo preferito su http://ilrestodelcarlino.campionatodigiornalismo.it Scuola media ZANOTTI Graffiti e degrado? No grazie Un progetto biennale in collaborazione con il Comune per ripulire Santa Viola I GRANDI Blu e Bansky: l’arte ironica sui muri LA STREET ART è una forma d’arte che si manifesta nei luoghi pubblici, spesso illegalmente, con spray, stickers, stencil, proiezioni. Tra Street art e graffitismo c’è differenza: i graffiti sono prodotti con lo spray, mentre gli artisti di strada non sono legati all’uso di vernice. Ogni artista ha le sue motivazioni: dalla sovversione alla critica sociale, dalla volontà di segnare il territorio al desiderio di un vasto pubblico. In Italia è molto famoso Blu, che ha iniziato a farsi conoscere nel 1999, con una serie di graffiti vicino all’Accademia delle Belle Arti a Bologna. I suoi soggetti sono figure umanoidi e sarcastiche, talvolta drammatiche, ispirate ai fumetti. E il famosissimo Bansky? Chi è? Esiste davvero? Nato nel 1974 a Bristol, ha iniziato la sua attività a fine anni Ottanta. I suoi stencil sono apparsi a Londra e in tutto il mondo. Il suo vero nome è ignoto ma le sue opere sono molto conosciute, come i Rats di cui ha riempito Londra. I suoi lavori, a sfondo satirico, riguardano politica, cultura, etica. Famosa è l’immagine di un piccolo bimbo-rapper arrabbiato: al collo ha una collana con un ciondolo stonato per la sua età… una pistola! Bansky è diventato famoso anche per aver appeso nei musei le sue opere, simili alle presenti, senza che nessuno se ne accorgesse per giorni. Per i più attenti, nei dipinti ecco spuntare un elemento incongruente: una bomboletta spray in mano a un nobile del Settecento! LA NOSTRA classe ha partecipato a un progetto biennale relativo ai graffiti e al degrado urbano, promosso dal Centro Antartide e dal Comune, insieme alla squadra No tag - Cooperativa sociale FareMondi. Lo scorso anno abbiamo collaborato alla riqualificazione dei muri esterni della scuola, imbrattati di disegni e scarabocchi. Prima il fotografo Paolo Lambertini ci ha mostrato molte immagini di graffiti: alcuni erano belli, come quelli di Banski, altri erano disturbanti: scritte oscene, brutti disegni, parolacce. Quella non era arte! Allora che differenza c’è fra Banski e il degrado urbano? Cos’è l’arte? È bellezza, significato, comunicazione. Le scritte sui muri della città, invece, non comunicano nulla: solo disordine. Poi la squadra ‘No-tag’ di Francesco Niutta si è messa all’opera per rimuovere i graffiti. È un lavoro lungo e faticoso: prima si scioglie la vernice con un liquido rimotore e si aspetta che asciughi, poi si Le classi IIIA e IIIB grattano via a mano i residui, infine si rivernicia e si passa un materiale protettivo. E finalmente ecco la nostra scuola pulita! QUEST’ANNO abbiamo continuato il progetto, intervistando alcuni abitanti di Santa Viola, Quartiere Reno. La signora Luciana, cliente del bar Ambra in via del Giorgione, ci ha confidato che anni fa le strade erano più vivibili e la città meno trasandata; il signor Rossi, cliente dell’Esselunga, si sente offeso dal degrado e sostiene che fenomeni come il graffitismo «fanno andare la città verso il baratro». Interpellati sulle possibi- li soluzioni, molti, come le signore Giovanna e Paola, in pausa pranzo alla Pasticceria Sole sulla via Emilia, hanno risposto che «si dovrebbero assegnare delle zone al graffitismo, prendendo spunto dal nord Europa, come l’East End di Londra». Altri hanno sottolineato l’importanza di più controlli e di una maggiore illuminazione. Quando abbiamo parlato con il responsabile della squadra No-Tag, ci ha detto però che anche nelle zone illuminate i muri vengono imbrattati. Allora? Forse ci vorrebbe più senso civico e le famiglie dovrebbero educare i propri figli al rispetto. Per questo Sara Branchini, del Centro Antartide, lavora a stretto contatto con gli studenti e ci ha raccontato che lo scorso anno ha collaborato con ogni Quartiere, pulendo i muri di quindici istituti. Quest’anno proseguiranno nell’impresa di prevenzione, per condividere l’amore per la nostra Bologna e spiegare a noi ragazzi quanto una città pulita possa renderci più orgogliosi, sicuri e felici. INCONTRO CON LA POLIZIA MUNICIPALE. POI TUTTI A CACCIA DI ‘TAG’ Il centro storico imbrattato dai writers: «Fai la cosa giusta» La squadra No-Tag al lavoro sui muri della scuola PUÒ un graffito abbellire la città? Se è uno scarabocchio no. Allora ‘Fai la cosa giusta!’. E’ il nome del progetto realizzato a gennaio alle Zanotti con la Polizia municipale per riflettere sul degrado urbano che si manifesta anche attraverso il graffitismo selvaggio. Dopo l’incontro col vigile Marcello, abbiamo fatto ricerche sul web e girato per il quartiere armati di macchina fotografica, a caccia di tag (sigla o nickname del writer di turno) su muri, panchine ed altri spazi pubblici. Ne abbiamo riparlato in classe con la docente di Italiano. Belli? Brutti? Ma la vera domanda è: legali? Graffitismo e street art a volte sono richiesti da privati per decorare con disegni spettacolari e affascinanti edifici, mezzi, saracinesche oppure per abbellire zone in degrado. Tag e forme di street art si trovano in tutta Bologna, ma il centro storico è consi- IN REDAZIONE Classe IIIA: Felice, Francesco Bonassisa, Filippo Bonzagni, Giulia Bonzagni, Daniel Botnari, Francesca Canova, Btissame Chelahoui, Marius Chirica, Michela Coletti, Elettra Cosimi, Francesca Covarelli, Eya derato una vera e propria vetrina per i writers: da soli o in gruppi imbrattano indistintamente monumenti storici, portoni, muri privati. Il Comune deve affrontare spese non indifferenti per ripulire, soldi che, se risparmiati, potrebbero essere impiegati altrove. Inoltre chi abita in centro è costretto a ripulire le scritte a proprie spese perché non è facile individuare i colpevoli. Le loro case diventano la ‘tela’ dei writers, ma le loro ‘opere’ non richieste non sono nemmeno apprezzate perché troppo spesso fatte senza alcuno scopo artistico. C’è un paletto ormai storto su cui è stata dipinta la torre di Pisa. Geniale! Ma i catarifrangenti sono stati coperti dal disegno: il paletto, non più visibile di notte, mette a rischio le auto che possono sbatterci contro. Allora, cosa farebbe una persona con la testa sul collo? La cosa giusta. Khelify, Ivan Latino, Michelle Marignani, Rita Nanni, Federico Pierantoni, Chantal Salata, Deneth Sumague, Mulunesh Taverna, Matteo Torretta. Prof. Gaia Capecchi Classe IIIB: Alim Aljimovic, Matteo Ammirata, Lorenzo Astone, Lucrezia Avallone, Luciano Baba, Alex Beghelli, Alessandro Benfenati, Mim Bhuiyan, Nicol Burotti, Lo- renzo Cantaluppi, Piero Collao, Matteo Corsini, Chiara Gallina, Riccardo Giangreco, Nicolò Girondi, Daniela Munteanu, Yuliya Nakonechna, Niccolò Opici, Giorgia Patelli, Lorenzo Porta, Christian Rizzo, Antony Ruffo, Marie Corinne Scarpelli, Ambra Selmani, Alice Shi Li Bing, Elisa Strada, Armando Uka. Prof. Angela Patrizia Imperscrutabile
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