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CARITAS DIOCESANA DI VITERBO
Laboratorio Caritas Parrocchiali
Scheda n. 6
NO ALLA GUERRA TRA DI NOI
Dal Vangelo secondo Giovanni
Papa Francesco nell'esortazione Evangelii Gaudium
sottolinea una delle più grandi tentazioni degli
operatori pastorali nella Chiesa di tutti i tempi: la
divisione. «All’interno del Popolo di Dio e nelle diverse
comunità, quante guerre! Nel quartiere, nel posto di
lavoro, quante guerre per invidie e gelosie, anche tra
cristiani!» (EG 98). La divisione, l'invidia, la gelosia
sono l'antitesi per eccellenza di ogni mandato
missionario: il primo annuncio dell'operatore
pastorale è il suo modo di vivere la fraternità nella
sua comunità. Chi si pone in rottura, chi vuole fare di
testa sua, chi fa guerra ai suoi fratelli, è meglio che
lasci stare.
13,34-35
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli
altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli
uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei
discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.
17,20-23
Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per
la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una
sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano
anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda
che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a
me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa
sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti
nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li
hai amati come hai amato me.
Nella tua comunità hai delle persone con cui non ti
parli? Con cui non collabori? Scegli: o cerchi di
cambiare, oppure lascia stare. Faresti meno danno.
Come pretendi di annunciare il Vangelo se prima di
tutto non riesci a stare in pace con i tuoi fratelli?
Potresti anche dire: i sacerdoti con cui collaboro non
mi danno buon esempio... E allora? Per questa scusa
ti senti autorizzato a fare altrettanto? Lo dice anche il
Papa: «Mi fa tanto male riscontrare come in alcune
comunità cristiane, e persino tra persone consacrate,
si dia spazio a diverse forme di odio, divisione,
calunnia, diffamazione, vendetta, gelosia, desiderio di
imporre le proprie idee a qualsiasi costo [...]. Chi
vogliamo evangelizzare con questi comportamenti?»
(EG 100).
Continua Francesco: «Chiediamo al Signore che ci
faccia comprendere la legge dell’amore. Che buona
cosa è avere questa legge! Quanto ci fa bene amarci
gli uni gli altri al di là di tutto! Sì, al di là di tutto! […]
Meditazione
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Tutti abbiamo simpatie ed antipatie, e forse proprio in
questo momento siamo arrabbiati con qualcuno.
Diciamo almeno al Signore: “Signore, sono arrabbiato
con questo, con quella. Ti prego per lui e per lei”.
Pregare per la persona con cui siamo irritati è un bel
passo verso l’amore, ed è un atto di evangelizzazione.
Facciamolo oggi! Non lasciamoci rubare l’ideale
dell’amore fraterno!» (EG 101).
Preghiera conclusiva
Signore, fa di me uno strumento della Tua Pace:
dove è odio, fa ch'io porti l'Amore,
dove è offesa, ch'io porti il Perdono,
dove è discordia, ch'io porti l'Unione,
dove è dubbio, ch'io porti la Fede,
Revisione di vita
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Nella mia parrocchia, ci sono persone con cui mi
rifiuto di dialogare?
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Sono invidioso di qualcuno? Parlo male di lui?
-
Il contrario dell'amore non è l'odio, ma
l'indifferenza. Riesco a pregare per quella persona
con cui ho contrasti? Affido questa situazione al
Signore?
-
dove è errore, ch'io porti la Verità,
dove è disperazione, ch'io porti la Speranza,
dove è tristezza, ch'io porti la Gioia,
Ho dato scandalo di divisione nella mia comunità
come operatore pastorale?
dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.
Maestro, fa che io non cerchi tanto ad esser
consolato, quanto a consolare;
ad essere compreso, quanto a comprendere;
ad essere amato, quanto ad amare.
Impegno concreto
Poiché, così è: dando, che si riceve;
Mi soffermo cinque minuti davanti a Gesù Eucaristia
e gli affido una situazione di disagio. Come dice il
Papa: “Signore, sono arrabbiato con questo, con
quella. Ti prego per lui e per lei” (EG 101).
perdonando, che si è perdonati;
morendo, che si risuscita a Vita Eterna.
San Francesco
( a cura di don Pierpaolo Fanelli)
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