L’ALLUCE VALGO: QUALI OSTEOTOMIE DISTALI L’OSTEOTOMIA DI AUSTIN La neurodinia del ramo sensitivo dorsomediale non è rara nella via di accesso dorsomediale, è in genere transitoria e di tipo ipoestesico, raramente disestesica. Una metatarsalgia da trasferimento è complicanza possibile di tutte le osteotomie distali per la correzione dell’alluce valgo. Va innanzitutto osservato che una attenta valutazione preoperatoria, relativa ad aree di ipercarico plantare a livello metatarsale, nonché un attento studio sui radiogrammi in carico della lunghezza relativa del secondo metatarsale rispetto al primo, consentono di evitare tale complicanza, trattando eventualmente al contempo la problematica metatarsalgica. Nella nostra esperienza la metatarsalgia da trasferimento è la conseguenza di una rigidità articolare, oppure di un eccessivo accorciamento post-chirurgico della diafisi di M1 o, infine, legata ad una elevazione del frammento capitale nella traslazione laterale. La pseudoartrosi nella osteotomia di Austin nella nostra esperienza è praticamente assente. Nell’esperienza generale è legata ad errori di osteosintesi, a irregolarità grossolane dei tagli osteotomici (per inesperienza o strumentario inadeguato)con scarso contatto o a danno termico dell’osso durante l’esecuzione dell’osteotomia. Altre complicanze sono rappresentate da problemi di cicatrizzazione (guarigione per seconda intenzione, cheloidi), da distrofia simpatico riflessa, da sindrome seno-tarsica per scorretta deambulazione, da edema persistente di tipo linfatico o venoso. Tali complicanze sono transitorie e vanno riconosciute prontamente, nonché opportunamente trattate. CONCLUSIONI L’osteotomia di Austin-Chevron-type con le giuste indicazione e con adeguato vagfaglio tecnico e di attrezzatura specifica, in grado di garantirne una esecuzione ottimale, rappresenta oggi il il gold standard per la correzione dell’alluce valgo di lieve e media gravità, con valori massimi di angolo intermetatarsale di 18° e di angolo di valgismo fino a 40°. Bibliografia Austin DW, Leventen EO. A new osteotomy for hallux valgus: a horizontally directed “V” displacement osteotomy of the metatarsal head for hallux valgus and prmus varus. Clin Orthop Relat Res 1981;157:25-30. 2 Harper MC. Correction of metatarsus primus varus with the Chevron metatarsal osteotomy. An analysis of corrective factors. Clin Orthop Relat Res 1989;235:180-98. 3 Myerson MS. Hallux Valgus. In: Myerson MS, ed. Foot and Ankle Disorders. Philadelphia: Saunders 2000, pp. 213-288. 4 Chou LB, Dieter AA, Aronson J, et al. Hallux 1 S107 La sintesi interna con una/due viti consente traslazioni spinte e biplanari in massima sicurezza, consentendo un carico accettabilmente precoce e sicuro. Il temuto rischio della necrosi avascolare post-osteotomica è sceso intorno all’1% grazie alla modifica del design osteotomico con braccio plantare lungo e al meticoloso rispetto dell’apporto vascolare. Elemento di significativo rischio e sicuramente ulteriormente da valutare è la presenza di evoluzione osteoartrosica del distretto operato nelle valutazioni a lunga distanza di tempo. Limiti specifici della osteotomia di Austin per via dorsomediale rispetto ad altre tecniche (MIS-PDO/SERI, etc) sono rappresentati da: – maggior incidenza di neurodinia del nervo sensitivo dorsomediale; – discreta incidenza di rigidità post-chirurgica, per il fatto stesso di aver condotto un intervento con apertura capsulare e parziale denudazione del complesso articolare; – rispetto di un tempo di scarico parziale con adeguata scarpa postoperatoria con tacco posteriore (4 settimane). Per ciò che riguarda la nostra esperienza, in rapporto alle tecniche suddette, i vantaggi della osteotomia di Austin ci sembrano essere soprattutto una notevole prevedibilità di risultato, una facile ripetibilità del gesto chirurgico che è guidato da regole precise e non affidato alla sensibilità/ esperienza del singolo operatore, un decorso postoperatorio agile, con scarsa componente dolorosa e limitata richiesta di controlli ambulatoriali. Il costo dell’intervento rientra inoltre in termini assolutamente accettabili, sia per la velocità di esecuzione in mani esperte (fra 30-40 min.) che per l’utilizzo di anestesia periferica (blocco di caviglia). Il ridotto costo odierno del materiale impiantabile e la possibilità di eseguire l’intervento in regime di day surgery ne aumentano ulteriormente la proponibilità nel campo della moderna Chirurgia Ortopedica. valgus. In: Pinzur MS, ed. OKU 4. Rosemont: AAOS Edition 2008, pp. 233-244. 5 Coughlin MJ, Freund E. The rialiability of angular measurements in hallux valgus deformities. Foot Ankle Int 2001;22:369-79. 6 Kitaoka HB. Chevron osteotomy in Master Techniques in Orthopaedic Surgery. In: Kitaoka HB, ed. Philadelphia: Lippincott 2002, pp. 29-44. 7 Malerba F, De Marchi F, Hosseinnazadeh M. L’osteotomia di Austin per la correzione dell’angolo intermetatarsale in pazienti con l’alluce valgo. In: Malerba F, Dragonetti L, Giannini Aulo Gaggi, eds. L’Alluce Valgo. Bologna 1997. 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