francese.PDF - Istituto Comprensivo Corradini

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Giovedì
23/10/2014
42
Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Pier Luigi Vercesi
490.000
Eugene Cernan al Museo della Scienza di Milano Astronauti «lo che sono stato sulla Luna sogno lo
sbarco su Marte» L'ultimo comandante delle missioni Apollo a mettere piede sul nostro satellite ricorda
il suo viaggio del 1972. E di quelli futuri dice: «Per tornare a essere grande nelle imprese cosmicheal
mio Paese serve un presidente visionario» di Giovanni Caprara Sapevo che non sarei più tornato «sulla
Luna. Qualcun altro, forse, lo avrebbe fatto in futuro, ma non io». C'è anche una struggente amarezza
nel ricordo di Eugene Cernan, l'ultimo comandante sbarcato sul nostro satellite naturale, mentre
rievoca gli ultimi istanti della sua avventura lunare. Era il 14 dicembre 1972, lui aveva 38 anni e stava
per salire la scaletta del Lem, il modulo con cui era sbarcato e che era pronto a riportarlo verso casa.
Per l'America era un difficile momento: Henry Kissinger stava trattando l'uscita dalla guerra in
Vietnam e il presidente Richard Nixon aveva deciso di interrompere i viaggi degli astronauti sulla
Luna, ormai conquistata prima dei russi. Cernan aveva accanto, nell'ultima esplorazione "Apollo XVn"
condotta intorno alle colline TaurusLittrow, il geologo Harrison Schmitt, unico scienziato del progetto
Apollo, n suo soggiorno durò tre giorni con tre escursioni e spostamenti per un totale di 35 chilometri
con un'automobile elettrica. Sarà lui, ultimo comandante sulla Luna, ora "Omega Ambassador", ad
aprire la nuova sezione dedicata allo spazio realizzata al Museo nazionale della Scienza e della
Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano. E a Sette racconta le sue impressioni del passato e,
soprattutto, le sue idee sul futuro. «Fu un'esperienza difficile sin dalla preparazione che mi tenne
lontano da casa per un anno e mezzo. Ma poi ogni minuto della missione si rivelò eccitante, dal decollo
con il grande razzo Saturno V sino al ritorno sulla Terra, n volo fu straordinario. Devo comunque
riconoscere che il destino ha giocato un ruolo importante nei passi verso la Luna e nel fatto di essere
diventato comandante di Apollo XVn». Fra tutti gli astronauti può vantare un'esperienza eccezionale:
prima ha volato intorno alla Terra su una capsula Gemini, poi, nel maggio 1969, è arrivato a sfiorare la
Luna senza compiere l'allunaggio: lo scopo della missione era solo quello di collaudare le manovre. In
totale sono 12 gli astronauti che hanno messo i piedi sul nostro satellite e dopo di loro nessuno è più
andato oltre la vicina orbita terrestre dove oggi si trova la Stazione spaziale internazionale. «
Guardando quello che ha fatto la nostra generazione, sono profondamente deluso dal fatto che nessuno
sia tornato sulla Luna. Credo che avremmo dovuto proseguire, andare oltre, anche su Marte. Insediare
una colonia lunare e mandare uomini sul Pianeta Rosso restano gli obiettivi più importanti da
mantenere per il futuro». Adesso, con l'appoggio della Casa Bianca, la Nasa considera invece lo sbarco
su un asteroide, mentre è la Cina ad aver fatto dello sbarco sulla Luna la sua bandiera, pensando poi
anche a Marte. «Non vedo grandi benefici da una missione su un asteroide», commenta critico Eugene
Cernan. «Mentre uno sbarco marziano è invece unlmpresa internazionale nella quale si unirebbero gli
sforzi di tutte le nazioni impegnate nello spazio». Nuovi programmi, esperienza ed errori. «Per la
Nasa», aggiunge, «la situazione è molto critica perché della conoscenza sviluppata dagli uomini
dedicati alle missioni Apollo è rimasto poco. E guardando alle sfide future questo non incoraggia.
Anzi, sono preoccupato circa i nuovi programmi che potrebbero portarci agli stessi costosi errori Il
comandante Nella foto grande, il veicolo elettrico utilizzato dagli astronauti per muoversi sulla Luna
nella missione del 1972, a fianco del Lem, il modulo con cui erano arrivati sul satellite Qui sopra, il
comandante Eugene Cernan ai tempi della missione e oggi
Si parla di Noi
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spazio per spiegare lo Spazio II 28 ottobre il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano
inaugura la nuova sezione dedicata allo Spazio, curata da Giovanni Caprara È una esposizione
interattiva, con preziosi oggetti originali, che permette di esplorare lo Spazio, le sue conquiste,
scoprendo i benefici portati alla Terra Partner del progetto sono Avio, Ohb, Finmeccanica, Selex Es,
Telespazio, Thales Alenia Space, Omega, Vitrociset, Destiny, Sekur, Samsung, Fondazione Canplo/
Ugis «II contributo scientifico e industriale dell'Italia allo spazio e di grande rilievo», commenta
Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo, «e la nostra esposizione intende valorizzarlo» interno
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ottobre il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano inaugura la nuova sezione dedicata allo
Spazio, curata da Giovanni Caprara È una esposizione interattiva, con preziosi oggetti originali, che
permette di esplorare lo Spazio, le sue conquiste, scoprendo compiuti nel passato», n riferimento ai
disastri dei due Shuttle distrutti in incidenti prevedibili è chiaro. E aggiunge: «Come testimone delle
missioni Apollo vorrei sottolineare che tutti gli astronauti andati sulla Luna sono tornati a casa e lo
raccontano». Voli pubblici e privati. Negli Stati Uniti alcune società private come Space X si stanno
attrezzando per assicurare i collegamenti degli astronauti con la Stazione spaziale e propongono
inoltre di andare più lontano, persino su Marte. «Prima di tutto», sottolinea Cernan, «le industrie
spaziali private non sono del tutto private nelle loro attività perché hanno continuato a essere
finanziate in buona parte dal governo. Comunque io sostengo la loro azione rivolta al volo umano.
Sono tuttavia preoc i benefici portati alla Terra Partner del progetto sono Avio, Ohb, Finmeccanica,
Selex Es, Telespazio, Thales Alenia Space, Omega, Vitrociset, Destiny, Sekur, Samsung,
Fondazione Canplo/Ugis «II contributo scientifico e industriale dell'Italia allo spazio e di grande
rilievo», commenta Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo, «e la nostra esposizione intende
valorizzarlo» interno dello space shuttle. l^-^SP^^Zäi:- • =k- *-~:*'"ï- *'" :™ TT"77.Tj«fl^. -„-' 5**&. !j5-grf.ì •:•• -fr t~i«FT'tt.x^, £. ^, *• -J^ : S> -aA- <• «*, &- « • ^ r?^ •<* ^^ïT'^•-T^' ^- ï" Ï- '. ^KL^^AT -^^pï^j, • •-• ., ^.^•:SBLM.?M>'--*t'* • Tuta Sokol-K con seggiolino Kazbek-U della
navicella Soyuz. —«f--rv^ .^^ %;••;'•-»:• Tuta leggera per le attività all'Gu cupato che senza una
supervisione della Nasa possano incorrere in gravi problemi». Ma di che cosa ha bisogno l'America
per tornare a essere grande nelle imprese cosmiche come era accaduto al tempo della Luna? «n mio
Paese», risponde il comandante, « necessita di una leadership forte come aveva avuto durante i
giorni di John Fitzgerald Kennedy, il quale era un presidente visionario, un sognatore e anche un
astuto politico». Dal loro viaggio sulla Luna Cernan e Schmitt portarono 110 chilogrammi di pietre
e uno di quei preziosissimi frammenti, unico in Italia, si può ora ammirare, ben protetto, nella nuova
sezione spaziale del Museo della Scienza e della Tecnologia milanese. nti da astronauta della tuta h-'
"/3 spaziale sovietica Orlan per attività .-?•*' " • ' extraveicolari. Un nuovo spazio per spiegare lo
Spazio II 28 ottobre il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano inaugura la nuova sezione
dedicata allo Spazio, curata da Giovanni Caprara È una esposizione interattiva, con preziosi oggetti
originali, che permette di esplorare lo Spazio, le sue conquiste, scoprendo compiuti nel passato», n
riferimento ai disastri dei due Shuttle distrutti in incidenti prevedibili è chiaro. E aggiunge: «Come
testimone delle missioni Apollo vorrei sottolineare che tutti gli astronauti andati sulla Luna sono
tornati a casa e lo raccontan © RIPRODUZIONE RISERVATA ». Voli pubblici e priva SETTE 43
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