FOGGIA PROVINCIA I VII Martedì 28 ottobre 2014 IL BLINDATO Il furgone su cui viaggiavano le guardie giurate PIAZZA ROMA Il luogo dell’assalto davanti alla banca di fronte al Comune . . MONTE SANT’ANGELO AGGREDITI DAVANTI A UNA BANCA, UNA GUARDIA GIURATA COLPITA ALLA TESTA COL CALCIO DELLA PISTOLA. RITROVATA L’AUTO USATA PER LA FUGA Assalto a blindato vicino al Comune Quattro banditi sparano in aria, feriscono un vigilante e scappano con 70mila euro FRANCESCO TROTTA l MONTE SANT’ANGELO. Paura ieri mattina a Monte Sant’Angelo vicino al Comune per un assalto di un commando composto da almeno 4 banditi ai danni di due guardie giurate dell’istituto «NP service» di Foggia, davanti alla «Banca popolare di Milano» in piazza Roma di fronte al municipio. I banditi hanno sparato in aria, colpito uno dei vigilantes alla testa con il calcio della pistola, disarmato le vittime e rapinato una somma che secondo alcune indiscrezioni si aggirerebbe sui 70mila euro (ma non c’è ancora la conferma ufficiale), fuggendo in auto e disseminando la strada di chiodi per bloccare eventuale inseguitori. Le indagini per dare un nome ed un volto ai responsabili della rapina avvenuta intorno alle 10.30, sono condotta dai carabinieri (intervenuti i militari della locale caserma; i colleghi del reparativo di Foggia anche con la «Sis», sezione investigazioni scientifiche; e della compagnia di Manfredonia) e gli agenti del commissariato di Manfredona: proprio i poliziotti hanno rinvenuto a un chilometro di distanza dal luogo dell’assalto, la «Fia Brava» usata dai banditi per la fuga: sarebbe stata rubata nella zona di Chieti. Come risulterebbe rubato il furgone (abbandonato in piazza Roma) al cui interno i banditi si sono nascosti in attesa dell’arrivo del portavalori. I carabinieri stanno visionando i filmati registrati dalle telecamere della zona. I 4 rapinatori nascosti nel furgone hanno quindi atteso l’arrivo delle guardie giurate per entrare in azione: avevano volti coperti e impugnavano fucili e pistole. Non è al momento noto se l’assalto sia avvenuto quando i vigilantes si apprestavano a entrare in banca o quando uscivano dall’istituto di credito (al cronista dalla banca rispondono di non avere dichiarazioni da rilasciare). Fatto sta che i rapinatori hanno sparato in aria tre colpi, uno di loro ha colpito alla testa un vigilante col calcio della pistola, rapinato della pistola d’ordinanza come il collega. Poi prelevato un plico col denaro, i 4 banditi sono scappati a piedi per poche decine di metri verso la vicina via Sant’Antonio Abate dov’era parcheggiata la «Fiat Brava» con cui sono scappati, disseminando la strada con chiodi. VIA SANT’ANTONIO ABATE La strada da cui il commando è scappato in auto, disseminando la via con chiodi per bloccare eventuali inseguitori . MONTE SANT’ANGELO NEMMENO UN CAPANNELLO DI CURIOSI SUL LUOGO DELL’ASSALTO AL FURGONE MANFREDONIA PULIZIE NELLE SCUOLE, PRESSIONI SU PROVINCIA Nessuno ha visto niente silenzio in piazza Roma l MONTE SANT’ANGELO. Hanno profanato il cuore della città dell’Arcangelo: piazza Roma è lo slargo che chiude il viottolo di via Umberto I e fa da anticamera al palazzo municipale. Lì c’è la sede della filiale della Banca Popolare di Milano dove era diretto il furgone portavalori per la consegna dei soldi assaltato da quattro banditi ieri mattina in pieno giorno (sono poi fuggiti per via Sant’Antonio Abate, la discesa che si trova a sinistra subito dopo aver svoltato l’angolo del palazzo comunale). Ieri sindaco, qualche assessore e dipendenti comunali erano al lavoro in municipio, come sempre, dopo il fine settimana. I colpi li hanno sentiti nitidamente. Sono sobbalzati dalle sedie. Poi qualcuno ha avvertito polizia e carabinieri. A distanza di due ore dalla rapina, la zona continua ad essere transennata per consentire a carabinieri e uomini in borghese di raccogliere rilievi utili alle indagini. Indagini che sono scattate subito per dare un volto a banditi temerari capaci di assaltare un portavalori in pieno centro - quasi una sfida - in una città dotata di impianto di video sorveglianza, dal quale Vertenza Ge.Co. Servizi appello al Comune contro riduzione delle ore lavorative ANNA MARIA VITULANO gli inquirenti contano di ricavare ottimi spunti investigativi. Dopo l’allarme, blindate le vie di accesso alla città da pattuglie di carabinieri armati con l’ordine di intercettare una auto di colore grigio, quella con cui si ritiene siano fuggiti i banditi. Colpisce che in piazza Roma nessun gruppo di curiosi. Solo poliziotti e carabinieri intenti a lavorare. Rassegnazione? Assuefazione da parte della città alla violenza? Qui episodi incresciosi sono... di casa. Per dirne l’ultima: il sindaco di recente è stato ascoltato dalla Commissione d’inchiesta sugli atti intimidatori ad amministratori locali. Non colpisce invece che nessuno abbia voglia di parlare. Né in municipio, né in strada. Non è una novità, anzi… Tutti si scansano, tutti hanno la bocca cucita. [fra. trot.] L’ASSALTO Un’altra immagine del luogo teatro della spettacolare rapina . l MANFREDONIA. Con l’avvicinarsi della scadenza delle proroghe e alla luce di quanto già verificatosi nei giorni scorsi a Foggia per l’affidamento dei servizi di manutenzione ordinaria degli immobili della Provincia, i sindacati si stanno mobilitando per cercare di evitare la riduzione del 50% delle ore di lavoro (da 30 a 15 settimanali) anche per i dipendenti delle cooperative che operano a Manfredonia: Tre fiammelle e Savio. Come noto, la Ge.Co. Servizi srl, aggiudicataria dell’appalto, è prossima ad assegnare gli altri due lotti e le organizzazioni sindacali prevedono e temono che anche in questo caso si procederà con il dimezzamento delle ore lavorative giustificato dall’impresa con le più esigue risorse di cui la stessa disporrebbe. «Abbiamo informato il sindaco riferisce il responsabile della Uil locale, Matteo Ciociola - affinché anche dall’amministrazione comunale arrivino pressioni sulla Provincia di Foggia, ente appaltante, e sulla Regione Puglia per le proprie competenze». I sindacati hanno infatti chiesto la convocazione di un tavolo di confronto a Foggia e, se necessario, a Bari per garantire a questi lavoratori il mantenimento delle 30 ore settimanali e del diritto a percepire gli IL COMUNE Invitato a intervenire assegni familiari che perderebbero con la riduzione oraria: «ciò anche al fine - aggiunge Ciociola - di non creare altra precarietà, mantenere i livelli retributivi e non incidere sulla qualità di un servizio diretto principalmente al patrimonio immobiliare scolastico». Una questione che passa dunque al vaglio della nuova amministrazione provinciale che, dopo la lunga fase affidata al commissario straordinario, ha da qualche giorno un nuovo presidente.
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