lettori marzo.pdf - Parrocchia Mezzolara

Presidio dei sindaci siciliani contro le estrazioni petrolifere
;
previste dal decreto Sblocca ltalia
19 dicembre ore 15.30 a Palermo - davantiaPalazzo d'Orleans
Palermo, 1ì 11 dicembre
PBot
201,4
Egregio Sindaco,
,ri tÀLk h rU+
il
decreto "Sblocca Italid', recentemente convertito in Legge dal nostro Parlamento, affronta alcune questioni
strategiche per il nostro Paese.riproponendo una visione vecchia, che non coglie le grandi sfide del XXI secolo e
non individua criteri di utilità effettiva per il territorio e cittadini. Per noi il prowedimento in questione
rappresenta una seria minaeciaàlle competenze di Regioni e Province autonome, alcune delle quali stabilite dalla
i
Costituzione italiana.
È il caso, in particolare, delle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi previste dall'articolo 38 (Misure per la
valoizzazione delle risorse e4ergetiche nazionali) che favoriscono di fatto una nuova colotizzazione del
territorio e del mare italiano (dall'Adriatico allo Ionio, dal Canale di Sicilia fino al mare della Sardegna) da parte
dell'industria petrolifera, rnarginalizzando, in modo incostituzionale a nostro modo di vedere, il ruolo delle
Regioni e delle Province autonome.
Il prowedimento rischia di tradursi in una nuova ondata di tnvellazioni con irrilevanti benefici economici e
sociali ed elevati pericoli àmbientali. Nonostante i rischi di incidenti e di grave inquinamento, come già awenuto
in modo disastroso nel Golfo del Messico nel2010, si decide di mettere a rischio aree di pregio naturalistico e
paesaggistico, nonché fÌoreiti attività economiche legate al turismo e alla pesca, per cercare di estrarre
petrolio di dubbia qualità cle, agli attuali tassi di consumo, valutate le riserve certe a terra e a mare
censite dal Ministero dello Sviluppo Economico, potrebbe coprire il fabbisogno nazionale per soli 13 mesi.
Al contrario di quanto esplicitómente stabilito dalla giurisprudenza, in particolare dalla Sentenza della Corte
Costituzionale n.38312005, si cerca di bypassare l'obbligo di "intese forti" con le Regioni, scippando oltretutto le
procedure di VIA sulle attivitè a terra di loro competenza. Gli enti locali vengono di fatto ignorati, arretrando
anche rispetto alle disposi,zioni dell'articolo 35 del decreto legge 8312012 che stabiliva comunque che fossero
acquisito, in sede di VLA, il pzirere degli enti locali posti in un raggio di 12 miglia dalle aree protette marine e
costiere.
La Sicilia e le sue coste p,agherebbero il prezzo più alto per lo sblocco di questi progetti di trivellazione, un
vero e proprio regalo alle grandi imprese d'estrazione sulla pelle dei cittadini siciliani, delle loro coste,
dell'economia legata al turismo nautico e della balneazione. Una vera e propria ipoteca, insomma, sulle
possibilità di sviluppo futuro della nostra isola.
Al presidente Crocetta dobbiamo cf;iedere, coerentemente con la posizione assunta in IV Commissione ARS
nell'aprile del 2013, un impeguo nella battaglia contro le estrazioni petrolifere a mare e quindi per I'abrogazione
dell'articolo 38, ma anche un passo indietro rispetto alle scelte fatte recentemente dal suo governo a sostegno
dglla ripresa in grande stile delle estrazioni petrolifere a terra. La Sicilia ha bisogno di un nuovo modello di
sviluppo sostenibile che corttribuisca significativamente a combattere i cambiamenti climatici che stanno
producendo sempre più spesso nel nostro Paese distruzioni e morte.
.
Per questo Vi chiediamo di trovarci tutti insieme davanti alla sede il giorno L9 dicembre p.v. alle 15.30 in
fascia tricolore, per chiedere con forza al Presidente della Regione di contrastare il prowedimento in questione
impugnandolo davanti alla Corte Costituzionale come hanno già fatto altre Regioni.
In attesa di incontrarci. Vi iúviamo cordiali saluti
Il presidente di Anci Sicilia
Leoluca Orlando
Il presidente di Legambiente Sicilia