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APPUNTAMENTI -­‐ CAMPO GIOVANI A TAIZÈ p. 2 p. p. 3 8 p. p. 13 18 CON GESÙ NEL GETSEMANI -­‐ AGOSTO -­‐ SETTEMBRE NU
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Tariffa Associazioni senza fini di lucro: ”Poste Italiane S.p.A. -­‐ Spedizione in Abbonamento Postale -­‐ D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2 -­‐ DCB Rimini” validità dal 16/12/97 … 2 … Giovedì 7 agosto Introduzione -­‐-­‐ Nel clima spirituale della festa della trasfigurazione celebrata ieri, ci immergiamo nella luce del mistero di Dio che tuttavia non è distante né nascosta a noi. Nella preghiera sperimentiamo e ci inseriamo in questa presenza ed in questo mistero di Dio. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo popolo, che ti riconosce suo pastore e guida; rinnova l’opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Intenzione particolare -­‐-­‐ Preghiamo per la pace nel mondo, vera luce della presenza di Dio tra noi. Questa vocazione mai abbandona l’uomo, anzi lo costituisce come creatura di comunione. Lettura della parola di Dio Dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (1,1-­‐4) 1
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: 2a voi, grazia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. 3
Dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo. 4Così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra perseveranza e la vostra fede in tutte le vostre persecuzioni e tribolazioni che sopportate. Spunti per la meditazione e la preghiera -­‐-­‐ L’inizio delle lettere di Paolo, e non solo, consegnano spesso un’idea importante: la comunione e l’unità con Dio e i fratelli come realtà che stanno alla base dell’identità della Chiesa. Sì, il riferimento ai nomi dei suoi compagni di missione ed il richiamo a Dio come protagonista del cammino delle comunità cristiane e dei singoli, sono dati che non sono semplicemente “augurali” ma sono manifestazione di realtà … 3 … connaturali alla Chiesa: come un coro stonato non è un coro, così i cristiani, ed in particolare la comunità cristiana (che essa sia la parrocchia o la diocesi o il gruppo di preghiera che si frequenta) se non vivono sapendo ed orientando il loro cammino verso questa unità che è loro propria, non sono né cristiani né Chiesa. Questo non per fare la predica ad andare d’accordo ma, più in profondità, per sentirci profondamente chiamati a camminare verso quella fraternità che il battesimo ha scritto indelebilmente nelle nostre vite. Camminiamo verso questa fede e verso lo sguardo fraterno e non nemico degli altri. Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!) Preghiera conclusiva: Padre nostro che sei nei cieli, Tu hai promesso di non lasciarci orfani. Continua ad essere presente in mezzo a noi nella persona dei tuoi ministri. Sia santificato il tuo nome mediante il ministero dei sacerdoti che, rivestiti del sacerdozio di Cristo, ti facciano conoscere ed amare da tutti i popoli. Venga il tuo regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace, perché tutte le creature, liberate dalla schiavitù della corruzione, possano partecipare alla gloriosa libertà dei tuoi figli. Giovedì 14 agosto Introduzione -­‐-­‐ Siamo accompagnati oggi nella preghiera da una grande amico: san Massimiliano Maria Kolbe. Il suo amore per il Signore, per la Vergine Maria e per l’uomo nella sua grande dignità di figlio di Dio, arricchisca le nostre vite e ci unisca alla comunione con Dio. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. O Dio, che hai dato alla Chiesa e al mondo san Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote e martire, ardente di amore per la Vergine Immacolata, interamente dedito alla missione apostolica e al servizio eroico del prossimo, per sua intercessione concedi a noi, a gloria del tuo nome, di impegnarci senza riserva al bene dell’umanità per imitare, in vita e in morte, il Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te... … 4 … Intenzione particolare -­‐-­‐ Preghiamo per tutti coloro che subiscono offese alla propria dignità umana e di figli di Dio, il Signore consoli e ristabilisca ciò che l’errore ed il peccato degli altri tolgono alle persone. Lettura della parola di Dio Dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (1,5-­‐10) 5
È questo un segno del giusto giudizio di Dio, perché siate fatti degni del regno di Dio, per il quale appunto soffrite. 6È proprio della giustizia di Dio ricambiare con afflizioni coloro che vi affliggono 7e a voi, che siete afflitti, dare sollievo insieme a noi, quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo, insieme agli angeli della sua potenza, con 8fuoco ardente, per punire quelli che non riconoscono Dio e quelli che non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù. 9Essi saranno castigati con una rovina eterna, lontano dal volto del Signore e dalla sua gloriosa potenza. 10In quel giorno, egli verrà per essere glorificato nei suoi santi ed essere riconosciuto mirabile da tutti quelli che avranno creduto, perché è stata accolta la nostra testimonianza in mezzo a voi. Spunti per la meditazione e la preghiera -­‐-­‐ È della giustizia di Dio ricambiare con la consolazione chi è afflitto e castigare chi rifiuta il bene e la salvezza. Non andiamo a sindacare il termine “castigare”, basti qui ricordare che chi non accoglie il bene ne resta privo, e dove non c’è bene rimane purtroppo il suo contrario: il male. Siamo qui esortati ad attendere con fiducia il bene di Dio che più volte abbiamo già sperimentato. Siamo chiamati a fare memoria del suo bene, una memoria che ci aiuta a credere che il bene di Dio non viene mai ritirato: attenderlo con fiducia è l’atteggiamento che fa nascere e crescere in noi la capacità di fare memoria delle opere di Dio nella nostra storia e a custodirle in un cuore fiducioso. Nel cammino della vita intanto è autentica fonte di ristoro, portare a Gesù le nostre fatiche e sofferenze, perché lui sa sempre dirci una Parola che dà fiducia, senso e consolazione. Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!) Preghiera conclusiva: pag. 4. Giovedì 21 agosto Introduzione -­‐-­‐ Accompagnati da San Pio X, grande pastore di anime, continuiamo il nostro appuntamento settimanale di preghiera per il dono di nuove vocazioni sacerdotali. … 5 … Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. O Dio, che per difendere la fede cattolica e unificare ogni cosa nel Cristo hai animato del tuo Spirito di sapienza e di fortezza il papa san Pio X, fa’ che, alla luce dei suoi insegnamenti e del suo esempio, giungiamo al premio della vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Intenzione particolare -­‐-­‐ Accompagnamo la comunità del seminario che, insieme ad alcuni altri giovani, sta vivendo l’esperienza della settimana di preghiera e di incontro nella comunità di Taizè. Lettura della parola di Dio Dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (1,11-­‐12) 11
Per questo preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, 12perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. Spunti per la meditazione e la preghiera -­‐-­‐ Questo piccolo brano sembra poter racchiudere il mistero della vocazione illuminandocelo. Premettendo la consapevolezza, mai scontata, che tutti siamo chiamati da Dio, questa Parola ci dice che la vocazione è un dono vivo, che nasce e cresce attraverso la preghiera di chi ci accompagna e mediante la nostra accoglienza fiduciosa e grata. Essa è fruttuosa e porta frutti di bellezza e bontà attorno a sé, e, in noi, frutti di gioia e di pace interiore. La vocazione porta gloria a Dio e a noi che lo accogliamo nella fede e nell’amore. Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!) Preghiera conclusiva: pag. 4. Giovedì 28 agosto Introduzione -­‐-­‐ Anche oggi ci accompagna la figura di un grande santo: Agostino. La sua inquietudine è divenuta maestra del cammino dell’uomo … 6 … verso Dio. Come appunto afferma sant’Agostino infatti “il nostro cuore è stato fatto per Dio e non trova pace se non in Lui”. Con questa consapevolezza ci poniamo innanzi al Signore. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Suscita sempre nella tua Chiesa, Signore, lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino, perché anche noi, assetati della vera sapienza, non ci stanchiamo di cercare te, fonte viva dell’eterno amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Intenzione particolare -­‐-­‐ Affidiamo al Signore tutti coloro che indagano con mente attenta e cuore aperto il mistero di Dio: i teologi, gli artisti e tutti coloro che svolgono un ministero di insegnamento e di guida nella Chiesa. Lettura della parola di Dio Dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2,1-­‐4) 1
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, 2di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. 3
Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti verrà l’apostasia e si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, 4l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio. Spunti per la meditazione e la preghiera -­‐-­‐ Paolo richiama dal pensiero, che diventa poi pretesa, dell’assenza del male “come se il giorno del Signore sia già presente”. Ciò non nega la presenza autentica della potenza di risurrezione di Gesù già fin d’ora, ma vuol chiarire che il nemico di Dio è all’opera e cerca di darci pretesti, motivi per considerare il bene come non definitivo, come non conveniente, come non sicuro. Davanti a questa realtà siamo chiamati a scommettere sul bene, sull’amicizia col Signore e sulla fedeltà all’amore che Lui dona a noi fedelmente e per sempre. Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!) Preghiera conclusiva: pag. 4. … 7 … Giovedì 4 settembre Introduzione -­‐-­‐ Consapevoli che lo Santo Spirito illumina le nostre menti e dispone il nostro cuore ad incontrare il Cristo nostro maestro, portando nel cuore la richiesta accorata di nuove e numerose vocazioni al presbiterato, iniziamo la nostra preghiera. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Intenzione particolare -­‐-­‐ Affidiamo al Signore i nostri anziani, i nostri nonni, custodi – come dice Papa Francesco – della trasmissione della fede per tantissimi di noi e per le nuove generazioni. Lettura della parola di Dio Dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2,5-­‐12) 5
Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, io vi dicevo queste cose? 6E ora voi sapete che cosa trattiene l’avversario, perché non si manifesti se non nel suo tempo. 7Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui che finora lo trattiene. 8Allora l’empio sarà rivelato e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta. 9La venuta dell’empio avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di miracoli e segni e prodigi menzogneri 10e con tutte le seduzioni dell’iniquità, a danno di quelli che vanno in rovina perché non accolsero l’amore della verità per essere salvati. 11Dio perciò manda loro una forza di seduzione, perché essi credano alla menzogna 12e siano condannati tutti quelli che, invece di credere alla verità, si sono compiaciuti nell’iniquità. Spunti per la meditazione e la preghiera -­‐-­‐ Ecco l’annuncio della pazienza e della speranza. Queste due virtù non nascono da un carattere dimesso e pacifico, ma da una fede forte ed energica che sa che Dio agisce e che l’azione di Dio non lascia delusi. È la fede nel fatto che nella storia, in qualunque storia … 8 … anche la più drammatica, il Signore è presente e dirà sempre l’ultima parola, che è Parola di salvezza e di gioia profonda ed inattaccabile. IL Signore ci aiuti nelle tenebre del dubbio, soprattutto di quelle che nascono dalla sofferenza. Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!) Preghiera conclusiva: Padre nostro che sei nei cieli, Tu hai promesso di non lasciarci orfani. Continua ad essere presente in mezzo a noi nella persona dei tuoi ministri. Sia santificato il tuo nome mediante il ministero dei sacerdoti che, rivestiti del sacerdozio di Cristo, ti facciano conoscere ed amare da tutti i popoli. Venga il tuo regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace, perché tutte le creature, liberate dalla schiavitù della corruzione, possano partecipare alla gloriosa libertà dei tuoi figli. Giovedì 11 settembre Introduzione -­‐-­‐ Disponiamoci ad accogliere e ad incontrare il Signore in questo momento di preghiera, che ci fa sostare innanzi a Lui attraverso la sua Parola. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l’eredità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Intenzione particolare -­‐-­‐ Ricordando l’evento tragico dell’11 settembre di qualche anno fa a New York, ricordiamo al Signore tutte le vittime della violenza e dell’ingiustizia, i loro familiari e gli stessi responsabili: la misericordia divina, che tutto purifica e tutto consola, scenda abbondantemente su questo nostro mondo. Lettura della parola di Dio Dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2,13-­‐17) 13
Noi però dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. 14A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore … 9 … nostro Gesù Cristo. 15Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera. 16E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, 17conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene. Spunti per la meditazione e la preghiera -­‐-­‐ È il ringraziamento dei fratelli in Cristo, quello che fa ringraziare Paolo per la chiamata di Dio verso i suoi destinatari della lettera. Non raccogliamo da questa espressione gentilezza o cortesia, ma la capacità di gioire dei doni che Dio fa agli altri, gioendo della consapevolezza che tutti sono chiamati da Dio e sono oggetto di un dono speciale e personale da parte del Signore. Qui entra in gioco la capacità da chiedere al Signore di sostituire all’invidia la gratitudine (sapendo che ogni dono, anche se fatto ad un singolo, è grazia per tutti) e la capacità di vedere gli altri come preziosi ed unici con doni che possono arricchire la nostra vita, sostituendo il confronto ed il giudizio alla condivisione nella comunione. Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!) Preghiera conclusiva: pag. 9. Giovedì 18 settembre Introduzione -­‐-­‐ Sospendendo o concludendo gli impegni e i lavori della giornata, orientiamoci verso il Signore che ci ascolta e gioisce di stare con noi anche se solo per qualche minuto. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. O Dio, che hai creato e governi l’universo, fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Intenzione particolare -­‐-­‐ Affidiamo al Signore Francesco, Gino ed Ugo che domenica prossima diventeranno preti e Andrea, Simone e Stefano che, nella stessa celebrazione, diventeranno diaconi. Il tutto con una grande gratitudine al Signore per la benevolenza verso la nostra Chiesa di Rimini, a motivo di questi meravigliosi doni. … 10 … Lettura della parola di Dio Dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (3,1-­‐9) 1
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, 2e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. 3Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno. 4Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. 5Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo. 6
Fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, vi raccomandiamo di tenervi lontani da ogni fratello che conduce una vita disordinata, non secondo l’insegnamento che vi è stato trasmesso da noi. 7Sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, 8né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. 9Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. Spunti per la meditazione e la preghiera -­‐-­‐ L’invito di Paolo ad una vita attenta alla realtà di Dio presente in mezzo a noi, riempie di concretezza l’atteggiamento con cui siamo chiamati a vivere: pieni di impegno, usando bene il dono del tempo con pazienza ed amore affinché il Signore renda fruttuoso ogni gesto e scelta fatta nel suo nome. Guardiamo alla nostra giornata e facciamo il proposito di vivere le cose che facciamo come dono in Gesù ai fratelli e alle sorelle, non importa se sono cose che nessuno vede o se fatte in solitudine: non sprechiamo l’occasione di donare tutto a Dio. Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!) Preghiera conclusiva: pag. 9. Giovedì 25 settembre Introduzione -­‐-­‐ Felici del dono di domenica scorsa di tre nuovi preti e tre nuovi diaconi alla nostra Chiesa diocesana, ci ritroviamo nel nostro appuntamento del monastero invisibile per continuare a chiedere sempre nuove vocazioni al presbiterato. Pieni di gratitudine e speranza ci poniamo innanzi a Lui. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. … 11 … O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Intenzione particolare -­‐-­‐ Affidiamo al Signore il “Festival Francescano” che per la terza volta abbiamo la gioia di veder svolgersi nella nostra diocesi di Rimini. Sia momento di incontro lieto e fruttuoso nella fraternità e nella spiritualità, affinché aumenti in tutti la comunione e l’amicizia con Dio. Lettura della parola di Dio Dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (3,10-­‐18) 10
Quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi. 11Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. 12A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità. 13Ma voi, fratelli, non stancatevi di fare il bene. 14
Se qualcuno non obbedisce a quanto diciamo in questa lettera, prendete nota di lui e interrompete i rapporti, perché si vergogni; 15non trattatelo però come un nemico, ma ammonitelo come un fratello. 16Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi. 17Il saluto è di mia mano, di Paolo. Questo è il segno autografo di ogni mia lettera; io scrivo così. 18La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Spunti per la meditazione e la preghiera -­‐-­‐ Che il Signore ci conceda di credere nella benedizione che fraternamente possiamo invocare sugli altri. In questa parte finale della lettera, possiamo osservare molti temi: la laboriosità ordinata, la perseveranza nel bene, l’attenzione fraterna anche quando essa prende l’aspetto dell’ammonimento. Tuttavia il clima benedicente, premuroso e di saluto di questa conclusione di lettera, ci fa riflettere su quanto sia importante e bello credere nella potenza battesimale del bene invocato sugli altri: possiamo anche noi benedire gli altri. Concludiamo dunque la preghiera pensando a qualche fratello o sorella su cui fermarci un istante e dire: “Il Signore della pace ti dia la pace sempre e in ogni modo”. Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!) Preghiera conclusiva: pag. 9. … 12 … “Io sono la risurrezione e la vita” (Gv 11,25) Gesù piange di fronte alla morte dell’amico Lazzaro e al dolore delle sorelle di lui, cui era fortemente legato. Lo scandalo della morte non lascia Dio nella indifferenza, ma lo chiama a partecipare al dolore dell’uomo. Gesù si presenta anche come colui che sconfigge la morte in modo definitivo per aprire all’uomo il sentiero della vita. In lui tutte le promesse di Dio sono compiute. In ascolto della Parola Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 11,17-­‐43) 17
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri 19e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. 20Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà". 23Gesù le disse: "Tuo fratello risorgerà". 24Gli rispose Marta: "So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno". 25Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?". 27Gli rispose: "Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo". 28
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: "Il Maestro è qui e ti chiama". 29Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. 32
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!". 33Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto … 13 … turbato, 34domandò: "Dove lo avete posto?". Gli dissero: "Signore, vieni a vedere!". 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: "Guarda come lo amava!". 37Ma alcuni di loro dissero: "Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?". 38
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39Disse Gesù: "Togliete la pietra!". Gli rispose Marta, la sorella del morto: "Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni". 40Le disse Gesù: "Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?". 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: "Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato". 43Detto questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". 44Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: "Liberàtelo e lasciàtelo andare". Breve riflessione Questo testo così importante chiude il cammino quaresimale della V domenica di quaresima con la rivelazione più importante di Gesù. Io sono la risurrezione e la vita è l’espressione più ardita che noi ritroviamo nel Vangelo, rispetto alla quale dobbiamo fare un bel salto nel vuoto per pronunciare insieme con Marta quelle parole così decise: “io credo, Signore!” Gesù non solo dice: “Io ho il potere di fare risorgere dai morti”, ma si attribuisce e si identifica con tutto il dinamismo che dalla morte fa ritornare alla vita: io sono la risurrezione e la vita. Conoscendo bene il Nuovo Testamento questa frase la possiamo comprendere alla luce del prologo di Giovanni (Gv 1), nel quale si affermano che per mezzo del Verbo ogni cosa è stata creata, e alla luce di alcuni inni delle lettere Paoline, nei quali viene messa in evidenza il ruolo del Figlio Unigenito nella creazione e nella vita del mondo. Gesù si pone dinnanzi a noi, come dinnanzi a Marta, per affermare che la vita nuova, che consente all’uomo di risorgere dai morti vede Lui solo come punto di riferimento. Il dono di partecipare alla nuova creazione nella Pasqua del Figlio amato è consentito a chi si abbandona nella fede e accoglie Gesù come risurrezione e vita. … 14 … Salmo di contemplazione (dal Sal 88) 2
3
Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte. Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l'orecchio alla mia supplica. 4
Io sono sazio di sventure, la mia vita è sull'orlo degli inferi. Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo ormai senza forze. 5
6
Sono libero, ma tra i morti, come gli uccisi stesi nel sepolcro, dei quali non conservi più il ricordo, recisi dalla tua mano. 7
Mi hai gettato nella fossa più profonda, negli abissi tenebrosi. 11
Compi forse prodigi per i morti? O si alzano le ombre a darti lode? Si narra forse la tua bontà nel sepolcro, la tua fedeltà nel regno della morte? 13
Si conoscono forse nelle tenebre i tuoi prodigi, la tua giustizia nella terra dell'oblio? 12
14
Ma io, Signore, a te grido aiuto e al mattino viene incontro a te la mia preghiera. 15
Perché, Signore, mi respingi? Perché mi nascondi il tuo volto? 16
Sin dall'infanzia sono povero e vicino alla morte, sfinito sotto il peso dei tuoi terrori. 19
Hai allontanato da me amici e conoscenti, mi fanno compagnia soltanto le tenebre. Tempo di silenzio Dalle catechesi di Papa Francesco (4 dicembre 2013) Oggi ritorno ancora sull’affermazione «Credo la risurrezione della carne». Si tratta di una verità non semplice e tutt’altro che ovvia, perché, vivendo immersi in questo mondo, non è facile comprendere le realtà future. Ma il Vangelo ci illumina: la nostra risurrezione è strettamente legata alla risurrezione di Gesù; il fatto che Egli è risorto è la prova che esiste la risurrezione dei morti. Vorrei allora presentare alcuni aspetti che riguardano il rapporto tra la risurrezione di Cristo e la nostra risurrezione. Lui è risorto, e perché Lui è risorto anche noi risusciteremo. Anzitutto, la stessa Sacra Scrittura contiene un cammino verso la fede piena nella risurrezione dei morti. Questa si esprime come fede in Dio creatore di … 15 … tutto l’uomo -­‐ anima e corpo -­‐, e come fede in Dio liberatore, il Dio fedele all’alleanza con il suo popolo. Il profeta Ezechiele, in una visione, contempla i sepolcri dei deportati che vengono riaperti e le ossa aride che tornano a vivere grazie all’infusione di uno spirito vivificante. Questa visione esprime la speranza nella futura “risurrezione di Israele”, cioè nella rinascita del popolo sconfitto e umiliato (cfr Ez 37,1-­‐14). Gesù, nel Nuovo Testamento, porta a compimento questa rivelazione, e lega la fede nella risurrezione alla sua stessa persona e dice: «Io sono la risurrezione e la vita» (Gv 11,25). Infatti, sarà Gesù Signore che risusciterà nell’ultimo giorno quanti avranno creduto in Lui. Gesù è venuto tra noi, si è fatto uomo come noi in tutto, eccetto il peccato; in questo modo ci ha presi con sé nel suo cammino di ritorno al Padre. Egli, il Verbo incarnato, morto per noi e risorto, dona ai suoi discepoli lo Spirito Santo come caparra della piena comunione nel suo Regno glorioso, che attendiamo vigilanti. Questa attesa è la fonte e la ragione della nostra speranza: una speranza che, se coltivata e custodita, – la nostra speranza, se noi la coltiviamo e la custodiamo – diventa luce per illuminare la nostra storia personale e anche la storia comunitaria. Ricordiamolo sempre: siamo discepoli di Colui che è venuto, viene ogni giorno e verrà alla fine. Se riuscissimo ad avere più presente questa realtà, saremmo meno affaticati dal quotidiano, meno prigionieri dell’effimero e più disposti a camminare con cuore misericordioso sulla via della salvezza. Un altro aspetto: che cosa significa risuscitare? La risurrezione di tutti noi avverrà nell’ultimo giorno, alla fine del mondo, ad opera della onnipotenza di Dio, il quale restituirà la vita al nostro corpo riunendolo all’anima, in forza della risurrezione di Gesù. Questa è la spiegazione fondamentale: perché Gesù è risorto noi resusciteremo; noi abbiamo la speranza nella risurrezione perché Lui ci ha aperto la porta a questa risurrezione. E questa trasformazione, questa trasfigurazione del nostro corpo viene preparata in questa vita dal rapporto con Gesù, nei Sacramenti, specialmente l’Eucaristia. Noi che in questa vita ci siamo nutriti del suo Corpo e del suo Sangue risusciteremo come Lui, con Lui e per mezzo di Lui. Come Gesù è risorto con il suo proprio corpo, ma non è ritornato ad una vita terrena, così noi risorgeremo con i nostri corpi che saranno trasfigurati in corpi gloriosi. Ma questa non è una bugia! Questo è vero. Noi crediamo che Gesù è risorto, che Gesù è vivo in questo momento. Ma voi credete che Gesù è vivo? E se Gesù è vivo, voi pensate che ci lascerà morire e non ci risusciterà? No! Lui ci aspetta, e perché Lui è risorto, la forza della sua risurrezione risusciterà tutti noi. … 16 … Un ultimo elemento: già in questa vita abbiamo in noi una partecipazione alla Risurrezione di Cristo. Se è vero che Gesù ci risusciterà alla fine dei tempi, è anche vero che, per un certo aspetto, con Lui già siamo risuscitati. La vita eterna incomincia già in questo momento, incomincia durante tutta la vita, che è orientata verso quel momento della risurrezione finale. E già siamo risuscitati, infatti, mediante il Battesimo, siamo inseriti nella morte e risurrezione di Cristo e partecipiamo alla vita nuova, che è la sua vita. Pertanto, in attesa dell’ultimo giorno, abbiamo in noi stessi un seme di risurrezione, quale anticipo della risurrezione piena che riceveremo in eredità. Per questo anche il corpo di ciascuno di noi è risonanza di eternità, quindi va sempre rispettato; e soprattutto va rispettata e amata la vita di quanti soffrono, perché sentano la vicinanza del Regno di Dio, di quella condizione di vita eterna verso la quale camminiamo. Questo pensiero ci dà speranza: siamo in cammino verso la risurrezione. Vedere Gesù, incontrare Gesù: questa è la nostra gioia! Saremo tutti insieme – non qui in piazza, da un’altra parte – ma gioiosi con Gesù. Questo è il nostro destino! Preghiera di intercessione Perché la Chiesa sappia testimoniare al mondo la potenza della risurrezione attraverso la testimonianza di vite donate nell’amore di Dio e dei fratelli; perché il volto dei discepoli di Gesù che camminano in mezzo alla vicende liete e tristi del mondo, possa risplendere della gioia della risurrezione. Preghiamo Perché il Papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi sappiano predicare con chiarezza la parola della risurrezione, la vera buona notizia che la comunità cristiana è chiamata a portare al mondo. Preghiamo -
Perché la fede nella risurrezione ci apra all’accoglienza di ogni vita e di tutte le situazioni in cui la vita è minacciata; la carità dei cristiani possa essere il segno più vero della fede e della speranza nella risurrezione. Preghiamo La rivelazione di Gesù come risurrezione e vita ci ricorda che tutto nella nostra vita è un dono di Dio; perché consapevoli dei tanti doni ricevuti possiamo offrire la nostra vita in sacrificio vivente e gradito a Dio per farne un dono per la salvezza del mondo. Preghiamo Perché la fede nella risurrezione conduca tanti giovani a donare la propria vita al Signore per diventare con la loro testimonianza un vangelo … 17 … vivente. Preghiamo Perché la festa dell’Assunzione al cielo di Maria che ci ricorda la sua piena partecipazione alla risurrezione del suo Figlio, con consenta di fare memoria del destino buono che ci attende grazie alla bontà misericordiosa di Dio e ci consenta di camminare i libertà e letizia in questo mondo, donando noi stessi per amore di Dio e dei fratelli. Preghiamo Preghiera per le vocazioni Signore Gesù, Pastore Buono, hai offerto la tua vita per la salvezza di tutti; dona a noi la pienezza della tua Verità e rendici capaci di testimoniarla e di comunicarla agli altri. Signore Gesù, dona il tuo Santo Spirito a tutte le persone, particolarmente ai giovani e alle giovani, che tu chiami al tuo servizio; illuminale nelle scelte; aiutale nelle difficoltà; sostienile nella fedeltà. Rendile pronte e coraggiose nell’offrire la loro vita, secondo il tuo esempio, affinché altri incontrino Te, Via, Verità e Vita. (da una rielaborazione della preghiera di Giovanni Paolo II per la 19 GMPV, 1982) “Io sono la vite vera” (Gv 15,1) L’immagine della vite che Gesù associa a se stesso è un’immagine molto ricca perché possiede una grande tradizione nel popolo d’Israele. Nei salmi la vite è la pianta preziosa che Dio ha preso dall’Egitto ed ha trapiantato nella terra promessa; purtroppo, secondo l’insegnamento dei profeti, questa vite ha smesso di fare frutto e Dio l’ha abbandonata perché diventasse preda degli animali selvatici. … 18 … Gesù associa a sé stesso questa bella immagine come la vita che porta veramente il frutto sperato e chiede a noi di diventare i tralci fecondi di questa pianta coltivata dal Padre. In ascolto della Parola Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 15,1-­‐11) 1
"Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. 9
Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Breve riflessione La condizione di fecondità e di sopravvivenza dei tralci è di rimanere collegati alla vite. Come Gesù è legato in comunione con il Padre, così anche noi dobbiamo rimanere collegati a Gesù per poter fare frutto e vivere. L’alternativa è la sterilità e la morte. L’espressione rimanere in Cristo viene strettamente legata all’osservanza dei comandamenti, soprattutto ai comandamenti dell’amore fraterno. Tante volte il popolo d’Israele aveva sperimentato la sterilità e la morte e in ogni situazione aveva constatato che tale esperienza di aridità era la conseguenza di un distacco dal Signore e dall’osservanza della sua Legge. Gesù si riaggancia a questa grande sapienza d’Israele -­‐ il quale ha imparato dalla sua storia che può vivere solo a condizione di rimanere legato al Signore – e propone ai suoi discepoli lo stesso tipo di legame. Lui si rivela come la vera vite, quella che il Padre ha piantato nella terra dell’umanità e che può … 19 … garantire il frutto; rimanere legati a lui è la condizione per avere la vita in abbondanza. Salmo di contemplazione (dal Sal 80) 2
Tu, pastore d'Israele, ascolta, tu che guidi Giuseppe come un gregge. Seduto sui cherubini, risplendi 3 davanti a Èfraim, Beniamino e Manasse. Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci. 4
O Dio, fa' che ritorniamo, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi. 9
Hai sradicato una vite dall'Egitto, hai scacciato le genti e l'hai trapiantata. Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici ed essa ha riempito la terra. 10
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La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i cedri più alti. Ha esteso i suoi tralci fino al mare, arrivavano al fiume i suoi germogli. Perché hai aperto brecce nella sua cinta e ne fa vendemmia ogni passante? La devasta il cinghiale del bosco e vi pascolano le bestie della campagna. 15
Dio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, 16
proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell'uomo che per te hai reso forte. 17
È stata data alle fiamme, è stata recisa: essi periranno alla minaccia del tuo volto. 18
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte. 19
Da te mai più ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. 20
Signore, Dio degli eserciti, fa' che ritorniamo, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi. Dall’esortazione apostolica “Christifideles laici” di San Giovanni Paolo II, nn. 8 e 18 Il mistero della vigna 8. L'immagine della vigna viene usata dalla Bibbia in molti modi e con diversi significati: in particolare, essa serve ad esprimere il mistero del Popolo di Dio. In questa prospettiva più interiore i fedeli laici non sono semplicemente … 20 … gli operai che lavorano nella vigna, ma sono parte della vigna stessa: «Io sono la vite, voi i tralci» (Gv 15, 5),dice Gesù. Già nell'Antico Testamento i profeti per indicare il popolo eletto ricorrono all'immagine della vigna. Israele è la vigna di Dio, l'opera del Signore, la gioia del suo cuore: «Io ti avevo piantato come vigna scelta» (Ger 2, 21); «Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua» (Ez 19, 10); «Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi, e vi aveva piantato scelte viti (...)» (Is 5, 1-­‐2). Gesù riprende il simbolo della vigna e se ne serve per rivelare alcuni aspetti del Regno di Dio: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano» (Mc 12, 1; cf. Mt 21, 28 ss.). L'evangelista Giovanni ci invita a scendere in profondità e ci introduce a scoprire il mistero della vigna: essa è il simbolo e la figura non solo del Popolo di Dio, ma di Gesù stesso. Lui è il ceppo e noi, i discepoli, siamo i tralci; Lui è la «vera vite», nella quale sono vitalmente inseriti i tralci (cf. Gv15, 1 ss.). Il Concilio Vaticano II, riferendo le varie immagini bibliche che illuminano il mistero della Chiesa, ripropone l'immagine della vite e dei tralci: «Cristo è la vera vite, che dà vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in Lui, e senza di Lui nulla possiamo fare (Gv 15, 1-­‐5)». La Chiesa stessa è, dunque, la vigna evangelica. E' mistero perché l'amore e la vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo sono il dono assolutamente gratuito offerto a quanti sono nati dall'acqua e dallo Spirito (cf. Gv 3, 5), chiamati a rivivere la comunione stessa di Dio e a manifestarla e comunicarla nella storia (missione): «In quel giorno _ dice Gesù _ voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi» (Gv 14, 20). Ora solo all'interno del mistero della Chiesa come mistero di comunione si rivela l'«identità» dei fedeli laici, la loro originale dignità. E solo all'interno di questa dignità si possono definire la loro vocazione e la loro missione nella Chiesa e nel mondo. Il mistero della Chiesa-­‐Comunione 18. Riascoltiamo le parole di Gesù: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo (...). Rimanete in me e io in voi» (Gv 15, 1-­‐4). Con queste semplici parole ci viene rivelata la comunione misteriosa che vincola in unità il Signore e i discepoli, Cristo e i battezzati: una comunione … 21 … viva e vivificante, per la quale i cristiani non appartengono a se stessi ma sono proprietà di Cristo, come i tralci inseriti nella vite. La comunione dei cristiani con Gesù ha quale modello, fonte e meta la comunione stessa del Figlio con il Padre nel dono dello Spirito Santo: uniti al Figlio nel vincolo amoroso dello Spirito, i cristiani sono uniti al Padre. Gesù continua: «Io sono la vite, voi i tralci» (Gv 15, 5). Dalla comunione dei cristiani con Cristo scaturisce la comunione dei cristiani tra di loro: tutti sono tralci dell'unica Vite, che è Cristo. In questa comunione fraterna il Signore Gesù indica il riflesso meraviglioso e la misteriosa partecipazione all'intima vita d'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Per questa comunione Gesù prega: «Tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17, 21). Tale comunione è il mistero stesso della Chiesa, come ci ricorda il Concilio Vaticano II, con la celebre parola di San Cipriano: «La Chiesa universale si presenta come "un popolo adunato dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"»(52). A questo mistero della Chiesa-­‐Comunione siamo abitualmente richiamati all'inizio della celebrazione eucaristica, allorquando il sacerdote ci accoglie con il saluto dell'apostolo Paolo: «La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13). Dopo aver delineato la «figura» dei fedeli laici nella loro dignità dobbiamo ora riflettere sulla loro missione e responsabilità nella Chiesa e nel mondo: ma queste si possono comprendere adeguatamente solo nel contesto vivo della Chiesa-­‐Comunione. Tempo di silenzio Preghiera di intercessione Preghiamo per la Chiesa, chiamata a rivelare al mondo il mistero della vite che è Cristo, perché possa essere comunità feconda di frutti di santità, e arricchire il mondo attraverso la sua testimonianza di comunione e di amore fraterno. Preghiamo Preghiamo per il papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi chiamati a collaborare con il Padre, il grande agricoltore, perché nell’impegno quotidiano della potatura dei tralci affinché portino più frutto, possano essere animati dalla medesima tenerezza e misericordia di Dio. Preghiamo … 22 … Preghiamo per tutte le famiglie perché collegate a Cristo, vite vera, possano essere feconde di frutti di speranza, fede e carità. Preghiamo. Preghiamo per don Gino, don Ugo e don Francesco che il prossimo 21 settembre saranno ordinati preti per la nostra Chiesa; preghiamo anche per Andrea, Stefano e Simone che nella medesimo celebrazione saranno ordinati diaconi. Il Signore Gesù renda fecondo il loro ministero e li sostenga con il godimento dei frutti. Preghiamo Preghiera per le vocazioni Signore Gesù, Pastore Buono, hai offerto la tua vita per la salvezza di tutti; dona a noi la pienezza della tua Verità e rendici capaci di testimoniarla e di comunicarla agli altri. Signore Gesù, dona il tuo Santo Spirito a tutte le persone, particolarmente ai giovani e alle giovani, che tu chiami al tuo servizio; illuminale nelle scelte; aiutale nelle difficoltà; sostienile nella fedeltà. Rendile pronte e coraggiose nell’offrire la loro vita, secondo il tuo esempio, affinché altri incontrino Te, Via, Verità e Vita. Mon
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in copertina: Icona della Pentecoste, cappella San Benedetto, Seminario di Rimini (particolare) COLOPHON: “Vita del Seminario” Editore: Seminario Vescovile – Rimini Autorizzazione: Curia Vescovile di Rimini n. prot. CA96/48 del 18/04/1996 Redazione – Amministrazione – Stampa: Seminario Vescovile – Rimini via Covignano, 259 – 47923 Rimini (RN) – tel. 0541.752301 – fax 0541.752530 Direttore responsabile: Turchini d.Andrea … 24 …