Nella macchia Giovanni Pascoli I.I.S. “G. Cantoni” – Treviglio (BG) 4°A – 4°E a.s. 2012-2013 Nella macchia Errai nell’oblìo della valle Tra ciuffi di stipe fiorite, Tra quercie rigonfie di galle; Io siedo invisibile e solo tra monti e foreste: la sera non freme d'un grido, d'un volo. Errai nella macchia più sola, Per dove tra foglie marcite Spuntava l’azzurra vϊola; Io siedo invisibile e fosco; ma un cantico di capinera si leva dal tacito bosco. Errai per i botri solinghi: La cincia vedeva dai pini: Sbuffava i suoi piccoli ringhi argentini. E il cantico all'ombre segrete per dove invisibile io siedo, con voce di flauto ripete, Io ti vedo! Parafrasi Entrai in una valle solitaria, tra rami di arbusti spontanei in fiore, tra querce gonfie di escrescenze; Vagai nel bosco più solitario, dove tra le foglie marce spuntava una viola azzurra; Vagai attraverso zone scoscese e solitarie: la cinciallegra osservava dall’alto dei pini: emetteva i suoi acuti versi. Io siedo non visto e solo tra monti e foreste: la sera non si sente rumore, nemmeno un battito d’ali. Io siedo non visto e cupo; ma un canto di capinera si leva dal silenzio del bosco. E il canto ripete dolcemente al buio più interno (del bosco) dove io siedo non visto: Io ti vedo! Analisi del testo I contenuti • Tema centrale: il poeta ricerca la solitudine in un ambiente boscoso e solitario ma contemporaneamente ciò gli procura malinconia e angoscia. • Nuclei tematici: dalla solitudine e dalla malinconia iniziali all’abbraccio materno e consolatorio della natura. Livello metrico e fonico • Poesia composta di quattro terzine di versi novenari piani a rima alternata e di due quartine di tre versi novenari piani a rima alternata e un quaternario piano che rima con il secondo verso della quartina, per un totale di 20 versi. • Numerose sinaléfe, per esempio: v. 9 sbuffava / i vv.11 e 14 siedo invisibile / e v. 12 monti e v. 17 cantico / al. • Dieresi: presente al verso 6 vϊola. • Enjambement: versi 9-10 ringhi/argentini 12-13 la sera/non freme 15-16 capinera/si leva Figure di suono • Fonosimbolismo: argentini (v. 10) • Pur se non frequenti sono presenti: - allitterazione in –v (nell’ultima strofa) - allitterazione in –r (nei primi sette versi e vv. 12-13 tra foreste sera freme grido) - allitterazione in –f (vv. 2-3 ciuffi fiorite rigonfie) - assonanze e consonanze interne (vv. 2 stipe fiorite, 8-9 vedeva sbuffava, 15-16 cantico tacito, 17-18-19 ombre dove voce). Livello morfo-sintattico • Le prime tre strofe formano un unico periodo di proposizioni coordinate, soprattutto tramite la punteggiatura, con l’eccezione dei versi 5-6. • Le restanti tre strofe corrispondono a tre periodi paratattici con l’eccezione dell’ultima che presenta una subordinata al v.18. • La punteggiatura è usata frequentemente per separare le proposizioni, creando un ritmo dinamico al testo. Figure di sintassi • Anastrofe: v.6 spuntava l’azzurra vϊola • Chiasmo: vv. 5-6-7 foglie marcite / azzurra vϊola / botri solinghi • Anafora: vv. 1, 4, 7 errai vv. 11, 14 Io siedo invisibile e Stile • Registro linguistico: medio • Lessico: a termini semplici e di uso quotidiano si alternano termini più complessi e poco usati (v.2 stipe v.3 galle v.7botri solinghi) • Tono: drammatico • Genere: lirica Commento La poesia si presenta come il diario poetico di un vagabondaggio nella natura. Pascoli indica i luoghi del suo passaggio e ciò che osserva: fiori, alberi, foglie, uccelli, sottolineando il buio della boscaglia all’interno della quale la sua solitudine si fa man mano più tormentata. L’angoscia e lo smarrimento del poeta, che segnano la Spannung del testo, si sciolgono quando il canto di una capinera gli fa sentire la bellezza della natura che sembra avvolgerlo in un abbraccio materno.
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