Educazione fisica, sportiva e delle abilità di vita; Promuovere la persona e non solo l'atleta attraverso l'allenamento della abilità di vita ed il multi-sport in Educazione Fisica Autore: Rosalba Marchetti Riassunto In considerazione della rilevanza sociale del corretto ed armonico sviluppo nell'arco dell'età evolutiva, è essenziale uno studio poliedrico dei componenti del movimento per individuare gli aspetti qualificanti dell’attività fisica, al fine di contribuire alla promozione dello sviluppo integrale dei giovani. Primo studio trasversale: le differenze situazionali create dagli adulti significativi all’interno del nucleo familiare e nell’ambito sportivo da genitori ed allenatori hanno un riflesso sul clima motivazionale percepito dai giovani; questo influenza le loro caratteristiche individuali nel raggiungimento degli obiettivi, nell’auto-efficacia percepita nelle abilità di vita, nell’autoregolazione e nei comportamenti di adattamento o di disadattamento. Ancora scarse sono le evidenze di potenziali associazioni tra l’orientamento del clima motivazionale generato da allenatori e genitori alla maestria o alla prestazione e l’auto-percezione delle abilità di vita da parte dei giovani, considerate fattori di protezione contro comportamenti disadattati (WHO, 2003). Questo studio esamina se il clima motivazionale creato dagli altri significativi (allenatori e genitori) e l’orientamento motivazionale individuale nello sport sono associati nei giovani al senso di autoefficacia nelle abilità di vita intra ed interpersonali. I risultati mettono in luce il ruolo che gioca nello sviluppo delle abilità di vita dei giovani sia l’orientamento individuale allo sport, sia il clima motivazionale generato dagli altri significativi. Indicano inoltre che l’orientamento individuale al compito e alla maestria, il clima motivazionale improntato all’apprendimento e al divertimento possono contribuire allo sviluppo delle abilità di vita, mentre l’orientamento individuale all’ego e alla prestazione, ed un clima orientato al timore e alla preoccupazione del risultato possono influire negativamente. Secondo studio trasversale: recenti evidenze indicano che la fitness congiuntamente alla competenza sportiva può avere risvolti positivi sul piano cognitivo (Chan, Wong, Liu, Yu, & Yan, 2011) e che la competenza nelle richieste cognitive proprie degli sport tattici è collegata a vantaggi nella prestazione non solo in uno specifico ambito cognitivo (Williams & Ericcson, 2005), ma anche a livello delle funzioni cognitive generali, le funzioni esecutive (Vestberg et al., 2012). In ogni caso, c’è ancora scarsità di ricerche che studino se le capacità fisiche, le capacità motorie e le abilità sportive siano determinanti indipendenti dell’efficienza delle funzioni esecutive o se interagiscano tra di loro determinando più complessi modelli di predizione o moderazione. Questo studio trasversale ha lo scopo di investigare questo argomento nella età della preadolescenza e della adolescenza. Le risultanze supportano l'ipotesi che ci possono essere differenti vie attraverso le quali l'attività fisica e la pratica sportiva influenzano le funzioni esecutive, come il già noto collegamento tra capacità aerobica e le funzioni esecutive. Altre presunte vie sembrano essere quelle che collegano le funzioni esecutive con l'abilità di coordinare i movimenti in risposta agli stimoli ambientali e l'abilità di reagire agli stimoli cognitivi quali le azioni di gioco strategico. Ancora, le risultanze evidenziano che differenti funzioni esecutive sono collegate in modo selettivo alla capacità aerobica e alle capacità motorie e sportive. Primo studio di intervento: alcuni studi sperimentali hanno valutato (Goudas, 2010) l'efficacia dei programmi di life skills in Educazine fisica e nello sport giovanile per la promozione dello sviluppo delle competenze in ambito motorio e non motorio. Inoltre l'Educazione fisica e sportiva può essere considerata l'ambito appropriato per introdurre l'allenamento delle abilità di vita. Consistenti evidenze mostrano miglioramenti nella conoscenza delle life skills ed una accresciuta fiducia della loro applicazione, parallelamente all'incremento della fitness, delle capacità motorie e delle abilità sportive. In ogni caso, il potenziale ruolo dello sviluppo delle life skills, come meccanismo di mediazione degli effetti del programma di allenamento delle abilità di vita sulle abilità motorie e sportive, non è stato ancora investigato. Lo scopo del presente studio era verificare (1) i risvolti del programma delle abilità di vita in Educazione Fisica sulla capacità aerobica, l'efficienza cognitiva, le abilità motorie e sportive e (2) se ciascun risultato è mediato dai miglioramenti nelle abilità di vita e nelle componenti cognitive delle life skills operazionalizzate, non solo a livello di auto-valutazione, ma anche nella applicazione comportamentale, come si verifica nelle situazioni di gioco di squadra. Comparato all' Educazione fisica tradizionale senza programma di life skills, un programma di allenamento della abilità di vita integrato con un programma di diversificazione sportiva nell'ambito dell'Educazione fisica sembra avere un ampia gamma di risultati positivi in campo motorio e non motorio, rilevanti per lo sviluppo personale. Lo studio evidenzia l'utilità di misure comportamentali delle life skills per identificare le modalità attraverso le quali i programmi delle abilità di vita hanno un impatto positivo sullo sviluppo delle competenze nel gioco di squadra. Secondo studio di intervento: nell'ultima decade, i giovani in età scolare hanno manifestato un declino nelle misure di fitness e di forza muscolare, e nelle fondamentali capacità motorie. Per contrastare questi andamenti, dovrebbero essere assicurate non solo adeguate quantità di attività fisica, ma anche variazioni qualitative dell' attività fisica. Mentre ci sono richieste e prove in favore di un approccio multi-variato di sport nell'attività fisica per pre-adolescenti e bambini, l'età dell'adolescenza è perlopiù considerata l'età della specializzazione. lo scopo del presente studio era di verificare se (1) un programma di Educazione fisica multi-sportivo accresce la capacità aerobica, l'efficienza cognitiva, le capacità motorie e le abilità sportive con due anni di intervento e (2) se gli eventuali i risultati motori e sportivi siano mediati dai guadagni nella capacità aerobica o nell'efficienza cognitiva. Comparata alla tradizionale Educazione fisica senza un focus specifico sul multi-sport, un programma di Educazione fisica centrato sulla diversificazione sportiva prolungata per due anni sembra avere benefici selettivi sulla competenza sportiva e sulla efficienza cognitiva. Inoltre sembra aiutare a colmare la bassa competenza delle ragazze in una abilità come il dribbling considerata, secondo lo stereotipo, tipicamente maschile. Un marcato miglioramento da parte delle popolazioni svantaggiate è stato evidenziato anche nello studio dei casi di studenti con disabilità inseriti in gruppi sportivi integrati che hanno largamente beneficiato di queste pari opportunità di evolvere sul piano motorio, sportivo e cognitivo. Queste evidenze mettono in luce l'importanza degli aspetti qualitativi dell'attività fisica fino all'adolescenza e lo specifico ruolo della diversificazione, di un curricolo basato sulle competenze e centrato sulla variabilità della pratica, per ottenere risultati positivi in domini non solo motori. Questo può facilitare lo sviluppo della salute fisica e mentale degli adolescenti e creare uguali opportunità di sviluppo delle competenze motorie e sportive nei diversi generi e nelle persone con diverse abilità. Parole chiave: Abilità di vita, Diversificazione, Clima motivazionale, Funzioni esecutive, Fitness, Abilità motorie e sportive.
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