Settore Pubblico e Imposte

Settore Pubblico e Imposte
Prof Giuseppe Migali
Universita’ Magna Graecia
a.a 2013-14
Prof Giuseppe Migali (UMG)
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Definizione
Pubblica Amministrazione: tutte le unita’ istituzionali le cui funzioni
essenziali a favore della collettivita’ sono due:
• produzione di servizi non destinabili alla vendita −→ beni pubblici;
• redistribuzione del reddito e della ricchezza.
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Struttura
La PA e’ divisa in tre settori:
1. amministrazioni centrali (ministeri, organi costituzionali, ecc.)
- competenza su tutto il territorio nazionale.
2. amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni, ASL, universita’,
ecc.)
- competenza limitata su una parte del territorio nazionale.
3. enti di previdenza (INPS, INAIL, INPDAP e altri)
- erogazione prestazioni sociali.
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Settore Pubblico
• Settore pubblico: enti facenti parte delle amministrazioni pubbliche,
pi`
u le ex aziende autonome dello Stato e le aziende municipalizzate
(Poste, Foreste demaniali, Monopoli)
• Settore pubblico allargato: enti del settore pubblico piu’ public
utilities (es. Ferrovie).
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Funzioni Settore Pubblico
Distinzione di Musgrave (1959)
• Funzione di stabilizzazione: attenuare fluttuazioni reddito nazionale.
• Funzione di allocazione: uso risorse, produzione di beni e servizi
(difesa, ordine pubblico), regolamentazione dei mercati.
• Funzione di redistribuzione: correggere la distribuzione della
ricchezza usando gli strumenti del bilancio pubblico (imposte,
erogazioni monetarie, prestazione di servizi).
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Spese Pubbliche
Due tipi di classificazione, la prima distingue tra:
• spese correnti
• spese in conto capitale
la seconda classificazione:
• spese per acquisto di beni e servizi
• spese di trasferimento
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Finanziamento spesa pubblica
I beni ed i servizi destinati alla vendita possono essere finanziati da:
• prezzi privati
• prezzi quasi privati
• prezzi pubblici
• prezzi politici
I prezzi pubblici insieme a quelli politici rientrano nella vasta categoria
delle tariffe.
• Tariffa: corrispettivo pagato in seguito all’acquisto di beni e servizi
da parte dello stato.
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Finanziamento spesa pubblica
I beni ed i servizi non destinati alla vendita possono essere finanziati da:
• imposte
• tasse
• contributi sociali
• contributi speciali
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Distinzione Imposte e Tasse
• Imposta: voce di entrata del bilancio dello Stato, costituita da un
prelievo coattivo di ricchezza non connesso ad una specifica
prestazione da parte dello Stato o degli altri enti pubblici.
• Tassa: si differenzia dall’imposta in quanto applicata secondo il
principio della controprestazione. E’ legata ad un pagamento di una
somma di denaro, dovuta da un soggetto quale corrispettivo per la
prestazione a suo favore di un servizio offerto da parte di un ente
pubblico. Per esempio: tasse scolastiche o giudiziarie.
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Classificazione tradizionale
• imposte dirette: colpiscono direttamente la capacita’ contributiva,
indipendentemente dal comportamento del contribuente e solo in
quanto titolare di un reddito.
• imposte personali: sono basate sulla situazione personale del
contribuente, su tutti i redditi a lui afferenti;
• imposte reali: fanno riferimento esclusivo all’esistenza di una certa
materia imponibile.
• imposte indirette: colpiscono la capacita’ contributiva
indirettamente, sulla base di indici legati ad un particolare
comportamento o atti specifici del contribuente.
• imposte generali: colpiscono tutti i redditi o tutta la produzione.
• imposte speciali: colpiscono un solo bene o fattore di produzione.
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Imposte dirette I
• IRPEF: imposta sul reddito delle persone fisiche.
• IRES: imposta sul reddito delle societa’ - reddito delle persone
giuridiche determinato dalle risultanze di bilancio e’ assoggettato ad
un’imposta proporzionale e personale con aliquota del 27,5%. Istituita
con il d.lgs 344/2003, con la contestuale soppressione dell’IRPEG.
• ISOS: imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze -
colpisce quei redditi esclusi dalla b.i. Irpef ed assoggettati ad
un’imposta proporzionale.
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Imposte dirette II
• Canone RAI
• IMU: imposta municipale unica sugli immobili - imposta sul
patrimonio immobiliare; non e’ progressiva come le imposte sul
reddito, ma grava sul valore del fabbricato con una percentuale fissa
decisa dal Comune.
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Imposte indirette I
1. affari
• IVA: imposta sul valore aggiunto - colpisce solo il valore aggiunto di
ogni fase della produzione, scambio di beni e servizi.
• IRAP: imposta regionale sulle attivita’ produttive - colpisce il valore
della produzione netto delle imprese.
• Imposta di registro - si applica al momento della registrazione degli atti
presso l’Agenzia delle Entrate. Ad essa sono assimilabili per es.
l’imposta di bollo e sulle assicurazione.
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Imposte indirette II
2. produzione
• Accisa: imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo -
sui prodotti energetici, energia elettrica, alcolici.
• L’accisa e’ un’imposta specifica che grava sulla quantita’ dei beni
prodotti, a differenza dell’IVA che incide sul valore.
• IVA espressa in percentuale del valore del prodotto, accisa in termini di
aliquote rapportate all’unita’ di misura del prodotto.
• Per es. aliquote rapportate al litro nel caso della benzina e del gasolio,
oppure al chilo sugli oli combustibili e del GPL. Nel caso degli spiriti,
l’aliquota fiscale e’ rapportata al litro anidro, l’unita’ di volume al netto
dell’acqua.
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Imposte indirette III
3. monopoli
• gettito derivante dalla vendita di tabacchi - in regime di monopolio i
prezzi pubblici sono superiori ai prezzi privati.
4. lotto e lotterie
• gettito rilevante di questa categoria d’imposte.
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Struttura Imposte I
Ogni formula d’imposta deve contenere almeno tre elementi essenziali:
1. criteri per individuare il contribuente (de jure e de facto);
2. definizione della base imponibile (b.i.):
3. struttura delle aliquote.
Primo elemento essenziale e’ il presupposto dell’imposta: particolare
situazione di fatto a cui la legge ricollega l’obbligo di pagare l’imposta.
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Struttura Imposte II
• Contribuente de jure: e’ obbligato dalla legge al pagamento
dell’imposta.
• Contribuente de facto: subisce effettivamente l’onere dell’imposta
(attraverso riduzione del suo reddito)
• Traslazione dell’imposta: processo attraverso il quale il contribuente
de jure sposta l’onere dell’imposta su altri soggetti.
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Base Imponibile
• La base imponibile e’ la traduzione quantitativa del presupposto
d’imposta.
• L’aliquota e’ la quota dovuta dal contribuente per ogni unita’ di b.i.
• La b.i. moltiplicata per l’aliquota da’ luogo al debito d’imposta (T ).
In relazione alla b.i. si distinguono:
• imposte ad valorem: b.i. calcolata in termini monetari e l’aliquota
fissata in termini percentuali;
• imposte specifiche: b.i. calcolata in quantita’ fisiche e l’aliquota
espressa in termini monetari.
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Aliquote
• Aliquota marginale - misura la variazione del debito d’imposta in
corrispondenza di una variazione unitaria o minima del reddito:
∆T
t 0 = ∆Y
.
T
• Aliquota media - rapporto tra debito d’imposta e reddito: ¯
t=Y
.
• Aliquota su base lorda: calcolata su b.i. comprensiva dell’imposta
(es.Irpef).
• Aliquota su base netta: calcolata su b.i al netto dell’imposta (es. Iva).
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Imposte dirette
Un’imposta diretta puo’ essere:
• progressiva quando
1. l’aliquota media aumenta all’aumentare della base imponibile;
2. l’aliquota marginale e’ maggiore dell’aliquota media: t 0 > ¯t .
• proporzionale quando l’aliquota media rimane costante all’aumentare
della b.i. t 0 = ¯t
• regressiva quando l’aliquota media diminuisce all’aumentare della b.i.
t 0 < ¯t
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Progressivita’
La progressivita’ puo’ essere realizzata in tre modi:
1. per scaglioni
2. per detrazione
3. per deduzione.
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Incidenza
• Incidenza legale: indica chi e’ giuridicamente tenuto a pagare
un’imposta.
• Incidenza fiscale: indica chi sopporta effettivamente l’onere
dell’imposta.
• In economia, l’incidenza fiscale analizza gli effetti di un’imposta sulla
distribuzione del benessere economico.
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Altri concetti di incidenza
L’incidenza dell’imposta dipende dall’uso che il governo fa del gettito
raccolto.
• Incidenza assoluta: analisi degli effetti dell’imposta assumendo che
il governo non vari la spesa, ne’ le altre imposte.
• Incidenza differenziale: analisi degli effetti quando un’imposta e’
sostituita con un’altra.
• Incidenza con bilancio in pareggio: analisi dell’imposta
congiuntamente alla spesa del gettito.
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Effetti delle Imposte
• Effetto di reddito: le imposte sottraggono potere di acquisto ai
contribuenti che dovranno diminuire il consumo di tutti i beni.
• Effetto di sostituzione: l’imposta determina una sostituzione dei
beni tassati con quelli esenti o tassati di meno.
• ES determina una variazione dei prezzi relativi rispetto alla situazione
pre-imposta; provoca una perdita secca di benessere, definita come
eccesso di pressione, rispetto alle imposte che non modificano i prezzi
relativi.
• L’imposta modifica i prezzi dei beni sui quali sono applicate ed il loro
rapporto con i prezzi di altri beni.
• I consumatori acquistano beni relativamente meno costosi.
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Ripartizione delle imposte
Due grandi criteri diversamente combinati in tutti i sistemi tributari:
• principio del beneficio: l’imposta e’ il corrispettivo di un servizio,
anche se di carattere generale;
• principio della capacita’ contributiva: imposte commisurate alla
ability to pay, sulla base di indicatori quali il reddito o la ricchezza.
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Criteri di Equita’
Per una ripartizione equa del carico tributario, l’imposta deve essere
commisurata alla capacita’ contributiva secondo due principi:
• equita’ orizzontale: individui con uguale capacita’ contributiva
devono pagare la stessa imposta −→ Principio di non discriminazione:
il fisco non pu`o discriminare sulla base di sesso, religione ecc.
• equita’ verticale: individui con maggiore capacita’ contributiva
devono pagare piu’ imposte (non implica la progressivita’, anche
l’imposta proporzionale soddisfa il criterio).
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Indicatori Capacita’ Contributiva
La capacita’ contributiva dovrebbe essere la capacita’ di produrre reddito o
ricchezza, ma questa non e’ osservabile.
E’ possibile tassare solo grandezze osservabili e quantificabili come la
ricchezza, il consumo o il reddito.
Indicatore piu’ usato: reddito
• Per l’equita’ orizzontale, individui con lo stesso reddito pagano lo
stesso ammontare d’imposta.
• Per l’equita’ verticale, individui con redditi piu’ elevati pagano
imposte pi`
u elevate.
=⇒ problema onere dell’imposta: quanto pagare rispetto ai principi di
equita’ condivisi.
Soluzione: principio del sacrificio.
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Principi del Sacrificio
Tre criteri per l’applicazione del principio del sacrificio
1. uguale sacrificio assoluto (USA)
2. uguale sacrificio proporzionale (USP)
3. uguale sacrificio marginale (USM), o sacrificio minimo per la
collettivita’.
Definizioni:
Si considerano 2 individui: i, j (per es. ricco e povero)
U: funzione di utilita’ del reddito, uguale per tutti gli individui =⇒ tutti
hanno le stesse preferenze.
Y : reddito lordo
T : imposta
Yd = Y − T : reddito al netto delle imposte
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Uguale Sacrificio Assoluto
Sacrificio individuale:
S i (USA) = U(Y i ) − U(Ydi )
Principio USA
• U(Y i ) − U(Ydi ) = U(Y j ) − U(Ydj )
• S i (USA) = S j (USA) = K per ogni i, j
Il sacrificio imposto a ogni contribuente deve essere uguale in valore
assoluto
=⇒ l’imposta deve sottrarre ad ogni individuo un uguale ammontare di
utilita’.
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Uguale Sacrificio Proporzionale
Sacrificio individuale:
S i (USP) =
U(Y i ) − U(Ydi )
U(Y i )
Principio USP
•
U(Y j ) − U(Ydj )
U(Y i ) − U(Ydi )
=
=K
U(Y i )
U(Y j )
• S i (USP) = S j (USP) = K per ogni i, j
Il sacrificio imposto a ogni contribuente deve essere uguale in termini
percentuali (rispetto all’utilita’ totale goduta da ciascun individuo) −→ a
tutti gli individui e’ sottratta la stessa quota dell’utilita’ del reddito lordo.
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Uguale Sacrificio Marginale
Sacrificio individuale:
S i (USM) = U 0 (Ydi )
Principio USM
U 0 (Ydi ) = U 0 (Ydj ) = K
S i (USM) = S j (USM) = K per ogni i, j
Quando tutti i contribuenti sono assoggettati alla stessa imposta, l’utilita’
marginale del reddito deve essere uguale per tutti.
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Uguale Sacrificio Marginale
Dal punto di vista della societa’ l’obiettivo e’ minimizzare il sacrificio
totale −→ sacrificio deve essere imposto a chi ricava dal reddito una
minore utilita’ marginale, ed in modo che quest’ultima sia uguale per tutti
dopo aver pagato l’imposta.
Data l’ipotesi di utilita’ marginale del reddito decrescente =⇒ i piu’ ricchi
avendo un reddito piu’ alto avranno un utilita’ marginale piu’ bassa per cui
sopporteranno il maggior sacrificio =⇒ imposizione fortemente progressiva.
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Conclusioni
• Secondo i tre principi del sacrificio il parametro in base al quale e’
possibile valutare l’equita’ di un’imposta e’ il sacrificio imposto al
contribuente.
• I criteri dell’uguale sacrificio assoluto e dell’uguale sacrificio
proporzionale presentano limiti applicativi difficilmente superabili
(misurabilita’ e confrontabilita’ utilita’)
• Solo il criterio del sacrificio minimo (uguale sacrificio marginale)
fornisce un’indicazione precisa a favore della progressivita’
dell’imposta (negli altri casi dipende dalla funzione di utilita’, e
dall’elasticita’ dell’utilita marginale del reddito).
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Quasi tutti gli ordinamenti tributari prevedono imposte progressive in
applicazione del principio di equita’ verticale.
Costituzione italiana, art.53: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese
pubbliche in ragione della loro capacita’ contributiva. Il sistema tributario
e’ informato a criteri di progressivita’ ”
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