BB Biotech, i nuovi farmaci sostengono lo sviluppo “BB Biotech ha perseguito sin dalla sua fondazione, nel 1993, una strategia semplice ma precisa: investire nelle società promettenti, con maggiore potenziale sui farmaci innovativi ed efficaci nel settore delle biotecnologie”. Inizialmente, ricorda il Dr.Daniel Koller, responsabile del team di gestione di BB Biotech, “questa scelta ha permesso ai clienti istituzionali europei di investire sul mercato Usa, dove è nata e si è sviluppata la biotecnologia, e dove sono ancora leader assoluti anche se il settore si è sviluppato nel mondo”. E noi abbiamo accompagnato questo trend sin dalla nascita “quando ci siamo concentrati sulle società attive nella ricerca, sviluppo e commercializzazione di farmaci innovativi contro patologie gravi quali il cancro, l’epatite C, l’HIV, il PAH, la sclerosi multipla ed altre. Farmaci che – completa Koller sull’argomento - permettono di trasformare una patologia fatale in una malattia cronica. Percorso grazie al quale è possibile migliorare la qualità della vita e allungarne la durata”. Daniel Koller illustra i risultati di BB Biotech Una scelta vincente in quanto, aggiunge Koller, “la biotecnologia è il motore dell’innovazione e noi guardiamo con grande soddisfazione al successo dei blockbuster arrivati sul mercato dalle pipeline di ricerca”. Successo connesso alla “strategia di selezione di società messa a punto dal nostro team. Ogni gestore si occupa scrupolosamente di una o più patologie o aree terapeutiche e il management team mette a fuoco circa 300 società al cui interno seleziona le più promettenti basandosi sul potenziale della pipeline. Le 300 iniziali diventano così 100 e su queste si avvia un’analisi più dettagliata”. Il gestore, prosegue Koller, “analizza la società, ne conosce i dettagli e studia la pipeline in quanto conosce anche le specificità della patologia sottostante, oltreché i concorrenti e le loro molecole accanto alla letteratura scientifica contestuale”. Viene poi predisposto un modello finanziario meticoloso, si visita più volte l’azienda e si frequenta il suo management. Si parla con dottori, specialisti e ospedali coinvolti negli studi e si raccolgono informazioni facendo confluire il tutto nel modello. Iniziative grazie le quali, proseguono al quartier generale della svizzera BB Biotech, “ci risulta più agevole perseguire anche gli altri punti della nostra strategia attuale e cioè allargare la base di azionisti, conquistare il mercato UK e rendere meno volatile il discount”. Obiettivi ambiziosi ma compatibili grazie ad azioni mirate come i programmi di buy back uniti alla redistribuzione del capitale in eccesso per un valore complessivo annuo fino al 10% della capitalizzazione. Il tutto grazie anche redditività consentita dalle citate metodologie di selezione delle società nelle quali investiamo. Noi, ribadisce Koller, “siamo un team di 5 gestori, ognuno specializzato in una o più patologie e ciò ci permette di dedicarci in dettaglio alle società che analizziamo. Un lavoro meticoloso, che rappresenta parte del servizio che offriamo ai nostri azionisti, anche se è necessario poi prestare una cura particolare alla comunicazione poiché dobbiamo illustrare l’evoluzione delle pipeline e quindi anche le innumerevoli approvazioni di farmaci biotech delle nostre partecipate, ma non solo. Risultati evidenti anche negli ultimi 18 mesi poiché nel 2012 il numero dei farmaci sviluppati e autorizzati dalle aziende biotech è salito a 14 ed il settore ha registrato una performance borsistica del 31,9% in dollari, mentre noi, in questo contesto positivo, abbiamo sovra-performato guadagnando il 46,4% sempre in dollari, con sette autorizzazioni di farmaci innovativi provenienti dal nostro portafoglio, mentre le cinque società recentemente acquisite dalle aziende farmaceutiche tradizionali sono state formalizzate con premi elevati a dimostrazione dell’interesse su questi business. Un trend proseguito in questa prima parte del 2013 grazie pure alle approvazioni di importanti prodotti e i flussi positivi di notizie cliniche, nonché la riconferma delle solide prospettive operative. In questi primi sei mesi il settore biotecnologico ha raggiunto una performance del 26,7% in dollari e noi abbiamo cumulato una crescita superiore al 33% mentre il Nav è aumentato del 36% sempre in dollari. Una crescita importante anche se, continuano a Zurigo, le valutazioni delle aziende biotech permangono interessanti e noi pensiamo di poter dare soddisfazione agli azionisti con il successo degli studi clinici in fase avanzata, le approvazioni di prodotti innovativi e i solidi risultati operativi conseguiti in questo 2013. Più in particolare, ricordano a Zurigo, il Nav espresso in franchi ha varcato il 30 giugno 1,7 miliardi mentre la capitalizzazione ha raggiunto 1,35 miliardi di franchi con uno sconto del 23,1% grazie alle citate performance borsistiche, a loro volta sostenuta da precise scelte gestionali sulla redditività per gli azionisti (vedere servizi in pagina). Il tutto mentre le società partecipate sono salite a 34 rispetto alle 30 di 12 mesi fa nel rispetto di una strategia che vede una certa espansione del numero di società su cui investiamo anche se sarà salvaguardata specificità e vantaggio competitivo rappresentato da una certa concentrazione del portafoglio. Il 2013 sarà importante anche perché il settore e noi potremmo superare i già brillanti risultati dello scorso anno sul versante dei nuovi farmaci lanciati e sull’evoluzione della pipeline. Carissimi lettori, questo è l’ultimo numero prima della chiusura estiva. Le pubblicazioni riprenderanno sabato 7 settembre, con una versione del blog rinnovata e ampliata con nuove sezioni che speriamo soddisfino i vostri interessi. Arrivederci a settembre con Generali. Erich Hunziker, presidente di BB Biotech Clive Meanwell, vice president di BB... Klaus Strein, membro del cda dal 2013. Stato patrimoniale e grado di... Conto economico e indici per azione... Dati storici gruppo BB Biotech Analisti - L’indicazione d’acquisto è totalitaria Close Brother Seydler conferma il buy e alza il target price da 88 a 95 euro perché “abbiamo rivisto al rialzo le nostre stime per il 2013 dopo la performance positiva che la società ha registrato in questi primi mesi, superiore anche rispetto allo sviluppo dell’intero settore biotech. Il tutto merito i solidi risultati operativi registrati nelle diverse partecipazioni e le capacità dimostrate dal management”. Equita reitera il buy e alza il target price da 96 a 108 euro in quanto “il titolo è aciclico e ha saputo registrare una solida performance, superiore anche al settore stesso”. Siamo positivi anche perché, prosegue l’analista “il gruppo ha confermato il ritorno del 5% del dividend yield, previsto in pagamento a partire dal marzo 2014, e apprezziamo il rilancio del piano di buy back. Notizie positive a cui si aggiungono quelle relative all’attività di M&A nel settore Biotech e alla strategia di diversificazione geografica perseguita dal gruppo”. Equinet conferma il buy e aumenta il prezzo obiettivo da 92 a 115 euro perché “il gruppo ha registrato una crescita solida e riteniamo che i successi negli studi clinici finora conseguiti porteranno ulteriori prodotti altamente redditizi”. Riteniamo inoltre che, specifica l’analista, “la chiave di successo in questo settore risiede nella selezione degli investimenti attraverso un rigoroso approccio analitico; qualità che il gruppo BB Biotech possiede grazie ad un team specializzato e dedicato”. Borsa - Il titolo sovraperforma e giunge ai massimi storici BB Biotech raggiunge nuovi primati con le quotazioni che hanno superato di slancio i 130 dollari rispetto a un Nav che si fissa a circa 180 dollari mantenendo così uno sconto superiore al 25% nonostante lo scatto in avanti degli ultimi 12 mesi. Riflessioni analoghe per i prezzi espressi in euro poiché il titolo della società svizzera ha lasciato ha superato quota 102,7 euro lunedì 13 luglio a Milano, una delle tre piazze dove è trattato accanto a Zurigo e Francoforte. Una corsa che viene da lontano e potrebbe riservare altre sorprese poiché, come sottolineano gli operatori, il comparto delle biotecnologie ha sovraperformato per tutto il 2012 e il trend è proseguito in quanto 2013 sostenuto dal buon andamento delle diverse pipeline dei prodotti delle aziende partecipate, ma non solo. Molte delle società incluse nel portafoglio di BB Biotech hanno infatti conseguito importanti risultati negli ultimi 18 mesi sia sul fronte della ricerca di nuovi farmaci sia in quello determinante di lancio sul mercato di prodotti approvati dalle varie autorità. E queste buone notizie si sono riflesse sull’andamento di un settore definito aciclico per eccellenza, mentre BB Biotech ha sovraperformato anche il settore di riferimento proprio per il buon andamento dei fondamentali. Ecco spiegato il perché dei giudizi positivi che giungono dagli analisti, anche se la copertura resta bassa per la complessità del settore, oltreché per quella riduzione dei volumi a cui attingere per rendere profittevole la ricerca proprio mentre la crisi non è ancora stata superata come dimostra il caso dell’Italia. Dinamica a cui non è estranea l’incapacità della classe dirigente del nostro Paese, che spesso si trova in buona compagnia anche al di fuori dei confini della Patria. Criticità - Copertura limitata, alto sconto sul Nav e rischio esecuzione BB Biotech archivia i primi sei mesi del 2013 con risultati decisamente positivi e nella sostanza ripropone il buon andamento dello scorso anno. Diciotto mesi nel corso dei quali il comparto delle biotecnologie nel mondo intero ha sovra-performato i mercati di riferimento e BB Biotech ha fatto ancora meglio del settore. Risultati che premiano gli sforzi compiuti dal team che affianca Daniel Koller nella scelta degli investimenti. Nonostante ciò resta superiore al 25% lo sconto sul nav calcolato sui valori in dollari, anche se l’andamento del titolo è stato più che buono e ha potuto beneficiare delle iniziative messe in atto per alzare i rendimenti complessivi: nessun dividendo, ma distribuzione fino al 5% della capitalizzazione, con sostanziale esenzione d’imposta, e bay back su un ulteriore 5% della capitalizzazione. Una criticità a cui si affianca la bassa copertura degli analisti, di cui uno solo italiano. Caratteristica, questa ultima, connessa anche alle specificità di BB Biotech, che rappresenta di fatto una società di investimento in aziende biotecnologiche che per loro natura sono oggettivamente difficili da interpretare, capire e quindi apprezzare anche perché la pipeline dei farmaci è promettente. Ci sono infine i temi connessi all’esecution poiché anche i gestori di BB Biotech, che sono sicuramente specialisti nei loro settori di operatività, potrebbero anche non azzeccare le proiezioni circa l’evoluzione dei farmaci delle società in cui decidono di investire. Approfondimenti - Daniel Koller racconta la strategia del gruppo BB Biotech “BB Biotech concentra le proprie attività investendo in aziende quotate del settore biotech caratterizzate da una forte crescita e quindi da un’elevata redditività. La maggior parte delle nostre partecipazioni è di norma già presente sul mercato con farmaci di successo o dispone di promettenti farmaci in sviluppo clinico. Attraverso i nostri investimenti garantiamo al contempo i capitali necessari a molte piccole aziende promettenti, in modo da consentire loro la prosecuzione dei progetti di ricerca e sviluppo e soprattutto di restare indipendenti” dichiara Daniel Koller, responsabile del team di gestione di BB Biotech. Il nostro obiettivo, prosegue il responsabile, “è quello di raddoppiare il valore delle nostre azioni sull’arco di quattro anni. La nostra strategia di investimento è di tipo ‘bottom up’, ossia cerchiamo di individuare le nuove terapie seguendo molto da vicino tutte le conferenze mediche mondiali, parlando con medici e specialisti e soprattutto rimanendo molto vicini alle società medesime. Per ogni società allestiamo un modello finanziario dettagliato che ci permette di valutare strategia aziendale e pipeline di sviluppo e di individuarne quindi il potenziale di crescita. Siamo conservativi nel nostro approccio, in quanto per i nostri modelli finanziari prendiamo in considerazione unicamente i farmaci già sul mercato e solo una parte minima di prodotti in via di sviluppo. Li inseriamo al 100% nei nostri modelli evitando quindi calcoli probabilistici che risultano forzatamente approssimativi”. Il nostro portafoglio è concentrato, puntualizzano al quartier generale svizzero, “ed è composto da 4 - 8 partecipazioni principali e 15-20 partecipazioni minori. Noi non replichiamo semplicemente un indice di riferimento, l’NBI, ed è proprio la nostra selettività a permetterci di conseguire redditi maggiori al benchmark. Questo dettaglio ci differenzia anche da un fondo, che normalmente investe in un numero maggiore di partecipazioni, oltre 30 società”. È doveroso ricordare che, seguita Koller, “prima di dare il via libera a un investimento, viene allacciato un contatto personale con il management della società in questione, in quanto vige la convinzione che la differenza sia fatta dall’impegno, dalla competenza e dal track record del management. Dopo l’inserimento nel nostro portafoglio, viene comunque coltivato e intensificato un approfondito contatto personale con gli organi dirigenti delle società partecipate. Questa analisi approfondita delle aziende in portafoglio ci permette di sfruttare puntualmente tutte le opzioni strategiche, come ad esempio la vendita tempestiva di una partecipazione in caso di significativo peggioramento della situazione dal punto di vista dei fondamentali”. Per quanto riguarda il lato operativo, aggiunge il responsabile team di gestione, “siamo molto flessibili: possiamo investire in un numero variabile di società, indipendentemente da fattori geografici e di area terapeutica. Possiamo concentrare il portafoglio a 20 o allargarlo a 30 posizioni. Possiamo mantenere posizioni grandi come lo è stata Actelion che nel passato è arrivata anche a superare i 30% del nostro portafoglio. Possiamo avere una leva fino al 15% che ci permette di disporre di liquidità immediata nel caso si offrisse un’occasione di investimento. Possiamo investire in società quotate o in private equity. E questa ‘libertà di agire’ ci rende una struttura unica, poiché come società di investimento siamo meno regolamentati di un fondo SICAV o di altro veicolo finanziario”. Continuiamo a credere nel settore Biotech perché, conclude Koller, “riteniamo che sia un mercato in rapida crescita grazie a farmaci innovativi con un elevato potenziale di margine. Inoltre possiede valutazioni interessanti dal momento che vi è un’intensa attività di fusioni e acquisizioni a seguito della scadenza di molti brevetti dei grandi gruppi farmaceutici. E noi siamo pionieri nella gestione di portafogli nel comparto biotech ormai da 20 anni e possediamo un track record superiore alla media – sovra performance costante e sostenibile nei confronti degli indici di riferimento. Il tutto merito della gestione da parte di specialisti di grande esperienza, specializzati nei settori di biochimica, microbiologia ed economia”. Approfondimenti - Daniel Koller delinea il processo di selezione del portafoglio di BB Biotech “Il processo di scelta del nostro portafoglio comincia con la selezione di circa 300 società da parte dei cinque gestori del management team, che si occupano scrupolosamente di una o più patologie o aree terapeutiche. Da questo paniere vengono identificate le 100 società più promettenti, ossia quelle che a nostro avviso hanno un potenziale e quindi meritano un’analisi più dettagliata. Una valutazione questa che poggia su un criterio essenziale: il potenziale del farmaco che arriverà sul mercato, o che già si trova sul mercato” dichiara Daniel Koller, responsabile del team di gestione di BB Biotech. Una volta completata la selezione, prosegue Koller, “il gestore analizza ciascuna società: passando dallo studio della pipeline alla composizione del management, arrivando ad approfondire la conoscenza relativa la patologia sottostante le ricerche della società oggetto di analisi, con studi sui concorrenti, sulle molecole e sulla letteratura scientifica contestuale. Il gestore quindi inizia ad allestire un modello finanziario meticoloso, visitando nel frattempo la società diverse volte e incontrando i manager delle diverse aree. Per la raccolta delle informazioni incontra anche dottori, specialisti, ospedali che magari sono coinvolti negli studi e partecipa a conferenze mediche mondiali. Un processo questo che può durare anche diversi mesi e che ha come obiettivo la raccolta nel modello di tutte le informazioni utili per la scelta finale”. È doveroso ricordare però, sottolinea Koller, “che la nostra opinione alla fine del processo è indipendente. Noi non replichiamo semplicemente l’indice di riferimento, l’NBI, e pesiamo i singoli investimenti nel nostro portafoglio a seconda della nostra opinione. Siamo molto ‘conservativi’ e ‘fondamentali’, sempre avversi al rischio che può contenere un investimento e nei nostri modelli finanziari evitiamo l’utilizzo di calcoli di probabilità”. Una volta completato, specificano alla sede svizzera, “il modello così ottenuto viene presentato al team e, se approvato, la società in questione viene presentata e proposta al consiglio di amministrazione durante una conference call mensile. Durante queste riunioni, infatti, viene discusso il portafoglio, gli investimenti e i de-investimenti e il gestore viene interrogato se ritiene di iniziare l’investimento o meno. Due volte l’anno ha luogo il cosiddetto strategy meeting, durante il quale le società vengono visitate dallo stesso consiglio di amministrazione. Ogni gestore ha una certa autonomia per quanto riguarda il trading dei titoli dei quali si occupa”. Tra i criteri di selezione più importanti, specifica il responsabile team di gestione, “a parte la qualifica del management e del bilancio annoveriamo: il grado di innovazione del farmaco, ci deve essere una vera propria rivoluzione; il profilo efficacia – sicurezza, più efficace è un farmaco più è giustificato il prezzo - meno effetti collaterali meglio è; e il prezzo, ossia quanto può costare una terapia. Alla fine se la decisione è positiva viene stabilito un livello di prezzo d’accesso e il volume dell’investimento iniziale e da qui parte il monitoraggio e la definizione di un price target. Questo processo viene ripetuto per ogni società oggetto di analisi”. 22 luglio 2013 - 09:00:00 Composizione portafoglio BB Biotech Team di gestori BB Biotech Processo decisionale portafoglio BB...
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