Lettera di agosto 2014 - Amici per il Centrafrica Onlus

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COMMUNAUTE des Sœurs ABIZERAMARIYA
MISSION CATHOLIQUE
Paroisse St. Anne Dekoa
CARISSIMI AMICI,
abbiamo passato dei momenti veramente difficili.
Mi scuso per il ritardo nell’inviarvi l’aggiornamento sulla situazione dei bambini adottati a distanza,
ma, vista la situazione in essere a Dekoa, non possiamo mai contare su un attimo di tranquillità o di
calma per poterci concentrare su lavori concettuali! Le situazioni che richiedono tutte le nostre
energie sono numerose ma speriamo che le cose possano migliorare !
RAPPORTO DI MISSIONE 2013- 2014
« Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla
città, invano veglia la sentinella » Salmo 126
E’ certo, è grazie a queste parole che la nostra Comunità ha potuto andare avanti nelle proprie
attività durante i momenti difficili che ancora la nostra Congregazione ABIZERAMARIYA attraversa in
questa Terra di Missione!
La Comunità è presente a Dekoa dal 29 giugno 1999. Essa è situata nella Parrocchia di Sant’Anna
della Diocesi di Kagabandoro, a Nord del Paese, a 275 Km da Bangui capitale della RCA ed costituita
da 3 Suore.
Questi sono i cardini principali della nostra missione :
 la pastorale ;
 la sanità ;
 l’accoglienza e la presa in carico dei bambini orfani e vulnerabili;
 l’accoglienza e l’aiuto alle persone anziane e disagiate ;
 la promozione della donna ;
Unitamente ad altre opere.
Tutte le nostre attività si sono svolte normalmente fino al dicembre 2012, mese in cui Dekoa è stata
occupata dalle truppe ribelli durante lo scoppio della crisi socio-politica, trasformatasi poi in guerra in
tutta la RCA. A partire da questo momento abbiamo agito seguendo i segni dei tempi e ci siamo
dunque dedicate principalmente alle problematiche sanitarie e all’accoglienza dei rifugiati e degli
sfollati.
Il Centro per gli Handicappati e per la Promozione della Donna sono stati chiusi fino a oggi a causa
della grave insicurezza della zona e il personale è stato messo in stato di disoccupazione
programmata. Dal 28/12/2012 abbiamo iniziato a vivere un vero e proprio calvario insieme alla
popolazione di Dekoa (momenti difficilissimi, insicurezza totale, fughe, minacce, violenze,
intimidazioni, razzie, incremento delle malattie, fame).
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La sanità
Anno 2013 :
Nel gennaio del 2013 il Centro Sanitario Pubblico di Dekoa è stato chiuso poiché tutto il personale in
esso impiegato era fuggito agli attacchi. Da quel preciso momento tutti gli ammalati della zona hanno
iniziato a rivolgersi al nostro Centro in cerca di aiuto, cure e soccorso. L’ambulatorio e
l’ospedalizzazione sono stati attivati negli spazi prima adibiti alla cura dei bambini e alla Promozione
della Donna. Abbiamo dovuto altresì allestire e aprire un Centro Maternità per accogliere le
partorienti: il primo parto ha avuto luogo il 28 gennaio 2013 e si è trattato della nascita di due
gemelli. In questo caso siamo dovute andare a cercare la partoriente da aiutare direttamente a casa
sua poiché nessuno voleva muoversi dalla propria abitazione a causa del terrore di affrontare
spostamenti! Di seguito le foto dei gemelli.
Che gioia aver salvato la vita di tre persone ! Abbiamo reso grazie a Dio perché è stato grazie alla Sua
forza e alla Sua misericordia che questa mamma è riuscita a partire senza problemi, considerati i
problemi di salute e i molti rischi che ha corso. A partire da quel giorno tutte le future e le neo
mamme hanno iniziato a venire da noi attraverso il passa-parola!
Da gennaio 2013 a giugno 2014 abbiamo fatto partorire nel nostro Centro 128 mamme.
A partire dal mese di luglio 2014, MSF – Médecins Sans Frontières Spagna è venuta a darci il loro
appoggio e soccorso prendendo in carico la maternità e i neonati. Tutte le attività sanitarie della zona
sono passate attraverso l’aiuto della nostra Comunità : prima dell’arrivo di Médecins Sans Frontières,
avvenuta nel mese di maggio 2014, abbiamo effettuato più di 5.240 Consultazioni Ambulatoriali e
assistito 128 parti, curato ferite dei muscoli del gomito e braccio ed effettuato la sutura delle ferite.
Le condizioni di accoglienza erano difficili e limitate da:
1. Mancanza di personale : non c’ero che io, Suor Annonciata, aiutata dalle Consorelle che
facevamo tutto ciò che potevamo fare, essere sempre presenti in ogni momento; per esempio
quando arrivavano i feriti di guerra si mobilitava tutta la comunità! Ringraziamo la per la
presenza e la collaborazione dei nostri preti che si sono sempre prodigati partecipando e
garantendo la loro presenza nei momenti difficili e delicati, soprattutto con i feriti.
2. Luoghi deputati all’accoglienza. Un piccolo salone costituito da due zone abitabili separate
utilizzato per: consultazioni ambulatoriali, maternità, ospedalizzazioni, cura e medicazioni. Gli
esempi qui sotto illustrati mostrano le fotografie di due casi che avrebbero avuto bisogno di
ambiti di cura ad essi adibiti. La prima foto a sinistra mostra la piaga di un bambino che versa in
pessime condizioni. La fotografia di destra mostra il piede piagato di un’anziana, piaga
degenerata a causa della mancanza di cure essendo la signora fuggita in foresta per paura degli
attacchi dei ribelli.
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A causa della piaga purulenta l’anziana signora ha passato due mesi presso di noi. Purtroppo l’unico
modo per risolvere il problema sarebbe stato un intervento chirurgico. L’anziana è infine deceduta,
ma nella gioia.
I bambini malnutriti
Prima della guerra il Centro di presa in carico dei bambini malnutriti esisteva ed è comunque riuscito
a continuare nella sua attività. I bambini malnutriti venivano al Centro in modo discontinuo a causa
dell’insicurezza. Malgrado tutto abbiamo comunque accolto 352 casi di malnutrizione severa e circa
268 casi di malnutrizione moderata. Attualmente abbiamo una quarantina di bambini seguiti nel
programma. Siamo aiutati in questo dalle ONG. UNICEF aveva iniziato ad aiutarci ma ha sospeso
l’aiuto durante la guerra. L’anno scorso abbiamo avuto il supporto di A C F (Action Contre la Faim)
per un periodo di quattro mesi. Attualmente UNICEF ha ricominciato ad aiutarci fornendoci dei
prodotti terapeutici mirati alla malnutrizione per i bambini sofferenti. Nelle due immagini che potete
vedere di seguito forniamo una dimostrazione pratica degli effetti di un’alimentazione corretta ed
equilibrata su un bambino. Nella fotografia di sinistra si vede il caso di un bambino malnutrito prima
del trattamento e a destra lo stesso bambino dopo un solo mese di trattamento. Il sostegno
dell’Associazione Amici per il Centrafrica non manca mai per il mantenimento e la gestione di questo
importante progetto. L’aiuto dell’Associazione Amici per il Centrafrica è fondamentale per il
consolidamento del progetto di lotta alla malnutrizione infantile e della prevenzione della stessa.
I rifugiati
Dal mese di ottobre 2013, abbiamo nuovamente accolto alcuni dei nostri bambini e le loro rispettive
famiglie, accoglienze che, all’inizio di quest’anno, erano ancora in numero di 70.
Il 05/12/2013 siamo state raggiunte da 40 rifugiati che hanno preso rifugio nella nostra Comunità
per paura della guerra in atto a Bangui. Abbiamo trascorso il nuovo anno nella paura e
nell’insicurezza totale. Il mese di gennaio 2014 è stato contrassegnato da continue fughe di sfollati
musulmani che fuggivano da Bangui verso il Chad. Abbiamo accolto 62 feriti, molti dei quali caduti
nelle imboscate dei drappelli di auto-difesa Anti-Balaka, armati di machete. La maggior parte versava
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in gravi condizioni: siamo ricorse all’aiuto della Croce Rossa di Kagabandoro che veniva a trasportarli
all’ospedale. Non c’erano altri ricoveri sanitari disponibili nella zona a parte Dekoa e Kagabandoro.
Le due immagini che seguono mostrano un caso di ferite da machete: tutti i muscoli del braccio
intorno al gomito erano quasi del tutto staccati e collassati. La persona in questione ha passato due
giorni nella foresta prima di arrivare da noi ed era molto debilitata a causa della massiccia perdita di
sangue subita.
In qualunque momento della giornata o della notte la nostra porta è rimasta aperta per accogliere i
feriti. Il mese di febbraio scorso è stato segnato dalla guerriglia armata tra le truppe dei guerriglieri
Séléka e Anti-Balaka. Il numero dei feriti e degli sfollati aumentava costantemente e il 23 febbraio
2014 siamo arrivate ad accogliere 220 sfollati. Abbiamo aperto il Centro per Handicappati per
riuscire ad ospitare tutti. Ogni giorno c’erano degli sfollati che venivano a cercare rifugio alla
Missione e ogni angolo e spazio della Casa era occupato da rifugiati e altri ancora sono stati sistemati
in corridoio o sulle verande!
Non appena si udivano degli spari sia di giorno che di notte, tutti correvano verso il nostro alloggio
per cercare rifugio e bisognava essere sul posto per aiutarli a calmarsi. C’è stata una volta in cui i
rifugiati accolti avevano paura di restare da soli nel Centro a dormire e così una consorella ha dovuto
raggiungerli, vegliando su di loro, solo così si sono sentiti al sicuro!
Tutta questa situazione ci ha toccare anche di persona: una notte tra le 20 e le 21 ci sono stati degli
attacchi mirati alla Missione dei Padri: è stato il panico anche da noi ed eravamo rassegnate
pensando che sarebbe arrivato il nostro turno… Ma il Signore ci ha preservate anche se siamo
rimaste terrorizzate. Un’altra volta si è presentato un capo delle truppe ribelli Séléka che è venuto a
intimarci di sgomberare il campo (ovvero la Missione) in 48 ore tra insulti e minacce, trattandoci
come complici. A partire da quella notte le persone ospitate nella Missione erano panicate e hanno
cominciato a mettersi in salvo prendendo la strada per Sibut e Bangui. Era il 06 maggio 2014 e il
giorno seguente il capo dei musulmani è venuto a rassicurare le persone dicendo loro che la zona era
sicura. Le partenze sono cessate e la tranquillità è ritornata.
Altre attività
A parte l’aspetto sanitario e la presa in carico dei rifugiati, accogliamo anche persone di passaggio
come personale delle ONG che vengono qui per lavorare o anche solo di passaggio, perciò diamo loro
alloggio e cibo. Ciò accade perché non ci sono più alloggi disponibili nella zona dove andare in quanto
sono stati tutti razziati.
Abbiamo presso di noi anche 3 persone anziane, due anziane “Maman” e un vecchio signore, oltre ai
bambini orfani che sono in numero di 70 e altri poveri che necessitano del nostro aiuto.
Momenti tragici passati nella nostra Missione
E’ nei momenti peggiori che diamo corpo e anima, notte e giorno senza riposo. Abbiamo sofferto di
grande stress dovendo fronteggiare questa situazione. La penuria delle suore e del personale
sanitario ci ha messe a dura prova. Siamo state derubate di molti beni nel nostro piccolo magazzino
sito nella vecchia farmacia: abiti, materiale scolastico per i bambini, utensili da cucina, materiale
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medico, uno stabilizzatore di Mr. Philippe SAMBA che lo aveva ricoverato presso di noi e molto
altro… Il tutto per un valore complessivo di circa 1.000.000FCFA (1.530 Euro circa).
Il dolore più grande è stato quello relativo alla perdita della nostra cara Mère Léoncie, la nostra
Madre Superiora, deceduta il 12 maggio 2014 à Foggia, in Italia (dove si trovava in visita alle
Consorelle). Rendiamo grazie al Signore che ha vegliato su di noi fino ad oggi nella sua missione, per
tutte le persone accolte che si sentono a loro agio presso di noi, tutto è grazie a Lui soltanto « Se il
Signore non vigila sulla sua casa, invano vegliano le sentinelle »!
Prospettive
Non sappiamo come andrà la situazione e quando si raggiungerà la pace e la sicurezza affinché la
popolazione possa ritornare alla normalità. L’apertura del Centro Sanitario Pubblico si fa attendere e
quindi noi abbiamo ancora in carico nella nostra Missione i malati e le partorienti della zona.
Necessitiamo di rinforzi! Non solo di operatori sanitari ma anche per aiutare la popolazione a
rimettere in sesto il loro cuori sofferenti a causa delle violenze subite…
Conclusioni
Rendiamo grazie al Signore che ci ha mostrato la Sua presenza in tutto ciò che facciamo per i nostri
fratelli e sorelle abbattuti.
Ringraziamo l’Associazione Amici per il Centrafrica che non ci dimentica mai, attraverso il sostegno
morale, spirituale e finanziario.
Tutti i bambini sono vivi, nonostante le pessime condizioni di vita. Rendiamo grazie al Signore!
Che Dio doni a tutti il coraggio delle proprie azioni per il bene del prossimo.
Dekoa , 03/08/2014
Sr Annonciata MUKANYADWI
Responsabile della Comunità