1 COMMUNAUTE des Sœurs ABIZERAMARIYA MISSION CATHOLIQUE Paroisse St. Anne Dekoa CARISSIMI AMICI, abbiamo passato dei momenti veramente difficili. Mi scuso per il ritardo nell’inviarvi l’aggiornamento sulla situazione dei bambini adottati a distanza, ma, vista la situazione in essere a Dekoa, non possiamo mai contare su un attimo di tranquillità o di calma per poterci concentrare su lavori concettuali! Le situazioni che richiedono tutte le nostre energie sono numerose ma speriamo che le cose possano migliorare ! RAPPORTO DI MISSIONE 2013- 2014 « Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella » Salmo 126 E’ certo, è grazie a queste parole che la nostra Comunità ha potuto andare avanti nelle proprie attività durante i momenti difficili che ancora la nostra Congregazione ABIZERAMARIYA attraversa in questa Terra di Missione! La Comunità è presente a Dekoa dal 29 giugno 1999. Essa è situata nella Parrocchia di Sant’Anna della Diocesi di Kagabandoro, a Nord del Paese, a 275 Km da Bangui capitale della RCA ed costituita da 3 Suore. Questi sono i cardini principali della nostra missione : la pastorale ; la sanità ; l’accoglienza e la presa in carico dei bambini orfani e vulnerabili; l’accoglienza e l’aiuto alle persone anziane e disagiate ; la promozione della donna ; Unitamente ad altre opere. Tutte le nostre attività si sono svolte normalmente fino al dicembre 2012, mese in cui Dekoa è stata occupata dalle truppe ribelli durante lo scoppio della crisi socio-politica, trasformatasi poi in guerra in tutta la RCA. A partire da questo momento abbiamo agito seguendo i segni dei tempi e ci siamo dunque dedicate principalmente alle problematiche sanitarie e all’accoglienza dei rifugiati e degli sfollati. Il Centro per gli Handicappati e per la Promozione della Donna sono stati chiusi fino a oggi a causa della grave insicurezza della zona e il personale è stato messo in stato di disoccupazione programmata. Dal 28/12/2012 abbiamo iniziato a vivere un vero e proprio calvario insieme alla popolazione di Dekoa (momenti difficilissimi, insicurezza totale, fughe, minacce, violenze, intimidazioni, razzie, incremento delle malattie, fame). 2 La sanità Anno 2013 : Nel gennaio del 2013 il Centro Sanitario Pubblico di Dekoa è stato chiuso poiché tutto il personale in esso impiegato era fuggito agli attacchi. Da quel preciso momento tutti gli ammalati della zona hanno iniziato a rivolgersi al nostro Centro in cerca di aiuto, cure e soccorso. L’ambulatorio e l’ospedalizzazione sono stati attivati negli spazi prima adibiti alla cura dei bambini e alla Promozione della Donna. Abbiamo dovuto altresì allestire e aprire un Centro Maternità per accogliere le partorienti: il primo parto ha avuto luogo il 28 gennaio 2013 e si è trattato della nascita di due gemelli. In questo caso siamo dovute andare a cercare la partoriente da aiutare direttamente a casa sua poiché nessuno voleva muoversi dalla propria abitazione a causa del terrore di affrontare spostamenti! Di seguito le foto dei gemelli. Che gioia aver salvato la vita di tre persone ! Abbiamo reso grazie a Dio perché è stato grazie alla Sua forza e alla Sua misericordia che questa mamma è riuscita a partire senza problemi, considerati i problemi di salute e i molti rischi che ha corso. A partire da quel giorno tutte le future e le neo mamme hanno iniziato a venire da noi attraverso il passa-parola! Da gennaio 2013 a giugno 2014 abbiamo fatto partorire nel nostro Centro 128 mamme. A partire dal mese di luglio 2014, MSF – Médecins Sans Frontières Spagna è venuta a darci il loro appoggio e soccorso prendendo in carico la maternità e i neonati. Tutte le attività sanitarie della zona sono passate attraverso l’aiuto della nostra Comunità : prima dell’arrivo di Médecins Sans Frontières, avvenuta nel mese di maggio 2014, abbiamo effettuato più di 5.240 Consultazioni Ambulatoriali e assistito 128 parti, curato ferite dei muscoli del gomito e braccio ed effettuato la sutura delle ferite. Le condizioni di accoglienza erano difficili e limitate da: 1. Mancanza di personale : non c’ero che io, Suor Annonciata, aiutata dalle Consorelle che facevamo tutto ciò che potevamo fare, essere sempre presenti in ogni momento; per esempio quando arrivavano i feriti di guerra si mobilitava tutta la comunità! Ringraziamo la per la presenza e la collaborazione dei nostri preti che si sono sempre prodigati partecipando e garantendo la loro presenza nei momenti difficili e delicati, soprattutto con i feriti. 2. Luoghi deputati all’accoglienza. Un piccolo salone costituito da due zone abitabili separate utilizzato per: consultazioni ambulatoriali, maternità, ospedalizzazioni, cura e medicazioni. Gli esempi qui sotto illustrati mostrano le fotografie di due casi che avrebbero avuto bisogno di ambiti di cura ad essi adibiti. La prima foto a sinistra mostra la piaga di un bambino che versa in pessime condizioni. La fotografia di destra mostra il piede piagato di un’anziana, piaga degenerata a causa della mancanza di cure essendo la signora fuggita in foresta per paura degli attacchi dei ribelli. 3 A causa della piaga purulenta l’anziana signora ha passato due mesi presso di noi. Purtroppo l’unico modo per risolvere il problema sarebbe stato un intervento chirurgico. L’anziana è infine deceduta, ma nella gioia. I bambini malnutriti Prima della guerra il Centro di presa in carico dei bambini malnutriti esisteva ed è comunque riuscito a continuare nella sua attività. I bambini malnutriti venivano al Centro in modo discontinuo a causa dell’insicurezza. Malgrado tutto abbiamo comunque accolto 352 casi di malnutrizione severa e circa 268 casi di malnutrizione moderata. Attualmente abbiamo una quarantina di bambini seguiti nel programma. Siamo aiutati in questo dalle ONG. UNICEF aveva iniziato ad aiutarci ma ha sospeso l’aiuto durante la guerra. L’anno scorso abbiamo avuto il supporto di A C F (Action Contre la Faim) per un periodo di quattro mesi. Attualmente UNICEF ha ricominciato ad aiutarci fornendoci dei prodotti terapeutici mirati alla malnutrizione per i bambini sofferenti. Nelle due immagini che potete vedere di seguito forniamo una dimostrazione pratica degli effetti di un’alimentazione corretta ed equilibrata su un bambino. Nella fotografia di sinistra si vede il caso di un bambino malnutrito prima del trattamento e a destra lo stesso bambino dopo un solo mese di trattamento. Il sostegno dell’Associazione Amici per il Centrafrica non manca mai per il mantenimento e la gestione di questo importante progetto. L’aiuto dell’Associazione Amici per il Centrafrica è fondamentale per il consolidamento del progetto di lotta alla malnutrizione infantile e della prevenzione della stessa. I rifugiati Dal mese di ottobre 2013, abbiamo nuovamente accolto alcuni dei nostri bambini e le loro rispettive famiglie, accoglienze che, all’inizio di quest’anno, erano ancora in numero di 70. Il 05/12/2013 siamo state raggiunte da 40 rifugiati che hanno preso rifugio nella nostra Comunità per paura della guerra in atto a Bangui. Abbiamo trascorso il nuovo anno nella paura e nell’insicurezza totale. Il mese di gennaio 2014 è stato contrassegnato da continue fughe di sfollati musulmani che fuggivano da Bangui verso il Chad. Abbiamo accolto 62 feriti, molti dei quali caduti nelle imboscate dei drappelli di auto-difesa Anti-Balaka, armati di machete. La maggior parte versava 4 in gravi condizioni: siamo ricorse all’aiuto della Croce Rossa di Kagabandoro che veniva a trasportarli all’ospedale. Non c’erano altri ricoveri sanitari disponibili nella zona a parte Dekoa e Kagabandoro. Le due immagini che seguono mostrano un caso di ferite da machete: tutti i muscoli del braccio intorno al gomito erano quasi del tutto staccati e collassati. La persona in questione ha passato due giorni nella foresta prima di arrivare da noi ed era molto debilitata a causa della massiccia perdita di sangue subita. In qualunque momento della giornata o della notte la nostra porta è rimasta aperta per accogliere i feriti. Il mese di febbraio scorso è stato segnato dalla guerriglia armata tra le truppe dei guerriglieri Séléka e Anti-Balaka. Il numero dei feriti e degli sfollati aumentava costantemente e il 23 febbraio 2014 siamo arrivate ad accogliere 220 sfollati. Abbiamo aperto il Centro per Handicappati per riuscire ad ospitare tutti. Ogni giorno c’erano degli sfollati che venivano a cercare rifugio alla Missione e ogni angolo e spazio della Casa era occupato da rifugiati e altri ancora sono stati sistemati in corridoio o sulle verande! Non appena si udivano degli spari sia di giorno che di notte, tutti correvano verso il nostro alloggio per cercare rifugio e bisognava essere sul posto per aiutarli a calmarsi. C’è stata una volta in cui i rifugiati accolti avevano paura di restare da soli nel Centro a dormire e così una consorella ha dovuto raggiungerli, vegliando su di loro, solo così si sono sentiti al sicuro! Tutta questa situazione ci ha toccare anche di persona: una notte tra le 20 e le 21 ci sono stati degli attacchi mirati alla Missione dei Padri: è stato il panico anche da noi ed eravamo rassegnate pensando che sarebbe arrivato il nostro turno… Ma il Signore ci ha preservate anche se siamo rimaste terrorizzate. Un’altra volta si è presentato un capo delle truppe ribelli Séléka che è venuto a intimarci di sgomberare il campo (ovvero la Missione) in 48 ore tra insulti e minacce, trattandoci come complici. A partire da quella notte le persone ospitate nella Missione erano panicate e hanno cominciato a mettersi in salvo prendendo la strada per Sibut e Bangui. Era il 06 maggio 2014 e il giorno seguente il capo dei musulmani è venuto a rassicurare le persone dicendo loro che la zona era sicura. Le partenze sono cessate e la tranquillità è ritornata. Altre attività A parte l’aspetto sanitario e la presa in carico dei rifugiati, accogliamo anche persone di passaggio come personale delle ONG che vengono qui per lavorare o anche solo di passaggio, perciò diamo loro alloggio e cibo. Ciò accade perché non ci sono più alloggi disponibili nella zona dove andare in quanto sono stati tutti razziati. Abbiamo presso di noi anche 3 persone anziane, due anziane “Maman” e un vecchio signore, oltre ai bambini orfani che sono in numero di 70 e altri poveri che necessitano del nostro aiuto. Momenti tragici passati nella nostra Missione E’ nei momenti peggiori che diamo corpo e anima, notte e giorno senza riposo. Abbiamo sofferto di grande stress dovendo fronteggiare questa situazione. La penuria delle suore e del personale sanitario ci ha messe a dura prova. Siamo state derubate di molti beni nel nostro piccolo magazzino sito nella vecchia farmacia: abiti, materiale scolastico per i bambini, utensili da cucina, materiale 5 medico, uno stabilizzatore di Mr. Philippe SAMBA che lo aveva ricoverato presso di noi e molto altro… Il tutto per un valore complessivo di circa 1.000.000FCFA (1.530 Euro circa). Il dolore più grande è stato quello relativo alla perdita della nostra cara Mère Léoncie, la nostra Madre Superiora, deceduta il 12 maggio 2014 à Foggia, in Italia (dove si trovava in visita alle Consorelle). Rendiamo grazie al Signore che ha vegliato su di noi fino ad oggi nella sua missione, per tutte le persone accolte che si sentono a loro agio presso di noi, tutto è grazie a Lui soltanto « Se il Signore non vigila sulla sua casa, invano vegliano le sentinelle »! Prospettive Non sappiamo come andrà la situazione e quando si raggiungerà la pace e la sicurezza affinché la popolazione possa ritornare alla normalità. L’apertura del Centro Sanitario Pubblico si fa attendere e quindi noi abbiamo ancora in carico nella nostra Missione i malati e le partorienti della zona. Necessitiamo di rinforzi! Non solo di operatori sanitari ma anche per aiutare la popolazione a rimettere in sesto il loro cuori sofferenti a causa delle violenze subite… Conclusioni Rendiamo grazie al Signore che ci ha mostrato la Sua presenza in tutto ciò che facciamo per i nostri fratelli e sorelle abbattuti. Ringraziamo l’Associazione Amici per il Centrafrica che non ci dimentica mai, attraverso il sostegno morale, spirituale e finanziario. Tutti i bambini sono vivi, nonostante le pessime condizioni di vita. Rendiamo grazie al Signore! Che Dio doni a tutti il coraggio delle proprie azioni per il bene del prossimo. Dekoa , 03/08/2014 Sr Annonciata MUKANYADWI Responsabile della Comunità
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