Adnkronos - Fondazione Icsa

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Source: Adnkronos
Printed: 16:09 05 Feb 2014
CARCERI: ICSA, SOSPENSIONE CONDIZIONALE PENA SOLUZIONE A SOVRAFFOLLAMENTO =
DE STEFANO, RESPONSABILIZZARE DETENUTO BENEFICIARIO - NO 'REGALI
A COSTO ZERO'
Roma, 5 feb. - (Adnkronos) - Sospensione condizionale della pena
come soluzione strutturale al problema del sovraffollamento delle
carceri italiane. E responsabilizzazione del detenuto beneficiario,
evitando 'regali a costo zero'. E' la proposta della Fondazione Icsa
sulla questione carceraria italiana, per alleviare le condizioni di
sovraffollamento all'interno degli istituti di pena, ''che impongono
l'abbandono dalla logica emergenziale con cui da sempre viene
affrontato il tema per attuare una serie di misure strutturali in
qualche modo risolutive''. Le proposte sono contenute in un rapporto
della Fondazione Icsa, sul sovraffollamento carcerario, che sara'
presentato oggi dal prefetto Carlo De Stefano e dal procuratore
aggiunto della Procura di Roma, Giancarlo Capaldo, estensori del
documento, insieme ai consiglieri scientifici di Icsa.
''Siamo partiti dalla necessita' di non ricorrere a misure di
emergenza ma a interventi di carattere strutturale'', spiega
all'Adnkronos il prefetto De Stefano, vice presidente della Fondazione
Icsa. ''L'esperienza ci dice che l'indulto e' stato sempre inefficace
ai fini della riduzione del sovraffolamento carcerario perche' -e' il
ragionamento dell'ex sottosegretario all'Interno- dopo circa un anno o
poco piu' dall'applicazione della misura, si raggiunge il numero dei
detenuti iniziali''. A motivare la proposta dell'Icsa, anche un''altra
considerazione: ''Quando si concede un provvedimento di clemenza -fa
notare De Stefano- nell'opinione pubblica si puo' ingenerare la
sensazione che le sentenze vengano fatte dal potere esecutivo, non
dalla magistratura ne' dal Parlamento. E nei detenuti si alimenta una
aspettativa di liberazione anticipata che non puo' essere a 'costo
zero'''.
Dunque, ''da una disamina dei detenuti, soprattutto di quelli
condannati per la legge Fini-Giovanardi e delle persone che devono
scontare pene inferiori ai 4 anni, l'Icsa formula la sua proposta che
si basa su due criteri: respingere 'soluzioni regalo' ai detenuti, e
responsabilizzare la persona che puo' beneficiare di provvedimenti di
libeazione anticipata''. Da qui la ''proposta della sospensione
condizionale speciale, ovvero una sospensione dell'esecuzione della
pena detentiva per tutti i detenuti che devono scontare una pena
inferiore a 4 anni, con l'esclusione di coloro che sono stati
condannati per reati di particolare gravita''' (segue)
(Red/Zn/Adnkronos)
05-FEB-14 15:58
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Received by way of Telpress NewsReader at: 15:58 (GMT+1) in date: 05/02/2014
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CARCERI: ICSA, SOSPENSIONE CONDIZIONALE PENA SOLUZIONE A SOVRAFFOLLAMENTO (2) =
BENEFICIO NON CONCESSO AUTOMATICAMENTE MA A DOMANDA
DELL'INTERESSATO
(Adnkronos) - La novita' di questa proposta e' anche un 'altra.
''Il beneficio -rimarca De Stefano- non deve essere concesso
automaticamente, ma a domanda dell'interessato, in modo che il
detenuto si responsabilizzi''. Al detenuto saranno di regola applicate
dal magistrato di sorveglianza le misure di prevenzione personali
ritenute piu' adeguate, per un periodo pari a quello della pena di cui
e' stata sospesa l'esecuzione. Il beneficio sarebbe invece revocato se
il detenuto viene condannato per inosservanza delle misure di
prevenzione applicate e per qualunque altro delitto doloso commesso
nei dieci anni successivi alla sospensione. In tal caso sara'
contestata all'imputato di nuovi delitti, gia' detenuto beneficiario
della sospensione speciale, un'apposita aggravante del nuovo reato
commesso, da ritenersi speciale e come tale non soggetta a giudizio di
prevalenza o equivalenza.
Nel quadro attuale, si legge nel Rapporto della Fondazione icsa,
''la proposizione di provvedimenti generalizzati di clemenza ed
indulto sulla falsariga di quello del 2006 non e' auspicabile'',
perche' ''studi documentati e analisi approfondite hanno evidenziato
che, nell'anno successivo all'indulto del luglio 2006, vari reati
hanno subito improvvise impennate (in particolare, le rapine in banca
sono quasi raddoppiate) e che la popolazione carceraria, nel
successivo biennio, e' sostanzialmente ritornata, sul piano numerico,
identica a quella precedente''.
Per la Fondazione Icsa, prosegue il documento, ''l'impianto
normativo predisposto dal ministro Cancellieri risultera' inefficace
ai fini della riduzione strutturale del sovraffollamento carcerario,
rivelandosi destabilizzante per il sistema dell'amministrazione della
giustizia in Italia''. In primo luogo perche' ''impatta sui criteri di
valutazione dei giudici nella determinazione della pena nei processi
in corso ed in quelli futuri''. Inoltre, rimarca l'Icsa,
''l'intervento del governo con provvedimenti che di fatto incidono
sull'entita' della pena, ingenera la sensazione che le sentenze
'vengano fatte' dal potere esecutivo, inficiando cosi' l'equilibrio
dei poteri statali a scapito del Parlamento e della magistratura''.
(segue)
(Red/Zn/Adnkronos)
05-FEB-14 16:00
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CARCERI: ICSA, SOSPENSIONE CONDIZIONALE PENA SOLUZIONE A SOVRAFFOLLAMENTO (3) =
AL 27 GENNAIO 61.709 DETENUTI, IL 38-40% CONDANNATO PER
VIOLAZIONE FINI-GIOVANARDI
(Adnkronos) - Al 27 gennaio 2014 -spiegano le elaborazioni della
Fondazione Icsa su dati del Dap- a fronte di una capienza
regolamentare totale di 47.716 posti, erano presenti negli istituti di
pena, 61.709 detenuti (59.038 uomini e 2.671 donne). L'osservazione
generale dell'andamento e della composizione della popolazione
carceraria, evidenzia un dato piuttosto significativo e cioe' che,
''indipendentemente dal periodo di rilevazione -si legge nel rapporto
Icsa- il 38-40% dei detenuti presenti nelle carceri italiane ha subito
una condanna per violazione della legge antidroga (la
Fini-Giovanardi)''. Per esempio, al 31 dicembre 2013, su 62.536
detenuti complessivi, il 38,8% del totale, ossia 24.273 unita' aveva
subito una condanna per violazione delle leggi antidroga.
Il numero dei condannati per droga e' quindi ''costante nel
tempo e puo' spesso accadere che chi termina di scontare la pena,
torni facilmente di nuovo in galera per avere reiterato lo stesso tipo
di reato, proprio per la peculiarita' dello stesso''. Per l'Icsa, ''a
sette anni dall'entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi,
possiamo affermare che essa ha prodotto una eterogenesi dei fini, in
quanto ha ottenuto effetti contrari all'obiettivo principale che si
era prefissata, ossia il contrasto dell'uso e della diffusione di
sostanze stupefacenti, nonche' quello di esercitare una funzione
deterrente. Conseguentemente, appare opportuno un intervento piu'
ampio e urgente sulla disciplina dei reati in materia di
stupefacenti''.
La riforma proposta dal decreto legge n. 146 del 2013 ''appare
condivisibile, ma purtroppo non risolutiva. Pertanto, in attesa di una
ridefinizione di detta legge in senso meno punitivo per i consumatori
di droghe leggere -conclude l'Icsa- quantomeno occorrerebbe evitare di
immettere (o re-immettere) nel circuito carcerario individui che vi
rimarrebbero per pochi giorni attraverso l'utilizzo di procedure tanto
costose quanto inutili, in attesa di un processo''.
(Red/Zn/Adnkronos)
05-FEB-14 16:01
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